Originariamente Scritto da
Ariesh
Alcune piccole osservazioni:
in Italia siamo dove siamo a causa di una costante politica economica espansiva che è stata fatta a partire degli anni '80 fino ad oggi. Fino al 2006 avevamo il pil procapite superiore alla media europea, in che modo questo è stato possibile? Campando di debito pubblico.
Basare le politiche economiche sul debito pubblico da effetti positivi di breve periodo: la spesa pubblica aumenta (sussidi, stipendi pubblici, pensioni ecc ecc) la gente in generale ha più soldi, spende di più, le imprese vanno bene e c'è occupazione.
A lungo termine, se non si investe in attività produttive, nello sviluppo nella tecnologia, in riforme strutturali del paese, il PIL è destinato a rimanere in stallo.
I nostri prodotti sono stati sorpassati da quelli tedeschi per la qualità e da quelli cinesi per il loro basso costo, le imprese non lavorano o sono costrette ad emigrare, aumenta la disoccupazione, i consumi si riducono e si innesca un circolo vizioso che fa degenerare l'economia reale.
Dobbiamo intervenire su questo. Non si possono più basare le politiche sul debito pubblico, non si possono ignorare i 30 miliardi (miliardi) che lo stato paga ogni anno solo di interessi su questa montagna. L'aumento dello spread fa lievitare ulteriormente la cifra, ecco perché è fondamentale tenerlo sotto controllo. In questo contesto i costi della politica sono una goccia nell'oceano, i 250 milioni di euro destinati a finanziare i partiti sono un granello di polvere, se pensate che ad esempio la formazione di un solo ricercatore, dall'asilo fino al dottorato, costa allo stato ben 500 mila euro (mezzo milione), e che poi questo ricercatore se ne va prontamente all'estero, non rendendo nulla indietro.
Bisogna prima di tutto ridare la credibilità allo stato italiano, attirare gli investitori per far ripartire la nostra economia, agire in europa per ottenere più voce in capitolo: basta austerità, aumentare le entrate non grazie all'aumento delle tasse, ma alla crescita del reddito dei contribuenti, e questo si può ottenere solo con le riforme strutturali di cui sopra, agendo sulla produzione e quindi sul pil nazionale. Questo però non si può ottenere in un anno, servono come minimo 10 anni per rientrare del debito pubblico, ma prima o poi questo sforzo dovrà essere fatto se non vogliamo ritrovarci nel fango.
E' necessario gettare immediatamente le basi in questo senso, siamo la terza potenza d'europa e in 20 anni ci siamo sempre fatti surclassare a causa dei nostri politici buffoni, nano in primis.
Basta pensare al pollaio sotto casa, io (e come me tanti altri) non ho un futuro anche a causa di chi, prima di me, ha vissuto su un debito che sarò io e la mia (nostra) generazione a pagare.
Togliamoci i paraocchi, sono d'accordo sullo scontento generale e sul bisogno di novità, ma non saranno i 1000 euro promessi da grillo che risolleveranno l'economia, non saranno i 250 milioni di finanziamento al partito che risaneranno le finanze italiane.
E' fondamentale ridare credibilità alla classe politica, ridurre gli sprechi, facce nuove (ma competenti e credibili) tutto quello che volete, ma questo ha una funzione accessoria al risanamento dell'economia, non prioritaria secondo me.
Scusate il poema, ma volevo trasmettermi la mia visione dal punto di vista economico, che spesso purtroppo viene trascurato, perché materia astrusa e noiosa.