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Risultati da 11 a 15 di 15
  1. #11
    Rain Dog. L'avatar di The Philosopher
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  2. #12
    Senior Member L'avatar di Grifis
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    Con un attimo di respiro da quella tortura chiamata lavoro , vediamo di scrivere due righe che abbiano un minimo di senso.

    Straordinario Contador al Giro d'Italia. Già sull'Etna si era capito che la lotta sarebbe stata circoscritta al secondo posto, ed infatti in ogni tappa chiave lo spagnolo ha confermato una superiorità eufemisticamente imbarazzante (di cui i distacchi abissali inflitti agli avversari non rendono nemmeno giustizia). In un simile contesto, a Michele Scarponi non si può che fare un complimento gigantesco, vista l'età non più verdissima e considerata l'enorme combattività. Il terzo posto di Nibali non rappresenta certo una delusione, anche se le aspettative della vigilia erano un filino superiori.


    Per una volta mi è quasi dispiaciuto vedere perdere Cunego . Il Giro della Svizzera l'avrebbe sicuramente meritato, anche se le carenze a cronometro in una corsa a tappe, seppur breve, si pagano sempre. La vittoria di un ciclista mediocre come Leipheimer non impreziosisce di certo il palmarès della corsa elvetica ed il Cunego visto al Tour sarebbe sicuramente stato un vincitore più degno.


    La Grande Boucle, appunto. La favola di Evans, il sogno di Voeckler, l'occasione mancata dei fratelli Schleck, il crollo di Contador, l'exploit di Cunego, la delusione di Basso.
    D'ora in avanti bisognerà iniziare a stare attenti nel dire che l'australiano sia un illustre perdente, perché dopo la vittoria al Tour ed al mondiale di due anni fa il suo palmarès è invidiato dal 99% dei corridori in attività .


    A San Sebastián è da registrare il ritorno del re della prima parte della stagione. Gilbert, infatti, si aggiudica anche il consueto appuntamento spagnolo di metà estate, palesando la consueta supremazia.

  3. #13
    Senior Member L'avatar di Jojo10
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    D'accordo praticamente su tutto, tranne su Evans, che già avevo smesso di considerare un perdente da un pò. Sono almeno 2 anni che ottiene i risultati che ci si aspettano da lui. Tra l'altro è uno dei corridori che interpreta meglio le corse, uno dei più combattivi.

    Ora aspetto la Vuelta, che quest'anno è anticipata all'ultima settimana di Agosto.

  4. #14
    Senior Member L'avatar di Grifis
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    Eh, ma devi sapere che la stampa ama moltissimo ricamare sui drammi sportivi di un atleta (potrei citare innumerevoli esempi).

    L'australiano (a torto, in effetti, quantomeno dal 2008) è stato circondato per anni dall'aura di una pseudo commiserazione.

    Personalmente, mi fece tenerezza nel 2002, quando, in maglia rosa, ebbe una delle crisi più spaventose mai viste, nella tappa (con arrivo a Folgaria) vinta da Tonkov e che consegnò a Savoldelli la corsa.

  5. #15
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    In attesa del "Lombardia", che chiuderà di fatto la stagione 2011, due righe sulla Vuelta e sui recentissimi mondiali.

    La vittoria di Cobo Acebo nel Giro di Spagna è sicuramente una sorpresa, nonostante le doti di scalatore dello spagnolo non fossero certo sconosciute. BTW, chi è in grado di trionfare sull'Angliru (una roba più dura del Mortirolo) merita di salire nell'Olimpo della bici. La pendenza prevale ancora una volta sul cronometro; i due gradini più bassi del podio sono occupati infatti da Chris Froome e Bradley Wiggins, rispettivamente secondo e terzo sia nella crono di Salamanca che nella generale.
    Prestazione non brillantissima per il vincitore dell'edizione 2010, Vincenzo Nibali, che archivia la stagione con buone soddisfazioni ma anche con qualche delusione.

    Vittoria annunciata per Mark Cavendish nella gara degli élite (che valorizza nella maniera migliore l'incredibile lavoro svolto dalla propria nazionale). Il britannico chiude un'annata trionfale, con due vittorie al Giro, cinque al Tour e la conquista della maglia verde. A 26 anni, nel pieno della propria maturità agonistica, il velocista dell'HTC può essere definitivamente considerato l'incontrastato re delle volate di gruppo.

    Verdetto altrettanto prevedibile per quanto riguarda la cronometro. Tony Martin, infatti, aveva già dominato la succitata tappa di Salamanca, rifilando praticamente un minuto a Froome. Ancora meglio è riuscito a fare in Danimarca, dove è stato capace di distanziare Wiggins, medaglia d'argento, di 75 secondi e di 80 il campione uscente, lo svizzero Cancellara, soltanto bronzo.

    Uno spruzzo d'Italia non è comunque mancato. Giorgia Bronzini ha infatti trionfato nella gara delle donne élite, cogliendo una straordinaria doppietta, dopo il successo di dodici mesi prima a Geelong.

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