Ci metterai un po' come puoi vedere... buona lettura
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Episodio 57: Nuova Vita
Besh e Vegeta continuavano ad affrontarsi in un estenuante duello nei cieli variopinti di Namecc. Sotto di loro la terra ribolliva. Avvolti da pesanti nubi e banchi di cenere, spesso si perdevano di vista. Solo la presenza penetrante dell’aura dell’avversario dava la continua certezza dello scontro, anche quando non riuscivano a vedersi con gli occhi, ormai gonfi per la fatica. Si lanciavano ki blast e raggi energetici, quando non riuscivano a colpirsi corpo a corpo. Dopo l’ennesima scomparsa dell’avversario dentro un banco di nebbia, Vegeta si riposò, acquattandosi su un promontorio. Era circondato dall’oscurità e dalla polvere; gli facevano male gli arti, e le energie cominciavano a scarseggiare.
“Non so per quanto potrò resistere. Forse è davvero fuori dalla mia portata”
Mentre pensava a ciò, Besh si era appoggiato al crinale scosceso di un alta montagna. Non scorgeva più Vegeta, ed era stato ferito dal suo ultimo attacco. Il saiyan lo stava logorando, nel corpo e nell’anima. Premette il palmo della mano sul fianco destro: una profonda ferita gli incideva l’addome, ma non era grave. Gli stessi dubbi di Vegeta, erano nel cuore di Besh: quanto sarebbero ancora durati?
Passarono interminabili minuti.
Nella valle del tempio, dove il tempio non c’era più, c’erano Mylon e le sfere, con il saggio di Namecc. La mente atterrita e sconvolta del namecciano fu facile preda dei sortilegi dello stregone.
<<Avanti Muri, chiama il drago>>.
Il momento si avvicinava, e Mylon era tutto fremente.
Sul pianeta dei Kaioshin, i due esseri divini tremarono di fronte al precipitare degli eventi. I quattro kaioh sussultarono, e un fulmine squarciò il regno celeste, destando lo stupore di Yammer e di tutti i beati. Nel regno degli inferi i mari di lava ribollirono. Per un secondo, ogni tempo e ogni spazio della creazione si fermarono in attesa del ritorno.
Muri tese le mani verso le sfere, riunite. Già brillavano della loro luce misteriosa e antica. Lo sentiva Mylon, lo scorrere dell’energia atavica di Talgot, vicina, palpabile, infinita, potente e implacabile. Poteva quasi parlargli.
<<Cosa aspetti namecciano? Il Dominatore è impaziente!>>.
Muri recitò le parole che avrebbero chiamato Polunga. Le sette sfere brillarono più accese.
Goku stava lottando per respingere la sfera di energia di Kupile. Si oppose con tutte le forze, premendo con tutti i quattro arti. Quando era sul punto di cedere, riuscì ad averla vinta e ad allontanare per sempre il pericolo dell’esplosione del pianeta: la sfera schizzò verso lo spazio, e Goku si accasciò, con le mani fumanti. Ansimante, ferito, il suo pensiero andava alle sfere.
“Kupile... avrà preso le sfere... non posso aspettare...”
Stava per rialzarsi, correre verso la valle, ma due fatti lo bloccarono. Percepì l’aura di suo figlio, che invocava aiuto.
<<Gohan!!>> gridò al cielo. Attraverso la comunione delle aure, seppe dove si trovava, e seppe che era in pericolo di vita.
Ma ciò che davvero lo terrorizzò, fu vedere Polunga emergere al centro della vallata, stagliarsi possente e maestoso, sovrastare le montagne e rischiarare il cielo cupo con la sua luce dorata.
“Cosa devo fare? Gohan è in pericolo, ma Kupile ha ottenuto le sfere!”
Besh si era appena lanciato all’attacco, e Vegeta gli correva incontro, quando furono bloccati da un improvviso chiarore nel cielo. Si voltarono a guardare l’orizzonte e Vegeta riconobbe subito la sagoma di Polunga in lontananza. Non seppe trattenere un’espressione sbalordita. Besh scrutava la figura di Polunga con interesse.
<<Perchè quella faccia Vegeta? ti è forse familiare?>>
Vegeta non potè trattenersi dal sorridere. <<Familiare? Caro Besh, dì pure addio a ogni tuo sogno di gloria! Quello è il drago Polunga! Il drago delle sfere di Namecc!!>>.
Besh fu congelato. Sentì un brivido gelido percorrergli la schiena. La sua mente divenne un nugolo intricato di possibilità, combinazioni; non seppe cosa fare, cosa pensare. A un tratto ebbe l’illuminazione.
<<Vegeta>> mormorò. <<Dimmi la verità. Tu sei venuto qui per distrarmi vero? Dimmi a verità. Chi ha evocato il drago è... l’altro saiyan>>.
Vegeta sghignazzò. <<Certo che te lo dico! È così! Goku è riuscito a evocare il drago, presto sarà tutto finito!>>.
Besh si accese di un furore tremendo, e la terra cominciava a tremare mentre dal suo corpo surriscaldato venivano emesse scariche di energia. Una di quelle folgori colpirono Vegeta paralizzandogli il lato destro del corpo: il saiyan cadde al suolo.
“Si sono presi gioco di me... gioco... di... me... sono un idiota!”
Besh si lasciò alle spalle Vegeta, dimenticandosi dello scontro, e accecato da un terrore raggelante, disorientato, si lanciò verso l’orizzonte, verso Polunga.
Mylon osservava il drago Polunga con la bocca spalancata e gli occhi verdi da rettile sgranati. Era lì, in tutta la sua immensità. Il potere di Talgot non era mai stato più palpabile, per lo stregone.
<<Eccomi, mi avete chiamato>> disse Polunga con la sua voce profonda. <<Quali sono i vostri desideri?>>.
Muri attese comandi da Mylon, che senza dire nulla si librò in alto, verso il volto di Polunga. Quando fu a pochi metri di distanza scrutò negli occhi la creatura. Lo stregone tese le mani: era il momento. Cominciò a parlare in namecciano.
<<Guardami Polunga, guardami, non distogliere lo sguardo!! Sette sigilli e tre chiavi separano il tuo potere da questa realtà, tronva in te Talgot, Akham Thinè Kamal! Guardami Polunga! Il primo sigillo è aperto dalla prima chiave: la chiave sono io, sentimi in te e riconosciti in me!>>
Polunga fu scosso da un tumulto, e non distolse lo sguardo dallo stregone. Il suo corpo venne attraversato da diverse scariche elettriche, poi un’immenso fascio di luce lo avvolse, giungendo dall’infinito spazio-tempo, squarciando le nubi di Namecc. Il lampo abbagliò il pianeta e tutte le sue creature.
<<Fine del fiume>> disse il Sommo. Sul pianeta dai Kaioshin, dense nubi si affollarono nei cieli e una pioggia torrenziale si riverso sulle lande pianeggianti.
<<Cosa sta succedendo?>> chiese il Superiore.
<<E’ finita. Tutto è finito. Talgot è tornato, lo senti? Non puoi non sentirlo>>.
La sfera nella quale stavano osservando gli eventi di Namecc si infranse ed esplose. Un fulmine abbattè un albero.
<<Non c’è più niente che possiamo fare?>> domandò disperato il Superiore.
<<Sì. Pregare che la nostra fine sia rapida e indolore>>
Besh consumava chilometro dopo chilometro, dirigendosi verso la luce sempre più intensa emanata da Polunga. Interminabili secondi, nei quali gli parve di sentirsi morire.
In quell’istante Goku portò in salvo Gohan, ormai in punto di morte. Apprese della morte di Ub e si domandò dove fosse Junior.
<<Kakaroth!>>
Goku sollevò lo sguardo, e vide Vegeta. Sentì in lui una forza nuova, ma non c’era tempo da perdere.
<<Vegeta! Cos’è successo?>>
<<Dovrei chiederlo a te, Kakaroth!! Ero convinto che fossi tu ad avere evocato il drago!>>.
<<No, Kupile mi ha colto alla sprovvista ed è riuscito a seminarmi, tornando alle sfere... non c’è tempo da perdere, aggrappati a me!>>.
Vegeta afferrò la spalla di Goku, e i tre sparirono.
Mylon continuava la sua procedura di evocazione, mentre attorno a loro la potenza di Talgot, per ora solo spirito, devastava il paesaggio.
<<Il quarto sigillo è aperto dalla seconda chiave! La chiave è l’insieme indissolubile delle sette sfere. Penetra i loro meandri, unisciti a loro Poluga, falle tue, possiedile!>>.
Le sette sfere, più brillanti, si sollevarono in volo ed entrarono nelle fauci del drago. La figura di Polunga si fuse alla luce e all’energia e svanì. Un vortice di nubi si formò al suo posto, plasmando l’immagine di un volto, tetro e inquetante, nel cielo plumbeo e tempestoso.
Mylon osservò esterrefatto l’immagine di Talgot, dopo millenni di assenza.
Il trio di saiyan si teletrasportò vicino alla vallata dove stava avvenendo l’evocazione. In quel mentre videro sopraggiungere Besh a tutta velocità, che si unì a Mylon nella contemplazione di Talgot.
<<Besh, sei qui finalmente! Credevo che fossi morto>> esclamò Mylon senza togliere lo sguardo dal cielo.
<<E’ lui! Lo sento!>> gridò Besh. <<E’ Talgot!>>.
Per altri lunghissimi minuti nulla si mosse. Il volto di Talgot nelle nubi continuò a osservare i suoi piccoli sudditi, mentre la tempesta si faceva sempre più tremenda.
<<Allora Mylon? Cosa aspetti a terminare l’evocazione?>> gridò Besh.
<<Ehm... veramente... la terza chiave è il Daemon... e noi non abbiamo il Daemon... forse è possibile incarnarlo in un corpo...>>.
Besh afferrò per il collo il piccolo stregone. <<Che diavolo dici?? “Forse” è una parola che non devi dire! Non dirmi che non puoi completare l’evocazione...>>
<<Veramente... veramente... non lo so!>>
Mylon non riuscì più a dire nulla, e Besh lo lasciò andare. Lo stregone cadde a terra balbettando poche incomprensibili parole, rivolte a Talgot, che pareva attendere, sospeso nel cielo. Il suo volto deformava le nubi, e sembrava in collera. Besh si guardò attorno: le montagne venivano livellate, turbini di polvere e roccia si sollevarono nel cielo e si mescolarono con zampilli di lava; nulla era più come prima. Avvertiva i saiyan, avvertiva anche Kupile, ma era debole.
<<Mio signore!>> gridò al cielo. <<Dimmi quel che devo fare!>>.
Nascosti dietro a una rupe, che lentamente veniva consumata, Vegeta e Goku assistevano al precipitare degli eventi.
<<Non c’è più niente che possiamo fare!>> disse Vegeta. <<Le sfere sono scomparse, è finita! Teletrasportiamoci lontani da Namecc!>>.
Goku fissava lo sguardo a Besh, e a Talgot. Poi vide stagliarsi sul fondale di distruzione, in lontananza, la sagoma del tempio, capovolta e riversa. Sentiva l’aura di Kupile in movimento
<<Aspetta Vegeta!>> gridò Goku. <<Devo vedere!>>
Il volto di Talgot sparì dallo sfondo delle nubi. Tutto si fece buio e quando tornò la cupa luce di prima, le nubi erano sparite. Al loro posto era emersa dalle pieghe del tempo e dello spazio un’astronave gigantesca, dall’aspetto antico e consumato Quando i presenti la videro, furono sconvolti: la nave più grande mai esistita, nera e cupa. I venti si placarono e il tempo quasi si fermò.
Dalla nave partirono delle luci, quattro luci, e una più intensa. Atterrarono sul suolo di Namecc, a pochi passi da Besh e Mylon.
<<Non posso credere a quello che sta accadendo>> esclamò Vegeta. <<Quella nave da dove è spuntata? E da dove proviene quest’aura potentissima??>>
<<Quelle luci... proviene da quelle luci!>> disse Goku.
Le luci venute dll’astronave sparirono e apparvero esseri in carne e ossa. Le quattro luci divennero quattro guerrieri, con una maschera di pietra che abbozzava la sagoma di un volto, e con un lungo mantello nero. La luce più intensa stava tra loro quattro; la forma umanoide di un ragazzino in un abito bianco. Un volto innocente. Capelli biondi che ricadevano su delle spalle minute. Mylon spalancò le braccia.
<<Talgot!>>
Besh, Goku e Vegeta sobbalzarono: furono pietrificati in quel preciso istante, nella consapevolezza di travarsi di fronte al terribile Dominatore.
<<E’... lui?>> disse Besh dubbioso. <<Un bambino?>>.
Talgot osservava Besh e Mylon con occhi di ghiaccio, perfettamente immobile. Diede uno sguardo attorno a sè, poi tornò a concentrarsi su Mylon, ignorando Besh. Mylon si accorse di essere scrutato.
<<Mio signore, finalmente! Dopo innumerevoli millenni!>>.
Talgot non rispose e guardò le proprie mani, palmo e dorso. Toccò il proprio corpo, ne saggiò la deprimente mortalità. Ne fu schifato.
<<Cos’è questo “corpo”?>> disse.
<<Purtroppo il Daemon non è in nostro possesso, quindi non hai pieno dei poteri! Purtroppo hai il tuo primo corpo mortale e...>>. Mylon cessò di parlare perchè qualcosa gli bloccò la gola. Con un attacco psichico Talgot sollevò in volo Mylon. I suoi occhi erano accesi d’ira.
<<E io ho dovuto aspettare millenni solo per ritrovarmi in questo corpo, senza tutti i poteri? Cos’hai fatto in tutto questo tempo, Mylon?>>. La sua morsa si trinse ancora di più, e il corpo dello stregone cominciò a gonfiarsi. <<Sono deluso, stregone, molto deluso. Pensare di usarmi come uno strumento per il TUO dominio dell’universo... che illuso>>.
Con un urlo soffocato Mylon esplose frantumandosi. Besh si affrettò a inginocchiarsi di fronte a Talgot.
<<Sono un tuo servo, Talgot!>>.
<<Davvero?>> disse Talgot dubbioso. Afferrò Besh per la gola e lo avvicinò a sè. <<Tu chi saresti? Perchè non dovrei ucciderti?>>
<<Perchè... ero... servitore di Boran... l’ultimo imperatore... custode del tuo regno... lasciami vivere e... avrai un’intera armata al tuo comando...>>.
Talgot sorrise compiaciuto, e i suoi occhi divennero fessure. Lo lasciò andare.
<<Sarai mio servo allora>>. Talgot allungò un dito e impresse una T infuocata sulla fronte di Besh, che si rialzò in piedi. Senza che altre parole fossero scambiate, Talgot e i suoi quattro guerrieri tornarono a essere luce, e si innalzarono verso l’astronave. Besh avvertì calore attorno a sè: stava diventando anche lui una sfera di energia. Sentiva la spinta che lo portava a salire. Prima di perdere di vista Namecc, il suo sguardò tornò un ultima volta a scrutare le lande ormai deserte del pianeta, in cerca dei saiyan.
“Questo, amici saiyan, è un addio. Vinco io”.
Vegeta e Goku guardarono le luci sparire nell’astronave, che infine si mosse salendo verso lo spazio.
Una volta in orbita, dall’astronave partì un raggio che penetrò il pianeta colpendolo al suo cuore. Un’onda d’urto travolse Goku, Gohan e Vegeta. Ebbero appena il tempo di stringersi l’uno all’altro.
<<Tenetevi a me!!>> gridò Goku.
<<Troppo tardi!!>>.
Una luce intensa e miliardi di tonnellate di roccia e lava proiettate nello spazio siderale. Namecc cessò di esistere. Per la seconda volta.
altro stupendo episodio 6 bravissimo! descrivi in un modo incredibile chissà cosa succederà adesso che talgot è tornato anche se in un corpo mortale
E tu l'hai fatto?
Facciamo un rapido calcolo.... sono 800 pagine, una notte possiamo approssimarla a 10 ore circa... 80 pagine all'ora... 1,3 pagine al minuto... possibilissimo. Però, complimenti!
AH, con questo episodio si concludeva la saga di Namecc... col prossimo episodio inizia la saga successiva (che ancora non ha nome preciso, sono indeciso se intitolarla a Navion, a Besh o a Talgot).
io direi a navion sono curiso di sapere quali sono i poteri di questo sayan
Episodio 58: Un nuovo regno
Un pianeta avvolto dai ghiacci, nella galassia dell’est. Numerose città, densamente popolate. Una fortezza dell’impero di Boran. L’imperatore era lontano, lontanissimo, su un remoto pianeta della galassia del Nord. Nella base militare tutto faceva pensare a un’altra nottata piena di noia, mentre gli occhi attenti dei guerrieri della Santa Armata erano puntati al cielo. I karajin potevano attaccare da un momento all’altro, ma erano mesi che in quel settore non si registravano scorribande.
Fu a mezzanotte precisa che venne turbata la quiete. Vennero intercettate tre navette in rotta di collisione col pianeta.
<<Sono tre, non identificate, hanno eluso la sorveglianza principale>> disse la voce all’altoparlante. La base si mise in agitazione.
<<Radunate la squadra di Yonik>>
Quattro guerrieri, vestiti con le armature dell’Armata, entrarono nelle rispettive capsule. Si alzarono in volo, dirigendosi verso il luogo ove le tre misteriose capsule sarebbero atterrate. Un uomo, in una corazza dorata, osservò i quattro lasciare la base. Era circondato da un plotone di soldati, che si tenevano a distanza reverenziale, mostrando grande rispetto. Aveva corti capelli rossi e una folta barba.
<<Perchè mandare quei quattro? Dovrebbe occuparsene un cacciatore>>.
Gli rispose una donna dall’aspetto fiero, avvolta in un mantello rosso. Portava una spada alla cintola. <<Non ti agitare, Baron, in fin dei conti potrebbero non essere saiyan>>.
<<Non ne sarei convinto? Chi altri verrebbe su questo pianeta dimenticato?>>.
<<Ti dimentichi di mia sorella, Maseri>> disse la donna misteriosa.
<<Non l’ho dimenticata>> fece Baron con una smorfia.
<<Allora cosa ti preoccupa, mio cacciatore?>>
<<Mi preoccupa che non riceviamo più notizie dalla galassia del Nord, e da parecchio tempo ormai>>.
La donna gli voltò le spalle. <<Verrà il tuo tempo, credi a me>>.
Le tre capsule si schiantarono nella piana dei ghiacci di Northgrad, in netto anticipo rispetto ai tempi previsti dall’Armata. I tre guerrieri erano saiyan.
<<Cosa avrà da offrire questa sfera di ghiaccio, Kiraji?>> chiese Goten al maestro. Trunks si sgranchì le membra dopo il lungo viaggio.
<<Neanche lo sospetti. Un cacciatore si nasconde su questo pianeta, Goten>>.
<<Un cacciatore??>> esclamò Trunks eccitato. <<Deve essere mio!>>.
<<Ah no, bello>> disse Goten. <<Chi ha deciso che il nostro primo cacciatore deve essere affrontato da te?>>.
<<Calmi, tutti e due>> disse Kiraji, <<Sarà lui a fare la prima mossa. Il piano è sempre quello. Depredare il possibile e spargere terrore. Il bottino...>>
<<Lo trasporteranno via Geers e Maseri, lo so>> disse Trunks sbuffando. <<A proposito, sono già arrivati?>>.
Kiraji stava controllando la zona circostante. <<Due giorni fa>>.
<<Allora non facciamoli attendere!>> esclamò Goten alzandosi in volo. Tutti e tre, i saiyan volarono in direzione della più vicina città.
Boran contemplava la pianura davanti a sè, oltre le rovine della città degli uomini. Il cielo era tornato limpido, dopo che un violento temporale aveva battuto la regione nelle ultime ore. Si sentiva inquieto: Mylon non l’aveva più contattato. Ma soprattutto, sentiva le forze abbandonarlo. Ufficiali dell’Armata si avvicendavano al capezzale del suo trono, ora dopo ora. Già si diffondeva la voce della sua prossima morte, nell’esercito. Chi avrebbe guidato il suo impero nella galassia dell’Est? Non lo preoccupava la popolazione umana, quasi tutta ridotta in servitù. Chi avrebbe vegliato sul suo popolo? Voleva avere almeno un segno, prima di morire; un segno di speranza. Se avesse saputo del ritorno di Talgot, sarebbe potuto morire il secondo dopo, con la pace nel cuore.
Venne la notte, poi un’altra. Poi altre ancora. Una sera, stava guardando le stelle, quando udì qualcuno chiudere le pesanti porte di legno alle sue spalle. Avrebbe riconosciuto l’aura tra mille.
<<Besh>> mormorò senza voltarsi.
Besh camminò fino a portarsi alla vista del suo imperatore. Era più invecchiato di quanto ricordasse; la tigre che era in lui era a stento riconoscibile. Ripensò all’epoca della sua missione con Teord: allora l’imperatore era forte e alto, un vero guerriero. Ora, c’era solo Talgot. Egli era il futuro.
<<Talgot è tornato, Boran>> disse. <<E’ qui con me>.
Boran sorrise, ma riuscì appena a socchiudere gli occhi. Le palpebre erano così pesanti.
<<Bene... bene... Besh... dov’è Mylon?>>
Besh scosse la testa. Boran si stupì.
<<E’ morto?>>.
<<Mylon ha cessato di esistere. Egli ti avrebbe manipolato e tradito. Aveva la presunzione di usare Talgot per asservire l’impero al suo volere>>.
Besh allungò il braccio, con la mano aperta, verso Boran. l’imperatò lo guardò con la fronte aggrottata.
<<Besh, cosa stai... facendo?>> ansimò Boran.
<<Mi prendo ciò che è mio, infine. I saiyan non prenderanno mai il mio posto>>.
<<Ma... come puoi pensare che... io metta i saiyan prima di te?>> disse Boran.
<<Sembri aver dimenticato il loro tradimento>> disse Besh con la voce rotta dall’emozione. <<Li hai sempre protetti ultimamente, li hai risparmiati, li hai fatti marchiare, poi li hai inviati su Namecc con me>>.
<<Sono ottimi... guerrieri, Besh...valorosi e fieri... al tuo fianco avrebbero costituito una forza incredibilmente...>>.
<<Basta!>> gridò Besh. <<Tu... tu menti... tu hai sempre sperato che Talgot scegliesse i saiyan, e non me, al suo fianco, vero? Per questo hai voluto metterci a confronto. No. Vinco io. Namecc non esiste più, e con lui i tuoi saiyan>>.
Boran si corrucciò, gli occhi si chiusero.
<<E i ribelli di Navion?>> continuò Besh. <<Poca cosa, ora che è tornato il dominatore. Saranno schiacciati>>.
<<Perchè questo odio? Hanno pagato i loro errori passati con l’esilio per tutti questi decenni, è ora che tornino a essere protagonisti, come era mio volere!>> esclamò Boran in un ultimo impeto di collera.
<<Allora ho ragione, tu non hai mai smesso di ammirarli. Ti dirò qualcosa sui loro “errori passati”. Sono stato io. Io ho ucciso Teord facendo ricadere la colpa sui saiyan. Si sono ribellati a Freezer su mio ordine, perchè credevano di compiere la tua volontà, mentre dall’altro lato tu credevi che ti si stessero rivoltando contro. È stato il mio regalo a loro, dopo la mia sconfitta contro Navion. Non avrei MAI permesso a loro di sottrarmi il mio impero!>>.
<<No... tu... non puoi averlo fatto! Aah.. Teord... Vegeta..aaaaaaaha...>>. Boran cominciò ad ansimare, e si portò una mano alla gola. Besh ritrasse la mano, mentre Boran stramazzò al suolo in preda a un attacco cardiaco. Il pesante trono d’oro cadde al suolo e il grosso corpo dell’imperatore si riversò su un fianco. Le sue braccia caddero lunghe distese, e i suoi occhi divennero vuote orbite bianche. L’ultimo rantolo di vita fu una maledizione pronunciata contro Besh, recitata nell’antica lingua del clero di Talgot. Boran era morto.
Besh indietreggiò di un passo, non riuscendo a staccare gli occhi di dosso al suo imperatore.
<<Volevo che lo sapessi... addio>>.
Besh voltò le spalle alla salma di Boran, e andò ad annunciare all’Armata la morte dell’imperatore e il ritorno di Talgot. Le celebrazioni su tutta la Terra si effettuarono con sacrificio di sangue umano, mentre la notizia si diffuse all’impero intero, nella galassia dell’Est. Talgot era tornato a guidare le sorti dei viventi. Il regno di Boran era finito.
L’Arkeon, la grande nave maestra di Talgot, imbarcò l’Armata dislocata sulla Terra, per il lungo viaggio di ritorno verso la galassia dell’Est. A bordo, Talgot incoronò Besh del titolo di imperatore. Il regno di Besh era cominciato.
Ecco fatto ce l'ho fatta... vedi l'ora l'ho letta tutta questa notte stessa...
conta ho cominciato a leggerla alle 2.15 circa (vedi il mio post l'ultimo disegno postato è la prova di quando ho cominciato a leggere dall'inizio la tua ff.)
cristo santo hai una fantasia a dir poco spropositata... hai completamente stravolto la storia (vedi saga di freeza) in piu consideri Bardak un guerriero di tale rispetto da affiancarlo a re vegeta? (tuttavia non trovo male il loro accoppiamento)
il sayan dai capelli bianchi sarebbe quindi in pratica il ssj di 4° lvl?
in tal caso hai cancellato al storia del GT complimenti!
non vedo l'ora di leggere il seguito ^_^