fidati, lascia perdere. è il film più banale che abbia mai visto, sembra fatto per i bambini del asilo. immagina di guardare i pirati dei caraibi senza jack sparrow, è la stessa cosa. X-men = Wolverine, che qui non c'è. come voto gli darei 4.5
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Tecnicamente fa un cameo
Magneto e Professor X sono due personaggi da niente, vero. Fa schifo, non guardarlo.
Ah, Xavier è più cattivo che buono, ma sono dettagli:asd:
Abbiamo chiarito molto,allora :lol:
Non ho mai letto un fumetto Marvel,ma a film sono messo abbastanza bene,ma comunque era tanto per vedere qualcosa di nuovo.
Ma no, anzi, questo film è una boccata d'aria da quel punto di vista, finalmente qualcuno si è ricordato che, come nel primo film, gli x men non sono affatto logan, che anzi è più un outsider, specie alle origini. Che poi il film sia strapieno di errori di continuity (tra i film stessi, non parlo di continuity fumettistica) è un altro discorso. Emma frost compare qui come coetanea di un giovane xavier mentre alla fine di wolverine appariva bambina assieme ad uno xavier anziano, e questo è solo uno dei tanti impicci che rendono il film molto poco chiaro per chi segue solo la saga cinematografica. Da lettore dei fumetti posso bypassare la cosa come palese errore degli sceneggiatori, che non sanno come incastrare i mutanti che usano (la scelta di havok inserito almeno una decina d'anni prima della nascita di scott summers la dice lunga), ma uno spettatore dei soli film si ritrova il cervello ingarbugliato a livello di trama per i dettagli che non tornano, e di cui non ha altra fonte se non i film. Preso come prodotto singolo è godibile, inserito in una saga è penoso, come se nel ritorno del re avessero ad un certo punto inserito un bilbo giovane che porta frodo fino a monte fato. Magari nel singolo film funziona, ma nel complessivo della trama fa come minimo storcere il naso.
La saga cinematografica degli X-Men non è un granché, stando al tuo ragionamento possiamo evincere che Wolverine sia un personaggio mediocre, quindi non vedo perché disperarsi della sua mancanza.
Che poi il Logan dei film è ben distante dal reale astioso canadese.
Alla luce delle argomentazioni di Broly le mie aspettative sono già più basse, ma se non altro spero in un film guardabile come il secondo episodio.
Io ho visto il film senza conoscere quasi nulla degli X-Men e senza aver visto i precedenti film della saga. In questo modo l'ho trovato ben fatto.
Io il passato di Xavier e Magneto l'ho sempre trovato noioso, così come il team originario degli X-Men. Insomma, non dico che Logan sia lo spirito degli X-Men, ma apprezzo decisamente di più le generazioni successive con Logan, Gambit, Colossus, Nightcrawler e insomma questa gentaglia qui.
Ancora non ho visto il film infatti, non mi viene proprio voglia :lol:
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I classici temi miyazakiani mixati in un film forse meno immaginifico di quelli successivi, ma comunque capace di regalare momenti di grande trasporto emotivo. Nonostante tutto gli preferisco altri.
Dopo la caduta di un corpo non meglio precisato (la versione governativa parla di un meteorite), si è formata una misteriosa Zona, dove le leggi fisiche e la logica sembrano non valere. Le autorità hanno recintato la zona e impediscono l'accesso a chiunque, ma delle guide clandestine, gli "Stalker", possono condurre, dietro pagamento, al centro della Zona, davanti a un posto conosciuto come la Stanza, dove si dice che il tuo desiderio più recondito e intimo venga realizzato. Un fisico ed uno scrittore (che vengono sempre chiamati Professore e Scrittore) si fanno guidare da uno Stalker verso la Stanza, dicendo di volere uno il Nobel, l'altro l'ispirazione perduta.
Stalker è un film veramente complesso e difficile, ma cercerò di fare il mio meglio. Il primo motif del film è l'ambiente duro e letale della Zona: viene presentata come una zona rurale e vagamente industriale, e lo Stalker è categorico su come muoversi dentro: bisogna lanciare un dado di bullone e seguire il percorso uno alla volta, ricalcando le orme. Non si può tornare indietro seguendo la stessa strada, e bisogna mantenere un rispetto sacrale per un luogo che si mostra tutto tranne che sacro: diroccato, invaso dall'acqua. Neanche una volta noi vediamo un fenomeno paranormale (tranne alla fine, sulla soglia della Stanza) o qualcosa di particolare, e abbinato alle pressanti indicazioni dello Stalker, contribuisce a creare una tensione incredibile. Ciononostante, sappiamo che ciò che dice la guida non è campato per aria. Si vedono carri armati distrutti sullo sfondo, e alla fine del film un telefono comincia a squillare senza corrente. L'acqua è onnipresente: in ogni location c'è almeno una parte allagata. La struttura del film è statica, con essenzialmente i 3 uomini che si muovono lentamente nella Zona, condividendo riflessioni sulla natura della stessa e della Stanza, e veniamo a scoprire i veri motivi del viaggio di questi figuri: lo scrittore sente su di sé il peso della posterità, ossessionato dalla critica e dalla società, non riesce più a trovare un piacere nello scrivere, il Professore invece è ossessionato dal rischio che la Stanza potrebbe rappresentare per i malintenzionati e vuole distruggere la Zona con una piccola bomba atomica. Alla fine, arrivati alla Soglia, nessuno entra, rendendosi conto che niente può garantire la felicità, se non l'illusione di averla, ed è un desiderio troppo complesso da poter essere pensato dall'inconscio. Infatti la Stanza esaudisce il desiderio più inconscio e sincero, quello bisbigliato nella mente, non urlato a squarciagola. Viene alcune volte citato il mentore dello Stalker, Porcospino, che perduto il fratello nella sezione più pericolosa della Zona, il Tritacarne, entra nella Stanza per portarlo di nuovo in vita. Ma quanto ritorna al mondo civile, diventa immensamente ricco, rendendosi conto che sebbene avesse pensato al fratello, non era stato veramente quello ciò che voleva.
La Zona è ricca di valori simbolici, può benissimo rappresentare la vita in sé: non si torna mai indietro, il cammino è lungo e dettato dal caso (il lancio dei dadi) e incombe costantemente un pericolo invisibile che siamo fortunati, e nulla più a scampare.
9,5
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Dopo il libro, era d'obbligo.
Naturalmente le lodi (molte) e le critiche (poche) che si possono fare al libro sono in parte riferibili anche al film, ma ciò che voglio sottolineare è la bravura di Fincher nel trasporre un libro complicatissimo come quello di Palhaniuk in pellicola. Il regista c'è riuscito alla grande, bellissima la fotografia, mantenuto intatto lo stile e l'atmosfera del libro, bravissimi sia Norton che Pitt (altro che belloccio) che la Carter (Marla è fatta apposta per lei o viceversa?).
@Sent: che cacchio di trama assurda. Devo vederlo.
Quoto, la Carter penso abbia fatto uno dei ruoli migliori della sua carriera
Ho visto (mio malgrado) 28 settimane dopo.
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È l'apoteosi della banalità di un film sugli zombie. Nulla a che vedere rispetto a 28 giorni dopo.
Voto: 2 (ma gli si potrebbe tranquillamente dare 0, si salva solo per il background londinese).
Escluso il prologo potrebbe non esistere, e sapere che il produttore sarà lo stesso di Bioshock fa paura