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Thanks. In base alla tua descrizione sembra che la mia shot non ricada nell'ambito AU. Almeno credo.
Comunque avevo già sentito parlare delle differenze fra Alternate Universe e via discorrendo, più che altro in quel momento chissà perchè non riuscivo a capire a cosa si riferisse la sigla AU. :asd:
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Mi scuso se sto sfruttando tutti i giorni extra, ma sto faticando non poco a portare avanti la storia. Ora sono a buon punto e penso di riuscire a finire anche in serata. Ho creato una così bella coppia che mi dispiace far terminare il tutto in tragedia...
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Scuse anticipate per la bassa qualità
E' la seconda volta in vita mia in cui provo a scrivere una cosa del genere. L'idea mi frullava in testa già dall'ultimo torneo a cui ho partecipato, ma ho sempre lasciato perdere proprio per inesperienza. Anche a causa del poco tempo e della paura della pagina bianca ho deicso di tentare. Il tentativo di mantenere un ritmo e cercare di seguire uno schema c'è, ma temo che anche così potrebbe suonare un po' troppo forzato. Insomma, un po' mi vergogno a pubblicare qualcosa di così povero, ma è stato un esperimento abbastanza interessante.
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Premessa:
Questa one shot è basata sull'anime Dennou Coil, che da domani verrà trasmesso in italiano su Rai 4. E' ambientata cinque anni dopo gli eventi dell'anime e contiene alcuni spoiler di lieve entità.
Ho cercato di rendere il carattere dei personaggi simile alla serie originale, ma con alcune modifiche legittimate dal tempo trascorso.
Ecco la spiegazione di alcuni termini tipici di Dennou Coil che utilizzo nel racconto:
-Cyber occhiali: Occhiali a realtà aumentata che consentono di vedere alcuni elementi del cyber spazio di Daikoku
-Encoder: Una specie di Hacker in grado di manipolare il cyber spazio
-Spazi obsoleti: Parti di un cyber spazio osboleto non ancora formattate
-Illegali: Esseri simili a dei virus informatici che possono sopravvivere all'esterno del cyber spazio solamente infettando un animale virtuale
-Satchi: Anitivirus che elimina tutto ciò che può arrecare danno al cyber spazio
Love is illegal
Ritorno
Una ragazza dall'aria annoiata era comodamente seduta su uno dei sedili del moderno e rapido treno diretto alla stazione di Daikoku. Il modo in cui sedeva con le gambe accavallate e le braccia incrociate le conferiva un'aria spavalda e altezzosa, che cozzava un po' col suo viso dai lineamenti delicati e con la sua acconciatura. I suoi capelli corvini erano infatti raccolti in due lunghi codini, i quali le donavano un aspetto un po'infantile. Forse era anche per questo motivo che in molti al primo impatto la scambiavano per una studentessa delle medie, prima di rendersi conto che la sua uniforme e il suo corpo sviluppato non potevano che appartenere ad una scuola superiore.
Quel giorno la giovane indossava un paio di jeans dall'aria vissuta, una semplice maglietta bianca a maniche corte ed un paio di scarpe da tennis grige. Si trattava di un abbigliamento piuttosto semplice, ma in fondo non aveva motivo per vestirsi in modo elegante in tale occasione.
I suoi occhi dalle nere iridi scrutavano distrattamente il monotono paesaggio che scorreva davanti al pulitissimo finestrino del piccolo scompartimento in cui si trovava. I suoi cyber occhiali erano accessi, ma ad eccezione di qualche sporadico animale virtuale non le avevano permesso di vedere nulla di interessante.
-E io che mi ostino a tenerli accesi...Mha, è tutta colpa dell'abitudine-
Dopo qualche altro minuto di monotonia gli occhi della ragazza notarono in lontananza il familiare profilo di Daikoku, la città in cui aveva trascorso un periodo particolarmente intenso della sua infanzia e che non vedeva da ben cinque anni.
-Torno senza dire niente dopo tutto questo tempo...Mi chiedo come la prenderanno. Non che mi importi molto di loro...ma spero almeno che Yasako sia felice di rivedermi-
Nessuno ne era consapevole in quel momento, ma il ritorno a Daikoku di Yuko Amasawa, meglio conosciuta come Isako, stava per stravolgere la vita di chi in passato aveva già avuto a che fare con lei.
Nostalgia
"Terra chiama Yasako! Terra chiama Yasako!...Yasako, sto parlando con te!"
Sedute ad un tavolo di uno dei più conosciuti bar di Daikoku vi erano due ragazze delle scuole superiori che indossavano la stessa uniforme. Una delle due era chiaramente intenzionata a chiacchierare a ruota libera, ma l'altra sembrava assente, probabilmente assorta nei suoi pensieri.
"Eh? Hai detto qualcosa, Fumie?"
"Lasciamo perdere...Certo che oggi sei piuttosto distratta, Yasako. A che stai pensando?"
Il vero nome di Yasako era Yuko Okonogi. Si trattava di una ragazza tranquilla, paziente e gentile, sempre pronta ad impegnarsi e ad aiutare chi le stava attorno. Era anche molto carina e questo aveva recentemente attirato l'attenzione di alcuni ragazzi. Lei però non sembrava particolarmente interessata alle loro attenzioni.
"A niente..." rispose dopo qualche secondo con un tono di voce che tentava maldestramente di celare il suo stato d'animo.
La sua amica Fumie Hashimoto inarcò un sopracciglio.
"Sì, certo...Ti conosco troppo bene, è inutile che cerchi di fare finta di niente."
Yasako non era particolarmente intenzionata ad aprirsi, ma sapeva bene che Fumie non avrebbe mollato la presa tanto facilmente. In più il fatto che la compagna di classe continuasse a fissarla con sguardo inquisitore stava iniziando a metterla a disagio.
"Ecco...Stavo ripensando ai fatti di cinque anni fa. Sai, quando sono arrivata qui per la prima volta e ho incontrato te e tutti gli altri. In quel periodo sono successe tante cose, alcune positive ma molte altre negative. Mi sembra dunque strano che a ripensarci io provi una forte nostalgia e il desiderio di rivivere alcune di quelle esperienze."
Yasako non si aspettava che Fumie potesse aiutarla. L'amica si era rivelata affidabile in varie occasioni e spesso aveva anche saputo darle dei preziosi consigli, ma aveva sempre dimostrato di non essere particolarmente abile nei problemi sentimentali. A prova di ciò basta dire che ci aveva messo tre anni a rendersi conto che il suo amico d'infanzia Daichi era innamorato di lei, nonostante i tentativi del ragazzo di farglielo capire fossero stati sempre piuttosto eloquenti.
Per guadagnare tempo utile a riflettere sul problema dell'amica la giovane si mise a sorseggiare lentamente la sua coca cola.
"Mmh...Forse ti manca il rapporto che avevi con Haraken a quei tempi. Era estremamente innocente e privo dei problemi che hanno condotto alla vostra rottura."
Ken'ichi Harakawa, più noto come Haraken, era stato il ragazzo di Yasako per circa tre anni. Col passare del tempo la ragazza aveva realizzato che il sentimento che la legava a Ken'ichi non era amore, ma solamente una forte amicizia. Inoltre aveva iniziato a trovare piuttosto soffocanti sia la sua l'estrema possessività che la sua tendenza a voler bruciare le tappe. A quindici anni pensava già alla convivenza e al matrimonio, eventualità a cui Yasako non aveva mai nemmeno pensato e che le mettevano addosso una certa pressione. Tutto questo era chiaramente terminato con la decisione della ragazza di tornare ad essere semplicemente amici.
"In effetti da quando l'ho lasciato o non mi parla o fa delle scenate assurde per spingermi a tornare con lui. E anche se a conti fatti mi manca l'innocente rapporto che avevamo cinque anni fa, non credo che sia ciò di cui ho più nostalgia. Sento che c'è qualcuno o qualcosa che mi manca infinitamente di più."
Fumie sospirò.
"Ti voglio bene, Yasako, ma certe volte faccio fatica a capire i tuoi ragionamenti. Sarà che tendo a farmi meno problemi...Comunque non credi che possa trattarsi di Densuke? Eri davvero molto affezionata a quell'animaletto virtuale."
L'amica scosse la testa.
"No, sono sicura di aver superato la morte di Densuke già da tempo. Il fatto di avergli potuto dire addio come si deve mi ha permesso di non soffrire troppo per lui. Deve trattarsi di qualcos'altro..."
In quel momento la porta d'ingresso del bar si aprì e un campanello collegato ad essa suonò. Quel rumore indusse Yasako a voltarsi. Appena i suoi occhi si posarono sulla ragazza che era appena entrata si sentì avvampare e realizzò qual'era la vera natura della sua nostalgia.
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La mia strada
Appena era arrivata a Daikoku, Iasako aveva raggiunto la casa dei suoi zii per salutarli e liberarsi dei bagagli che aveva portato con se. Aveva trovato ad aspettarla solamente la zia, con la quale non andava particolarmente d'accordo e il desiderio di non stare da sola con lei per più di quache minuto l'aveva spinta ad uscire di casa per fare un giro lungo le strade della città. La fame l'aveva indotta a cercare un bar e il primo che aveva trovato era casualmente quello in cui si trovavano Fumie e Yasako.
Nonostante fossero passati cinque anni e l'aspetto delle ex compagne di classe era un po' cambiato, Iasako ci mise ben poco a riconoscerle.
-Eccole...Che faccio? Le saluto? Le ignoro?-
Prima che potesse prendere una decisione vide Yasako alzarsi e correrle incontro.
"I-Isako? Sei davvero tu?"
-Perchè è così contenta di vedermi? No, la vera domanda è un'altra...Perchè IO sono così contenta di rivederla?-
"No, sono una sua sosia...Ma certo che sono io, Okonogi" rispose Iasko. La sua voce fredda e distaccata non rispecchiava minimamente le emozioni che provava in quel momento.
Di fronte a quella risposta così secca il volto di Yasako si rabbuiò.
-Ma che mi prende? Se le parlo in questo modo penserà che di lei non me ne importa nulla...-
Si sforzò di sorridere.
"Scherzavo. Solo felice di vederti dopo tutto questo tempo, Yasako."
L'amica ricambiò il sorriso.
"Anch'io sono felice di rivederti. Da quando te ne sei andata qui a Daikoku sono cambiate un po' di cose. Perchè non ti unisci al nostro tavolo, così possiamo parlarne meglio?"
"D'accordo."
La ragazza prese una sedia da un tavolo libero e la posizionò accanto al posto di Yasako.
"Bentornata, Amasawa" la salutò Fumie con scarso entusiasmo. A differenza di Yasako non era mai riuscita a stringere una vera amicizia con Isako.
"Grazie, Hashimoto. Sei cambiata parecchio in questi anni."
"Ma no, sono solo cresciuta di qualche centimetro! Per il resto sono rimasta uguale! Eh, già..."
-Perchè sta guardando il suo seno con aria così afflitta?-
Yasako intercettò lo sguardo stranito dell'amica e soffocò a stento una risata.
"Dai, Fumie non abbatterti...C'è ancora tempo per quello."
"Taci, latteria...Dimmi, Amasawa..."
Isako arrossì violentemente e dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante mormorò: "Coppa C"
"Eh?"
"..."
"N-No, non era questo che volevo chiederti! Volevo sapere quanto tempo resterai qui a Daikoku."
Per l'imbarazzo Iasako si coprì la faccia con le mani.
-Vediamo un po' di ricomporci...-
"Resterò qui fino alla fine della coppa Champion di Rugby amatoriale. Era questo che intendevo con coppa C, mica altro...Per la cronaca, la coppa Champion di Rugby amatoriale finisce a settembre."
Yasako cadde dalla sedia dal ridere, mentre Fumie si limitò a fissare Isako con tutto lo scetticismo possibile.
"Come Encoder eri molto abile, ma come arrampicatrice degli specchi lasci molto a desiderare..."
Iprovvisamente i cyber occhiali di Fumie iniziarono a vibrare.
"Oh, una chiamata da parte di mia mamma...Scusatemi un secondo."
La ragazza si allontanò dal tavolo, lasciando le due amiche da sole.
Yasako si sentiva stranamente in imbarazzo. Di solito non aveva problemi a stare da sola con un amica, ma con Isako era diverso. Molto diverso. Pensò che potesse dipendere dal fatto che avevano condiviso assieme delle esperienze particolarmente intense, ma in cuor suo sentiva che non era così. La sensazione che provava stando da sola con lei l'aveva già speriementata in passato, ma non in modo così intenso.
-Provavo una stretta allo stomaco simile quando stavo con Haraken...Ma questa è dieci volte più forte...-
Ad un certo punto Yasako non riuscì più a tollerare quel silenzio imbarazzante e disse la prima cosa che le venne in mente...
"Cacca!"
...Per poi pentirsene subito dopo.
Non aveva bisogno di guardare Isako per sapere che la stava fissando ad occhi spalancati. Inaspettatamente però dopo alcuni isanti la udì ridere.
"Mi sono appena ricordata...La tua sorellina aveva l'abitudine di indicare qualunque cosa ed urlare 'Cacca!'."
Anche Yasako si mise a ridere, ma più per il sollievo di aver evitato una figuraccia che per altro.
"Ora fortunatamente non lo dice più. In questi anni è passata da bambina pestifera a studentessa modello."
"Evidente sua sorella ha saputo darle il buon esempio."
-E questo complimento da dove diavolo salta fuori?! Spero che non si accorga che sono arrossita!-
"Tutto ok, Yasako? Hai il viso paonazzo...Sicura di non avere la febbre?"
-Oddio...Non toccarmi la fronte, non toccarmi la fronte, non toccarmi la fronte...-
Isako fece esattamente quello a cui Yasako stava pensando. Essere toccata dalla mano fresca e morbida dell'amica fece aumentare notevolmente il suo battito cardiaco.
"No, non hai la febbre. Bè, meglio così."
Yasako era ancora più imbarazzata di prima e non sapeva cosa dire, ma per sua fortuna in quel momento Fumie si avvicinò al tavolo.
"Mia madre ha bisogno del mio aiuto per alcuni lavori domestici. Scusatemi, ragazze, ma devo proprio andare..."
-C-Cosa?! Mi sta davvero lasciando da sola con lei? E ora che faccio?-
Nonostante le preoccupazioni di Yasako il resto del pomeriggio fu piuttosto tranquillo. Lei e Isako parlarono molto, raccontandosi a vicenda quello che avevano fatto di interessante nei cinque anni in cui non si erano viste. Verso le cinque del pomeriggio le ragazze decisero di fare una passeggiata in uno dei parchi della città. Mentre camminavano vicino alle piante illuminate dalla luce arancione del crepuscolo, Iasako iniziò a chiedere all'amica molte informazioni su com'era cambiato il cyber spazio che circodanva Daikoku e restò stupita quando scoprì che era già stato formattato due volte in modo da evitare incidenti simili a quello in cui erano rimaste coinvolte a undici anni.
"Dunque ora gli spazi obsoleti non esistono più?"
"Sono diventati rarissimi, esattamente come gli Illegali. Le nuove versioni di Satchi riescono ad individuarli ed eliminarli in pochissimo tempo. La realtà virtuale di questa città è diventata molto più sicura e gli animali virtuali vengono infettati sempre più di rado. Inutile dire che la Nonna non è contenta della situazione...Gli affari del negozio andavano meglio quando il cyber spazio non era del tutto formattato e i bambini passavano le giornate in cerca di metabug."
Improvvisamente Iasko divenne particolarmente silenziosa.
"Va tutto bene, Isako?"
"...Possiamo sederci su quella panchina? C'è una cosa di cui devo parlarti."
"D-D'accordo..." mormorò Yasako. Prima di quel momento non pensava che il suo cuore fosse in grado di battere così velocemente. Con le gambe che tremavano leggermente si avvicinò alla panchina. Isako era già seduta, come al solito con le gambe accavallate e le braccia incrociate.
"C'è una ragione precisa se sono tornata qui a Daikoku. Durante questi cinque lunghi anni ho sempre provato una forte nostalgia pensando al periodo della mia vita che ho trascorso assieme a te. Ero convinta si trattasse del classico rimpianto dell'infanzia che hanno un po' tutti, ma ultimamente ho iniziato ad avere dei seri dubbi a riguardo. Sono piuttosto sicura che se potessi farlo non mi farei alcun problema a cancellare quei mesi dalla mia memoria...Ma non sarei in grado di cancellare il tuo ricordo. Non so quale sia la ragione, ma stare lontano da te mi fa soffrire. E' quasi come se avessi bisogno di te, per quanto assurdo possa sembrare. Dimmi, Yasako...Per quale motivo provo tutto questo? Tu lo sai?"
"N-Non ne sono sicura...Forse senti la mancanza del legame d'amicizia che ci univa?"
"Amicizia...Prima di andarmene ti dissi che io non avevo la minima idea di cosa fosse l'amicizia, giusto? Bè...In questi cinque anni penso di averlo imparato. Alle medie e alle superiori ho avuto modo di stringere amicizia con alcune persone. Con alcune di esse ho un forte legame, con altre solo qualche interesse in comune...Ma per nessuna di loro provo gli stessi sentimenti che nutro nei tuoi confronti. Dunque no...Non mi manchi come amica."
"...I-Io non so cosa dire..."
"Prima di andarmene ti dissi anche che il motivo per cui avevamo stretto un legame era perchè ci eravamo perse lungo la stessa strada e che se una persona come me sta troppo tempo con gli altri finisce per perdere di vista la propria strada. Mi sbagliavo di grosso e solo col passare del tempo l'ho capito. Non ci siamo perse lungo la stessa strada. Non ho bisogno di stare lontano da te per seguire la mia strada. Piuttosto devo stare con te...Perchè la mia strada sei tu."
Senza il minimo preavviso Isako avvicinò le sue morbide e rosee labbra a quelle di Yasako e le baciò con passione. Yasako si sentiva paralizzata. Stava accadendo tutto così in fretta e lei non sapeva assolutamente cosa fare. Sapeva però che quel bacio era quanto di più meraviglioso le fosse capitato in tutta la sua vita. E improvvisamente le fu perfettamente chiaro che cosa doveva fare: ricambiare il bacio e trasmettere ad Isako tutto l'amore che non aveva potuto donarle in cinque anni.
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Illegale
"Non credo di aver capito bene..."
"E invece hai capito benissimo! Ho visto la tua ex ragazza pomiciare allegramente con Yuko Amasawa! Non pensavo che fosse...Sai...lesbica."
"Infatti non lo è. E' solo confusa. Ma ci penserò io a schiarirle le idee"
Dal giorno in cui si erano incontrate dopo cinque anni Yasako ed Isako non avevano fatto altro che cercare stratagemmi per passare assieme più tempo possibile. Non avevano ancora ben definito la loro relazione, ma non lo ritenevano necessario. Ormai per loro l'unica cosa che contava era poter stare l'una con l'altra, affidandosi esclusivamente ai propri sentimenti ed evitando di porsi domande superflue.
Un giorno, mentre stavano rincasando dopo una tranquilla giornata passata al parco accadde qualcosa di strano. La nuova versione di Satchi, antivirus tanto pericoloso quanto efficente si palesò di fronte ai loro occhi.
"Eh, Satchi?! Credevo che ormai fosse praticamente impossibile vederlo!" esclamò Yasako, allarmata.
"Dobbiamo scappare...Oppure disattivare i cyber occhiali."
"No, aspetta. Questa nuova versione di Satchi non attacca chi indossa gli occhiali. E' stato programmato per eliminare solamente gli Illegali e per formattare gli spazi obsoleti."
Ma proprio in quel momento dal corpo dell'antivirus partì un raggio laser che le due ragazze riuscirono ad evitare solo all'ultimo istante.
"Credo che questo modello sia difettoso...Spegniamo gli occhiali."
Fu in quel momento che Yasako capì che qualcosa non andava. Nonostante Isako avesse spento gli occhiali prima di lei sembrava che Satchi fosse ancora in grado di vederla.
"Isako...Corri!"
"Cosa? Ma ho disattivato gli occhiali!"
"Non importa, mettiti ugualmente a correre! Non credo che Satchi possa danneggiare fisicamente gli esseri umani...Ma è meglio non correre rischi."
Isako riattivò gli occhiali in modo da poter vedere Satchi e poi si mise a correre il più velocemente possibile. L'antivirus si mise immediatamente al suo inseguimento.
"Mi ha totalmente ignorata...Il suo unico obiettivo è Isako!"
Non riusciva a capire cosa stava succedendo, ma una cosa le era perfettamente chiara: la persona che amava di più era in pericolo e doveva fare di tutto per salvarla. Iniziò a correre nella direzione in cui era andata Isako, ma un grido la constrinse a fermarsi prima del previsto.
"Yasako, aspetta!"
La ragazza si voltò e vide che era stato Haraken, il suo ex ragazzo, ad urlare.
"Non ho tempo! Iasko è...."
"Quella non è Isako!"
"Eh? Cosa stai dicendo?"
"Rifletti un secondo...Se fossero davvero Iasako, Satchi non avrebbe motivo di inseguirla. E' programmato per eliminare bug e virus informatici, non certo esseri umani."
C'era una certa logica in quello che diceva il ragazzo, ma Yasako era troppo agitata per rendersene conto.
"Dev'essere un modello difettoso!"
"Impossibile. Tutti gli antivirus sono stati aggiornati ieri. Posso testimoniarlo io e molti altri impiegati del ministero di cyberdifesa...inclusa mia zia."
Yasako stava veramente iniziando a perdere la pazienza. Perchè Haraken si ostinava a dire che Isako non era Isako? Non aveva senso!
"Piantala! Non so perchè Satchi si stia comportando in modo strano, ma so per certo che quella ragazza è Isako!"
Haraken scosse la testa.
"Sei stata ingannata. Esattamente come Fumie, gli zii di Isako e altri abitanti di Daikoku. La Isako che tu credi di aver incontrato dopo cinque anni non è altro che un Illegale."
Accecata dalla rabbia, Yasako colpì il volto del ragazzo con uno schiaffo particolarmente violento.
"Posso capire che tu sia geloso del rapporto che ho con Isako. Posso capire che faresti di tutto per tornare con me. Ma non posso accettare che tu stia cercando di allontanarmi da lei con delle scuse così patetiche. Credevo che cinque anni fa tu avessi superato la morte di Kanna...E invece non hai fatto altro che spostare su di me l'ossessione che nutrivi nei suoi confronti. E' per questo motivo che ti ho lasciato. Per te io non ero altro che un rimpiazzo."
Dopo aver pronunciato quelle parole taglienti come lame la ragazza si mise a correre. Sapeva che le assurdità pronunciate da Haraken erano totalmente false, ma nutriva ugualmente il bisogno di riabbracciare Isako per accertarsi che esistesse veramente, che non fosse solamente una sua bellissima fantasia.
-Ma certo che esiste! E' stupido mettere in dubbio l'esistenza di una persona che stavo baciando mezz'ora fa!-
Ma dopo due ore passate a vagare per le strade di Daikoku alla ricerca della sua amata le convizioni di Yasako inizarono a vacillare. Se Isako esisteva veramente perchè non rispondeva alle sue telefonate? E perchè nessuno aveva visto una ragazza inseguita da un Satchi? E perchè tutti parlavano di un tragico incidente avvenuto pochi giorni prima in stazione? Cosa diavolo stava succedendo?!
"Sei sicuro di non aver esagerato, Haraken?"
"Rilassati...Non se ne accorgerà nessuno."
"Quel programma...Bè, non è stato creato per manipolare i ricordi della gente. E credo che non sia legale installarlo su Satchi..."
"L'ho già rimosso. E se qualcuno mi chiederà perchè ho formattato Satchi...Dirò che era stato infettato da un virus. Del resto non sarebbe la prima volta."
"...Cosa farai se quella ragazza dovesse riuscire a tornare?"
"A che serve pensarci? Tanto sappiamo entrambi che non accadrà mai. Nessuno può uscire da uno spazio obsoleto dopo che la nuova versione di Satchi l'ha sigillato. Nessuno."
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Se ti interessa la mia opinione, il finale è ben riuscito. :ahsisi:
EDIT: Hanno postato tutti la propria shot, giusto?
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Io sono già curiosa di sapere la prossima traccia. XD