Visualizzazione Stampabile
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Will
per me lo scopo della poesia è prettamente ungarettiano sulla scia pascoliana: descrivere ciò che si vive, ma farlo al solo fine di sciogliere il canto del proprio abbandono.
ho scritto parecchie poesie abbastanza pensate.
ultimamente sto lavorando ad una sul razzismo (l'idea è spettacolare ;) ) e ad un'altra sullo schiavismo (ma ne sono poco convinto)
Forse hai ragione, ma vedi io non sempre le penso le poesie (non sono proprio questo le mie, non arrivo a definirmi poeta), infatti spesso quando scrivo le parole scorrono, fluiscono quasi non me ne rendessi conto. Altre volte sì specie quando cerco di abbozzare rime (o anche assonanze), in quel caso ho un'emozione e devo solo trovare le parole per esprimerla anche attraverso figure retoriche (le uso spesso specie la similitudine e la metafora), quindi il discorso cambia perché mi impongo di lavorarci con il pensiero.
Riguardo al canto del proprio abbandono, se ho ben capito a cosa ti riferisci non hai tutti i torti.
Comunque è difficile che io mi metta a riflettere su un tema e ci sviluppi una poesia, io mi lascio sempre ispirare.
Citazione:
Originariamente Scritto da
sands of time
sullo scopo della poesia sono abbastanza d'accordo con Will.
in passato scrivevo poesie, ma poi ho abbandonato questa strada, non so perchè. Forse perchè sono convinto che la poesia non sia per tutti, ma solo per chi ha la "scintilla" sentro di se, e io credo di non averla.
La penso diversamente tutti sono in grado di tirar fuori ciò che sentono, in particolar modo le persone sensibili che avvertono le emozioni più degli altri. Magari non tutti si destreggiano con le parole è vero, ma l'arte non si limita a testi. Rimango del parere che comunque tutti possano scrivere ciò che sentono non bisogna essre come Pascoli o Ungaretti
-
tutti possono scrivere ciò che sentono perchè bene o male tutti sono acculturati al giorno d'oggi, diversamente dai secoli precedenti.
nemmeno io le penso le poesie, talvolta mi trovo a fissare qualcosa, come il mare o altro e mi vengono in mente delle metafore. devo assolutamente annotarmele su un qualcosa, come un cellulare (infatti il mio cellulare è pieno di bozze di sms) altrimenti c'è una fortissima probabilità di dimenticarmele.
la prima poesia senza rielaborazione ma solo con ispirazione la si potrebbe chiamare poesia grezza, la seconda poesia a tutti gli effetti.
-
Fu lacerando le leggi
Vivere tra il sacro e il profano,
per sempre è la mia esistenza.
Lungo la strada ho incontrato luci e ombre
ma io ero in penombra e controluce,
senza fine questo mio cammino
dove non vedrò mai né solo bianco o nero.
Chi seguo non mi condurrà in nessun luogo
né oltre il confine dell'Empireo,
né giù fin negli abissi del paradiso perduto.
Imprigionato tra l'ordine e il caos,
mi ostino imperterrito a percorrere quella via
senza l'arbitrio di scegliere.
Tradito e mutilato nell'anima
temo ogni respiro di metallo
tra creazione e distruzione.
-
quando scrivo prediligo l'uso di forme aspre e spesso oscure.
un chiaro esempio può essere questa poesia intitolata: La città che sale
Nel nero sussurro del crepuscolo
Osservo un fascio di
Cielo squadrato da rombi di energia.
La piramide egizia fuori dal tempo
Custode dello scheletro del faraone meccanico
Sale al cielo in uno spasimo di potenza
Rimbomba nella notte la presuntuosa inerzia
Di una scarica di dominio…
…Il tempo della Ruota è senza fine.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Will
quando scrivo prediligo l'uso di forme aspre e spesso oscure...
Lo hai dimostrato i pieno con questa poesia. La trovo affascinante... forse non è il termine giusto ma mi attira ciò che è tenebroso, o ciò che si avvicina ad esserlo... sai leggendola mi sono immaginato l'inquietante scena. Mi è piaciuta non c'è che dire, complimenti!
-
Si può desiderare tanto un abbraccio, al punto da starci male?
E si può in assenza di tale gesto, cercarlo come un sorriso nel volto della gente?
Pare follia!
Si può arrivare a Desiderarlo al punto da soffrirne?
Desiderare che essere avvolta da un abbraccio, null'altro che un abbraccio, uno di quelli che ti avvolge e ti toglie il fiato, uno di quelli in cui forti braccia ti avvolgono quasi come una barriera volessero ripararti, difenderti, proteggerti dalle cattiverie del mondo intero?
Non so se un desiderio simile sia il frutto della follia...
La mia.
-
Io che scrivo queste righe
Io che nascondo le mie vergogne
nel baule dorato che ho di fronte
Io che viaggio,
viaggio ma non arrivo mai alla meta
Io che scrollo le spalle e mi innalzo in volo
Io che mi specchio nell'egoismo degli altri
e nell'altruismo dei pochi
e non so cosa scegliere
Io che conto poco
Io che non so contare
Io che cucio le asole a vecchi ricordi
Io che cerco e seguo le ragnatele
sul soffitto della mia mente
Io che mi addormento alla loro ombra
sottile e leggera
Io vita
Io morte
Io presente, passato, futuro.
Io tutto....Io niente.
-
Il Mio Cuore
Speravo di vederti, queste ore un'eternità.
Ormai mi comanda, mi dice quello che devo fare e dire.
A volte mi fa paura per il modo di comportarsi.
Mi dice di aspettarti anche con gli occhi stanchi.
Lo hai viziato
lo hai coccolato
lo hai abituato
e lui ha sperato.
Ti darei i miei occhi per vedere
ciò che lui fa vedere.
Fermerei l'orologio per ore
per farti conoscere lui...Il mio cuore.
-
Mi manchi,
mi manca,
la tua voce.
Mi manca,
quella parte di te,
che sognava,
anche quando,
eri senza sogni.
Quel tuo stare bene,
anche quando stavi male.
Mi manca quel sorriso,
che nascondeva le lacrime.
Quelle lacrime nascoste,
dietro quei occhi chiusi.
Quegli occhi...così belli e profondi
trasparenti limpidi infiniti
come il cielo.
Mi manchi...
-
Quando puoi chiamarlo amore?
Quando senti la voce più dolce e leggera
che ti entra dentro senza fermarsi;
quando vedi due occhi che vorresti guardare per ore,
incantato.....
ma la tua nemica più grande, la paura,
ti concede solo qualche secondo;
quando basta sentire il suo nome,
che ha una forza maggiore di qualsiasi contatto!
Quando la tristezza può volare via senza tornare,
se davanti ha un suo semplice sorriso...
quando lui è vicino più di quanto tu possa sognare
e un fuoco dentro di te non riesce a trovare acqua per placarsi;
quando pensi che vorresti dargli un bacio
che ancora non conosce.
Questo penso sia l'amore:
il sentimento più nobile e profondo,
ma allo stesso tempo crudele e ingiusto,
perché vede protagonisti coloro che,
solamente per uno sguardo,
darebbero ogni cosa posseggono.