Visualizzazione Stampabile
-
“Ora veniamo a te. Ti pentirai di aver cercato di ingannarmi”disse camminando dove stava in terra esamine il saiyan più grande. Vegeta, ignaro della minaccia incombente, restava inerme e incosciente a terra. La falsa Bulma afferro l’uomo per il colletto della tuta, portando il viso di lui alla sua altezza. Per la seconda volta rimase colpita a vedere la differenza tra quel suo stato e quando era cosciente. In quel momento, privo di poteri e lo scudo del suo orgoglio e del coraggio, le dava una sensazione strana. Una specie di pugno nello stomaco continuo e non era piacevole. Decise perciò di risvegliarlo. Voleva trovarsi nuovamente davanti a un nemico alla sua altezza, anche se solo in una battaglia verbale. Lo colpì al volto con forza. Fosse stato un essere umano normale, gli avrebbe staccato la testa con un colpo simile. Al saiyan invece infierì un taglio al volto, che prese a sanguinare. La botta riuscì a far riprendere Vegeta, anche se ci mise un po’ di tempo a focalizzare. Quando capì la sua situazione, rimpianse l’incoscienza. “Bentornato nel mondo dei vivi, peccato che tra poco te ne andrai di nuovo”disse lei sorridendo. Il saiyan cercò di non pensare all’assurda situazione in cui si era cacciato. Si guardò intorno. Dove era Bulma? Il suo sguardo vagante scorse qualcuno a terra, ma non era Bulma. Non ci mise molto a riconoscere Goku, che anche se incosciente continuava a muoversi. Poco più lontano una macchiolina che doveva essere Yamcha, aveva la tuta arancione. Spostò lo sguardo di nuovo in cerca. Niente rocce o nascondigli dove la donna poteva essersi nascosta. Finalmente riuscì a scorgerla. Era a terra immobile. Sentì l’impellente voglia di liberarsi e correre da lei. Anche se avesse avuto abbastanza energia, avrebbe attirato l’attenzione della nemica su Bulma. Lo specchio sembrava infatti aver dimenticato il suo alter ego terrestre. Si ripeté che era solo svenuta, annientando la vocina malvagia che gli ricordava potesse essere morta. Era viva e lo sapeva. Non aveva bisogno di percepirne l’aura, capacità derivante dai suoi poteri, per saperlo. Il loro legame, anche se messo a dura prova dallo specchio, resisteva. Per di più se avesse perso la speranza, non rimanendo presente a se stesso, non sarebbe riuscito a combattere. Era comunque improbabile riuscisse a vincere se nemmeno Goku c’era riuscito. Questo non voleva dire che avrebbe desistito, se doveva morire lo avrebbe fatto con onore. Cominciò a divincolarsi. Lei sorrise divertita a quel vano tentativo. “Era l’ora ti muovessi. Sei stato un ora imbambolato”lo rimbrottò come la madre a un figlio distratto. “Aspettavo l’ambulanza della NEURO, ma è in ritardo”rispose beffardo, mentre aumentava gli sforzi per sgusciar via.
-
“Che cosa cattiva da dire. Non ti capisco. Anche tu hai assaggiato il sapore del sangue, della vittoria. Perché ti sei unito a quei pidocchi?”disse lei aumentando la stretta. “E’ troppo forte, ma forse parlando si distrae”pensò Vegeta. “Sono rinsavito. Ti conviene farlo anche tu, prima di trovare qualcuno che ti elimini” le disse. “Ti sbagli, sono dalla parte del vincitore. Il mio padrone è invincibile”disse lei convinta. “Adesso è Lourth il conquistatore invincibile. Un tempo era Freezer. Sono tutti imbattibili, finché qualche eroe, che hanno creato loro con le innumerevoli ingiustizie compiute, li sconfigge. Non perché sia più forte o intelligente, semplicemente ha più cuore”. Vegeta fermò un attimo i suoi tentativi di fuga. Veramente aveva detto quello? Anche il riflesso rimase interdetto. Prima che potesse catalogare le informazioni come fesserie (ma se è stato bravissimo NDA), Vegeta né approfitto per liberarsi. Con una capriola girò su se stesso e lo specchio perse la presa. Il suo primo pensiero fu di attaccare, ma il saiyan si rese conto di avere maggiori proprietà. Doveva allontanare l’avversaria dagli altri, metterli al sicuro. Ok, l’idea non era il massimo. Doveva scappare, sperando che lo specchio lo seguisse. Si sentì un coniglio, un codardo, per non dir peggio, mentre iniziava a correre. Da quanto tempo era che non scappava via correndo? Da quando da piccolo scappava da quel grassone di Nappa che voleva farlo allenare. Era passato un infinità di tempo da allora, ma scoprì di avere ancora una certa bravura. Lo specchio aveva la supervelocità, eppure non riusciva ad afferrarlo. Scartava, rotolava, correva. “Un altro paio di metri e saremo abbastanza lontani”si ripeteva, accelerando. Salì su una montagnola, riuscendo a nascondersi dietro una sporgenza. Sotto di lui il riflesso la lo cercava col fiatone. Erano abbastanza lontani perché né Bulma, né Goku (anche Yamcha NDA e di Yamcha) (Secondo voi mi interessa? NdVegeta) erano in pericolo. Ora poteva farsi ammazzare senza problemi. Si lanciò addosso all’avversaria, piombando giù dalla montagnola. Lo specchio non si aspettava un attacco dall’alto e ruzzolò a terra. Il saiyan fu più rapido ad alzarsi. Lei ci mise qualche attimo, ma riuscì a parare tutti i calci che lui cominciò a tirarle. Non uno dei colpi di Vegeta andò a segno e anche se fosse successo, non essendo i suoi soliti colpi micidiali perché privati dei poteri, non le avrebbero fatto nulla. “Adesso basta!!!”urlò il riflesso, facendo volare via il saiyan con un poderoso incremento d’aura. Poi sparò una serie di ki blast. “Da quando in qua sei così codardo da fuggire davanti al nemico?”disse seccata all’indirizzo dell’uomo, che intanto si stava rialzando un po’ acciaccato. La falsa Bulma rifletté. Era davvero strano quel comportamento. Perché avrebbe dovuto scappare, se adesso l’attaccava senza possibilità di vittoria? “A meno che…Ho capito!”pensò arrivando alla soluzione del mistero. Vegeta era pronto a ricominciare a combattere, ma quella si voltò di spalle andandosene. Vegeta si accorse che la sua traiettoria coincideva con quella dove giaceva svenuta Bulma. “Mai che un piano vada a segno”mugolò a mezza voce. Il riflesso aveva capito che il più grande punto debole del saiyan era il suo amore verso quella donna. Non sapeva perché, ma questo l’aveva fatta infuriare, perciò aveva deciso di toglierla di mezzo. Avrebbe eliminato quella terrestre una volta per tutte, o meglio questo era il suo piano. Sorprendendo, Vegeta l’aveva afferrata da dietro cercando di fermarla strangolandola. “Sei patetico”disse sospirando. “Non avvicinarti a lei, brutta psicopatica!”disse Vegeta stringendo più forte. “Te la sei voluta” pensò. Poi comincio a colpire con delle gomitate perforanti. Un dolore atroce, ma Vegeta era ben deciso a non mollare. Era famoso per la sua forza di volontà, quando si metteva in testa una cosa non si arrendeva. “Peggio per te. Vuol dire che ti eliminerò lentamente”protesto il riflesso, mentre una parte dei suoi occhi si tinse di rosso fuoco. Si liberò del saiyan e lo scaraventò lontano. Non gli fece nemmeno toccare terra, precedendolo gli fu addosso. Cominciò a colpirlo con una serie di pugni. Il saiyan crollò al suolo, e sotto la pressione dei colpi, lasciò una traccia nel terreno. In un attimo di pausa dai colpi, riuscì a rotolare di lato. Consumando energie che non doveva avere, si rialzò in piedi. La nemica lo colpì con tre forti calci in successioni. Un primo calcio allo stomaco, un secondo al petto, e un terzo al volto che lo fece volare via. Atterrò malamente, con il volto riverso sul terreno. Stavolta il riflesso camminò più lentamente per raggiungerlo. Sapeva che i suoi colpi erano penetrati, mozzandogli il respiro e non permettendogli di rialzarsi. Una volta raggiunto mise un piede sulla ferita alla schiena di lui e premette con forza. Gli sfuggì un mugolo di dolore.
-
Continuò a colpirlo finché dall’indirizzo del saiyan non arrivò più alcun suono. Sorpresa, con una calcio lo fece rotolare per vederlo in volto. “Ho esagerato. Adesso è svenuto di nuovo e non ho nessuno con cui giocare”disse con una vocetta delusa. Si abbassò sulle ginocchia, guardandolo più da vicino. La strana sensazione riprese. Stavolta però quella sensazione non era fastidiosa, ma agrodolce. Si avvicinò sempre di più sentendosi avvampare. Come una bambina che scopre un nuovo gioco. Trovandosi faccia a faccia con lui si sorprese a pensare che avrebbe preferito guardarlo negli occhi. Una strana voglia si impossessò di lei. Guardava attentamente le labbra dell’uomo. Era screpolate, sanguinanti e gonfie, eppure le piacevano. Cominciò a passarci il dito di sopra, cercando di capire cosa realmente significassero quelle strane sensazioni. Cercò nei ricordi che condivideva con Bulma e scoprì che aveva lo strano desiderio di “baciarlo”. Le era sembrata sempre una cosa stupida legata alle insulse emozioni di quei pidocchi. Pensò che tanto era svenuto e nessuno lo avrebbe mai saputo. Eppure la cosa non la soddisfaceva del tutto. Decise di ingannarlo, tanto in quelle condizioni non aveva il cervello lucido. Riprese le sembianze di Bulma e cominciò a scuoterlo per svegliarlo. Lourth, riuscendo a collegarsi in quel momento e rendendosi conto di quello che succedeva, cercò di fermarla. “Ferma! Che fai stupida?! Tu sei il riflesso di Bulma, esisti perché sei il suo opposto. Se provassi gli stessi sentimenti della terrestre, in questo caso l’amore verso quel saiyan, scomparirai per sempre!!!”urlò con tutto il fiato. Lei sbuffò. Odiava prendere ordini. Stava per desistere dal suo assurdo piano, quando Vegeta cominciò a riprendersi. Osservò attentamente il volto dell’uomo, in quel momento senza maschere di indifferenza e di orgoglio. Il suo viso liscio le fece venire voglia di accarezzarlo. I suoi occhi neri dei profondi pozzi in cui perdersi. Senza sapere stava provando le stesse emozioni di Bulma. Lo sguardo confuso di lui, ancora con un piede nell’incoscienza, fu l’ultima goccia. Si rese conto che era disposta anche a sparire per quell’unico bacio. Lui, completamente rimbambito, le disse con un filo di voce:“Bulma ti sei ripresa? Stai bene e dov’è lo specchio?”. Lei sorrise, il saiyan non avrebbe nemmeno potuto immaginare quello che realmente stava succedendo. “Non ti preoccupare. Quello specchio non darà più alcun fastidio. Ti amo”disse lei, con una voce finalmente dolce e non fastidiosa. “Anch’io Bulma”disse il poveraccio credendo di parlare con la sua legittima consorte. Lo specchio coronò il suo sogno, mentre il saiyan rispondeva al bacio credendo fosse sua moglie. Poi, prima di cominciare a chiedersi come mai quella volta gli fosse sembrato diverso, crollò nuovamente svenuto. Il riflesso si allontanò, mentre per la prima volta sentì un cuore batterle nel petto. Una calda lacrima le scivolo sul viso. Un ricordo, l’ultimo che faceva parte di lei, ma non le apparteneva si svolse nella sua mente. Una bambina dai capelli azzurri davanti alla bionda madre sorridente si rifece nuovamente avanti. “Mamma! Ome inisce la favoa?”disse sbagliando nuovamente quasi tutte le parole mentre il suo dentino da latte davanti dondolava ormai prossimo a cadere. “Vedi piccola, la nostra Gherda riuscì a ritrovare Kaiyl sciogliendo il suo cuore congelato, ma mentre fuggivano furono bloccati dalla malvagia regina”cominciò la gentile signora O’Brief. La piccola la guardava preoccupata. Era rimasta molto coinvolta da quella insolita fiaba e temeva per i poveri protagonisti. “La regina però si accorse dell’affetto che correva tra i due ragazzi e ne provò invidia. Vedi lei era tanto sola e aveva tenuto Kaiyl con se, perché dopo che il suo specchio incantato si era spezzato, era rimasta tanto sola”disse la bionda mandando in confusione la figlia. “Alora è cattiva, erchè è anto anto sola”mormorò la piccola Bulma guardando la madre in attesa di una risposta”. La donna annuì felice che la sua piccola si fosse dimostrata incredibilmente acuta, centrando esattamente il nocciolo del problema. “Esatto. Commossa però decise di lasciarli andare. Perché “anche un cuore di ghiaccio può essere sciolto dal calore dell’amore””concluse la signora O’Brief sotto gli occhi di un emozionata piccola Bulma. Il ricordo si spense lasciando lo specchio con il viso solcato dalle gocce salate di lacrime silenziose.
-
Crepe cominciarono a formarsi da tutto il corpo e dalle fenditure usciva luce. Con un urlo si infranse sparendo per sempre. Il mondo all’interno dello specchio, le stanze, la finta montagna, sparirono tutte. I quattro si risvegliarono un paio di ore dopo, sotto un meraviglioso cielo stellato, nel centro del deserto. Si riprese tutti, anche Vegeta. Il principe dei sayan era quello forse messo peggio, ma anche il più felice visto che lo strano marchingegno alla coda era sparito con tutto il resto. Bulma dovette dire addio al suo minilaser, ma poteva sempre crearsene un altro. Con il teletrasporto passarono da Balzar, svegliano il micione per i fagioli, mentre Jirobait aveva un sonno invincibile. Poi Goku riaccompagnò tutti a casa . Fu sorpreso che a casa di Yamcha ci fosse Marion, l’ex di Crilii, ma non fece domande. Poi portò Vegeta e Bulma alla Capsule e co, e infine tornò alla sua casa ai Monte Paoz. Fu attento a non svegliare May, mentre Chichi sentendolo si svegliò. La bruna si era addormentata per la stanchezza, ma aveva un sesto senso per percepire il marito. Goku si coricò accanto a lei e a sorpresa si mise a scusarsi per ognuno dei suoi sbagli. Lei era sorpresa che lui sapesse esattamente cosa aveva provato nei suoi momenti di sconforto. Commossa baciò il marito, che rispose con passione abbracciandola. (°\\°evitiamo NdA).
Vegeta era distrutto e Bulma quasi quanto lui. A turno si fecero una bella doccia fredda, poi entrambi si lavarono i denti (in un tentativo di riguadagnare la solita routine perduta NDA) e dopo essersi messi il pigiama si coricarono. Infilarsi sotto quelle coperte calde diedero a Vegeta una sensazione di sicurezza, che Bulma raggiunse abbracciandosi al marito. Nessuno dei due aveva il coraggio di domandare che fine avesse fatto il riflesso, dando per scontato non esistesse più. Vegeta perché era convinto glielo avesse detto Bulma, la donna perché contava sul fatto l’avesse distrutto il saiyan. L’uomo però non poté trattenere una domanda. “Lo sai, il tuo ultimo bacio aveva un sapore diverso”. Quasi una considerazione a voce alta. Lei rimase sorpresa. “Te lo sarai sognato, io non ti ho mai baciato da quando è inizia questa storia”. Lui era sorpreso. Come aveva fatto a sognarsi una cosa che sembrava così vera, eppure era stato svenuto così a lungo che poteva anche essere vero. Era ancora preso da queste elucubrazioni quando vide la donna che lo guardava strana. Con fare malizioso lei avvicinò dicendo:“Posso sempre avverare il tuo desiderio”. Il saiyan dimenticò ogni problema e baciò la moglie. Non era riuscito a esprimerle tutte le preoccupazioni, le paure, la stanchezza e tutte le altre emozioni che aveva provato in quella folle avventure. Bulma però riuscì a saperle in quel momento, perché erano racchiuse in quel bacio. In quel gesto c’era anche la parola: “Ti amo” e Bulma rispose. Lo specchio aveva deciso di sparire in quel modo perché avendo capito che il suo cuore provava amore, sapeva anche che mai avrebbe potuto coronarlo. Mai avrebbe potuto dividere quei due, che provavano un amore vero e invincibile.
FINE Specchi e Ricordi
-
Ti ringrazio incredibilmente Nappa per la correzzione. ^\\\^ hai ragione, sembrava proprio in quel modo, ihih. Spero che questo e i prossimi soddisfino le tue aspettative.
XD forever che bello risentirti, sono felice ti sia piaciuto.
Sheila tu sei sempre troppo gentile U_U
-
^^^^ eccezionale questa volta mi è piaciuto più del solito ^^ ......davvero belloooooooooooo
-
La forza dell'amore:cry2: :lol:
Molto bella la parte in cui il riflesso "pesca" i ricordi dell'infanzia di Bulma:sisi:
Bene, l'importante è che non associ l'aggettivo "grassone" a Nappa, dico, non è Dodoria. Ti consiglio "brutto ceffo":lol:
Monti Paoz = Monte Paoz
Brava, continua così:ok:
-
Bel finale, m'è molto piaciuto il parallelismo con la favola accennata già allinizio (di cui m'ero dimenticata completamente ma facciamo finta di niente :fischio:)
Qualche erroretto come al solito, meglio troncare qui prima che salti fuori la mia parte rompiscatole... e a proposito: è verissimo, Nappa non è grasso! E' enorme, brutto, abbastanza scemo, ma grasso no :asd:
P.S. : Bell'avatar Nappa! Molto particolare :lol:
-
Nappa, emh chiedo scusa, aggettivo infelice. ihih, ma povero colosso secondo me è un bell'uomo, stazza a parte XP. Spero di continuare sulla giusta strada e come sempre ti ringrazio per i tuoi preziosi consigli ^^.
Sheila, ma tu prima o poi mi imbarazzi seriamente. Sei troppo gentile, grazie.
Kz-3 lascia perdere, non preoccuparti della favola, l'importante è la storia U_U. No, ti prego, non cominciare a numerarmi gli errori, mi arrendo in anticipo. Non mi offendere Nappa, lo sai che sono una sua grande fan. (Nappa scappa da me con un foglietto per gli autografi AHAHA). ci si sente.
-
noooo non ti arrendere in anticipo per carità!!!!
-
Non preoccuparti, non dice in senso letterale, solo che io la tartasso sempre XD
-
che dire? un finale originale! :D
Dove fallirono i Ssj riuscirono gli ormon... ehm, i sentimenti! :lol:
Brava!
-
KZ-3 allora non mi preoccupo.....magari "tartassala"un pò di meno ahahahhah
-
Citazione:
KZ-3 allora non mi preoccupo.....magari "tartassala"un pò di meno ahahahhah
Giammai! :muhahaha:
Citazione:
che dire? un finale originale! :D
Dove fallirono i Ssj riuscirono gli ormon... ehm, i sentimenti! :lol:
Brava!
Mi sa ke trattandosi di Veggy era più quello il motivo :asd:
-
Ho la sensazione che Final Goku abbia ragione, come sempre d'altronde.
kz-3 mi tormenterà fino alla fine Sheila, ma non temere, va benissimo così XP.
Sheila non preoccuparti.
Chiedo scusa per il ritardo, ero via. Perciò tenterò di aggiornare a velocità folle prima delle vacanze di Natale.
-
Questo è uno dei mini NA che avevo preannunciato.
Broly ssj5
Posso assicurare che essere svegliati da un bambino scatenato, non è il miglior risveglio per una domenica invernale. (NDA nemmeno estiva). Vegeta stava dormendo, lui aveva l’abitudine di alzarsi molto presto, ma almeno alle sei. Erano le cinque e all’improvviso sentì un forte peso sulla pancia. Un bambino stava saltando sulla sua pancia urlando: “Sveglia nonno, dobbiamo allenarci. Me l’hai promesso. Svegliaaa!!!”. Bulma, svegliata da tutto quel trambusto, rincarò la dose. “C’è nostro nipote che chiama. Se è vero che glielo hai promesso, devi accontentarlo”. Con un grugnito che non aveva niente di umano, Vegeta rispose: “Sai che prima dell’alba è “tuo” nipote”. Vegeta si alzò, mentre il nipote correva alla Gravity Room. Il povero principe dei saiyan dovette vestirsi in fretta e avviarsi assonnato alla stanza degli allenamenti. I due cominciarono ad allenarsi a gravità sempre più alte, non eccessive perché Vetrunks non aveva l’età, fino alle 9.20.. Vetrunks aveva messo il broncio. Vegeta aveva cercato di convincerlo a tormentare altri componenti della famiglia, ma lui era il suo preferito. “Nonno perché devi sempre andare in campeggio con Goku, la domenica?”. “Te l’ho già spiegato. Il campeggio è una scusa per tua nonna e per Chichi, in realtà facciamo un allenamento intensivo molto pericoloso e difficile”. “Ma certe volte vengono anche Junior e Crilin. Posso venire anch’io?”. L’ultima parte l’aveva detta con una vocina dolce dolce. Vegeta stava per rispondergli che non era possibile, ma fece l’errore di guardarlo. Acc., da quando si era rammollito non riusciva più a resistere a gli occhi da cucciolo. “Va bene. Però non è un gioco. Devi sempre stare a debita distanza”. Gli occhi del bambino si illuminarono. In pochissimo aveva già uno zainetto sulle spalle con le cose indispensabili. Era un bambino giudizioso e Vegeta non dovette nemmeno guardare cosa portava. Il saiyan adulto, ovviamente, aveva uno zaino molto più grande. Volando sarebbero arrivati troppo tardi, visto che erano anche appesantiti dagli zaini. Presero perciò una macchina volante. In quei momenti ringraziava di essersi fatto convincere da Bulma, a prendere la patente. Il viaggio procedeva bene. Stavano sorvolando una zona desertica, quando sia il nonno che il nipote avvertirono un aura potente come non ne avevano mai sentite. Un raggio attirò la macchina all’interno di un grande campo di forza. I due uscirono dall’auto, prima che questa si schiantasse al suolo. Il piccolo saiyan si stava già preparando a combattere, quando Vegeta gli disse di correre a chiamare Goku. Normalmente avrebbe protestato, ma non quando vide il viso di Vegeta sbiancare. Chiunque fosse il nemico doveva essere incredibilmente potente per fare quell’effetto a suo nonno, che a suo parere era insieme a Goku, il più forte dell’universo. Cominciò a volare a tutta velocità, dopo essersi disfatto dello zainetto, verso i Monti Paoz. Vegeta intanto atterrò al centro dello spiazzo desertico. Lì accanto passava un fiume, ma non rendeva minimamente fertile quella landa desolata. Di fronte a lui qualcuno che non sarebbe dovuto esserci. Ma in fondo, se era tornato Freezer, perché non poteva tornare anche lui? Davanti al principe stava una figura ben nota. Fisico straripante di muscoli, sorriso da folle, strano pendaglio d’oro e di gemme, due bracciali, uno strano gonnellino violetto, pantaloni bianchi e caratteristiche saiyan. Davanti a lui stava Broly. La prima e ultima volta che lo aveva visto aveva fatto una figura di schifo. Lui, il principe dei saiyan, a morire di paura davanti a un nemico. Ma allora era giovane, non aveva capito nulla delle cose per cui valesse combattere e quello era il saiyan della leggenda. Il fantomatico supersaiyan, la leggenda che sin da bambino aveva dovuto sentire fino allo sfinimento, imparando a temerne il potere. Ma Goku, con l’aiuto delle energie dello stesso Vegeta, di Junior, di Mirai Trunks e di un giovanissimo Gohan, era riuscito a batterlo con un pugno incredibilmente potente. Ai successivi ritorni di Broly lui non aveva assistito, ma gli erano stati raccontati. Non era infatti morto all’esplosione di quel pianeta e della cometa Gmory. Aveva preso una navicella ed era arrivato più morto che vivo sulla terra. Qui era rimasto ibernato. Si era risvegliato e aveva combattuto contro suo figlio Trunks, che allora era un bambino, con il figlio minore di Kakaroth e con Gohan. Non avrebbero vinto se lo spirito di Goku, che allora era morto a causa di Cell., richiamato dal drago non fosse tornato per poco ad aiutarli. Da quello che sapeva quella volta c’era stata in mezzo anche la fidanzata di allora di Gohan, Videl, ora moglie e madre di sua nuora Pan. Il terzo ritorno di Broly, era stato poco dopo il secondo. Uno sciamano (che Trunks chiamava Giachama Banana) aveva portato un campione a un riccone senza cervello che con l’aiuto di alcuni scienziati e della Genetica avevano creato un Broly Bio-Guerriero. La situazione ovviamente gli era sfuggita di mano. Era stato orgoglioso di sapere che suo figlio lo aveva battuto usando il cervello e non i muscoli. Aveva scoperto che il liquido di cultura inglobava disintegrando ogni cosa. Aveva fatto inglobare il supersaiyan. Poi; ovviamente con il prezioso aiuto di Goten, del ex-pelato Crilii, della moglie di quest’ultimo ossia C18; aveva fermato il liquido di coltura con l’acqua. In quell’avventura c’era stato, il più delle volte inutile, Mr. Satan, padre di Videl. Il Broly che aveva davanti ora non era privo di cervello come quello dei due ritorni, ma quello con la mente di folle lucidità con cui aveva combattuto lui. Sembrava incredibilmente migliorato dall’ultima volta, ma anche Vegeta si era incredibilmente potenziato. Broly, con una smorfia che doveva essere un sorriso, disse: “Direi di mostrarti subito quello che so fare”. Se il grande Lourth aveva potenziato Freezer in maniera ineccepibile, si era sbizzarrito con Broly. Prima di spedirlo sulla terra gli aveva concesso il grande onore di poggiare i piedi sul suo nero pianeta, sottoponendolo ad allenamenti intensivi e facendo maturare la sua forza attraverso arcani e oscuri poteri. Oscurità che il mostro si portava così profondamente impressa che quando cominciò la manifestazione della sua energia anche il cielo si oscurò. Si riempì di fulmini e ogni tanto sembrava illuminarsi di una sinistra luce verde. Cominciò a fare varie trasformazioni, prima gonfiandosi e poi sgonfiandosi. Prima divenne un terzo normale, poi un terzo gonfiato. Era attorniato da una strana aura circolare e senza rendersene conto sparava potenti onde verdi dalle mani. Poi si gonfio, per sgonfiarsi mentre diventava SSJ4. I capelli da neri del normale, diventati poi biondi per il primo, azzurrognoli per il secondo, oro sporco per il terzo livello, ritornarono neri. Si ricoprì di rossa pelliccia. Poi di nuovo si gonfiò, per sgonfiarsi mentre diventava SSJ5. Però aveva qualcosa di profondamente sbagliato rispetto a quello dei due eroi. La pelliccia, che si sarebbe dovuta tingere d’azzurro, era invece scomparsa. Al centro i capelli erano colorati, mentre ai lati erano bianchi, questo corrispondeva. Ma non erano dorati come in Goku e Vegeta, bensì viola, così forte da penetrare nel cervello fastidioso come un pugno. Broly ridendo come un folle ricominciò a gonfiarsi. La sua trasformazione era attuata. Ora toccava a Vegeta. Aveva da tempo imparato a diventare SSJ4 senza luna vera o artificiale, ma ugualmente rimase colpito dal fatto che Broly non ne aveva avuto bisogno. In fondo era o non era una leggenda? Va bhè. Non poteva permettersi di perdere. La sua famiglia contava su di lui e anche quel sasso di pianeta che poteva chiamare casa. Se solo quel perenne ritardatario di Kakaroth fosse arrivato. Vegeta ovviamente raggiunse anche lui il quinto livello, ma nonostante fosse sempre uno spettacolo assistervi, il suo risultava leggermente più piccolo e sparuto di quello di Broly (Non so se avete notato, ma Broly è una montagna, Vegeta invece non è proprio altissimo NdA). Sapeva però che non sarebbe bastato. In fondo Broly solo da ssj era riuscito a massacrare un namecciano molto potente, e quattro ssj. I due iniziarono a lottare e sin da subito si capì chi tra i due era il più forte. Vegeta se lo aspettava, ma non si perse d’animo. Broly rimase sorpreso nel vedere come era cambiato il suo modo di combattere. Non sapeva che era la motivazione, non più basata solo sull’orgoglio, a fare la differenza. Si lasciò addirittura sfuggire: “Sei migliorato scarafaggio, ma non sei ancora al mio livello”. Il fatto che Vegeta fosse cambiato, non voleva certo dire che si lasciasse offendere. Non si lasciava prendere dall’ira, ma aumentò ugualmente la potenza. In fatto di fantasia Broly non era migliorato. Non lanciava solo le solite onde verdi che sembrava cambiassero l’ambiente circostante tingendolo dello stesso colore dell’onda. Adesso lanciava delle onde identiche, ma viola. L’unico vero problema era la rinnovata potenza di queste, che veleggiavano eteree portando distruzione incredibile al loro impatto. Vegeta, che in quel momento era in volo e la sua posizione era più in alto rispetto quella di Broly, cominciò a sparare una serie di Bing Beng Attack uno dietro l’altro. Ci fu una grande esplosione. Una volta diradato il fumo, Broly era ancora lì in piedi. Non si era fatto niente, solo un piccolo rivolo di sangue al lato della bocca. Broly si leccò la ferita e fece un sorriso da gelare il sangue. Vegeta gli volò incontro e cominciò a colpirlo con una serie di calci e pugni in tutto il corpo. Broly stava a braccia conserte e guardava Vegeta come se fosse stato un programma in TV di blando interesse. Poi fu il turno di Broly di contrattaccare. Colpì Vegeta con un calcio di una potenza impensata. Il principe dei saiyan fu scaraventato contro una montagna.
-
Qui rimase incastrato, dopo che la potenza dell’impatto aveva aperto una voragine sferica nella parete della montagna. Vegeta non aveva ancora fatto alcun movimento, che il nemico gli era già di fronte. Broly cominciò a colpirlo con una scarica di pugni. A ogni colpo la montagna si apriva e Broly procedeva all’interno. Alla fine la montagna si trapasso anche dall’altro lato e i due tornarono all’esterno. Vegeta si trovò a pensare perché cavolo Goku ci metteva tanto, quando un pugno più forte degli altri lo mandò al tappeto. Si rialzò e, con delle energie che non aveva, ripartì all’attacco. Se doveva lasciarci le penne a causa di quel mostro, almeno avrebbe combattuto. Broly fece qualcosa che non si sarebbe aspettato, lo abbracciò. (Ovviamente non per affettoNdA). (Ma guarda. Non l’aveva capito nessuno NdVegeta) Cominciò a stritolarlo sempre più forte, sferzandolo anche incrementando l’aura. Non poteva finire così. Sentiva già le ossa scricchiolare, ma non si sarebbe arreso. Cominciò ad aumentare l’aura al massimo e con tutta la sua forza riuscì a liberarsi. Vegeta sentiva le forze venirgli meno. Non sarebbe resistito ancora per molto. Doveva agire. Cominciò a caricare un onda con tutta la sua energia. Fece un onda che ricordava un doppio Final Flash, ma era di una potenza assurda. L’esplosione alzò un enorme polverone. La terra si spaccò. Re Kaio, che seguiva lo scontro con le sue antenne recettive dal suo piccolo pianeta, fu convinto della sconfitta di Broly. Anche Vegeta, solo per un attimo, si concesse un po’ di ottimismo. Il fumo non si era ancora diradato che una mano lo afferrò al collo. Non aveva fatto in un tempo a scansarsi. La presa d’acciaio teneva in sé una forza incredibile. Poi pian piano, apparve Broly nella sua interezza. Il colpo non gli aveva fatto dei grandi danni fisicamente, in compenso lo aveva molto innervosito. Il principe dei saiyan cercò in ogni modo di liberarsi. L’onda però aveva già consumato quasi tutte le sue energie e i suoi colpi risultavano troppo smorzati. I tentativi si facevano via via più disperati e Broly, che se ne rendeva conto, era al massimo della felicità. Con un sorriso gongolante cominciò a enumerare quello che un soffocamento poteva provocare. Era anche una battaglia psicologica, perché sapeva che Vegeta era resistente e voleva sottolineare la sua debolezza. “La vista si annebbia, la forza viene meno, e pian piano l’ossigeno non arriva più. Avanza la consapevolezza che è finita…”. (Perché con Goku è un deficiente che ripete solo “Kakaroth ti odio” e con me è un genio? NdVegeta disperato). Vegeta cercò un ultima volta, inutilmente, di liberarsi e poi le forze gli vennero meno. Un dolore indistinto gli pervadeva il corpo. Immagini terribili di quello che sarebbe successo se si fosse arreso gli balenavano in mente e lui c’è la metteva tutta per non mollare. Poi i suoi pensieri iniziavano ad aggrovigliarsi, il sudore gli colava anche negli occhi e una vena della fronte gli pulsava. Pian piano cominciò a sentire ogni sua energia che scivolava via come l’acqua della pioggia sul volto. Le braccia gli ricaddero ai fianchi e le gambe incapaci di colpire ancora dondolavano inerti. “…E poi inesorabilmente si crolla come un castello di carte…”. Mentre Broly diceva questo, Vegeta chiuse gli occhi svenuto e piegò la testa di lato. Con un bagliore sfocato e debole, tornò allo stadio normale. Broly si ritenne soddisfatto e lo lasciò andare. Vegeta cadde a terra con un piccolo tonfo. Poi il saiyan della leggenda afferrò il principe dei saiyan per una caviglia. Lo teneva a testa in giù, mentre Vegeta non poteva difendersi. Poi, senza mezzi termini, lo scaraventò nel fiumiciattolo che scorreva lì. Vegeta si riprese e vedendo Broly si rese conto che quell’incubo era realtà. Broly assunse un aria più seria, anche se vi vedeva che godeva a far soffrire l’avversario, e disse:”Ci tenevo che vedessi coi tuoi occhi la tua fine”. Cominciò a caricare un onda nel palmo della mano. Vegeta ormai non aveva nemmeno le forze di muoversi e si preparava all’inevitabile. Broly lanciò l’onda, ma prima che arrivasse a colpire Vegeta, fu deviata da un’altra onda dorata. Broly infastidito, si voltò a guardare il disturbatore. Davanti a lui, lucente nella sua potenza, Goku SSJ5. (Era ora NdA).
Goku si voltò a guardare Vegeta. Era ridotto veramente male, ma era vivo. Quando aveva sentito la sua aura azzerarsi al minimo, dopo che aveva raggiunto i suoi apici più alti, aveva temuto il peggio. Può sembrare un gesto infantile, ma tra amici più diventare importante. Fece un ok a Vegeta e quest’ultimo ricambiò. Adesso toccava a Goku combattere, anche se non aveva più possibilità di Vegeta. Vetrunks era arrivato tutto trafelato a casa sua. Lui si era teletrasportato subito lì. Vetrunks, senza nemmeno riposarsi era partito a chiamare il resto del gruppo NA. Lui aveva perso tempo perché aveva dovuto combattere con alcuni mostri, che dovevano essere d’accordo con Broly. Di sicuro amabili creaturine di Lourth visto il tempo che ci aveva messo a sconfiggerli. Gli altri del gruppo invece, non ancora riusciti a battere altri mostriciattoli, stavolta non mandati contro Goku, ma contro di loro. Goku si mise in posizione di combattimento e con un urlo di incoraggiamento partì all’attacco.
-
Junior e Vetrunks, paradossalmente, con il massimo della loro potenza stavano finalmente riuscendo ad avere la meglio sul loro avversario. Gli altri invece stavano cominciando a perdere la speranza. Quelle creaturine non finivano mai, nel tempo utilizzato a batterle definitivamente di sicuro lo scontro sarebbe finito. Uno scontro abbastanza lontano da non essere visto o udito. Solo Junior con il suo superudito sentiva qualcosa. Aveva sentito l’urlo di guerra di Goku seguito dall’urlo disumano di Broly. <Kakaroth ti odio>. (Cosa vi avevo detto? Ecco Broly tornare a un quoziente intellettivo pari a zero NdVegeta).
Goku partì con un calcio volante, seguito da una raffica di calci e pugni. Poi mise le mani a coppa e sparò un onda. Concluse con una gomitata in pieno volto. Broly gli afferrò il braccio e glielo girò rischiando di spezzarglielo. Poi gli diede un calcio nella schiena scaraventandolo lontano. Goku riuscì a fermare il volo e girandosi verso Broly, immediatamente ripartì all’attacco. Provò prima con un calcio, ma con la mano Broly gli afferrò la gamba. Provò allora con un pugno, ma Broly fermò anche questo con l’altra mano. Goku, che non conosceva il significato della parola arrendersi (N.D.A. Darsi in mano al nemico, abbandonarsi) gli tirò una testata. Se quella di Broly è dura come capoccia, quella di Goku era famosa nell’intero universo. Narrata nelle leggende la cucuzzata con Vegeta per colpa di Majin-bu. Broly dovette mollare la presa. Cominciò a uscirgli sangue dal naso e non ci vide più dalla rabbia. Colpì Goku ripetutamente e il saiyan-terrestre fu costretto ad arretrare. I colpi si facevano man mano più potenti e Goku cominciava a risentirne. Il nostro eroe cercava inutilmente di contrattaccare, ma ormai Broly era in arginabile come un fiume in piena.
Vegeta cercava infruttuosamente di rialzarsi. Non poteva lasciare che Goku venisse eliminato da Broly. Però, ogni volta che si rimetteva faticosamente in piedi , il suo corpo lo tradiva. Le gambe gli cedevano, la vista si offuscava. La fortuna, se in quel momento si poteva parlare di fortuna, girò dalla sua parte. Con un pugno più forte degli altri, Broly scaraventò Goku vicino a dove stava Vegeta. Il principe dei saiyan poteva mettere in atto il suo piano.
Goku si rialzò nuovamente. Con un paio di manate scrollò polvere e terra dalla tuta ridotta male. Si preparava a ripartire nuovamente, quando sentì qualcosa. Era la voce di Vegeta, da impercettibile stava diventando udibile. “Ka…Kakaroth…”. Vegeta era in ginocchio e allungava la mano verso di lui. Goku intuì che gli stava chiedendo di avvicinarsi. Andò nella sua direzione. Da Vegeta a Goku cominciò a confluire energia che per aspetto ricordava un aura verde. Il principe dei saiyan la indirizzava verso l’antico rivale con il braccio che allungava verso di lui. Dopo avergli passato tutta la sua energia, crollò definitivamente. Goku non se lo aspettava minimamente. Ci volle qualche attimo perché afferrasse il gesto di Vegeta e, anche se quest’ultimo non lo poteva sentire, gli disse: “Tu sei pazzo. Non dovevi darmi la tua energia in quelle condizioni…comunque grazie”. Anche se non voleva, il suo tono era commosso. Non era stata la prima volta che doveva un ringraziamento a quell’orgoglioso saiyan. Con innumerevoli nemici come Cooler, Cell., Majin o Kid Bu, Li Sherron, Broly stesso, ecc. era stato fondamentale. Forse il gesto dell’amico ridotto in quello stato, le malefatte di Broly, il voler proteggere la terra, cominciarono a far crescere in Goku la rabbia. Una rabbia che era sua particolare. Quella che lo aveva portato a essere il primo supersaiyan. Una rabbia guidata da cuore puro e mente lucida. Il cielo si oscurò, per la seconda volta in un giorno. Piccoli pezzi di terra si sollevarono intorno a lui. Lampi dorati o blu squarciavano il cielo. Era come se un sole, un sole fosse sceso sulla terra. Il suo manto di pelliccia si ricoprì di luce e così anche i capelli, mentre sembrava che quella volta il suo intero essere si ricoprisse d’oro. Luce, accecante, potente, che emanava un calore così caldo nel bene e scottava chiunque fosse stato dalla parte del male. I suoi vestiti sembravano anch’essi brillare, come se la sua aura bastasse a renderli incredibili, mentre il vento che la sua stessa energia creava faceva muovere in continuo la stoffa. Si voltò verso Broly e lo guardò con uno sguardo deciso, come poche volte il saiyan ne aveva lanciati. Il saiyan della leggenda non si fece intimidire, ma non si accorse dell’enorme potenza dell’avversario. Partì all’attacco. Goku rimase immobile ad attenderlo fino all’ultimo momento. Poi colpì Broly con un pugno che ricordava quello con cui lo aveva sconfitto la prima volta. Broly esplose urlando per l’ennesima volta vendetta. Goku aveva vinto e nuovamente la terra era salva grazie a lui. Il coraggioso eroe però si disse che senza l’aiuto di Vegeta non c’è l’avrebbe fatta. Poi, ormai privo di energie, tornò normale e crollò a terra privo di forze.
La barriera scomparve e il resto dei guerrieri lì trovò svenuti a terra, ma vivi e vincitori.
-
eccoti qui era da tanto che non aggiungevi qualcosa .....scuse per il ritardo accettate....scherzo.....comunque mi è piaciuto questo mini Na su Broly^^
-
Ti ringrazio Sheila, sei gentilissima come sempre.
Ancora un altro paio di mini Na e arriverò a pubblicarne uno lunghetto molto legato a questa festività natalizia ^^.
PAST, PRESENT, FUTURE I° parte
Erano le due di notte e un ennesimo incubo lo aveva svegliato. Rimase ancora un po’ sdraiato, ma quando il sonno se ne va è impossibile che ritorni. Si alzò dal letto e scese piano le scale per evitare di svegliare sua moglie. Accese la televisione. Non che la guardasse realmente, cercava solo di riconciliare il sonno. Girando canale trovò finalmente una notizia degna di interesse. Purtroppo non era una bella notizia. Le trasmissioni erano state interrotte a causa di un annuncio del telegiornale che diceva che la città del nord era stata attaccata. Eppure non aveva avvertito niente. Se non aveva percepito niente, voleva dire che nemmeno gli altri avrebbero potuto sapere dell’accaduto. Visto che certamente nessuno di loro era sveglio alle due di notte per sentire il telegiornale. Decise perciò di andare a indagare da solo. Qualunque cosa fosse successo era sospetto. Aveva un brutto presentimento e ormai aveva imparato a fidarsi del suo istinto. Decise perciò di mettersi la tuta da combattimento. Uscì di casa e iniziò a volare verso la città. Quando arrivò quello che vide non era per niente incoraggiante. La città era semidistrutta. I palazzi erano a pezzi. Non c’era nessun segno di vita. Però c’era qualcosa che stonava. Come una nota stridente in una canzone conosciuta. Perché mai non aveva avvertito un incremento di aura o comunque un aura molto potente? Poteva essere stato un cyborg, ma il modus operandi era troppo caotico. Quando all’improvviso percepì un aura conosciuta. Un aura che non aveva ragione di esserci. Ma quella distrazione gli fu fatale. Vegeta fu preso alle spalle da delle grosse braccia muscolose. Quelle braccia dalle terribili vene varicose erano fin troppo conosciute. Vegeta cercò di liberarsi, quando l’assalitore si mise a ridere. “Ci rivediamo. Vediamo se ti posso restituire il favore, mio principe”. “Nappa, che cavolo ci fai nel mondo dei vivi?”chiese Vegeta senza mezzi termini. Nappa non era l’unico saiyan morto da tempo che aveva deciso di fare una capatina. Infatti mentre il principe era ancora placcato dal mastodonte, Radisch apparve. Dovevano essere tutti incredibilmente migliorati. Infatti Radisch riuscì a lanciare una serie di onde potenti contro Vegeta, senza fare nemmeno un graffio a Nappa. Vegeta decise di fare sul serio, si era proprio stancato. Si trasformò in supersayan2. Riuscì così a liberarsi dalla scomoda presa, poi toccò a lui attaccare. Essendo un supersayan2 aveva la meglio su entrambi i nemici. La situazione era incredibilmente ingarbugliata, ma era destinata a complicarsi. Nappa e Radisch attaccarono insieme, ma furono immediatamente rispediti lontano, uno con un calcio e l’altro con un pugno. I due però non si diedero per vinti. Iniziarono ad attaccare in perfetta sincronia. Vegeta però riusciva a schivare entrambi. Poi con una mano afferrò il piede di Nappa e con l’altra il pugno di Radisch. Poi li sbatte l’uno contro l’altro. E posso assicurare che sbattere contro un colosso di due metri è traumatico. “Siete stati voi a fare questo scempio?”chiese adirato il principe dei saiyan. I due non risposero, ma chi altro poteva essere stato. La domanda era perché? I due saiyan misero in atto una strategia, ma per Vegeta fu fin troppo facile evitarla. “Vi siete forse scordati che lo inventata io quando eravamo su Tremon2?!”gli ricordò Vegeta. Il fatto che fossero suoi ex-compagni, si rivelò incredibilmente utile. Vegeta stava facilmente vincendo. Non si aspettava di essere caduto in un trappola, non organizzata dai due saiyan, ma da una mente ben più malvagia e spietata. La trappola scattò quando la terza pedina, che altri non era che Turles, attaccò. Si posizionò alle spalle di Vegeta, mentre gli altri due lo distraevano. Chi meglio di un saiyan può conoscere i punti deboli di un altro saiyan? Vegeta avrebbe dovuto dare il colpo di grazia agli avversari che aveva di fronte, ma non ci riusciva. Accidenti, si era veramente rammollito. Però non gli riusciva proprio uccidere di nuovo Nappa, già era ossessionato dai sensi di colpa per la prima volta. In fondo gli era incredibilmente pesato dover essere il penultimo, e quando Goku se n’è andava l’ultimo, di una razza. Almeno voleva essere sicuro che fossero loro i responsabili di quella città distrutta. Voleva sapere le loro motivazioni e soprattutto come avevano fatto a tornare. Ormai era tempo che la trappola scattasse. Turles fece segno ai compagni. I due, anche se stremati, ricominciarono l’attacco. Vegeta non se lo aspettava, ma ricominciò a combattere. Essendo Vegeta impegnato, non si accorse di avere alle spalle, ormai vicinissimo Turles. Quest’ultimo afferrò la coda del principe. Vegeta sentì improvvisamente le forze venirgli meno, mentre un forte dolore lo invadeva. La trasformazione cessò e tornò allo stadio normale. Il dolore aumento mentre Radisch e Nappa ricominciarono l’attacco. Vegeta sperò che i compagni si fossero svegliati e, sentendo che la sua aura si era prima espansa per poi diminuire, sarebbero corsi in suo aiuto. Sembrò che Turles avesse capito i suoi pensieri e fugò le sue speranze. “Vedi noi non siamo del tutto vivi, perciò se vogliamo possiamo non far percepire la nostra aura anche quando è al massimo. Perciò non ci troveranno”. L’unico modo sarebbe stato resistere, almeno la sua aura di aura era percepibile. Purtroppo resistere agli attacchi di due saiyan, quando si è in quelle condizioni, è praticamente impossibile. Vegeta fu sopraffatto e una volta svenuto, la sua aura era percepibile come la luce di un cerino.