Uffa! Quando posti?:D
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Uffa! Quando posti?:D
Allora, sono contenta di avere un altro lettore, The Prince of the Saiyan che spero continuerà a leggere! E poi grazie Dyana per l'attesa, ecco il 19 capitolo!
Capitolo 19. Una giornata importante
Una tranquilla giornata assolata faceva da sfondo alla città più famosa portante il nome del campione dei campioni: Satan City. Il cielo azzurro tuttavia era lievemente offuscato da vari fumi che esalavano dalle ciminiere di alcune fabbriche e da molte auto che cercavano di avanzare nel consueto traffico cittadino. La stragrande maggioranza dei cittadini erano affaccendati nello svolgere il proprio lavoro, i bambini e i ragazzi trascorrevano l’antipomeridiano nelle scuole, studiando o affrontando esami importanti per una prosperosa carriera futura. In una di queste istituzioni, nella più importante e conosciuta, si stavano svolgendo i temuti esami riguardanti materie scientifiche e letterarie, necessari per accedere all’High Memory University. Accedere e potere frequentare quest’università era un privilegio di pochi, sia per le enormi spese che le famiglie dovevano affrontare, sia per l’elevato livello di conoscenze e competenze richieste alle potenziali matricole.
Gohan attendeva, compostamente seduto nel corridoio del suo istituto superiore, di entrare nella grande aula dove vi erano cinque professori esaminatori più un neolaureato della prestigiosa università, dalle quasi infinite capacità intellettive.
-Arrivederci signorina Videl, spero che questo risultato l’abbia soddisfatta!- disse un’autorevole voce proveniente dalla stanza. Il giovane moro cominciò a sudare, ed uscendo dalla tasca dell’elegante giacca blu scuro un fazzoletto ricamato bianco, si asciugò la fronte e si sciolse un po’ il nodo della cravatta anch’essa blu, ma lucida come satin.
“Oh…adesso tocca a me! Mi sembra di avere dimenticato tutto! Mi sto sentendo male…” pensò egli torturandosi le bianche dita e stropicciando i lembi della giacca.
-Grazie, sono davvero felice di avere superato questa dura prova! Signori professori, vi prometto che tornerò con il cappello da laureata!- un’altra voce, più delicata ma squillante fece tornare in sé il saiyan che si alzò con le gambe tremanti, emozionato e al contempo spaventato come un qualsiasi studente pronto, ma insicuro, ad affrontare una tale prova. Ad un tratto la porta dell’aula si spalancò e una ragazza minuta, molto carina, con due grandi occhi azzurri e dei bei capelli neri corti, uscì gettando le braccia intorno al collo di Gohan.
-Gohan hai visto? Posso accedere all’High Memory!-
-Wow, sono felice per te Videl! Hai studiato tanto in questi ultimi tempi, te lo sei meritato!-
-Grazie! Vai adesso tocca a te! Forza che sei il migliore, straccia quel presuntuoso neolaureato che si crede di essere chissà chi ponendo domande difficilissime!- e alzandosi verso di lui in punta di piedi, riuscì a sfiorargli la guancia destra, facendogli iniziare a battere all’impazzata il cuore che già di per sé toglieva il respiro alle membra del proprietario rendendole deboli.
-Sì, ci proverò!- e si avviò a lunghi passi decisi verso la fatidica stanza, e chiudendosi la porta alle spalle salutò i presenti e si sedette sulla poltrona di pelle nera, cercando di restare impassibile ai penetranti sguardi dei professori che lo scrutavano da cima a fondo, commentandone a bassa voce ogni cosa, dagli abiti ai frenetici movimenti delle dita incrociate che sottolineavano nervosismo.
-Bene signorino Gohan, lei aspira a questa pergamena, vero?- gli chiese il più anziano della schiera degli interlocutori.
-Esattamente signore…sono preparato a qualsiasi difficoltà- rispose con un tono di voce abbastanza basso che tradiva un lieve tremore.
-Perfetto, io so che è un valido studente e che supererà brillantemente l’esame, ma spero che una volta raggiunto il suo scopo non incornici questo foglio e non frequenti l’università-
-Sicuramente non deluderò le sue aspettative-. L’uomo scambiò un sorriso di intesa coi colleghi e con un cenno del capo invitò il giovane assistente nonché vero esaminatore ad iniziare ufficialmente l’interrogazione. Quello, stringendosi il nodo della cravatta, si passò una mano tra i capelli con spavalderia e rivolse uno sguardo bieco al povero Gohan.
-Vediamo cosa sai, moretto dai capelli arruffati- disse stuzzicandolo.
-Ponimi delle domande, quelle che vuoi- ribatté il saiyan acquistando sicurezza e stringendo i pugni.
Videl, che tentava di spiare dalla serratura della porta, ebbe un sussulto quando udì la prima questione posta dal ragazzo al suo migliore amico e confidente. Chiuse gli occhi e col fiato sospeso attese una sua risposta che non tardò ad arrivare spiazzando il sapientone. E così una domanda dopo l’altra seguita da un’immediata risposta, sbalordì i professori ma soprattutto l’esaminatore che con amarezza fu costretto a dare l’assenso per il massimo dei voti con la lode. Gohan ce l’aveva fatta, aveva raggiunto un obiettivo molto importante, il primo traguardo verso una vita coronata di successi. Certo la strada sarebbe stata in continua salita, ma affianco a lui, all’università, ci sarebbe stata specialmente lei…Videl, che lo aveva sempre sostenuto in qualsiasi cosa.
-Signorino, lei è strabiliante! Sono onoratissimo di consegnarle la preziosa pergamena recante il sigillo di questo istituto superiore. Auguri e buona fortuna!-. Il moro, incredulo e quasi con le lacrime agli occhi per la felicità, strinse la mano a tutti i presenti, anche all’esaminatore che alla fine fu felice di avere incontrato una persona di tale calibro culturale. Poi, ripiegato il foglio, uscì dall’aula correndo, sprizzando gioia da tutti i pori. All’esterno c’era lei, immancabile ad ogni evento, che appena lo vide lo abbracciò così forte da mozzargli il respiro.
-Gohan ce l’hai fatta! Sei mitico, invincibile! In tutti i sensi!- esclamò Videl ancora aggrappata al ragazzo che imbarazzato aveva le guance tinte da un rosso carminio.
-Eheh già! Sei sempre così carina!- le disse infine guardandola intensamente nei begli occhi che esprimevano sentimenti confusi: amicizia o amore? La bella giovinetta posò i piedi per terra e cercò di nascondere lo stesso calore e il vivido colorito che le affioravano dalle delicate e lisce guance. Per alcuni silenziosi istanti entrambi rimasero dritti, con la testa abbassata e il profondo essere che fremeva per dichiarare le vere sensazioni.
-Ehm…Videl?-
-Sì, cosa c’è?-
-Beh…abbiamo finito giusto? Possiamo uscire per andare a festeggiare mangiandoci dei pasticcini… Che ne dici?-
-Mi sembra un’ottima idea!- e così, interrotta la quiete che contribuiva solo a rendere più nervosi i giovani, si diressero verso l’esterno della struttura. Passarono sotto il grande portone di legno intagliato, attraversarono il cortile fiorito e curato nei minimi particolari, come il viottolo ciottolato costeggiato da deliziose fontanelle zampillanti acqua cristallina e fresca. Camminavano vicini, osservandosi e contemplandosi a vicenda senza però emettere una sola parola. Finito il cortile, superarono il maestoso cancello che li salutava per sempre come studenti, poiché adesso avrebbero frequentato l’High Memory University.
Avanzavano lentamente respirando a pieni polmoni l’aria, che non era delle migliori, ma all’uno bastava la sola presenza dell’altro e tutto subiva una celestiale trasformazione, perfino l’inquinamento sembrava scomparire in un solo momento.
Arrivati presso una pasticceria, vi entrarono e ai loro occhi si presentarono le delizie più succulenti e raffinate, adatte a festeggiare la bella promozione e anche qualcos’altro, che i due stavano cominciando a capire essere amore. Gohan pose una mano su un braccio di Videl invitandola a sedersi ad un tavolino, poi estrasse un portamonete dalla tasca dei pantaloni e ordinò due paste sfogliate, riempite con della dolce crema e ricoperte di panna e pepite di cioccolato. Il pasticciere eseguì la consegna e rivolse al cliente un ampio sorriso.
“Cosa? Ma perché questo ora sta ridendo? Ah, probabilmente perché sta per intascare denaro suonante!” pensò il saiyan alzando un sopracciglio, leggermente contrariato. Infatti appena l’individuo col camice bianco e col cappello buffo gli presentò il conto, quasi non prese un colpo al già provato Gohan.
-De-devo pagare tutti questi soldi?-
-Eh, ma certamente! Lei ha ordinato i pasticcini supremi!-
-Ah pure tra i dolci esistono i supremi?-
-Senta, ce l’ha questa somma o no?-
-Sì sì, calma! Eccovi il denaro!- e svuotando completamente il portamonete, lo rimise tristemente nella tasca. Prese dunque le ordinazioni e al solo pensiero di mangiare viso a viso con colei che gli faceva sussultare il cuore, dimenticò di essere rimasto al verde ed elegantemente servì la ragazza e anch’egli si sedette. Le paste erano deliziose, come la piccola bocca di Videl che assaporava ogni boccone. Lui mangiava e non le toglieva gli occhi di dosso, non percepiva il gusto del dolce di per sé, ma dolce era la figura dell’amica. Finito lo spuntino si alzarono ed uscirono dal negozio, imboccando una stradina che conduceva ad un solitario ma fiorito parco. Percorsero quei pochi metri trattenendo il respiro, fino a quando una brezza permise loro di rilasciare il fiato ormai pieno di anidride carbonica, immettendo nei polmoni puro ossigeno. Dei petali rosa volteggiavano meravigliosamente intorno ai due, trasportando via il passato che aveva la maschera dell’amicizia, un travestimento che cominciava a stare stretto a Gohan e a Videl. Si accomodarono così su una vecchia e scricchiolante panchina, osservando alcuni candidi uccellini che danzavano proprio sopra le loro teste, ricreando incredibilmente l’esatta forma di un cuore. Fu un istante, interminabile sì, ma uno soltanto e gli animi di entrambi si aprirono al sentimento più bello che lega due persone, non importava quanto e se sarebbe durato, fatto sta che si stavano baciando, il loro primo bacio, puro e innocente come solo lo spirito sa concepire.
Che bello!!! :bene: Ci mancavano Gohan e Videl in questa FF! :bene: Bellissimo!!!! :bene:
Ho visto che hai letto la mia one-shot, grazie!!! :cute:
Ho letto i capitoli 17 e 18 e sinceramente devo dire che ti ho visto fare di meglio.
In alcuni punti il racconto perde velocità e si affievolisce rendendo leggermente noiosa la lettura,ti faccio i miei complimenti per le ottime descrizioni e per l'ultimo pezzo del capitolo 18 :asd: ma forse faresti bene a dare un ritmo più incalzante a questa bella storia :ok:
Grazie mille Fele!! Già, ho letto la tua one-shot, stupenda :bene:! Eh sì, ci mancavano Gohan e Videl, sono così carini insieme, agli inizi...
Tigre, aspettavo un tuo commento :D! Sì, so che ne ho fatti di più belli in effetti :ops:... E' che volevo dare quella sensazione di calma, quindi ho rallentato il ritmo. Grazie per le descrizioni!!! Eh sì, il finale del capitolo 18 lascia spazio a ciò che potrebbe essere avvenuto dopo :asd:! Prometto che tra un capitolo ci saranno combattimenti e situazioni particolari...si intende però sempre di lotta :lol:!!
Tantissimi grazie ad entrambi per i commenti :cute:!
Ki Billi Gohan e Videl!!!! :love: Carinissimi!!! E poi è stata molto divertende la parte del conto :lol: Mi è piaciuto lo stacco che hai dato alla storia "principale" di Passion Island e questa rilassata atmosfera rende piacevole la lettura. Spero però che presto ricomincino a volare un po' di ki-blast perchè db senza lotte non è più db, per quanto bello che sia :ok:
Wow Lynd! Ma che bel capitolo! Che carucci Gohan e Videl! :bene:
Ti ringrazio Dyana per lo stupendo commento :D! Ah speravo che piacesse la parte del conto!! Anche io nel scriverla e immaginandomi la scena mi sono fatta due risate :lol:! E sono contenta anche che hai apprezzato lo stacco ;)! Poi, o nel prox o nell'altro ancora ci saranno combattimenti, più o meno lunghi e con gli immancabili ki-blast!!!
Ciao Layla!! Grazie tante per avere letto il capitolo!! Già, è tenerissima come coppia :bene:! Spero che continuerai a leggere la FF, se vorrai naturalmente!!
ke finale commovente ... :cry2:
e così Gohan va all'università? ... buono a sapersi ... :asd: :asd: :asd:
cmq skerzi a parte, un'altro bel capitolo :ok:
DRAGON BALL DN
http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=71396
Grazie Blade!! Sì, va anche lui all'università! Se vuoi ti dirò la classe :lol:! Così vi potrete incontrare :asd:...!
Sono felice che ti sia piaciuto il finale!
Vi aspetto al prox capitolo!!!
Ti aspetterò Layla, grazie ancora!!
Perfetto Tigre, già dal prossimo ci sarà qualche assaggio, ma non su Heizel...quello dopo :D!
Gohan che và all'università ....... il suo esame era talmente descritto bene che mi stavo sentendo male per lui (fiuù!!!) :D :lol: :D
BRAVA LYND!!!! ottimo capitolo
molto romantico il finale :D
Mah, tutti ad accanirvi sulle lotte... il Tory ne ha già messe abbastanza! :asd: Sono le scene romantiche che mancano! :lol: Scherzo, ognuno ha i suoi gusti!!!
Diciamo che io le lotte prefersco vederle che leggerle, però mi piace lo stesso!!! Nella tua FF apprezzo molto le parti "tranquille"!!! :bene:
Wow! Hai inserito anche gohan e videl??
Che carini!!!^^
La parte finale poi è stupenda!!!:D complimenti!!
Ti ringrazio tantissimo GoTeo!! Addirittura temevi per l'esame :lol:! In effetti non avrei voluto essere nei panni di Gohan, con un esaminatore tanto severo...:lol:! Che bello ti è piaciuto il finale :D, grazie!!
Fele sono molto contenta che apprezzi le parti tranquille e romantiche :bene:!! Le lotte mi piacciono sia vederle che scriverle, anche se a volte mi sembra di essere ripetitva :boh:...Adoro però inserirci trasformazioni e attacchi nuovi :D!
Grazie mille C18!! Già, ho inserito anche Gohan e Videl e poi, più in là, farà il suo ingresso un'altra coppia che credo piaccia particolarmente a te...:D! Sono felice che anche a te ti sia piaciuto il finale :arrossire:!!
Grazie ancora ragazzi :amici:
Ecco il ventesimo capitolo della fiction! Spero vi piaccia! C'è un po' d'azione verso la fine, ma nel prox ce ne sarà di più! Buona lettura, come sempre :ok:!
Capitolo 20
Gohan e Videl, su quella vecchia e scricchiolante panchina di quel solitario e magico parco, stavano vivendo il momento più bello della loro vita. Il sentimento che si stava manifestando in tutta la sua bellezza non era altro che puro amore, celato sotto le spoglie dell’amicizia. Trascorsero pochi ma intensi secondi e i due si allontanarono leggermente imbarazzati, con il sangue ribollente e il cuore che non riusciva a contenere quel misto di gioia e stupore. Il moro stava seduto e non proferiva parola, mentre la giovinetta lo guardava di sottecchi, sperando in qualche appuntamento con il ragazzo che in fondo aveva sempre amato, fin dal primo momento in cui lo aveva visto.
-Videl, io adesso devo andare alla Capsule Corporation da mio fratello e da Trunks… Gliel’ho promesso ai miei genitori e a Vegeta…tu forse ancora non lo conosci molto bene, ma ti assicuro che se non dovessi occuparmi di suo figlio, come minimo mi spedirebbe all’ospedale per un mese!- disse ad un tratto Gohan, grattandosi la testa e strappando un sorriso alla bella ragazza.
-Dici sul serio?- gli chiese lei avvicinando il suo viso a quello di lui.
-Eh sì, devo proprio. Ma prima ti voglio riaccompagnare a casa, se a te non dispiace-. Lei si sentì accalorata e avrebbe desiderato saltargli addosso per abbracciarlo e baciarlo, ma gliene mancava il coraggio per paura di un’eventuale azione di lui, quindi si limitò ad annuire e si alzò, imitata dall’altro. Rimasero fermi per un po’, poi il saiyan le offrì galantemente il braccio che lei prese con naturalezza. Cominciarono perciò a camminare a passi lenti, come una coppia d’altri tempi, con i capelli mossi dolcemente dal vento e le foglie dei peschi che volteggiavano leggiadri intorno a loro. Non avvertirono minimamente il pezzo di strada che c’era da percorrere per raggiungere la sontuosa dimora di Videl, figlia del grande Mr Satan. La raggiunsero infatti dopo pochi minuti: un cancello dorato chiuso ermeticamente consentiva l’accesso alla villa, un cortile fiabesco conduceva direttamente al prestigioso portone di legno massiccio, anch’esso chiuso. Gohan sgranò gli occhi a tale vista e si lasciò sfuggire un’esclamazione di profonda meraviglia, mentre la giovane estraeva dalla tasca degli sportivi jeans un notevole mazzo di chiavi. Ne infilò una nella serratura del cancello che immediatamente si aprì, permettendo ai due di entrare nella reggia. Ma solo lei aveva oltrepassato la soglia che divideva il marciapiede dallo spazio interno, lui invece era rimasto fuori, con un sorriso accennato.
-Come mai non entri Gohan? Ti farò conoscere mio padre, è molto simpatico sai?- gli domandò la padrona di casa assumendo un’espressione delusa.
-Mi piacerebbe, ma non posso proprio restare qui. Un’altra volta magari, anche domani- le rispose il moretto con il viso illuminato.
-Va bene…allora a domani…- e facendo alcuni passi verso di lui, cercò di baciarlo ancora una volta. Egli non si ritrasse, anzi si abbassò un po’ e si schioccarono un altro bacio sulle labbra, chiudendo gli occhi e sperando ingenuamente che nessuno li vedesse. Un istante dopo si staccarono e si salutarono con un ultimo cenno della mano. Videl richiuse il cancello dietro di sé, volgendo lo sguardo verso il saiyan che si era alzato in volo, sospirando e immaginando altri infiniti incontri romantici con il ragazzo che adesso, finalmente, aveva corrisposto il suo sentimento.
Al contempo, dopo aver compiuto la quasi totale distruzione della Capsule Corporation, Goten e Trunks avevano raggiunto i maestosi monti Paoz e la modesta ma accogliente casa dei Son, immersa nella natura più rigogliosa, ai margini degli enormi boschi.
Velocemente il figlio di Goku spinse la bella porta di legno chiaro ed entrò, seguito dal compagno che bloccò l’uscio con la catenella e una sedia. Questi si lasciò scivolare giù e si sedette sul pavimento di legno prendendosi la testa tra le mani e scotendosela, rapito dallo sconforto più oscuro. Goten si calò sull’amico e gli posò una mano sul capo cercando di rassicurarlo, purtroppo senza successo, tanto è che Trunks lo respinse violentemente facendolo quasi sbattere contro la credenza della sala.
-Ehi ma che ti ha preso? Ce la caveremo, sta tranquillo!- esclamò contrariato il piccolo moro stando a debita distanza dal saiyan dai capelli lillà.
-E’ soprattutto colpa tua, sai, se siamo stati costretti a fuggire! Tu te la caverai perché sei il figlio dell’uomo più forte dell’universo che ti difenderà sicuramente, ma io, ci pensi tu a me?- ribatté l’altro con la fronte corrucciata e gli occhi lucidi.
-Certo che ci penso! E’ per questo che ti ho fatto rifugiare a casa mia, così mio padre potrebbe calmare il tuo!-
-Ma davvero? E credi che MIO PADRE SI LASCEREBBE CONVINCERE COSI’? TU SEI PAZZO GOTEN!-
-Io sarei un pazzo? Tu piuttosto, che ti preoccupi così tanto senza una vera ragione! Su, rimedieremo al disastro con l’aiuto di mio fratello…-
-Come? Ricostruendo più di mezza abitazione in quattordici giorni? No, è una cosa impossibile… E poi perché parli solamente della tua famiglia? Io non conto nulla per te…- disse infine abbassando il tono della voce sulle ultime parole non consentendo all’altro di ascoltarle.
-Nulla ci è impossibile Trunks, ce la faremo! Coraggio, guardiamoci un po’ di tv, ci farà bene- e tentò nuovamente di avvicinarsi al figlio di Vegeta che stava con gli occhi sbarrati verso il vuoto. Il suo respiro era affannoso, un tamburo gli batteva interiormente al posto del cuore, i muscoli si stavano gonfiando involontariamente. Nello stesso momento in cui l’ingenuo Goten lo toccò sulla spalla, fiamme gli esplosero e scagliandolo via con la sola forza dell’aura gli si lanciò contro. Il piccolo saiyan dai capelli neri come l’ebano era rimasto sorpreso dall’improvviso attacco del compagno, e non fece in tempo a rimettersi in piedi dopo avere sbattuto contro il muro che un fitto dolore allo stomaco lo fece sprofondare ulteriormente sul mattone di pietra intonacato, riempiendolo di crepe. Di lì a poco una scarica di pugni lo raggiunsero in tutte le parti del corpo, non permettendogli di lasciare l’incavatura per potere contrattaccare.
-TU HAI PROVOCATO TUTTO CIO’, E ORA PAGA!- gridò ad un certo punto preparando due ki blast e lanciandole verso il povero moro in trappola. Ma questi, grazie ai continui allenamenti con il padre, aveva migliorato di molto la velocità e sfruttandola riuscì ad evitare appena in tempo le sfere che si abbatterono sulla parete formando due grandi fori.
-DOVE SEI VIGLIACCO? HO FATTO MALE A FIDARMI DI TE IN TUTTO QUESTO TEMPO!- tuonò il furioso ragazzino continuando a rivoltare mobili e distruggere vasi e soprammobili. Goten si era momentaneamente nascosto nella camera dei genitori e non capiva il motivo del folle comportamento dell’amico di sempre, non riusciva a credere che ora si stavano scontrando pericolosamente.
“Non posso permettergli di sfogare i suoi istinti primitivi, no non posso…” pensò egli sfiorandosi il fianco dolorante e azzerando l’aura. Aprì piano la graziosa finestra dalle ante di legno intagliato e con un abile salto la superò cadendo e rotolandosi sull’erba rasa sottostante. Subito si rimise in piedi e posizionandosi esattamente davanti l’entrata aumentò l’aura di colpo trasformandosi in super saiyan.
-VIENI PURE, BATTIAMOCI QUI!- propose all’alterato amico sperando di riuscire nel suo scopo. Nessuna risposta si udì, solo un improvviso rumore che fece sobbalzare Goten: Trunks, con una strana luce negli occhi, aveva gettato a terra la porta facendo tremare perfino i vetri delle finestre.
-Eccomi, iniziamo pure…- e anch’egli raggiunse lo stadio del guerriero dorato assestando in un secondo un potente destro all’altro che andò a sbattere contro il tronco di un albero. Il rabbioso saiyan si materializzò sopra la testa di Goten colpendolo con una martellata a mani unite, spingendolo ulteriormente contro il terreno e schiacciandogli la schiena con il piede.
-Stai soffrendo eh? Una volta mi hai sconfitto, ma questa no!- esclamò il torturatore continuando a colpirlo con forza facendogli scricchiolare le vertebre. Ma l’altro, coraggioso, non emetteva un grido e stringeva i denti sopportando il dolore che via via si faceva più intenso. Poi si sentì afferrare una gamba, vide il paesaggio intorno a sé girare a velocità impressionante e infine accusò del male alla testa, poiché aveva sbattuto su una roccia, frantumandola. Trunks emise una risata innaturale, diabolica e comparendo vicino la vittima, gli assestò una gomitata alla nuca facendogli perdere conoscenza per un attimo. Il silenzio calò improvvisamente, uno dei due era al suolo, coperto da alcuni sassi, con il labbro sanguinante e una forte emicrania; l’altro osservava il tutto dall’alto, preparandosi a lanciare un attacco energetico con il peggiore degli intenti. In fondo neanche lui sapeva spiegare il risveglio del suo sanguinario istinto e il perché stava cercando di mettere definitivamente fuori combattimento il suo migliore amico, ma era cosciente solo che adesso voleva essere il migliore, in assoluto.