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““Calmati figliolo. Continuando ad andare avanti e indietro non risolverai niente”sbotto esasperato. Stanotte non ho chiuso occhio perché mia moglie a parlato tutta la notte nervosa. Esattamente come ha fatto la notte prima del matrimonio di Gohan, o come ha fatto la notte prima delle nozze di mia nipote Pan. May ridacchiava, divertita dallo strano comportamento di Chichi. Mentre ora è Goten che mi sta assillando. Ci sono già passato con il mio maggiore, ma il mio secondo genito è anche peggio. Mi ricordo che Gohan cercò di fuggire convinto che Videl non lo amava e che doveva fuggire in Canada cambiando nome e aspetto. Roba da matti. Io e Crilin ci potemmo vedere pochissimo nella cerimonia, perché dovetti controllare tutte le uscite. Almeno Gohan era tornato. Perché la settimana prima delle nozze sparì, ma ovviamente non avvisammo la futura sposa per non preoccuparla e per evitare che la figlia di Mr.Satan aizzasse Majinbu contro mio figlio. Si scoprì che si era rifugiato da quel poveraccio di Junior che passò la settimana peggiore della sua vita ad andargli appreso, per non parlare che si aggiunse il piccolo Trunks scappato di casa per la nascita della sorellina di cui era geloso. La stessa Bra che ora Goten si accinge a sposare. Credevo che la preoccupazione fosse dovuta al padre della sposa. Anche io alle volte ho paura del mio amico Vegeta. No, la paura è dovuta al sentirsi inadatto. “Non sono abbastanza ricco. Con che soldi manderò avanti una famiglia? Che razza di lavoro è fare il barista? Forse sono troppo giovane per fare il padre. Dove andremo a vivere? Lei è abituata al lusso e allo sfarzo. E’ la più ricca del globo con la sua compagnia e rimarrà delusa. Mi lascerà di sicuro”si lamenta senza nemmeno riprendere fiato. Le ho già sentite queste cose. Forse un giorno di tanti anni fa, un ragazzo identico a questo, rompeva la testa al suo migliore amico pelato e senza naso, convinto che una meravigliosa principessa dai capelli corvini non potesse vivere bene con uno come lui. “Per la casa non ti devi preoccupare. Ho costruito la mia e quella di Gohan. Se vuoi posso costruirne una anche per te e la tua futura famiglia”dico sorridendo comprensivo. Lui mi abbraccia e scoppia a piangere. “Grazie papà. Se il migliore!”mi dice riconoscente. Lo abbraccio a mia volta e mi ripeto che stavolta sarò davvero un buon padre. Non me ne andrò più”.
“Che orrore. Goten è uguale a suo padre, Bra a sua madre. Giuro che se Kakaroth oggi si avvicina anche solo lontanamente a Bulma lo uccido. E’ uno strazio. Questo prete parla da ore. Non sono abituato alle cerimonie terrestri. Mia moglie mi stringe la gamba per cercare di calmarmi. Io sto morendo di caldo sempre di più in questo scomodissimo vestito e con il dito mi allento nuovamente il colletto e la cravatta. Vetrunks davanti a me sta soffrendo forse più di me. Povero il mio nipotino. Pan lancia sguardi iracondi alla volta del figlio che non vuole stare fermo e Trunks lo rimprovera a bassa voce per l’ennesima volta. Vorrebbero seguire completamente il matrimonio di quelli che oltre a essere parenti stretti, sono i loro migliori amici. Forse dovrei dargli una mano. Mi piego e mi avvicino all’orecchio di mio nipote. “Comportati bene e domani, oltre ad allenarti, faccio in modo che tuo padre ti porti al parco”. Lui sorride e si mette fermissimo. L’ho convinto. Vorrei che qualcuno facesse la stessa cosa con me. Mi volto verso Kakaroth e ci scambiamo uno sguardo di pura disperazione. Anche lui in quel frack, che invece di essere nero è bianco, sta soffocando. Fuori c’è verde, sole e un enorme spazio perfetto per una bella sfida. Lui però è messo peggio di me. Gli tocca cercare di calmare sua moglie che piange disperatamente. Chichi sa essere molto teatrale e non può accettare che il suo “bambino” si sposi. Io ormai mi sono rassegnato, lei proprio no. Per di più la terza figlia del mio antico rivale, vedendo sua madre piangere, si è messa a piangere anche lei e quel poveraccio di Kakaroth è costretto a cullarla. Non mi piace aiutarlo, ma quando è troppo è troppo. Mi metto in contatto con lui telepaticamente e gli dico di usare May come scusa. Se esce dicendo che deve calmarla e che non può lasciare che la piccola rovini la cerimonia, persino Chichi lo lascerà andare. Funziona e Kakaroth mi lancia uno schifosissimo sguardo riconoscente. Umphf. Di sicuro sotto ha la sua solita tuta arancione e appena è fuori si andrà a fare un giro in volo portandosi dietro la piccola. Sparirà per chissà quanto tempo e al suo ritorno Chichi se lo spolperà vivo. Basta che non si fa ammazzare da sua moglie. Devo ancora sconfiggerlo”.
“E’ finita. Non capisco perché alla fine della cerimonia mia moglie mi ha tappato gli occhi. “Adesso lo sposo può baciare la sposa”. L’ho già sentita sta frase al mio matrimonio. Bò. L’importante è che ora si esce. Io sarò scappato a tutta birra, ma Vetrunks è stato anche più veloce di me. Mio nipote è sparito con Thenshinan e i suoi figli. Lunch si è allontanata con Bulma e Chichi, staranno cianciando di cose futili da donna. Il mollusco si è allontanato con la gallina dopo che è stata lei a prendere il bouquet. Marron è sparita con Uub e Crilin con sua moglie sono andati a cercarli, e secondo me fanno bene. Il namecciano ne ha approfittato per dileguarsi con la sua ragazza. Kakaroth, come pensavo, è sparito con May. Goten, dopo che Trunks gli ha rovesciato in testa un intero pacco di riso, per vendicarsi dello stesso gesto che ha fatto il Son al matrimonio di mio figlio; è andato con Bra nel calesse che i due anno affittato per fare un giro della città da sposini. Perciò, qui, nel grande giardino della Capsule co. dove è stata celebrata la cerimonia, ci siamo solo io, mio figlio e sua moglie. Sembra un giorno perfetto con questo gigantesco sole. Sembra…Eppure capisco che non sarà così fino alla fine. E’ come se l’oscurità fosse andata a oscurare questo bel sole, rendendolo falso, da temere. Ed ecco che sento l’urlo di mia nuora e scatto a correre in quella direzione”.
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a me invece Crilin fa pena... nn lo so xk... Junior invece nnt... prpr mi sa di Vegeta xk hanno lo stesso carattere secondo me... ma è bruttoooooo!! xD
riguardo al capitolo...bella la cerimoniaaaaaaaa!! =) eee Auguriiii!! W gli sposiiii!! xD
mmm... nn so no prpr che cosa possa essere successo... bello bello... =)
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$kҸ ฿ŁΔÇk ϟ, mi fa piacere la sincerità dei tuoi giudizi ^.-. Povero Junior XD. In ogni caso, non c'è sfida per me tra Piccolo e Vegeta. Chissà x ki tifo XP. Spero di riuscire a sviluppare la trama come si deve U_U.
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Cap. 1 Il matrimonio di Bra e Goten II° parte
“All’inizio il terrore mi ha immobilizzato, ma è stato solo un attimo. Il sangue ricomincia a pompare più velocemente di prima, mentre inizio a correre. La mia Pan, la mia piccola e coraggiosa Pan riversa a terra. Ha sbattuto violentemente la testa e del sangue sta scendendo lentamente sui neri corvini che le coprono il volto. Accanto a lei una figura che sembra un incrocio tra un incubo vivido e un ombra irreale. Da un vortice di fuoco fa capolino l’immensa testa di una creatura che lontanamente potremmo catalogare come gigantesco serpente, ma non è niente di simile a qualunque cosa io abbia visto in vita mia. Sembra fatto di fuoco, ma un fuoco più simile all’energia di un aura, di un onda, piuttosto che a fuoco reale, eppure tutto intorno brucia come un forno. Sta fissando la mia Pan pronto ad attaccare ancora. Urlando gli lancio uno dei miei attacchi più potenti. Lo attraversa e lui apre la bocca sfoderando due enormi denti a sciabola, come fiammelle affilate, una contraddizione in termini che però mi si presenta davanti. Non so che fare, possibilmente non c’è niente che io possa fare. Prima che l’essere sferri il suo attacco micidiale, mi lascio guidare dal sentimento, da quello che dice il mio cuore. Mi lancio urlando, l’afferro e rotoliamo lontano mentre il serpente si deve accontentare di mordere terra, mentre zolle d’erba e terriccio volano da tutte le parti e per un attimo mi accecano. Mi riprendo abbastanza per correre con mia moglie in braccio, ma un ruggito di quello, con successive onde sonore di potenza inaspettata, mi fanno cadere a terra. Ormai è troppo vicino, non c’è la faccio a rialzarmi, non ci riesco a correre via. Chiudo gli occhi e la stringo pronto all’inevitabile.
“Non toccare mio figlio!”un urlo, un aura protettiva davanti a me. Socchiudo gli occhi e vedo una figura che protegge me e la mia amata. Non ho bisogno nemmeno di sforzarmi, può essere solo una persona. E’ sempre stato il mio eroe, vittorie o fallimenti per me non sono mai contati, sapevo sarebbe arrivato. Stringo di più Pan e spero che per una volta la fortuna non volti le spalle a mio padre, perché sarà anche bendata, ma sa bene a quale porte non bussare. Papà sei il più forte, fallo fuori a quel mostro di fuoco”.
“Ho ancora la mano tesa, ma fin’ora i miei attacchi lo hanno attraversato. Sebbene lui ci possa attaccare, i nostri colpi lo attraversano come se fosse fatto di fumo. Non so cosa fare, ma non gli permetterò di far del male a mio figlio e a mia nuora. In fondo anche se la piccola Pan non fosse ormai parte integrante della mia famiglia, questo glielo dovrei comunque. Anni fa, contro Superc17, fu lei a salvare me, evitando che quel pezzo di latta mi lanciasse un colpo energetico mortale. Mio figlio, non credo che debba spiegare cosa vuol dire essere padre, anche perché ora ho una gatta da pelare ben più grossa e infuocata. Devo riflettere. Nell’ultimo periodo tutte le volte che ci siamo trovati davanti a fenomeni strani erano legati a poteri insoliti come quello Reale o quello del Drago. Perciò questo enorme serpente di fuoco, dagli occhi di brace, deve essere la manifestazione di un qualche potere, come lo è il drago dorato di Kakaroth. Se almeno ci fosse quell’imbecille a darmi un mano. Non c’è mai quando serve. Io non posso fermarlo. Nonostante possieda il potere reale non lo so controllare, non ho potere su di esso. Al massimo è lui ad avere potere su di me. Devo provarci ugualmente. Questa creatura si avvicina strisciano. Quanto odio le cose che strisciano, ma questo non è il momento. Cerco di ricordarmi il momento preciso in cui ho accettato definitivamente questo potere, la prima volta che l’ho manifestato. Ricordo le emozioni precise e sono così vivide forse perché in questo momento le sto rivivendo. Lo cerco dentro di me, cerco la sua energia, se ci riesce Kakaroth ci posso riuscire anch’io. Non sono inferiore a quella terza classe, io sono il principe dei saiyan e posso riuscirci. Sono diventato supersaiyan quando seguendo la leggenda doveva esisterne uno solo. Sono riuscito a trovare la rabbia per ricoprirmi d’oro, a maggior ragione devo riuscire a gestire questo potere. Potrà essere pure una maledizione, ma se è veramente un potere che si manifesta per amore, dovrà rispondere alla chiamata. Perché è per amore che sto combattendo, per proteggere la mia famiglia. Sto mettendo tutto il mio essere in questa ricerca, mentre comincio a sentire l’odore di zolfo delle fauci del serpente. Ed ecco nell’oscurità del mio essere un fioca luce che brilla e pian piano, mentre mi concentro sulle immagini dei momenti più belli con la mia famiglia, diventa sempre più forte. Quando esplode come un piccolo sole riapro gli occhi. La mano ancora tesa, Trunks ancora i miei piedi che abbraccia sua moglie Pan ancora svenuta, mentre il mio primogenito è ripiegato su se stesso e con gli occhi chiusi non può vedere. Tutto uguale, solo il serpente ormai è a un soffio da me. Eppure non riesco a vedere il mondo intorno a me. E’ come se ci fossimo solo noi e a circondarci l’oscurità dello spazio trapuntato di stelle. Meraviglioso come spettacolo, se non ci fosse il freddo siderale a entrarti nelle ossa. Non dovrebbe esserci ossigeno, ma in fondo mi sento a casa, è qui che sono vissuto per buona parte della mia vita. Sotto di me non vedo la terra, ma una specie di specchio nero riflettente. Posso specchiarmi, ma non mi riconosco. Il simbolo del potere reale sulla fronte, gli occhi di pura luce che non ricordano nemmeno lontanamente i miei, l’aura del supersaiyan, ma un energia azzurra che si diparte da me è sembrano fiamme di ghiaccio che lambiscono ciò che voglio proteggere nascondendolo alla vista del serpente di fiamme. Nel mio palmo appare quella che assomiglia a una sfera di energia azzurra. Oserei dire che assomiglia alle mie tecniche normali, ma questo piccolo sole azzurro è fatto della stessa sostanza di energia azzurra che mi circonda, è qualcosa di uguale e diverso dai soliti attacchi energetici. Un po’ come il pugno del drago, o meglio, come lo deve vedere Kakaroth il suo pugno del drago. Perché è lui stesso che si trasforma nella sua mossa e forse succederà anche a me quando l’avrò lanciata. Lascio che sia il potere reale a parlare per me, perché lui sa cosa sta succedendo e io no.
“Colpo della Fenice!!!”. E’ questo l’urlo che risuona mentre una splendida fenice dalle ali nere esce dal mio colpo e trapassa il serpente. Il vortice da cui è uscito si estingue. I suoi occhi di brace si spengono diventando bianchi e, soffocato dalle zampe e dalle ali della fenice, scompare. Pian piano anche la creatura che rappresenta il mio potere svanisce. Mi chiedo perché proprio una fenice. Avrei preferito qualcosa di più maschile se devo essere sincero. Di sicuro Kakaroth mi prenderà in giro. La fa facile lui, tanto ha un drago. Abbasso lo sguardo. Il mondo torna alla normalità, o forse sono io che sto tornando alla normalità. Riesco nuovamente a distinguere la terra sotto di me, i resti della festa intorno a me. L’importante e che mia figlio e sua moglie stiano bene. Sono riuscito a salvarli. Tutto si fa nero e sento ogni cosa svanire”.
“Apro gli occhi spaventato, tenendo sempre stretta la mia Pan. Ho sentito papà urlare qualcosa, nel modo in cui chiama le sue mosse migliori. Eppure è una mossa che non conosco. Avrò sentito male, papà non chiamerebbe mai così una tecnica. Del serpente non c’è più traccia siamo salvi. Quando girandomi vedo una figura svenuta e immobile a terra. “Papà!!!”urlo riconoscendola”.
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Bellissimooooo!! *.* Colpo Della Fenice... ma xk qualcosa di più maschile?? nn è mica femminile.. mmm... bello mi piace come nome =)
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Che ti devo dire $kҸ ฿ŁΔÇk ϟ. Io adoro le fenici, ma Vegeta evidentemente lo considera un uccellaccio troppo cresciuto e poco virile XD. Sono felice che ti piaccia. ^^ Spero gradirai anche il proseguito della storia.
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Cap.2 Goshin I° parte [L’arrivo di 3 piccoli bimbi]
La sala d’aspetto dell’ospedale di Satan City era gremita. L’intero gruppo NA riunito. Quel giorno avevano deciso di nascere ben tre bambini. Goku faceva fare vola-vola alla piccola May di due anni che rideva come una matta. Chichi, Bulma e Videl chiacchieravano animatamente. C18 inseguiva tutti i dottori che passavano, minacciando pur di avere notizie. In fondo sua figlia Marron lavorava in quell’ospedale come infermiera e, ora era lei che era in sala parto,meritava più attenzioni. Ub e Goten stavano scavando un solco a furia di andare avanti indietro per il corridoio. Goten preoccupato per sua moglie Bra, Ub per la consorte Marron. Vegeta cercava di rilassare Piccolo, cioè, a modo loro, in silenzio guardandosi torvi. Vegeta però ghignava leggermente, segno che capiva esattamente lo stato d’animo dell’altro guerriero. Il namecciano era troppo nervoso. Pensava a Elly. La sua saiyan terrestre, sua moglie da così poco, era lì dentro a soffrire. Trunks e sua moglie Pan guardavano loro figlio Vetrunks, di sette anni giocare con il suo miglior amico, il figlio di Laura e Tenshing, Gorin. La sorella gemella di Gorin, Latys, era addormentata tra le braccia della madre. Laura era tranquillamente seduta su una delle sedie della sala d’aspetto. Entrambe avevano i capelli blu e un temperamento mite, ma se avessero starnutito, si sarebbero trasformate in due bionde assassine. Laura, con il suo strano carattere, aveva finalmente smesso di fare la ladra, ed era diventata una famosa giornalista d’assalto. Crilin era sull’orlo di uno svenimento. Solo il suo rinnovato sangue saiyan ci pensava a donargli la parvenza di un orgoglio, ripeto parvenza, che gli impediva di crollare a terra. Tenshinan, Yamcha, Jaozy e Pual parlavano animatamente. Gohan arrivò tutto trafelato. Era andato a prendere il pranzo. Era infatti ora di mangiare. Aveva corso per evitare di far inferocire ulteriormente i futuri padri. Ricordava quanto era stato nervoso lui in quei frangenti. Sia quando Videl aspettava Pan, sia quando era toccato a sua figlia andare in sala parto. Goten si avventò sul cibo più voracemente del solito, al contrario Ub non toccò cibo dal nervoso. Nemmeno Piccolo mangiava, ma per lui era normale, anche se in compenso beveva. C’era già un’intera piccola spazzatura vicino a lui stra-colma di bottigliette vuote. Vegeta sapeva che era normale. Quel namecciano in fondo gli assomigliava. Lo aveva capito col tempo, ma aveva cominciato a comprenderlo un giorno tanti anni prima. Dopo che avevano sconfitto i cyborg costruiti il computer del dottor Gero, quando si erano trovati da soli sperduti in mezzo al polo nord. Erano entrambi silenziosi guerrieri, con le braccia incrociate in una posa da duro, con un cipiglio poco amichevole. Però se era la loro donna a stare male, cadevano in preda al nervoso o al panico. In aiuto arrivò il “veterano”, ossia Goku. May si era addormentata tra le braccia del padre e adesso era con Chichi. Ovvero era stata Chichi a prenderla in braccio, consigliano a Goku di tranquillizzare i neo-padri. Goku aveva seguito il consiglio. Suo figlio Goten era troppo nervoso per parlare, il suo allievo Ub aveva lo sguardo vacuo e pareva non sentire. Era andato allora da Piccolo, e come Vegeta, aveva quasi sorriso vedendo uno dei guerrieri più forti della galassia in quello stato. Goku ripensò mentalmente al panico provato alla nascita dei figli. Era stata sua moglie a soffrire e aveva cercato di non far vedere che era lui ad aver paura. Ripensava che i problemi però cominciavano prima. Gli sbalzi d’umore, la fame sproporzionata e le voglie. Non sapeva proprio cosa avrebbe fatto senza superpoteri. Ripensava quando in pieno inverno Chichi aveva avuto un’incredibile voglia di anguria. Per evitare un sicuro disastro era andato a cercarla. Per trovarla era dovuto andare fino all’altra parte del mondo. Era definito il “veterano” in quei momenti perché era stato il primo ad essere padre e quello con più figli. Alla nascita di Gohan si era sentito troppo giovane, con Goten aveva esasperato Re Kaio, a May si era sentito troppo vecchio. Il tempo scorreva lento e la situazione era sempre più insostenibile. Poi finalmente i “padri” furono chiamati. Il resto del gruppo preferì restar fuori.
Ub entrò silenziosamente nella bianca stanza d’ospedale, dietro di lui titubanti Goten e Piccolo. Le tre nuove mamme erano sdraiate in tre letti diversi, uno vicino all’altro. Avevano l’aria affaticata, ma sembrava belle come sempre. I tre si scusarono per non aver voluto stare con loro, invece di aspettare fuori, ma le loro mogli sapevano che sarebbe crollati se ci avessero provato. Tranne Marron, che teneva il figlio in braccio, gli altri due piccoli erano nelle culle accanto al letto. Ub si avvicinò alla moglie e guardò da vicino il neonato. Era una bambina, la sua bambina, identica alla madre a quell’età. Aveva però preso anche dal papà, perché quando con la manina strinse il dito al padre, quasi glielo stritolò. Anche gli altri due neonati non erano esattamente normali. Il figlio di Junior era sveglio e si agitava nella culla. Il namecciano ricordava se stesso da piccolo. Essendo nato da un uovo, era stato piccolo, brutto ed era cresciuto ad un incredibile velocità. Al contrario i namecciani nati come suo figlio, crescevano alla giusta velocità e se da grandi erano belli lo erano anche da piccoli e il contrario. Suo figlio però non aveva caratteristiche namecciane. Guardava con due occhini azzurri spalancati il mondo intorno a lui. Aveva un ciuffetto di capelli biondi, ma aveva due orecchie a punta come il padre. Suo padre lo prese tra le braccia e lo guardò a lungo. Lo teneva delicatamente, quasi avesse paura di romperlo. . Goten non poté vedere subito suo figlio. Dovette prima convincere Bra che nelle condizioni in cui era doveva riposarsi, visto che lei aveva già intenzione di alzarsi. Poi il ragazzo andò a vedere suo figlio. Il piccolo era placidamente addormentato. I medici erano rimasti sorpresi nel vedergli la coda, quasi quanto vedere le orecchie del figlio di Elly. Anche Goten rimase sorpreso, ma non per la coda. Si ricordava che lui era la fotocopia di Goku, che lo stesso Goku e Turles erano identici a loro padre Bardack. Vedere però l’aspetto di suo figlio gli fece effetto. Sembrava un piccolo Goku neonato.
Ora quei tre pargoli avevano bisogno di un nome. La bambina fu chiamata Ely, un nome scelto da Marron e approvato da Ub. Il nome del piccolo namecciano era stato scelto dal padre con il consenso di Elly. Era un nome carico di significati per chi sapeva comprendere. Il piccolo fu chiamato: Jaden, che in namecciano voleva dire “luce nuova”. Il terzo nome lo scelse Bra. Visto la somiglianza scelse: Goshin. Dopo un po’ arrivarono i trepidanti nonni. Goku, a dire la verità era addirittura bisnonno, anche se di Vetrunks, ma era ugualmente emozionato. Vegeta quasi si sentì male a vedere la sua “bambina”. la sua piccola principessa così affaticata e bianca come un cencio. Crilin camminava appoggiandosi al muro. C18 si mise di guardia alla figlia e alla nipote e se solo pesava che avessero bisogno di qualcosa, mandava su e giù il povero Ub. Goku, vedendo quei tre adorabili piccoli, disse un commosso:”Urca!”. Dende arrivò in quel momento. Sia Piccolo, che Elly non avevano genitori (O meglio quelli di Elly non sono considerabili tali), ma il giovane Supremo non aveva voluto mancare. Chichi prese in braccio il nipotino ancora addormentato. Bulma si avvicinò al marito, temendo una catastrofe imminente. Vedendo suo nipote, Vegeta vide realizzarsi uno dei suoi peggiori incubi. Il suo nipotino, sangue del suo sangue, era una piccola fotocopia di Kakaroth. Si appoggiò alla moglie e cominciò a fare dei lunghi respiri. In fondo Vetrunks assomigliava a Vegeta come una goccia d’acqua, solo che i capelli dalla stessa strana capigliatura erano lilla. Uno all’uno. Una volta ripreso, si decise che doveva voler bene a suo nipote, come voleva bene al resto della famiglia. Proprio allora Goshin si svegliò. Fu in quel momento che si notò la sua discendenza dalla famiglia Brief. Aveva un cipiglio e uno sguardetto omicida degno del discendente del principe dei saiyan. Vegeta non poté non lasciarsi sfuggire:”Questo è mio nipote” e sfoggiò un bel sorriso, anche se era un sorriso leggermente inquietante. Vegeta era al massimo della felicità. Non avrebbe avuto problemi ad affezionarsi a quel moccioso.
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ahahah xD fantastico! spero prpr che Goshin abbia lo stesso caratterino di Vegy... xD ti prego fallo testardo come luiii! >.< ho sempre desiderato un Vegeta in miniatura xD
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$kҸ ฿ŁΔÇk ϟ, per me c'è già il piccolo Vetrunks che è un Veggy in miniatura XD. Quel bambino è buono e calmo sono con il nonno XP. In ogni caso, come vedrai nemmeno Goshin è calmo e tranquillo hihi.
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Cap.2 Goshin II° parte (Un supersaiyan in pannolino)
Il sole splendeva su una tranquilla giornata sui monti Paoz. Quando un esplosione fece tremare la terra. Forse non era esattamente tranquilla quella mattina. Era domenica e come ormai d’abitudine, Goku e Vegeta si stavano allenando. I loro allenamenti erano alquanto movimentati. Se un povero sventurato fosse stato così pazzo da avvicinarsi troppo, avrebbe rischiato di essere colpito da una Kame-hame-ha o da un onda energetica. Se fosse stato proprio sfortunato si sarebbero aggiunti un paio di ki-blast conditi da colpi ben più massicci. Quel giorno, l’oramai gigantesca famiglia era riunita. Con tutto quel assembramento di saiyan, c’era bisogno di un incredibile quantità di cibo. Nella piccola cucina di Chichi; c’erano Bulma, Pan, Videl e Bra intente a cucinare. Chichi doveva allo stesso tempo apparecchiare e dare un occhiata a Vetrunks, di sette anni e mezzo, come lui ricordava a tutti, che giocava con la piccola May. Goten teneva in braccio Goshin e in tanto parlava con l’amico di sempre, Trunks. Gohan stava aiutando nel cucinare. O meglio, stava facendo una gustosa grigliata al barbecue. Sia Goten, che Trunks non avevano mai visto nessuno così pratico. Se avessero saputo che Gohan aveva imparato in un particolare allenamento quando era piccolo, cucinando code affettate di dinosauro. Dopo un po’ Trunks vide suo figlio corrergli incontro. Chichi aveva visto che May sbadigliava e, lasciando perdere la tavola, era andata a metterla a letto. Vetrunks si era quindi diretto dal padre. Aveva una faccia seria e stava a braccia incrociate. In quei momenti Trunks si stupiva di come suo figlio, a parte il suo stesso colore di capelli, fosse simile a Vegeta. “Papà ci alleniamo? Me l’avevi promesso”sbottò annoiato. Il destino però voleva diversamente. In quel momento Bulma urlò che il pranzo era pronto. Vetrunks però non si diede per vinto. “Vado io ad avvertire il nonno e Goku” e in poco tempo era già partito. Si divertiva un mondo ad allenarsi con i due adulti. Erano i migliori. Certo anche suo nonno Gohan, i genitori, Goten e gli altri erano degli ottimi guerrieri. Anche se solo terrestri anche Nonna Videl e Chichi sapevano dimostrarsi delle dure. Però Goku e suo nonno Vegeta erano considerati come dei grandi eroi potentissimi, dal bambino. Era stato il suo nonnino a insegnargli a diventare supersaiyan e lo aveva allenato da sempre. Mentre Goku gli aveva insegnato un sacco di tecniche. Sapeva che Goku era il suo bisnonno, ma preferiva chiamarlo per nome.
I due saiyan non si risparmiavano. Provavano un immenso piacere a sfidarsi. La lotta era nel loro sangue. Era una mattina che combattevano. Erano troppo stanchi per livelli più alti, perciò erano entrambi SSJ2. Goku aveva lanciato una serie di Ki.blast per depistare l’avversario e coglierlo di sorpresa col teletrasporto. Vegeta però se lo aspettava e mentre Goku appariva, lo colpì con una gomitata in piena pancia. Goku incassò il colpo, ma ne risentì. Vegeta, ansimando dalla fatica, gli disse provocatorio:”Sei già stanco?”. Goku, anche lui affaticato, rispose:”Parla per te. Io sono pronto a ricominciare”. Ripresero a combattere scambiandosi colpi in volo. Ognuno dei due parava calci e pugni dell’avversario, cercando di colpire a sua volta. Entrambi non videro arrivare una potentissima onda verso di loro. Una luce accecante e un incredibile esplosione. I due saiyan furono scaraventati contro una montagna, che dal colpo si sgretolò. Quando riemersero dalle macerie, Vegeta si voltò verso Goku e gli disse:”Kakaroth chi è stato?”. “Non lo so. Però quest’aura mi sembra familiare”. Una voce conosciuta disse:”Avete visto che forza?!”. I due saiyan si voltarono all’unisono. Davanti a loro Vetrunks, con un aria furbetta, e le mani dietro la testa. Non avrebbero mai smesso di stupirsi della potenza di quel bambino. Aveva lanciato un onda abbastanza potente da dar del filo da torcere a due SSJ2, senza nemmeno diventare supersaiyan. Il bambino vide i volti dei due adulti e capì di averla combinata grossa. Per calmarli gli disse: “Nonna Bulma dice che è pronto”. Detto questo volò via a tutta velocità per evitare una sfuriata dai due. I due saiyan adulti dimenticarono l’accaduto, concentrando tutta la loro attenzione sul pensiero del pranzo. Lo stomaco di Goku fece un sonoro gorgoglio. Anche Vegeta si sentiva incredibilmente affamato. Arrivarono così velocemente, anche senza teletrasporto, che gli altri ancora non si erano seduti a tavola. Il pranzo fu nella più totale confusione. Chiacchieravano, divoravano e si divertivano. Quando furono tutti sazi, ossia innumerevoli portate dopo, si divisero. Per premiare le premurose mogli, che avevano dovuto cucinare tutta quella roba, furono i mariti a offrirsi volontari per sparecchiare e lavare i piatti. Le mogli decise di approfittarne e di andare tutte insieme al lago a prendere il sole. Era una giornata speciale. Non dovevano lavare, lavorare e i figli erano con i mariti.
Goku, dopo aver fracassato un paio di piatti, era stato messo a controllare i piccoli. Non avevano molta fiducia in lui, perché avevano chiesto a Vegeta di controllare i piccoli e Goku stesso. Il principe dei saiyan aveva detto testualmente: “Mi hanno incastrato a fare da balia, tsk, sperate che non faccia saltare tutto”. In realtà era felice di passare del tempo con i nipoti e gli andava anche bene controllare May, che sembrava trovarlo simpatico. La piccola infatti già correva e chiacchierava e nell’inquietante periodo “E pecché?” aveva cominciato ad assillarlo. Gohan lavò piatti, bicchieri e posate a velocità sostenuta, mentre Trunks li asciugava allo stesso ritmo. Goten aveva sparecchiato in un lampo. Anche se aveva la predisposizione ad essere maldestro come Goku, con il suo locale era diventato un esperto. May era tra le braccia di Goku e gli tirava gli strani capelli, sparando come al solito domande. Vetrunks faceva i compiti. Era un vero piccolo genio, ma amava essere aiutato da Vegeta. Il saiyan sapeva che il nipote bleffava, ma faceva finta di non capirlo. Essendo tutti occupati, nessuno si accorse che nella sua piccola culla, Goshin aveva aperto gli occhi. Era entrata dalla finestra una farfalla. Come tutti i componenti della famiglia Son, era attirato dalla natura. Perciò vedendola allungò le manine cercando di prenderla. Era infastidito dal fatto che era troppo lontana, ma non si diede per vinto. Per essere un neonato. il suo orgoglio e la sua forza di volontà erano incredibilmente smisurati; da far concorrenza allo stesso Vegeta. La sua forza inoltre era incredibile. Fu in quel momento che successe una cosa impensabile. Tutti si voltarono sentendo all’improvviso una potentissima aura. Dal lettino proveniva un'aura dorata. Si avvicinarono e videro che Goshin era diventato SSJ. Il neonato vide che la sua farfalla era volata via. Tornò normale e iniziò a piangere. Non sapendo che aveva lasciato tutti ammutoliti. Interiormente erano tutti felici, ma un pensiero inquietante sfiorò Vegeta. “Se fosse un presagio?”si chiese.