Probabilmente vegeta ha visto un filo scoperto a questo punto :lol:
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Probabilmente vegeta ha visto un filo scoperto a questo punto :lol:
Crilin è proprio sfigato...
Prima squartato da Ghiller, poi ricucito, poi violentato (?), e ora malmenato dal robottone.
Certo, presumo non basterà un solo raggio per stecchirlo, immalgrado tutto.[.cit]
Ma...l'angelo è costruito con la pasta di sale? XD
No, perchè se non è Waterproof Ghiller la cappella l'ha fatta bella ampia e grande stavolta! Forse era troppo impegnato a fare fap fap al pensiero di massacrare il piccoletto, e si è scordato questo dettaglio vitale.
Dopotutto l'orgoglio precede la distruzione. :lol:
Si ricomincia anche con lo special!
A Crilin non gliene va bene una, speriamo che sappia trarsi d'impiccio, confido nella sua esperienza di guerriero.
C-17 é finalmente riuscito a configgere C-12, anche se ormai anche lui é fuori gioco.
Per Vegeta vale il detto la fortuna aiuta gli audaci, sembra aver finalmente trovato il punto debole dell'invincibile angelo, forza!!
EPISODIO 25: L’IMPERFEZIONE DI UN EROE
“Davvero? Sei riuscito a scoprire il suo punto debole?” chiese Gohan, i cui occhi si illuminarono di una ritrovata speranza. “Credo proprio di si… l’ho capito quando siamo caduti in acqua! Col suo modo di comportarsi si è tradito e mi ha dato modo di scoprire il segreto della sua invincibilità” rispose il principe dei saiyan. “Tsk! Tu farnetichi saiyan! Un emissario dei cieli quale io sono non…” disse l’angelo, il quale non ebbe però il tempo di terminare la frase in quanto Vegeta lo zittì. “Finiscila di recitare la commedia, ammasso di ferraglia! Hai voluto farci credere di ritenerti un essere un vero angelo per rendere più credibile il fatto che tu non avessi nulla da temere! In realtà col tuo comportamento hai tradito il fatto di essere ben consapevole del tuo punto debole, e di aver agito nella speranza che noi non lo potessimo sfruttare!” disse il principe dei saiyan. “Spiegati, Vegeta! Cosa centra l’acqua?” chiese Gohan. “Oh… l’acqua in se non centra proprio nulla! Centra ciò che si trova SOTTO l’acqua!” sorrise Vegeta per poi protendere la mano verso il basso, puntando il suo palmo contro il fondale marino. L’angelo sgranò gli occhi, ormai conscio dell’inutilità di continuare a bluffare, e consapevole di come il principe dei saiyan avesse inequivocabilmente compreso ogni cosa. “No, maledetto! Fermati!” urlò la femminile figura alata tentando di avventarsi su Vegeta prima che egli potesse mettere in atto il suo proposito, venendo però intercettata da Gohan, che le si parò davanti impedendogli di raggiungere il padre di Trunks. “Big Bang Attack!!!” urlò Vegeta per poi scagliare un colpo di devastante potenza contro il fondale marino facendo innalzare delle onde alte decine di metri. Quando la superficie del mare tornò al proprio stato originale, su di essa Gohan vide come su di essa avessero preso a galleggiare una miriade di rottami, come se qualcosa sul fondo marino fosse andata distrutta. “E quelli che cosa sono?” chiese il figlio di Goku. “Non lo so di preciso! So solamente che la nostra amica doveva tenerci molto affinché restassero illesi! Per quello non ha voluto combattere in acqua! Per paura che venissero danneggiati! Dovevano essere sepolti diversi metri sotto il fondo del mare! Tuttavia quando ero in acqua ho notato come dal fondo stesso uscissero delle strane colonne gassose, che ne tradivano la presenza! Mi piacerebbe sapere quale era la loro funzione” rispose Vegeta. “Del gas hai detto? Uhm… ma certo! Forse ho capito! L’angelo è una creatura artificiale, giusto? Dunque costruita con dei materiali inorganici! Ho letto che esistono dei materiali le cui molecole vanno in reazione con certi tipi di gas in modo tale da rilegarsi tra loro in maniera pressoché istantanea quando vengono scomposte! In altre parole noi disintegravamo il corpo dell’angelo, ma il gas, inodore, che permeava nell’aria per mezzo delle turbine che hai distrutto permetteva alle molecole che componevano il corpo stesso di riformare i legami permettendo al corpo di…” spiegò Gohan. “Oh insomma! Falla breve! In pratica senza più quella specie di gas nell’aria lui non dovrebbe essere più capace di rigenerarsi?” chiese Vegeta che provava tedio per le spiegazioni lunghe e dettagliate e fastidio per il sottile saccente compiacimento che percepiva nel tono di Gohan nel dare sfoggio della sua cultura. “In sostanza si” tagliò corto il figlio di Goku, comprendendo come in effetti fossero nel bel mezzo di una battaglia e non in un’aula di scienze. “Immagino che siate convinti di avere la vittoria in tasca, non è vero?” disse l’angelo. Prima ancora che i due saiyan potessero rispondere l’attacco dell’araldo artificiale si abbatté su di loro. Messo alle strette come un animale ferito l’essere artificiale si era scagliato come una furia su Gohan, colto impreparato da quella reazione tanto feroce, colpendolo ripetutamente con una serie di attacchi. Vegeta gli si scagliò in soccorso, ma l’angelo gli si portò alle spalle afferrandolo per la nuca e facendola sbattere violentemente contro quella di Gohan, lasciando tramortiti entrambi i guerrieri dorati. “Avete consumato troppa energia! E siete ridotti ai minimi termini! Anche se sapete come uccidermi ormai siete troppo deboli per farlo!” disse la creatura suprema di Ghiller per poi tempestare di meteore di energia Gohan e Vegeta.
“Oh… dunque sei ancora in piedi! Pensavo che uno come te non attendesse altro che una buona occasione per arrendersi” commentò Ghiller con disprezzo vedendo come Crilin fosse riuscito al raggio di energia scagliato dal robot del malvagio scienziato. “Non so che idea tu ti sia fatto di me… ma io non mi arrenderò mai a te! Ti ucciderò, a qualsiasi costo! Perché ti odio per quello che hai fatto sia a me che a C-18! Tra tutte le persone spregevoli che ho conosciuto tu sei certamente il peggiore!” disse l’allievo di Muten pronto, sia pure malconcio, a riprendere la battaglia. “Sei un idiota! Pensi che a me possa interessare qualcosa del tuo odio? Sei tu che hai traviato C-18 portandola a credere alle tue idiozie! Se non fosse stato per te a quest’ora ella mi seguirebbe! Dopo che ti avrò fatto fuori vedrò di riparare al danno che hai combinato riportando 18 dove deve stare! Ovvero al mio fianco!” disse Ghiller per poi scagliarsi con il proprio robot contro Crilin, colpendolo con un violento pugno, e facendolo stramazzare al suolo. “Quel raggio mi ha totalmente debilitato… normalmente non basterebbe un pugno di questo livello a farmi male!” realizzò Crilin. Con la sua astuzia Ghiller aveva totalmente sopperito al divario di forza che li separava, ed ora era il perfido scienziato a trovarsi in vantaggio. “Non posso perdere contro di lui! Altrimenti C-18 sarà condannata per tutta la vita ad essere un burattino nelle sue mani! Lo devo uccidere! Con qualsiasi mezzo!” pensò furente. Era la prima volta che Crilin provava un odio tanto viscerale, quasi oscuro. Non si sarebbe fatto alcuno scrupolo pur di uccidere colui che ai suoi occhi incarnava il diavolo in persona. Egli si alzò in piedi ed attaccò nuovamente Ghiller, ma ogni suo attacco veniva eluso dai sistemi di rilevazione del robot che permettevano all’albino di prevedere ogni mossa dell’avversario. Ogni volta che Crilin veniva atterrato dai violenti colpi del robot, però, si rialzava, retto da una feroce determinazione di non perdere, sorretto dalla forza stessa di un odio che mai gli era appartenuto sino ad allora, ma che in quel momento bruciava ardente nella sua anima. “Oh! Chi lo avrebbe mai detto! Hai tirato fuori gli attributi, piccolo ipocrita! Tuttavia non ti basterà per sconfiggermi! E lo sai perché? Perché anche io ti odio! Perché l’amore di C-18 mi doveva appartenere e invece me lo hai portato via!!!!” urlò Ghiller per poi scagliare un altro potente raggio di energia contro Crilin che si riparò utilizzando entrambe le braccia. L’impeto dell’attacco fu tale da sfondare la parete retrostante. “Crepa! Stupido nano senza naso!” inveii ancora Ghiller atterrandogli sopra con tutto il peso del proprio robot schiacciando al suolo il povero Crilin con una pressione tale da far cedere il pavimento sotto di se. La concitazione dello scontro aveva portato i due a combattere nello stesso luogo dove era avvenuto lo scontro tra C-17 e C-12 e Ghiller, guardandosi attorno realizzò quanto era accaduto. “Oh… dunque la cara numero 12 è riuscita nel suo intento! Peccato che si sia dovuta far saltare in aria! Beh, non importa! Di bambole come lei ne posso costruire quante ne voglio!” pensò Ghiller. Crilin a sua volta, da terra, vide il corpo svenuto di C-17 e quello inerte di C-18, immobile e inerme come una bambola. La consapevolezza che se non avesse trovato un modo per uscire da quella situazione Ghiller lo avrebbe certamente ucciso, il desiderio di uccidere l’albino che prevaricava ogni cosa, il desiderio di salvare C-18 con qualsiasi mezzo. Quale motivo spinse Crilin a compiere quel gesto egli non avrebbe saputo spiegarlo. Fu un istinto di sopravvivenza che lo portò a compiere un gesto rischioso, subdolo, di cui mai si sarebbe creduto capace. Con un balzo felino si portò di fronte a C-18, quindi la afferrò tenendola sollevata con l’avambraccio all’altezza della vita. “Brutto bastardo!” inveii Ghiller nel realizzare sino a che punto si fosse spinto Crilin pur di ucciderlo. Egli stava utilizzando il corpo di C-18 come uno scudo.
L’allievo di Muten stava giocando una scommessa pericolosa. Se davvero l’albino era innamorato di C-18 come sosteneva, egli non avrebbe mai rivolto i suoi colpi contro di lei, in caso contrario sarebbe stata la fine sia per Crilin che per la bionda cyborg. Normalmente egli avrebbe avuto mille riserve a ricorrere ad un simile espediente, ma quel demonio che lo aveva torturato per puro piacere e che aveva condannato a C-18 ad una vita di sofferenze era stato capace di risvegliare in lui un rancore e un desiderio di vendetta cieco e risoluto. Crilin fu lesto ad approfittare dell’attimo di esitazione e di smarrimento di Ghiller, per scagliare un Kienzan in direzione del robot. Colto in controtempo, lo scienziato non poté evitarlo, e il suo robot venne distrutto. Crilin aveva vinto. Quale amara vittoria però quella ottenuta realizzando che Ghiller aveva perso a causa del fatto che, per quanto malato, il suo amore per 18 era sincero. Quale eroe poteva definirsi tale se per avere ragione del proprio antagonista aveva sfruttato i suoi sentimenti? E per di più utilizzando come uno strumento la donna che diceva di amare. Provò un profondo senso di disgusto per se stesso, per quello che era diventato, e per come il suo odio lo aveva spinto a comportarsi. Era andato contro tutti i suoi principi, e in quel momento comprese perché il fatto che Ghiller avesse utilizzato per lui l’appellativo di “ipocrita” gli avesse bruciato tanto. Perché in fondo lo era davvero, e l’albino lo aveva capito prima di lui. “Sono un debole… non solo come guerriero, ma anche come uomo! Anzi, non mi si addice neppure essere definito tale, perché mi sono comportato in maniera indegna!” pensò Crilin lasciando andare C-18, senza trovare il coraggio di guardarla negli occhi, e leggervi il biasimo, la condanna e la delusione che lei avrebbe provato nei suoi confronti. In quel momento però qualcosa attirò la sua attenzione. Ghiller non era morto nell’esplosione del robot e stava uscendo dalle lamiere per mettersi in salvo. “Tu! Piccolo ipocrita! Che uomo… che razza di uomo sei? Io avrò anche commesso degli errori, ma sono sempre meglio di un patetico verme strisciante come te!” lo accusò Ghiller. “Stai zitto! Se mi sono comportato così è stato solo perché tu mi hai spinto a farlo!” ribatté l’altro. “Ah! Molto comodo da parte tua riversare tutta la colpa su di me! Non riesci ad essere onesto nemmeno quando ti stai apprestando a togliermi la vita? La tua ipocrisia ha davvero del patologico allora!” disse sarcastico Ghiller, che per quanto conscio di non avere praticamente via di scampo non dava segni di paura e non rinunciava a manifestare tutto il proprio disprezzo per il suo rivale. "Sei stato tu a trasformare C-18 in una cyborg! Hai giocato con la sua vita e con quella di suo fratello! E anche con quella del Dr.Gero... un'inconsapevole marionetta nelle tue mani! Provo quasi pena per lui! Tu sei un essere ignobile!" lo accusò Crilin. "Cosa ne sai tu? Io amavo C-18! E tu me l'hai portata via! E poi ti sei servito di lei contro di me!" urlò Ghiller. "Trasformare una donna in una macchina schiava dei tuoi comandi non è amore! Può esserlo solo per la tua mente malata e deviata! Tu sei malato a livello mentale Ghiller! Persone come te non dovrebbero esistere, ma la loro anima dovrebbe essere purificata all'Inferno! Io probabilmente non la merito, ma di certo nemmeno tu!" ribatté Crilin. "Non ti permetto di giudicarmi!!!!" urlò Ghiller per poi estrarre la propria pistola a ioni destabilizzanti, la stessa con cui in precedenza era riuscito a rendere inerme Crilin sopprimendo la sua forza spirituale. Stavolta però il guerriero Z non si fece sorprendere "Kienzan!!!!" urlò per poi scagliare il proprio cerchio di energia tagliando a metà Ghiller e sancendo così la fine della sua vita e dell'incubo che egli rappresentava per se stesso e C-18. Quindi si avvicinò al suo carattere e con un’onda di energia lo disintegrò, riversando in quel gesto tutta la rabbia che provava tanto per Ghiller quanto per se stesso. Quindi cadde in ginocchio e pianse, amaramente. Le stesse lacrime che sgorgarono dagli occhi di C-18. Mai vittoria era stata più amara, e nel momento in cui Crilin aveva appena ucciso il proprio peggiore nemico mai egli si sentiva tanto lontano dal potersi definire un eroe. Un paradosso angosciante e doloroso.
“Vegeta… ascoltami!” fece Gohan, riverso a terra al fianco di Vegeta. Dopo che questi erano precipitati in un’isola in seguito all’attacco dell’angelo. “Cosa c’è?” rispose il principe dei saiyan. “Ce la fai ancora a combattere, non è vero?” chiese il figlio di Goku. “Certamente… anche se non mi resta più molta energia! Tu invece mi sembri ridotto piuttosto male!” commentò l’altro. “Si… utilizzare la piena potenza del super saiyan oltre il limite con un corpo non allenato adeguatamente ha leso molto il mio corpo! Oltretutto io non avevo altri senzu oltre a quello che ho dato a te!” disse Gohan per poi afferrare la mano del principe dei saiyan. “Ti prego ti prendere tu l’energia che mi rimane, e usala per sconfiggere quel mostro!” aggiunse il figlio di Chichi. “In pratica dovrei fare le veci di Kakaroth…” disse sarcastico Vegeta. “So che una persona orgogliosa come te disdegna di utilizzare l’energia di terzi per vincere… ma è la nostra ultima speranza! E poi anche io sono un saiyan! Consideralo un umile dono da parte di un tuo suddito!” propose Gohan. “Ah! Ma sentilo che furbastro! Avrei accettato la tua energia anche senza questa patetica e poco sentita dichiarazione di fedeltà! Perché non ho nessuna intenzione di lasciarmi fare fuori da un ammasso di ferraglia!” sorrise Vegeta divertito. “Hehehe!” fece Gohan mentre donava la propria energia al principe dei saiyan. Ovviamente, però, l’angelo non era disposto a lasciarglielo fare, e si gettò in picchiata verso di loro. “Dannazione! Non faremo in tempo!” imprecò Vegeta. “Siete finiti!!!” urlò l’angelo pronto a scagliare una colossale onda di energia contro i due saiyan. Prima che potesse scagliare il colpo, però, una sfera di energia dorata lo centrò in pieno alla schiena. Colto di sorpresa l’angelo venne sbalzato in acqua. “Piccolo!” esultò Gohan nel vedere il namekiano fare la sua apparizione. “Quello sciocco è stato troppo ottimista a pensare che la sua prigione di energia avrebbe retto in eterno contro i miei poteri! Mi sarei potuto liberare già da un pezzo, ma aspettavo il momento più opportuno!” disse il namekiano denotando ancora una volta le sue mirabili capacità strategiche. Furibondo, l’angelo riemerse dalle acque. “Maledetto ficcanaso! Ora dovrai vedertela con me!” inveii la creatura suprema di Ghiller. “No! Sono io il tuo avversario” disse Vegeta, oramai tornato in forze, pronto a fronteggiare l’angelo nell’ultima schermaglia tra i due. Lo scontro fu equilibrato, con Vegeta che grazie all’energia di Gohan riusciva a tenere testa all’avversario anche sul piano della velocità. “Così non basta… sono appaiati, ma le energie di Vegeta non dureranno in eterno, a differenza di quelle del suo avversario che è un androide” constatò Piccolo. Ad un certo punto egli percepì due presenze alle sue spalle. Erano Tenshinhan e Yamcha, che erano sopraggiunti nel luogo dello scontro. “Che cosa ci fate qui? Non siete nelle condizioni di battervi!” disse il namekiano. “E’ vero! La pozione dell’invisibilità ha come controindicazione il fatto di non permetterci di usare le nostre tecniche d’attacco! Tuttavia possiamo dare tutti e due il nostro contributo donando la nostra energia a Vegeta! Non sarà molta ma anche noi vogliamo dare una mano!” spiegò Yamcha. Piccolo sorrise “Senza contare che c’è anche la mia”. E così anche i tre donarono la loro energia al principe dei saiyan che sentì la propria energia aumentare sempre di più, ed in breve iniziò a prendere il sopravvento sull’angelo. Il saiyan colpì duramente più volte la creatura artificiale, fino a che non ebbe compromesso le sue difese, quindi aprì entrambe le braccia lateralmente per poi protenderle in direzione della creatura artificiale, ormai solo in attesa del colpo di grazia. “Finaaal Flaaaaaaaash!!!!” urlò Vegeta per poi scagliare il suo colpo più potente contro l’avversario, ponendo fine all’esistenza dell’ultimo baluardo della minaccia rappresentata da Ghiller. “E’ finita… e per davvero stavolta” sorrise il principe dei saiyan. “Sapevo che non avresti sprecato l’occasione e che avresti sfruttato al meglio l’energia che ti avevamo donato” asserì Piccolo. “Comunque sei stato in gamba” ammise Tenshinhan. “Io vado a recuperare Crilin e i cyborg!” propose Yamcha. “Ok! Verrò con te! Nel caso Ghiller fosse ancora vivo e avesse qualche altra sorpresa in serbo!” annuì Piccolo. “Io invece porto a casa Gohan” disse Tenshinhan. “Beh… a questo punto direi che me ne posso tornare a casa!” disse Vegeta, per poi allontanarsi a grande velocità. “Avrebbe perlomeno potuto ringraziare…” commentò Yamcha. “E’ fatto così!” sospirò Piccolo. Grazie al contributo di tutti, anche senza l’intervento di Goku, l’universo era salvo ancora una volta.
Capitolo bello lungo in quanto conclusivo dello special :D
Come per il precedente ora resta solo l'epilogo.
Potevi nasconderla meglio Ghiller :asd: Però come idea mi piace XD io iniziavo a pensare ci fossero in giro delle nanomacchine che intervenivano a rigenerare l'Angelo ogni volta che veniva distrutto, più o meno è una cosa simile :asd:
Crili :nnso: Ghiller ha tutti i motivi per ridurti male nella saga principale :ciao:
Veramente un bel finale, Ghiller é stato sconfitto ma questa battaglia ha distrutto più che fisicamente moralmente Crilin, che é stato obbligato ad abbassarsi a livelli dell'albino per riuscire a prevalere. Adesso é chiaro come mai Crilin ha gli incubi su di lui.
Vegeta é riuscito con le forze donate dagli altri a sconfiggere il"quasi" invincibile angelo,un finale in pieno stile Goku :ghgh:
P.S Oltre all'epilogo mancano anche i livelli :-P
Sarò sincerò, ho trovato l'espediente del gas vagamente forzato, a mio avviso si poteva trovare qualcosa di più convincente. A parte questo, ottima la parentesi su crilin, credibile e ben descritta. Vediamo l'epilogo.
Beh, il datto che in due giorni tu abbia pubblicato due capitoli dello Special (per non parlare di quello principale), unito al messaggino finale dell'autore, lascia ben sperare che l'epilogo sia pronto al più presto...