Marika scoppiò a piangere. Non volevo influire più di tanto. Lei ha perso i genitori da piccolissima e non ho alcun diritto per criticarla. Se lei pensa che questo luogo sia la sua casa, e che queste persone siano la sua famiglia ha tutto il diritto di pensarlo.
Io invece la penso diversamente. Queste persone hanno scopi tutt’altro che pacifici. Sono sicuro che in questo edificio c’è la stessa persone che ha ucciso i miei compagni. Devo provarlo, devo sopravvivere, devo scappare. Mentre escogitavo un piano, qualcuno bussò alla porta. Io mi nascosi velocemente sotto al divanetto. Qualcuno entrò, aveva delle scarpe col tacco.
“Marika, tutto bene? Devo somministrarti la medicina.”
Cacciai la testa da sotto al divano. La donna aveva una siringa in mano e stava per iniettare il suo contenuto sul braccio di Marika. NO! Non poteva anche lei essere una cavia. Devo impedirglielo. Sgusciai fuori e afferrai violentemente il piede della donna, percuotendolo.
Lei mi calcò la mano e riuscii ad uscire fuori e rialzarmi.
“Allora, vuole spiegarci perché somministra quantità elevate di..”
“Morfina. Questa ragazza ha ucciso i tuoi compagni, Rumiko.”
“Mi chi.. mi chiamo Rumiko?”
“Esatto. Noi stiamo aiutando questa ragazza perché ha dei disturbi molto gravi della personalità, a causa della perdita di una figura paterna e materna. Anche se siamo intervenuti celermente, il disturbo era già molto grave.”
“Che cosa centro io allora in tutto questo?”
“Semplice. Dovevamo nascondere questa ragazza. Tu sopravvivesti e questa fu la tua condanna. Quella mattina il soggetto 4309 fuggì dall’istituto, con una delle nostre tute da guerra e accidentalmente sfogò la sua ira sui tuoi compagni.”
“E’ tutta pura casualità? Ho passato non so quanti mesi qui recluso per insabbiare tutto? Dimmi, cosa c'è dietro tutto questo? Cos'è che ti spinge a essere così cinica?”
“Guerra, potere. L’organizzazione ha lo scopo di forgiare un esercito potentissimo di robot capace di conquistare un continente intero!”
“No.. non ci posso credere. Ed io che fine avrei fatto?”
“Tu non ci servivi. Saresti anche potuto morire, a noi non importava. A noi interessano questi ragazzi.. che un giorno diventeranno, con il dovuto addestramento, perfette macchine per uccidere.”
“NO! E’ la vostra droga a trasformarli così. Loro non ha disturbi di nessun genere! Deve lasciarli andare!”
“Sei un povero moccioso. Non puoi far nulla.”
Mi guardai attorno per un istante, poi presi per mano Marika e con uno scatto la trascinai fuori dalla stanza. Non sapevo dov’era l’uscita. Marika mi stringeva forte a se.
“Per caso ti ricordi dov’è l’uscita?”
“Io non sono mai uscita da questo posto..”
“Cosa?!”
In quel momento non sapevo a chi credere. Correvo con il cuore il gola, avevo paura.. Non volevo che le succedesse qualcosa. Vidi un portone molto grande in fondo ad un corridoio. Cercai di aprirlo, ma sembrava essere bloccato.
“Di qui non si può uscire.. Non si può. I bambini bravi chiedono il permesso per uscire di casa!”
Quelle parole mi irrigidirono. Marika aveva cambiato tono, sembrava più seria. Quando mi girai, aveva cambiato anche espressione. Era assurdo. Mentiva, la donna aveva ragione. O entrambe mentono?
Non riesco a capire da che parte stare!
La donna ci raggiunse.
“Marika, perché non mostri la tua indole violenta? Tieni. Eccoti la pistola.”
“Grazie, signora.”
Ero con le spalle al muro. Il portone non sembrava aver voglia di aprirsi. Mi erano di fronte, quindi non potevo neanche scappare. Ai lati non c’erano finestre o cunicoli. Ero davvero spacciato.
Marika puntò la pistola contro di me, posò l’indice sul grilletto e.. sparò.
Un tonfo sordo e la donna cadde. Io ero rimasto sconvolto.
Marika fece cadere la pistola in terra. Io la raccolsi e sparando un paio di colpi contro il portone, riuscii finalmente ad aprirlo e a fuggire..
Chiamai subito la polizia e spiegai la situazione tanto assurda. I ragazzi che lavoravano e si addestravano in quel luogo vennero integrati nella società.
Alla fin fine non ci poteva essere esito migliore. Solo che.. Marika, dopo qualche giorno dal suo arresto, fu giustiziata.