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L'appunto che muove TOB è drammaticamente condivisibile. E per me è il vero grande appunto che si può fare al film. Ma non mi voglio esprimere ulteriormente, per me Nolan ha potenzialitá da top della classe ma non di ora, di sempre, tuttavia non so quando e se potrà mai veramente mostrarlo. Anche se io vedrei questo e altri suoi film in loop perpetuo, senza problemi, quindi capite da che parte sono.
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Frattanto è iniziato il Torino Film Festival e visto che ho fatto l'abbonamento vi tengo informati su quel che sto andando a vedere
Di Sion Sono proiettano ogni anno qualcosa ma io non avevo ancora visto nulla. Due ore e mezza di scontri tra bande nei quartieri a luci rosse di Tokyo a colpi di hip hop, katane, mazze da baseball e pistole (anche un mitra per gradire). Eccessivo in ogni cosa, dalle immagini coloratissime e sempre più folli (il tritacarne come arma finale, il boss che alterna sigari e gustose dita umane) alla colonna sonora martellante e onnipresente (praticamente si tratta di un immenso videoclip hip hop) al montaggio incalzante. Faticoso, ma ne vale la pena. E' basato su un manga e si vede benissimo.
Voto: 7.5
Una gran bella presa in giro del Fantasma dell'Opera, dei musical e della musica pop degli anni '70 (con tanto di concerto pseudo-glam divertentissimo). Molto divertente e al limite del B-movie, ma di quelli fatti bene.
Voto: 7
L'infanzia di Lincoln nei boschi degli States raccontata da un collaboratore di Terrence Malick. Fotografia e montaggio stupendi (anche se il secondo è un po' particolare) ma a parte questo il film è di una pesantezza infinita. Dovrebbe durare un'ora e mezza ma ne ho sentite tre.
Voto: non disponibile per l'evidente distacco tra qualità e godibilità.
Una recluta dell'esercito inglese si ritrova sperduto a Belfast in seguito a una sommossa durante al guerra civile. Molto bello per come descrive la situazione dell'Irlanda di quegli anni e per il cast (soprattutto Sean Harris), ma il TFF lo vende malissimo. Me lo aspettavo più adrenalinico ma non mi lamento.
Voto: 6.5
Si vede che è un B-movie anche se non c'è il succo di pomodoro (è stato prodotto nel 2010). La trama è quella del solito post-apocalittico coi vampiri animaleschi, il protagonista carismatico e il suo giovane apprendista. Praticamente è come vedersi una puntata di Hercules di un'ora e mezza. Mi sento di consigliarlo solo agli appassionati.
Voto: 5.5 perché mi piace il genere.
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TFF concluso. Aggiorno.
Non sono un amante degli horror ma questo in particolare devo ammettere che è fatto molto bene. Probabilmente perché parte da un'idea talmente stupida (un mostro assassino che si trasmette facendo sesso) che fai fatica a prenderlo sul serio. La cosa paradossale è che alla fine dei fatti, forse per la regia ottima, forse perché riesce a prendersi sul serio, alla fine regge ed esci dal cinema soddisfatto. Il che mi pare decisamente abbastanza.
Voto: 6.5
Al di là della fatica di vedere per un'ora e mezza un inseguimento in autostrada tra un camion e una macchina, questo film è fantastico. Bellissimo il modo in cui Spielberg riesce a costruire il crescendo di tensione nel protagonista riuscendo comunque ad aggiungere qualche momento divertente (la scena della scolaresca). Il camion, poi, è una belva alla pari del T-Rex di Jurassic Park o dello squalo. Un po' monotono ma ne vale assolutamente la pena.
Voto: 7.5
Un piccolo capolavoro della fantascienza. A causa di un misterioso fenomeno elettromagnetico le formiche di specie diversa iniziano a collaborare e assediano due scienziati che le studiano nella loro stazione. Le formiche sono filmate dal vero con l'aiuto di un documentarista. La colonna sonora è cosmica al punto giusto. Persino gli effetti speciali (quei pochi che ci sono) sono credibili. Contiene persino un messaggio che non è espresso in maniera retorica e dura pure poco (un'ora e venti). Insomma, dell'ottimo cinema.
Voto: 8
Una bella commedia tragica che parla di un gruppo di villici malesi che cerca di trasportare in città dalla giungala una casa ritenuta infestata. Intrisa di cinismo che è un piacere.
Voto: 7.5
Un brutto western sugli indiani nella società americana (il protagonista è un agente indiano) intriso di retorica.
Voto: 5
Un documentario che ci è stato venduto come sugli ospedali psichiatrici giudiziari ma che in realtà parla di una serie di manifestazioni per farli chiudere. Molto ben diretto ma non è che mi abbia interessato granché.
Voto: 6
Altro horror, questo addirittura in concorso. La tensione viene costruita molto bene, grazie anche alla tematica psicologica (alla fine è la storia dell'accettazione di un lutto raccontata come se fosse un horror). L'attrice protagonista è fenomenale.
Voto: 7
La storia di come Amedeo I di Savoia divenne re di Spagna, cercò di modernizzare il paese, fu bloccato dalla corte e di abbandonò a una noiosa vita nella sua reggia. Una serie di sequenze lunghe, noiose e poco parlate. Con l'aggiunta di una masturbazione a mezzo di melone. Tremendo.
Voto: 4.5
Un thrillerone dallo stile documentaristico sul ritorno del fratello maggiore di un gruppo di zingari centroeuropei e la loro notte brava. A me personalmente non è piaciuto (non amo questo stile e non sono neppure un grande fan del genere) però ha vinto il concorso. Qualcosa di buono ci sarà. Mi ha ricordato il primo Pusher di Refn.
Voto: 6.5
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Un film girato in maniera molto strana, con moltissimi piani-sequenza, affidato quasi esclusivamente alle capacità degli attori (Kristofer Hivju fenomenale, sono quelli come lui i veri grandi attori). La cosa paradossale è che le sequenze che dovrebbero, in un film normale, essere quantomeno tragiche, qua risultano terribilmente comiche. Se l'intento era un po' di ridicolizzare la nostra vita scatenanado il cinismo dello spettatore, allora è riuscito. Peccato per il finale che rimette tutto a posto senza motivo.
Voto: 6.5
Miniserie francese in cui si intrecciano una serie di omicidi bizzarri (i pezzi dei cadaveri vengono trovati nel culo delle vacche) e la storia di una banda di monelli in un paesello di mare dalle parti di Calais. I momenti comici sono fantastici (le indagini dell'ispettore e del suo aiutante soprattutto) però alla fine non ho ben capito dove volesse arrivare.
Voto: non disponibile, meriterebbe una seconda visione
Un film documentario su una giornata di Nick Cave durante le registrazioni di Push the Sky Away che è anche un pretesto per raccontare la sua vita. Roba forse più per i fan che già conoscono il personaggio ma sicuramente è diretto benissimo. Ci sono anche tre brani live, due ripresi durante le registrani e uno durante un concerto.
Voto: 7
Capolavoro. Un capovolgimento di Fantasia che mescola ironia (l'orchestra di vecchie, gli intermezzi live, il finale mezzo dal vivo e mezzo a cartone animato) e serietà alla perfezione. Assolutamente da vedere. Eppoi c'era Piero Angela in sala.
Voto: 9
Quest'anno al TFF hanno presentato la filmografia completa di Giulio Questi, di cui io non avevo mai sentito parlare (ha presenziato a tutte le proiezioni e si è fatto intervistare nonostante i novant'anni). Questo film è il suo unico western, fatto perché un produttore suo amico aveva venduto tre film senza averne neppure uno. Nonostante sia stato girato a un costo palesemnte basso, è molto crudo (Questi raccontava di come due vecchiette fossero svenute durante la prima proiezione) ma è pure pieno di trovate e di battute al limite dell'assurdo (da un pappagallo alcolizzato a una banda di pistoleros omosessuali che stuprano un ragazzo preso in ostaggio). In una certa misura è geniale, di certo capisco come mai sia amato da Tarantino.
Voto: 7
Con Lo Squalo e Il Laureato, questo era il più famoso della retrospettiva sulla New Hollywood (anche se essendo un film dell'83 mi fa strano includerlo). Una commedia esistenziale costruita benissimo.
Voto: 7.5
Directed by Giulio Questi, una serie di corti in digitale che il buon Questi aveva fatto per sé e che poi un distributore gli ha voluto comprare. Sono talmente grezzi da sfiorare l'indecente (lui interpreta tutti i ruoli e si riprende da solo e, purtroppo, recita malissimo) eppure hanno delle idee. Almeno Tatatatango ve lo consiglio.
Voto: non disponibile
In Guerra di Davide Sibaldi (non ho trovato una locandina)
Un film ambientato in una notte in una Milano che smebra Harlem, con un protagonista che picchia la brutta gente della città, una recitazione troppo sopra le righe e una sceneggiatura scritta coi piedi. Se vuole essere una trashata è un capolavoro. Potrebbe diventare un cult e io mi sento di consigliarlo. Il pubblico rideva di continuo.
Voto: 7.5
Ancora Giulio Questi. Un film poco comprensibile sui tarocchi e la magia. Di certo non può lasciare indifferenti, ma non credo che sia facile farselo piacere al primo impatto. Anche questo comunque girato a bassissimo costo, con delle trovate che anticipano un sacco di horror successivi.
Voto: Non disponibile.
A me ha ricordato molto Alice non abita più qui di Scorsese. Il tipico spaccato di vita di un Americano qualunque che cerca di fare fortuna. Molto carino ma nulla di trascendentale.
Voto: 6.5
Una commedia ungherese in concorso. Divertente senza esagerare, è piaciuto al pubblico che la troupe, dalla produttrice agli operatori, fosse tutta under-30. Era il film di diploma del regista, ma comunque è un film completo, di quelli che possono uscire nella sale senza difficoltà e fare pure un buon incasso.
Voto: 6.5
Il film è kazako ma si parla in russo e gli attori sembrano coreani. Lento, silenzioso, ispirato alle Notti Bianche di Dostoevskij. A me ha fatto un po' schifo.
Voto: 5
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Il miglior film sul gioco del calcio, l'hanno chiamato. Peccato che sia un filmetto mediocre, e che non sia nemmeno esattamente sul calcio.
Al centro c'è effettivamente uno degli eventi più sorprendenti della storia del calcio inglese, ma alla fine tutto ruota intorno al personaggio (fittizio, ma purtroppo realistico) di Paul Ashworth.
Paul Ashworth è un supertifoso dell'Arsenal, e si trova a conoscere l'amore e il coinvolgimento emotivo vero (tanto da trovarsi intenzionato a dare finalmente una svolta alla sua vita) nello stesso anno in cui finalmente l'Arsenal sta tornando a vincere il campionato, dopo 18 anni di digiuno.
Il protagonista è effettivamente un bambinone ossessionato dall'Arsenal, e in lui vengono incarnati quasi tutti i clichè possibili: è un insegnante di lettere, è ossessionato dalla possibilità dell'avvenimento sportivo-storico, non ha quasi veri amici. La sua passione verso l'Arsenal è chiaramente dovuta ad un enorme vuoto affettivo che si trascina sin dall'infanzia (l'assenza prima e la scarsa empatia poi verso suo padre, divorziato, presente solo una volta alla settimana e scaricato in favore dell'Arsenal), ed è talmente forte che il personaggio ammette quanto questa gli alieni il vissuto di tutti i giorni, quando non gli fa produrre tristissime e stupide difese ad oltranza verso di essa (tanto che persino dopo l'orribile tragedia di Hillsborough, riesce ancora a blaterare di "cose che gli altri non possono capire" e a fare ancora discorsi vuoti come i suoi affetti).
Alla fine
Non conosco il libro da cui è stata tratta la sceneggiatura (peraltro l'autore è lo stesso), ma su pellicola i personaggi di supporto, la trama (scontatissima), la sceneggiatura (mal costruita), la caratterizzazione dei personaggi, la love story... tutto finisce sotto la media anche per un genere, quello della commedia romantica, che non ha mai fatto dell'originalità il suo punto di forza.
E comunque, con un protagonista così chiaramente c'è poco da fare: anche se la sua infantile ossessione regala qualche perla (come la compagnia incinta di lui che, davanti alle sue ossessioni, esclama spazientita e sconfortata "sono incinta di un dodicenne!"; per non parlare dell'esilarante colloquio per il posto da vice-preside, in cui è Ashworth ad essere tormentato su domande riguardo l'Arsenal), e per quanto il premio Oscar Colin Firth ci provi davvero a rendere digeribile un personaggio metà adulto e metà irritante e ossessivo bamboccio, Paul Ashworth può offrire empatia solo verso uno spettatore che gli assomiglia in qualche modo, e nient'altro.
Insomma, è un film a malapena passabile quando parla di tifo sportivo, ma più che mediocre quando cerca di intrecciare l'aspetto sportivo con lo sviluppo del personaggio, poichè non "sublima" il primo (come potrebbe, del resto?) e non costruisce degnamente il secondo.
E Fever Pitch, per quanto lodato in Europa, esce solo con le ossa rotte in un ideale confronto con la filmografia americana del genere: del resto gli americani, se non fanno film migliori, hanno comunque capito meglio lo sport di quanto gli europei lo capiranno mai... e su schermo sanno costruirci delle storie dove si può, e di certo non si riducono a rappresentarci macchiette umane con gli stessi problemi di un personaggio come Ashworth.
Voto: 5
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Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate.
L'ho visto.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Dragon Slayer
Idem, e fa cagare assai.
Peggio della desolazione di Smaug?
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Non come sceneggiatura magari, ma compensa con delle coreografie così schifosamente over the top da sembrare la parodia delle due torri. Gli orchi ulteriormente ridicolizzati, qua presi a sassate da Bilbo e umiliati da un bambino.
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Diciamo che quando il compito di Jackson si doveva limitare a non strafare e doveva quasi solo rendere giustizia alle atmosfere e ai personaggi di ISDA, filava tutto liscio (o con esiti alterni, specie quando interveniva lui).
In quest'altra trilogia purtroppo, per un motivo o per l'altro si è creato fin troppo margine di intervento per lui, e questo è il risultato. Dopo Rivendell quasi tutto è sacrificato per proporre una scena d'azione dietro l'altra, sostanzialmente, per non parlare dei soliti riempitivi.
Non che mi aspettassi chissà che da questa trilogia (specie visto il materiale di origine e la decisione di realizzare movie da tre ore ciascuno), ma insomma... persino il finale mi ha deluso, nonostante sia tra le cose più rispettose del libro.
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A me scandalizza il fatto che abbiano avuto bisogno di non uno, non due, ma ben quattro sceneggiatori per realizzare una storia che non ha niente da dire, che qua scade anche nei moralismi di bassa lega. Anche se il peggio rimane la CGI penso, non esiste qualcosa di così mediocre con un budget simile a disposizione.
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Io l'ho trovato anche come sceneggiatura inferiore alla desolazione di smaug, per esserne certo dovrei rivederli ma dio me ne scampi
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Nah, più che altro in questo c'era poca trama alla fine, visto che erano tutte battaglie alla cazzo, nel secondo c'era molto più spazio per le puttanate narrative.
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Visto Gone Girl, non male
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Visto anch'io. Bello, ma ha due difetti un po' troppo evidenti: innanzitutto la lunghezza e in secondo luogo l'assoluta mancanza di realismo. Ma per il resto mi ha strappato anche qualche risata.
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Il ragazzo invisibile: molto bello! Non mi aspettavo che un film su un super eroe (per id più ragazzo) uscisse cosi bene essendo italiano!
Non sarà guardiani della galassia o X-man, ma nella sua semplicità funziona, è piacevole e sa intrattenere e incuriosire durante la visione!
Tra l'altro
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Tradizionalmente vedrò l'ultimo Hobbit, ma mi stuzzica molto anche Fincher.
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Gone Girl l'ho visto. Consigliatissimo.
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http://www.teamworld.it/wp-content/u...mo-scemo-2.jpg
C'era una scena al termine del film Mamma mia! in cui Meryl Streep e Pierce Brosnan si scatenano sui pezzi degli Abba vestiti con abiti rigorosamente anni '70 con tanto di zampa di elefante, come a dire "guardate siamo ancora giovani, ci sappiamo ancora fare".
Questo devono aver pensato i fratelli Farrelly che a 20 anni di distanza prendono di nuovo in mano il loro capolavoro demenziale, tirano fuori dal ripostiglio i due protagonisti e fanno finta che nulla sia accaduto nel frattempo.
Harry fa visita a Lloyd in una clinica psichiatrica rivelandogli di avere un disperato bisogno di un trapianto di rene, Lloyd a quel punto getta la maschera e gli rivela che i 20 anni di visite sono stati inutili dato che lui non ha nessun problema e lo stava soltanto prendendo in giro, i due ricevono una lettera destinata a Harry in cui una sua vecchia fiamma gli comunica di essere incinta e si mettono in cerca della figlia, ne seguiranno disavventure improbabili in giro per l'America.
Se la trama non vi sembra un granché possiamo tranquillamente metterla da parte, lamentarsi della trama in un episodio di Scemo & più scemo non ha molto senso, il problema è un altro ed é imperdonabile: non fa ridere, per niente.
La comicità dei Farrelly ha perso lo smalto che poteva avere 20 anni fa, il film fa sorridere qui e lì ma non fa mai cappottare dalle risate.
Sembra la versione opaca e sbiadita di quel capolavoro demenziale che era il primo film, la comicità del duo è invecchiata proprio come i protagonisti, sopratutto Jim Carrey l'ho trovato sottotono, difficile tornare a fare il demente se da anni cerchi di costruirti una credibilità con film simpatici ma tutto sommato ben fatti.
Se non è il sequel più inutile di sempre ci va vicino.
Voto: 5
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Visto Hobbit, in effetti forse è il peggiore dei tre, proprio per la piattezza della trama. Vabbè, il lato positivo è che è l'ultimo.