Ottimo episodio Final, mi incuriosisce questo 2° guardiano e il suo attacco. Vedremo come se la caverà Darbula :) :) :) :)
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Ottimo episodio Final, mi incuriosisce questo 2° guardiano e il suo attacco. Vedremo come se la caverà Darbula :) :) :) :)
In via del tutto eccezionale, un altro episodio!
EPISODIO 120: IL NUOVO PICCOLO
“E così non hai alcuna intenzione di cedere di tua spontanea volontà! Vero padre? La cosa non mi sorprende affatto! La tua malvagità è seconda solo al tuo egoismo…” constatò con un velo di amarezza Piccolo. “Fino all’ultimo ho sperato di non essere costretto ad usare la forza contro il mio stesso genitore, e di spingerti a ragionare! Anche minacciandoti di morte se necessario… tuttavia non ti avrei mai eliminato. Sei sempre mio padre dopotutto, anche se non pretendo che tu, a tua volta, mi consideri ancora un figlio. La nostra apertura ad accettare le differenze l’uno dell’altro è abbastanza differente…” continuò il namekiano. “Oh! Ma che parole toccanti… mi fai venire il voltastomaco!” rispose con disprezzo Daimao. “Bene… non mi lasci alternative! Sarò costretto a sigillarti con la forza…” concluse Piccolo. Daimao ebbe un sussulto “Aspetta un attimo! Hai detto che vuoi sigillarmi? “. Piccolo non rispose, ma si limitò ad apprestarsi ad eseguire una tecnica, compiendo dei movimenti circolari delle braccia che Daimao riconobbe immediatamente. Man mano che realizzava quanto il figlio avesse intenzione di fare, Daimao sgranava gli occhi sempre di più, e la sua mascella pian piano scendeva verso il basso in un misto di stupore e folle paura. “Non vorrai utilizzare la Mafuuba???” chiese l’incredulo genitore. Un concentrato di energia verde su ciascuno dei palmi delle mani di Piccolo fu una risposta intrisa di un valore maggiore rispetto a mille parole. “No aspetta!!! Sei un folle!!! Se userai quella tecnica morirai anche tu!!!” urlò Daimao nel tentativo di far desistere il figlio da quello che sembrava un suicidio in piena regola. Piccolo sorrise beffardo “No, se ho un contenitore dove sigillarti…” sibilò egli. “Un conteni….? Oh no!!!” sobbalzò Daimao. “Esatto! La mia mente! Questo stesso luogo sarà il contenitore dove la tua essenza sarà imprigionata per sempre!!!” urlò Piccolo per poi scagliare la Mafuuba contro Daimao. “Noooo!!! Non può finire così!!! No!!! Noooo!!!!” urlò la parte malvagia di Piccolo mentre veniva risucchiato dalla tecnica sigillante scagliata dal figlio. Una volta che le tecnica fu portata a compimento, di Daimao non era rimasta nemmeno l’ombra. Egli aveva cessato di esistere come entità a se stante, e oramai era del tutto coesa con l’essenza di Piccolo. “Ce l’ho fatta… bene” pensò Piccolo per poi chiudere gli occhi.
Non appena li riaprì si ritrovò disteso per terra, nel posto dove Arier lo aveva lasciato. Egli si sollevò in piedi, cercando di cogliere i cambiamenti al proprio interno. Si sentiva diverso da come si era sempre sentito prima di allora. Per qualche istante provò un senso di smarrimento, stentando egli stesso a riconoscersi. Esteticamente non era affatto cambiato, ma dentro di se sentiva un potere inquantificabile. “Questo è il potere di cui parlava Arier? Non ci posso credere! Se penso che sarei potuto diventare così molto tempo fa se solo avessi saputo di questo segreto mi viene una tale rabbia! Accidenti! Che potenza!” pensò tra se e se Piccolo per poi sorridere. “Saiyan e zefiriani! Fate spazio! Il Super Guerriero di Namek sta per arrivare!” e con questo pensiero nella testa si alzò in volo, deciso a recarsi nel luogo dove le battaglie stavano avendo luogo.
Un fragoroso boato risuonò nella vallata all’impatto violentissimo di Arier contro il suolo. Lo zefiariano era stato colpito con inaudita violenza da Borjack, che era riuscito ad eludere con la propria prodigiosa velocità la tattica evasiva dell’avversario. “Dannazione! Che rapidità! Anche se perdo consistenza per evitare un suo attacco egli riesce comunque a prendermi in controtempo se provo a rispondere! Questi non ha nulla a che vedere con i due incapaci di prima! Borjack è senza dubbio malvagio, ma non ci sono dubbi sul fatto che trovo al cospetto di un guerriero straordinario!” pensò tra se e se lo zefiriano. “Sbaglio o non vedevi l’ora di batterti con me, Arier? Non comprendo tanto premura di pormi innanzi ad una performance tanto scadente! Hahaha!” lo derise il malvagio zardiano. “Non pensare di aver visto tutto, Borjack! Il nostro scontro è appena iniziato!” esclamò Arier rialzandosi. “Hoho! Lo credo bene!” commentò Borjack per nulla intimorito. Lo zefiriano si scagliò contro Borjack il quale protese le mani contro l’avversario allo scopo di imprigionarlo con i propri filamenti di energia. Arier sorrise. Era il momento! Egli perse consistenza lasciando andare a vuoto l’attacco di Borjack, pronto ad approfittare della situazione per colpire il terribile nemico. Ancora una volta, però, Borjack si dimostrò capace di sorprenderlo. Con un gesto egli dissolse i fili e si spostò con una prodigiosa rapidità, tanto che il pugno di Arier altro non trovò che un ologramma. “Nemmeno stavolta! Qui si mette davvero male!” pensò lo zefiriano, che ad un tratto sentì un violento dolore ad un fianco. Borjack era stato così rapido da coglierlo in controtempo attaccandolo lateralmente con un calcio volante. Lo zefiriano venne scagliato lontano dalla potenza dell’attacco, mentre Borjack, non pago, si lanciò in volo all’inseguimento, allo scopo di colpire ancora Arier. Lo zardiano sopraggiunse dall’alto pronto a colpire l’avversario con un altro calcio volante, ma Arier riuscì all’ultimo istante a riprendersi dallo stordimento, perdendo consistenza e lasciando che Borjack gli passasse attraverso. Era il momento opportuno. L’avversario gli voltava le spalle, e rappresentava un bersaglio invitante. Per l’ennesima volta, purtroppo, Borjack denotò tutta la propria abilità frustrando l’offensiva di Arier. “Troppo lento!” esclamò Borjack con un tono che suonò come una condanna alle orecchie di Arier. Con una rapidissima torsione del busto Borjack ruotò su se stesso colpendo in pieno lo zefiriano, proteso all’attacco, con una gomitata, che lo mandò a schiantarsi contro una parete di roccia, facendovelo sprofondare di un metro abbondante. “Mi sta massacrando… è dai tempi di Latan che non mi trovavo tanto in difficoltà!” pensò Arier dolorante. “Mi sono stancato di te! Non sei capace di contrastarmi a quanto pare! Non mi interessa se Babidy non è d’accordo, io ti faccio fuori! Crusher Globe!” disse Borjack per poi scagliare dal palmo della mano una sfera di energia verde in direzione del proprio avversario inerme. Durante la traiettoria la sfera di Borjack venne però intercettata da un’onda di energia azzurra che ne deviò la traiettoria mandandola fuori bersaglio e facendola impattare al suolo molto più distante in una colossale esplosione di energia smeraldina. Sia Borjack che Arier si voltarono di scatto in direzione del nuovo venuto, che si rivelò essere Goten. Il figlio di Goku, trasformato in Super Saiyan di secondo livello, era giunto sul campo di battaglia con intenti decisamente bellicosi, e osservò Borjack con aria di sfida. “Adesso dovrai vedertela con me, mostro!” affermò il guerriero dorato. “Tu qui? Mmm… devo dedurre che anche quell’incapace di Gokua ci abbia lasciato le penne!” constatò Borjack. “Goten!!! Vattene!!! Non puoi lottare contro di lui! E’ troppo forte!!!” urlò Arier, consapevole del divario di forze che separava i due contendenti. “E così ti chiami Goten eh?” constatò Borjack “Non solo esteticamente, ma anche come nome assomigli parecchio a quel bastardo di Gohan…”. “Non ti permetto di parlare così di mio fratello!” lo minacciò Goten. “Ah! E così sei il fratello di Gohan… questo si che è interessante!” commentò Borjack. “Cosa ci trovi di tanto interessante?” chiese Goten mettendosi, sospettoso, in posizione di guardia. “Te lo spiego subito! Fu proprio tuo fratello a farmi fuori parecchi anni fa! E io ho intenzione di farla pagare non solo a lui! Ma intendo riversare la mia ira anche su tutti i suoi cari! Se non sbaglio ha anche una figlia…” spiegò Borjack. Goten non disse nulla. Si limitò a ringhiare cercando di assumere un aria quanto più possibile minacciosa. Borjack ovviamente non si fece minimamente impressionare, e proseguì dicendo “Non ti ucciderò subito! Con te mi voglio divertire! Ma vedi… prima che arrivassi tu ero impegnato a concludere il duello con il tuo amico… e odio essere infastidito dai moscerini quando sono occupato!”. “Moscerino a chi???” urlò minaccioso Goten. Borjack non rispose e si scagliò contro il saiyan, che reagì prontamente colpendo l’avversario con un violento destro in pieno volto. La soddisfazione di aver colpito l’avversario fu quanto mai effimera, in quanto Borjack nemmeno cambiò espressione continuando ad avanzare colpendo Goten prima con un ginocchiata allo stomaco e poi con una gomitata alla schiena sbattendolo al suolo. L’impatto fu talmente violento che Goten rimbalzò di un metro abbondante sul terreno prima di accasciarsi immobile a terra, ritornando alla forma normale, in quanto privo di sensi. “A te! Hahaha!” lo derise Borjack rispondendo sarcasticamente alla precedente domanda del saiyan.
Intanto Piccolo stava volando ad alta velocità verso il luogo dello scontro, attirato dalla colossale aura di Borjack. “Questa aura la conosco! E’ quella di Borjack! Accidenti se è diventato forte! Però tra non molto avrà una brutta sorpresa! Hehehe!” pensava il namekiano che già pregustava il momento di testare la propria enorme potenza. Ad un tratto, però egli si fece più serio “Ho avvertito l’aura di Goten… ma è sparita quasi subito! Non vorrei fosse successo qualcosa di irreparabile! Se così fosse Borjack non me la pagherà mai abbastanza!” pensò inferocito il namekiano. In quell’istante, qualcos’altro attirò la sua attenzione. Una moltitudine di aure si stava dirigendo verso di lui. La cosa non lo preoccupò, ma lo seccò un po’, dal momento che non aveva proprio tempo da perdere! Di fronte a lui, in breve, apparvero dei nemici che Piccolo conosceva bene, in quanto ci aveva avuto a che fare parecchi anni prima. “E così anche il Dottor Willow è in giro! Quelle sono le sue creature! I suoi tre combattenti e tutti quegli sgorbietti neri! Se solo sapessero percepire le aure capirebbero che gli conviene lasciarmi in pace… ma non essendo così non c’è da sorprendersi che possano aver preso di mira il mio corpo per consegnarlo al loro creatore! Ma io non posso sprecare tempo!” pensò Piccolo, continuando imperturbabile la propria avanzata, cosa che sembrò lasciare interdetti i nemici, i quali però, dopo un breve istante di smarrimento fecero per piombargli addosso. “Shogekiha!!!” urlò Piccolo che, senza nemmeno fermarsi, si limitò a generare attorno a lui una colossale esplosione di energia. Degli aggressori non se ne salvò nemmeno uno. “E ecco anche il caro dottore! Non pensavo avrebbe conservato il proprio corpo meccanico anche nell’aldilà… a quanto pare è ad esso legato in maniera in parte organica! Quindi è come se fosse un cyborg…”. In lontananza era infatti comparso l’immenso esoscheletro in cui dimorava il cervello del Dottor Willow, il quale attendeva il namekiano, ben deciso a prendersi quel corpo che aveva appena dato prova della propria colossale potenza. “Fermati, Piccolo! Ho deciso che il tuo corpo sarà mio!” tuonò la voce del malvagio scienziato. Così dicendo, peraltro stizzito del fatto che il namekiano non dimostrasse il minimo interesse a fermarsi per affrontarlo, egli scagliò contro di esso il suo colpo migliore, un gigantesco raggio di energia rossa. Piccolo però era troppo potente, e vi passò in mezzo senza minimamente risentirne. Quindi concentrò la propria aura in un pugno e trapassò da parte a parte il gigantesco esoscheletro, il quale venne attraversato da una moltitudine di scariche elettriche per poi esplodere, sancendo nuovamente la fine del malvagio scienziato. “Penoso…” pensò tra se e se Piccolo, che non aveva interrotto il proprio incedere nemmeno per un istante.
LIVELLI DI COMBATTIMENTO BATTAGLIA NELLA MENTE
Piccolo (Inizio) 380.000.000
Piccolo (Parte buona) 200.000.000
Piccolo Daimao (Parte malvagia) 180.000.000
Piccolo (Parte buona) Ki disperso 170.000.000
Piccolo Daimao (Dopo rigenerazione) 170.000.000
Demoni di Daimao 45.000.000 (Ciascuno)
Piccolo (Fine) 950.000.000
LIVELLI DI COMBATTIMENTO CONTRO BORJACK (PARTE 1)
Majin Borjack 850.000.000
Arier (Forza effettiva) 750.000.000
Goten Super Saiyan II 490.000.000
LIVELLI DI COMBATTIMENTO BATTAGLIA CONTRO DR. WILLOW
Piccolo 950.000.000
Creature Nere 400.000 (Ciascuna)
Mikokatsun 2.000.000
Ebuferya 3.000.000
Kishime 3.000.000
Dr.Willow 12.000.000
Mi incuriosce sempre di più... bravissimo come sempre! Complimenti! Fantastico capitolo! Dopo ti commento l'altro!
Bellissimo! Borjack è 1 vera potenza! E sia Arier ke Goten lo stanno capendo!
Piccolo è 1 genio! Ha trovato la soluzione al problema contro suo padre! Chissà quant'è potente ora!
Povero dr.Willow! Ma non gli hai lasciato molto spazio...rimedierò io nella mia ff!:asd:
Eh si! Borjack è proprio un mostro ormai!
Beh, si sa che Piccolo è furbo! Quando forte è? C'è scritto :asd:Citazione:
Piccolo è 1 genio! Ha trovato la soluzione al problema contro suo padre! Chissà quant'è potente ora!
Hehe! Che ci vuoi fare? Qualcuno che ci faccia la figura di merda ci vuole ogni tanto! :asd:Citazione:
Povero dr.Willow! Ma non gli hai lasciato molto spazio...rimedierò io nella mia ff!:asd:
LA PAGINA DELLE DEDICHE
Qui di seguito riporto (e sarà costantemente aggiornato) l'elenco dei personaggi che ho dedicato a amici e colleghi scrittori. Alcuni di loro sono personaggi veri e propri apparsi in altre fanfiction, altri sono personaggi creati "ad oc" per essere inseriti, e altri sono semplicemente frutto di uno spunto di partenza di cui ho costruito quasi tutto.
Anja
-Daimasko
-Shadow
C-17
-L'"Iper Team"
GT
-Ananke
-Ghiller
Kaiohshin87
-Arier
-Elore
Libra no Spider
-Zeneyu
Sto via un giorno e posti 2 capitoli, sei proprio imprevedibile.Molto belli entrambi. Ho notato che il 120 é un po più corto del solito.
Veramente sadico il modo di combattere di Shadow, però con Darbula sarà più dura.
Piccolo é diventato una vera forza della natura, ma mi sa che Borjack gli é superiore se si trasforma liberando tutta la sua potenza.
Si vedrà.
WoooooW!!!! altri 2 capitoli ,sai dopo aver atteso tanto il seguito ,avere tanti capitoli da leggere è favoloso
ancora GRANDISSIMO FINAL GOKU!!!!!!
Ottimo capitolo. Devo dire che ho apprezzato la figura i Willow: non mi ha mai interessato granchè...
Piccolo ora ha un livello molto più alto di Majin Borjak, ma questo non si è ancora trasformato, quindi... povero piccolo...:cry3:
Una cosa:
Spoiler:
Ancora grande Final! Eccelente capitolo! Complimenti!
ottimi capitoli,bravo :ok:!!!!
senti final goku dove posso trovare i primi capitoli della tua ff?
rispondo io... li puoi trovare sul sito di dba
ok grazie
EPISODIO 121: UNA VERITA’ AGGHIACCIANTE
“Ascoltarti dici? Va bene… parla pure! Vantati della vittoria che è ormai chiaro che ti spetti, e poi falla finita! Uccidimi pure!” disse Zangya chinando la testa, oramai rassegnata alla sconfitta. La minima superiorità che poteva vantare inizialmente nei confronti di Elore era stata totalmente azzerata dalle straordinarie facoltà dell’avversaria. Elore tuttavia sorrise “Ucciderti? Ma cosa dici? Non ne ho mai avuto intenzione! Quanto al vantarmi… beh, non nego che averti fatto abbassare la testa, dopo quello che hai fatto alla mia amica a Videl, mi abbia dato una certa soddisfazione… però penso che basti così!”. Zangya fissò sbalordita l’avversaria. Non riusciva a capacitarsi di quanto aveva appena udito. “Mi prendi in giro? Cosa vai farneticando? Io sono una tua nemica! E ti avrei uccisa senza esitare se ne avessi avuto la possibilità!” urlò la zardiana nei confronti della zefiriana. “Davvero? Io non credo! Una volta forse… ma non di certo oggi!” disse Elore. “Che ne vuoi sapere tu?” ribatté Zangya. “Prima avresti potuto uccidere Videl senza nessuna difficoltà! Ma non lo hai fatto!” la accusò Elore. “E’… è stato un momento di debolezza..” mormorò la seguace di Borjack. “No!!! E’ stata la tua coscienza Zangya!!! La stessa coscienza che ti ha spinto a non uccidere Crilin quella volta, al torneo galattico!!!” esclamò perentoria Elore con una veemenza tale da far sussultare Zangya. “Anche in quel caso avresti potuto togliere la vita al tuo avversario senza alcuno sforzo! La tua superiorità nei suoi confronti era abissale, ma hai volutamente limitato la forza dei tuoi colpi, causandogli solo una perdita dei sensi!” continuò Elore, senza che la zardiana trovasse le parole per ribattere. “Tu hai stroncato molte vite seguendo Borjack… ma a differenza sua e dei suoi scagnozzi, durante la reclusione da parte dei Re Kaioh hai avuto modo di riflettere, e il dubbio che quanto stessi facendo fosse sbagliato ti ha pervasa, e non ti ha più abbandonata! Questo perché, a differenza loro, uccidevi per rabbia, e non per crudeltà! Borjack ti ha plagiata! E ha sfruttato il tuo dolore per ergersi a tuo mentore e punto di riferimento! Ma io lo so che non sei come loro! Me lo ha detto Zardock!” concluse Elore. All’udire quel nome Zangya rimase come paralizzata. Il suo Zardock. L’uomo della sua vita. Colui che aveva amato al punto che la sua perdita le aveva fatto perdere totalmente la ragione. Elore dunque lo conosceva? Com’era possibile? Ad un tratto però, alcuni flashback resero tutto chiaro alla zardiana: Elore aveva affermato di venire dal Paradiso, e dove se non lì poteva aver trovato riposo l’anima di una persona dall’animo cristallino come quello del suo amato? Come se non bastasse si ricordò di quando la zefiriana aveva affermato come Zangya fosse la seconda persona a cui aveva visto usare la tecnica dei filamenti energetici. Una tecnica che lo stesso Zardock le aveva insegnato quando ancora i due erano in vita! “Vuoi parlare con Zardock? Egli lo desidera!” la invitò Elore. “Si… te ne prego!” la supplicò Zangya. “Mettimi una mano sulla schiena! Ti metterò in contatto con lui!” disse la zefiriana, che avrebbe sfruttato in maniera inversa una tecnica appresa dai Re Kaioh, permettendo a una persona di comunica dal regno dei vivi con un interlocutore presente nell’aldilà. “Zardock! Amore! Mi senti?” chiese Zangya con voce tremante, eseguendo il comando della zefiriana. “Zangya! Mia adorata… da quanto tempo sognavo di risentire la tua voce!” rispose una voce che Zangya riconobbe immediatamente. I due innamorati si dilungarono parecchio nell’esternazione della loro comprensibile felicità di poter di nuovo comunicare tra loro, tuttavia, ad un certo punto, la situazione impose a Zardock di affrontare un argomento di stretta attualità, dicendo a Zangya quanto era giusto che sapesse, e che per troppo tempo le era stato tenuto nascosto. “Zangya… è giunto il momento che tu sappia come sono andate veramente le cose sul pianeta Uyuko…” disse Zardock con tono grave. “Gli Uyukiani ci hanno attaccati da quel che ricordo… noi dovemmo difenderci” ricordò Zangya. “Vero… furono loro ad attaccarci… e in quell’occasione, probabilmente, Re Flomen agì di impulso, attaccando senza nemmeno spiegarci la ragione! Tuttavia posso immaginare come si potesse sentire dopo lo strazio che aveva dovuto patire, e che lo ha reso cieco di rabbia” spiegò Zardock. “Quale strazio?” chiese Zangya. “Sua figlia… la principessa Spyla… poco più che una bambina… venne rapita, torturata, fatta oggetto di ogni genere di abuso e infine trucidata! E il suo cadavere fu gettato ai piedi di Re Flomen dallo stesso autore di quello scempio…” raccontò Zardock, trattenendo a stento la rabbia, malgrado fossero passati diversi secoli da allora. Ma come poteva un simile orrore essere dimenticato? “Non… dirmi che…” azzardò Zangya con voce tremante. “Si… colui che massacrò quella ragazza innocente era proprio mio fratello: Borjack!” affermò Zardock. Zangya non trovò parole, ma solo lacrime. Come aveva potuto mettersi al servizio di un essere tanto abbietto? “Re Flomen subito si scagliò contro Borjack, ma questi riuscì a sfuggirgli. In preda alla rabbia, allora, Re Flomen attaccò il nostro pianeta. Non passò molto tempo, tuttavia, prima che egli cercasse, una volta che ebbe riacquisito il lume della ragione, un negoziato con me. Dopotutto egli voleva solo che Borjack avesse quel che si meritava. Ma nel bel mezzo del nostro negoziato, nel castello del pianeta Uyuko, apparve Borjack. A quel punto egli ci svelò come l’assassinio della principessa Spyla facesse parte del suo piano che prevedeva lo scoppio della guerra tra Uyuko e Zard. Quale fosse la seconda fase di questa sua macchinazione, ci fu presto sin troppo chiara…” continuò a raccontare Zardock. “E’ stato Borjack ad… assassinarti?” chiese Zangya, oramai sfigurata dalle lacrime “Si… egli soppresse sia me che Re Flomen, per poi raccontare al popolo di Zard di come fosse stato il re di Uyuko ad uccidermi, e che lui avesse poi ucciso lui per vendicarmi. Fece anche si che Flomen lo colpisse con un suo attacco bruciante, per rendere più credibile la sua versione dei fatti… infatti nessuno si insospettì. Poi, adirati dalla mia morte, gli abitanti di Zard, con Borjack al comando, distrussero totalmente Uyuko… e Borjack divenne il nuovo re! Il resto della storia lo conosci…” spiegò Zardock. “Borjack… che tu sia maledetto!!!!” urlò Zangya in un misto di disperazione e nera collera. “Zangya… io non voglio chiederti di rischiare la vita, e preferirei che tu ne rimanessi fuori… non farmi pentire di averti raccontato tutto!” disse Zardock. “Rimanerne fuori??? Come posso rimanerne fuori??? Quel demonio ti ha ucciso!!! E ha ingannato me e tutto il popolo di Zard trasformandoci in assassini!!! No!!! Mi dispiace!!! Ma Borjack va fermato prima che possa ricominciare a fare del male!!! E io voglio esserci quando quel mostro precipiterà all’inferno, e stavolta per sempre!!!” esclamò determinata la donna. “D’accordo mia amata… penso sia inutile cercare di convincerti! Forse un giorno ci rivedremo…” disse Zardock. “Non illuderti dell’impossibile, mio Zardock! Io ho ucciso troppe persone per poter sperare nel Paradiso!” rispose Zangya. “Allora, quando la tua vita, che spero duri comunque ancora molto, e nella quale tu possa conquistare la felicità che meriti, giungerà al termine… io scenderò all’inferno per te!” promise Zardock. “Oh… amore mio…” mormorò Zangya commossa. “Lo avrei fatto anche prima… purtroppo il privilegio di poter vedere cosa succede nel regno dei vivi mi è stato accordato da così poco tempo… del resto non a tutti è concesso di vivere presso i Re Kaioh” concluse Zardock con tono dolce. I due innamorati si salutarono. Zangya staccò la mano dalla spalla di Elore, quindi rimase in silenzio per diversi minuti, prima di rivolgersi alla zefiriana “Elore…”. “Si?” chiese questa. “Grazie” sorrise la zardiana. Elore sorrise di rimando. Zangya si voltò nella direzione dove percepiva l’aura di Borjack. I suoi occhi traboccavano d’odio come mai in vita sua. Non avrebbe avuto pace fino a quando non avrebbe visto Borjack morto. “Io vado!” dichiarò Zangya. “Perché? Pensi che io non venga?” sorrise furbescamente Elore. Le due donne si scambiarono un cenno di intesa e si diressero ad alta velocità verso il luogo dello scontro.