Ti ringrazio tantissimo GoTeo! Leggi sempre i capitoli e ne sono felice :asd: :D! Continua a seguirla, si farà più interessante...già dal prossimo capitolo :) :)! Ti aspetto! E anche gli altri naturalmente sono bene accetti!!
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Ti ringrazio tantissimo GoTeo! Leggi sempre i capitoli e ne sono felice :asd: :D! Continua a seguirla, si farà più interessante...già dal prossimo capitolo :) :)! Ti aspetto! E anche gli altri naturalmente sono bene accetti!!
Un ottimo capitolo,magistralmente descritto,la parte iniziale in cui parli delle montagne paoz è semplicemente superba!
Bravissima,nessun errore e una scorrevolezza notevole che ogni volta mi rende piacevole la lettura.
I miei complimenti!
Mille mille grazie Tigre! Aspettavo il tuo commento! Sono davvero contenta che ti piacciano i capitoli :arrossire:!! Non mancare ai prossimi :D :ok:..!
Davero stupendi capitoli,non c'è bisogno di consigli,descrivi benissimo i sentimenti umani.Mi ha commosso la parte in cui Vegeta,Bulma e Trunks si abbracciano e quando Vegeta esprime i suoi sentimenti per Goku
Moon Knight! Che bello, hai commentato anche tu :yeah:! Mi fa veramente piacere che tu abbia apprezzato le parti più sentimentali. Mi piace dare risalto a ciò che i personaggi provano veramente, è bello mostrare i propri sentimenti... Invito anche te a continuare a seguire la storia :ok:!!
Ho appena letto gli ultimi due capitoli!!! Bellissimi!!!
La mia parte preferita è stata quella in cui Vegeta dimostra il suo affetto a Bulma e a Trunks (essendo Vegeta e Bulma la mia coppia preferita). Bellissima quella parte! :bene:
Spero che la storia continui su questa linea d'onda perchè mi piace! :-P
Merci beaucoup Feleset! Sono contentissima che ti siano piaciuti gli ultimi due capitoli :D :arrossire: :stretch:!! Beh adesso diciamo che i capitoli si alterneranno un po' tra battaglie e scene di sentimento e divertenti!! Spero tanto che continui a leggere la FF!!
Bene, ora posto il capitolo 5, che comprenderà scene di lotta... Buona letturaaa!
Capitolo 5. Un essere senza cuore
Nella Galassia dell’Est, tra numerose stelle che divulgavano la loro luce tra la generale oscurità, vi era un pianeta chiamato Goldwar, abitato da strani alieni con pelle, occhi e capelli dorati che esercitavano l’arte della guerra in piena regola. Tutti dovevano avere armi e armature di puro oro, c’erano perfino scuole dove i piccoli guerrieri andavano per potenziarsi ed apprendere tecniche spirituali. Le città erano grandi, stranamente somiglianti a quelle terrestri. I cibi erano particolari e provenivano da diversi pianeti poiché gli alieni di Goldwar, oltre a combattere, praticavano il commercio. Dopotutto erano un popolo pacifico nei confronti degli altri, si allenavano esclusivamente per difendere la loro terra natia o eventualmente per potenziare individui di altre specie, provenienti da ogni parte dell’Universo. Quel posto era antichissimo e da generazioni guerra, arte e danza si fondevano in uno stile di combattimento unico e spettacolare. Quegli esseri erano tanto forti quanto ospitali e fino a quel momento avevano vissuto nella pace più assoluta, a parte qualche guerra con dei pianetini vicini, popolati da altri alieni più deboli e soprattutto stupidi.
Ora però Goldwar non era più come prima, ma vi erano roghi, morte e distruzione dappertutto. Nessuna città era scampata al massacro, iniziato già da qualche tempo. I guerrieri Goldwariani tentavano il tutto per tutto pur di eliminare quella incredibile minaccia. Purtroppo però nessuno riusciva a contrastare la forza distruttiva di quell’essere apparentemente buono e inoffensivo. Tutti perivano al suo passaggio, né donne, né bambini e nemmeno gli anziani trovavano un briciolo di pietà presso il suo cuore di pietra. Velocemente spazzava via ogni forma di civiltà sul pianeta. Era davvero abile, quel mostro. Nel giro di sole due settimane aveva reso desertico il fiorente Goldwar. Anzi, i piccoli pianeti accanto avevano fatto una fine ben più terribile: erano stati disintegrati con pochissimi attacchi scagliati dal distruttore.
Solo un Goldwariano aveva resistito alla sua furia omicida. L’armatura era spaccata in più punti, due spade erano già state spezzate, del sangue cristallino fuoriusciva copiosamente dalle molteplici ferite del valoroso combattente. L’avversario aveva sì qualche taglio sparso tra viso, braccia e petto, ma era ancora là, in piedi, postura dritta e pronto a far scattare i suoi sviluppati muscoli.
I due si scrutavano rabbiosamente, attendendo uno la mossa dell’altro. Ma nessuno si muoveva e ciò contribuiva a far aumentare la tensione fino a renderla quasi palpabile. Poi, con una mossa fulminea, il guerriero dorato si lanciò urlando a squarciagola agitando uno spadone a doppia lama. Cercò di affondarla nel petto dell’altro, che con uno spettacolare balzo laterale la evitò.
-Allora! Tutto qui quello che sai fare, padre?- domandò egli sarcasticamente.
-Tu…non sei degno di chiamarmi padre, né maestro! Piuttosto, è questo il ringraziamento dopo che ti ho accolto, ti ho cresciuto, ti ho amato come un mio simile?- rispose l’interpellato fra fugaci lacrime che rigavano e rendevano più luminoso il suo viso contorto in una smorfia a metà tra dolore e indignazione. L’altro rise di gusto e trasportandosi immediatamente alle sue spalle lo colpì con una potente martellata che lo fece affondare nella terra.
-AH AH AH! Molto divertente! Con gli altri non ho provato il minimo piacere a farli fuori… Sì, mi sento obbligato nei tuoi confronti. In effetti mi hai insegnato bene…maestro!- lo canzonò appena lo vide rimettersi faticosamente in piedi.
-SILENZIO HO DETTO! SPARISCI PER SEMPRE!- e si lanciò verso di lui con sforzi immani brandendo l’arma e fendendo all’altezza del collo dello spietato assassino. Però, com’era in fondo prevedibile, questi scomparve e assestò un bel colpo sulla nuca del poveretto che cadde nella polvere.
-Oh, due volte al tappeto! Che vergogna per il più forte del pianeta, non trovi?-
-Basta, con te dovrò usare il colpo spirituale…non ho altra scelta…sono l’unico rimasto a difendere questo pianeta…- sibilò egli a denti stretti.
-Cosa vorresti fare? Ho sentito bene? Il colpo spirituale? Non farmi morire dalle risate-
-Ora vedrai di cosa è capace un Goldwariano molto arrabbiato- e gettando con dignità la spada a terra, si posizionò a gambe larghe, mani giunte e capo chino. L’altro mentre lo osservava e sbadigliava annoiato.
“Puff, che idiota! Spera di spazzarmi via con quel ridicolo attacco! Sortisce gli effetti desiderati solo una volta…per colui che l’ha provato sulla propria pelle ed è sopravvissuto” pensò e scostando il gilet si guardò una cicatrice sul fianco destro, poco visibile ma permanente.
-Ecco, sono pronto! SPIRITUAL KNOCK!!!- e dalle mani unite partì un raggio inizialmente sottile di colore rosso scuro, che andò via via ingrandendosi assumendo delle tinte più chiare e accecanti. Esso formò una spirale fiammante e si abbatté a gran velocità sul nemico che venne catapultato a grandissima distanza. Dopo questo formidabile attacco, il guerriero cadde in ginocchio più morto che vivo, grondante di sudore. Per sua sfortuna non fece in tempo a riprendersi dalla stanchezza che l’incubo tornò in carne e ossa, più furioso che mai.
-Brutto stolto! Ricordi? Il tuo Spiritual Knock l’hai già usato su di me quando mi allenavi, per fare accrescere il mio livello combattivo e formare la barriera. Quella volta non riuscii ad usare la barriera ma aumentai notevolmente la mia forza. Siccome sono buono, ti lascerò usare un altro dei tuoi famosi attacchi!- gli disse con una sinistra luce negli occhi.
-Anf, è vero! Dovevo migliorarmi prima, invece di perdere il mio tempo con te! Ma io speravo, desideravo ardentemente che tu diventassi un valido difensore della gente che ti ha accolto…-
-Cosa speri di fare, eh? Mai fidarsi degli sconosciuti! E poi ormai sono adulto, non puoi nulla contro di me…- e gli scagliò una sfera azzurrina con venature gialle che gli perforò l’addome, facendolo urlare dal dolore.
-Potrei raccogliere il tuo sangue cristallino e venderlo a qualche buon mercante…non si vede tutti i giorni qualcuno dal sangue non rosso…- bisbigliò con un sorriso malvagio, avvicinandosi sempre più all’indifeso e trafiggendogli con un pugno la parte destra del petto. Altro scintillante fluido schizzò tutt’intorno, sotto lo sguardo compiaciuto del carnefice. Ritirata la mano molto lentamente per causare apposta maggiore dolore al malcapitato, gli diede un calcio di media intensità e lo fece rotolare per qualche metro. Spiccò un balzo con estrema leggerezza ed eleganza e gli si accostò, parlandogli sommessamente:-Eh eh, che te ne pare? Non voglio farti soffrire perché vedo che non puoi fare più nulla… Avrai il grande onore di essere eliminato dal mio nuovo ultimo attacco…letale- e assumendo un’espressione seria si allontanò un pochino dal guerriero morente e si mise in posizione di attacco: una gamba davanti e una più indietro, busto leggermente piegato, mani poste più indietro come se tenessero una palla. Storse nuovamente la bocca in un ghigno e fra le mani cominciò a formarsi una sfera gialla, luminosissima, attraversata da scariche elettriche verdi.
-Vai! KA…ME…ATTACK!- e spingendo le mani in avanti la sfera si trasformò in una gigantesca onda che travolse e ridusse in polvere il Goldwariano.
Ansimando un po’ per lo sforzo si ricompose e asciugandosi il sudore con il braccio si alzò in volo e girò a gran velocità tutto il pianeta per assicurarsi che non fosse rimasta anima viva. Non percepì alcuna forza vitale e soddisfatto si diresse verso una casa semidistrutta. Atterrò, e spalancando con una ginocchiata la porta, entrò e prese alcune scatole contenenti del cibo, delle bottiglie piene d’acqua e una boccetta d’oro con un liquido dello stesso colore.
-Bene, questo mi curerà dalle ferite più gravi…- e se lo legò al collo grazie a una catenella. Terminato il lavoro si precipitò fuori e buttando a terra il portone di una immensa abitazione poco distante si appropriò di una navicella ovale, bianca con punti color bronzo. Dopo averla spinta fuori aprì il portellone e vi entrò: l’interno era accogliente, di colore beige, con due poltroncine e un’infinità di comandi.
-Perfetto, missione compiuta su Goldwar. Peccato che la mia navicella d’origine sia stata distrutta da questi disgraziati… Adesso inserirò le coordinate per la Galassia del Nord, pianeta Terra…mio prossimo obiettivo- e detto questo chiuse il portellone, sistemò in un angolo i viveri e si distese sul comodo giaciglio allacciandosi una cintura per evitare scossoni durante il lungo viaggio per raggiungere la meta, attraversando il vasto e misterioso Universo, tra stelle che nascono, vivono e muoiono, tra pianeti che vengono colonizzati e difesi, nella continua lotta per la vita.
Aspetto i vostri commenti!! :ok: :stretch: spero che vi piaccia :yeah:
Complimentissimi!
Non ho nessun consiglio da darti su come migliorare,la storia mi piace parecchio sempre di più e questo nuovo nemico mi mette curiosità!
A quando il prossimo?
Bello!!!!!! Non preoccupati: ho detto che le parti di Vegeta e la sua famiglia sono le mie preferite, ma comunque la tua ff mi piace tutta!! :D
Molto bello questo capitolo, anche perchè è molto misterioso! :cute: