Ultima modifica di Mr bix; 02-03-2011 alle 14:23
bell'articolo
serio
Ultima modifica di gerogerigegege; 09-09-2013 alle 11:48
Bello davvero.
Ro, fossi in te inizierei seriamente a preoccuparmi.
Dice che WoW ha regalato al figlio un anno di vita in più, secondo te questo che significa?
Comunque, ritornando in tema, questa madre è degna soltanto di profonda stima e ammirazione, senza se e senza ma.
Vorrei soltanto dissentire dalla totale e incondizionata beatificazione di WoW, che la mamma mette in atto comprensibilmente visto che il gioco aveva tanti effettu positivi sul figliolo.
Ma non è tutto così rosa e fiori a mio avviso, WoW è un gioco che può dare letteralmente "dipendenza", con tutte le conseguenze sociali e fisiopatologiche che ne derivano. Ho sentito di persone normalissime che hanno buttato la vita al cesso a causa di WoW, quindi ci andrei coi piedi di piombo a consigliarlo in maniera così appassionata, dipingendone solo i pregi.
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Ottimo articolo. Mi spiace per Nicco...
roscio... evita...
c1cc10, ciascuno descrive l'esperienza come la vive e come l'ha vissuta: anche io leggendo le parole di Luana non potuto fare a meno di pensare a persone per cui WoW è diventato un interesse eccessivo, così come non ho potuto fare a meno di pensare che non è mica l'unico gioco che permetta di raggiugnere gli obiettivi di libertà, vastità e immersione che l'autrice cita. Ciò comunque non toglie che qui sia stato vissuto nel suo modo assolutamente migliore, e non c'è assolutamente niente di male, anzi: solo del bene. Viva WoW? si, ma sopratutto viva i videogiochi quando uniscono e fanno del bene. E' questo il messaggio che deve trapelare...
Io la vedo diversamente, soprattutto perchè un fenomeno di massa come WoW, più che al mondo dei videogiochi lo assimilerei al mondo dei social network, per diffusione e per induzione di dipendenza.
WoW a mio avviso ha poco a che fare col mondo dei videogiochi, anche se ne condivide taluni aspetti.
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