Ok, vada per questa soluzione allora. :)
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Grande final, non ti sei scomposto e hai tenuto tranquillamente la notizia. :lol:
Qui termina il mio piccolo pesce d'aprile.
Eh, beh, effettivamente non è che fosse una notizia così catastrofica eh! :asd:
Comunque ammetto di averci creduto! Sei stato bravo! :D
Però sta cosa mi è tornata utile, :asd: nel timore di perdere le mie fic le ho ri salvate dal forum (poiché sul pc le avevo perse :asd:)
Ma era una cosa che dovevo fare da mesi... solo che io non ho mai avuto voglia, quando ci vuole ci vuole :asd:
p.S: Il primo capitolo fatto con Open Ofice! Ringrazio nuovamente tutti coloro che me lo hanno consigliato! :)
EPISODIO 195: INCONTRI
Non appena aprì gli occhi Piccolo si rese immediatamente conto di non trovarsi nell'aldilà, sebbene l'oscurità che avvolgeva quel luogo gli ricordasse parecchio quella tipica delle profondità dell'inferno. Anche nel caso in cui egli fosse stato giudicato in qualche modo meritevole di essere precipitato nuovamente negli inferi per via dei propri peccati e non in seguito ad una propria scelta deliberata come avvenuto quando si era mosso per salvare Goku recluso nell'averno dal Dr.Gero e dal Dr.Myeu, egli sarebbe prima dovuto sottoporsi al giudizio di Re Enma prima che la sua destinazione nell'aldilà venisse stabilita. Nel guardarsi attorno, in ogni caso, il namekiano si rese conto come il luogo dove si trovava non fosse l'inferno. Il paesaggio era completamente diverso. Era un panorama desolato e monotono. Il terreno era ricoperto da una sorta di sabbia dal colore grigio-blu, e in ogni direzione era possibile scorgere dei piccoli laghi rotondi dall'acqua cristallina e trasparente. Il silenzio era assoluto, e nessun rumore giungeva al finissimo udito di Piccolo. Il maestro di Gohan sollevò gli occhi e si tolse ogni residuo dubbio: non aveva l'aureola, e dunque non era defunto. Il namekiano ne rimase sconcertato. Non che gli dispiacesse essersi salvato, ma non riusciva a realizzare come fosse potuto accadere. Egli ricordava perfettamente di come il suo corpo fosse stato disintegrato sotto gli implacabili colpi di Ice, eppure in quel momento egli si ritrovava ad essere completamente illeso. Ad un certo punto un rumore impercettibile giunse alle orecchie di Piccolo, che si voltò di scatto. Solo un essere dotato dell'udito finissimo di un namekiano avrebbe potuto udire un suono flebile come l'agitarsi di uno specchio d'acqua in seguito all'emersione dal medesimo di qualcosa, o di qualcuno. Piccolo scorse una figura avvolta in un sudario di colore viola , perfettamente asciutto malgrado fosse indossato da qualcuno che stava uscendo da uno specchio d'acqua. Chiunque fosse non sembrò sorpreso di essere stato udito, anzi, sembrava che in realtà non fosse sua intenzione cogliere di sorpresa il namekiano. “Dall'incertezza delle tue movenze deduco che il tuo spirito sia pervaso da un comprensibile sconcerto... Maka!” disse il misterioso figuro. Piccolo si accigliò, il nome con cui lo sconosciuto gli si era rivolto non gli diceva nulla. “Probabilmente mi hai scambiato con qualcun altro! Il mio nome è Piccolo!” disse il maestro di Gohan. Lo sconosciuto ridacchiò sommessamente “Oh no... caro il mio Maka, o Piccolo, se lo preferisci... non potrei mai confonderti con qualcun altro!”. “Piantala con questi giochetti! Chi sei? E che cosa vuoi da me?” ringhiò Piccolo, infastidito da quella stucchevole manfrina. “Huhu! Lo sconcerto di porta a difettare in lucidità! Mi sarei aspettato che una mente acuta come la tua avrebbe compreso che l'unica persona che può conoscere il tuo vero nome namekiano a te stesso ignoto è quella che ti ha dato tale nome!” disse lo sconosciuto abbassandosi il cappuccio e rivelando le proprie sembianze, identiche in tutto e per tutto a quelle di Piccolo. Il maestro di Gohan rimase sorpreso, ma poi tutto gli fu chiaro “Ma certo... devi scusarmi se non l'ho capito subito! Però devo dire che tra tutte le persone che pensavo di incontrare mai mi sarei aspettato di imbattermi in Katatsu Dragon... mio padre!” fece Piccolo con un ghigno. “Conosci il mio nome! Deve essere stato il vecchio capo dei saggi di Namek a rivelartelo! Comunque sia, per quanto tu non mi paia tipo da effusioni, mi aspettavo un maggiore gaudio da parte tua nel trovarti innanzi a colui che ti ha generato!” commentò Katatsu. “Sia ben chiaro... non nutro rancore nei tuoi confronti per avermi abbandonato! Forse da bambino ne ho sofferto un po', ma è un ricordo ormai troppo sbiadito nel tempo perché esso possa essere risvegliato dal trovarmi al tuo cospetto! Nondimeno, non provo per te nemmeno alcun genere di affetto!” rispose il namekiano cresciuto sulla Terra. “Comprensibile!” commentò, per nulla turbato, Katatsu “Tuttavia un po' di gratitudine per averti salvato la vita non sarebbe, a mio giudizio, fuori luogo!” aggiunse poi. Piccolo, tuttavia, disattese le aspettative del padre, e freddamente rispose “Dunque sei stato tu! E perché lo avresti fatto?”. “Che c'è? Non mi credi?” si accigliò Katatsu. “Ammettiamo che tu realmente possieda un potere talmente grande da salvarmi la vita sulla Terra agendo da questo pianeta sperduto... cosa a cui comunque faccio fatica a credere, ma la mia scelta di ringraziarti o meno è figlia della risposta alla più elementare delle domande, ovvero: perché lo hai fatto?” chiese Piccolo. “Non è dovere di ogni padre vegliare sul proprio...” il padre non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che il figlio espanse furibondo la propria aura. “Non prenderti gioco di me, Katatsu! Dimmi qual'è la verità altrimenti te la strapperò dalla bocca con la forza!” lo minacciò Piccolo. Katatsu non sembrò impressionato dalla forza, pur considerevole, del figlio. “Mi rammarico per il tuo atteggiamento ostile, figlio mio! Tuttavia se sei così determinato a conoscere la verità te ne renderò partecipe! Anche se avrei voluto che gli ultimi istanti prima del tuo imprigionamento fossero più piacevoli!” rispose Katatsu. “Imprigionamento?” ripeté Piccolo, mettendosi sulla difensiva. “Si... non vorrei farlo, ma è l'unico modo per rimediare alla leggerezza compiuta da Ice!” spiegò il padre. “Dyamans! Ha a che fare con quella diabolica divinità, non è vero? Nella sua conoscenza parziale del funzionamento dell'aldilà ella credeva che spendendomi all'altro mondo sarei stato precipitato all'inferno insieme al segreto della presunta venuta di quel folle essere! E' per questo che hai fatto in modo che ciò non accadesse! Perchè sapevi che avrei comunque potuto parlare con Re Enma, Re Kaioh e gli altri! Dunque anche la tua anima è stata corrotta da Dyamans!” comprese Piccolo. “Hai indovinato su tutta la linea, figlio mio! In te riconosco l'acume degno della famiglia Dragon, ma nondimeno il pregiudizio di una divinità di questo ordine obsoleto che non ha più senso di esistere! Diabolica divinità? Folle essere? Anima corrotta? La tua visione di Dyamans è, con mio sommo rammarico, totalmente distorta rispetto a quella che è la realtà!”. “Dyamans è un folle che ha tentato di prendere possesso dell'universo con la forza! Giammai appoggerò un essere simile! Qualunque cosa tu possa venirmi a raccontare su di lui! E per inciso, scordati di riuscire ad imprigionarmi!” urlò Piccolo, pronto a combattere. Katatsu sospirò “Del resto come può un genitore che è sempre stato assente durante la vita del proprio figlio pretendere di poter avere voce in capitolo sulle sue scelte? Immaginavo che sarebbe andata in questo modo! Ebbene sia, allora! Ti affronterò!”. Attorno al corpo del namekiano si sviluppò un'aura di colore nero. Mentre l'aura di Piccolo ricordava un'esplosione di luce, quella di Katatsu sembrava più un fluido nero e denso che cresceva pian piano in espansione. “Ho scelto di dedicare la mia vita all'apprendimento delle più potenti arti magiche attraverso uno studio che si protratto per oltre un secolo e che non poteva coesistere con la presenza di un intralcio di qualsivoglia natura, si trattasse pure del proprio stesso figlio! E' stato il prezzo che ho pagato per poter divenire in grado di servire al meglio Dyamans! Mi dispiace, ma non puoi competere con di me!” asserì Katatsu. Sotto lo sguardo incredulo di Piccolo accadde qualcosa che fece letteralmente gelare il sangue al maestro di Gohan. Possibile che il potere del padre arrivasse a tanto? “Non è possibile! Quale sorta di demonio sei?” mormorò Piccolo.
Nel frattempo, poco distante dal pianeta Terra, Ghiller era seduto sul sedile di comando della propria nave spaziale. Teneva nella mano destra un bicchiere di liquore e contemplava il pianeta azzurro innanzi ai suoi occhi. Quel pianeta presto sarebbe stato suo, e sarebbe stato soltanto la prima delle sue conquiste una volta che Mecha Bu si fosse risvegliato, cosa che sarebbe accaduta di li a poco. Tutto procedeva secondo i suoi piani, e negli occhi scarlatti dell'ex assistente del Dr.Gero si leggeva un profondo compiacimento. Era un piano a cui aveva iniziato a pensare il giorno stesso in cui era stato ucciso da Crilin molti anni prima. In quel momento era accaduto qualcosa di strano, e la mente dell'albino tornò al momento di quell'incontro inaspettato che avrebbe cambiato per sempre le sue ambizioni e le sue prospettive in merito al futuro.
Egli si era ritrovato in mezzo ad una nebbia bianca, che l'albino pensò essere l'aldilà. “No, non sei ancora nell'aldilà! Ma non ti illudere! E' oramai inevitabile che tu vi finisca! Non prima però di aver fatto due chiacchere con me!” disse una voce di una purezza celestiale, che suonò soave alle orecchie di Ghiller. L'inquietudine di non sapere che gli si stesse rivolgendo non lo fece reagire con foga, anzi, si voltò con tutta calma, come se nel suo cuore sapesse di starsi per rivolgere ad una persona amica, una sensazione che Ghiller reputò quantomeno strana per due ragioni: la prima era che non conosceva quella voce, e la seconda era che egli mai in vita sua aveva avuto amici. Di fronte a lui, parzialmente celata dalla nebbia apparve la figura di un giovane dai capelli verde chiaro, e gli occhi del medesimo colore. Ciò che subito saltò all'occhio di Ghiller fu il fatto che il giovane non indossasse vestiti, cosa che peraltro metteva in risalto come le sue fattezze fossero in tutto e per tutto umane. Ghiller provò per la prima volta nella sua vita un certo senso di soggezione, che l'albino non avrebbe saputo spiegare. Sembrava una persona comune, ben più giovane di lui eppure ogni cosa nel suo essere scatenava una profonda emozione nell'animo normalmente gelido di Ghiller. “Ciao! Io mi chiamo Ryu! Per me è un piacere conoscerti, Ghiller!” disse con un dolce sorriso il giovane. “Ehm... si...” biascicò Ghiller. Si sentiva un perfetto idiota a riuscire a malapena a spiccicare parola al cospetto di qualcuno che razionalmente non sembrava affatto una persona speciale. Il fatto che qualcuno agisse in maniera tanto impune e evidente sul proprio animo non poteva che turbare e infastidire una mente razionale e pragmatica come quella dell'albino. “Ci sei andato vicino eh?” chiese Ryu. “A fare cosa?” chiese Ghiller. “Come a cosa? A conquistare il mondo no? E ci stavi riuscendo solo con la tua intelligenza, pur avendo a che fare con nemici molto più forti di te! Per quanto abbia delle riserve nell'approvare il tuo scopo mi è piaciuto il modo in cui l'hai perseguito! Sei stato in gamba! Nondimeno, ti sei comportato come una persona senza scrupoli per quasi l'intero arco della tua esistenza, ma è stato l'epilogo della stessa che ti ha fatto guadagnare la mia simpatia!” spiegò il ragazzo. “Che intendi?” chiese l'albino. “Che se non sei riuscito nel tuo intento è soltanto perché il tuo amore per quella ragazza di nome C-18 è stato più forte della tua ambizione! Per quanto tu stesso non te ne sia mai reso del tutto conto! Se ci pensi, se quel Crilin non avesse sfruttato questo tuo sentimento tu avresti coronato la tua ambizione!” commentò Ryu. “Hai ragione... non mi sono reso conto della mia debolezza... e..” disse Ghiller, ma il ragazzo lo interruppe. “No! Ti prego! Non considerarla una debolezza! E' ciò che mi piace di te!”. “Con tutto il rispetto avrei preferito riuscire nel mio intento che accattivarmi la tua simpatia, chiunque tu sia...” disse l'ex assistente del Dr.Gero. Ryu sorrise “Anche dopo la morte avverto che in te l'ambizione non ha cessato di esistere! Malgrado ti si prospetti un'eternità da trascorrere all'inferno non hai rinunciato ai tuoi obbiettivi! Sei davvero molto determinato! Sei caparbio, intelligente ma al contempo sei capace di provare sentimenti puri, per quanto il tuo sottomettere il cuore alla mente ti porti spesso a compiere nefandezze in nome di essi! Ciò non toglie come tu sia decisamente il più interessante esemplare di essere umano che io abbia mai visto da molti secoli a questa parte!”. “Da molti secoli? Ma si può sapere quanti anni avresti tu?” chiese sorpreso l'albino. “Mmmm... difficile fare una quantificazione numerica... che termine di paragone potrei usare perché tu possa capire? Ah, ecco... ti basti pensare che sono più vecchio di Re Kaioh! Hehehe!” ridacchiò Ryu. Ghiller rimase basito. Chi era il ragazzino che aveva di fronte? “Immagino tu voglia sapere chi sono... ma, ahimé! Non me la sento di rivelartelo! Il motivo per cui sono qui è soltanto farti una proposta!” disse il ragazzo dai capelli verdi. “Intendi farmi tornare sulla Terra? Lo puoi fare?” chiese l'albino, rendendosi conto di avere a che fare con un essere a dir poco speciale. “Potrei tranquillamente farlo! Ma non sarebbe giusto! Malgrado la simpatia che provo per te, ti sei oggettivamente comportato male, facendo soffrire molte persone, e dunque ti sei meritato l'inferno in cui verrai precipitato! Un sollievo tuttavia potrà lenire le tue sofferenze! Il tuo martirio non sarà eterno! Un giorno tu resusciterai!” disse Ryu. “E presumo sarai tu a farmi tornare in vita... e che cosa vuoi in cambio?” chiese Ghiller, sospettoso. “Voglio soltanto che tu diventi un mio seguace quando verrò a reclamare il tuo appoggio! Nulla di più!” rispose il ragazzo. “E perché mai un essere straordinario come te dovrebbe avere bisogno di me?” domandò incalzante l'albino. “Hehe! Bella domanda! In effetti non ti dovresti montare la testa! Io non ho bisogno ne di te ne di nessun altro a dire il vero! Diventare mio seguace per te sarà soltanto un'opportunità che io ti offro! Come ho detto mi stai simpatico! Se accetterai la mia proposta ti darò poteri che non puoi nemmeno immaginare, e che saranno tuoi non appena tornerai nel mondo dei vivi! Ovviamente nessuno ti obbliga ad accettare! Però se accetti e poi vieni meno alla parola data io sarò molto deluso da questo, e non penso a te convenga contrariarmi... dunque pensaci bene!” disse Ryu. “Beh! L'alternativa è marcire all'inferno per l'eternità, dunque c'è poco da pensarci! Accetto senza dubbio la tua proposta ovviamente! “ fece Ghiller. Ryu sorrise ed annuì “Ok allora! Abbiamo trovato l'accordo! Non so quando ci rivedremo! Avrebbe poco senso cercare di quantificare se ti si prospetta un'attesa lunga o corta, in quanto un secolo che per te è un'eternità per me è un tempo abbastanza risibile! Ad ogni modo, spero che nella tua permanenza nell'aldilà tu abbia modo di espiare le tue colpe” disse il giovane per poi sparire. Dopodiché Ghiller si ritrovò al palazzo di Re Enma per essere giudicato. L'albino avrebbe taciuto di quell'incontro sia allora che durante tutta la sua permanenza negli inferi.
“Non so se Ryu abbia previsto che io potessi tornare in vita prima della sua chiamata ad appoggiarlo! E nemmeno di come reagirebbe nel constatare come nemmeno l'inferno mi abbia cambiato! Sono ancora disposto a tutto pur di ottenere i miei scopi! Soprattutto a sfruttare i poteri che egli mi ha donato per perseguire il mio obbiettivo! In ogni caso è inutile pensarci! Potrebbe chiamarmi domani o tra mille anni! Ora come ora non posso che ringraziarlo per il dono che mi ha fatto e impegnarmi a sfruttarlo al meglio!” pensò Ghiller sorseggiando il proprio liquore.
Piccolo stramazzò al suolo, sconfitto nuovamente, in maniera ancora più rovinosa di come era avvenuto con Ice. I poteri magici di Katatsu lo avevano totalmente annichilito, e il maestro di Gohan non aveva potuto fare nulla per difendersi. “Ti ho inflitto meno sofferenze possibili! In questo momento è il massimo che mi possa permettere di fare come padre! Un giorno tuttavia mi ringrazierai!” disse Katatsu per poi spostare con la telecinesi il corpo esanime del figlio su uno dei laghi circostanti. Al comando del mago namekiano si materializzò dallo specchio d'acqua un albero che assorbì il corpo di Piccolo, del quale rimase soltanto il volto a sporgere fuori dalla corteccia. “Questo è l'albero del torpore... dormirai li dentro fintanto che non sarò io stesso a risvegliarti! E ciò avverrà quando Dyamans avrà ripristinato l'ordine in questo universo corrotto! Quando ti troverai di fronte al fatto compiuto non potrai che comprendere come io avessi ragione... e da quel giorno forse potremo iniziare una nuova vita come genitore e figlio” pensò Katatsu per poi voltarsi “Ma il tempo non è ancora giunto, e io ho ancora diverse cose di cui occuparmi! Tu riposa figlio mio!”. E così dicendo Katatsu se ne andò, lasciando il figlio addormentato in un sonno senza risveglio all'interno dell'albero del torpore.
Siiii! un nuovo ep finalmente XD Che bello
E cosi ecco che fine ha fatto Piccolo, rapito niente meno che da suo padre XD Che si scopre essere seguace di Dyamans a sua volta :sconvolt: mille rivelazioni
Come anche l'apparizione di Ryu, che sembra davvero un tipo strano, ma alquanto potente... chissà se sarà soddisfatto delle azioni di ghilly?
ma cmq, oh certo che in DB morire è proprio come prendere l'influenza :asd: Tra draghi, dei, Ryu e scettri maledetti... non si può riposare in pace!
e mo sto Ruy è un'altro sostenitore di Dyamas? ma quando viene Goku a farli fuori tutti :lol:
Uhm... ma un sostenitore di Dyamans dovrebbe appunto dirlo che si diventa seguaci del dio, mentre Ryu ha detto a Ghiller di diventare seguace SUO
Quindi o ha un ampissimo margine di libertà o, a prima vista, non centra nulla con Dyamans, direttamente
Mi sovviene però che Dyamans non si fa problemi ad arruolare gente non proprio onesta (come una changeling che ha ammesso a sua madre di essersi disillusa rispetto al passato ed è diventata spietata), mentre Ryu ammira si la determinazione di Ghiller, ma sperava anche che l'inferno lo facesse cambiare...
Quindi, magari, quando arriva a chiamarlo e non lo trova soddisfacente potrebbe pure sbarazzarsene
Spero sembra che stia a sua volta radunando seguaci e qui il punto: che sia Ryu la famosa divinità che contese a Dyamans il dominio dell'universo?
Anche se come atteggiamento è molto poco divino :asd: Dyamans e seguaci sembrano piuttosto seri e determinatissimi, mentre Ryu la prende più sciolta :asd:
Dyamans "Chi? Cosa fa? Ma per favore... esistevo da prima che inventassero la religione e continuerò ad esistere anche quando l'universo non ci sarà più"Citazione:
ma quando viene Goku a farli fuori tutti
Ice "Questo... universo! Cioè, ci sarò il suo dopo, vero?"
Dyamans "Si... parlavo in generale!"
Bhe, è tipico di dragonball l'entrata trionfale di goku che malmena come nulla fosse almeno un nemico impossibile (tao bai bai, tamburo, nappa, likoom, freezer...) quindi la richiesta è più legittima. Conta poi che di solito la sua forza aumenta in modo proporzionale a quanto si è fatto attendere, né consegue che, se sono ormai svariati anni che l'advenutre è in giro, come minimo goku è arrivato al punto di giocare alla pari con tizi alla galactus :lol:.
:asd: Ho avuto indiscrezioni su alcune possibilità riguardanti Goku, ma nulla che lasci trapelare la sua effettiva portata di forza :asd:
Intanto sappiamo che in 7 anni ha guadagnato qualcosa che lo rende divino (almeno secondo gli standard di Alzeryoth) e che prima non aveva (lo conferma la spada delle meraviglie di Latan che non sbrilluccica come con Arier che ha in se un frammento divino di Dyamans :asd:)
Effettivamente questo Ryu potrebbe essere indipendente, quindi in questo caso... doh un'altra fazione :azz: :asd: :riso:
per quanto rigurada Goku.. beh direi che come minimo spaccherà tre avversari al livello adrius mentre prende il caffelatte :lol:
Ryu "ma per la mia puchosità mi accetterete ^^"
Dyamans "Si metta in coda! Ci sono prima io!"Citazione:
per quanto rigurada Goku.. beh direi che come minimo spaccherà tre avversari al livello adrius mentre prende il caffelatte
Sauron "Ma che vi hanno fatto i miei subalterni? prendetevela con quelli di un altro capo supremo, siamo in 3 su questo pianeta! E che cavolo!"
Che poi, Adrius (a meno che si sia trattenuto) è forte come Latan che a sua volta dice chiaro di essere impotente rispetto a Baldaar e siccome siamo sicuri che Latan, pur volendo allearsi con lui, sa di aver bisogno anche di Dyamans per i suoi scopi, evinciamo che Dyamans > (indefinito) Baldaar >> Latan=Adrius :asd:
Eccomi qui come promesso! :) Sarò ripetitiva, ma questa fanfic diventa sempre più interessante man mano che prosegue, mi piace la tua ultima trovata sul padre di Piccolo ( o maka? xD) mi ha incuriosito molto!
Non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli!!continua così!! :)
EPISODIO 196: LE TRAME DI BABY
“Non è cambiato nulla da quando ho lasciato questo posto! Del resto mi sono premurato di accertarmi che fosse così prima di andarmene!” commentò Baby mentre scrutava il panorama di M2, pianeta del quale era tornato a calcare il suolo dopo ben sette anni. In quel momento la nave spaziale che troneggiava alle spalle dell'ultimo tsufuru iniziò a rimpicciolirsi, cambiando forma e rivelando come in realtà essa altro non fosse che la forma assunta da colui che di Baby era il braccio destro: il generale Lilde. “Pensa che Myeu ci possa aver preceduti, mio signore? Dopotutto oramai possiamo considerarlo un nemico, e anche lui è a conoscenza dell'esistenza di Saber!” disse la macchina mutante. “Ovvio che ci ho pensato! Sono anzi certo che Myeu abbia intenzione di attivare Saber prima di noi e utilizzarcelo contro! Tuttavia non sono affatto preoccupato da questa eventualità! Ho preso le mie precauzione in merito! Lasciare incustodita quella che rappresenta l'arma di distruzione definitiva sarebbe stata un'incoscienza di cui dubito tu mi ritenga capace!” rispose Baby. “Naturalmente, grande Baby! Ero certo che lei avesse la situazione totalmente sotto controllo! E una volta che avremo attivato Saber più nessuno potrà impedirci di conquistare l'universo!” annuì Lilde. “L'universo? Certo che intendo conquistarlo! Ma non ti scordare mai che il nostro primo obbiettivo sono i saiyan! Quella stirpe di sudicie scimmie deve essere totalmente cancellata dalla faccia dell'universo! Dopo quanto accaduto sette anni fa non intendo più nemmeno renderli miei seguaci, ne prendere possesso dei loro corpi! Del resto già nella forma in cui sono ora potrei schiacciare come un insetto quel Super Saiyan IV con cui Goku mi sconfisse! Dunque non ho bisogno della loro forza questa volta!” disse lo tsufuru. “Nutre davvero un odio profondo nei confronti dei saiyan!” commentò Lilde. “Certo... ed è proprio questo odio a rendermi potente! Non ti scordare che adesso sono una cosa sola con Hatchyacht! La geniale mente del Dr.Raichi è riuscita a creare un dispositivo capace di convertire un sentimento forte come l'odio infinito che noi tsufuru nutriamo nei confronti dei saiyan in energia! In me è incarnato tutto il rancore che le anime della mia gente nutrono nei confronti di quelle indegne creature! Io sono un vendicatore! E porto sulle spalle il desiderio di riscatto di tutti gli tsufuru! Pertanto non avrò altro pensiero fino a quando anche l'ultimo saiyan non sarà scomparso dalla faccia dell'universo!” asserì Baby.
I due si diressero quindi in volo verso il più grande centro abitato del pianeta. “Perché stiamo andando verso la città? Saber non si trova li!” chiese perplesso Lilde. “E' vero! Tuttavia reputo doveroso fare visita a colui che in questi anni ha vegliato su M2 al fine di evitare tanto la ribellione della macchine mutanti quanto eventuali invasioni da parte di altri! Cose che avrebbero rischiato di compromettere i lavori di sviluppo di Saber!” spiegò Baby. “E chi sarebbe?” chiese il generale. “E' una macchina mutante che ho creato non appena Goku, Pan e Trunks hanno lasciato M2, prima di gettarmi al loro inseguimento! Come ti ho già detto il fatto di preservare M2 era per me di importanza prioritaria! Anche una volta realizzato che avrei potuto conquistare la galassia da solo facendo mia la forza dei Super saiyan ho preferito non trascurare lo sviluppo di Saber, in quanto volevo tenermi una carta da giocare in caso di fallimento! Certo, non immaginavo che sarei stato ucciso, ma questa inattesa resurrezione mi ha fatto tornare utili gli accorgimenti da me presi a loro tempo!” spiegò lo tsufuru. “Ben fatto! Spero comunque che la notizia della sua dipartita non abbia spinto questa macchina mutante ad agire di testa propria, in quanto animata dalla convinzione che un vostro ritorno non avrebbe mai avuto luogo!” ipotizzò Lilde. “Un dubbio legittimo il tuo! Ed effettivamente una simile iniziativa sarebbe del tutto degna di Kutiengo! O almeno per la sua indole caratteriale! Tuttavia non credo avrebbe intrapreso una campagna di conquista nella quale io stesso ho fallito senza prima aver attivato Saber! E senza il mio contributo non sarebbe in alcun modo possibile controllarlo! Dunque è più probabile che egli abbia preferito rimanere su M2 senza dare troppo nell'occhio! Per quanto forte egli non avrebbe mai potuto conquistare l'universo da solo, ed è troppo intelligente per non essersene reso conto! Potrebbe aver cercato di creare un'arma di distruzione a sua volta, ma per crearne una paragonabile a Saber non possono essergli bastati sette anni!” disse Baby.
Non appena la coppia fu giunta nei pressi del palazzo centrale, un tempo quartier generale dello stesso generale Lilde, essa vide il portone principale aprirsi. “Eravamo attesi!” constatò Lilde. Il generale e Baby percorsero un corridoio lungo il quale erano schierate innumerevoli macchine mutante in atteggiamento di rispetto e devozione. “Kutiengo ha mantenuto lo stesso livello di rigore e disciplina vigente quando eri tu a comandare! Del resto è una persona che sa farsi ascoltare” sorrise compiaciuto lo tsufuru. I due entrarono nel salone di comando e videro al centro dello stesso un trono, sul quale ad attenderli vi era una figura dalla fisionomia umanoide. Indossava una tuta di combattimento di colore interamente nero che copriva interamente il suo corpo, ad eccezione delle mani e della testa. La sue pelle, in profondo contrasto con il proprio vestiario, era invece di colore bianco latte che gli conferiva un'aria artificiale piuttosto sinistra, facendolo somigliare ad un spettro. Aveva i capelli, dal colore castano brillante, lisci e corti, che scendevano a ciuffi sulla sua fronte. Le sue pupille erano di colore arancio tendente al rosso. All'anulare della mano destra indossava un anello di un materiale molto simile all'oro. “Ben arrivato, grande Baby! La attendevo con trepidazione oramai da tempo!” lo accolse cordialmente Kutiengo alzandosi in piedi, per poi piegarsi in un leggero inchino. “Non sembra molto forte...” pensò Lilde. “Noto con piacere che hai svolto egregiamente il tuo compito!” si complimentò lo tsufuru. “Lieto di suscitare la sua approvazione! Immagino lei sia venuto qui per Saber! Devo confessare di aver dubitato ma nondimeno sperato che questo giorno arrivasse!” disse Kutiengo. “Sono certo che anche se non fossi tornato avresti comunque trovato un modo per perseguire i nostri comuni obbiettivi per tuo conto!” ipotizzò Baby. “Invero, senza falsa modestia! Sarebbe stato tuttavia un peccato non poter sfruttare Saber! Inoltre combattendo al vostro fianco raggiungere i nostri scopi sarà certamente più agevole di quanto sarebbe stato se avessi agito da solo!”. Ad un tratto l'attenzione di Lilde e Baby viene attirata da un rumore sordo e ripetuto proveniente da un lato della stanza. Quando si voltarono per vedere cosa lo producesse sul volto del generale apparve un'espressione colma di sorpresa, mentre lo tsufuru si limitò ad assumere un'espressione compiaciuta. Quello che aveva tutta l'aria di essere il Dr.Myeu cercava di camminare in una direzione, andando sistematicamente a sbattere contro un muro. “Quello è Myeu! Che cosa gli è successo? Sembra essere diventato completamente stupido!” chiese Lilde. “E' una delle capacità speciali di cui Kutiengo è dotato!” disse Baby prima che fosse il proprio accolito a completare la risposta. “Sono in grado di assorbire la materia celebrale di ogni altra creatura! Naturale o artificiale! Facendo mie le conoscenze di quella creatura e aumentando i miei poteri, che sono di natura mentale!” specificò Kutiengo.”Forse non conviene sottovalutarlo” pensò il generale, colpito dalle facoltà di colui che da li in avanti sarebbe stato un suo alleato. In quel momento la porta della stanza si aprì nuovamente e apparve un'imponente figura. Era un essere alto più di due metri, con la pelle color caffèlatte. A differenza di Kutiengo, di umano il nuovo arrivato aveva davvero poco. Il suo cranio era perfettamente liscio e i suoi occhi erano delle scure orbite vuote. Non aveva la bocca, e non sembrava in grado di proferire parola. Il suo fisico era massiccio e muscoloso e un'armatura di colore azzurro ne copriva il torace. Le sue gambe erano possenti come tronchi d'albero ed erano ricoperte di spuntoni. Dietro di lui si agitava una lunghissima coda da rettile, che schioccava in aria come una frusta. “Chi è? Non lo conosco!” chiese Baby. “E' la mia creatura più forte! Durante questi anni non me ne sono certo stato con le mani in mano e ho cercato di creare la più potente macchina mutante, per sopperire ad un eventuale mancato risveglio di Saber!” spiegò Kutiengo. “Lo avevo immaginato!” commentò lo tsufuru “Qual'è il suo nome?” chiese poi. “Greyn! Sono molto soddisfatto del risultato che ho ottenuto! Confido che ci sarà molto utile per lo sterminio degli odiati saiyan e per la conquista dell'universo!” rispose Kutiengo. “Hai detto che Greyn è la tua migliore creatura! E le altre?” chiese Lilde. “Beh, Greyn di sua natura è una macchina mutante estremamente sanguinaria, e mi dispiaceva che questa sua brama di uccidere venisse lenita da un lungo periodo di astinenza! Dunque gli ho permesso di uccidere tutte le altre macchine mutanti che ho creato! Del resto... non ne ho costruita nessuna che fosse alla sua altezza, e se lo avessi sguinzagliato sui pianeti vicini avrei sicuramente dato troppo nell'occhio! Diciamo che trattenersi non è il suo forte!” spiegò la macchina mutante dalla pelle bianca. Il nuovo venuto posò il proprio inespressivo sguardo, se tale si poteva chiamare dal momento che Greyn non aveva di fatto occhi veri e propri, su Baby. Kutiengo fece per intervenire, intuendo le intenzioni della propria creatura, ma Baby lo fermò con un cenno; la situazione lo divertiva. Lo tsufuru comprese come Greyn avesse intenzione di attaccarlo, cosa che avrebbe fatto con qualunque forma di vita gli si fosse presentata innanzi in virtù della sua natura assassina che solo Kutiengo era capace di controllare, e decise di sfidarlo. Baby espanse al massimo la sua spaventosa aura fronteggiando la macchina mutante. L'intero pianeta M2 tremò, scosso dalla potenza di quella forza spirituale incredibile. “Non ho mai visto nulla di simile” pensò Kutinego, allibito, rendendosi presto conto di come forse sarebbe dovuto intervenire si, ma in soccorso della sua creatura. “Chi pensi di avere di fronte, Greyn? Io sono il numero uno dell'universo! Non esiste avversario innanzi al quale sarò indotto ad esitare! E se hai bisogno che qualcuno ti insegni chi comanda sarò ben lieto di darti un'idea di cosa succede a mettersi contro di me!” disse lo tsufuru. Greyn rimase a fissarlo per un po'. Era impossibile intuire cosa stesse pensando vista la totale inespressività del suo volto. Era un tentennamento il suo o il semplice studio della situazione che precedeva un attacco improvviso e letale? Ad un certo punto egli chinò il capo in segno di obbedienza. “Ovviamente ho programmato Greyn in pota che fosse in grado di riconoscere la sua aura, grande Baby! Se non l'ha attaccata è per obbedienza, non per paura! Anche perché Greyn non prova tale genere di sentimenti!” spiegò Kutiengo. “Oh... che peccato! Avrei tanto voluto vederlo in azione!” sogghignò Baby. “Oh beh... potrebbe accadere nel caso non intervenissi, dal momento che io e lei non siamo le uniche persone in questa stanza!” sibilò Kutiengo. Tali parole furono un campanello d'allarme per il Generale Lilde, il quale nell'udirle si voltò di scatto verso Greyn, appena in tempo per bloccare con l'avambraccio un tentativo da parte della macchina mutante di colpirlo con un pugno. “Ehi Kutiengo! Tieni a freno il tuo bestione!” fece il generale, molto poco divertito da quella situazione, al contrario di Baby. “Suvvia Lilde! Un po' di esercizio non potrà che farti bene! Hahaha!” disse lo tsufuru per poi pensare “Del resto, se non sei preparato a fronteggiare situazioni impreviste... non mi servi”. In quel momento il generale venne incredibilmente colpito in pieno da quel pugno che egli era convinto di avere parato, senza che Greyn avesse fatto forza per rompere la guardia dall'avversario. Il colpo fece volare Lilde fuori dal palazzo e lo scontro proseguì in cielo. “Forse non è il luogo migliore dove combattere per loro! Rischieranno di farci andare di mezzo le altre macchine mutanti...” commentò Kutiengo. “E con ciò?” fece spallucce Baby, rendendo chiaro come oramai quell'esercito di nullità non riscuotesse più nemmeno in minima parte il suo interesse. In quel momento tutto ciò che gli interessava era testare la forza dei suoi alleati, che innanzi ai suoi occhi si stavano fronteggiando in un combattimento violento e mortale per il semplice diletto del loro signore.
N.B: Kutiengo, Greyn e Saber sono una dedica al mio amico Prince GAS Vegeta
Hihihi, fantastica l'entrata in scena di questi miei personaggi :asd:
Le descrizioni sono stupende e mi piace come hai incastrato le situazioni, voglio proprio vedere come prosegue :D
Per chi non avesse mai visto immagini di Greyn e Kutiengo, le trovate qui:
http://www.deviantart.com/download/2...gv-d3ct0af.png
Kutiengo
http://www.deviantart.com/download/2...gv-d3csy0g.png
Greyn
Per Saber non anticipo ancora :p
ecco un'altro che si crede Dio quando sono già apparsi 4 o 5 personaggi forti quanto lui :lol:
ma ora gli tocca aspettare il suo turno, ci sono così tanti nemici che bisogna prendere il numerino per attaccare la terra :lol: