Bellissimo il disegno dove Ghiller colpisce lo specchio con la fronte!!! complimenti!
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Bellissimo il disegno dove Ghiller colpisce lo specchio con la fronte!!! complimenti!
Grazie.
Io sarei anche tentata di mettere il prossimo capitolo, chiave della storia, però ancora non ho delle immagini da corredare...
pazientate.
ci ho messo un bel po...( molto piu di un bel Po :D) ma ho recuperato...quando pensi che posterai il prox chap???
è scritta benissimo,mi piace molto,complimenti
beh io vorrei ora XD
Aggiorno la fanfiction, sperando che in mezzo alla marea di nuove non rimanga sepolta senza commenti...:ggh:
anche perchè è un capitolo molto speciale, questo!
Nessun disegno per ora, ma lo aggiungerò strada facendo!
Capitolo 23- Requiem
Terrore.
Il battito di un cuore che pareva voler schizzare fuori.
Il rumore provocato dal pestare veloce di piedi sul suolo terroso.
"Presto,presto!!!" urlò 6, strattonando ancora una volta la ragazza.
18 spalancò gli occhi, terrorizzata dalla situazione. Non riusciva a frenare il suo respiro, le pareva di esser sul punto di svenire.
"MI FANNO MALE LE GAMBE!!!" urlò in modo lamentoso, mentre le bende che fasciavano le sue ferite cominciavano ad allentarsi.
"NON CE LA FACCIO!!!!"
L'androide insistette e la strattonò con forza.
Sentiva da lontano le risate folli di Ghiller e l'agitazione salire.
Davanti a lui vi era un frenetico susseguirsi di fogliame e rami.
Non sapeva nemmeno lui dove stavano andando.
La ragazza fece uscire un altro lamento e poi di colpo inciampò a terra, mollando la presa di 6.
Lui si voltò in fretta e la vide a terra immobile, con i gomiti e le ginocchia sporche di terra.
Continuava ad ansimare pesantemente e tremava come una foglia.
Da lontano, Ghiller continuava ad urlare e ridere a squarciagola.
"Lo so che siete qui... forza, uscite fuori!!!"
L'androide sollevò in fretta 18 prendendola per le ascelle.
Poi la prese di nuovo per l'altra mano e riprese a correre.
Lei seguiva a fatica la velocità di 6, ma il terrore la faceva stare ancora in piedi.
"D...dove stiamo andando???! Quello ci ammazza!!!" ansimò lei.
6 non rispose e la strattonò un'ennesima volta.
Sentì un leggero rumore di qualcosa che andava a pezzi.
Voltò leggermente la testa per vedere.
Le perline del loro anello si erano rotte e 6 le vide lentamente volare nell'aria.
In quel momento, mentre le perle cadevano lente a terra, un torrente di ricordi cominciò a passagli davanti.
E questo gli fece ancora più paura.
Rimase paralizzato ad osservare la giovane... senza saper bene che dire.
I ricordi belli...i ricordi tristi, quelli da dimenticare...
tutti quanti stavano correndo via, come animali spaventati davanti ad una calamità.
In quel momento 6 pensò per la prima volta:
"Non voglio morire."
Poi ci fu un rumore metallico, simile ad uno stridio.
Con orrore l'androide vide pochi metri dietro Ghiller.
Era rimasto intrappolato in un groviglio di alberi, ma stava lentamente tagliandoli
uno ad uno con l'arma.
"TI PREGO, 18!!! SCAPPA!!!!" implorò 6 alla ragazza, spingendola in avanti.
Le lacrime di 18 si sollevarono in aria, non appena lei si mise a correre.
E lo scalpiccio dei piedi di 6 si fece ancora più rapido.
"...Non ci lasceremo mai, vero?"
"...Temevo di averti persa per sempre..."
"...io ho bisogno di te..."
Queste frasi rimbombavano senza tregua nella mente di 6, assieme al veloce susseguirsi di immagini,rami,e fogliame.
La sagoma di 18 e il suo vestito bianco stavano allontanandosi sempre più tra il fogliame.
Metà del suo corpo provava sollievo, ma l'altra metà era terrorizzata e voleva raggiungerla subito.
In quel momento, il bambino che era in lui lanciò un grido, carico di infantile paura
"18!!! ASPETTAMI!!!! NON LASCIARMI INDIETRO!!!"
18 si voltò e 6 vide dietro di lei una luce soffusa.
Raggiungendola, sfondò con una spallata gli arbusti che bloccavano la via ed entrò in quella strana luce.
In mezzo a quella foresta vi era una specie di spiazzo circolare.
La luce filtrava ben chiara dalle fronde e illuminava i fiori blu che ornavano il suolo.
I fiori del "loro" campo.
Per un attimo 6 e 18 si fermarono.
Dall'occhio di 6 scese una lacrima.
Tutto, davanti a lui, rallentò, quasi fino a fermarsi...
18...
Iniziò a pensare nel suo subconscio
Mi dispiace...
ho continuato a mentirti... non ho mai avuto il coraggio di dirlo.
E... questo ...
perché temevo di perdere il tuo amore...
sono un verme, non ho mai meritato il tuo amore...
Io...
...
...
non voglio perderti!!!
Tutto intorno a 6 riprese a scorrere veloce quando 18 urlò il suo nome.
Ma l'androide non si accorse quasi di nulla,finchè la voce di Ghiller sibilò alle sue spalle.
"Cucù..."
6 udì un suono ovattato e vide lo sguardo di 18 sfigurare in un urlo sordo.
E poi... il dolore!
Come una scossa elettrica, la spalla di 6 si scosse, ora trafitta dal pezzo di specchio.
"NOOOO!!!!!!" strillò 18, portandosi le mani al petto.
6 rimase immobile ad osservare la sua spalla trafitta: il sangue colava lentamente dalla ferita e lo specchio rifletteva il suo volto sconvolto.
Ghiller alle sue spalle rideva a denti stretti.
"E così ti ho preso, numero 6. La corsa non è stata poi così lunga..."
così dicendo, sfilò con violenza la lama dalla spalla.
6, urlando di dolore, cadde a terra, tenendosi la spalla sanguinante e dimenando le gambe senza motivo.
18 corse subito da lui e lo strinse tra le braccia.
Ghiller si mise a girare in cerchio attorno a loro, a passo lento, come un cane rabbioso. Il suo sguardo era fisso sui due.
"Non ho colpito un punto vitale... che peccato" bofonchiò con una leggera risata.
Numero 6 e 18 rimasero immobili...
La situazione era davvero disperata... era la fine?
Un groppo gelido pulsava nei petti di entrambi.
"P... perché fai questo?" domandò 18, piagnucolando.
"Perché fai questo?" scimmiottò l'albino con tono provocatorio,per poi riprendere a parlare con calma.
"...Non ti merita, 6. Lo capisci pure tu, vero? Mentire ad una così splendida fanciulla... non si fa" ridacchio, rivolto a 6.
18 guardò l'androide con un'espressione indefinibile: non capiva...
6 mentirle???
Impossibile... su cosa poteva mentire?
6 rimase in silenzio, continuando a piangere.
"Ma che vigliacco..." mormorò Ghiller, avvicinandosi.
"Non intendi rivelarglielo, nemmeno ora che sei ad un passo dalla fine?"
"Poco importa..."
Così dicendo, alzò fin sopra la testa la lama.
"Levati, 18. Quel verme deve morire, ora... su, levati" ordinò sorridendo.
18 rimase in silenzio per un po', ma poi urlò "MAI!!!"
stringendo ancora più forte il suo amato.
Questo fece infuriare il ragazzo.
Si apprestò quindi a colpire comunque l'androide.
Entrambi videro la lama avvicinarsi come al rallentatore.
E fu lì che 18 scoppio in lacrime, urlando con tutta la sua forza.
"NOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!"
Ghiller,vedendo il volto di 18, si bloccò di colpo.
La lama si era fermata a poca distanza dai due e tremava.
L'albino fece un'espressione indecifrabile.
"I...io..." mormorò, guardandosi attorno spaesato.
Dopo di che si mise a strillare senza un motivo
"NON È GIUSTOOO!!!!! LEI È MIAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!"
Così dicendo, barcollò all'indietro, lasciando cadere a terra il vetro che si frantumò in mille pezzi.
Sbattendo la schiena contro un tronco d'albero, abbassò poi lo sguardo.
"PERÒ... PERÒ... NON CE LA FACCIO!!!!" continuò a testa bassa.
Sotto lo sguardo impietrito di 18 e numero 6, Ghiller si rannicchiò con le ginocchia al petto, facendosi simile ad un piccolo fagotto.
Continuava ad osservarli con i suoi occhi sanguigni, ma con lo sguardo perso, simile a quello di un bambino.
E inaspettatamente si mise a piangere.
I due nel frattempo si rialzarono lentamente, quasi impietositi dalla scena.
Il ragazzo si rialzò improvvisamente in lacrime, facendo sobbalzare entrambi.
Poi iniziò a girare barcollando, come se fosse completamente spaesato.
E, mentre girava, ebbe un'esplosione inattesa di rabbia.
"ANDROIDI... IL RED RIBBON... SON GOKU... GERO... L'ARMA FINALE...
... ... ...BASTAAAAAAA!!!!!!!! ANDATE AL DIAVOLO TUTTI!!!!
NON VI SOPPORTO PIÙ!!!!!!!!!!!!!!!!
ANDATE AL DIAVOLOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
L'urlo del ragazzo rimbombò per buona parte della foresta.
Dopodiché, sempre davanti a loro, Ghiller mormorò un'ultima cosa, stavolta quasi sottovoce.
"Basta... io me ne vado... lascio tutto qui, che vadano ‘affan**** tutti quanti!!!
Elaborerò il mio futuro da me... non ho più bisogno di voi!!!!"
Così dicendo, voltò le spalle ai due e iniziò a camminare a passo lento verso la boscaglia.
Ma si voltò un ultima volta, lanciando un'occhiataccia ad entrambi e sibilò
"...Non temere, 18... io ritornerò un giorno..."
Dopo questa frase, senza dire altro, Ghiller sparì nel nulla della vegetazione.
E non si udì più nulla.
Per alcuni attimi i due rimasero intontiti, poi il gocciolare del sangue li fece tornare alla realtà.
"6!!! La ferita... dobbiamo curarla!!! O morirai!!!!" mormorò in preda al panico la ragazza.
L'androide stavolta rispose in ritardo, con lo sguardo perso nel vuoto.
Non aveva smesso un attimo di piangere.
"Non è mortale, 18...ora vai via ti prego..."
Quel "Vai via" sconvolse la ragazza, che si mise a strillare, battendo i pugni sul petto di lui.
"NO!!!! NON VOGLIO!!! VOGLIO RESTARE CON TE, 6!!!!!!!!!!!!!"
Prima che l'androide potesse rispondere, il silenzio fu interrotto da un boato chiaro e nitido:
Uno sparo.
18 non se ne rese conto all'inizio, ma nel petto di 6 cominciò ad allargarsi una macchia scarlatta.
Con un leggero lamento, 6 cadde a terra con un tonfo sordo.
18 non ebbe la forza di parlare, ma accorse subito ai suoi piedi.
Il volto di 6 era stupefatto, stava osservando il sangue che colava dal foro della ferita.
Guardò poi l'amata, con un'espressione confusa, quasi spaesata.
La gola di 18 allora trovò la voce, liberando un altro urlo straziante
"NUMERO 6!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Come a rispondere all'urlo, la figura di Gero apparve dalla foresta.
Nella sua mano stringeva con soddisfazione la sua magnum 44.
E con occhi gelidi si era messo ad osservare la scena.
"18..." mormorò 6, carezzando con una mano i capelli della ragazza.
La giovane cominciò a piangere copiosamente d'istinto, mordendosi il labbro.
"No... No... 6!!!!!!!!!" mormorò, stringendogli la mano.
L'androide guardò il vuoto, con gli occhi appannati.
I ricordi non l'avevano lasciato un attimo e ora sembravano tempestarlo nella mente.
"18... mi... dispiace..." mormorò ancora, guardandola.
"Non dire così!!!Resisti!!!" strillò lei, tenendogli la schiena sulle ginocchia.
Il sangue impregnò il vestito bianco di 18, mescolandosi a quello delle bende.
Per un breve istante, una specie di sorriso malinconico solcò il volto di sei, per poi sbiadire in una smorfia di dolore.
"Perdonami... 18... io... non ero degno del tuo amore...è come ha detto Ghiller... ti ho mentito...ma...
...
... ti amavo troppo... non volevo che tu mi lasciassi... mi perdonerai mai?"
mormorò 6 molto lentamente, con la voce quasi strozzata dalla sofferenza.
Il dolore fisico era nulla, comparato alla smorfia di amarezza che aveva.
"Di... di che parli??? Certo!!! Certo che ti perdono, qualunque cosa sia..."
Una risatina uscì dai denti impregnati di sangue di 6.
"...Sei così pura, 18... sei così dolce e sensibile...
forse è anche per questo che io mi sono innamorato di te... dalla prima volta che ti ho conosciuto...
...è per questo che... non volevo perderti..."
18 ascoltò in silenzio le tristi parole dell'androide.
Non si rendeva conto della situazione, ma provava un dolore atroce.
"Perdonami... ho osato infangare con le mie mani...una persona come te... e ho mentito ad entrambi... però...
...
...
io ho passato dei bei momenti con te, 18... tu...mi hai sempre accettato, sebbene fossi un mostro...
mi pento di ciò che sono... forse... forse... se non fossi mai esistito, tu saresti felice ora...
sarei dovuto morire tanto tempo fa..."
"Ma che dici...?" mormorò con un filo di voce 18.
"...scusami... io... non sono stato in grado di mantenere la nostra promessa... sono solo un povero idiota...
...
...
...non volevo diventassi come me... non lo avrei sopportato...
...anche perché eravamo simili... molto simili.
Avrei dovuto dirlo subito... così, anche se mi avessi odiato... almeno... almeno non ti avrei illusa..."
La mano di 6 cominciò a scivolare dai capelli di 18.
Con un dito sfiorò le guance bagnate della ragazza e poi scivolò sulla sua mano.
"...ti ho rovinato la vita, 18... merito la mia sorte... ma... ti ringrazio... perché tu...mi hai fatto sentire un umano...
...
...
...ti ringrazio..."
"..ti... rin... grazio..."
La mano di 6 perse ogni forza e crollò a terra.
Un rumore metallico e poi un leggero suono elettronico rimbombarono nel petto di 6.
L'occhio meccanico si spense.
Il suo occhio azzurro riuscì a dare solo un'occhiata alla sua amata 18, prima di appannarsi e fissarsi su un punto indefinito.
6 non si mosse più.
18 rimase in silenzio, con gli occhi sgranati, a fissare il suo amato.
Poi posò una mano sul suo petto, all'altezza del cuore.
Non si sentiva più nulla.
"6... ti prego... svegliati... non è divertente..." mormorò, singhiozzando disperatamente e cercando di scuoterlo.
Il corpo dell'androide non diede nessuna risposta.
"Parlami... parlami!!!!" continuò 18, cercando di svegliarlo.
Tutto fu inutile. 6 non uscì da quel sonno eterno.
Nella mente di 18, tutti i ricordi passarono.
E il suo sogno... la sua casa... i suoi bambini... il suo amore più grande... caddero a pezzi come se fossero di ceramica.
"NNOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
L'urlo straziante di 18, perfino peggiore di quello che lanciò quando scoprì della morte dei genitori, risuonò ovunque.
Le sue lacrime caddero sul volto immobile di 6.
Dei lamenti strazianti cominciarono ad uscire dal suo petto, per confondersi all'eco di quel urlo.
Gero rimase in silenzio ad osservare la giovane piangere con il volto nascosto sul petto dell'androide.
Poi si avvicinò lentamente, mentre 18 quasi perdeva il fiato tra i singhiozzi.
"...Così era destino, 18." mormorò sibilando.
"...Quanto avrebbe potuto vivere, tenendo la sua bugia nel cuore? Ammettilo, per lui è stata una liberazione, la morte."
18 alzò di scatto la testa e cercò di colpire Gero con un pezzo di vetro, ma lo mancò.
Iniziò ad urlare come un'isterica, facendo cadere lacrime ovunque.
"FIGLIO DI PUTTANA!!!!!! COME PUOI PARLARE IN QUESTO MODO DI LUI??? CHE NE SAI????!!!!"
Gero ridacchiò sotto i baffi alle offese.
"Che ne so, dici?!
Beh, allora vorrà dire che ti rivelerò la verità sul tuo "amore..."
Prendendo fiato, l'orco si apprestò a rivelare quel segreto custodito con tanta cura e sofferenza da 6... per tutti quegli anni.
"Lo sai perché 6 soffriva tanto se gli parlavi dei tuoi genitori?
Molto semplice...non sono morti in un incidente, piccola stupida...è stato lui ad ucciderli!!!
Sotto il mio controllo, li ha uccisi e vi ha portato da me!!!"
L'espressione della ragazza si disintegrò a quella rivelazione.
Con le lacrime ancora tremolanti negli occhi, guardò 6.
Il suo amore, ora morto.
E si ricordò di ogni suo gesto o modo di fare.
E lì, per il troppo dolore, ebbe uno spasmo simile ad un sorriso.
"E...ecco perché..." mormorò con un filo di voce, tenendo la testa di 6 in grembo
"...tu stavi sempre in disparte... quando ti parlavo dei miei... o voltavi il volto quando ti parlavo dei... miei sogni...
e ... piangevi spesso... quando ti raccontavo del Principe azzurro..."
"Ecco perché... non volevi che io soffrissi... hai sempre cercato di non dirmelo, perché sapevi che ti amavo troppo e sapevi... che non avrei sopportato la verità... nu... numero 6..."
Gero arrivò a pochi passi da 18.
"6 era un ipocrita. Aveva paura che tu lo odiassi... povero idiota.
Non si rendeva conto che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla... e che tu non lo avresti perdonato comunque..."
"LO AVREI PERDONATO COMUNQUE!!!!"
urlò all'improvviso 18, prima di scoppiare di nuovo in pianto.
"Lui... ha sempre cercato di farmi sorridere... essere felice...
Cercava di espiare la sua colpa... se solo me lo avesse detto...
LO AVREI PERDONATO!!!!!!!!!!!!!"
Il tono disperato di 18 si mutò in un tono carico di collera.
"Tu, maledetto... è tutta colpa tua se Roku ha ucciso i miei genitori rovinandosi la vita!!!!!!
Io... io ti ammazzerò, maledetto schifoso!!!!"
Questa frase fece sussultare Gero, che per un attimo assunse un'espressione spaventata.
Ma poi, puntando la pistola alla fronte di 18, iniziò a parlare con calma.
"Io non ne sarei così sicuro... è ora che tu diventi un androide.
Obbedirai ai miei ordini, proprio come fece 6...
Ora che non hai nessuno, 18, non puoi fare più nulla... sei mia..."
18 non disse più nulla.
Assunse un'espressione gelida, con gli occhi ancora velati dal pianto.
Crollò a terra, nascondendo il viso nel petto di 6.
Il suo abito angelico ora era coperto di sangue, era distrutta.
Sola.
Con un ultimo respiro, perse i sensi per lo stress e non si mosse più.
Gero si carezzò i baffi, riponendo la magnum 44 nel fodero.
Prima di avvicinarsi ancora ai due amanti distrutti, bofonchiò
"Torniamo a casa, 6 e 18..."
E in quel posto, dove 6 giaceva morto e la sua amata priva di sensi, il vento cominciò a soffiare,risuonando come un pianto,
assieme alle fronde degli alberi e ai gambi dei fiori blu, che cingevano i due come tante piccole lacrime.
L'ultima lacrima dell'androide cadde al suolo e fu coperta dalle perle sanguigne, trasportate dalla brezza gemente.
bella
che dire veramente molto toccante...non preoccuparti la tua FF non finirà mai nel dimenticatoio...
GT avrei un favore da chiederti...potresti dare un occhio anche alla mia fic...un tuo parare mi farebbe molto piacere