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Discussione: Il protagonista

  1. #11
    Senior Member L'avatar di Grifis
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    La riflessione sul protagonista, sul suo ruolo all'interno dell'intelaiatura narrativa elaborata dal mangaka, è, a mio giudizio, molto più complessa di quanto si possa pensare.

    Mi spiego meglio, analizzando un po' più nel dettaglio i manga che conosco e amo maggiormente.


    In Berserk, Gatsu è l'indiscusso protagonista. Attorno a lui ruotano quasi tutte le vicende narrate da Miura; come se non bastasse, il futuro Guerriero Nero è stata l'unica persona capace di far dimenticare a Grifis il proprio sogno.

    E' sicuramente un titano; alcuni dei suoi scontri sono straordinari (Zodd [1], Wiald, Bascon, Mozgus, Zodd [2] e Gurnbeld). Però Grifis è un character di uno spessore oggettivamente superiore.

    Era, per meglio dire; visto che adesso l'ossessione di Gatsu è un qualcosa di inverosimile.

    Se devo proprio muovere una critica ai volumi dal 14 in poi, parlerei del progressivo accentramento di tutta (o quasi) la trama su Gatsu e sul suo nuovo gruppo.

    Ci sta anche in un manga come Berserk, eh; però Grifis, Zodd ed il Cavaliere del Teschio mi mancano tremendamente .


    Se parliamo di Eikichi Onizuka, è necessario operare un distinguo.

    In Shonan Junai Gumi e Bad Company, infatti, lui e Ryuji si dividono equamente la scena.

    In GTO, il titolo stesso rivela una maggiore accentrazione di Fujisawa sulla sua figura (stesso discorso per GTO - Shonan 14 Days).

    Mai pesante ed oppressiva, in ogni caso, visto che i ragazzi con i quali il miglior professore del mondo si troverà a fare i conti non rappresentano certo delle semplici comparse.

    Anche in questo caso, quindi, non intravedo particolari abusi da parte del mangaka.


    Su One Piece, beh, c'è poco da dire. Oda è un genio senza limiti e la forza principale della sua creatura risiede proprio nella perfetta integrazione tra il protagonista e la sua ciurma.

    Prescindendo dall'epicità dell'arc e della figura gigantesca che esso ha consegnato alla storia dell'universo degli animanga, Marineford non mi è dispiaciuto affatto.

    In un contesto del genere mi pare oggettivamente folle intravedere in Rufy il protagonista; il ragazzo di gomma è semplicemente una guest star assolutamente impotente.

    In virtù di simili considerazioni, mi sentirei di salvare anche Eiichiro .


    Akira Toriyama merita un discorso a parte.

    Diciamo innanzitutto che i mangaka della sua generazione non hanno certo operato diversamente; il compianto Kajiwara ne rappresenta indubbiamente l'esempio più lampante (per non parlare poi del "Dio dei manga", Osamu Tezuka).

    Ed in ogni caso il manga rimane sempre godibile.

    Certo, il progressivo scemare dei vari characters presentati così brillantemente non può che lasciare un po' di amaro in bocca al lettore.

    E per questo lo boccio, dandogli però tutta una serie di validissime attenuanti .


    Stesso discorso per un altro titolo monstre degli anni di fuoco di SJ; Captain Tsubasa (di cui continuo a seguire gli sviluppi, ovviamente ).

    Takahashi, tuttavia, dichiara già i suoi propositi; il titolo, infatti, è decisamente esplicativo.

    Chi ha seguito TUTTA l'evoluzione del manga (dalla "prima serie" agli speciali più recenti pubblicati unicamente in Giappone), avrà sicuramente avuto modo di constatare come l'accento su Tsubasa non rappresenti una condicio sine qua non per la sopravvivenza del manga.

    Takahashi alterna abbastanza in questo senso; il campionato Grade School, per esempio, è vinto da Tsubasa, Genzo e Misaki (e ci viene presentato un genio del calibro di Jun Misugi), quello Middle School lo conquista il capitano praticamente da solo.

    Il trionfo al mondiale under 16 di Parigi è nuovamente frutto di una grandissima cooperazione, esattamente come il successo nel World Youth.

    Road to 2002 e Golden 23 sono, invece, due opere che mettono in luce singolarmente i vari characters e Tsubasa ne rappresenta ovviamente l'epicentro.

    Quindi dico sì; probabilmente viene dato troppo spazio al protagonista.

    Però non mi è dispiaciuto affatto .


    Probabilmente perché cinque è un numero inferiore a 11, però Takehiko Inoue ha fatto davvero un lavoro straordinario.

    A parte il quintetto dello Shohoku (e Kogure), Ryonan (Sendoh :bene), Kainan, Shoyo (Fujima :bene) e Sannoh sono formazioni caratterizzate divinamente.

    Certo, Hanamichi è sempre in mezzo .

    Però al mangaka va dato atto di aver evoluto la complessità dei vari characters in maniera direttamente proporzionale alla metamorfosi del tratto (davvero incredibile).

    Quindi Slam Dunk ed Inoue sono promossi a pieni voti (e se non fosse per la qualità pietosa dei disegni, il discorso sarebbe tranquillamente estendibile anche a Saint Seiya ed a Masami Kurumada ).


    Non poteva mancare la MIA opera; Hokuto no Ken.

    Tetsuo Hara soffre degli stessi sbalzi che ho già imputato a Takahashi.

    Però in questo manga c'è un'epicità hors catégorie e ci sono dei personaggi talmente immensi che il resto scompare.

    Raoh, Toki, Juza, Souther; tutti characters stratosferici.

    Il manga non si conclude con la sconfitta di Kaioh; ecco, se proprio devo indicare un punto debole, lo individuo in una prosecuzione un po' forzata e che, de facto, non aggiunge praticamente nulla a quanto mostrato in precedenza (se non introdurre un retcon di una certa rilevanza, con Ken che afferma che Raoh possedeva una tecnica superiore alla sua ).

    Ovviamente Hokuto no Ken è promosso; a pieni voti, se penso alla stregua di un fanboy, con un ottimo giudizio, se mi sforzo di fare la personcina oggettiva .


    Insomma, Dare, non c'è una regola fissa.

    Dici che potevo dirlo subito?

    Hai ragione, molto probabilmente .
    Ultima modifica di Grifis; 31-12-2010 alle 02:36

  2. #12
    iShouldGoPro L'avatar di Chuck
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    Lui:

    Spoiler:


    Protagonista ideale.

    Menzione speciale va a Takezo di Vagabond (anche Kojiro), già menzionato da Shinichi.
    Poi mille altri validi e che adoro, ma Spike per me è l'apice.

  3. #13
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    Citazione Originariamente Scritto da Grifis Visualizza Messaggio
    Insomma, Dare, non c'è una regola fissa.

    Dici che potevo dirlo subito?

    Hai ragione, molto probabilmente .
    Potevi, ma t'avrei chiesto che fine avessi fatto fare al vero Grifis

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