Visualizzazione Stampabile
-
Oltre a Vegeta, c'era qualcun altro che era tornato alla sua vita normale... anzi, di Tenshinhan e Jiaozi si può dire che erano proprio tornati alla vita. Dopo mesi di allenamento nel regno dei morti, erano stati resuscitati, subito prima che i namecciani si trasferissero nella loro nuova patria. Mentre il popolo dalla pelle verde si apprestava a conoscere una nuova vita in un nuovo mondo, i due amici erano tornati sulle montagne di cui erano originari. Da qualche tempo, si guadagnavano da vivere commerciando legname e mangime per animali da allevamento, che ricavavano usando i loro poteri sovrumani, sfruttando al bisogno le materie prime offerte dai fitti boschi della regione dove vivevano.
Quel giorno, i due avevano deciso di concedersi un po' di riposo dal lavoro; e, per loro, riposarsi dal lavoro voleva dire dedicarsi agli allenamenti. Scambiandosi un cenno di intesa, Tenshinhan e Jiaozi spararono dai loro indici due Dodonpa calibrate per ridurre alcuni speroni rocciosi in una grande massa di sassi. «Bene, Jiaozi... Adesso facciamo un altro giro. Sono pronto... iniziamo quando vuoi!»
«Va bene, Ten!» Detto ciò, il nanetto puntò in avanti le proprie palme aperte: un numeroso mucchio di sassi cominciò a galleggiare in aria. Poi, Jiaozi spostò le braccia verso destra e poi all'indietro, come a voler prendere la mira in modo immaginario per poi lanciare qualche corpo contundente, e di colpo slanciò nuovamente le mani in avanti: le pietre vennero scagliate a tutta velocità contro Tenshinhan, simili ad una pioggia di asteroidi. Il treocchi, messosi in posa difensiva, polverizzò ognuna di quelle pietre con i propri pugni e calci, operazione che durò per qualche minuto.
«Benissimo! Ci sono riuscito! E adesso, lanciameli a velocità maggiore... ora devo riuscire a disintegrarli con la mia forza spirituale!» Jiaozi obbedì, e ripeté i suoi gesti impegnandosi affinché i sassi si dirigessero verso l'amico con una rapidità fulminea. Tenshinhan rispose ad ognuno di quei proiettili con colpi di energia sparati con rapidi movimenti delle braccia. Pochi minuti dopo, quelle pietre erano state ridotte in polvere e frammenti vari. «Direi che, per quanto riguarda i riflessi, mi difendo ancora bene... giusto, amico mio?»
«Certo! Che domande fai?» rispose il piccolo amico di Ten.
«Anche tu non vai male, devo ammettere... la tua telecinesi ha un che di incredibile! Non finisci mai di stupirmi» si complimentò il treocchi.
«Grazie... sai, quando ci ritiravamo in meditazione sul pianeta di Re Kaioh, i miei esercizi mentali avevano proprio la funzione di rafforzare i miei poteri speciali!»
«I risultati si vedono, direi. Per oggi va bene così, Jiaozi: proporrei di andare a mangiare, che ne pensi?»
«Penso che sia un'ottima idea!»
Si avviarono sul sentiero boschivo che, passando tra gli alti pini di montagna, fra i larici e le betulle, li avrebbe condotti alla casetta nella quale abitavano da diversi anni, a cui avevano dato una risistemata dopo essere tornati in vita. Ogni tanto, pensavano e riparlavano delle straordinarie esperienze che erano toccati loro in sorte nel corso degli ultimi: affrontare alieni dalla potenza inaudita, ricevere insegnamenti e lezioni di arti marziali dagli dei; morire, conoscere una realtà del tutto sovrannaturale e poi rinascere. Esperienze degne del loro amico Goku, che inevitabilmente ogni tanto affiorava nei loro ricordi come colui che aveva dato una svolta alle loro vite. Forse la svolta era impressa nelle pagine del Destino fin dal momento in cui il piccolo Saiyan aveva sconfitto Taobaibai, uno dei loro ex maestri. Ad ogni modo, la loro mentalità poco meditativa li portava a non soffermarsi più di tanto su tali riflessioni: Tenshinhan era un uomo molto pragmatico, mentre Jiaozi non era certo una cima della logica, essendo molto ingenuo. Insieme, conducevano uno stile di vita spartano e modesto, per lo più isolato dal mondo moderno.
«Cosa prepari oggi di buono?» chiese il calvo treocchi all'amichetto.
«Oggi abbiamo lavorato tanto, quindi pensavo di cucinare una doppia portata: riso caldo con polpa di granchio e ravioli di carne... che ne pensi?»
«Mi sembrano una buona accoppiata! Però porzione doppia... direi che ce la meritiamo!»
***********************************************
Capitolo di transizione, non utilissimo ai fini della trama, ma serve per recuperare i personaggi che avevamo perso di vista seguendo Vegeta nello spazio. È un capitolo di dialoghi, più che altro. L'unica curiosità che voglio sottolineare è che le pietanze menzionate da Jiaozi alla fine del capitolo sono quelle da cui in giapponese derivano i nomi di Ten e Jiaozi... "una buona accoppiata". ;)
-
Letto anche il 9° capitolo.
Devo dire che questi 2 intermezzi mi sono molto piaciuti, spezzano la trama in modo da non cadere nella monotonia :)
-
Prima di andare avanti col prossimo capitolo, posto questo disegno, che rappresenta i tre membri del Peyote Team. :D
-
Sei bravo nel disegno :)
Mi aspettavo Kapirinha un po' più alta, sembra quasi una bambina :D
-
Recuperati anche gli ultimi capitoli :ok:
Come le altre volte mi sono piaciute le parti introspettive, inoltre credevo che il viaggio di Vegeta nello spazio sarebbe continuato, ora non ho sinceramente idea di come proseguirà la storia, ma sono curioso.
Domanda: Piccolo adesso è più forte del principe dei saiyan? E deduco che quest'ultimo ne fosse a conoscenza, perchè altrimenti, considerato che su Namecc aveva un livello circa doppio, credo non avrebbe esitato a (provare a) dare una lezione al muso verde.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
calogero99
Sei bravo nel disegno :)
Mi aspettavo kapirinha un po' più alta, sembra quasi una bambina :D
Grazie. :) "Sembra" una bambina solo perchè è bassa (non a caso Vegeta e Kodinya la definivano bambolina), però come sappiamo ha alle spalle diversi anni di carriera militare sotto Freezer. :)
Citazione:
Domanda: Piccolo adesso è più forte del principe dei saiyan? E deduco che quest'ultimo ne fosse a conoscenza, perchè altrimenti, considerato che su Namecc aveva un livello circa doppio, credo non avrebbe esitato a (provare a) dare una lezione al muso verde
Grazie per i complimenti. Per rispondere alla tua domanda, considerando che:
- Piccolo non ha smesso di tenersi in esercizio, anche se in maniera "soft" perchè non ci sono grossi nemici in avvicinamento, (lo stesso Vegeta è troppo dedito a Goku per essere interessato a danneggiare la Terra, e Piccolo lo sa); fra l'altro si allena da solo;
- Vegeta si è allenato per diversi mesi a gravità 100... ma questo rileva fino a un certo punto: Goku prima di sbarcare su Namecc era già in grado di muoversi decentemente a quella gravità. Vegeta, per il livello a cui si trovava quando ha cominciato ad addestrarsi, era già sufficientemente resistente per quel tipo di gravità... era un modo per appesantire ulteriormente gli esercizi, ma a quei livelli i miglioramenti fatti con esercizi fisici per potenziare la base sono "relativi". (per questo in futuro i Saiyan otterranno i miglioramenti più sostanziosi non potenziando la base ma superando i limiti di ogni nuovo stadio)...
Tenendo in considerazione tutte queste cose, il verdetto è... che non lo so nemmeno io. Non mi sono posto il problema. :cannabis:
Entrambi potrebbero essersi superati a vicenda in questa fase, ma per quanto mi riguarda nessuno dei due avrebbe interesse a sfidare l'altro in modo così gratuito. Piccolo ha seguito la politica del "non svegliare il can che dorme", Vegeta è troppo assorbito dal pensiero del Super Saiyan (e io con lui, per questo non mi è venuto in mente di farli combattere, ma solo "punzecchiare"). :D
Nel prossimo capitolo una svolta fondamentale, di quelle che cambiano la storia. :)
-
PREMESSA:
La gran parte dei fatti narrati in questo capitolo vi suonerà sicuramente "già vista": in effetti, è tratta (per non dire scopiazzata :-D ) dal manga. Vi invito tuttavia a leggere il capitolo, visto che ho inserito qualche cosina mia originale e soprattutto la storia prenderà una svolta diversa. Capirete tutto a tempo debito. :-) Grazie a coloro che hanno letto la mia storia fino ad ora, e buona lettura!
Cap. 10 - Incontri ravvicinati... di quel tipo lì.
La mattinata era iniziata in modo uguale a tante altre mattinate: purtroppo, le giornate anomale – nel bene e nel male – spesso iniziano così: è il trucco usato dal Destino per camuffare le gioie e le tragedie sotto gli abiti ingannevolmente rassicuranti della routine.
Dunque, come tutte le mattine, anche quel giorno Gohan si svegliò e si lavò; indossò una maglietta bianca e una salopette scura e si sedette alla sua scrivania. Studiò di buona lena per qualche ora: forse molti ragazzini non la pensavano come lui, ma la meccanica non era poi male, specialmente se la si studiava applicata ai corpi celesti che aveva potuto contemplare durante la trasferta su Namecc di un anno prima. Ed ecco che ancora una volta un po' di nostalgia lo coglieva; la sua testolina si poggiava malinconicamente sulle braccia, incrociate sopra il quaderno, e il pensiero lo riportava ancora una volta a lui: “Chissà dov'è ora il mio papà... Perché non vuole tornare sulla Terra?” Fu proprio in quel momento che un terribile sentore lo sorprese e lo fece sussultare, mentre era con la schiena chinata sulla scrivania. In quell'esatto momento squillò il telefono nella sua stanza, e Gohan si precipitò a rispondere. «Pronto? Ah, Crilin!» Dall'altra parte del telefono, e in tutt'altra parte del pianeta, il basso combattente pelato, direttamente dalla Kame House, domandò allarmato: «Gohan, hai percepito anche tu quell'aura potentissima??»
«Sì!» rispose il piccolo, anche lui preoccupato. «Non mi è sembrata un'aura benevola...»
«Assolutamente no... e si sta avvicinando sempre di più...»
«Allora anche tu hai qualche sospetto... Quest'aura non sarà quella di Freezer?!» chiese il mezzo Saiyan manifestando per la prima volta quella che doveva essere l'origine della loro comune preoccupazione. Quel cattivo presagio però li sorprendeva: per quanto ne sapevano, l'alieno doveva essere defunto da circa un anno, no? Meglio andare a controllare: i due si diedero appuntamento concordando di dirigersi nell'area verso cui sembrava indirizzato il tremendo pericolo diretto verso il loro pianeta. Percependo le reciproche aure, si sarebbero trovati a metà strada.
Una percezione di quel genere non poteva non destare le reazioni degli altri super combattenti, dispersi ai quattro angoli del pianeta. Un'aura simile non si sente spesso, anzi... sarebbe meglio non sentirla mai, e una volta percepita, lascia un ricordo indelebile nella memoria. Lo sapeva bene Piccolo, che in quel momento si trovava a meditare in un'area boscosa che Madre Natura aveva arredato con qualche alto sperone roccioso. «Non è possibile...» commentò con un rabbioso ringhio.
Anche la mattinata di Vegeta era iniziata in modo alquanto ordinario. Si era svegliato di buon'ora, aveva fatto una colazione tanto calorica quanto veloce, e si era messo all'opera coi suoi allenamenti. Dopo alcune ore di esercizio fisico, gli venne in mente l'invito che Bulma, sorridente, gli aveva rivolto il giorno prima: “Domani, se ci sarà bel tempo, credo che farò una bella grigliata di carne all'aperto... ovviamente sei invitato!” Carne alla griglia, gustosa, calorica e proteica... uno degli alimenti preferiti dei Saiyan: gli brontolò lo stomaco, in special modo perché ricordava che Bulma aveva metodi tutti suoi per rendere le vettovaglie ancora più appetitose e prelibate.
Una doccia veloce lo ripulì dal sudore. Aprì l'armadio: l'odore di detersivo e di pulito proveniva da una camicia chiara con la scritta “Bad Man” sulla schiena, spiritoso acquisto regalatogli dalla madre di Bulma in onore dell'espressione perennemente imbronciata del Principe. Quella donna prima o poi lo avrebbe fatto esasperare, con la sua stupidità. Decise di indossare quell'indumento abbinandolo a caso con un paio di pantaloni scuri, poi scese nel giardino della Capsule Corporation dove Bulma, Yamcha, Olong e Pual stavano aspettando che i primi spiedini fossero pronti, e qualche gatto di casa gironzolava attirato dal buon odore del cibo. Il Saiyan arrivò proprio in tempo per vedere che i primi spiedini venivano serviti cotti a puntino... tempismo impeccabile, quando si trattava di mangiare! Yamcha iniziava ad addentare il suo spiedino mentre e Olong, che per ovvi motivi preferiva la carne bianca, sorseggiava ancora una bibita in lattina. Il guerriero terrestre e il Saiyan sussultarono improvvisamente, e la loro espressione mutò: Yamcha rimase sconvolto, Vegeta si oscurò d'improvviso per poi sbraitare fuori di sé: «Come diavolo è possibile!? Accidenti a Kakaroth! Non gli ha dato il colpo di grazia su Namecc!»
«Vuoi dire che quest'aura è davvero quella di... Freezer?!?» ribatté Yamcha incredulo. I presenti non ebbero nemmeno il tempo di reagire dalla meraviglia, che videro Vegeta che si innalzava in volo, ignorando del tutto la domanda dell'uomo con la cicatrice. “Devo vederci chiaro, ma credo di essere fottuto...” Aumentò d'improvviso la propria aura e schizzò a tutta velocità nella zona verso cui si stava approssimando la presenza di Freezer.
All'incirca nello stesso momento, Tenshinhan e Jiaozi si stavano incamminando lungo un sentiero delle loro montagne; quel giorno, l'aria era alquanto fresca e i due si erano coperti con soprabiti pesanti. Non tardarono nemmeno un attimo a percepire quella grande aura minacciosa, anche se non indovinarono subito che potesse essere quell'alieno così terrificante di cui tanto avevano sentito parlare un anno prima. «Però...» obiettò Tenshinhan «... non è sola... ce n'è anche un'altra incredibilmente potente...»
«M-ma...» balbettò Jiaozi. «...T-Ten., forse potremmo seguire questa traccia... sono sicuro che anche gli altri arriveranno!»
-
Tenshinhan aveva visto giusto: le grandi aure erano due, non una sola; del resto, per chi avesse capacità percettive di quel tipo, non doveva essere difficile captarne l'entità. Freezer, in compagnia dell'altro personaggio, si trovava a bordo di una astronave di grandi dimensioni, del classico modello usato per le missioni dal tiranno quando decideva di partecipare in prima persona. Freezer stava in piedi, appostato ai margini di un grande oblò, che gli offriva la visione luminosa del pianeta Terra: la nave sfrecciava a velocità sostenuta ed era ormai vicina al suo obiettivo. Lambito dalla luce riflessa dal pianeta azzurro, Freezer sfoggiava un aspetto notevolmente diverso da quello con cui era stato visto l'ultima volta su Namecc: delle sue sembianze originali, quel quarto stadio che avrebbe fatto tremare i mondi con un solo sguardo, restavano solo alcune porzioni del viso e del corpo dalla cintola in su. Alcuni notevoli pezzi della sua parte superiore erano stati ricostruiti con inserti e sostituzioni metallici e plastici di diversi colori, irregolarmente disposti; la ricostruzione era stata pressoché integrale dal bacino in giù, coda compresa. Non era certo un capolavoro di chirurgia estetica, ma probabilmente il rifacimento era tale da ripristinare la piena funzionalità combattiva dell'organismo. L'alieno si rivolse all'imponente figura che gli stava vicino: un alieno dalle sembianze a lui simili, ma di dimensioni molto maggiori; in particolare riproponeva l'aspetto del secondo stadio di Freezer, alto, dalla muscolatura possente e con le corna ripiegate verso l'alto. Aveva un colorito violaceo laddove il figlio aveva una carnagione chiara; le sue placche ossee, anziché violacee, erano blu scure; indossava una battle suit sulle cui spalline era fissato un ampio mantello scuro. «Guarda, papà...» disse Freezer. «Quella è la Terra. Sembra che siamo arrivati prima del Super Saiyan che mi ha ridotto in questo stato...»
«Com'è piccola...» commentò con un sorrisetto sarcastico l'enorme alieno, che altri non era se non Re Cold, il padre di Freezer: era lui il vero padrone della galassia, la massima autorità che regnava sui pianeti, non contrastato nemmeno dai due figli, Freezer e Cooler, i quali solo a lui portavano rispetto e riverenza. «Basterà un solo colpo per distruggerla» aggiunse il Re in tono inquietante.
«No, papà, non sono d'accordo: così non mi dà alcuna soddisfazione. Voglio mostrargli la mia potenza superiore alla precedente...» Poi, parlando fra sé ad alta voce, Freezer aggiunse: «Grazie al mio radar, so che anche tu ti stai dirigendo verso la Terra. Capirai subito chi è il numero uno dello spazio...» A quanto sembrava, Freezer, nel lavoro di ricostruzione artificiale a cui era stato sottoposto, era stato dotato di un congegno rilevatore di energie spirituali, incorporato nel suo organismo.
Gohan schizzò via da casa in preda ad un'agitazione che cresceva momento dopo momento; uno stato d'animo nato dalla piena conoscenza del pericolo imminente. “In che guaio ci siamo cacciati?! Papà... siamo nella peggiore delle situazioni!” pensò fra sé. Sfrecciava nel cielo avvolto dall'aura di energia che alimentata dalla sua fretta nervosa. Ad un certo punto del suo impetuoso volo, il ragazzino avvertì la presenza dell'amico Crilin, il che quasi lo rincuorò. Il pelato lo salutò; sorrideva nervosamente.
«Crilin, ti sei accorto dell'altra aura? È un'aura molto simile a quella di Freezer!»
«Aha... certamente... come posso non accorgermi di un'aura così grande e terribile...?»
«Ma cosa sta succedendo?»
«Vorrei saperlo anch'io! Non riesco a capirci niente!»
Nel frattempo, Vegeta, seguito a ruota da Yamcha, si era fermato nel punto dove, a suo giudizio, l'astronave sarebbe atterrata, ricordando le manovre d'attracco delle grandi astronavi regali. Si trattava di una regione semidesertica, con rilievi rocciosi che si innalzavano ad altezza non eccessiva; qua e là facevano capolino poche sterpaglie, cespugli e piante grasse.
Yamcha si rese conto che un velivolo di piccole dimensioni stava per raggiungerli; sussultò per il nervosismo, ma si rese conto che non c'era ancora nulla per cui allertarsi. «Bulma?! È impossibile!» Invece dal piccolo elicottero monoposto vide scendere proprio la sua fidanzata, alla quale si era aggregato anche Pual, probabilmente preoccupato per la sorte del suo migliore amico. Il gattino volante era rimasto traumatizzato dal dolore il momento in cui aveva visto il trapasso di Yamcha da uno schermo televisivo, all'epoca dello scontro coi saibaimen, quindi voleva essergli vicino in quel momento che si preannunciava critico. Olong, invece, sembrava avesse preferito restare a casa, mantenendosi distante dall'allarme rosso. «Cosa siete venuti a fare qui?!» domandò contrariato il giovane uomo.
«Siamo venuti a vedere Freezer! Io non l'ho mai visto nemmeno quando ero su Namecc...» rispose prontamente Bulma con un sorriso di sfida, come se volesse far presagire guai a chi osasse contraddirla.
«Cosa?! Ma non vi rendete conto di quanto sia pericoloso??»
«Lo sappiamo benissimo. Può distruggere la Terra in un attimo. Dunque, ovunque siamo, non cambierebbe nulla... E prima che succeda qualcosa, qualsiasi cosa, voglio sapere che tipo è...» Davanti a quella testarda manifestazione di curiosità femminile Yamcha, pur scontento, si rassegnò; del resto gli argomenti della ragazza erano ragionati.
Vegeta presentì l'arrivo di altre due forze insolitamente forti: apparvero infatti dal cielo Tenshinhan e Jiaozi. Il treocchi, depositando per terra il bagaglio che portava sulla schiena e spogliandosi del giaccone adatto al clima di montagna, fissava il Saiyan con cipiglio accigliato. «Vegeta... sei ancora sulla Terra?»
Il Saiyan sogghignò. «Perché, hai qualcosa da contestarmi?»
«Certo! Devo sfogare la mia collera su di te! Mi hai già ucciso una volta... e non posso capire Yamcha che vive sotto il tuo stesso tetto.»
Chiamato in causa, Yamcha cercò di fare da paciere. «Ehi, un attimo! Non è questo il momento di discutere!»
Tenshinhan si rivolse all'amico. «Pare che la questione sia ardua. È davvero Freezer..?»
«Uhm...» mormorò Yamcha. «Sembra di sì...»
Vegeta, chiaramente nervoso come loro, li rimproverò. «Trattenete le vostre forze combattive, invece di chiacchierare, idioti! Non sapete che hanno gli scouter?!» Lanciando un'occhiata ad un'alta roccia situata frontalmente, soggiunse: «Prendete a modello quel namecciano... è proprio bravo...»
«Namecciano?» «Ma è Piccolo!» Il guerriero dalla pelle verde, il cui mantello sventolava maestoso al vento, si era posizionato in un punto elevato che gli permetteva di esaminare la geografia del posto. Fu in quel momento che Gohan e Crilin arrivarono, e si rallegrarono almeno un po' nel ritrovare il gruppetto degli amici; erano stati tutti inevitabilmente calamitati in quel posto da quelle due aure così appariscenti. Vedendo arrivare solo loro due, Yamcha dedusse che Goku non era ancora rientrato a casa, e la cosa non gli piacque per niente.
L'agitazione crebbe di colpo quando Piccolo urlò: «Sono arrivati!» L'astronave aveva penetrato l'atmosfera terrestre e si dirigeva verso il suolo di quell'area. I guerrieri videro l'enorme mezzo alieno portarsi al di là della loro visuale, poco oltre l'orizzonte, a qualche centinaio di metri dal punto in cui si erano riuniti. L'atterraggio e la maggiore vicinanza del nemico confermavano tutte le loro percezioni e congetture: Freezer era lì, fra loro, ancora vivo... e, come se la tragedia non fosse già abbastanza disperante, doveva esserci un altro oltre al tiranno extraterrestre, la cui forza si poneva su livelli di grandezza simili. Vegeta indovinò che tutti i presenti stessero pensando quella stessa cosa. “È proprio come temevo... ci dev'essere uno degli altri due... probabilmente Cold. I rapporti tra i due fratelli non sono dei migliori.” Non rivelò i suoi pensieri a nessuno. Del resto, che aiuto potevano dargli? Tutti troppo deboli... Si limitò a ordinare seccamente: «Non volate! Dobbiamo avvicinarci a piedi, in modo che i loro scouter non percepiscano le nostre forze!»
Yamcha, che nel gruppo era forse quello dal carattere più ordinario e meno “eroico”, fu colto da un momento di panico. «Aspettate..! N-non mi aspettavo che Freezer avesse un'aura così incredibilmente potente...» Adesso tutti erano in grado di avvertirne con nettezza la forza fuori scala. «E non è nemmeno al massimo della sua forza» precisò Gohan con tono scoraggiato. Anche Tenshinhan fu vittima della costernazione: «Quindi... avete combattuto contro un essere così mostruoso...?» Yamcha continuò, desideroso di non gettarsi a capofitto nella mischia: «N-no... non è possibile... Ragioniamo! Ci avviciniamo, ok... e poi cosa facciamo? Quello è un mostro incredibile e, per giunta, ce ne sono due! Cosa credete che possiamo fare contro quei mostri?!?» Intervenne Piccolo, pacato ma non senza un'ombra di rammarico: «E allora che vuoi fare? Rimanere qui a rimpiangere la tua malasorte? Ognuno faccia come gli pare... tutti sanno che non possiamo fare niente per contrastare il nemico...» La situazione era chiara: il membro più forte del gruppo era disperso chissà dove, e tutti gli altri non erano nemmeno un gruppo affiatato, in grado di fronteggiare una crisi così immane. Le vicissitudini negli anni li avevano riuniti attorno a Goku, ma senza di lui erano una ciurma naufragante in un mare di disperazione e sconforto. Vegeta si preoccupò di mettere una ciliegina su quella torta deprimente: «Sapete cosa vi dico? È la fine della Terra...»
-
Mentre i buoni non riuscivano a mettersi d'accordo sul da farsi, gli invasori stavano già dando un'occhiata al panorama circostante al punto d'atterraggio. «La Terra... niente male...» commentò compiaciuto Freezer, anche se la regione da loro scelta non era certo il meglio che il pianeta avesse da offrire. Re Cold lo informò: «Mancano ancora tre ore all'arrivo del Super Saiyan... cosa vuoi fare, Freezer? Vuoi aspettarlo?»
«Naturalmente, papà... Nel frattempo, sterminerò tutti i terrestri, per fare un dispetto a quel maledetto! Sembra che ci sia molta gente, ma tre ore mi basteranno!» affermò Freezer, scoppiando a ridere. La sua risata voleva essere trionfante, ma sapeva di isteria; erano ancora vivi in lui il rancore e la memoria dello scontro su Namecc.
«I terrestri non mi interessano, ma il Super Saiyan dovrà essere ucciso con qualsiasi mezzo» ribatté il possente monarca che, con l'orgoglio delle proprie origini, aggiunse: «La nostra famiglia dovrà essere per sempre la più potente dello spazio.»
«Non hai nulla di cui preoccuparti, papà. Se combattiamo insieme, possiamo sconfiggerlo... anzi, ora che sono diventato più forte, penso di poterci riuscire anche da solo!» Poi, voltandosi verso i soldati sull'attenti che, alle loro spalle, attendevano istruzioni, comandò: «Sparpagliatevi ed eliminate i terrestri!» «Signor sì, signore!» «Non dovete risparmiare nessuno! Conoscete bene la procedura!»
«Fermi tutti!» urlò una voce sicura che a Freezer suonò malauguratamente familiare. Si girò di scatto e i suoi occhi videro, dritto in piedi davanti a lui, l'essere che più odiava nell'universo: Son Goku, il Super Saiyan della leggenda. «Salve, Freezer. Credo di essere abbastanza puntuale, stavolta...»
************************************************** ***********
L'ANGOLO DELL'AUTORE
Un finale diverso da quello solito che conoscevamo, no? Credo abbiate capito dove voglio andare a parare... ma ne avrete la certezza con il prossimo capitolo. :-)
Forse non vi torneranno i vestiti di Vegeta (camicia chiara Bad Man + pantaloni scuri): personalmente ho sempre trovato orribile la combinazione camicia rosa + pantaloni gialli che si vede nel cartone quindi, approfittando del fatto che il manga è in bianco e nero, li ho reimmaginati di un colore diverso (nel manga si vede che i pantaloni sono proprio scuri).
-
Inizialmente pensavo che avresti lasciato invariato il finale e avresti cambiato qualcosa di minore importanza, ma è stata una sorpresa ben accetta. :)
Sicuramente il lato che mi piace di più nella tua Fan Fiction è il fatto che non esiste una vera storia principale, ma tante piccole storie; ogni gruppetto di capitoli ha una storia a sè, e sicuramente la scelta che hai fatto di raccontare le parti "vuote" (nel manga e nell'anime) o di cosiddetta "pace" ti agevola molto lasciandoti tantissima libertà. :D
Questo capitolo invece è diverso, ci racconta una parte già vista nel manga e nell'anime, ma appunto con un finale differente, lasciandoti ancora molta libertà nei successivi capitoli.
In conclusione, questa Fan Fiction, secondo me, ha delle eccezionali potenzialità (come la maggior parte delle Fan Fiction a dirla tutta) :)
-
In pratica al momento è... il futuro come si sarebbe svolto senza il viaggio di Trunks?
-
Magari però non fa ammalare Goku. :asd:
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Ssj 3
In pratica al momento è... il futuro come si sarebbe svolto senza il viaggio di Trunks?
Esatto! Ora si comincia a spiegare il titolo della fanfiction! L'arrivo di Goku al posto di Trunks è il momento in cui la storia si biforca creando una nuova linea temporale.
Del resto questa è LA storia mai raccontata, quella su cui Toriyama ci ha detto poche cose a grandi linee, senza mai scendere nei dettagli... Non pretendo che la mia storia sia la sola versione possibile: sarà una delle varie possibili che la fantasia potrebbe concepire; ma in linea con le informazioni di cui disponiamo su quella dimensione temporale.
Del resto, era stato proprio Trunks del futuro a dire che Freezer e re Cold sarebbero dovuti essere sconfitti da Goku. E, se vi ricordate, parlando con Goku, disse anche "Allora ho cambiato il futuro per niente...", perchè Goku sarebbe riuscito comunque ad arrivare sulla Terra e compiere il suo dovere. :)
-
-
Bene, considerato che il mio pg preferito è Gohan del futuro, con questa scelta mi avrai in qualità di lettore a vita :asd:
Sto leggendo anche la fanmade del multiverse sull'universo di Trunks (in inglese) quindi sarà interessante un paragone su come sono state differentemente sviluppate le due trame. Premetto che quell'altra mi piace, anche se non condivido alcune scelte.
Immagino che anche la tua storia si svilupperà su toni abbastanza dark.
Un lieto fine a sorpresa non guasterebbe :lol:
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
calogero99
Sicuramente il lato che mi piace di più nella tua Fan Fiction è il fatto che non esiste una vera storia principale, ma tante piccole storie; ogni gruppetto di capitoli ha una storia a sè, e sicuramente la scelta che hai fatto di raccontare le parti "vuote" (nel manga e nell'anime) o di cosiddetta "pace" ti agevola molto lasciandoti tantissima libertà. :D
Questo capitolo invece è diverso, ci racconta una parte già vista nel manga e nell'anime, ma appunto con un finale differente, lasciandoti ancora molta libertà nei successivi capitoli.
Ecco, hai fatto un commento intelligente. Più che essere l'insieme di tante piccole storie, è la storia parallela di tanti personaggi (ormai li abbiamo tutti sul campo!) colti in un determinato periodo, del quale il manga ci ha raccontato poco o niente. :)
Citazione:
Originariamente Scritto da Ssj 3
Bene, considerato che il mio pg preferito è Gohan del futuro, con questa scelta mi avrai in qualità di lettore a vita
Sto leggendo anche la fanmade del multiverse sull'universo di Trunks (in inglese) quindi sarà interessante un paragone su come sono state differentemente sviluppate le due trame. Premetto che quell'altra mi piace, anche se non condivido alcune scelte.
Immagino che anche la tua storia si svilupperà su toni abbastanza dark.
Un lieto fine a sorpresa non guasterebbe
Per rispondere adeguatamente dovrei farti un mucchio di spoiler ma, visto che hai intenzione di seguire, evito. :D (non avrei spoilerato nulla comunque!)
Sto seguendo anche io quello speciale (quello dove Gohan del futuro lotta contro Darbula, intendo), ti dirò solo che la mia storia procede su "binari diversi" - giusto per non dire di più. Quindi non ti sarà possibile fare un vero e proprio paragone. :)
-
Aspetta, quello di cui parlo io è questa fanfic: http://www.dragonball-multiverse.com...chapter-1.html
narra dalle primissime apparizioni dei cyborg in poi, mentre lo special di Gohan vs Darbula è già un bel pezzo avanti :)
-
Non la conoscevo, onestamente. Seguo solo le uscite settimanali del fanmanga, special inclusi. :)
Per il momento non la leggerò neanche, un po' per pigrizia (sono un sacco di capitoli, peraltro in inglese, e non ho molto tempo da dedicare a questo genere di letture), ma soprattutto per non farmi influenzare troppo, visto che c'è il rischio di intersecarmi con loro... se narra a partire dalle prime apparizioni dei cyborg in poi, confermo: mi muovo su binari diversi rispetto al Multiverse. :D
Prestissimo il prossimo capitolo, su queste pagine! :cannabis:
-
Cap. 11 – Titanomachia, parte I.
Probabilmente, gli eventi che caratterizzarono quel giorno, quell'incontro/scontro, si articolarono su una stessa parola-chiave, uno stesso filo conduttore, il fattore “sorpresa”. Avete presente quando si dice “una giornata ricca di sorprese”? Orbene, quello ne era solo l'inizio. La sorpresa fu grande, per i due alieni; per Freezer in particolare, che non si aspettava di vedersi comparire la sua nemesi così, all'improvviso, in modo relativamente inaspettato. Il suo atterraggio, secondo i calcoli, sarebbe dovuto avvenire qualche ora più tardi. Invece no: Goku stava ritto in piedi davanti a loro. Aveva un'espressione ferma e un sorriso sicuro di sé. Freezer guardava quel personaggio; poteva sentire una colata di odio allo stato liquido che gli scorreva bollente nei vasi sanguigni. Goku indossava degli indumenti insoliti per chiunque lo conoscesse, e comunque diversi da quelli dentro i quali era stato visto l'ultima volta: larghi pantaloni bianchi e larga camicia bianca a girocollo alto, percorsi in tutta la loro lunghezza da pieghe di tessuto. Il suo torso era inoltre rivestito da un busto nero metallico dotato di una sola spallina, che ricopriva la spalla sinistra lasciando scoperta quella destra, mentre un'altra applicazione nera metallica scendeva sul lato destro del bacino. Doveva aver rimediato quell'abbigliamento su un pianeta dove era stato in visita... magari proprio in uno dei possedimenti dell'impero. Freezer non riuscì a ricordare quale dei tanti popoli a lui assoggettati vestisse in quel modo: quando si è a capo di un dominio così vasto, non si possono tenere a mente usi e costumi di tutte le popolazioni esistenti. A parte gli abiti, Goku conservava un'apparenza da Saiyan tanto semplice e ordinaria, che Re Cold ruppe il ghiaccio domandando: «Figlio mio... è lui il Saiyan che ti ha sconfitto? Sembra così misero... non mi sembra nulla di speciale...»
A qualche centinaio di metri di distanza, gli amici di Goku riconobbero l'aura della persona a cui tutti loro erano legati, in un modo o nell'altro.
«Quest'immensa aura benigna...?» rilevò Yamcha per primo.
«Ma è Goku...? Mi sembra lui...» disse Crilin.
«Sì, è papà! Mi basta sentire la sua aura per avvertire una profonda nostalgia!» esclamò trionfante il piccolo Gohan.
«È arrivato? Ma se è lui, com'è che abbiamo iniziato a percepirlo solo ora? Voglio dire... prima non sentivamo niente... e ora, tutto a un tratto, sembra che Goku sia comparso dal nulla» rifletté Tenshinhan.
«Ma sì, chi se ne frega!» commentò Bulma sollevata. «Se c'è Goku, siamo fuori dai guai!»
Piccolo e Vegeta tacevano, con i sensi allertati, nel tentativo di captare i nuovi sviluppi della vicenda.
«Sei davvero tu, Freezer? È questo il tuo nuovo aspetto? Che ti è successo?» chiese Goku muovendo qualche passo in avanti e portandosi le mani ai fianchi, curioso come sempre.
«Taci, scimmione! Sei stato tu a ridurmi in queste condizioni!» sbraitò Freezer, la cui calma era andata a farsi benedire con la comparsa del suo nemico numero uno.
«Veramente hai fatto tutto da solo...» ricordò Goku con voce grave, rinfacciandogli in modo sottinteso la sua condotta negli ultimi minuti del loro ultimo confronto. Un riferimento che il padre di Freezer sembrò non cogliere.
«Non avresti mai dovuto sfidarmi! Ti sei messo contro la famiglia più potente dell'universo! Siamo noi la razza prescelta dalla natura, affermatasi come tale da generazioni e destinata a predominare in eterno sui popoli!» esclamò con un tono alterato che non piacque a Re Cold. Al sovrano piaceva la compostezza, mentre credeva che l'isteria fosse indice di uno scarso autocontrollo.
«Non mi interessa la conquista dell'universo... io non sono come gli altri Saiyan. Per quanto mi riguarda, il nostra sfida si è conclusa un anno fa: la vendetta di tutti quegli innocenti che hai sterminato senza motivo è stata compiuta e, da parte mia, sono soddisfatto dei miei risultati... Perché sei venuto a cercarmi fino a casa mia? Ho sentito dire che hai molti possedimenti nello spazio... vattene via da qui, e cerca di regnare con bontà e gentilezza.»
«Insolente Saiyan... Non ti azzardare a darmi lezioncine spicciole di buon governo! Tu mi hai umiliato.... ma ora ho ottenuto questa nuova potenza. Ciononostante, il ricordo del nostro scontro è una ferita bruciante per il mio orgoglio di guerriero.»
«Avresti dovuto addestrarti meglio, se ti consideri un vero guerriero, e non adagiarti sulla potenza che già hai. Una volta mi hanno insegnato che, da qualche parte nell'universo, esiste sempre qualcuno più forte di ognuno di noi.»
Era quella la differenza sostanziale tra Goku e Freezer. Davanti a un avversario più forte, Freezer rifiutava di accettarne l'esistenza e di riconoscerne la superiorità; la sua supremazia gli sembrava una questione di principio necessaria ed indiscutibile, perché forte era nato e tale sarebbe dovuto rimanere... e con le Sfere del Drago, sarebbe potuto rimanere il più potente del creato in eterno. Goku, invece, avrebbe umilmente e felicemente ammesso la superiorità del suo rivale, ma avrebbe colto quella sfida come un'occasione per migliorarsi e crescere ulteriormente. La storia della sua vita era interamente attraversata da quel filo rosso.
«Avresti dovuto seguire il mio consiglio.» continuò il Saiyan. «Ma tu ti sei rifiutato di capire quanto è importante rispettare la vita e i valori di giustizia e pace, e sei sopravvissuto solo per venire a cercare me... Hai usato molto male l'energia che ti ho concesso...»
«Cosa? Hai detto di avere concesso a mio figlio dell'energia, Saiyan?» chiese con meraviglia il grande Re Cold.
«Sì... in realtà più volte ho cercato di evitare che lo scontro si protraesse, ma alla fine lui mi ha messo alle strette e abbiamo continuato fino a quando tuo figlio non fu gravemente ferito... A quel punto era in gravi condizioni, implorava pietà, non me la sono sentita di lasciarlo così e...». Così, quella realtà che prima era stata solo rapidamente accennata, in modo da essere comprensibile solo a chi in quelle ultime fasi era presente, venne rivelato anche al genitore di Freezer. Poi il Super Saiyan candidamente aggiunse: «In realtà, prima di donargli parte della mia aura, gli avevo consigliato di stare giù e di non alzarsi di colpo, ma lui non mi ha dato retta o forse non mi ha sentito ed è finito affettato dalle sue stesse lame energetiche.»
Come si sarà capito, Re Cold non era una personalità dalle reazioni eccessive: lasciarsi trascinare dalle emozioni del momento era un vizio così plebeo, così indegno per un nobile... Tuttavia, a sentire il breve racconto di Goku, mancò poco che montasse su tutte le furie. Il suo volto trasudava un furioso disappunto: «Freezer! È forse vero quello che sta raccontando il Super Saiyan?!»
«Ma papà... non è vero! Quella scimmia inferiore vuole solo mettermi in cattiva luce ai tuoi occhi!» mentì il figlio colpito nel vivo.
«Vergognati... un essere che si ritiene così superiore non dovrebbe dire bugie. Non ne dovrebbe avere il motivo, così come nemmeno io ho ragione di mentire...»
Freezer digrignò i denti. La sua espressione confermava la vergogna di sentir rievocare quei fatti davanti a suo padre. La ferita nel suo orgoglio bruciava sempre di più, come un incendio che divampa secondo dopo secondo.
Al grande sovrano fu sufficiente decifrare il volto del figlio per rendersi conto, con tono serio ed imperioso, che Goku diceva la verità e suo figlio gli aveva narrato una versione censurata degli eventi. Del resto, quel Saiyan non dava l'impressione di una mente abbastanza scaltra da congegnare una qualsiasi strategia della menzogna. Il Re, sdegnato, rinfacciò a Freezer i suoi errori passati: «Già questa storia del genocidio dei Saiyan, ai tempi, andava contro la mia volontà… un inutile spreco di forza-lavoro. Sai come la penso sull’uso del capitale umano… ma io ho cercato di perdonarti per quella tua bravata senza giudizio, dato che all'epoca eri ancora giovane e inesperto. Tuttavia, il fatto che tu ti sia comportato con così tanta leggerezza nel gestire l'opera, Freezer, non gioca certo a tuo favore! La tua negligenza ti è stata fatale e ora sei salvo per miracolo... per cui non lamentarti se darò a Cooler qualche pianeta in più da governare, quando torneremo a casa. Per il momento, l'unica certezza è che la nostra famiglia non può tollerare altre vergogne.»
-
Freezer al momento tacque, più che imbarazzato. Lui onorava e rispettava il padre, non solo per timore nei suoi confronti. Sperava un giorno di prenderne il posto e il titolo, ma nella corsa verso il trono avrebbe dovuto battere la concorrenza del fratello maggiore, che era comunque poco meno forte di lui. Ognuno dei due fratelli covava una profonda gelosia quando il Re premiava l'uno solo per penalizzare l'altro: un'abitudine con la quale il genitore pensava di spronare i figli in una competizione verso il massimo. Probabilmente la lotta per la successione in futuro si sarebbe conclusa con uno duello fratricida all'ultimo sangue, ma Freezer desiderava di tutto cuore che suo padre investisse lui, il figlio minore, del titolo di legittimo erede. Una famigliola affettuosa, non c'è che dire. Ad ogni modo, l'incombenza del momento era quella di recuperare di nuovo la stima del genitore: per questo, quando aprì bocca, fu solo per dire: «Obbedisco, padre. Ho ottimi motivi per fare a pezzi quello schifoso verme.»
«Bene... sappi che non avrei tollerato una risposta diversa da parte tua.» Del resto una risposta diversa non era logicamente concepibile; tuttavia Cold sentiva l'impulso di riaffermare con poche chiare parole la propria autorità e porre fine a quella scena incresciosa.
«Papà... ti chiedo un ultimo favore.» asserì Freezer a bassa voce, in modo da non farsi sentire dal guerriero Saiyan. «Vorrei torturarlo e straziare le sue carni finché morte non lo colga. Ti chiedo solo di bloccarlo e tenerlo fermo.»
«Ne hai di faccia tosta per avanzare di queste richieste, figlio... ma te lo concedo. Il volto del Saiyan contratto per il dolore sarà il più adeguato risarcimento per il disonore subito.» Quindi il possente alieno si portò a super velocità alle spalle del Saiyan e, con uno scatto rapidissimo, lo attanagliò stringendogli da dietro le braccia e le gambe, rendendogli impossibile la fuga. Goku si sentì uno stupido per essersi fatto acchiappare come uno sprovveduto.
«Forza, Saiyan, trasformati... ho voglia di pestarti a sangue mentre sei alla massima potenza! Non godo, se posso metterti a tappeto con troppa facilità!»
Goku obbedì nel proprio interesse: sapeva che da Super Saiyan avrebbe resistito più a lungo ai colpi del nemico, per quanto potesse essere potente. In quella sua nuova versione, Freezer poteva essere anche più forte di prima. Il Super Saiyan iniziò a sforzarsi per liberarsi dalla stretta di re Cold, senza riuscirci; ad onor del vero, anche Re Cold si stava sforzando con estremo impegno nell'impresa di tenere a freno quel moscerino scatenato. Freezer sfruttò subito la situazione a suo favore: fletté le ginocchia in avanti e, senza risparmiarsi né esitare, iniziò a sferrare al suo vecchio nemico pugni e calci poderosi, schiaffi e unghiate. Goku resistette; tuttavia provava un atroce dolore fisico e si contorceva dalla rabbia. La sua mente da guerriero Saiyan, però, non si fermava, e lo portava ad analizzare – pur a fatica - la situazione. Quanto potevano essere forti, quei due? Freezer era certamente migliorato, rispetto a un anno prima: l'intensità di quei colpi e la celerità con cui si susseguivano non potevano essere dovuti solo allo stato d'agitazione psicologica in cui versava Freezer. Quanto a suo padre... poteva essere addirittura più forte di lui. Goku non riusciva a capirlo bene, ma era chiaro che avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per non soccombere alla tattica combinata dei due mostri... “Dovrò puntare sull'effetto sorpresa...”.
Dal luogo dove erano nascosti, gli amici di Goku commentavano le loro percezioni. «Quello è Goku? Ha un'aura... incredibile!» osservò banalmente Tenshinhan. «Quindi il combattimento è iniziato...»
«E la sua aura è ancora in crescita...» rifletté Crilin.
«Però è strano... non mi sembra l'aura di un combattente in azione...» ribatté Piccolo, sospettoso. Vegeta scattò in aria; era prevedibile che nemmeno il rischio rappresentato da quei due alieni lo avrebbe trattenuto nascosto davanti all'incomprensibile evolversi di quegli eventi. Non poteva stare nascosto mentre si stava svolgendo una battaglia così decisiva.
Bulma strillò con la sua voce squillante per farsi sentire: «Vegeta! Dove cavolo vai!?»
Yamcha la trattenne per il braccio con decisione. «Lascialo perdere, quell'incosciente... se vuole morire di nuovo, noi non siamo nessuno per fermarlo.»
«Come “di nuovo”?» chiese Bulma.
«Non lo sai? Su Namecc, Vegeta era stato ucciso da Freezer, ma poi fu riportato in vita dal drago Shenron... re Kaioh ci teneva informati di tutti gli eventi.»
Gohan, che fino ad allora si era trattenuto meditando sul da farsi, con convinzione dichiarò: «Vado anch'io!»
«Cosa vai a fare? Saresti solo d'intralcio!» chiese Piccolo.
«Già all'epoca sono stato costretto a lasciare solo il mio papà mentre combatteva col nemico! Ora la situazione è più terribile di prima, non posso abbandonarlo!» Caricò l'aura e si preparò a partire; Piccolo, con uno scatto felino, lo acchiappò tenendolo per il collo dell'armatura Saiyan che Gohan aveva indossato in precedenza su Namecc. «Vuoi andare a morire?! Idiota!» urlò.
Gohan iniziò a dimenarsi, protestando: «Lasciami! Lasciami, Piccolo!» Finché di colpo la sua rabbia non lo fece esplodere e, con uno slancio improvviso di energia spirituale, sbraitò con tono adirato: «NON ME NE IMPORTA NULLA SE MORIRO', LASCIAMI IN PACE!», strattonando Piccolo e facendolo arretrare di botto di qualche metro, volò via.
Bulma era sconvolta. «Ma quello è davvero Gohan...?»
«È nervosissimo... e non hai ancora visto niente: quando si arrabbia, diventa ingestibile... potrebbe scatenare il putiferio... fidati, lo conosco bene.» rispose Crilin.
Gohan si andò a collocare accanto a Vegeta, che si era posizionato su un'alta roccia più vicina al luogo dello scontro, ma a prudente distanza.
«Dimmi cosa sta succedendo, Vegeta!» ordinò Gohan con tono duro, reduce dalla sfuriata. Il Principe osservava lo scontro con atteggiamento forzatamente calmo, ma la sua fronte esibiva gocce di freddo sudore. Nel frattempo, anche gli altri del gruppetto si erano avvicinati, compresi Tenshinhan e Jiaozi, mentre Yamcha portava in braccio la sua donna. Piccolo, ancora irritato per il comportamento di Gohan, non volle nemmeno rivolgere lo sguardo al suo allievo. «Nemmeno un Super Saiyan può competere con due mostri di quel genere in una volta...» asserì con un tono che tradiva sconforto: il Principe dei Saiyan non aveva mai superato il trauma della sconfitta per mano del suo ex superiore.
Quel che videro fu tutt'altro che incoraggiante. Freezer si portava ad alta quota. A un certo punto, il più giovane tiranno proclamò, rivolgendosi al padre: «Papà, facciamola finita! Preparati a scansarti quando vedrai arrivare la Death Ball!»