Ti metti del nastro adesivo sulla bocca. Vedi come non starnutisci in più (e se starnutisci ti basta solo mettere ulteriore nastro adesivo).
Ti metti del nastro adesivo sulla bocca. Vedi come non starnutisci in più (e se starnutisci ti basta solo mettere ulteriore nastro adesivo).
Ma non leggo neanche più dopo, e non mangio, e non cresco, e non cammino, insomma muoio
Leggendo ti dimentichi di tossire e starnutire,se il libro è avvincente.
Letta La metamorfosi di Kafka.
Avrà tutti i significanti intrinseci che si voglia, ma resta sempre un libro veramente noioso e senza un'apparente logica iniziale.
Se leggendo devo concentrarmi sul significato dell'alienazione e della spersonalizzazione dell'individuo che la società impone ed il rapporto problematico padre-figlio, tanto vale che mi metta a studiare.
Non dò un voto ché non avrebbe senso.
Libro di uno dei più famosi autori di fantascienza, scritto nel 1953, ambientato più o meno in quelli che ormai sarebbero i giorni nostri, o quasi.
Il tema è quello già trattato da altri autori (vedi Orwell) dell'utopia negativa, di un mondo dove tutti sono omologati e nessuno ha tempo e modo di pensare e di farsi una propria idea liberamente.
La gente vive lavorando e passando il tempo davanti a una tv a quattro pareti, oppure facendo sport, correndo in auto e mantenendo il cervello in uno stato di costante concentrazione su qualcosa.
Il protagonista del romanzo è un vigile del fuoco, che però invece di domare gli incendi ha il compito di bruciare tutti i libri ancora esistenti, ritenuti illegali.
In realtà la gente non leggendo è veramente felice, perchè non riflette sulla vita, non si interroga su nulla e continua alienata nella sua routine senza alcun complesso o ideologia.
Questo libro pone una questione, se sia davvero giusto vivere in questo modo, e tramite il personaggio principale dona una nuova speranza a quel mondo.
Devo dire che dare un giudizio su questo libro è per me piuttosto complicato. Da una parte è sicuramente positivo, sia perchè affronta tematiche importanti, sia perchè è scritto in modo scorrevole e gestendo bene l'uso del linguaggio.
Dall'altra però ci sono alcune cose che non mi convincono. Le vicende del protagonista sono ben descritte, ma il mondo in cui vive no, o comunque appare alquanto contradditorio. Da una parte tutti sono felici ed interagiscono poco col mondo, dall'altra la criminalità è elevata ed il Paese è in guerra. Non saprei spiegare bene perchè, ma c'è qualcosa che non mi convince in questa utopia. Certo, immaginare un futuro senza cellulari o computer a noi appare effettivamente insensato (ma nel 1953 non lo si poteva sapere), ma non è solo quello il punto. Ci sono delle cose che andavano approfondite anche per quanto riguarda la mancanza di sentimenti delle persone, anche se l'argomento viene tirato fuori più volte.
Credo che il mio giudizio avrà più senso quando avrò letto 1984, dal quale questo romanzo sembra aver tratto molti spunti.
ora a scuola mi hanno dato da leggere la città delle bestie di Isabel Allende, lo conoscete?