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Entrambi iniziarono a guardarsi intorno per scoprire chi si fosse intromesso. Anche Jiozi fece lo stesso, mentre Toteppo era ancora stordito al suolo e non si era ancora reso conto di nulla.
“Che stranezza… sembra che i miei cari saiyan si trovino in difficoltà! Non pensavo che avrebbero incontrato tutti questi problemi a schiacciare dei miseri terrestri!” disse la nuova venuta con tono tanto sorpreso quanto per nulla preoccupato. Se era infatti vero che quanto era accaduto non era stato da lei previsto, era altrettanto certo come lei avesse poteri e mezzi sufficienti per ovviare a quella situazione impreventivata. Lo sguardo di lei si posò su Tenshinhan e sulla cloth da egli indossata. “Ma del resto se questi terrestri si avvalgono di armi che esulano dalle loro effettive potenzialità…” commentò lei per poi volgere le proprie attenzioni a Jiaozi “…oppure fanno sfoggio di abilità che tradiscono la propria appartenenza ad una razza ben diversa da quella umana… beh, in quel caso direi che la cosa non è più così strana”.
Tenshinhan rimase colpito dalle sembianze e dall’aura emanata da colei che era accorsa in aiuto di Toteppo e Panbukin. Gli ricordava molto Freezer, sebbene non lo avesse mai incontrato in quello stadio evolutivo primitivo, e oltre a questo i suoi lineamenti più morbidi e sottili tradivano la sua natura di donna. “Deve appartenere alla stessa razza di Freezer, ma è infinitamente più debole. Malgrado questo la sua presenza mi inquieta” pensò Tenshinhan, che aveva ancora negli occhi come il suo potente attacco energetico fosse stato deviato con una facilità disarmante da costei che pareva più debole sia di lui che dei saiyan contro cui stava combattendo. “Possiede un’aura strana, sinistra… così insolita, per certi versi simile a quella di Freezer, ma familiare anche perché ha qualcosa in comune con la mia! Questa changeling possiede poteri misteriosi, e sono certo che scoprirne l’entità non sarà piacevole!” pensò a sua volta Jiaozi.
“Lady Polaris!” esclamò Panbukin riconoscendo la propria soccorritrice. Il suo tono era mortificato e colmo di vergogna per essersi fatto scorgere da colei che gli aveva conferito quel potere che gli aveva permesso di aumentare di molto la sua forza combattiva e di avere la possibilità di tramutarsi liberamente in ohzaru. Anche Toteppo si mise a sedere. Non disse nulla, ma anche sul suo muso scimmiesco vi era lo stesso rabbioso senso di vergogna che appariva su quello di Panbukin.
La changeling comprese lo stato d’animo dei due saiyan, e la sua reazione si tradusse in un sorriso rassicurante. “Non dovete sentirvi umiliati! Non mi sento delusa da voi! Evidentemente il mio aiuto non è stato sufficiente! Beh… per me non è un problema fare di più!” disse la madre di Freezer. “Se questi avversari sono troppa cosa per voi lasciate che me ne occupi io!” aggiunse poi la regina con tono quasi materno. “No, aspetta! Perché non conferisci anche a noi un potere tale da permetterci di trasformarci in Super saiyan come hai fatto con Seripa e Toma? A quel punto saremmo perfettamente in grado di sistemare quei due senza bisogno di ulteriori interventi da parte tua!” protestò Panbukin. Egli era pur sempre un saiyan, e dunque non avrebbe accettato di buon grado l’idea di ritirarsi dalla battaglia con la coda tra le gambe. “Dunque è stata lei a conferire quel potere ai saiyan… ora finalmente i conti cominciano a tornare! Anche se ciò rappresenta un’ulteriore riprova delle insidiose capacità di quella strega…” pensò tra se e se Jiaozi. “Mi dispiace deludervi! Ma non ho conferito affatto più potere a Toma e Seripa rispetto a quanto io abbia fatto con voi! Loro semplicemente avevano un potenziale latente più grande, e per quello sono riusciti a sfruttare il mio potenziamento per trasformarvi, mentre voi no!” spiegò Lady Polaris. “Ma certo… sin dai tempi in cui formavamo un team loro due e Bardack si sono sempre dimostrati una spanna sopra di noi, e le cose a quanto pare non sono cambiate col tempo!” commentò Panbukin con disappunto. “Tuttavia, se volete… potrei conferirvi ulteriore potere!” disse la consorte di Cold. Nel sentire queste parole Tenshinhan e Jiaozi rimasero paralizzati dal terrore. Dunque poteva conferire ai propri seguaci un potere ancora maggiore? A quanto pare le capacità potenzianti della regina superavano persino quello di Babidy. “Però mi sento di sconsigliarvi questa soluzione! Un sovraccarico di potenza potrebbe avere dei forti effetti collaterali! Non preoccupatevi comunque! Anche se non sarete voi ad eliminare i terrestri sono ugualmente intenzionata a premiare i vostri servigi mantenendo la promessa che vi ho fatto!” disse la madre di Cooler con tono magnanimo e premuroso. Panbukin però non parve favorevole a tale prospettiva “Noi siamo dei saiyan! Noi abbiamo sempre ottenuto tutto combattendo! Non siamo intenzionati a farci servire la pappa pronta standocene in panciolle mentre tu fai tutto il lavoro! Vogliamo dimostrarci degni in tutto e per tutto della tua generosità! Nondimeno ormai quei due terrestri sono nostri avversari e quando un saiyan punta una preda non è più disposto a lasciarla! Dunque non preoccuparti! E dacci pure quel potere! Dovesse anche costarci la vita!” asserì il saiyan. “La loro sete di sangue rasenta il fanatismo, tuttavia non si può negare che siano dei guerrieri estremamente valorosi!” pensò tra se e se Jiaozi. “Esattamente la reazione che mi aspettavo da loro! Molto bene!” pensò a sua volta Lady Polaris, sul cui volto apparve un sorriso di sinistro compiacimento, così simile a quello degli altri membri della sua famiglia. Guardandola negli occhi in quel momento si sarebbe potuta scorgere la stessa luce malvagia presente negli occhi di Cold, Freezer e Cooler, a riprova di quanto, per quanto ella si atteggiasse a divinità misericordiosa, anche lei fosse una persona malvagia. In quel momento però i suoi occhi si sgranarono e un fiotto di sangue sgorgò dalla sua bocca. Ella abbassò lo sguardo e vide un grosso foro all’altezza del proprio petto. Aveva commesso l’errore di distrarsi, e ciò aveva consentito a Tenshinhan di trapassarla con un raggio di energia scagliato senza alcun preavviso. “Sei stata incauta a scoprirti così tanto con un livello combattivo basso come il tuo!” disse Tenshinhan. L’ex allievo della scuola della gru sapeva come non fosse eticamente corretto attaccare alle spalle, ma sapeva altrettanto bene che se avesse permesso a quella strega di utilizzare ancora i suoi poteri le cose si sarebbero potute complicare. Stranamente però, Panbukin e Toteppo non parvero preoccupati dalla cosa, anzi, sorrisero divertiti. Furono le parole di Lady Polaris a conferire senso al loro atteggiamento. “Oh… e cosa ti fa pensare che io mi sia scoperta? Io non lo sono mai! E per una semplice ragione…” disse lei, e mentre parlava la ferita si rimarginò istantaneamente, sotto lo sguardo atterrito di Tenshinhan e Jiaozi. “Io sono immortale! Nessuno può uccidermi!” rivelò lei. “Che cosa?” esclamò Jiaozi in preda alla disperazione, mentre Tenshinhan non riusciva nemmeno a parlare. “E ora…” disse la moglie di Cold, per poi plasmare nelle proprie mani delle lance di un materiale viola simile a quello delle protuberanze che caratterizzavano i membri della sua famiglia e scagliarle contro i due ohzaru, trafiggendoli. “Li ha attaccati?” si chiese confuso Tenshinhan. “No… saranno proprio quelle lance ad accrescere il loro potere…” disse Jiaozi. A riprova delle parole del plasmatore terrestre il corpo degli ohzaru iniziò a cambiare. Al posto del loro pelo si materializzò una corazza ossea violacea, ma soprattutto, la loro aura crebbe mostruosamente. I due scimmioni ruggirono con potenza ed intensità, sotto lo sguardo compiaciuto della changeling. “Come immaginavo il troppo potere ha fatto perdere loro ogni razionalità… in questo stato animalesco comunque sono troppo forti perché quei terrestri possano fare qualcosa!” pensò Lady Polaris. “Il loro potere supera quello di un Super saiyan! Non posso vincere contro di loro!” realizzò Tenshinhan. “Ten ha bisogno di una mano! Non può farcela da solo…” pensò Jiaozi, il quale però, prima di poter mettere in atto un qualsiasi proposito udì una voce alle sue spalle. “Da quanto ho visto anche tu sai fare qualcosa con la telecinesi! Che ne dici di farmi vedere che cosa sai fare?” disse Lady Polaris, sfidando il plasmatore terrestre, il quale sudò freddo. Ammesso e non concesso che sarebbe stato in grado di tenere testa alla regina, come avrebbe potuto sgominare un'avversaria immortale?
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Lady Polaris così presto propio non me l'aspettavo! è stato un gran colpo di scena, ed adesso si viene a sapere che può ulteriormente potenziare i sui seguaci anche se a costo della ragione di quest'ultimi. in più è immortale. la situazione peggiora capitolo dopo capitolo
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Che cosa interessante! Non mi aspettavo proprio che intervenisse Lady Polaris! Be decisamente si dimostra avversario insidioso e potente, chissà quando scopriremo la sua storia...
Che poi, se Freezer e Co. l'hanno uccisa, vuol dire che l'immortalità o l'ha acquisita di recente o non è infallibile (non credo che quei 3 potessero avere un arma paragonabile ad Ebonrule :asd:)
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Uao un bellissimo capitolo!! per Tenshinhan e Jiaozi sembrava ormai fatta ma l'intervento di Lady Polaris con i suoi strabilianti poteri rende tutto molto più complicato. La sitazione va di male in peggio.
Alla prossima!!
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Che bello! Un nuovo capitolo! ^_^
Ecco, sembrava troppo bello per esser vero: I nostri stanno per vincere, ed ecco che Polaris fa irruzione e rovescia le carte in tavola!E per giunta è immortale?!
Beh, in caso contrario non ci sarebbe stato nessun divertimento, caspita!
Comunque, mi sorprendono i poteri della moglie di Cold! Un Oozaru potenziato in quel modo? Decisamente epico! Però una perdita totale del raziocinio non sarà uno svantaggio, sebbene la loro forza sia aumentata di tanto? Staremo a vedere!
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Uau bello e entusiasmante il nuovo capitolo!(come sempre!XD)
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EPISODIO 164: DAI SHIN KEN
Black Tiger e C-19 stavano l’uno di fronte all’altro, sospesi in aria sopra il mare aperto. L’ex combattente della Neo Genesis fissava il proprio avversario senza proferire parola. Mentre la brezza marina faceva ondeggiare i suoi capelli corvini e sventolare leggermente a mo di bandiera il proprio soprabito, Black Tiger prendeva sempre maggiore coscienza del fatto che presto avrebbe avuto luogo uno scontro molto più complicato del precedente, e che per fronteggiare l’androide dalla pelle bianca avrebbe dovuto dar fondo alle proprie risorse in misura ben maggiore rispetto a quanto aveva fatto quando aveva annientato C-13. Teneva le sue braccia parallele al busto, e i pugni chiusi. Il suo volto era una maschera di concentrazione. Non poteva conoscere il livello di forza esatto del proprio antagonista, ma sapeva che si trattava di una creatura artificiale, e che quindi il suo asserire di poter avere la meglio su un avversario che aveva fatto fuori un proprio compagno doveva essere frutto di un’analisi oggettiva, forse non perfetta ma comunque fondata. Di certo quella di C-19 non era soltanto mera presunzione, ma una convinzione frutto di dati elaborati da rigorosi sistemi analitici artificiali. “Direi che potresti anche smetterla di giocare a nascondino con i tuoi poteri! Ho smascherato il tuo inganno, e non commetterò l’errore di sottovalutarti come ha fatto C-13! Ho capito benissimo che cosa stai facendo! Tieni celato il tuo vero potere per poi liberarlo all’improvviso prima che i nostri sistemi di rivelazione possano metterci in guardia e lo utilizzi per sferrare un singolo colpo mortale!” disse ad un certo punto l’androide dalla pelle bianca. Black Tiger fece una smorfia divertita, non sembrando affatto sorpreso dalla deduzione dell’avversario. “Mi complimenterei con te per l’analisi se non avessi il più che fondato dubbio che essa sia frutto di dati già esistenti nel tuo database che di reale perspicacia! Oltretutto ti stai sbagliando in merito ad un punto cruciale! Del resto, tu non mi conosci!” disse l’ex schiavo della Neo Genesis. “E di che cosa si tratta?” chiese l’androide, comunque convinto del fatto che l’eventuale errore da lui commesso non inficiasse la bontà della sua analisi. Del resto, in caso contrario, Black Tiger non glielo sarebbe di certo venuto a dire. “E’ vero! Contro il tuo compagno ho attinto alla mia massima potenza soltanto per pochi attimi! Ma non l’ho fatto di certo per ingannare lui, e neppure te! Non mi piace ingannare nessuno, nemmeno se si tratta di uno stupido ammasso di bulloni come te!” disse poi l’uomo, manifestando con quell’appellativo tutto il proprio disprezzo per una macchina costruita con l’unico scopo di fare del male quale era C-19. Del resto per anni i suoi occhi avevano assistito agli orrori e ai crimini della Neo Genesis, e a malincuore doveva constatare come la mente che aveva creato gli androidi che si trovava ad affrontare, gli ricordasse tristemente quella setta di scienziati crudeli e spietati. C-19 non rispose, limitandosi a fissare torvo il proprio avversario, il quale con sarcasmo commentò “Non ribatti? Sei deluso per il fatto che la tua analisi non sia stata perfetta o semplicemente non riesci a trovare il file di risposta? O forse pensi più semplicemente che io stia mentendo? Beh, per dimostrarti che non ho alcuna ragione per ingannarti ti spiegherò nel dettaglio in cosa consiste il mio potere, prima di utilizzarlo per distruggerti!”. E così dicendo Black Tiger iniziò ad espandere la propria aura, ma in una maniera strana, tranquilla, senza palesare alcuno sforzo. Egli chiuse gli occhi mentre la sua forza spirituale fluiva dalle sue membra. Ad un tratto l’alone di energia trasparente attorno al suo corpo iniziò ad assumere una tinta verde smeraldo, divenendo anche più densa e fumosa, come se il suo corpo fosse avviluppato in una coltre di nebbia. All’interno di quell’aura densa e verde, il suo corpo assunse le parvenze di un ombra nera, con i soli occhi, splendenti dello stesso colore smeraldino dell’aura, in evidenza. “Che tecnica è questa? Non possiedo alcun dato in merito!” esclamò disorientato C-19, trovandosi al cospetto di un Black Tiger molto diverso rispetto a quello che aveva incontrato in precedenza, il quale aveva assunto delle sembianze inquietanti e sovrannaturali, quasi avesse trasceso il suo status di essere umano per tramutarsi in spirito. “Questa è la tecnica che mi ha insegnato il mio maestro, Heyzel! Il Dai Shin Ken! L’arte marziale suprema!” affermò l’uomo dai lunghi capelli. “E in che cosa consiste esattamente?” chiese un C-19 fattosi molto più interessato alle parole del proprio avversario rispetto a quanto non avesse dimostrato in precedenza. Del resto era la prima volta che si trovava ad affrontare quella tecnica, e qualsiasi informazione avesse potuto carpire gli avrebbe conferito una possibilità in più di vittoria. Coerentemente rispetto a quanto affermato in precedenza, Black Tiger non sembrò voler celare nulla dei propri poteri, e iniziò a spiegare. “Il Dai Shin Ken è un arte marziale che permette di condividere l’energia con quella dell’ambiente circostante, permettendo così di poter aumentare il proprio potere a livelli che normalmente sarebbero irraggiungibili!” disse Black Tiger. “Una tecnica simile alla sfera Genkidama…” commentò l’androide. Nel sentire ciò, per la prima volta Black Tiger sembrò sorpreso. “La sfera Genkidama? La conosci? Questo significa che con tutta probabilità su questo pianeta esiste qualcuno in grado di eseguirla! Non lo avrei mai detto! Da quel che mi ha raccontato il mio maestro Heyzel è una tecnica che può essere insegnata soltanto dagli dei! Infatti io non sono capace di utilizzarla! Comunque sia il Dai Shin Ken è una tecnica che possiede dei vantaggi e degli svantaggi rispetto alla Genkidama! I vantaggi sono la maggiore velocità di caricamento, pressoché istantanea, e il fatto che non implichi un prosciugamento di energia nell’ambiente circostante, in quanto come detto non la attinge, ma la condivide, rinnovandosi ciclicamente in modo che la condivisione non sia di alcun disturbo per chi la dona. Lo svantaggio invece è che, mentre con la sfera Genkidama si può attingere a un quantitativo pressoché illimitato di potere, il livello raggiungibile con il Dai Shin Ken è influenzato dalle capacità del praticamente che ne fa uso. La capacità di concentrazione, di sopportazione fisica e di attingere all’energia di ambienti sempre più vasti influenzano di parecchio il livello raggiungibile con il Dai Shin Ken! Comunque non lo dico per vantarmi, ma per avvisarti! Io tra gli allievi di Heyzel sono quello che riesce a raggiungere il livello di combattimento più elevato tramite questa arte marziale!” spiegò Black Tiger. “In tal senso, l’averla utilizzata a piccole dosi contro il tuo compagno è servito per instaurare un legame di fiducia con la natura di questo pianeta! E’ stata unicamente una forma di rispetto!” concluse l’uomo. C-19 non disse nulla, utilizzando il proprio sistema di rilevazione, rendendosi conto con disappunto di come non rilevasse alcuna variazione di potenza nel proprio avversario, che manteneva quindi un livello combattivo tanto basso quanto inattendibile. “E’ inutile che analizzi la mia forza! Quella è rimasta la stessa! E’ la forza che è in condivisione tra me, la Terra e persino dei corpi celesti che transitano vicino ad essa a rendermi più forte! Dunque se vogliamo renderci realmente conto di chi sia il più forte tra noi due non ci resta che batterci! Dunque preparati, perché ti attaccherò!” lo riprese Black Tiger per poi mettersi in posizione di guardia. C-19 sorrise, sicuro di se, pronto alla lotta.”Non essere tanto sicuro di essere il più forte! Tu sarai anche il più forte tra i praticanti di quella strana arte marziale, ma io sono…” disse l’androide, il quale però non ebbe il tempo di finire di parlare che Black Tiger sparì con la super velocità, ricomparendo davanti all’androide, colpendolo con una violentissima ginocchiata all’addome, facendolo piegare in due dal dolore.
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La velocità e la potenza dell’allievo di Heyzel erano spaventose, e l’androide non aveva avuto nemmeno il tempo di abbozzare una difesa. “E non azzardarti ad accusarmi di averti attaccato a tradimento! Perché ti ho avvisato che ti avrei attaccato! Se poi tu hai voluto dilungarti ulteriormente in tronfie ostentazioni di superiorità questo è unicamente un tuo problema!” disse l’uomo dall’aura verde. “Maledetto…” imprecò C-19 per poi cercare di approfittare della vicinanza di Black Tiger per cingerlo tra le braccia e ghermirlo con i terribili dispositivi per l’assorbimento energetico che aveva sui palmi delle mani. Ancora una volta però la velocità del praticante del Dai Shin Ken fu prodigiosa, e C-19 non trovò che l’aria, mentre Black Tiger gli apparve alle spalle. L’androide si voltò di scatto, giunto in tempo per beccarsi in pieno un pugno sul volto da parte del terrestre. L’impatto fu talmente violento da far rigirare su se stesso la nuova versione dell’androide ucciso molti anni prima da Vegeta, che così si ritrovò nuovamente a dare le spalle a Black Tiger, il quale colpì con un violento calcio alla schiena l’avversario, sbalzandolo in avanti. Quindi con la sua prodigiosa velocità ne intercettò la traiettoria protendendo le mani in avanti e scagliando un’onda di energia a due mani in pieno addome all’androide, il quale venne spinto all’indietro per centinaia di metri prima di riuscire a utilizzare i dispositivi che aveva nella mani per assorbirla. Black Tiger sembrò sorpreso dal fatto che la sua onda fosse sparita nel nulla in quel modo. A quanto pare quell’androide aveva degli assi nella manica, e gli conveniva stare in guardia. Nemmeno l’avversario però se l’era cavata a buon mercato, in quanto il suo addome era stato letteralmente dilaniato da quell’onda. Fosse stato un essere vivente gli sarebbe stato impossibile continuare a combattere con una menomazione del genere, ma essendo un essere artificiale egli continuava a funzionare, sebbene fosse decisamente debilitato. “E’ incredibile che mi abbia ridotto in questo stato in così poco tempo! Devo assorbire la sua energia! E’ l’unico modo che ho per vincerlo!” pensò tra se e se C-19. “Credi di essere furbo? Non è vero? Beh… continua pure a proseguire nel tuo proposito! Mi stai soltanto facendo un favore!” pensò l’allievo di Heyzel, il quale aveva intuito quali fossero le capacità dell’avversario, ma non ne sembrava preoccupato, anzi, sembrava quasi contento che la sua onda di energia fosse stata assorbita.
Nel frattempo Lezick stava tornando alla base, portando con se la sfera del drago come gli era stato ordinato. Una volta giunto alla costa, però, la sua attenzione fu attirata da delle presenze nei pressi di un villaggio costiero. “A quanto pare ci sono dei sopravissuti! E’ un miracolo che non siano stati coinvolti da alcuno scontro finora! Forse è il caso di farli mettere in salvo!” pensò l’alieno per poi fermarsi di scatto, con aria sorpresa e disorientata. “Che cosa? Goku? Questa è la sua aura! E c’è anche Piccolo! Anche se la sua aura è un po’ diversa! Ma cosa diavolo succede in quella città? Devo scoprirlo!” pensò l’ex guardia del corpo di Don Kir per poi proseguire senza esitazioni verso la città. Non appena atterrò lo spettacolo che vide fu di quelli inquietanti. Per la strada non vi era nessuno, soltanto una moltitudine di vestiti abbandonati, come se i legittimi proprietari fossero spariti nel nulla. “Ma… che cosa sta succedendo?” si chiese Lezick, la cui attenzione fu poi attirata da un urlo di disperato dolore. L’alieno si voltò in quella direzione, e vide un ragazzo di circa 20 anni uscire correndo da un vicolo. Aveva i capelli biondi e indossava un giubbotto pesante di colore marrone, con un paio di jeans. Non appena vide Lezick, il ragazzo frenò la sua corsa, fissando l’alieno con espressione terrorizzata. “Oh no! Un altro mostro!!!” trasalì egli. “Fermo! Non scappare! Sono qui per aiutarti!” disse il compagno di Black Tiger, bloccando il ragazzo. “Dimmi! Cosa è successo? Chi è che sta uccidendo gli abitanti del villaggio?” chiese Lezick. “E’ un mostro orribile! Assorbe letteralmente le persone con un pungiglione che ha sulla coda! Ha già ucciso mio padre! Aiutami, ti prego!” disse il ragazzo con le lacrime agli occhi tanto per la paura quanto per la perdita del padre. “Non ti preoccupare! Lo affronterò io! Tu riesci a scappare il più lontano possibile?” chiese l’alieno, consapevole del fatto che quel ragazzo senza alcuna forza combattiva gli sarebbe stato solo di intralcio in un combattimento. “Certo! Io sono anche capace di volare! Ma quel mostro è troppo veloce! Mi raggiungerebbe!” disse egli. “Come sarebbe a dire che sai volare? Ma che gli esseri umani non dovrebbero saperlo fare normalmente!” disse Lezick. “Me lo ha insegnato una mia amica!” disse il ragazzo. In quel momento l’attenzione di entrambi fu attirata da un rumore di passi. “E’ lui! Sta arrivando!” trasalì il ragazzo. “Non preoccuparti! Ci penso io… la vedi quella montagna la in fondo? Tu nasconditi sulla vetta! Poi verrò a prenderti e ti porterò al sicuro!” disse Lezick. Il ragazzo annuì e si involò verso la montagna, sotto lo sguardo dell’ex guardia del corpo di Don Kir, la quale si assicurò che non subisse agguati durante il volo. Il ripetuto rumore di passi però sembrò dimostrare chiaramente come il misterioso mostro avesse avvertito la presenza dell’alieno, e lo avesse designato come sua prossima preda. “E così vuoi sfidarmi? Bene… ti sto aspettando, mostro!” disse Lezick volgendo lo sguardo nella direzione da cui il nemico sarebbe probabilmente apparso.
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Modalità Eremitica :lol:!
Bel capitolo, ora bisogna aspettare per capire chi è che si permette di emulare cell.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Majin Broly
Modalità Eremitica :lol:!
:lol:
Diciamo che sotto certi aspetti un pò la ricorda, e un pò mi sono anche ispirato sopratutto per decidere da dove venisse tale potere (l'unica cosa che mi metteva un pò in difficoltà sul dai shin ken).
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BISCH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! !!!!!!!!!!!!!!!!!!! :supersayan:
Vai! :tunz:
Ehm, ehm... molto bene! Interessante il Dai Shin Ken, e credo di intuire perché la scoperta dei poteri di C19 non preoccupi Tiger!
Per riquanto riguarda il mostro imita-Cell ho dei sospetti al riguardo! Credo possa trattarsi di un solo individuo...
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Che bello questo capitolo!La descrizione del Dai Shin Ken è fatta benissimo!Spero di migliorare presto a scrivere!Comunque sono d'accordo con Alpha...quasi certamente questo "mostro-imita Cell" sarà uno solo!
Nota:c'è stato un piccolo riferimento a DBGT eh?XD
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Altro che piccolo riferimento! C'è uno dei miei pg. preferiti! :asd:
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EPISODIO 165: ARTI GUERRIERE
“E’ una tecnica combattiva che non conosco! Ma di certo non mi tirerò indietro!” pensò C-16, di fronte al quale Turble aveva rotto gli indugi, ricorrendo alla tecnica del Dai Shin Ken. L’aspetto che lo contraddistingueva era del tutto simile a quello che aveva assunto Black Tiger dopo che egli aveva deciso di far ricorso a tale tecnica, solo che l’aura che lo circondava era celeste anziché verde. I due si erano allontanati molto dal precedente luogo di battaglia, lasciando il mare per portarsi in mezzo ad una vasta pianura. “Ora assaggerai il potere del mio Dai Shin Ken! Androide!” disse il fratello di Vegeta per poi scagliarsi come una furia contro la riproduzione di colui che tra gli androidi del Dottor Gero si distingueva per l’amore per la natura e per la giustizia, ma che in quella versione ricostruita altro non era che uno spietato assassino della stessa risma dei propri compagni. I colpi di Turble vennero neutralizzati uno dopo l’altro da abili contromosse dell’androide, con somma sorpresa del saiyan. “La tua forza non è male, ma non basta!” disse C-16, tentando di sferrare un pugno allo zio di Bra, il quale però riuscì a sottrarsi all’attacco con un abile balzo all’indietro. Il saiyan aveva però sottovalutato le risorse dell’androide, la cui nocca venne sparata come un proiettile, colpendo in pieno volto l’avversario, sorpreso da quell’offensiva inaspettata. Recuperato il proprio arto, e approfittando dello stordimento di Turble, C-16 gli si scagliò contro, afferrandolo per la gola con la mano destra e all’altezza dell’inguine con la sinistra, per poi sollevarlo in cima alla propria testa e sbatterlo violentemente a terra. Reso inerme il proprio avversario, l’androide portò entrambi gli avambracci sotto le ascelle opposte, staccandoseli e rivelando i due cannoni energetici ubicati all’altezza dei gomiti. C-16 aveva deciso di emulare l’attacco con cui il suo predecessore aveva tentato di uccidere Cell molti anni prima, allo scopo di annientare l’avversario. “Hell Flash!!!” urlò l’androide per poi scagliare il proprio potentissimo attacco contro il corpo prostrato del fratello di Vegeta, in un bagliore di luce accecante. Una volta che l’attacco ebbe avuto fine, ai piedi di C-16 apparve una voragine senza fondo, risultato dell’imponente attacco da lui lanciato. “E’ stato facile…” pensò l’androide. “Comunque sia, meglio sincerarsi che davvero non sia rimasto più nulla di lui” decise l’energumeno per poi apprestarsi a scagliare un secondo attacco, allo scopo di infliggere il colpo di grazia a Turble, nel caso fosse sopravissuto al colpo precedente. Nel momento stesso in cui C-16 ebbe scagliato un secondo Hell Flash, si udì la voce del saiyan urlare “Galick Ho!!!” e scagliare il colpo tipico della sua famiglia: un raggio di energia violacea di considerevoli dimensioni e inaudita potenza. I due colpi si scontrarono, e con somma sorpresa di C-16, quello del saiyan ebbe la meglio, colpendo di striscio l’androide, ritrattosi appena in tempo da quella fossa che aveva rischiato di trasformarsi in una trappola mortale. Non appena Turble riapparve dalla medesima, a C-16 fu subito ben chiaro come mai il suo colpo fosse stato neutralizzato con tanta facilità. Il fratello di Vegeta si era infatti trasformato in Super saiyan, e la sua aura celeste era attraversata da numerosi riflessi dorati. “A quanto pare non solo sai trasformarti in Super saiyan, ma sei capace di combinarlo a quella strana tecnica! Forse ho colpevolmente sottovalutato la situazione!” commentò con disappunto l’essere artificiale dai capelli rossi. “Infatti! Comunque sia me la sono davvero vista brutta! Se avessi aspettato ancora un secondo a trasformarmi probabilmente non sarei più qui! Ma del resto, il brivido della lotta per noi saiyan è come una droga! Non possiamo farne a meno!” rispose il saiyan, comunque consapevole del fatto che C-16 non sarebbe stato un avversario facile. Lo scontro che ebbe luogo tra i due fu ben diverso da quello tra Black Tiger e C-19, in quanto era si vero che C-16 era meno forte del compagno, ma anche Black Tiger era ad un livello di utilizzo del Dai Shin Ken molto superiore rispetto a quello di Turble, al punto da superare di gran lunga la potenza di quest’ultimo, sebbene questi fosse un Super saiyan. Il fratello di Vegeta e l’androide dalla corazza verde chiara si scambiavano colpi a ripetizione, senza che nessuno dei due riuscisse ad avere la meglio sull’altro, sebbene i pochi colpi che andavano a segno fossero quasi tutti sferrati da Turble. Il Super saiyan tuttavia sapeva che quei colpi rappresentavano la tipica vittoria di Pirro, e aveva sin troppo chiaro che se avesse continuato su quella strada avrebbe certamente perso lo scontro. Era il momento di fare sul serio. Con una piroetta, Turble si allontanò dall’avversario e disse “Se continuo così sarai tu a vincere! La mia superiorità nei tuoi confronti non è sufficiente per batterti prima che io mi stanchi, cosa che a te non accadrà in quanto androide!”. “Dunque te ne sei reso conto! Dunque non tutti i saiyan sono degli scimmioni senza cervello! Tuttavia saperlo non ti servirà a cambiare le cose!” disse C-16. “Ed è qui che ti sbagli! Non hai ancora visto di che cosa è capace il Dai Shin Ken! Il potere che hai visto finora è soltanto il principio! Un’arte marziale non si basa soltanto sulla velocità e la forza, ma sopratutto sulla tecnica! E questo potere non è altro che la base energetica necessaria per potere utilizzare tecniche che solo un praticante del Dai Shin Ken può utilizzare! Dunque preparati, perché adesso si fa sul serio!” disse il saiyan, per poi iniziare a planare verso terra, appoggiando i piedi al suolo. La sua aura azzurra iniziò a brillare come non mai, chiaro segno di come stesse per utilizzare una tecnica nuova, e con tutta probabilità potenzialmente letale. “Dai Shin Ken! Arte del corpo del titano!” urlò Turble. “Cosa intende fare?” pensò tra se e se un preoccupato C-16, notando come le dimensioni del saiyan stessero aumentando, divenendo quattro volte quelle originarie. L’alone di luce intorno al suo corpo era scomparso, sostituito da un’armatura dello stesso colore azzurro, con tanto di elmo all’altezza della fronte, che ne lasciava scoperti il viso, fronte esclusa, e i capelli dorati di Super saiyan. “Un’armatura? E’ questo il tuo potere?” chiese perplesso C-16. “Il Dai Shin Ken si dirama in cinque arti guerriere, che vengono decise in base alla predisposizione dell’allievo! La mia è l’arte del corpo del titano! E ora ti dimostrerò di che cosa sono capace!” asserì il fratello di Vegeta.
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Se Turble contro C-16 era stato costretto a rompere gli indugi a causa di una situazione di sostanziale equilibrio, Abo e Kado contro C-15 e C-14 se la stavano passando ben peggio. Malgrado infatti entrambi avessero fatto ricorso ai Dai Shin ken, la loro inferiorità nei confronti degli avversari si stava rivelando sin troppo evidente. Nemmeno il loro lavoro di squadra stava dando esiti positivi, in quanto anche i due androidi si stavano dimostrando molto affiatati nel combattimento in coppia. Finiti nei pressi di un ghiacciaio, quasi fosse un ambiente prediletto dai loro avversari, i due erano stramazzati a terra con la faccia affondata nella neve. “Tanto rumore per nulla! Quella tecnica è tutta scena!” commentò C-15. “Kado! Fondiamoci e sistemiamolo una volta per tutti!” propose Abo, furente. “Vuoi fonderti per battere quei pagliacci? Basterà utilizzare le nostre arti guerriere e non ce ne sarà alcun bisogno!” ribatté l’alieno dalla pelle blu, circondato da un aura violacea. “Ma non li sopporto! Gli voglio dare una lezione come si deve!” insistette l’altro dalla pelle rossa e l’aura gialla. “Ragiona! In base a quello che ci hanno raccontato gli altri ci troviamo ad avere molti nemici! Con tutta probabilità coalizzati tra loro! Dunque penso che sarebbe il caso di tenerci qualche asso nella manica da parte per le battaglie future, e non dimostrare subito la nostra massima potenza!” disse Kado, invitando il fratello alla calma. “Hai ragione! Mi sono fatto prendere troppo dalla collera! Le arti guerriere saranno più che sufficienti!” concordò Abo. “Beh? Cosa avete da confabulare voi li a terra? Qualunque cosa abbiate in mente non servirà a nulla, perché adesso morirete! Deadly Ball!!!” urlò C-15 per poi scagliare una sfera di energia rossa contro i due fratelli che si stavano rialzando, imitato anche da C-14. Non vi era modo per i due ex tirapiedi di Freezer di evitare di essere colpiti da quei colpi mortali, tuttavia schivare quegli attacchi non era affatto nelle intenzioni dei, e in particolare di Kado. “Dai Shi Ken! Arte dello scudo dell’eroe!” urlò Kado. In quel momento i colpi dei due androidi si abbatterono sui due alieni in una fragorosa esplosione. “Centrati! Non possono averlo evitato!” commentò compiaciuto C-15. La gioia però fu ti breve durata, in quanto i due esseri artificiali si resero conto di come i due avversari non si fossero fatti nemmeno un graffio. Attorno al corpo di Kado, infatti, si era generata una sorta di barriera di energia semitrasparente, con delle incisioni misteriose e incomprensibili disegnate attorno. All’interno della barriera, peraltro, si era messo al riparo anche Abo. “Che roba è quella?” chiese C-15, alterato. “Questa è la mia arte del Dai Shin Ken! Lo scudo dell’eroe! Un’arte che mi conferisce incomparabili capacità difensive!” spiegò con tutta calma Kado “Volete riprovare ad attaccarmi, campioni?” disse poi, provocatoriamente l’alieno. “Grrr! Ti pentirai amaramente di averci sfidato! Forza, C-14! Distruggiamo quello scudo!” esclamò l’androide. Fu così l’inizio di un autentico bombardamento di raggi e sfere energetiche da parte dei due androidi contemporaneamente, le quali però non scalfivano minimamente la difesa dell’alieno. “Possono andare avanti fino a domani! Lo scudo dell’eroe è la suprema arte difensiva! L’unico modo per riuscire ad abbattere questo scudo sarebbe distruggerlo con un solo colpo, un impresa che giudico decisamente al di sopra della loro portata! Bombardarlo ripetutamente non serve, in quanto ogni singola particella di energia che lo compone di rigenera all’istante.” pensò Kado, del tutto tranquillo. “Dannazione! Non serve a nulla! Maledetti vigliacchi! Pensate di nascondervi in eterno dietro quello scudo?” chiese un sempre più adirato C-15. “Uhm… in effetti non hanno torto! Abo! Sembra che sia arrivato il tuo turno!” disse l’alieno blu rivolgendosi a quello rosso. “Infatti! Lo so perfettamente che lo scudo dell’eroe è magnifico in difesa ma fintanto che lo erigi non puoi attaccare! In compenso attaccare è la mia specialità! Dai Shin Ken! Arte della spada del condottiero!” esclamò Abo, sul cui braccio si materializzò una spada di energia gialla, molto simile alla Ki no Tsurugi di Vegeth. L’alieno di scagliò contro C-15 a grandissima velocità, pronto ad abbattere su di lui la propria spada. “Che tecnica banale! Non basterà di certo una lama di energia a sconfiggermi! Barriera androide!” disse il buffo essere artificiale, utilizzando una barriera per difendersi, con l’intenzione di contrattaccare l’alieno e ucciderlo non appena il suo colpo fosse stato bloccato. Abo sorrise compiaciuto, tra tutti i modi in cui egli avrebbe potuto provare a difendersi, quello era certamente il peggiore. Senza alcuna difficoltà, sotto lo sguardo allibito di C-14, la lama dell’alieno dalla pelle rossa squarciò la barriera come fosse stata fatta di carta, per poi tagliare a metà il malcapitato C-15. “Non è possibile! No!!!” urlò l’androide per poi disintegrarsi all’istante. Non era stata un’esplosione, tipica di un androide, ma era stata proprio la spada a disintegrare il bersaglio non appena la lama vi era entrata in contatto. “Difese? Che cosa sono?” commentò divertito Abo. “Se lo scudo dell’eroe rappresenta la suprema difesa, la spada del condottiero rappresenta la massima espressione del potere offensivo del Dai Shin Ken! I maestri di questa arte sono capaci di tagliare il Kachin, il materiale più duro dell’universo, come se fosse burro! Inoltre sono capaci di recidere l’energia con estrema facilità!” pensò Kado, compiaciuto. “Però…” pensò l’alieno dalla pelle blu mentre accorreva in soccorso del fratello. “Le loro capacità difensive diventano estremamente deficitarie! E quindi dopo un attacco sono piuttosto vulnerabili!”. Kado quindi si portò alle spalle del fratello, difendendolo da un raggio di energia con cui C-14 aveva provato a contrattaccare. “Grazie fratello!” disse Abo. C-14 ringhiò con disappunto, apprestandosi ad affrontare l’alieno dalla pelle rossa. Aveva compreso che l’unica possibilità che aveva per avere la meglio su quel maledetto era restare fuori dalla portata della sua spada, e approfittare della sua scarsezza difensiva per colpirlo a tradimento non appena avesse abbassato la guardia, quindi si allontanò di molto dai due fratelli, dando chiaro segnale di come volesse impostare la propria strategia su un combattimento da lontano. “Tsk! E’ meno stupido di quello che sembra! Poche parole ma molti più fatti rispetto quello con quel ridicolo cappello!” commentò Abo. “Per avere la meglio su di lui dovremo usare il cervello! Credo che abbia grossomodo capito quali sono i nostri punti di forza e le nostre debolezze, ma se ci giochiamo bene le nostre carte possiamo vincere senza dover ricorrere alla fusione in Abokado!” asserì Kado, pronto a ingaggiare battaglia contro l’altro androide.
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Si, lo sò che è assurdo che per due mesi io non faccia nulla e poi me ne venga fuori con due capitoli in un pomeriggio! Ma sono fatto così! Prendere o lasciare! :lol:
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Già ma meglio così!è da tanto che non leggevo la tua fanfic!XD
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Tutto ciò è sconvolgente!
Complimenti vivissimi! Il Dai Shin Ken si sta rivelando qualcosa di assolutamente fantastico1 Chissà quali sono le arti segrete dei compagni! E... quella di Heizel? O_O
Cmq, riflettevo che la fusione tra i 2 alieni (Aka) sarebbe quindi in grado di usare ambedue le tecniche? O_O
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Citazione:
Originariamente Scritto da
AlphaOmega
Tutto ciò è sconvolgente!
Complimenti vivissimi! Il Dai Shin Ken si sta rivelando qualcosa di assolutamente fantastico1 Chissà quali sono le arti segrete dei compagni! E... quella di Heizel? O_O
Cmq, riflettevo che la fusione tra i 2 alieni (Aka) sarebbe quindi in grado di usare ambedue le tecniche? O_O
In genere non spoilero, ma visto che sarebbe un pò il segreto di pulcinella te lo dico: si, Abokado è in grado di utilizzare entrambe le arti.
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Immaginavo! Il che lo renderebbe quasi invincibile, ma suppongo ci sarà anche un qualche falla :asd: