Peccato però, Handanovic ci regala almeno un gol a partita.
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Non avrebbe senso vendere Icardi. L'anno prossimo con chi giochiamo, con Puscas?
Puscas è in ottica Bayern :sisi:
E Wanda se ne va da milano? Non penso proprio :asd:
Io dico Guarin invece. Già l'anno scorso l'ha scampata per un pelo (e che pelo :lol:)
Bah, il fair play finanziario, un qualcosa che dovrebbe far ritornare le società a norma, cosa fa? Le indebita ancora di più, giustamente. :lol:
Grande reazione ieri contro il Naples, non ci speravo più sinceramente.
Certo che l' attacco eh, va poco, i che è un paradosso essendo l' attacco l' unica zona del campo dove facciamo discretamente. Palacio non da più, Podolski boh, Master Mauro da solo non ce la può fare.
Domani mi dicono usciranno delucidazioni in merito:
http://www.liberoquotidiano.it/news/...le-banche.html
Edit, risposta di oggi:
Il quotidiano “Libero” in edicola questa mattina smorza le polemiche montate in questi giorni sulla composizione delle società di Erick Thohir e sulla reale catena di controllo dell’Inter. Operazioni finanziarie e societarie, quelle di Thohir, che sono la regola nel mondo finanziario estero e che persino Moratti utilizzò all’Inter. Vediamo il dettaglio:
PRASSI – Dietro a Thohir scatole “cinesi” e società offshore, dicono le voci di questi giorni con immenso stupore. L’indonesiano, in realtà, segue la prassi del calcio globale: dall’Arsenal al Manchester United, in Premier League il 42% dei proventi arriva da paradisi fiscali, dice Matteo Spaziante su “Libero”. L’Udinese, per restare in Italia, è posseduta al 99% da Gesapar, società lussemburghese costituita da due soci al 50% aventi sede a Panama.
MORATTI – Nemmeno Massimo Moratti è immune da questo “artificio” fiscale. Nel 2006, infatti, FC Internazionale aveva due soci: Internazionale Holding (proprietà Moratti) al 95% e Minmet Financing Company, di proprietà della famiglia Giulini con sede a Panama. A sua volta Internazionale Holding era detenuta all’1,7% da Hellas Sport International, società lussemburghese la cui controllante aveva sede nelle Isole Vergini britanniche. Un quadretto simile a quello di Thohir anche se meno complesso.
FINANZIAMENTO – Ciò che fa storcere il naso ai tifosi è probabilmente, prosegue Spaziante, la vicenda legata al finanziamento fatto da Thohir all’Inter. Ma c’è un motivo alle spalle: senza aumento di capitale (al quale Moratti non voleva partecipare) non c’era altra possibilità di immettere soldi nel club. Se Thohir fosse stato proprietario al 100% non avrebbe avuto bisogno del prestito. Certamente il tasso d’interesse è elevato ma è bene precisare che l’indonesiano NON porterà a casa alcun interesse perchè i prestiti saranno convertiti in quote societarie. Nemmeno il “trucchetto” di Thohir per avere soldi dalle banche è una novità: sempre nel 2006, Moratti scorporò il marchio Inter in una nuova società, Inter Brand, data in garanzia ad Antonveneta per un prestito di 120 milioni. Operazione replicata alla lettera da Thohir per i 250 milioni ricevuti da Goldman Sachs.