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Il sole, il fiocco di neve, la nuvola con il fulmine. Vegeta pensò sarcastico: “Che è l’uomo del meteo?”. Ovviamente era una battuta, ma Goku non lo capì. “Ma guarda che io l’ho fatto l’uomo del meteo e di certo non mi vestivo così”. Tutto questo nella mente di Gogeta. L’avversario, a discapito del suo strano abbigliamento, si dimostrò abbastanza pericoloso. Riusciva a controllare gli agenti atmosferici. O meglio colpiva con saette; raggi congelanti; nebbia; forte vento e cose del genere. Gogeta ssj2 si scansò all’ultimo momento riuscendo a evitare il raggio, mentre la parete alle sue spalle ghiacciava. Camminare era impossibile, perché il pavimento era ricoperto da un alto strato di ghiaccio. L’avversario aveva azzerato la visibilità con una forte nebbia, che la luce del ssj aumentava. Questo dava grossi problemi a Gogeta, perché non poteva avvertire l’aura del suo avversario. Più volte, il saiyan, dovette lanciare delle onde per fermare dei pericolosi fulmini killer inseguitori. Gogeta puntò il palmo con l’indice piegato verso il nemico e lanciò un potente Bing Beng Attack, seguito da una serie di piccoli Ki blast. Il nemico riuscì a fermarli, ma non si accorse che era una finta per distrarlo. Gogeta gli apparve di fronte e lo colpì con un pugno in faccia, seguito da un calcio in pancia. L’avversario arretrò, ma non sembrò subire alcun danno. Sembrava insensibile al dolore e non emanava aura, ecco perché prima Gogeta non lo aveva scorto appena entrato nella stanza. L’avversario doveva essere un cyborg. Quest’ultimo congiunse le mani a coppa scatenando un forte vento nella direzione del saiyan. Gogeta cercava di contrastarlo volando con forza. Poi, per distrarre il robot, lanciò una serie di onde di media potenza. Il cyborg dovette per forza fermare l’attacco. Per evitare che le onde lo colpissero in pieno, lanciò particolari pezzi di ghiaccio romboidali come fossero pugnali. Le onde, al contatto con quegli oggetti volanti non identificati, esplosero. Il fumo si diradò pian piano, lo stesso per la nebbia. Mostrando il cyborg al massimo della forma. Gogeta partì all’attacco in un corpo a corpo, doveva evitare che l’altro usasse nuovamente i suoi trucchetti metereologici. Lo colpì con un pugno al volto, uno al petto e un calcio in pancia. Poi il guerriero si allontanò. Si era fatto male lui agli arti con cui aveva colpito, mentre il cyborg era impassibile. Doveva concentrare tutta la sua energia in un punto. Convogliò tutta la sua forza nel pugno destro e si lanciò a l’attacco. Trapassò il robot nell’addome con un pugno di incredibile potenza. Poi si allontanò a sufficienza per evitare di rimanere ferito nell’esplosione che seguì. Del cyborg rimase qualche cip. Gogeta si affrettò a distruggerli, esperienza “docet”. Pochi minuti dopo la fusione si sciolse. Mancava mezz’ora alle cinque e i morsi della fame non erano più trascurabili. Iniziarono una partita a carte. Era dai tempi di Majin-bu, visto che Crilii aveva questa abitudine, che portavano sempre con loro un mazzo di carte. Vegeta vinceva ogni partita e Goku sbuffava, anche se da vero sportivo si divertiva comunque. “Possibile che a carte, agli scacchi, con sasso-carta-forbice e altri giochi del genere vinci sempre tu? Hai videogiochi creati da Bulma mi hai stracciato!”. “Non lamentarti Kakaroth e gioca. E’ il tuo turno”. Goku non aveva più voglia di giocare e continuò a chiacchierare. Stufo di aspettare i comodi del saiyan più giovane, Vegeta mise via le carte. Goku aveva iniziato a chiacchierare. Parlando, parlando disse: “Non è la prima volta che combatto con dei cyborg legati alle azioni naturali. Mi è successo anche quando ero più giovane e Gohan era piccolo”. Un campanello d’allarme scattò nella testa di Vegeta. Con noncuranza chiese: “In questa avventura c’era anche Bulma?”. Goku non si accorse degli effetti che poteva creare una risposta sincera. “Si. Lei e il genio delle tartarughe erano stati rapiti dal creatore di quei mostri. Un certo dottor Willow. Pensa che strano, di lui era rimasto solo un cervello vivo grazie a una macchina. Poi c’era Junior sotto controllo mentale, ma l’urlo di Gohan lo ha liberato. Mi stavo dimenticando di Crilii…”. Vegeta non lo ascoltava già più. Se era veramente Bulma la colpevole di tutto, quella ne era un ulteriore prova. Tranne gli avversari iniziali gli altri erano tutti nemici che lei conosceva. Goku era partito nella spiegazione della Genkidama, Energia sferica, con cui aveva sconfitto il folle scienziato. Si interruppe quando vide l’amico. Sembrava che su di lui fosse caduto un velo nero di oscurità. Non lo vedeva così abbattuto da quando, appena liberato da Freezer, era arrivato sulla terra. Allora era stato un nemico. Era stata proprio Bulma a cambiarlo guardando oltre quello sguardo di ghiaccio, leggendo in quegli occhi tristi che nascondevano un intero universo. Anche Goku aveva capito subito che il principe dei saiyan non era veramente malvagio. Era per questo che aveva detto a Crilii di risparmiarlo al loro primo combattimento. Decise di tirarlo su di morale. Ma come? Un lampo di genio. Come aveva fatto a non pensarci prima? “Vegeta da quando è che non mangi?” L’altro saiyan rispose con un borbottio incomprensibile che significava:”da parecchio”. “Devi sapere che io porto sempre con me qualcosa da sgranocchiare. Quando stamattina sei venuto stavo facendo colazione. Ho portato con me dei biscotti. Facciamo metà per uno”. Il volto di Vegeta avrebbe fatto spaventare chiunque per quanto era famelico. I biscotti sparirono in un boccone e anche quelli di Goku fecero una brutta fine. Goku, anche se era un gran golosone, era stato generoso e aveva ceduto i suoi all’amico. Erano stati solo dei biscotti, ma avevano tappato il buco dello stomaco. La cosa importante era stato il gesto, così ingenuo, ma importante. Vegeta era decisamente più rilassato e pronto a vedere le cose da un altro punto di vista. Lui era il principe dei saiyan e amava troppo sua moglie per perderla. Inoltre meglio non fasciarsi la testa prima di rompersela, avrebbe scoperto tutto alla fine di quelle stanze. Il saiyan era abbastanza sollevato addirittura per lasciarsi andare ai ricordi. “Sai Kakaroth, anche io da piccolo mi portavo qualcosa da sgranocchiare. Ero un fanatico delle patatine fritte lunghe”. Vegeta mostrò una fotografia in cui c’era lui in bianco e nero, con una tuta da combattimento, uno sguardetto omicida, intorno a lui una moltitudine di mercenari picchiati e un sacchetto di patatine fritte in mano. Goku non poté trattenersi e scoppiò a ridere. Anche Vegeta si lasciò andare a un sorriso più rilassato, uno dei rari sorrisi. Le cinque scoccarono e il portale si aprì. Chissà chi sarebbe stato il prossimo nemico.
Fine 4 Puntata
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L'idea dello specchio mi è piaciuta tantissimo.....complimenti per l'idea che hai avuto...che fortuna avere tanta fantasia....io nn ne sarei capace....appassionante anche questo capitolo come sempre ^^ continua cosi ^^
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Bella l'idea degli specchi copie!XD
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Uh, Goku ha ragione, mai un cattivo che accetti la sua proposta! :lol:
Ma come, combattono come bestie e gli restano integri in tasca foto, carte e biscotti?! ma di che sono fatti? XD
Dai Veggy, non è colpa di Bulma, stanne certo ;)
Davvero carino, belli i combattimenti e anche la parte dei siringhe e serpenti! Chiunque ci stia dietro ( e io non se so niente :fischio: ) è un vero genio...
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Sheila, sono felice ti sia piaciuta l'idea dello specchio. ^^ hehh, tanta fantasia, ma poco ordine, hehh.
E sono felicissima che l'idea degli specchi copie piacciano anche a te XD forever. Mi era mancato il tuo commento.
Kz-3 hehh il vero genio, che non sappiamo chi sia, è già megalomane di suo, evitiamo di esaltarlo. ihih
Specchi e Ricordi
Cap. 5 Ultime stanze
Accarezzava il nero legno del suo trono finemente intarsiato doro. L’oscurità era ovunque e gli fece scappare una risata cristallina, ma così fredda e vuota da far tremare il cuore. Scavò in quei ricordi che erano allo stesso tempo suoi ed estranei. Vide il volto di una donna bionda, che in quel momento doveva essere a casa ad annaffiare come sempre le piante o a cercare di far mangiare dolcetti al primo venuto. Allora era più giovane, non sembrava molto diversa, ma le rughe agli angoli degli occhi non c’erano. Ricordava una notte d’inverno davanti al camino. Una giovane bambina, che amava farsi raccontare la favole a lieto fine su sdolcinati principe e principesse capaci solo di farsi rapire. La bimba, con i capelli legati lunghi azzurri in una treccia, rimase stupita da quella favola tanto diversa. “Mamma, mamma”aveva detto tirando la gonna della signora Brief.. “Si piccola?”aveva detto la donna con il suo solito cordiale, forse un po’ più accentuato del solito. “Avveo la Regina ea tatnto cativa”aveva detto sbagliando 34 delle parole. “Si, la regina delle nevi era cattivissima. Viveva nel suo palazzo di ghiaccio, freddo come i suoi occhi. Non conosceva l’amore. Sapeva solo odiare e aveva uno specchio magico con se. Quando questo specchio di pura malvagità si ruppe, una scheggia finì nell’occhio di un bambino. Questo lo rese la vittima predefinita della regina che lo rapì e lo porto con se nel suo palazzo di ghiaccio. Qui, con quello sguardo terribile e quelle mani tanto gelide, che rispecchiavano il suo essere, imprigiono Kaiyl, il povero bimbo portandolo per sempre via dalla sua amata Gherda, che si mise disperatamente a cercarlo”disse la bionda incrociando le dita, mentre lasciava cadere le braccia posate in grembo. La piccola Bulma aveva sgranato gli occhi terrorizzati. “Perché il bimbo non tornava dalla sua amica?”mormorò allora pian piano. “Non poteva. Un incantesimo gli aveva ghiacciato il cuore”disse allora la donna vedendo la bimba sussultare. La donna dai capelli azzurri che rivedeva quei ricordi e stava adesso seduta su un trono di nero terrore sorrise. In fondo anche lei era una “Regina delle nevi” che attendeva pazientemente che la sua vittima cadesse in trappola.
“Bingo! Un altro specchio”sbottò Vegeta guardando l’ennesimo specchio. Goku, scocciato quanto l’altro saiyan stava per tirargli un pugno, ma Vegeta lo fermò. “Se le onde ci entrano e i mostri ne escono deve essere come un portale dimensionale. Dovrebbe portare verso un altro mondo degli specchi. Rischi di finirci dentro”. Goku non si diede per vinto. Andò dall’altro lato, quello opposto al vetro, e lo spinse facendolo cadere a terra. A sorpresa si rialzò da solo guidato da chissà quale magia. “Belli i tempi in cui i nemici non usavano questi trucchetti di magia. Unica eccezione Babidy”sospirò Goku. Nuovamente il vetro si increspò mostrando, come i suoi predecessori, combattimenti passati. Un mostro bianco enorme e ciccione con un sorriso ebete sul volto batteva le mani urlando”Janenba, Janenba”. Vegeta, ricordando quello che era successo, si disse che il destino doveva avercela con lui in modo accanito. Poi una capatina fuggente di Cooler e Metal-Cooler. Si soffermò sul combattimento contro Li-Sherron. Il combattimento del drago malvagio contro Gogeta ssj4. I due saiyan, ricordavano i guai fatti dalla FUSION, ma rimasero a bocca aperta a riguardarli da fuori. Quello non era un combattente, ma un irresponsabile. Quando finalmente si era deciso ad utilizzare la sua incredibile potenza in un “Bing Beng Kamehameha”, la Fusion si era sciolta con 20 minuti di anticipo. Poi c’era il momento in cui Goku lo aveva sconfitto con una Genkidama epica. Goku la guardò con fare critico e disse:”Era meglio la tecnica che avevo sfoderato contro il mostro nemico di Tapion”. Le sue elucubrazioni furono interrotte dall’apparsa del nemico. Li Sherron era uscito dallo specchio. I due saiyan usarono un metodo “Scientifico” per stabilire chi dovesse combattere:”sasso, carta, forbice”. Vegeta vide a faccia speranzosa di Goku, e ricordando quanto l’amico ci tenesse a vincere e i “biscotti”, decise di lasciarlo vincere. “Stavolta ho vinto io!”urlò Goku in preda a una grande agitazione. “Fai in fretta Kakaroth” disse Vegeta andando a sedersi in un angolo. Il combattimento fu tutto, tranne una cosa. Fu spettacolare, incredibile, magnifico, con colpi stupefacenti. Fu tutto, tranne che rapido. I due nemici non si risparmiavano. Più il combattimento andava avanti, più Goku si caricava e potenziava. Finché non divenne SSJ5. “E’ giunta la tua ora”urlò Goku mentre lo colpiva con il miglior pugno del drago che avesse mai fatto. Il drago malvagio esplose. Il drago dorato nato dal colpo però ci avrebbe messo una decina di minuti per dissolversi. Essendo la stanzetta abbastanza piccola i due saiyan rimasero bloccati tra le enormi spirali dragonesche. Vegeta si ripromise di non far mai più vincere Goku a niente. “Che facciamo adesso, genio?”disse sarcasticamente al saiyan più giovane. “Io propongo di cantare”. Si lanciò in una cantata a squarciagola della sigla di DBZ (come la sa? N.D.A.). Vegeta pensò che almeno non era Crilii, che sicuramente era il peggior cantante dell’universo. Goku non era stonato, ma tutta quella euforia faceva venire un bel mal di testa. La sparizione del drago, combaciante con lo scoccare dell’ora, fu una salvezza.
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Nella stanza successiva, la settima, guarda caso, un altro specchio. Il mostro a uscirne fu i re dei ritorni: Freezer. Non era il vero Freezer e non aveva né il suo cervello. Né il suo acume. In compenso aveva la sua antipatia nei confronti di Vegeta. Non si rese conto che il principe era reduce da una delle giornata più terribili della sua vita, destinata ad essere ancora molto lunga. “Ci si rivede saiyan. Ti vedo un po’ giù Vegeta. Non sarà per tua moglie? Io la comprendo. Meglio un miserabile terrestre, che il re degli scimmioni”: Vegeta era arrivato al punto di non ritorno. Fu avvolto da una fortissima aura dorata. Per la seconda volta nella sua vita, al contrario di Goku che lo faceva quasi sempre durante gli allenamenti, Vegeta si trasformò in SSJ5. Colpì Freezer con un gigantesco “Finale Flash”. Poi, incurante di tutto, colpì il passaggio. L’intero palazzo tremò e ci fu un crollo. I due saiyan iniziarono a precipitare.
Goku e Vegeta atterrarono malamente. Dovettero rialzarsi in fretta per evitare le macerie franate a causa del crollo. A pericolo passato, Goku si mise davanti a Vegeta per dirgliene quattro. “Potevi farci ammazzare!”. Vegeta rispose con noncuranza. “Ho calcolato in modo che non franasse l’intera struttura. Inoltre stiamo bene e abbiamo guadagnato un ora”. Goku sbuffò pensando che era un gran cocciuto, ma aveva ragione. Non dovettero neppure voltarsi per sapere che li attendeva un altro specchio. I riflessi erano già usciti e si trattava di colui che si era creduto perfetto e family. Ossia Cell, una creatura a lui gemella di colore viola( Quello chi è?Ndtutti) (Lui?E’ mio fratello. Una mia vecchia versione non riuscita al dottor.Gero che l’ha distrutta dopo la creazioneNdCell) e Cell jr. cresciuti conosciuti come C1 e il fratello grasso C2. I due saiyan lanciarono due onde contro i Cell jr. e partirono all’attacco contro gli altri due. Le gambe, al di sotto del ginocchio, di Cell e di Goku si scontrarono in un calcio fallito. Poi il braccio destro e quello sinistro, sempre di loro due, provocarono una piccolo onda d’urto nell’incontro di una gomitata mancata. Vegeta intanto era in vantaggio. Aveva colpito il fratello di Cell con un calcio all’addome, poi era apparso sopra di lui colpendolo con un pugno dato con le mani a coppa. Poi si erano ripresi i Cell azzurri ed erano andati in aiuto dello zio. Il saiyan si era così trovato in svantaggio di tre contro uno. Mentre i Cell jr. lo tenevano fermo, il Cell viola lo colpiva. Goku cercò di andare in aiuto dell’altro, ma Cell non glielo permise. Vegeta intanto aveva trovato da solo la soluzione. Aveva colpito il fratello di Cell con una testata, allontanandolo. Poi, facendo leva con le braccia, aveva sbattuto tra loro i due Cell jr.. Nel frattempo Cell aveva colpito Goku con una un pugno così forte da farlo precipitare a terra. Poi aveva volato a tutta velocità verso il saiyan. Goku aveva appoggiato le mani a terra, dandosi poi una spinta e colpendo la “cavaletta gigante” con un calcio a piedi uniti in piena faccia. Cell volò via e sbatté proprio contro il fratello. Il viola e Cell iniziarono a litigare, distraendosi. Goku e Vegeta ne approfittarono. Il saiyan più giovane iniziò a tempestare Cell di colpi. Mentre Vegeta colpiva il gemello viola con un pugno nello stomaco, seguito con uno al mento. Il fratello di Cell atterrò malamente e si rimise in piedi a fatica. Decise allora di colpire Vegeta con una kamehameha. Il saiyan rispose con un Bing Beng Attack, le due sembravano pari finché quella di Vegeta non superò l’altra rispedendo la Kamehameha al mittente. La copia mal riuscita di Cell rimase distrutta rompendosi in miseri frammenti, che come negli specchi precedenti, esplosero. Anche Goku aveva deciso di finire l’avversario con un onda. Formò una sfera azzurra in una mano, un’altra sfera nell’altra mano e con tutte e due le mani fece un onda energetica. Sembrava un onda energetica x10 di quelle che faceva da quarto livello, ma questa la chiamava onda energetica doppia. Anche Cell fu distrutto. I figli di Cell si ripresero più furenti che mai. Anche stavolta i due saiyan si divisero i nemici. Goku contro C1, mentre Vegeta contro C2. Goku colpì C1 con due onde, una dietro l’altra. Poi riavvicinò e gli sferrò due pugni in pancia che furono seguiti da un calcio al viso che lo fece volar via. L’atterraggio fu doloroso. Il figlio di Cell attaccò inferocito. Goku parava, ma più di un colpo trapelò la sua difesa. Goku allora utilizzò una presa del drago, indebolendo l’altro. Mentre C1 cercava di rimettersi in piedi, il saiyan sferrò un onda energetica a breve distanza. Lo finì con una nuova onda. Ossia tante piccole onde concentrate nelle mani a coppa che si abbatterono sull’avversario come un terribile pugno. Anche C1 divenne una manciata di vetri che evaporarono. Vegeta nel frattempo si confrontava con Cades. Entrambi si scambiavano una serie di calci e pugni. I calci di Vegeta erano nettamente superiori a quelli del Cell. Jr. e uno di questi fece sbattere il Cell azzurro contro una parete. Poi Cell jr. cercò di contrattaccare. Vegeta reagì con una serie di tecniche. Due pugni consecutivi che spedirono C2 verso l’alto, qui lo raggiunse con un pugno a coppa, ma prima che toccasse il pavimento, Vegeta finì con un calcio all’addome. Il gran finale fu un “Cannone Gallick”, una sfera d’energia rossa. C2 venne sconfitto come suo fratello C1. Ora i due saiyan potevano passare alla nona stanza.
Stanza che vai, specchio che trovi. Goku aveva una gran voglia di prendere a testate il bianco muro della stanza, ma Vegeta invece rifletteva. Il fatto che ci fossero solo specchi doveva avere un significato recondito, ma proprio non ci arrivava. Se lo sentiva, ma gli sfuggiva proprio quando sembrava arrivarci. Certo che con Goku che piagnucolava e brontolava, concentrarsi era pressoché impossibile. Non ci fu molto tempo per pensare, perché il nuovo avversario non tardò ad arrivare. Anche questo era un vecchio nemico, ma in un certo senso recente. Era un cyborg costruito dal dottor Miu, ma non era Lilde, e costruito da Gero, ma non c18 o c16. Era il terribile SuperC17. Sconfiggerlo per Goku era stato quasi impossibile. Almeno stavolta in lui non c’era il povero c17, che in quel momento doveva essere tra i monti a fare il suo lavoro di cacciatore. Goku divenne ssj e iniziò ad attaccare. Una serie di onde, calci e pugni. Superc17 nemmeno arretrò. Colpì Goku con un semplice pugno, e il saiyan andò a sbattere contro la parete di fronte. Almeno essendo uno specchio non poteva assorbire l’energia dell’avversario. Goku ripartì all’attacco volando. Colpì l’avversario con una serie di calci, ma il cyborg riuscì a colpirlo con una ginocchiata in pancia. Poi usò una tecnica chiamate “colpo di rottura”. Lo afferrò al piede, e lo scaraventò contro il pavimento a tutta velocità. Goku non riuscì a trattenere un gemito di dolore. Vegeta corse in aiuto dell’amico. Divenne anche lui ssj2 e attaccò. Lanciò una serie di onde che allontanarono Superc17 da Goku. Poi sferrò a tutta velocità una serie di pugni finendo con un'altra onda. Era una nuova tecnica: “Lampo Gallick”. Il cyborg stavolta risentì del colpo, ma stava usando solo il 50% delle sue energie. Fu il suo turno di tempestare Vegeta di colpi. Lo colpì infine con un doppio calcio volante a piedi uniti. Vegeta si rialzò, il labbro spaccato sanguinava e il saiyan si pulì con la manica. Ripartì all’attacco insieme a Goku, che intanto si era rialzato. I due saiyan, uno a destra e l’altro a sinistra attaccarono il cyborg. Entrambi tempestandolo di pugni e poi colpendolo con un calcio al collo, uno per ogni lato. Superc17 si sollevò da terra ricadendo con due gomitate sui due saiyan, che parando incassarono bene il colpo. Sferrando in contemporanea un pugno alla mascella e poi uno all’addome che scaraventò lontano il cyborg. Finendo l’avversario con due onde lanciate da entrambi e una serie di piccoli onde di Vegeta.
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Passò un'altra ora e un'altra stanza li aspettava. Questa era caratterizzata rispetto alla precedente da un piccolo dettaglio. Lo specchio aveva una forma diversa. Sembrava formato da due specchi ovali e uguali tra loro uniti da un lato in comune. Mentre nella metà di sinistra apparvero dei ricordi dei due saiyan, nel lato di destra apparvero nemici affrontati anche del resto del gruppo z. Per un momento in entrambi i lati apparve Trunks. Però mentre quello di sinistra era Mirai Trunks, quello che da ragazzo era tornato indietro, l’altro era il Trunks di quella dimensione, ma quando era ancora bambino. Stessa persona, caratteri similari, diversa storia, diverso modo di combattere e di vedere la vita. In fondo il sogno di Mirai Trunks si era realizzato. Il Trunks di quel tempo si era goduto l’affetto di un padre che era cambiato dentro. Dai diversi specchi uscirono due mostri diversi, ma la particolare conformazione dello specchio magico li fece fondere in un unico essere. “Urca, ma che schifo è?”chiese Goku dubbioso. Il fatto è che uno dei due mostri che lo componeva era Bio-Broly semi squagliato (quello che avevano affrontato Goten e Trunks da bambini), mentre l’altro era il terribile superc13. L’essere che era venuto fuori non aveva un bel aspetto, ma era forte molto più degli originali. I colpi dei due supersaiyan venivano assorbiti senza alcun problema, quasi avesse intorno a se una forte corazza. Quando veniva colpito da un attacco energetico si riformava. Il suo quoziente intellettivo era pressoché minimo, ma riusciva almeno a dire il suo nome. “BIOSUPERBROLY 13”. Anagrammando le parole erano riusciti a capire che fosse la fusione tra i due vecchi nemici. Una domanda sorse spontanea nei pensieri di entrambi. Come li avevano sconfitti la volta precedente? “Trunks mi ha detto che ha battuto questa scopiazzatura di Broly facendolo inglobare da uno strano liquido di coltura biogenetico viola. Di certo qui però non ne abbiamo”disse Vegeta tra il serio e il sarcastico. “Kakaroth, ti ricordi come hai sconfitto Superc13?”. (Vegeta non aveva visto quel momento preciso perché era svenuto NDA). “Ho assorbito dentro di me una Genkidama e ho scatenato un potere simile al ssj2, ma più potente. Ma anche questo qui è inutilizzabile”disse Goku sconsolato. “Invece no. E’ vero che un semplice ssj2 non potrebbe aiutare, ma ormai tu arrivi a livelli ben più alti. Mentre tu prepari l’energia sferica, io lo distraggo”. Goku non era sicuro che sarebbe riuscito nuovamente ad assorbire una Genkidama, ma provare non nuoce. Decise di chiedere l’energia solo alla natura, non avevano Mr Satan, o il nuovo campione ossia Ub, con loro. Vegeta ormai era abituato a farsi maccagnare per prendere tempo, ma ogni volta non era una bella esperienza. Se solo avesse saputo quello che aveva fatto suo figlio Trunks da piccolo per attirare l’attenzione del bio-broly. Ormai bastava semplicemente nominare Broly perché Trunks corresse in bagno. Il piano riuscì a pennello e, mentre Vegeta si riprendeva, Goku diventava ssj 5, ma molto più forte di quello solito. Con un onda ben assestata colpì il punto critico del mostro che si distrusse.
Decima stanza e finalmente nessun specchio all’orizzonte. Ma l’avversario? Goku avrebbe tanto sperato che si fossero dimenticati o scocciati. Anche per un guerriero come lui, era stancante. Un rumore impercettibile, ma non per i due saiyan, li mise in allarme. Un silenzioso cenno del capo e come un sol uomo partirono all’attacco. Vegeta afferrò l’avversario invisibile, ma non incorporeo, mentre Goku lo colpiva. L’avversario perse la concentrazione e tornò visibile. Si liberò incrementando la sua aura, e mise una distanza di sicurezza tra se e i due saiyan. “Avete scoperto il mio trucco, peccato”. Quando i due saiyan videro chi era l’avversario, rimasero scioccati per alcuni secondi. Da quando in qua sapeva diventare invisibile? Il principe dei saiyan stava per avventarsi sull’avversario, ma Goku lo fermò. “Lasciami Kakaroth.”. “Vegeta sei troppo coinvolto. Rischi di fare qualche sciocchezza”: “Che dovrei fare? Lasciarlo lì a ridere finché non passa l’ora?”. “Me ne occupò io, ma prima fammi provare con le parole”. Vegeta rispose con un basso ringhio, ma era pur sempre una risposta affermativa. Goku si rivolse all’avversario. Era un ragazzo con profonde cicatrice e i capelli tagliati da tipico bell’imbusto, i muscoli più per il basboll ormai, che per gli allenamenti. “Si può sapere che cavolo ti è preso Yamcha? Sei sempre stato un amico, un alleato”disse Goku cercando di capire che stava succedendo. Conosceva Yamcha da quando lui era un bambino e il terrestre un ragazzino che viveva nel deserto facendo il predone. Yamcha rispose con un sorriso perfido che non gli si addiceva affatto e che un tempo non avrebbe mai nemmeno pensato di fare. “Sono stufo di essere sempre inferiore. Voi saiyan vi sentite tanto forti. Dovete smetterla. Vi dimostrerò che anche noi terrestri possiamo valere più di qualcuno che cambia colore di capelli”. Appena finito di parlare attaccò immediatamente Goku, prendendolo alla sprovvista. Utilizzò le sue mosse migliori. “Zanna di lupo”, forse la sua migliore in assoluto, e “Mossa della tigre”. Goku aveva preso in pieno entrambe le mosse, ma si rialzò senza problemi. “Mi dispiace amico mio, ma l’hai voluto tu. Ti accontento, cambio colore di capelli” e divenne ssj2. Il terrestre fu colpito da una serie velocissima di pugni e calci. Riuscì a resistere, anche se non lo lasciarono indenne. In fondo era meglio Goku, che non stava nemmeno usando tutta la sua potenza, che l’attacco di un Vegeta ssj2 inferocito. Yamcha però diede a vedere di essere stato gravemente colpito. “E’ giunto il momento” pensò il terrestre. Fingendosi terrorizzato aprì in anticipo il portale che dava all’altra stanza, usando uno strano telecomando. Saltò nell’altra stanza, essendo la decima, qui il portale era di lato e non sotto i piedi. Goku lo inseguì attraversando anche lui l’oscuro portale verso l’ignoto. Infatti non potevano sapere se l’altra stanza era uguale o più pericolosa. “Aspettami Kakaroth”urlò Vegeta seguendo a ruota il saiyan più giovane.
Fine 5 Puntata
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Ci sarà anche poco ordine ....ma come sempre i capitoli che scrivi mi piacciono tantissimo
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Ops, qualcuno s'era scordato di commentare :fischio:
Una sola cosa su tutte: YAMCHA CREPA!!!! VERME SCHIFOSO! :grrr:
Ok, chiaro semplice e diretto XD
Oh, bentornata (in anticipo) tesò^^
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Ti ringrazio tantissimo Sheila. Kz-3, sai benissimo quanto io sopporti Yamcha, ma qui non posso sbilanciarmi XD ^^ grazie per il bentornata, spero di sentirti prestissimo.
Cap. 6 The mirror
Era tutto nella più completa oscurità. Vegeta, arrivato in quel momento con un balzo felino, sbatté con Goku. “Perché mai ti sei fermato?!!!”disse “leggermente” alterato. “Non si vede niente”disse Goku che cercava di orientarsi. Fecero un paio di passi in avanti. Stavolta fu Vegeta a fermarsi. Una strana sensazione saliva come un groppo in gola. Sentiva uno strano calore interno, come uno strano mal di pancia. Era il suo sesto senso che diceva di non fidarsi. Ormai sapeva che doveva fidarsi del suo istinto, ma la situazione non gli era del tutto chiara. Ogni cosa puzzava di trappola. Sapeva che qualunque cosa avrebbe fatto sarebbe potuta sembrare folle e poteva anche prendere una gigantesca cantonata. La sensazione invece di diminuire aumentava, come un campanello d’allarme che risuonava nella testa. Era il suo corpo e il suo subconscio a urlare che era in pericolo. Quando sentì un rumore dietro di se. Anche se era tutto buio, riuscì a vedere il passaggio da cui erano venuti, richiudersi. Fu una cosa istantanea. Nemmeno ci rifletté. Sapeva che era la cosa giusta da fare, ma non perché. Afferrò l’altro sayan per un braccio. Poi scaravento l’amico-rivale oltre il portale, proprio prima che si richiudesse. Il terrestre vedendo il suo piano fallire, senza che lui avesse fatto niente per scoprirsi, urlò. Fece partire la macchina. Il macchinario lanciò un raggio di un verde inquietante che imprigionò Vegeta. Lo strano raggio non gli permetteva di muoversi e mandava dolorose scariche elettriche sul saiyan. A sorpresa però, Vegeta riuscì a resistere. Con grande fatica cercò di liberarsi e ci riuscì anche. Il terrestre, in preda al terrore, si appiattì contro la parete. Il principe dei saiyan non poteva vederlo e Yamcha aveva anche azzerato l’aura. Vegeta però stava per lanciare un colpo energetico che lo avrebbe comunque colpito in pieno. Proprio in quel momento sentì una fitta alle spalle. Le forze scemavano rapidamente mentre un sordo dolore si impossessava del suo corpo. Lo avrebbe riconosciuto in ogni caso, purtroppo. L’avversario stringeva con forza la coda di Vegeta e stava cercando quasi di strappargliela. Il saiyan chiuse gli occhi. Il volto terreo, le forze che venivano meno, la mente annebbiata. Non crollò a terra solo perché fu proprio il misterioso avversario a sostenerlo, ma solo per evitare che potesse in qualche modo scappare. “Hai fallito”disse con voce tagliente riferendosi a Yamcha. Il terrestre cercò di giustificarsi. “Ma…”. L’altro non volle sentire ragioni. Con voce perfida e allo stesso tempo seccata, rispose “Non mi servono a niente i deboli”. Mentre stava ancora finendo di formulare quella parole di condanna, colpì il terrestre con un onda mortale.
Goku aveva sentito delle urla di dolore provenire dall’altra parte ed era quasi del tutto sicuro fossero di Vegeta. Poi non aveva sentito più nulla per qualche attimo e adesso due voci stavano confabulando. Erano troppo basse per capire cosa stessero dicendo. Poi un altro urlo, ma stavolta di Yamcha. Era un urlo terribile e Goku sperò che l’altro saiyan non avesse commesso sciocchezze. Continuò a martellare di colpi quello schifosissimo portale sperando si aprisse. Ci provò con tutte le sue forze. Lo prese addirittura a testate, a insulti, ma niente. Perché mai Vegeta lo aveva scaraventato fuori dalla stanza? Va bene che in quella situazione Vegeta si stava rivelando imprevedibile, ma non aveva mai fatto niente senza un motivo. Soltanto, quale? Non gli restava che aspettare un'altra ora. Proprio l’ora più “simpatica”. Mezzanotte.