qui si chiariscono un pò di cose
La mente del guerriero mistico veniva attraversata da migliaia di pensieri e di immagini. Era proprio una strana sensazione. Era così perso nei suoi pensieri da poterli vedere fisicamente avanti a se. Oramai, dinanzi ai suoi occhi spalancati non v'era più l'immagine del mondo, ma solo lo specchio della sua mente. Le punte degli alberi, le cime delle montagne, metro dopo metro, svanivano sostituite da colori, suoni, odori, e sapori. Il sapore delle lacrime che le sue labbra avevano assaggiato in varie occasioni, gli odori del bruciato che contraddistingueva le sue battaglie, i colori del sangue, della pelle, dei capelli: il suono delle battaglie compiute grazie all'incoraggiamento di suo padre. Il suono della sua voce. Quante volte le sue orecchie avevano ascoltato quelle parole, che suonavano come “Figliolo, ce la puoi fare. Io credo in te!”. Già...come dimenticare l'insostenibile allenamento al quale era stato sottoposto assieme alla persona più cara al mondo?
E' la seconda volta che lo uccido...
Ancora si sentiva in colpa...mai avrebbe potuto dimenticare l'atto estremo del padre ai tempi di Cell, quando l'unico modo per salvare il pianeta era quello di sacrificare la sua vita, portandolo lontano con il tele-trasporto. Quella volta, se Gohan avesse eliminato subito il suo avversario, non ci sarebbe stato motivo di un tale sacrificio. Avrebbe potuto eliminarlo con un dito, invece aveva perso il controllo della situazione, esattamente come poche ore prima. Era davvero necessario uccidere Goku? Le iridi spalancate ora osservavano una figura paterna dal volto felice, spensierato. Improvvisamente quel volto sereno si tramutò, diventando quella maschera di paura e odio che aveva visto sulla sua faccia, poco prima di ucciderlo in quella maniera, tra l'altro vigliacca. Nemmeno gli aveva lasciato la possibilità di difendersi. Per non parlare del dolore che aveva procurato a sua madre. L'odio che ora Chichi riserbava nei suoi confronti.
O vuoi uccidere anche me?
Mamma, come puoi pensare questo? E' TUTTA COLPA TUA!
No! Gohan, aspetta, rifletti...
NO! E' SOLO COLPA TUA, URBICK!
Lo scaraventò su una montagna. Sarebbe sicuramente morto, se la miracolosa tigra bianca, con un balzo stupendo, non l'avesse salvato e riposto su di un albero.
Piccola, fallo tornare in se stesso.
UCCIDERO' TE E QUESTA STUPIDA TIGRE!! E DATO CHE FAI FINTA CHE TE NE INTERESSI QUALCOSA, DISTRUGGERO' ANCHE QUESTO PIANETA!!
Urlando a mezz'aria, scatenò tutta la sua immensa energia. Oramai la pupilla non era più visibile, gli occhi erano completamente bianchi. Nonostante fosse a dieci metri dal suolo, questi si spalancò in una voragine profonda, mentre scariche elettriche pesavano a distruggere gli alberi più vicini. Un bagliore bianco e fortissimo era diventato quasi accecante. Questo era il momento di intervenire per la tigre bianca. L'animale soprannaturale caricò il salto, piegandosi sulle zampe posteriori, pronto allo scatto, è il caso di dirlo, felino.
Hai fatto in modo che uccidessi mio padre, solo perché vuoi impossessarti dei poteri di noi saiyan!
Gohan! Sai bene che non è vero, avrei potuto farlo in qualunque momento...ragiona..
Tu non vuoi salvare la terra da Selenio come mi hai detto! Chi è Selenio? TE LO SEI INVENTATO! ...ONDA...
Assunse la posa per preparare l'onda energetica. Dai palmi delle mani paralleli cominciò a nascere un bagliore azzurro, sferico.
Ti ho spiegato come stanno le cose!
...e...
Il sacrificio di Goku era necessario!
...ner...
Gohan! Ragiona!
...ge...ti...
GOHAN! Se Selenio si fosse nuovamente insidiato nel corpo di tuo padre a quest'ora sarebbe di nuovo in carne ed ossa, e avrebbe ucciso tutti noi! Anche tua madre e tuo fratello, tua moglie e tua figlia!
La tigre si rilassò, seduta sul ramo, come il suo padrone.
Il figlio di goku cambiò espressione. Lasciò perdere il colpo energetico, lasciando che il suo corpo scivolasse nell'aria, scendendo letamente. Quando toccò terra, rimase come imbambolato in piedi, al centro della voragine nella foresta che lui stesso aveva provocato. Le sue guance conobbero nuove lacrime, lente, dolorose. Il rosso poté tirare un sospiro di sollievo, e si distese sul ramo. La tigre invece scese, e si dirigeva lentamente verso il mezzo saiyan, ancora il suo volto era dipinto da quell'espressione vuota, demotivata, sconfitta.
Cosa...stavo...per...fare?
Lo sai bene – la voce di Urbick era seria, ma anche comprensiva, carezzevole – ti ho spiegato come stanno le cose, lo conosci il mio piano. Goku mi raccontava che lo spirito di tutti i saiyan si può insidiare in un corpo qualunque, e finché non si nutre di abbastanza energia, vi rimane intrappolato, indissolubilmente legato. Se fosse tornato nel corpo di tuo padre, sarebbe stato impossibile ucciderlo, Selenio l'avrebbe previsto. Bisogna solo convincerlo a entrare nel mio corpo, dopodiché, mi ucciderai. E' semplice, fratello.
Il suo sorriso era sincero, e per un attimo Gohan ebbe la convinzione di aver fatto bene a compiere quel gesto apparentemente brutale e demotivato. Sorrise anche lui, ma svenne inesorabilmente, accasciandosi per terra. Cadde con le gambe che improvvisamente cedettero, e il suo corpo si rannicchiò per terra, in un sonno quasi da bambini.
Sceso dall'albero, Urbick era giunto al fianco della sua tigre, accanto al bello addormentato. Si sedette sulle ginocchia, e con la mano destra carezzò i capelli del mezzo saiyan, come per tranquillizzarlo nel sonno che pareva essere partito agitato...
Dormi, dormi, Gohan.
La tigre bianca strusciava la testa contro la schiena del padrone, come a fare le fusa. Un grosso gatto coccolone, ecco cosa sembrava in certi momenti, il tremendo felino.
Dormi. Sai, peso proprio che il nostro piano andrà a buon fine.
Il felino lecco il collo di Urbick, che rise di gusto, solleticato da quel gesto.
Lo so, piccola, lo so. Appena usciti dall'inferno avevo fatto una promessa a me stesso. Ricordi cosa avevo detto?
Smise di carezzare i capelli del figlio di Goku, e guardò il suo volto attentamente, quasi a volerne leggere ogni piccolo particolare.
Sai, Gohan, avevo detto “Adesso voglio il loro sangue”. Eh, lo dissi, me lo ricordo bene. Poi, cambiai idea, mi eravate simpatici. Al punto che penso quasi di sacrificare la mia vita per voi, i miei amici, i miei unici amici. A parte gli animali.
Sbuffò sorridendo sincero.
Ma ora che vi ho trovato, non vorrei perdervi di nuovo...che fare? Uccido te, che sospetti di me, o mi sacrifico me stesso in nome della nostra amicizia?...beh...Deciderò quando sarà il momento. Non so da che parte stare...
Commenti? cominciate a capire qualcosa?