scusa ma avevo problemi con il computer ;anzi li ho ancora adesso, vi scrivo con il computer di mia sorella nn smettere di pubblicarla mi piace sempre molto e nn voglio vederla finire così appena aggiusto il pc mi rivedrete spesso (HiiiHiiHii)
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scusa ma avevo problemi con il computer ;anzi li ho ancora adesso, vi scrivo con il computer di mia sorella nn smettere di pubblicarla mi piace sempre molto e nn voglio vederla finire così appena aggiusto il pc mi rivedrete spesso (HiiiHiiHii)
già hai ragione Goteo...Vegge posti?
ciao ragazzi.... a presto ,spero di potermi riconnettere il prima possibile
Vegge ma nn la continui più?forza sn curioso del continua d questa splendida fanfic!!
E' vero, l'ho abbandonata. Ho smesso di postare, ma prometto di riprendere a partire da domani;)
ok vegge.perdonami se nei prossimi 3 giorni nn commenterò ma parto qnd c vediamo domenica.ciao,ciao!
meno male che riprendi mi stavo domandando dove eri finito...
Mi sono fatto attendere, vero?;)
Episodio 50: La forza dell’Unione
<<AAAHHHH!!!>>, Gohan scattò verso Keut, pieno d’ira. Il suo avversario era tutto circondato dalla sua immensa e maestosa aura, che aveva sollevato colonne d’acqua ed energia.
<<Noo! Gohan!>>, gridò Ub tentendo una mano verso l’amico. Piccolo e Kami non perdettero altro tempo.
<<Oh no, Gohan!>>, esclamò Piccolo, <<Forza Kami, dobbiamo unirci subito!>>:
<<Certo! Metti la tua mano sulla mia spalla...>>.
Piccolo obbedì, e subito avvertì un potere nuovo scorrere dentro di sè. I corpi dei due namecciani cominciarono a brillare di luce propria.
<<Ricorda...>>, disse Piccolo, <<Sarò io a controllare la nostra unione...>>.
<<Non avere dubbi su questo>>, Kami sorrise nell’ultimo gesto di estremo sacrificio. Ub lo guardò, e i loro sguardi si scambiarono un ultimo implicito saluto.
Gohan penetrò attraverso la coltre d’acqua, fulmini ed energia, a stento fermato dall’aura di Keut. Ma quando fu davanti al gran nemico, non ci fu speranze di scalfirlo. Appena cercò di colpirlo, Gohan fu attraersato da fitte di dolore e scariche di energia, e il suo corpo venne sbalzato via, trascinato nel vortice dirompente di acqua e roccia. Poteva sentire sulla sua pelle il dolore di una morte imminente, ma contemporaneamente avvertì il crescere dirompente di un energia nuova. Erano Piccolo e Kami: il suo cuore si rasserenò.
<<Ora completerò l’opera lasciato interrotta sulla Terra, saiyan>>, disse Keut, <<Stavolta non c’è l’imperatore a comandarmi>>.
Allungò una mano e carico una gigantesca sfera di energia, mentre Gohan era ancora imprigionato nel vortice che circondava il temibile cacciatore.
Ub assistette con sorpresa all’avvenuta unione; l’essere che ne uscì era... Piccolo, nient’altro che lui. Ma il suo potere era immenso, lui stesso lo avvertiva scorrergli nelle vene. All’improvviso si sentì vecchio, terribilmente vecchio e... percepiva entro di sè tantissimi poteri sommati l’uno all’altro, aggiuntisi nel corso dei decenni.
“Il guerriero perfetto... il namecciano difensore, costituito dall’unione di tutti i migliori guerrieri namecciani di sempre... sono invincibile...”
<<Piccolo, come ti senti?>>, chiese Ub all’amico. Piccolo gli sorrise: <<Mai stato meglio>>.
Si alzò in volo.
<<Dove stai andando? Non avrai intenzione di affrontarlo da solo?>>
<<Devo salvare Gohan, dopodichè mi occuperò di quel pallone gonfiato personalmente>>.
Piccolo si lanciò a tutta velocità verso Keut, liberandosi della parte superiore dei suoi abiti. Così, a torso nudo, aveva più rapidità di movimento e libertà d’azione.
Ub era sofferente per la profonda ferita infertagli da Keut, ed era solo. I suoi amici rischiavano la vita contro Keut e lui non poteva aiutarli: questo gli faceva rabbia oltre ogni altra cosa. Era inoltre preso dal rimorso, il rimorso per non essere riuscito a salvare Kaioshin. È vero, rimaneva pur sempre una divinità, e la sua non era una vera morte. Tuttavia il senso di perdita era totale e lo distruggeva nell’animo. Le forze gli mancavano sempre di più, e dovette sdraiarsi a terra. Tolse la mano dall’addome, ed era insanguinata; ma tornò a osservare lo scontro.
<<Addio saiyan!>>, esclamò Keut lanciando la sfera di energia verso Gohan. Il saiyan vide la morte corrergli in faccia, sempre più veloce e inesorabile, ma qualcuno intervenne in sua difesa. Piccolo deviò il colpo di Keut con un pugno, salvando così Gohan, poi sparì nel nulla. Fu un lampo. Keut si sorprese di vedere Gohan ancora vivo.
<<Che è successo? Perchè non ti ho colpito?>>
Piccolo comparve alle sue spalle e lo colpì alla schiena con un colpo a pugni uniti, che lo fece schiantare al suolo, un centinaio di metri fuori dalla laguna. Mentre precipitava, Keut scalfiva nella propria mente il volto di Piccolo, circondandolo di un alone di odio e vendetta. Lo schianto al suolo fu devastante, e in quell’istante si dissolse tutta l’immensa aura che teneva sollevate le acque.
Gohan, senza più subire la morsa letale del pericoloso avversario, precipitò al suolo senza forze, cadendo a corpo morto. Piccolo si precipitò su di lui, preoccupato per le condizioni dell’amico fraterno.
<<Gohan, come ti senti?>>.
Piccolo lo aiutò a mettersi seduto, ma appariva malconcio: l’energia di Keut l’aveva devastato.
<<Non preoccuparti per me>>, disse il ragazzo in un bisbiglio, <<Sconfiggi quel mostro>>.
Piccolo si voltò verso il luogo ove Keut era precipitato: la sua aura era ancora potentissima e ben percettibile.
In quel momento Keut riemerse lentamente dal cratere, e con una mano si trappò via la corazza di metallo, lacerandola. Gettandola a terra, si conficcò profondamente da quanto doveva essere pesante. Sul suo petto era tatuato il marchio dei cacciatori: l’ohzaru trafitto da una folgore. Gohan lo guardò con ira, ma Piccolo gli disse di tranquillizzarsi.
<<Ci penso io a lui>>, disse incamminandosi verso il suo avversario.
Keut lo aspettava a braccia incrociate: il suo volto e l’intero corpo era solcato da rivoli di sangue rappreso, e i suoi occhi mandavano lampi d’ira. Ma nulla trasparve dal suo temperamente: e rimase composto, aspettando l’avversario.
<<Non so chi sia peggio>>, disse Piccolo avvicinandosi, <<Se te o tuo fratello; ma almeno lui ha deciso di ribellarsi al vostro signore>>.
Keut sorrise: <<Kupile è un debole, teme il potere del Dominatore. Io non lo temo>>.
<<Vivere da schiavi... questo il tuo desiderio. Tuo fratello è un verme traditore, ma ha scelto l’indipendenza, una strada che io ammiro profondamente>>.
Piccolo si trovava ora faccia a faccia con Keut, a un palmo di distanza. Occhi negli occhi, brucianti e ardenti, focolai di guerra.
<<Sei solo un infedele>>, disse Keut, <<Quando verrà l’ora non ci sarà posto per gente come voi>>.
<<Non mi spaventi, Keut. Anche se avete le sfere non avete il Daemon per risvegliare il demone Talgot, come credete di risolvere questo problema?>>.
<<Un piano è già in atto>>. Sorrise.
<<Non mi lasci altra scelta che eliminarti, Keut>>.
<<Allora vivi gli ultimi secondi della tua misera esistenza confortato da questa vana speranza, perchè sarò io a distruggerti>>.
In contemporanea, i loro attacchi scattarono fulminei, pugno verso pugno: ma riuscirono a schivarsi, e saltarono verso l’alto, a centinaia metri di quota. Erano solo punti luminosi che si stagliavano sul verde del cielo namecciano, ma l’eco dei loro colpi giungeva fino alle orecchie di Ub e Gohan, a terra.
Ub era straiato, e la vista cominciava ad annebbiarsi. Riusciva tuttavia a vedere Gohan, pochi metri più in là, che strisciava verso di lui con un braccio solo, trascinandosi con le ultime forze che rimanevano. Ub tese un braccio verso di lui, protendendosi verso l’amico.
<<Gohan... io credo... che questa sia la fine... se Piccolo non riesce... a sconfiggere... Keut... altri verranno... addio amico...>>.
Ub perse i sensi: la ferita era troppo grave.
<<Ub!>>.
Gohan si trascinò più rapidamente, e riuscì ad afferrare il braccio di Ub. L’amico non rispondeva, e Gohan si accasciò stremato al suo fianco, osservando il cielo e il sole abbagliante, mentre gli echi della bataglia si allontanavano sempre si più, divenendo appena percettibili. Presto tutto quello che riusciva a sentire era lo scroscio dell’acqua e il verso di certi uccelli.
Sentì dei passi dietro di sè... aprì ancora gli occhi, ma la vista era annebbiata. Gogeta lo osservava con sguardo indifferente, ma la sua immagine era ribaltata, perchè si trovava alle sue spalle.
<<Pa... papà...>>, bisbigliò Gohan.
<<Hai trovato le sfere?>>, disse Gogeta.
Gohan allungò un dito in direzione del monte crollato a poche centinaia di metri di distanza.
<<Sotto quel monte?>>, chiese Gogeta osservandolo.
Gohan annuì impercettibilmente. Gogeta si sollevò in volo, ma Gohan lo trattenne.
<<Kupile... ne ha prese due... è fuggito...>>.
<<Dove?>>
Gogeta osservò con occhi di ghiaccio Gohan, occhi perduti, impersonali. Il suo cuore era posseduto, ma l’affetto e la paura di Gohan l’avevano dimenticato.
<<Verso... sud... c’è il villaggio più grande... quello del supremo...>>.
Gogeta non disse nulla, e volò verso la montagna, mentre Gohan, con le lacrime agli occhi, lo vide allontanarsi. Probabilmente non si rese conto di quello che aveva fatto, e svenne. Intanto Gogeta incrementò la propria aura a dismisura, concentrandola sul monte. Un impetuoso vento di energia sconvolse le rocce e le sbriciolò, finchè, dopo pochi minuti, affiorarono le sfere.
“Fantastico! Quattro sfere!”
Interrompendo la sua azione, Gogeta usò la telecinesi per attrarre a sè le sfere. Tenendosele sempre appresso grazie al suo potere, si lanciò in volo verso Kupile, e le ultime tre sfere.
<<No, no, no, NO!>>, gridò il Sommo indignato, <<Tutto ciò è incredibile! Uno non può distarsi un attimo che quel Gohan commette una simile sciocchezza!>>.
Dietro di lui, il Superiore osservava la scena sulla sfera magica, che aveva ripreso tutto e ora riprendeva il rapido combattimento tra Piccolo e Keut.
Si trovavano sul pianeta divino dei Kaioshin, e il Superiore vi era stato inviato subito subito dopo il trapasso.
<<Poi non ci mancava altro che tu ti facessi uccidere!>>, cintinuò il Sommo, <<Ma questo è il meno. Gohan! Come ha potuto consegnare le sfere a Gogeta... ora siamo perduti... in un eventuale scontro tra lui e Kupile, lui sarebbe senz’altro il vincitore...>>.
<<Gohan era disperato, confuso, Sommo>>, disse Kaioshin, <<Deve capire...>>.
<<Io capisco tutto... ma ciò non toglie la gravità della situazione...>>.
<<Non c’è nulla che può tentare...>>.
Il Sommo sospirò e assunse un atteggiamento riflessivo.
<<Non avrei voluto, ma dovrò insinuarmi nella mente di Gogeta, e oppormi a Mylon in un corpo a corpo psicologico. Se riuscirò a liberarlo, allora avremo scongiurato la catastrofe>>.
Kaioshin sembrò al settimo cielo: <<E’ fantastico! Deve provarci subito! Non c’è tempo da perdere>>.
<<Così sia>>, disse il Sommo. Sulla sfera apparve Gogeta in volo, e il Sommo tese le mani verso la sfera, chiuse gli occhi e fece un profondo respiro.
<<Potrei non sopravvivere, e nel caso dovrai pensarci tu>>.
Kaioshin annuì, e si sedette a qualche metro di distanza dal Sommo, osservandolo con attenzione, mentre cominciava a penetrare la mente di Gogeta.
molto bella... mi è piaciuta la scena del saluto fra ub e kami... molto bella!!