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EPISODIO 17: IL RISCATTO DI VEGETA
Le formidabili tecniche di Ràmon avevano permesso al saiyan artificiale di far volgere le sorti della battaglia ingaggiata contro Vegeta a proprio favore. Il principe dei saiyan si era ritrovato del tutto impreparato a fronteggiare un avversario dotato di un simile campionario di tecniche, e in quel momento si ritrovava a giacere al suolo in uno stato di incoscienza, mentre Ràmon si apprestava ad infliggergli il colpo di grazia tramite l’utilizzo di un potente Gallick Oh. In quello stato di catalessi, tuttavia, la mente del saiyan fu scossa da un pensiero che gli infuse una grande forza, al punto da spingerlo a riprendersi dalla violenza dell’attacco subito e a reagire. “E’ dunque questo il mio destino? Non essere altro che qualcuno che verrà ricordato unicamente per i propri fallimenti? E’ dunque confacente alla sorte del principe dei saiyan vivere un’esistenza costellata unicamente da errori? Fu un errore credere di avere raggiunto la forza necessaria per sconfiggere Freezer su Namek! Un errore con il quale ho disonorato il mio lignaggio di principe, facendo si che fosse un qualunque saiyan di basso livello a vendicare la scomparsa del mio popolo! E allo stesso modo ora consento a quella pantomima di scimmiottare la mia gloriosa razza al punto da permetterle di avere la meglio contro il suo più forte esponente ancora in vita!?” pensò Vegeta, il quale aveva tale considerazione di se dal momento che non considerava Gohan un saiyan a tutti gli effetti in quanto metà umano. Proprio il pensiero che era istintivamente stato rivolto al figlio di Goku fece ricordare a Vegeta come egli avesse commesso un altro madornale errore. “E che dire della mia sicurezza quando ho permesso a Cell di ottenere il corpo perfetto? Ho sbagliato anche quella volta! E ho fatto si che la leggenda del Super saiyan non decantasse le mie lodi, bensì quelle di un bastardo figlio di un saiyan di infimo livello genetico e di una stupida donna terrestre! Il mio ruolo è sempre stato quello dello sconfitto, o ancor peggio di colui che altro non ha fatto che peggiorare la situazione! Ho sempre deluso le aspettative non soltanto di coloro che contavano su di me, ma anche le mie! E questo il mio orgoglio non lo può accettare! Anche stavolta rischia di ripetersi la storia! Non so se Bulma è riuscita a curare Gohan e quindi possa esistere qualcuno in grado di battere Ràmon e porre rimedio alla mia ennesima disfatta!”. Il padre di Trunks sgranò gli occhi per poi alzarsi in piedi di scatto, come se il dolore e le menomazioni dovute agli attacchi del saiyan androide fossero scomparsi, e Vegeta potesse ancora contare sulla sua piena potenza. “Non mi interessa se sono l’unico avversario in grado di vincerti o se qualcun altro potrà prendere il mio posto! Stavolta non mi farò sconfiggere! A vincerti sarò io! E io soltanto! Stupido ammasso di ferragliaaaaaaaaa!!!!!!!” urlò Vegeta in preda alla collera e alla brama di riscattare un’intera esistenza in cui egli aveva deluso se stesso. Una colossale colonna di energia dorata si innalzò avvolgendo totalmente le proprie membra, con un impeto tale da radere al suolo completamente la città, per fortuna ormai deserta, facendo tremare la terra e creando degli spostamenti d’aria equiparabili a una tempesta che sconvolse l’intera zona per chilometri e chilometri. Come se non bastasse la sola espansione dell’aura fu sufficiente a bloccare l’attacco di un incredulo Ràmon. “Ma cosa succede?” sussultò il saiyan artificiale.
Nel frattempo, Mr.Satan, che si stava dirigendo verso il luogo dell’attacco per mezzo di un piccolo aeroplano continuava a interrogarsi in merito a come sarebbe stato meglio agire una volta giunti li. Era da escludersi che egli potesse avere la meglio contro qualcuno che aveva totalmente devastato una città nel giro di pochi attimi, e l’esperienza avuta con Cell lo portava a temere che non si trattasse di un trucco, ma del sopraggiungere dell’ennesima entità dotata di poteri soprannaturali. “Che cosa faccio? Come posso fermare quel mostro? Pensa Satan! Pensa!” mormorò tra se e se il campione del mondo di lotta libera, i cui pensieri vennero interrotti da una violenta perturbazione generata dall’aura di Vegeta, la quale face perdere quota al velivolo. “Che…che cosa sta succedendo? Aiuto!” fece Satan mentre l’aereo, andato in panne, precipitava. Satan si gettò con il paracadute riuscendo ad evitare l’impatto che gli sarebbe stato fatale, mentre l’aereo deflagrava in una nube di fumo e fuoco. “Non sono nemmeno arrivato e già ho rischiato di morire! Perché devono capitare tutte a me? Perché sempre e solo a me?” si lamentò il padre di Videl.
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Intanto, di fronte a Ràmon era apparso un Vegeta totalmente nuovo. Sembrava ancora trasformato in Super saiyan, ma la luce che lo circondava era maggiormente intensa, e le sue membra erano attraversate da una miriade di saette crepitanti. Esattamente come accaduto un anno prima a Gohan contro Cell, Vegeta era riuscito a trascendere il limite del Super saiyan e a trasformarsi in un guerriero ancora più potente, che in seguito sarebbe stato denominato Super Saiyan di secondo livello. “Vegeta! Sei ancora vivo! Ma come può essere? Il mio colpo avrebbe dovuto spedirti all’altro mondo!” fece Ràmon il cui volto si era tramutato una maschera di stupore e paura. “Posso perdere la vita per mano di un’entità malvagia come Freezer… e posso essere sconfitto da uno scherzo della natura come Cell! Ma mai… e ribadisco mai! Consentirò che il principe di tutti i saiyan cada per mano di una squallida imitazione!” esclamò determinato il compagno di Bulma. “Oh… mi rincresce… ma hai soltanto rimandato l’inevitabile!” fece Ràmon, ripresosi dallo shock iniziale per poi rimettersi in posizione di guardia. “Tsk… tu incarni solo l’aspetto peggiore di noi saiyan! Sei talmente sicuro della tua forza da non esserti reso conto di come le sorti dell’incontro si siano totalmente capovolte! Sei stato mandato dal tuo padrone unicamente perché egli riteneva che, con Gohan fuorigioco, non avresti incontrato guerrieri fuori dalla tua portata! Purtroppo quel Ghiller ha fatto male i conti, dal momento che ora io sono forte quanto lo stesso Gohan, se non di più! Huhuhu!” disse Vegeta con tono colmo di sarcasmo e scherno. “Non voglio più ascoltare le tue idiozie! Ora ti chiuderò quella bocca per sempre con il mio: Big Bang Attack!!!!” urlò Ràmon per poi protendere il palmo aperto della mano verso Vegeta scagliando una colossale sfera di energia. “Abbi almeno la decenza di non spacciare per tua una tecnica che non sei capace di usare! Guarda il vero Big Bang Attack!!!” ribatté Vegeta contrattaccando con la medesima tecnica scelta da Ràmon, e che lo stesso principe dei saiyan aveva ideato. Lo scontro tra i due attacchi non ebbe storia, con quello di Vegeta che travolse l’onda dell’avversario e si preparò ad abbattersi su di esso. All’ultimo istante, tuttavia, il saiyan artificiale riuscì ad usare il teletrasporto ed evitare il colpo. Non appena si fu materializzato, tuttavia, Vegeta gli fu subito addosso grazie all’incredibile velocità da egli acquisita. “Che cosa? Sei più veloce del teletrasporto?” fece Ràmon per poi venire colpito in pieno fa un pugno di Vegeta in pieno stomaco. “Tsk! Quello che tu chiami teletrasporto altro non è assolutamente paragonabile alla tecnica di Kakaroth! Non potendo percepire le aure devi avere un altro genere di punto di riferimento! Questo mi ha permesso i capire come tu possa spostarti soltanto in linea retta sul tuo campo visivo!” disse Vegeta per poi puntare il palmo della mano contro Ràmon. Non amando perdere tempo, Vegeta scagliò un secondo Big Bang Attack, che incenerì all’istante l’avversario prima ancora che egli avesse il tempo di capire cosa stesse succedendo. La superiorità del Super Saiyan II si era rivelata abissale, e Ràmon non si era dimostrato all’altezza di un simile antagonista. “E questo fantoccio è sistemato! Ora bisogna solo scoprire dove si trova quel Ghiller! Lo troverò! Anche a costo di setacciare questo pianeta palmo a palmo!” pensò Vegeta, per poi percepire l’aura di Yamcha non molto distante. “Dove sta andando quel terrestre? Che abbia scoperto qualcosa? Meglio andare a vedere!” decise il padre di Trunks per poi dirigersi a tutta velocità verso il luogo dove aveva percepito la presenza dell’allievo di Muten.
Intanto Mr.Satan stava continuando il proprio circospetto avvicinamento alla città. Avendo perso il proprio aereo egli aveva deciso di proseguire con un’automobile che si era portato precauzionalmente dietro sottoforma di capsula hoi poi. Non fosse mai che nel momento in cui egli si sarebbe ritrovato a dover fuggire si fosse trovato sprovvisto di un mezzo di trasporto. “Cos’è stata quell’esplosione di prima?” si chiese Satan per poi alzare lo sguardo, vedendo cuna figura dorata sfrecciare nel cielo e riconoscendone l’aura lucente. “Ma quello… è uno di quegli strani combattenti dorati che hanno affrontato Cell!” realizzò Satan fermando la vettura. Il cuore del campione del mondo provò una sensazione di moderato sollievo frutto di una ritrovata speranza. Ogniqualvolta quei combattenti avevano fatto la loro apparizione, i guai per il campione del mondo avevano sempre avuto fine, e al loro posto si erano sempre concretizzate delle opportunità figlie del fatto che quei misteriosi esseri non avessero mai rivendicato i propri meriti dopo la sconfitta di Cell prima e di Borjack poi. “Qui non c’è più traccia di alcun mostro… eppure una battaglia ha certamente avuto luogo! Come testimoniano le esplosioni di poco fa! Quel guerriero dorato deve avere annientato quel malefico saiyan! Se così fosse ciò significherebbe che la mia buona stella non ha mai smesso di vegliare su di me!” pensò Satan con un’espressione di gioia stampata in volto. In lui era oramai maturata la consapevolezza di averla fatta franca ancora una volta.
Nel frattempo Yamcha stava proseguendo nel suo viaggio che lo avrebbe condotto presso il palazzo di Sibilla, quando avvertì una presenza avvicinarsi. La preoccupazione nell’avvertire una forza tanto imponente si tramutò in sollievo nell’animo dell’ex compagno di Bulma quando questi la riconobbe. “Vegeta! Sono contento che tu sia riuscito a sconfiggere quel saiyan! Si trattava di un androide, non è vero?” chiese Yamcha non appena il principe dei saiyan lo ebbe raggiunto. “Esatto! Comunque, si può sapere dove stai andando?” rispose il padre di Trunks per poi ricevere le dovute spiegazioni del caso da parte del terrestre. “Una veggente? Non credo molto a queste cose, ma ad onor del vero fino a qualche anno fa non credevo nemmeno all’esistenza di fagioli in grado di curare da ogni ferita ne a quella di tante cose strane esistenti su questo pianeta!” fece Vegeta non appena Yamcha ebbe finito di spiegarsi. “Hehe! Il nostro sarà anche considerato un pianeta insignificante da moltissima della gente dello spazio come te, ma ha i suoi assi nella manica!” commentò l’ex predone del deserto ostentando un certo orgoglio. Quindi la sua espressione si fece seria “Senti Vegeta… percepisco una potenza molto maggiore nella tua aura rispetto a prima… hai dunque superato anche tu il limite del Super saiyan come accaduto a Gohan?” chiese Yamcha. “Non è certo mia intenzione tenerlo nascosto…” rispose semplicemente Vegeta. “Capisco… beh, meglio così no? Avremo ancora maggiori possibilità di vittoria quando Gohan si sarà ripreso!” fece Yamcha il cui tono tradiva però un certo turbamento. Vegeta sorrise sarcastico “Non fingere con me! Sono cosciente che in cuor tuo la cosa ti inquieta e che eri molto più tranquillo quando era Gohan il guerriero indiscutibilmente più forte! Non ti piace il fatto che non vi sia più nessuno a questo mondo capace di tenermi a freno, non è vero?”. Yamcha non rispose. Vegeta aveva ragione, e per quanto fosse cosciente di come il padre di Trunks fosse oramai da tempo dalla loro parte, il migliore amico di Pual non riusciva a fidarsi completamente di lui. A togliere l’umano da quella situazione di imbarazzo fu la vista del palazzo di Baba. “Magnifico! Siamo arrivati!” esclamò Yamcha per poi planare in direzione dell’imponente costruzione, seguito da Vegeta.
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Avendo io avuto l'onore di un anteprima posos solo aggiungere quanto già detto, molto bello!
Sicuramente la parte sui pensieri di vegeta è dvavero ben realizzata
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Che dire oltre che è un bellissimo capitolo?Vegeta revenge!XD
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la coppia che scoppia! voglio propio vedere che combineranno quei due da Baba :asd:
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Ho effettuato una correzione al capitolo 16 in cui Yamcha veniva accompagnato da C-17, Essendomi dimenticato di questo dettaglio e avendo scritto molto senza più tenere conto della sua presenza ho deciso di modificare la parte in questione.
Portare pazienza! Dopo un mese di pausa mi ero dimenticato questo dettaglio. :asd:
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Ce lo siamo scordati tutti XD Eh si, quando non si scrive da molto è smepre meglio rileggere gli ultimi ep :asd:
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EPISODIO 18: L’ARMA SEGRETA
La mente di Yamcha fece uno spontaneo tuffo nel passato. Erano passati moltissimi anni da quando si era recato per l’ultima volta al palazzo di Sibilla, affrontando i suoi cinque guerrieri e venendone sconfitto dopo un violento scontro con la mummia Mirra. Non c’era però tempo per divagare con il proprio pensiero su ricordi lontani. La priorità era recuperare l’ingrediente mancante per creare l’antidoto per Gohan. “A quanto pare questa veggente non ama molto la compagnia!” commentò Vegeta osservando quell’imponente costruzione ubicata nel bel mezzo del deserto. Ad un tratto dall’entrata del palazzo fece la propria comparsa un buffo fantasmino rosa con un bizzarro cappello sulla testa e un perenne sorriso innaturale stampato in volto. “Benvenuti signori! Sibilla vi sta aspettando!” disse il bizzarro essere con il suo altrettanto bizzarro tono di voce. “Come? Ci stava aspettando?” fece Yamcha sorpreso. “Beh, è una veggente no?” disse Vegeta con tono sarcastico. “Hai ragione… hehehe! Comunque sia, andiamo!” fece poi l’allievo di Muten per poi seguire il fantasmino insieme al principe dei saiyan.
Il terzetto entrò nella stanza di Sibilla, la quale se ne stava come suo solito appollaiata sulla propria sfera di cristallo. Non si muoveva e teneva gli occhi chiusi. “No… non dirmi che con la fortuna che abbiamo la vecchia ha deciso di tirare le cuoia proprio ora! Del resto mi domando come possa essere ancora viva una simile cariatide!” disse il saiyan. Al sentire quelle parole la sorella di Muten spalancò gli occhi rivolgendosi a Vegeta con tono comprensibilmente alterato “Cariatide a chi? Guarda che io sono ancora nel fiore degli anni e nel pieno delle forze! E sarò ancora viva e pimpante quando tu avrai lasciato questo mondo! Principe delle scimmie!”. “Non se pongo fine alla tua vita adesso…” ribatté Vegeta con un’espressione che lasciava chiaramente intendere come non avesse affatto gradito l’appellativo con cui Sibilla gli si era rivolta. La vecchia dai capelli rosa si rese conto di come in quella circostanza sarebbe stato meglio tenere a freno la lingua, e temendo per la propria incolumità si nascose goffamente dietro la propria sfera, come se questa avesse potuto proteggerla in qualche modo. “Per favore! Non è il momento di litigare! Siamo qui per una questione importante!” fece Yamcha ponendosi davanti a Vegeta nel tentativo di farlo ragionare, rendendosi però conto di essersi preoccupato per nulla. “Tsk! Non fartela sotto! Non sono di certo tanto idiota da eliminare l’unica persona che può esserci d’aiuto! Dopotutto nemmeno io voglio che Gohan muoia! Altrimenti sai che noia senza avversari all’altezza, dal momento che Kakaroth è passato a miglior vita…” disse Vegeta palesando come la sua fosse stata soltanto una minaccia volta a far abbassare la cresta a quella vecchia dalla lingua lunga. Yamcha sospirò di sollievo, quindi si rivolse a Sibilla “Ascolta… noi siamo qui per chiederti…”. Prima ancora che l’ex predone potesse finire la frase, la propria interlocutrice lo interruppe “So perfettamente che state cercando l’aloyso per curare Gohan! Sono perfettamente al corrente della situazione!” disse la sorella di Muten. Yamcha sorrise “Davvero? Ma è fantastico! I tuoi poteri sono sempre straordinari!” fece l’allievo di Muten. “Effettivamente è una vecchietta in gamba…” pensò Vegeta. “Allora? Cominciamo subito?” fece Yamcha iniziando a fare stretching. “A fare cosa?” chiese perplessa Sibilla mentre anche Vegeta sembrava non capire. “Affronto i tuoi cinque guerrieri, li batto e così mi aiuti!” disse semplicemente Yamcha. Sibilla sbatté le palpebre stupita quindi sospirò “Ma quanto sei imbecille… punto primo: si tratta di un’emergenza che mette a repentaglio l’esistenza dell’intero pianeta, e non solo di una questione personale, dunque essendo anche nel mio interesse avere salva la pelle ti aiuterò senza chiederti nulla in cambio! Non abbiamo tempo da perdere!” fece l’anziana donna per poi aggiungere “E in secondo luogo i miei guerrieri non sono certamente alla tua altezza! Lo sai perfettamente! L’unico modo per rendere la cosa interessante sarebbe stato richiamare Goku, il quale ci avrebbe anche potuto dare una mano tornando in vita per un giorno! Ma siccome in questo momento si sta allenando con Dai Kaioh e si trova in una condizione di totale isolamento, la cosa risulta impraticabile!” spiegò Sibilla. “Peccato… sarebbe stato divertente battermi con lui una volta sistemata la faccenda!” commentò Vegeta. “Eh già… Goku ci avrebbe fatto molto comodo in questa battaglia! Stavolta però dovremo cavarcela senza di lui! Allora? Hai già individuato l’aloyso?” chiese poi Yamcha tornando all’argomento principale della conversazione. “Ho fatto di meglio” rispose Sibilla, la quale con un cenno esortò il suo assistente ad avvicinarsi con un vasetto in mano, all’interno del quale era visibile la rarissima erba oramai creduta estinta. “L’hai già recuperata! Oh Baba! Se non inorridissi al solo pensiero di darei un bacio!” esultò Yamcha. “Grazie…” face la sorella di Muten, non molto contenta delle parole dell’ex compagno di Bulma, ma apprezzandone se non altro la sincerità. “Bene!” fece Yamcha recuperando l’ingrediente per poi recarsi verso l’uscita. “Ti ringrazio di tutto e…” disse egli in procinto di andarsene quando Vegeta lo fermò. “Aspetta! Usa il cervello! Se la vecchia ha il potere di visualizzare le cose attraverso la propria sfera di cristallo potremmo approfittarne per scoprire dove si nasconde Ghiller, no?” propose il principe dei saiyan. “Accidenti! Non ci avevo pensato!” fece Yamcha palesando come alla sua bella pensata di chiedere aiuto a lei per scoprire dove trovare l’antidoto per Gohan non fosse qualcosa a cui fosse conveniente far l’abitudine. Infatti dopo tale intuizione egli si stava facendo scappare da sotto il naso l’opportunità di sfruttare l’aiuto di Sibilla per risolvere definitivamente la situazione legata a colui che era la causa di tutta quella terribile situazione. “Hehe! Immaginavo che me lo avreste chiesto! E infatti sono capace sia di farvi vedere dove si trova Ghiller che di farvi una panoramica di cosa stia succedendo alla sua base! Ho peraltro scoperto che anche il vostro amico Crilin si trova li…” fece la sorella di Muten per poi aggiungere con tono serio “Anche se non se la sta passando affatto bene”. “Oh no…” mormorò Yamcha, in pena per l’amico. “Tsk! Quella testa pelata si mette sempre nei casini…” pensò un Vegeta molto meno coinvolto emotivamente dalla cosa. “Vi aggiornerò su tutto! Prima però è meglio portare l’antidoto a Gohan! Verrò con voi dagli altri, così potrò mostrare a tutti qual è la situazione, e si potrà elaborare insieme un piano di azione” propose la vecchia. “Mi sembra la soluzione più sensata” approvò Vegeta per poi prendere tra le mani la sfera di Sibilla. “Io porto la sfera! Tu porta la vecchia!” asserì il principe dei saiyan. “Attento che è molto fragile!” si raccomandò la sorella di Muten. “Grazie di tutto Baba!” fece Yamcha sollevando la vecchia dai capelli rosa per poi ripartire assieme a lei e a Vegeta alla volta della capsule corporation.
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Senza una parola, Ghiller osservò le immagini della sconfitta subita da Ràmon contro Vegeta, registrate tramite i satelliti. L’espressione dell’albino era totalmente apatica e fredda, tanto che ne C-12 ne C-18, presenti nella stanza assieme a lui, avrebbero saputo dire cosa stesse provando in quel momento. Di certo non poteva essere felice di quanto stava vedendo. Una volta terminato lo scontro Ghiller bloccò la registrazione e disse “Che io sia dannato la prossima volta che mi aspetto coerenza da una scimmia! Vegeta sembrava avere tutte le intenzioni di non combattere più dopo l’umiliazione patita contro Cell… e invece a quanto pare ha cambiato idea, allenandosi furiosamente, al punto da rendere possibile quella strana trasformazione che già Gohan aveva raggiunto un anno fa!”. Il tono dell’uomo dagli occhi rossi sembrava comprensibilmente seccato, ma ben lungi dall’ostentare una sincera preoccupazione. “Ora cosa farai?” chiese C-18. “Costruirò delle nuove macchine assassine più efficaci!” si limitò a rispondere Ghiller. “Non pensi che, se io sono riuscita a trovarti anche per Vegeta e gli altri sarà soltanto questione di tempo?” insistette la cyborg dai capelli biondi, facendo presente all’albino come non vi fosse così tanto tempo a disposizione. “Oh… ma se quelle stupide scimmie percorressero la strada che hai fatto tu non troverebbero altro che il mare aperto! E’ comprensibile che tu non te ne sia reso conto, ma quest’isola in realtà non è altro che una mia creazione… una specie di enorme nave! E noi ci siamo spostati di migliaia di chilometri rispetto alla posizione originale! Dunque non sarà così facile per loro trovarci! Ciò mi permetterà di avere il tempo per lavorare con calma ai nuovi androidi con i dati che ho raccolto dagli ultimi scontri da loro sostenuti” spiegò Ghiller. “Hai pensato proprio a tutto…” commentò C-18. “Mi scusi padron Ghiller!” intervenne in quel momento Marion “Non sarebbe più semplice utilizzare l’angelo?”. “L’angelo?” pensò C-18 perplessa. “Non se ne parla!” tuonò Ghiller “L’angelo è il mio capolavoro! E’ colui con cui intendo manifestare la mia grandezza innanzi al mondo! Non comprometterò certamente questo mio proposito spacciandolo come un assassino nemico della Terra! E’ colui con cui avrei annientato Cell! Rappresenta il mio asso della manica in caso di necessità! E la situazione non è certamente così grave da spingermi ad usarlo!”. “Dunque gli androidi che hai usato finora…” fece C-18. “Kano, Slyfer, Kelpie e Ràmon non sono che pattume obsoleto se paragonati all’angelo! E’ il frutto di anni e anni di lavoro, ed è invincibile! L’arma con cui bramo di sottomettere l’universo intero con il benestare del popolo della Terra!” spiegò l’albino.
A conferma della parole di Ghiller, nella zona più remota e sotterranea della sua base vi era una capsula simile a quella in cui Gero era solito conservare i propri cyborg, ma di dimensioni colossali. Al suo interno vi era ciò che l’albino aveva denominato l’angelo, ovvero l’espressione massima e assoluta della sua genialità. Nel caso i nostri eroi fossero riusciti a individuare il nascondiglio di Ghiller, sarebbero stati in grado di fronteggiare quella nuova e terribile macchina artificiale capace di far sembrare Cell ben poca cosa?
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Il problema è: Baba potrà avvisarli anche di questo :asd: Ghiller è meglio non perdersi tanto in preamboli, se hai un arma vincente usala non fare errori da cattivo qualunque :asd:
La faccenda si fa ancor più interessante
Ps. piccolo errore, Ghiller ha usato il maschile mentre si rivolgeva a C18 a metà del secondo pezzo "reso conto" invece di "resa conto"
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"L'angelo", eh? Non so perchè, ma la prima cosa che mi è venuta in mente non è stato Evangelion, ma è stato Metatron, da Shin Megami Tensei, che è anche esso un enorme "angelo" robotico.
http://img143.imageshack.us/img143/6...ebytbsamur.jpg
Beh, sono proprio curiosa di sapere di cosa si tratta, perchè adoro gli angeli e sarei molto contenta di ritrarlo in seguito. Ovviamente con un tocco di mio!
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Ghiller è troppo diabolico!Adesso è così maledettamente furbo da costruire altri androidi!
Per di più quando ha parlato del "angelo" ho sentito che per i nostri sarà veramente dura!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
XD forever
Ghiller è troppo diabolico!Adesso è così maledettamente furbo da costruire altri androidi!
Per di più quando ha parlato del "angelo" ho sentito che per i nostri sarà veramente dura!
concordo... mancava solo una risata diabolica ed eravamo a posto -_-'
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EPISODIO 19: IL PIANO DELLA SQUADRA Z
Alla capsule corporation i guerrieri si erano radunati attorno alla chiaroveggente Sibilla e alla sua sfera di cristallo. Mentre Bulma e Dende si occupavano delle cure da prestare a Gohan, coloro che sarebbero dovuti entrare direttamente in azione contro Ghiller, allo scopo di fermarlo definitivamente, erano bramosi di informazioni tramite le quali pianificare la strategia più indicata per muovere offensiva contro la base dell’albino, della quale peraltro ignoravano l’ubicazione. Vegeta, Piccolo, C-17, Yamcha e Tenshinhan videro come nella sfera di Sibilla avessero iniziato a comparire delle immagini, ma con sommo sconcerto nessuno di loro riuscì a vedere altro che mare. “Ma li non c’è niente…” constatò Tenshinhan con aria perplessa. “Che fai? Ci prendi in giro? Non abbiamo tempo per i giochetti! Sei capace di dirci dove si trova Ghiller o no?” aggiunse stizzito un molto meno diplomatico Vegeta. “Se vi sto mostrando questa immagine, caro il mio principe dei saiyan, è per dimostrarvi come conoscere l’ubicazione della base di Ghiller non sia sufficiente per arrivarci senza problemi! Infatti quello che vedete è esattamente il punto dove si trovava l’isola nel momento in cui l’ho individuata in precedenza! Premesso che per me non rappresenta un problema individuarla nuovamente” rispose la Sibilla. “Dunque egli è capace di spostare l’intera isola… lungi dal rappresentare un problema insormontabile, in virtù della nostra velocità di spostamento certamente superiore alla sua, ciò potrebbe farci perdere del tempo prezioso e dare modo a quel pazzo di organizzarsi” ragionò Piccolo. “E’ vero! Specialmente se si spostasse in un arcipelago riuscire a distinguere la sua isola dalle altre potrebbe essere complicato!” aggiunse Tenshinhan. “Questo problema penso si possa risolvere con l’aiuto tuo e di Dende, non è vero? Tu puoi monitorare costantemente la posizione dell’isola e il muso verde può guidarci in maniera telepatica!” fece Vegeta, ben conscio delle capacità dei componenti di quella che di fatto era diventata la sua “squadra”. “Era esattamente quello che avevo in mente!” annuì la sorella di Muten. Yamcha a quel punto, una volta che Sibilla ebbe dimostrato la sua capacità di individuare la posizione dell’isola, sentì di poter porre alla vecchia la domanda alla quale più di ogni altra teneva a ricevere risposta. “Ascolta Baba… prima hai detto di aver visto Crilin su quell’isola!” disse l’allievo di Muten il quale era ansioso di scoprire in quale sorte fosse incorso il suo vecchio amico e compagno di addestramento. “E anche mia sorella…” aggiunse C-17, non meno ansioso di venire a conoscenza di cosa stesse accadendo alla propria gemella. “Infatti… se me ne lasciate il tempo vi offrirò un quadro completo della situazione” rispose la veggente per poi utilizzare la sfera di cristallo per mostrare l’interno della base a tutti i presenti, giungendo ad un certo punto alla sala comandi, dove spiccava la figura di Ghiller, che i guerrieri Z si trovavano a vedere per la prima volta. “Dunque è lui la causa di tutti i nostri mali… da non credere! Sembra un comunissimo essere umano!” constatò Tenshinhan. “Si, ma leggo la follia nei suoi occhi! Si tratta certamente di un soggetto che, con le giuste armi tra le mani, può rivelarsi estremamente pericoloso! Come del resto ha già ampiamente dimostrato!” aggiunse Piccolo. Ciò che realmente colpì tutti i presenti fu lo scoprire l’identità delle due donne che stavano ai suoi fianchi. “Ma quella è…” sussultò C-17 nel riconoscere C-18 al fianco di colui che era stato il loro peggior nemico. Possibile che la sua amata sorella avesse ceduto alle lusinghe di quello spietato manipolatore e si fosse schierata con lui? No, non poteva crederlo. “Lo sapevo… non mi sono mai fidato di lei! Sapevo che quella di riportarla in vita era una pessima ide…” commentò Yamcha, il quale però non ebbe il tempo di finire la frase che un violento pugno all’addome lo fece piegare in due dal dolore bloccandogli il fiato. Era stato così veloce che l’ex compagno di Bulma non aveva visto nulla e non aveva avuto alcuna possibilità di difendersi. L’allievo di Muten sollevò lo sguardo e vide la figura di C-17 su di lui, fissarlo con i suoi occhi azzurri come il ghiaccio che avevano assunto un taglio inquietante e minaccioso “Un’altra parola su mia sorella… e ti ammazzo come un cane! Hai capito… umano?” disse il cyborg dai capelli neri con tono freddo facendo correre un brivido lungo la schiena di Yamcha. “Smettetela tutti e due!” tuonò Piccolo con tono deciso. “Non è il momento di giungere a conclusioni affrettate! E nemmeno di perdere la calma! E’ importante ragionare insieme e rimanere coesi nella nostra unità di intenti!” disse il namekiano riuscendo a riportare la quiete tra il cyborg e l’ex predone. Solo in quel momento Yamcha riconobbe anche l’altra figura femminile che affiancava C-18. “Ma quella non è Marion?” sussultò l’uomo dai capelli neri per poi spiegare ai presenti chi fosse, tranne a Piccolo che aveva avuto modo di conoscerla, per quanto di sfuggita, non essendo il genere di persona che suscitasse il suo interesse. “Con tutta probabilità Ghiller aveva iniziato a spiarci sin da prima dell’attacco da parte del Dottor Gero! E’ rimasto nell’ombra per così tanto tempo senza che nessuno di noi potesse sospettare che esistesse! Decisamente astuto!” commentò Vegeta. “Sigh… e pensare che è una ragazza così carina…” sospirò Yamcha. Seguì un momento di silenzio, dopo il quale Baba disse “Ora vi mostrerò Crilin…”. Il gruppo di guerrieri vide materializzarsi nella sfera di cristallo l’immagine di una stanza, con il loro compagno riverso sul letto con sguardo assente, senza riuscire a muovere un muscolo. “Che cosa gli è successo? Sembra totalmente senza forze!” constatò Tenshinhan. “E’ sotto effetto di una potente droga che inibisce la circolazione di Ki nel corpo…” spiegò Sibilla. “Per lui sono stati momenti terribili! Lo hanno drogato ripetutamente, e torturato per puro piacere!” proseguì la veggente. “Come… come si può essere così crudeli? Crilin è sempre stato una persona così buona… come si può pensare di fargli tanto male?” mormorò Yamcha in un connubio di pena e rabbia. “Ghiller è un mostro ad accanirsi in quel modo su qualcuno che non gli ha fatto niente!” aggiunse Tenshinhan. “Beh… forse questo non è propriamente esatto!” disse C-17, che con queste parole catalizzò su di se l’attenzione di tutti i presenti. “Ghiller è un mostro… e questo lo posso confermare, dal momento che lo conosco sin troppo bene! Tuttavia egli ha sempre provato una forma di attaccamento morboso nei confronti di mia sorella! Dunque il suo legame con il vostro amico potrebbe essere stato la causa scatenante della sua furia su di lui!” spiegò il cyborg. “Dunque Ghiller è innamorato di C-18, per quanto il suo sentimento sia certamente malato e inquinato dalla follia!” constatò Piccolo. “Quindi potrebbe essere proprio Crilin il mezzo con cui quel pazzo tiene in pugno quella donna!” concluse Vegeta. “Sarebbe assolutamente nel suo stile!” confermò C-17 per poi rivolgersi a Baba “Puoi verificare se all’interno del suo corpo c’è una qualche anomalia?”. La Sibilla annuì “Si, posso farlo! E lo farò!” e così dicendo iniziò ad esaminare l’interno del corpo di Crilin per poi sussultare. “Una bomba!” sussultò la donna, atterrendo tutti i presenti, tranne un distaccato Vegeta e un C-17 che bene o male si aspettava qualcosa del genere. “Come pensavo… beh, qui le cose si complicano! Se Ghiller si sentisse minacciato potrebbe utilizzare la bomba che ha trapiantato dentro Crilin come un’arma di ricatto!” disse il cyborg. “Tsk! Lo faccia pure saltare! Dopotutto è stato lui l’idiota che si è fatto catturare! Senza dimenticare che poi potremmo riportarlo in vita con le sfere del drago!” affermò Vegeta. “Come puoi essere così cinico?” inveii Yamcha. “Ascoltami bene! La situazione è già abbastanza complicata di suo! L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è di ulteriori ostacoli!” ribatté il saiyan. Gli altri guerrieri assunsero un’espressione contrariata e rabbiosa, ma al contempo non trovarono il modo per ribattere. Vegeta in fondo aveva ragione: l’arma di ricatto rappresentata da Crilin rischiava davvero di tagliare le gambe alla squadra Z, ma al contempo nessuno dei suoi compagni si sentiva di sacrificarlo a cuor leggero, forse nemmeno lo stesso Vegeta, per quanto egli mascherasse la cosa con il suo modo di agire e decidere in maniera risoluta e pragmatica.
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. “E pensare che basterebbe togliergli quella bomba dal corpo e poi fargli prendere un senzu…” disse Tenshinhan. “Eh già! Ma come ci avviciniamo a lui se Ghiller sembra capace di monitorare costantemente quanto accade intorno alla sua isola? Quindi figuriamoci all’interno della base! Non si potrebbe muovere una foglia senza che lui lo venga a sapere!” commentò Piccolo con aria pensosa. Non era certamente una questione facile da risolvere. “E purtroppo le brutte notizie non sono ancora finite!” disse Baba per poi iniziare con le mani a esortare la sfera di cristallo a inquadrare un’altra cosa. “E quello cos’è?” sussultò Tenshinhan. Di fronte agli sguardi increduli dei guerrieri Z era apparsa una capsula gigantesca, probabilmente contenente un androide molto potente. “Quello deve essere il fiore all’occhiello di Ghiller! Il suo guerriero più forte! Pur non riuscendo a percepire le aure il solo vedere l’involucro che lo racchiude mi inquieta!” disse Piccolo, sfruttando anche le capacità percettive di Dio a conferire veridicità alla sensazione di disagio che provava. “Molto bene! Di quello me ne occupo io!” sogghignò Vegeta, lieto che in mezzo a tanta strategia si presentasse anche qualcosa contro cui dare sfogo alle proprie capacità combattive. “Ed eventualmente potrò darti una mano io!” disse una voce che tutti riconobbero e che spinse i presenti a voltarsi di scatto nella direzione da cui proveniva. “Gohan! Ti sei ripreso!” sorrise Piccolo mentre Yamcha e Tenshinhan gli si avvicinarono per manifestare tutta la loro contentezza e constatando come il figlio di Goku fosse tornato nel pieno delle proprie facoltà. “Potresti anche restartene a casa! Ora che ho superato il limite del Super saiyan come hai fatto tu con Cell non c’è nessuno nell’universo che possa tenermi testa! Però posso comprendere che tu voglia essere partecipe al salvataggio del tuo amico zucca pelata!” fece Vegeta. “Hai superato anche tu il limite del Super saiyan?” fece sorpreso Gohan per poi sorridere “Beh… i miei complimenti!”. “Con Vegeta e Gohan insieme Ghiller potrà ricorrere a qualsiasi arma egli voglia, tanto non avrà comunque scampo! Ora resta da risolvere solo la questione legata a Crilin!” fece Yamcha. “Beh… io ero già conscia del problema, e ho pensato a una soluzione!” disse Baba per poi tirare fuori una piccola boccia dalla tasca contente uno strano liquido azzurro. “Che cos’è?” chiese Gohan avvicinandosi alla Sibilla insieme a Chichi, Bulma e Dende, che erano giunti nella stanza insieme a lui. “Hehehe! Probabilmente tu non conosci la persona di cui sto per parlarti! Ma credo che Yamcha se la ricorderà molto bene visto che una volta ci ha combattuto! Sto parlando dell’uomo invisibile!” disse la sorella di Muten. “L’uomo invisibile? Intendi il tuo secondo guerriero contro cui mi sono battuto molti anni fa?” chiese Yamcha ricordandosi bene la dura battaglia contro quell’essere dai poteri particolari, dalla quale era uscito vincitore solo grazie ad uno stratagemma di Crilin. “Proprio lui!” annuì Baba. “Dovete sapere che la sua invisibilità non era una dote innata! Ma l’ha acquisita bevendo questa pozione!” spiegò Sibilla. Tutti la fissarono sbalorditi. “E’ fantastico! Con quella potremmo intrufolarci nella base di Ghiller senza problemi!” esultò Yamcha. “Ma si può sapere come mai, con tutti i pericoli che ha corso la Terra tu non ci abbia mai rivelato di possedere un’arma così utile?” chiese perplesso Tenshinhan. Baba sospirò “Eh… in realtà questa pozione ha degli effetti collaterali abbastanza pesanti che la rendono molto meno utile di quanto potrebbe!” spiegò Sibilla. “Effetti collaterali?” ripeté Gohan. “Esatto! Il primo è qualcosa di cui coloro che hanno conosciuto l’uomo invisibile si saranno certamente accorti, ovvero che se se ne assume più di una data quantità in vita l’effetto diventa permanente! Il mio guerriero non ne era al corrente e ne ha bevuta un sacco! Quindi non è mai più riuscito a tornare visibile!” spiegò la donna. “Dunque è un’arma da usare con parsimonia…” commentò Piccolo. “Infatti! Inoltre questa pozione ha un altro difetto: ovvero che riduce drasticamente la forza combattiva di chi la beve! Se infatti ricordate, l’uomo invisibile a parte il suo potere era una mezza calzetta! Eppure prima di berla era un esperto di arti marziali al livello di Mirra e Akkuman!” disse la sorella di Muten. “Davvero?” fece Yamcha, il quale non ci avrebbe mai pensato. “Si… quindi coloro che berranno la pozione potranno considerarsi esclusi dalla battaglia e dovranno evitare qualsiasi scontro, in quanto rischierebbero di avere la peggio contro nemici che normalmente potrebbero tranquillamente battere!” fece Sibilla. “Tsk… sembrava troppo buona come arma…” commentò Vegeta per poi rivolgersi a Yamcha e Tenshinhan “Direi che potreste essere voi a infiltrarvi! Contro gli androidi di Ghiller non avreste comunque gioco, dunque possiamo fare a meno di voi in battaglia”. Per quanto ai due non facesse piacere essere etichettati come inutili alla battaglia i due terrestri dovettero ammettere che Vegeta aveva ragione. Peraltro ciascuno di loro acconsentì di buon grado a partecipare in prima persona al salvataggio di Crilin. “Andrò anche io con loro! Da quel che ho capito c’è una bomba da estirpare dal corpo di Crilin! Dunque i miei poteri magici potrebbero tornare utili!” propose Dende, ricevendo il benestare entusiastico di Tenshinhan e Yamcha. “Io e Gohan invece attaccheremo frontalmente! Questo servirà a costringerlo a far uscire allo scoperto la sua arma segreta! Se utilizzassimo il nostro potere di Super saiyan all’interno della base rischieremmo di distruggere tutto e farci andare di mezzo anche Crilin, Yamcha e Tenshinhan, per non parlare di Dende e delle sfere del drago ad esso legate!” propose Vegeta. Gohan annuì, concordando con il principe dei saiyan sul fatto che quello fosse certamente il modo migliore di agire. “Ok… ora resta solo da stabilire chi si occuperà di Ghiller!” disse Piccolo. “Me ne occuperò io!” asserì C-17 “Dopotutto sono l’unico che ha la possibilità di entrare nella base di Ghiller senza problemi visto che con tutta probabilità mi starà aspettando volendomi convince a stare dalla sua parte per legare ancora di più C-18 a se!”. “Stai attento C-17! Potrebbe essere pericoloso! Non dimenticarti che in qualche modo egli deve essere riuscito a sottomettere tua sorella! Dunque potrebbe riuscire a fare lo stesso con te!” lo avvertì Baba. “Ne sono cosciente! Se non lo fossi stato avrei attaccato la sua base già da un pezzo! Però in questo caso sono stato più scaltro della mia sorellina! E mi sono rivolto alla persona che meglio di chiunque altra mi può aiutare!” disse il cyborg per poi fissare Bulma. La donna dai capelli azzurri lo fissò con aria interrogativa, non capendo dove volesse andare a parere. Che aveva in mente C-17? E il piano della squadra Z avrebbe funzionato senza intoppi?
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Chissà se Crillin farà boom!XDMa a parte gli scherzi sono felice di leggere ancora qualcosa di tuo Final!
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Crilin non deve fare boom, assolutamente! Non prima di aver rivisto 18.
Comunque la strategia proposta dalla vecchia Sibilla, seppur rischiosa, è davvero, davvero piena d'ingegno.
Certo, con la possibilità di assumere quella pozione scommetto che chiunque rischierebbe parte della sua forza pur di dare un calcio nelle palle a Ghiller, senza che lui sappia da dove e da chi è arrivato. :lol:
Io mi accodo ai guerrieri Z!:stralol:
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EPISODIO 20: L’ANGELO
“Maestro Ghiller! Ci hanno trovati!” annunciò con tono preoccupato l’androide numero 12, conosciuta anche con il nome di Marion mentre il monotono e assordante rumore dell’allarme risuonava nella base preannunciando l’imminente sopraggiungere dei nemici dell’ex aiutante del Dr.Gero. Senza una parola, e dimostrando un freddo autocontrollo, Ghiller sopravanzò la propria creatura per poter verificare in prima persona quanto grave si presentasse la situazione, e si poteva tranquillamente affermare come le cose non potessero essersi messe peggio per l’albino. “E così Gohan è vivo… non avrei mai immaginato che sarebbero riusciti a trovare l’antidoto in così poco tempo!” commentò l’uomo con tono contrariato accigliando i propri occhi scarlatti nel vedere visualizzati sul monitor il figlio di Goku, Vegeta e Piccolo, sorvolare il mare puntando decisi verso la base. “Chiunque abbia permesso loro di rintracciare una pianta praticamente estinta è probabilmente lo stesso che è riuscito ad individuare la nostra base! Non pensavo che quegli scimmioni potessero contare su alleati dotati di simili poteri! Temo che il mio piano dovrà subire una sensibile variazione!” commentò l’uomo. “Non sembri preoccupato! E’ il celebre angelo di cui numero 12 parlava poco fa a conferirti tanta sicurezza?” chiese C-18. Ghiller annuì “Ho già manifestato la mia riluttanza ad utilizzare l’angelo per estirpare una simile feccia! Tuttavia, allo stato attuale delle cose mi ci vedo costretto!”. Detto questo, l’albino iniziò a digitare dei comandi sul pannello di controllo, dando così inizio al processo di attivazione della sua arma suprema.
“Ghiller ormai avrà già saputo del nostro arrivo!” disse Gohan. “Meglio così! Attirare la sua attenzione mentre Yamcha, Tenshinhan e Dende si intrufolano nella base grazie al potere della pozione dell’uomo invisibile faceva parte del piano! Al resto penserà C-17!” rispose Piccolo. Vegeta non disse nulla, limitandosi a volare in assoluto silenzio, ascoltando le considerazioni di Gohan e Piccolo in merito alle quali sentiva di non aver nulla da ridire. La concentrazione del principe dei saiyan era volta a prepararsi al meglio alla battaglia contro l’androide finale di Ghiller della cui presenza Baba aveva messo in guardia lui ed i propri compagni. Il mezzosangue e il namekiano parevano troppo preoccupati del fatto che il piano stesse funzionando o meno, dunque c’era bisogno di qualcuno che rimanesse mentalmente sintonizzato sulla pragmatica consapevolezza di dover sostenere a breve un combattimento che si preannunciava non facile. Del resto il padre di Trunks aveva imparato sulla propria pelle come le cose non fossero mai facili quando c’era in ballo Ghiller. Vegeta aveva sempre considerato gli esseri umani come una razza patetica, ma doveva riconoscere che qualche elemento poteva sopperire con una spiccata intelligenza alla scarsa forza combattiva rivelandosi estremamente pericoloso. Del resto lui che, sia pure in tenera età, aveva conosciuto una razza come quella degli Tsufuru, sterminata non senza difficoltà da suo padre e dagli altri saiyan, ne sapeva qualcosa.
Ad un tratto una violenta deflagrazione di luce obbligò il terzetto a fermarsi. I tre furono sorpresi da quell’apparizione improvvisa e si coprirono gli occhi con l’avambraccio per evitare di essere del tutto accecati. “Ma cosa diavolo…?” fece Vegeta non appena gli fu possibile scorgere le fattezze della creatura che gli si era presentata innanzi. Aveva un aspetto umanoide, e nella fattispecie le sembianze di una donna umana, se si escludevano le grandi ali argentate sulla di lei schiena. Indossava una sorta di toga di colore bianco che ne copriva l’addome e gran parte del torace, lasciandone scoperta la spalla sinistra e parte del suo petto, per quanto il seno rimanesse castamente celato. Le sue gambe erano completamente coperte da una gonna dello stesso candido colore della toga. Era possibile intravedere qualche spacco nella stessa, probabilmente una scelta funzionale alle movenze di quell’angelica figura in battaglia. I suoi capelli erano lunghi e lisci, di un colore argenteo simile a quello delle ali e i suoi occhi risplendevano di un intensa tonalità dorata, che risaltava particolarmente nel contrasto con la sua pelle chiarissima. “Tu saresti l’ultimo androide di Ghiller?” chiese Vegeta. Una risata cristallina e quasi fanciullesca accolse le parole del principe dei saiyan “Quale farneticazione! Io non sono un androide! Io sono un messo celeste inviato dalle somme divinità per permettere al sommo Ghiller di assurgere al ruolo di messia dell’umanità! E di guidare questa razza eletta lungo la via che la porterà a divenire la specie regnante nell’universo!” disse l’angelo. “Ma cosa sta dicendo? Allora è davvero un angelo!” esclamò stupito Gohan. “Non farti ingannare Gohan! Probabilmente quell’essere è stato programmato da Ghiller in modo che egli stesso abbia la ferma convinzione di essere un…” disse Piccolo, non riuscendo però a terminare la frase in quanto era stato colpito da un violento attacco che lo aveva scagliato indietro di molti metri. Gohan e Vegeta sussultarono. La velocità di quell’essere era spaventosa, e nessuno dei due saiyan era riuscito a seguirne i movimenti. Ciò spiegava come mai l’angelo fosse in precedenza apparso loro innanzi in modo tanto improvviso. Si era semplicemente mosso in maniera velocissima facendo sembrare al padre di Trunks e al figlio di Goku che questi fosse comparso dal nulla. “Tali parole blasfeme sono inaccettabili! In particolar modo se a pronunciarle è colui che un tempo fu il dio della Terra! Una carica che, peraltro, non avrà più ragione di esistere da oggi in poi, dal momento che sarà il sommo Ghiller a ricoprire il ruolo al contempo di divinità e di monarca!” disse l’angelo comparendo sopra Piccolo per poi protendere entrambe le mani in avanti e creare attorno ad un ancora stordito namekiano un prisma di energia, imprigionandolo. Piccolo, ripresosi, cercò di sfondare le pareti del prisma, ma ogni suo attacco venne vanificato da una potente scarica di energia che attraversava il corpo del namekiano facendolo urlare dal dolore. “Piccolo!!!” urlò Gohan gettandosi in soccorso dell’amico. “Ti diffido dal cercare di liberarlo se tieni alla sua incolumità” disse l’angelo facendo arrestare l’incedere del figlio di Goku. “Se fai esplodere il prisma dall’esterno l’energia che ne scaturirà sarà tale da tramutare in polvere il corpo del tuo amico namekiano! Sono davvero dispiaciuto per te, ma la sua insolenza era qualcosa alla quale non potevo soprassedere!” disse la figura femminile dalle ali argentate. “Maledettaaaaaa!!!!” fece Gohan colmo di rabbia espandendo al massimo la sua aura di Super saiyan II e scagliandosi contro l’angelica creatura di Ghiller cercando di colpirla con una raffica di pugni, i quali vennero però schivati con facilità. “Huhuhu! Povero sciocco ragazzino mortale! Non penserai sul serio di potere violare con le tue sudice mani il corpo di un inviato degli dei?” lo derise l’angelo. “Ne ho abbastanza delle tue farneticazioni! Chiudi il becco!” urlò un sempre più furibondo Gohan per poi scagliare una Kamehameha a piena potenza. Nell’istante stesso in cui il figlio di Chichi l’ebbe lanciata, l’angelo, dando prova ancora una volta della sua velocità, gli apparve alle spalle, e se non fosse stato per il pronto intervento di Vegeta, il cui attacco di energia costrinse l’angelo a spostarsi nuovamente, la più forte creatura di Ghiller lo avrebbe certamente ghermito e forse sconfitto. Gohan si voltò di scatto in direzione dell’angelo, ma di fronte a lui apparve Vegeta, che senza alcun preavviso colpì il figlio di Goku con un pugno talmente violento da scaraventarlo in mare.
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Quindi si voltò in direzione dell’angelo, conscio come non fosse il caso di perdere di vista troppo a lungo qualcuno di così rapido e imprevedibile. “Huhuhu! Cosa fate adesso? Vi mettete a combattere tra voi? Se questa vuole essere una richiesta di alleanza da parte tua Vegeta, lascerò che sia il sommo Ghiller a decidere se…” fece l’androide venendo però interrotto dal principe dei saiyan. “Tsk! Non hai proprio capito niente! Non ho nessuna intenzione di divenire l’alleato di un folle e del suo balocco di latta!” disse Vegeta con tono di scherno provocatorio. “Tali ingiurie avranno conseguenze funeste, per te, saiyan” sentenziò con tono indignato. In quel momento Gohan riemerse del mare affiancandosi a Vegeta e dicendo con espressione adirata “Perché mi hai colpito?”. “Perché ti calmassi! Quello non è un avversario normale! Ci sovrasta in rapidità, dunque scoprirsi come hai fatto tu significa votarsi ad una morte certa! Dobbiamo mantenere i nervi saldi!” disse Vegeta. “Hai ragione Vegeta!” si scusò Gohan. “Mi dispiace di non esservi stato di aiuto! Mi ha colto alla sprovvista!” si giustificò Piccolo imprigionato nel prisma. “Tsk! Non fa nulla! Del resto se quel coso alato rappresenta un problema per noi, cosa mai avresti potuto fare tu?” fece Vegeta. Piccolo non disse nulla, conscio di come il compagno di Bulma avesse ragione, per quanto l’idea di essere così tanto più debole rispetto ai saiyan non gli piacesse. “Non crediate di poter fare molto di più! Contro un messo celeste anche voi siete destinati a soccombere, come nel naturale ordine delle cose!” disse l’angelo per poi sparire di nuovo con la super velocità. I due saiyan non si mossero, concentrandosi per cercare di capire da dove sarebbe giunto l’attacco dell’angelo. Il fatto che fosse troppo veloce per poterlo scorgere con gli occhi infatti non precludeva ai due saiyan la possibilità di percepire gli spostamenti d’aria che l’angelo compiva quando si muoveva, sebbene non fosse una percezione agevole come poteva essere percepirne l’aura, della quale l’androide era privo.
Nel frattempo, approfittando della propria invisibilità, Tenshinhan, Yamcha e Dende erano giunti sull’isola di Ghiller, ma non sembravano ancora intenzionati a muoversi. “Cosa aspettiamo? Entriamo subito e salviamo Crilin!” propose Yamcha. “Non così in fretta Yamcha! Atteniamoci al piano! Non ti ricordi cosa ha detto Bulma?” rispose Tenshinhan. “Ehm… a dire il vero non ci ho capito molto! Parlava di sensori strani e di interferenze…” fece l’uomo dai capelli neri. Tenshinhan e Dende sospirarono. “Allora te lo ripeto! Bulma ha ipotizzato che Ghiller abbia installato dei sensori di movimento o termici all’interno della base! In quel modo riuscirebbe a scoprire la nostra presenza anche se fossimo invisibili!” disse Dende. “Sarebbe un bel guaio…” commentò Yamcha. “Ma sapendo quanto è astuto temo che i timori di Bulma siano fondati!” fece Tenshinhan. “Per questo ci ha donato un dispositivo che possa causare delle interferenze e mettere fuori uso quei sensori!” disse Dende riferendosi ad un oggetto di forma sferica che Bulma aveva donato loro che il namekiano teneva nascosto nel proprio vestiario in modo che potesse beneficiare anche esso dell’invisibilità della pozione, che coinvolgeva non soltanto l’essere che la beveva, ma anche ogni oggetto che fosse in contatto con lui al momento dell’ingerimento del liquido. Oltretutto tutto ciò li avrebbe esentati dal dover andare in giro nudi! “Tuttavia attivare il dispositivo crea per una frazione di secondo uno stato di anomalia nei sensori facilmente rilevabile se in quel momento Ghiller si trovasse innanzi al pannello di controllo! Dunque ci serve un diversivo per allontanarlo! E C-17 ha proprio quel compito! Basterebbe che Ghiller non fosse presente nella sala comandi quando noi attiviamo il dispositivo, perché poi i dispositivi tornerebbero ad uno stato di apparenza normale e a quel punto non dovremmo più preoccuparci anche nel caso quel maledetto tornasse” concluse Tenshinhan.
Nel frattempo, colui che era atteso dai terrestri stava avvicinandosi alla base di Ghiller da una direzione diversa rispetto a quella da cui provenivano Gohan e Vegeta, in modo di evitare di imbattersi nell’angelo. Anche lui, come previsto, era stato individuato da un Ghiller che assisteva compiaciuto allo spettacolo di Gohan e Vegeta che palesavano tutte le loro difficoltà a contrastare la velocità del suo angelo. “Oh… a quanto pare le visite non sono finite! Anche C-17 sta arrivando!” constatò l’albino divertito. “Mio fratello è qui?” fece sorpresa C-18. “Me ne occuperò io…” asserì C-12. “Oh… non è necessario, cara la mia numero 12! Sistemerò C-17 esattamente come ho fatto con C-18” disse per poi rivolgersi alla bionda “Dunque rallegrati, in quanto presto lo riabbraccerai! Ovviamente conto sulla tua collaborazione per convincerlo a seguire il tuo esempio ed allearsi con noi! Huhuhu!” concluse l’uomo dagli occhi scarlatti.
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Benissimo! Riprendiamo alla grande con l'inizio del conflitto finale
Pare che i nostri siano già in grossa difficoltà davanti all'arma suprema dell scienziato:bat: . Sarà divertente :asd:
I nostri baldi eroi umani invece dovranno giocarsela bene se vogliono contribuire, vedremo...