Non sono in gara, ma qualcosa di mio lo voglio postare
Racconto d’Estate
Estate, questa parola mi suscita da sempre svariati sentimenti, questa stagione ha sempre portato nella mia testa mille nuove emozioni, mille nuove avventure. Quando avevo dieci anni andavo con mio nonno nel bosco, mentre lui mi parlava della sua vita e delle piante che ci circondavano, io chiudevo gli occhi e facevo la cosa che da sempre mi rende indipendente e unico, pensavo, pensavo di essere Robin Hoid oppure un Cavaliere errante in cerca di avventure. Amavo quelle giornate nei boschi, i raggi del sole mi bagnavano la fronte e la mia fantasia poteva spaziare senza fine, non ci sono limiti che ti fermeranno se stai a viso in su con gli occhi chiusi, ecco cosa diceva mio nonno.
Delle tante uscite ne ricordo una in particolare, era domenica e come consuetudine la mia famiglia si riuniva e si stava insieme in una mangiata collettiva, dopo pranzo mio nonno mi propose una gita nel bosco ed entusiasticamente accettai. Ora che sono cresciuto lo so, ma prima non ne ero consapevole, a mio nonno in quel periodo era già stato diagnosticato un tumore che non lasciava scampo, e quei momenti con lui sarebbero stati sia i più belli che gli ultimi. Arrivati al bosco del mio paese lasciammo la macchina nel parcheggio esterno e ci inoltrammo, iniziammo subito a parlare, il mio compagno di avventura iniziò a deliziarmi come ogni volta con racconti di guerra e della sua vita, discorsi sui sentieri del bosco, dell’acqua e di quanto fosse bella la natura. Quelle parole furono le ultime che sentii da lui, il bosco da quel giorno non ci abbracciò più col suo fare protettivo e la vita di un grande uomo si spense.
Estate, per tutti periodo di vacanza, per tutti motivo di gioia o di dolori, per me sarai per sempre una portatrice di malinconia e di felicità, grazie a te potrò viaggiare con la fantasia ricordando che almeno nei miei pensieri, non sarò mai solo.