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Ho letto pochi capitoli,ma mi bastano per dire che questa fanfic è SUUUUUUPEEEEEEEER (citazione di Franky,One Piece),davvero molto bello lo scontro tra Kodinya e Sauzer,poi sono morto dalle risate leggendo la citazione del Re Leone (Hakuna Matata XD) e il relativo rimprovero di Soya riguardo ai "diritti d'autore".
Se già aver letto solo i capitoli 37,38 e 39 mi ha davvero appassionato,leggerò sicuramente tutti i capitoli precedenti,e comincerò a seguire per bene la Fanfic,per cui puoi ufficialmente annoverarmi come tuo lettore :) :) :) .
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Wow, un altro lettore che mi segue, ma soprattutto mi dà modo di scambiare opinioni! :)
Cavoli, hai cominciato a leggere dagli ultimi capitoli!? Non avevo mai sentito di questo modo di avvicinarsi ad una fanfiction, ad ogni modo benvenuto e sappi che ogni commento sarà gradito. :) (specie se mi citi Franky SUUUPER :lol: ) Fammi sapere come procede la tua lettura, anche commentando capitoli pubblicati un bel po' di tempo fa. :)
Posto subito il prossimo capitolo!
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Cap. 40: Il Re è Nudo.
Mentre gli amici di Goku stavano ancora disputando le ultime battute dei loro scontri, Vegeta aveva deciso di tenere fede al suo augurio di condoglianze rivolto a Cooler. Con un primo pugno aveva atterrato il Re, e immediatamente lo aveva raggiunto a terra per ingaggiare un breve combattimento corpo a corpo, che però non si dilungò per l’incapacità di Cooler di tenervi testa.
Pugno dopo pugno, calcio dopo calcio, nel giro di alcuni minuti Cooler finì senza respiro. Il Re si ritrovò gattoni, sudato e agitato, poggiando le mani al suolo ed ansimando. Era un dato di fatto che non sarebbe riuscito a contrastare il Saiyan, così come lo stesso Vegeta si rese conto ben presto che avrebbe potuto umiliare il nemico come e quando voleva; tuttavia scelse di proposito di prendersela comoda: «Sai che non ho usato ancora la mia massima potenza, vero? Posso senza dubbio ucciderti, e stai certo che lo farò…» e qui lanciò un sorriso sinistro, carico di con-vinzione e sicurezza di sé. «Però, odio tanto te e la tua famiglia che preferisco giocare un po’ e mostrarti – com’è che amava dire tuo fratello? Ah sì…! L’orrore più temibile dell’Inferno! Ahahahahah!» concluse Vegeta profondendosi in una sonora risata.
«Tu… Tu sei completamente folle, Vegeta!!» lo insultò il Re, con gli occhi sbarrati al colmo dell’indignazione.
«Mi tocca darti ragione! Quando mi trasformo in Super Saiyan, vengo colto dall’eccitazione e dall’euforia… una sensazione che cresce man mano che combatto! Dammi qualche minuto di tempo e mi implorerai di farla finita!»
«No! Non ti impl…» iniziò a rifiutarsi Cooler, ma non ebbe il tempo di formulare la frase che il Principe dei Saiyan gli piombò addossò attanagliandolo all’altezza dell’addome con una presa serrata tra le cosce. Quindi Vegeta ruotò su sé stesso e con un’acrobazia scagliò energicamente il fratello di Freezer contro un’alta e voluminosa roccia giallo ocra, che si frantumò al suo passaggio frenandone la picchiata e crollando su sé stessa. Vegeta bombardò i massi che co-privano Cooler con una miriade di raggi lanciati dalle due braccia che si spingevano in avanti e poi arretravano ad ogni colpo sparato come un’inarrestabile mitragliatore: era il suo famoso Renzoku Energy Dan, che ridusse in polverone e fumo marrone le rocce, facendone sparire una buona quantità come pulviscolo al soffio del vento; sotto le rocce, raggiunto dagli attacchi d’energia, il nemico ricomparve; adesso esibiva segni di scottature e graffi sul corpo, anche su quelle regioni in precedenza coperte dall’armatura, di cui ora non rimaneva che il ricordo. Cooler adesso appariva frastornato e frustrato, e proprio infierendo sul suo stato psicologico Vegeta si gettò a capofitto contro il nemico insistendo oltre con la sua offensiva. Con una violenta testata al petto lo spinse indietro di molti metri; portandosi sopra di lui a super velocità gli diede una martellata a due mani sulla testa. «Dal tuo stile, mi accorgo che non sai andare oltre le percezioni dei tuoi sensi… È un peccato, visto che percependo la mia forza tremeresti ancor più dalla paura!» disse, aprendogli il palmo della mano destra a pochi centimetri dalla faccia e lan-ciando una sfera d’energia dorata. Cooler, nonostante lo shock per l’esplosione, si fece venire una trovata: astutamente e lentamente, in silenzio, trovandosi semidisteso avvolse la coda at-torno alla caviglia del Principe dei Saiyan, che svettava fiero davanti a lui. Al momento giusto strinse la presa come un serpente tra le due spire, e tirò la gamba. Vegeta se ne accorse e lo derise sorridendo sornione: «Carina come idea…» Il Principe sollevò la gamba, e dopo qualche secondo di tira e molla tra i due, Vegeta strattonò la coda e si liberò, per poi afferrare l’appendice dell’alieno e sbatacchiarlo da una parte all’altra. Quando si stufò di quella tortura, gettò via l’avversario con disprezzo, come un sacco della spazzatura.
Fu allora che Piccolo fece la sua comparsa sul campo da battaglia: reggeva tra le braccia Gohan addormentato. «Buondì, muso verde!» lo salutò Vegeta, baldanzoso. «Ci ritroviamo, a quanto sembra…!»
“Quindi anche Vegeta è un Super Saiyan, come sospettavo.” notò il namecciano “Non che la cosa mi faccia piacere… ma, in questo momento, è ciò di cui la Terra ha estremo bisogno…”
Anche Cooler vide arrivare Piccolo e, rialzatosi, non poté che interrogarlo, stringendo il pugno con determinazione: «Tu, namecciano! Che novità mi porti…? Che fine ha fatto mio nipote??»
Piccolo fu asettico: «Mi dispiace dovertelo dire, ma dimenticalo… Tanto uno come te non ha bi-sogno di consolazioni…» Anziché un’isterica reazione esplosiva come chiunque si sarebbe aspettato dal fratello di Freezer, Cooler abbassò il capo, compunto, in silenzio. Tuttavia Piccolo non conosceva la misericordia, quindi ribatté: «Non so se il tuo dolore funereo sia sincero o sia tutta una sceneggiata, ma anche se fosse vero… beh, non susciteresti la mia compassione! Sei un essere perfido… Non perdonerò mai il modo in cui hai trattato quei due bambini, istigandoli ad un immotivato astio reciproco!»
In realtà Cooler era interiormente addolorato per la morte di Kreezer, in modo sincero e sentito. «Non mi aspetto che un misero plebeo come te possa capire cosa sono i sentimenti e i legami familiari, infatti! Non era mio figlio, ma un giorno sarebbe potuto divenire mio erede, se in fu-turo non avessi avuto figli miei. Peccato... aveva ottime potenzialità, e gli avrei permesso di svilupparle se avessi avuto il tempo di forgiarlo a mia immagine, e fargli dimenticare l'infanzia viziata che gli aveva assicurato quello scellerato di suo padre.»
«Se avete terminato i convenevoli…» si intromise Vegeta. «…io avrei una tortura da completa-re!»
«Vegeta…» lo ammonì Piccolo pacatamente. «Non esagerare. So che hai abbastanza potenza da sconfiggerlo subito: quindi uccidilo subito, senza indugiare oltre.»
«Non tollero intromissioni di nessuno! O taci e te ne stai in disparte a fare da scenografia, op-pure il prossimo sarai tu!» replicò il Saiyan adirato. Piccolo ringhiò; considerò che, nonostante tutto, Cooler perdeva energia progressivamente, e presto sarebbe stato annichilito; pertanto decise di tacere, ed assistere in disparte allo scontro, malgrado lo infastidisse l’idea di obbedire ad un ordine proveniente da Vegeta. Gli pesava dover riconoscere che il Principe aveva più di un coltello dalla parte del manico, ma il demone dalla pelle verde non avrebbe potuto agire al-trimenti.
Il Super Saiyan riprese, rincarando la dose: il battibecco con Piccolo lo aveva innervosito, e a farne le spese sarebbe stato il figlio di Re Cold, sul quale Vegeta avrebbe sfogato il nervoso. Quel martirio durò per alcuni minuti, durante i quali Vegeta continuò a riversare la rabbia e il disprezzo contro l’ultimo esponente di una famiglia che aveva usato, sfruttato e tradito non solo lui per circa un trentennio, ma tutto il suo popolo, per un millennio, per decine e decine di generazioni; alla luce di questi trascorsi, quanto era piacevole vedere il volto del sovrano de-formarsi ad ogni botta, il suo corpo nudo coprirsi di escoriazioni, in preda della sofferenza fisica e dell’umiliazione interiore, per non parlare delle fratture e delle emorragie interne? Il tutto senza mai infliggere alcun colpo realmente mortale. Per parte sua Vegeta, sebbene incarnasse la forza e la violenza del guerriero leggendario, cercava di mantenere un dominio sulle proprie capacità, chiaramente intenzionato a dispensare dolore.
Poco dopo arrivò il drappello dei combattenti terrestri al gran completo: Yamcha e Crilin con le due gemelle Kaya e Ganja sulle spalle, la sorella maggiore Soya, Tenshinhan, Jiaozi, Ramen e Ivanovich; con loro anche Kodinya, ormai loro alleata. Guidati da Crilin, andarono a poggiare i piedi su un’altura rocciosa che Piccolo aveva eletto come sua tribuna; il guerriero dalla pelle verde spiegò che Vegeta era enormemente più forte del fratello di Freezer, ma ciononostante preferiva seviziare il nemico piuttosto che porre rapidamente fine alla sua esistenza.
I cinque allievi delle due Scuole fecero gruppo fra di loro, spaesati e disorientati davanti allo spettacolo che si offriva ai loro occhi, ciliegina su una sconcertante torta a cui ormai assistevano da buona parte della mattinata. Li lasciava straniti persino Piccolo: chi diavolo era quello spilungone dalla carnagione verde? Non un altro nemico, sicuramente: si intuiva dal modo in cui si relazionava con i loro maestri. Soya sfatò le perplessità degli altri quattro, richiamando alla memoria gli eventi del ventitreesimo Tenkaichi, il più vicino nei suoi ricordi: «Majunior! Ecco chi è! Aveva combattuto al torneo Tenkaichi! Era fortissimo, nonché un grande esperto...»
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Sul suo pianeta, Re Kaioh era particolarmente euforico per la piega che gli eventi stavano prendendo: «Siamo alla svolta! I tuoi amici, contando su intelligenza e coraggio, hanno vinto tutte le sfide che si sono trovati davanti! Quindi ora sulla Terra non è rimasto un solo scagnozzo di Cooler in grado di creare difficoltà… grazie anche ad un pizzico di fortuna, non lo nego…» Bubbles saltellava e mugugnava festoso.
«Eheheh…» ridacchiò Goku. «In effetti devo ammettere che la fortuna non guasta mai, in cir-costanze simili!»
«È vero che resta in giro ancora l’alieno più pericoloso… però dobbiamo festeggiare la sconfitta di tutti gli altri: quindi ti regalerò non una, ma la bellezza di due battute!»
«No, la prego, Re Kaioh!» si lagnò il Saiyan deceduto, parando le mani in avanti.
«Come no??» mormorò indispettita la divinità dalla pelle azzurra.
«Ehm… cioè…» Goku provò ad arrampicarsi sugli specchi conscio di quanto Re Kaioh fosse permaloso, e si offendesse facilmente quando si insinuava qualcosa in merito alla sua abilità in materia di freddure. «…perché è ancora presto per cantare vittoria… Cooler è ancora in circola-zione e, come tutti quelli della sua famiglia, non è un personaggio da sottovalutare!»
«Hai ragione, figliolo…» acconsentì il dio, mentre Goku tirava un sospiro di sollievo. «Allora te ne faccio una sola! Sai come si chiama l’eroe più mediocre del mondo? Su-per-giù!»
Per un attimo gli occhi di Goku si illuminarono. «Ma di quale mondo è? È forte?? Mi piacerebbe molto conoscerlo ed affrontarlo!»
«Non è un granché… insomma… su-per-giù!» E qui Re Kaioh scoppiò a ridere.
«Allora in tal caso preferirei affrontare Vegeta… possiamo tornare a seguire il suo combatti-mento?»
L’arrivo di quel pubblico servì per dare a Cooler un attimo di tregua: una breve sosta che, nell’intenzione di Vegeta, doveva servire a mortificare psicologicamente il potente sovrano: cosa poteva esserci di peggio per lui, essere superiore, se non essere sconfitto e svergognato da-vanti a un pubblico di plebei, per mano di un Super Saiyan? In particolare, poi, il Principe dei Saiyan chiamò a gran voce la sua ex collega: «Guarda come ti sistemo il Re! La cosa ti farà piacere, spero!» Ovviamente il Saiyan non stava ostentando i suoi risultati eccellenti per un puro sentimento altruistico, ma era animato solo dall’intento di deridere un avversario messo alle strette.
«Vi conoscete? come mai?» chiese Cooler con uno sguardo sospettoso, rialzandosi a fatica e con un occhio semichiuso...
«Eravamo colleghi, una volta… ci siamo conosciuti nello spazio! Hai altre domande? Fornirti delle risposte sarà l’ultimo favore che ti faccio, prima di donarti la morte!» spiegò Vegeta.
“Cazzo di merda, Vegeta… che minchia mi combini?? Quello mi ammazza, se sa che non gli ho mai rivelato dove abitavi…” imprecò la donna fra sé, resistendo alla tentazione di urlare come una forsennata. La paura ingeneratale dal re era tale da impressionarla nonostante egli fosse quasi sconfitto; il viso della ragazza cominciò ad arrossarsi. Quel “coglione” di Vegeta (tale era nella sua mente, in quegli istanti) stava rischiando di realizzare quella che era stata la sua ansia per più di un anno. Nel frattempo, Cooler ebbe qualche secondo per rimettere ordine fra i suoi pensieri; Kodinya proveniva da un pianeta che prima era appartenuto a Freezer, ma poi era passato sotto la sovranità di Cooler stesso, quando ancora le due parti dell’impero erano go-vernate separatamente. Dunque, in quegli anni i due erano stati colleghi… «E magari siete stati anche amici, in passato! Tu sapevi che questa scimmia viveva qui?!» sbottò il Re adirato, pun-tando un dito verso Kodinya. Prenderla in contropiede era l’unico sistema affinché la donna reagisse seguendo le sue emozioni, senza ragionare troppo. Infatti, ella arrossì: sulla sua car-nagione naturalmente lunare, l'imbarazzo assumeva una tinta rosea in corrispondenza delle guance, sul naso e sulla punta delle orecchie. «La tua reazione emotiva ti tradisce… i miei so-spetti erano più che fondati! Perché non hai parlato?» domandò il Re montando su tutte le furie. «Volevi forse proteggerlo? Non è certo così che farai carriera nel mio esercito!» La ragazza abbassò la testa e arrossì ancor più intensamente, come da sempre le accadeva quando rice-veva rimproveri dall’alto. Aveva voltato le spalle al suo sovrano alleandosi coi terrestri, ma l’abitudine la induceva a sentirsi avvilita davanti ad un rimprovero plateale.
«Lasciala stare!» volle zittirlo Vegeta. «Sono o non sono io il tuo obiettivo, il tuo nemico morta-le??» Cooler non prestò orecchio alle parole del Saiyan, dato che in quel momento gli interes-sava interrogare la sua subordinata: era un uomo di potere, e tale era ostinato a rimanere an-che se il nemico Saiyan era in procinto di avere la meglio su di lui. Per questo l’alieno si sollevò in alto, ignorando il Saiyan come se fino ad un attimo prima non stesse combattendo contro di lui. «Fammi un rapporto! Cosa sta accadendo? Perché i terrestri sono ancora vivi?? Dov'è il Ca-pitano Sauzer??»
«Sauzer è morto. L'ho ucciso io...» dichiarò con coraggio, ancora rabbiosa, fra i denti.
«Come? Come hai osato?? Era il mio uomo più valente, il mio servitore più fedele e devoto!» Nonostante i danni e le lesioni, Cooler – oltre ad essere fornito di forza bastevole a far fuori tutti i presenti tranne Vegeta – continuava a parlare con tono autoritario e perentorio. Tuttavia si rese conto di quanto quella notizia gli suonasse inverosimile: «Ma come hai fatto?»
«Sono più forte di lui. È stato lui a farmi arrabbiare, uccidendo la mia collega...»
«Dunque ti ho sempre sottovalutato: non sospettavo che una del tuo pianeta potesse arrivare a questi livelli di potenza, anche se sei la più forte esponente del tuo popolo! Ciò non toglie che hai violato la legge: eri a conoscenza del divieto, per voi ufficiali, di attaccare ed uccidere i colleghi più potenti! Sauzer invece era senza colpa: ha ucciso un soldato inferiore! Non importa il mo-vente.» “Dura lex, sed lex” avrebbe potuto aggiungere Cooler, se fosse stato un cultore di massime latine.
«Nella mia immensa magnanimità, ti offro la possibilità di rimediare: stermina questi terrestri. La mia élite di guerrieri dovrà essere vendicata. Avranno usato sicuramente mezzi disonesti e sleali per vincere… è impossibile che li abbiano sconfitti lealmente! Quando questa storia sarà finita e quando avrò sconfitto il tuo amico Vegeta, adotteremo tutti i provvedimenti del caso...» Le crudeli parole dell’alieno, udite da tutti i presenti, scatenarono l’ansia collettiva: se la donna avesse deciso di piegarsi alla volontà del suo capo, solo Piccolo e Gohan si sarebbero salvati, mentre il destino degli altri sarebbe stato segnato. Gli amici di Goku, consapevoli della propria impotenza, non riuscirono a fare altro che stringere i pugni e sudare freddo, mentre i loro allievi apparivano ancora più atterriti, anche se cercavano di mascherare la paura con espressioni determinate. Addirittura Kaya, posto che una delle due gemelle doveva necessariamente aprire bocca nei momenti più inopportuni, saltò in avanti insultando Cooler con disprezzo: «Ah stronzo! Ah dittatore! Ah fascioooo!!» Il monarca ignorò la provocazione di quella misera plebea, perché voleva che la sua subordinata gli mostrasse fedeltà alla sua causa uccidendo tutti, anche i più insignificanti. Piccolo ringhiò, appoggiandosi Gohan ancora dormiente sulla spalla, credendosi destinato ad eliminare a malincuore quella guerriera di cui non sapeva praticamente nulla, per poi finire ucciso da Cooler in persona se quel dannato Vegeta non fosse intervenuto al più presto. Però il Principe dei Saiyan, dalla sua posizione, si era avvicinato per sentire le baggianate che il fratello di Freezer stava proferendo.
«Non posso farlo… ho promesso loro che non li avrei uccisi, e del resto hanno battuto la Squa-dra Sauzer senza barare.» fu la risposta di Kodinya, che sillabò con coraggio ogni parola, cer-cando di non lasciar trasparire l’intesa che si era venuta a creare con i terrestri. Il tono neutro che usava nel parlare, però, venne interpretato dal monarca come una diserzione. «Hai ucciso Sauzer, e adesso rifiuti di eseguire gli ordini del tuo sovrano! Ti rendi conto che tali gravissime colpe fanno di te una traditrice!?» si sfogò il Re, furente, finendo per tossire sangue, dati i danni ricevuti in combattimento. «Questa insubordinazione ti costerà cara…» disse infine, lasciando presentire col proprio timbro vocale che, da lì a pochi nanosecondi, avrebbe tirato fuori il peggio di sé.
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Un sonoro tonfo riecheggiò nell’aria: Vegeta a super velocità gli aveva sferrato un poderoso calcio sulla testa dall’alto, sbattendolo per l’ennesima volta al suolo. «Adesso basta! Hai giocato per un’ultima volta a fare il Re, ora smettila!» Scese verso Cooler, e piazzatosi davanti a lui prese la sua decisione: era spinto più che altro dall’idea che, avendo raggiunto lo stadio di Super Saiyan da poco tempo, e non avendolo mai utilizzato in un combattimento serio, a forza di giocare si sarebbe consumato ben presto, perdendo poco per volta quella schiacciante superio-rità che lo avvantaggiava rispetto al suo nemico. «Adesso basta… come guerriero posso dire di essere soddisfatto del nostro combattimento! L’orgoglio che ti derivava dall’appartenenza alla tua famiglia è stato fatto in mille pezzi, perché per la prima volta hai conosciuto qualcun altro che non solo può combattere alla pari con te, ma ti è superiore e di molto…» Il viso di Cooler si contrasse per le umilianti constatazioni del Principe. «E, alla luce della storia che mi hai narrato prima, la cosa più interessante di questa situazione sai qual è? È il fatto che questa persona sia un Saiyan! Non ho nemmeno dovuto usare la mia massima potenza, per sovrastarti! Aumenterò volentieri ancora, se vuoi… così avrai l’onore di morire con un colpo degno della massima forza di Vegeta, il Super Saiyan!» Per Cooler la scena era quasi mortificante: un Saiyan era padrone della sua vita, e stava per giustiziarlo davanti ad un pubblico di infimi terrestri e ad una soldatessa insubordinata. “Quasi” mortificante, abbiamo detto: per Cooler restava un’ultima carta; se l’avesse servita bene, la partita sarebbe stata ancora tutta da giocare. Non era ancora giunta l’ora della fine. «Sei pronto, Sua Maestà? Big…» iniziò a dire Vegeta, nel cui palmo si accumulava l’energia del colpo di grazia.
«Aspetta! La sfida non è ancora finita! Posso offrirti uno scontro migliore, Vegeta!» intimò Coo-ler. Il Super Saiyan si fermò. Piccolo, che malgrado la grande distanza sentiva ogni parola, fu colto da stupore. Cooler ridacchiò un po’, compiaciuto di aver attratto l’interesse del Principe. «Capisco: è la classica risata di delirio prima della morte…» sogghignò Vegeta.
Il primogenito di Re Cold si rialzò, con fatica maggiore che mai. Poi disse: «Se sei un vero Saiyan, ho una notizia che stimolerà la tua ambizione… Questo non è ancora il mio stadio più potente! Posso accrescere la mia forza…»
«Cosa? Non raccontare menzogne… Prima hai già raggiunto il 100% delle tue possibilità! Che altro vuoi fare?» lo contestò sardonicamente il Principe. «Ho visto coi miei occhi e provato sulla mia pelle tutte le versioni di Freezer… e tu non sei tanto diverso dal suo ultimo stadio! La tua evoluzione si ferma qui, lo so! A questo stadio, sei più debole di tuo fratello!!»
«Si vede che non mi conosci: questo stadio l’ho superato ormai da un po’…» spiegò con sguardo orgoglioso, con le palme delle mani verso sé stesso, come a volersi puntare i riflettori addosso. «Secondo te, come è possibile che io riesca a sfoderare la mia forza al 100% senza gonfiarmi i muscoli?»
«Gonfiare… i muscoli?» replicò sbalordito Vegeta che non capiva, poiché non aveva assistito alla mutazione finale di Freezer nella lotta contro il Super Saiyan Goku.
«Non lo sai? Questo è il nostro vero aspetto! Mio fratello, in questo stadio, poteva sprigionare la sua massima potenza solo adattando il corpo alla nuova forza. A me tutto questo non serve… perché io sono abituato a vivere in questo stadio. Non provo fatica, a differenza sua! E questo perché posso mutare ancora, ed evolvere in un essere superiore! Lasciami fare, Vegeta… e otterrai un nemico degno di questo nome! Con le mie nuove sembianze, andrò oltre ogni limite!» ghignò Cooler sinistramente. Con quale orgoglio e pienezza di sé Cooler era solito ripensare alla propria trasformazione definitiva, che lo rendeva l’essere più potente della sua famiglia! I suoi rapporti con Freezer erano sempre stati tesi, in quanto entrambi vivevano in competizione continua per la conquista del trono, che sarebbe spettato non al primogenito, ma al più potente ed abile in combattimento. Con suo sommo disappunto, quando raggiunsero entrambi la piena maturità fisica, il primogenito Cooler aveva dovuto ammettere che Freezer gli era superiore, a parità di livello evolutivo; il secondogenito non mancava mai di farglielo pesare, al punto da vantarsi che solo loro padre, il nobile Re Cold, era in grado di metterlo al tappeto in duello. Di una cosa Cooler andava fiero, però: se non altro, aveva avuto l'onestà intellettuale e l'umiltà di riconoscere che l'allenamento è fondamentale, se si vuole migliorare! È stato allenandosi strenuamente, impegnandosi e sottoponendosi a dura prova che scoprì una nuova forma di potenziamento... uno stadio evolutivo latente, verso il quale ogni membro della famiglia sarebbe innatamente portato, ma che solo i più perseveranti sarebbero stati in grado di raggiungere… e Freezer, nella sua superbia e pienezza di sé, non aveva motivo per perseverare. Il figlio minore di Re Cold, infatti, si considerava arrivato al top: che utilità avrebbe avuto, potenziarsi ulteriormente? A Cooler dispiaceva che anche suo padre fosse in sintonia col fratello minore su questo argomento: il vecchio Re riteneva che la loro famiglia fosse già la più forte dell'universo; per di più, coloro che erano immediatamente inferiori ad essi, erano già loro dipendenti! Così, dopo la fallita missione terrestre di Freezer e suo padre, Cooler – nell’ascendere al trono – si rammaricava sinceramente per lui: la sua ostinazione aveva portato Re Cold ad una brutta e prematura fine. Che amarezza: gli eventi non avevano permesso a Cooler di perfezionare il suo nuovo stadio, in tempo utile per poterlo mostrare al genitore. In fin dei conti, il nuovo Re reputava cosa buona e giusta che della mia famiglia fosse lui l'unico superstite. Ormai era il più forte in assoluto, e la legge di natura imponeva che fosse lui a dominare l'universo. La verità, però, era che la razza a cui appartenevano Cooler e i suoi parenti non otteneva grandi possibilità di miglioramento negli allenamenti fisici, proprio come accadeva ai terrestri. Il segreto della loro forza era la predisposizione genetica: erano forti perché tali nascevano, e lo sviluppo fisico della maturazione permetteva di accrescere naturalmente la loro forza. Il caso dei Saiyan – un popolo in grado di incrementare in modo esponenziale la propria potenza di base - era una situazione unica, che a buon diritto giustificava la nomea di “razza guerriera” per antonomasia. L'unico modo per superare i limiti della propria potenza, per una creatura ostinata e superba come Cooler, era quello di allenarsi non per sviluppare una potenza superiore a parità di stadio evolutivo col fratello, bensì quello di accedere ad un nuovo livello evolutivo, per spiazzare il genitore e surclassare definitivamente il fratello. Era l’insegnamento che si trasmetteva nella sua famiglia di generazione in generazione, risalente al sommo capostipite Frost, che lo aveva tramandato al figlio Chilled: “Ricordati, figlio mio! Noi non saremo mai sconfitti… in caso di bisogno, possiamo trasformarci e raggiungere una potenza che travalica ogni limite conosciuto!”
Davanti alle rivelazioni del Re, Piccolo si rivelava come di consueto più cauto e strategico del Saiyan, avvertendolo a gran voce: «Vegeta! Non cascarci! Uccidi subito quel mostro!! Dagli il colpo di grazia, prima di dovertene pentire!»
«Che intendi fare, Principe dei Saiyan? Darai retta ad un qualsiasi namecciano… o cederai al desiderio? Se io non mi trasformassi ancora, non potresti dire di aver sfidato il miglior combat-tente dell’universo alla sua massima potenza… Lo sai che uno come me non lo troverai più, neanche girando nello spazio per un milione di anni! Accetta la mia proposta… al tuo posto, ne sarei onorato!» La voce di Cooler, chiara e limpida, risuonava alle orecchie del Super Saiyan come un invitante e seducente canto di sirena ammaliatrice.
La brama di affrontare un avversario dalla potenza superiore su un piatto della bilancia, la ne-cessità di eliminare un nemico insidioso quanto prima e dare la lezione definitiva a quella fami-glia, riscattando l’onore del popolo Saiyan, sull’altro piatto… a quale delle due esigenze dare la prevalenza? Se non fosse stato un Saiyan dotato di grande raziocinio, Vegeta avrebbe ceduto immediatamente, senza resistere; invece il dilemma se lo pose, seppur invano: la sentenza era già scritta. «Muso verde! Mi sembrava di essere stato chiaro! Non accetto ordini da nessuno, io!» urlò, un po’ per riaffermare la propria autonomia in contrasto coi suggerimenti di chiunque, un po’ per genuino interesse verso un nemico che gli prometteva fuochi d’artificio.
Piccolo replicò, sotto gli occhi ansiosi dei terrestri: «Abbi buon senso per una volta, dannato testone! E se migliorasse a tal punto da metterti in crisi??»
«Non arriverà mai al punto da eguagliare un Super Saiyan! Di quanto vuoi che migliori?» Vegeta si girò verso il Re: «Eheheh… sembra che tu conosca bene noi Saiyan! Forza… trasformati, allora! Se non ti sfidassi al massimo della tua potenza, non sarei degno del titolo di Principe dei Saiyan, e dello stato di Super Saiyan che mi caratterizza! Ma soprattutto voglio vedere la mas-sima potenza di questo essere che si fregia del titolo di signore assoluto dell’universo, e scon-figgerlo nel suo stadio finale, per non avere rimpianti come guerriero!»
Con una risata di trionfo, Cooler si portò in alto verso il cielo, gridando: «Ti ringrazio, Vegeta! Oggi mi hai regalato la vittoria!! Ahahahahah!» Queste furono le sue ultime parole prima che l’alieno, avvolto da un’aura d’energia di un blu intenso, lanciasse un urlo profondo e sonoro che rimbombò per tutta la depressione di Zambookah, coprendo ogni altro suono. Iniziò così la me-tamorfosi.
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«Dannazione! La sua aura è tanto colossale da scuotere il mondo! Sovrasta persino quella di Freezer quando venne sulla Terra!» commentò Yamcha, rievocando nella memoria i fatti di oltre due anni prima.
Crilin avrebbe voluto mangiarsi le mani per la propria impotenza: «Chi se lo aspettava che si sarebbe trasformato ancora?! Accidenti a Vegeta! Aveva la vittoria in pugno, eppure ha per-messo tutto questo!»
«Questo perché quel maledetto idiota combatte solo per appagare il suo egoismo!» spiegò Pic-colo, amareggiato. «Non gliene importa niente della salvezza del mondo!»
«Stiamo ben attenti…» ammonì severo Tenshinhan. «Fra pochi secondi comparirà il mostro di gran lunga più pericoloso che abbia mai minacciato il nostro pianeta…»
Nel frattempo, il processo di mutazione si stava compiendo. Nonostante non fosse a contatto con il suolo e galleggiasse a decine di metri nell’aria, la sua aura si comunicava all’aria e alla materia tutta, scatenando ovunque cataclismi sismici. Fu allora che Gohan si destò dal suo tor-pore e chiese a Piccolo di essere poggiato a terra, facendosi spiegare cosa stesse accadendo. Nel giro di nemmeno un interminabile minuto, Cooler crebbe di statura, e la muscolatura di-venne nel complesso ancora più imponente e massiccia. In corrispondenza delle placche ossee color ghiaccio che ricoprivano le spalle, si sollevarono delle escrescenze cornee; degli spuntoni ossei fuoriuscirono dagli avambracci e delle placche cornee blu comparvero su avambracci e stinchi, così come una copertura cornea color ghiaccio rivestì la punta della coda del Re. Il casco osseo che ricopriva il cranio si modificò: da esso si sollevarono quattro corna, due laterali e due puntate all’indietro. I suoi occhi si tinsero di un rosso acceso ed intenso, presagio di crudeltà. Ora che la trasformazione era completa, il Re piombò pesantemente sul terreno, davanti al suo sfidante. «Adesso il mio livello di combattimento è molto più alto… circa il doppio rispetto a prima! Sembra che voi Saiyan non siate i soli a saper travalicare i vostri limiti!» e qui il sovrano ridacchiò sommessamente. «Chissà come evolveranno ora le sorti del nostro scontro…! Quanto a voi…» si voltò, puntando il dito verso i cospiratori terrestri e Kodinya. «Prima vi costringerò tutti a prosternarvi davanti al sommo Re Cooler, e poi vi ucciderò… imparerete sulle vostre fragili pelli cosa significa tramare contro il vero essere più potente delle galassie!»
«Interessante… davvero interessante, Cooler!» commentò Vegeta, che sentì un brivido caldo di eccitazione corrergli lungo la colonna vertebrale; se avesse avuto ancora la coda, in quel mo-mento avrebbe scondinzolato come forse mai in vita sua.
«Soddisfatto, eh? Non solo la mia energia è stata ripristinata e raddoppiata, ma osserva il mio stato fisico…» disse, articolando le braccia e la coda con compiacimento. «La trasformazione è anche più efficace di quanto pensassi… tutti i danni che mi avevi inferto sono guariti! Motivo in più per andare orgoglioso di questo stadio evolutivo…»
«Meglio!» strinse le spalle Vegeta, beffardo. «Che piacere avrei avuto a lottare contro una mezza salma tutta ammaccata, quale eri fino a poco fa?»
«Ah, dimenticavo… la mia trasformazione ha un effetto collaterale: divento ancora più violento, e ambisco a vedere l’espressione della mia vittima in preda al dolore ed alla sofferenza! La vera battaglia comincia adesso: tu conoscerai il dolore, e sarà una vera gioia per me vederti piangere ed urlare come all’Inferno! Soffrirai… e verrai ridotto in pezzi!!»
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L’ANGOLO DELL’AUTORE.
Il titolo, che si richiama a una famosa fiaba di Andersen (“I vestiti nuovi dell’Imperatore”), rappresenta lo stato di inferiorità in cui Cooler si ritrova per buona parte del capitolo. L’ultima frase che avete appena letto è presa direttamente dal film di Cooler: l’alieno la pronunciava subito prima di trasformarsi davanti a Goku.
L’aspetto finale di Cooler lo conoscete, è quello visto nel film; però immaginatelo senza la mascherina da-vanti alla bocca, col suo solito viso (il “mio” Cooler è abbastanza logorroico ed altisonante, quindi DEVE po-ter parlare). Le altre caratteristiche a cui si fa riferimento (rigenerazione dei danni, aumento della potenza di circa il doppio) sono mie invenzioni: il film non dice nulla a riguardo, ma a me per il proseguimento della storia serviva che Cooler potesse finalmente combattere in piena forma e al massimo della sua vera potenza.
Scusate se ho usato il termine “fascio”, ma mi sembrava il modo più divertente con cui una come Kaya po-tesse esprimere l’insulto del “dittatore” a Cooler. Anche se nel mondo di Dragon Ball non c’è mai stato un regime fascista (o almeno, lo spero per loro: anche se in effetti ci sarebbe potuta essere una dittatura militare del Red Ribbon, o dell’Hitler del film di Janenba). :-D
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Grandissimo capitolo, veramente piacevole da leggere.
Forse il miglior combattimento che hai descritto.
Coerenti e interessanti le riflessioni introspettive di Cooler, nonchè la spiegazione del perchè goda di una trasformazione in più.
Perfettamente in linea col suo essere un sovrano più maturo del fratello.
E non credo che Vegeta abbia stoppato Cooler proprio un attimo prima che attaccasse l'insubordinata solo per caso :D
Tra l'altro, Vegeta dice alcune frasi che l'odiato rivale Goku aveva pronunciato a Freezer o comunque nel combattimento con lui; giusto perchè i due, per quanto caratterialmente diversi, condividono proprio l'orgoglio in battaglia.
Ah, come dimenticare il renzoku energy dan: l'attacco più infame di budokai tenkaichi 2 :asd:
A me la battuta sul fascio ha fatto ridere, ce la vedo proprio quella burina di Kaya dire una roba del genere :lol:
Bene, attendo il pestaggio del principe
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Ssj 3
Tra l'altro, Vegeta dice alcune frasi che l'odiato rivale Goku aveva pronunciato a Freezer o comunque nel combattimento con lui; giusto perchè i due, per quanto caratterialmente diversi, condividono proprio l'orgoglio in battaglia.
E' una cosa voluta. In effetti Vegeta si trova nella stessa situazione di Goku Super Saiyan su Namecc, ossia schiacciante superiorità sul nemico. Ho semi-citato la battuta di Goku in quanto volevo che nelle parole di Vegeta si rispecchiasse allo stesso tempo la somiglianza tra i due (entrambi dicono stop ai combattimenti, in quanto soddisfatti), ma anche la differenza (Vegeta è deciso ad uccidere il nemico senza pietà).
Avevo pensato di specificarlo nelle curiosità di fine capitolo, ma poi ho pensato fosse meglio lasciare al lettore il piacere di rendersene conto da solo. :)
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Ho letto i primi capitoli,piu` o meno fino alla fine della rimpatriata tra Vegeta e Kondinya, cioe` alla fine dello scontro Vegeta e Kodinya VS Peyote Team.
Allora,prima di tutto,sono rimasto sorpreso dal leggere la "scopata" di Kodinya (o Kondinya?) e Vegeta,in senso buono.
Sai,il concetto del Sesso e` un grosso Tabu` in una storia destinata ad un pubblico dai 14enni in su` ,ma nella maggior parte dei casi l'autore della storia probabilmente pensa:"Se scrivo una storia che puo` leggere un bambino di 10 anni o poco piu`,non psso fargli leggere contenuti di sesso." per cui limitano fortemente gli accenni ad esso,una fanfic del forum di Dragon Ball Multiverse intitolata "Dragon Ball RZ" e` un esempio,piccolo,ma pur sempre un esempio.
Con cio` sia chiaro,non sto affatto dicendo che tu hai fatto dei pesanti accenni al sesso!
Anzi,hai solo specificato il necessario,e cio` e` una prova del tuo enorme valore come scrittore,se un po` come un uomo sul ciglio di un precipizio.
Sei talmente in gamba che hai sia il coraggio di avvicinarti al bordo,sia l'equilibrio di non cadere.
In conclusione,quello che voglio dire e` hai TALENTO. MOLTO talento (e io non sono un impossibile ma neanche uno facile da accontentare).
Inoltre sono molto ben scritti gli scontri di Vegeta e Kodinya/Kondinya (?) con il Peyote Team,ma soprattutto molto originali e in stile One Piece (il mio manga preferito alla pari con Dragon Ball),adesso vista la passione la voglia che mi trasmettono i capitoli della tua fanfic,vedro` di mettermi presto in pari con la Fanfic e di seguirla per bene.
Ah e un'altra cosa,nel capitolo in cui per la prima volta appare Kodinya (?) hai messo sotto spoiler un suo disegno fatyo da te,come hai fatto?
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Chiariamo che si chiama Kodinya. :)
Ti ringrazio! Mi hai fatto un sacco di bei complimenti davvero! :D Anche se sono solo uno scrittore amatoriale, questa è la prima storia lunga che scrivo in assoluto. :)
Sulla parte "erotica" della storia ho scelto appositamente di non approfondire troppo i dettagli perchè mi sembravano fuori luogo. E' pur sempre Dragon Ball, e già anche solo accennare il tema è una scelta molto spinta! (i riferimenti sessuali di Toriyama di solito si fermano ad un umorismo da scuole medie tipo sulle tette o sul sedere - ma a me fa ridere ugualmente :lol: )
Non è un caso che ogni tanto si intraveda una comicità alla One Piece: anche io seguo quel manga e evidentemente ne ho assorbito un po' lo humour che dal punto di vista delle gag non è troppo dissimile da quello di Toriyama.
Ti ringrazio per aver scelto di seguire la mia storia, aspetto i tuoi commenti! :) Se hai perplessità chiedi pure. :)
Ultima cosa:
Per mettere un disegno (o anche una parte di testo scritto) sotto spoiler, puoi farlo solo dalla pagina a cui puoi accedere dal pulsante "post reply" sotto l'ultima risposta del topic. Lì vedrai una serie di altri pulsanti: per inserire uno spoiler devi selezionare la parte del testo da nascondere e poi, mentre è selezionata, cliccare il tasto spoiler. Quando posti la risposta, automaticamente avrai realizzato una casella spoiler.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
VirusImpazzito
Chiariamo che si chiama Kodinya. :)
Ti ringrazio! Mi hai fatto un sacco di bei complimenti davvero! :D Anche se sono solo uno scrittore amatoriale, questa è la prima storia lunga che scrivo in assoluto. :)
Sulla parte "erotica" della storia ho scelto appositamente di non approfondire troppo i dettagli perchè mi sembravano fuori luogo. E' pur sempre Dragon Ball, e già anche solo accennare il tema è una scelta molto spinta! (i riferimenti sessuali di Toriyama di solito si fermano ad un umorismo da scuole medie tipo sulle tette o sul sedere - ma a me fa ridere ugualmente :lol: )
Non è un caso che ogni tanto si intraveda una comicità alla One Piece: anche io seguo quel manga e evidentemente ne ho assorbito un po' lo humour che dal punto di vista delle gag non è troppo dissimile da quello di Toriyama.
Ti ringrazio per aver scelto di seguire la mia storia, aspetto i tuoi commenti! :) Se hai perplessità chiedi pure. :)
Ultima cosa:
Per mettere un disegno (o anche una parte di testo scritto) sotto spoiler, puoi farlo solo dalla pagina a cui puoi accedere dal pulsante "post reply" sotto l'ultima risposta del topic. Lì vedrai una serie di altri pulsanti: per inserire uno spoiler devi selezionare la parte del testo da nascondere e poi, mentre è selezionata, cliccare il tasto spoiler. Quando posti la risposta, automaticamente avrai realizzato una casella spoiler.
In realtà intendevo come hai fatto a caricare il disegno sul computer e immetterlo nello spoiler.
Scusa la mia ignoranza/inesperienza,purtroppo sono un utente mooolto alle prime armi (per caricare un immagine la prendo da Google immagini).
Edit: mi ero sbagliato sul disegno,non e` sotto spoiler,pardon.
Comunque mi piacerebbe sapere come caricare un disegnoda mettere come immagine nei post
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Sfruttando l'influenza ho letto tutti i capitoli in due giorni e devo dire che ho trovato la tua Fanfic molto piacevole sia per quanto riguarda il lato dei combattimenti, sia per quanto riguarda la parte introspettiva dei vari personaggi; menzione d'onore va sicuramente alla tue verve comica che in certi passaggi mi ha strappato più di qualche sorriso ;)
Mi permetto, avendo letto tutti i capitoli in breve tempo, di segnalarti qualche incongruenza che ho notato:
- in uno dei capitoli nel quale narri il ritorno di Freezer sulla terra fai dire a Yamcha, mi sembra, che i terrestri hanno sconfitto i membri della squadra Ginew sul pianeta di Re Kaioh, salvo poi affermare più volte che non prendi in considerazione quei Filler;
- in uno degli ultimi capitoli che ho letto Cooler afferma che Cold è più forte di Frezeer, ma dallo scontro che hai descritto mi pare di intuire proprio il contrario.
Inoltre ti vorrei dare un consiglio personale da patito di rapporti di forza tra i personaggi quale sono; potresti inserire più spesso tramite battute dei personaggi o tramite la voce del narratore qualche paragone di forza come hai fatto nel caso di Gohan facendogli affermare di aver raggiunto il padre.
Sempre rimanendo in tema sono rimasto un po' sorpreso dell'enorme potenza raggiunta da Gohan allenandosi, tra l'altro, saltuariamente, ma, d'altronde se Piccolo nel corso del manga ottiene dei power up difficilmente giustificabili non vedo perché il personaggio con più potenziale dell'opera deve essere da meno ;)
Non mi aspettavo la squadra Sauzer così "debole", nel film avevano sconfitto Gohan con relativa facilità e creato qualche grattacapo addirittura a Piccolo, mentre tu hai preferito porli al non troppo distanti dalla squadra Ginew.
Per concludere non vedo l'ora di godermi l'atto finale di Re Cooler vs Principe Vegeta :)
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Ti ringrazio per essere diventato un mio lettore e commentatore attivo! E complimenti per questo pazzesco tour del force di lettura! :)
Adesso vengo a rispondere alle incongruenze da te sollevate.
Citazione:
Originariamente Scritto da
marco ss3
- in uno dei capitoli nel quale narri il ritorno di Freezer sulla terra fai dire a Yamcha, mi sembra, che i terrestri hanno sconfitto i membri della squadra Ginew sul pianeta di Re Kaioh, salvo poi affermare più volte che non prendi in considerazione quei Filler;
Oddio, ma davvero ho scritto una battuta del genere?? Non me lo ricordo proprio! Le cose sono due; o hai letto di fretta quel passaggio e hai capito male, oppure ho scritto io una cosa sbagliata. Se davvero la battuta incriminata esiste, puoi ignorarla tranquillamente: quello è uno dei passaggi only anime più incongruenti che ci siano e non lo tengo assolutamente in considerazione (un miglioramento simile per i terrestri in così pochi giorni? bah!).
NB: è vero che di massima non tengo in considerazione l'anime, ma questo vale soprattutto per le scene incongruenti con il manga. Qualche scena "innocua" e non difforme dal manga l'ho tenuta (tipo Chichi che vuole partire per Namecc con Muten e Yajirobei, e infatti quella navicella spaziale è usata da Vegeta in questa fanfiction).
Citazione:
Originariamente Scritto da
marco ss3
- in uno degli ultimi capitoli che ho letto Cooler afferma che Cold è più forte di Frezeer, ma dallo scontro che hai descritto mi pare di intuire proprio il contrario.
In realtà Cooler rievoca con la memoria quando Freezer lo facese rosicare facendogli presente che in vita sua era stato sconfitto solo da Re Cold - stessa affermazione fatta da Freezer contro Goku. Un confronto diretto tra Freezer e suo padre risale ad un passato che potrebbe essere più o meno lontano (per dire, anche risalente a trenta anni prima chi lo sa). Può anche darsi che con il tempo il rapporto di forza tra padre e figlio si sia invertito (per la maturazione fisica di Freezer e/o per l'invecchiamento di Re Cold), a cui si deve aggiungere il power up di cui Freezer ha potuto giovarsi, ossia la trasformazione in robot.
Citazione:
Originariamente Scritto da
marco ss3
Inoltre ti vorrei dare un consiglio personale da patito di rapporti di forza tra i personaggi quale sono; potresti inserire più spesso tramite battute dei personaggi o tramite la voce del narratore qualche paragone di forza come hai fatto nel caso di Gohan facendogli affermare di aver raggiunto il padre.
Sempre rimanendo in tema sono rimasto un po' sorpreso dell'enorme potenza raggiunta da Gohan allenandosi, tra l'altro, saltuariamente, ma, d'altronde se Piccolo nel corso del manga ottiene dei power up difficilmente giustificabili non vedo perché il personaggio con più potenziale dell'opera deve essere da meno ;)
Non mi aspettavo la squadra Sauzer così "debole", nel film avevano sconfitto Gohan con relativa facilità e creato qualche grattacapo addirittura a Piccolo, mentre tu hai preferito porli al non troppo distanti dalla squadra Ginew.
Proverò ad essere più preciso, anche se in generale preferisco dare un'idea più generale e meno ragionieristica dei rapporti di forza, e lasciare che siano i fatti a parlare per i numeri! Ad esempio per Cooler mi interessava mostrare come fosse ai livelli di un Super Saiyan, ma più debole di Freezer e quindi di Goku e di Vegeta.
Per Gohan, mi interessava mostrare come con l'allenamento fosse riuscito a innalzare il suo livello di base (non arrabbiato) a quello che aveva raggiunto su Namecc durante la sua ultima sfuriata.
Per Sauzer e i suoi, anche questa è stata una scelta voluta. Mi sono attenuto ad alcune coordinate presenti nel manga: i livelli di Zarbon e Dodoria sono già eccezionali rispetto alla media dell'esercito (altrimenti non sarebbero le due guardie del corpo e fedeli consiglieri diretti di Freezer), mentre i Ginew sono forze definite d'èlite, quindi deve essere quello il livello di riferimento per posizionare i Sauzer su una gerarchia delle forze. D'altro canto, volevo che Sauzer fosse più forte di Ginew, ma più debole di Kreezer (che a sua volta è il più debole della sua sacra famiglia, la cui forza deve per dogma rimanere ineguagliabile!).
Detto ciò, presto arriverà il prossimo capitolo... spero di leggere tuoi commenti - positivi, negativi o dubbi che siano. :)
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Ecco il prossimo capitolo... il titolo dice praticamente tutto! :)
Cap. 41: Toro Scatenato.
«Se sei d’accordo» continuò a parlare Cooler «stavolta eviterei fin dall’inizio i soliti giochetti di riscaldamento, e combatterei seriamente fin da subito!»
«Ottimo! Tanto ci siamo già scaldati a sufficienza… non c’è motivo di trattenersi!»
«Che lo spettacolo abbia inizio!» si incitarono, reciprocamente ma in coro, i due contendenti, ripartendo nuovamente all’attacco. Seguì uno scambio accanitissimo di pugni e calci: Vegeta difficilmente riusciva a metterne a segno qualcuno, mentre il fratello di Freezer – oltre a parare i colpi dell’avversario – riuscì a infliggere una ginocchiata, poi una gomitata ed un colpo di karate. Lo stesso Cooler si meravigliava di quanto fosse stupefacente quella metamorfosi: era passato da una grave inferiorità ad una sovrastante posizione di vantaggio nei confronti del nemico. Fu sufficiente quell’offensiva scatenata per permettere a Vegeta di capire che la vittoria non sarebbe stata così scontata, né facile da conseguire; tanto più che si era consumato molto, mantenendo lo stadio di Super Saiyan per tutto quel tempo. Dopo essere stato forzatamente spinto ad indietreggiare per metri e metri, il Principe dei Saiyan capriolò decisamente all’indietro e dichiarò: «Ora va molto meglio, Cooler! Però… cosa accadrà, se ti lancio il mio colpo più potente, quello con cui poco fa stavo per distruggerti?»
«Non ti resta che provare… sono tutto tuo!» replicò Cooler, apparentemente senza difendersi, facendosi a sua volta beffardo come lo era stato Vegeta nel round precedente.
Infastidito dall’atteggiamento presuntuoso del Re, il Super Saiyan sollevò la mano destra orientandola verso il nemico e, avvolto da un’aura dorata, gridò: «BIG BANG… ATTACK!!!» Un’enorme, potentissima esplosione d’oro deflagrò con un rimbombo che investì tutta l’area circostante; il boato si spanse per decine di chilometri, trasmettendo ovunque dei terribili scossoni tellurici. Il bersaglio era stato centrato in pieno; che fine avrebbe fatto? Una spessa coltre di fumo e polvere lo avvolgeva.
«Dinamitico al cuboo!» esclamarono le due gemelle con tanto d’occhi, come se stessero vivendo in prima persona dentro un film di fantascienza. Soya comprese in quell’esatto momento cosa intendeva Crilin quando sosteneva che il defunto Son Goku aveva una potenza tale da distruggere il mondo: dunque esistevano davvero combattenti la cui sola forza era in grado di mettere in crisi il pianeta intero.
«Vegeta ha fatto passi da gigante…» osservò Crilin trepidante.
«….ma temo non sia sufficiente!» completò Tenshinhan, scettico sulla base delle percezioni che captava. Infatti, quando un leggero venticello cominciò a diradare il polverone, iniziò a comparire Cooler. «Sorpresa… o forse non tanto?» interrogò sibillino il Re, avvicinandosi a Vegeta con aria minacciosa.
«N-non capisco… era il mio attacco migliore…» ansimò, leggermente sudato, il Principe dei Saiyan.
«Strano che tu non comprenda: fino a poco fa sembravi un grande esperto, molto sicuro di te… O forse non vuoi accettare l’idea che adesso sono io il più forte?»
«Dannazione…!» borbottò Piccolo, serrando il pugno. «Sentite quanto è diminuita l’aura di Vegeta?? Invece Cooler è ancora in perfetta forma! Vegeta ha praticamente perso…» concluse secco e cupo il namecciano, mentre gli sguardi di tutti gli altri erano pervasi da acre tensione. Che ne sarebbe stato di loro e del mondo intero, se Vegeta avesse perso la sua battaglia, come era verosimile presagire?
«Credo che sia il mio turno, Vegeta! Assaggia la potenza del Re dell’universo!! L’attacco speciale dell’essere la cui potenza trabocca da ogni recesso del suo corpo… COOLER ENERGY STORM!!» Con queste parole, Cooler diede il via ad una tecnica di elevata complessità: da tutto il suo essere si sprigionava una stratosferica bufera di energia spirituale, manifestantesi sotto forma di un irresistibile contraccolpo d’aria; allo stesso tempo, dalle mani e dagli occhi del Re scaturivano raggi ed esplosioni energetiche che grandinavano ineluttabilmente addosso a Vegeta. Quest’ultimo, ben presto, cominciò a soccombere e a ricevere ferite da quel caotico turbine di attacchi. Un colpo vagante colpì la rupe dalla quale Piccolo, Gohan, Crilin e tutti gli altri stavano osservando il combattimento, e d’impulso ognuno degli spettatori spiccò una volata verso l’alto per sfuggire alla rovina della roccia… tutti tranne Kaya e Ganja che non sapevano volare e, nel momento in cui tentavano di spiccare un balzo verso l’alto da vere atlete, lo sbriciolarsi della rupe fece loro mancare la terra sotto i piedi, e le due finirono inghiottite sotto le rocce. Il putiferio fu tale che nessuno ebbe modo di preoccuparsene, e le pietre che nascondevano le due gemelle vennero anche colpite da ulteriori colpi d’energia. La tempesta si prolungò ulteriormente per alcune fatali decine di secondi, forse alcuni minuti, durante i quali tutti i combattenti, dal più forte al più debole, finirono spazzati, rotolando per aria di centinaia di metri. Passato il finimondo, in quella zona del mondo non rimaneva essere vivente, animale o vegetale, ad eccezione dei due contendenti. Vegeta versava in condizioni critiche: l’undersuit presentava lacerazioni diffuse, e l’armatura era andata in pezzi. Nell’animo si sentiva anche peggio: doveva riconoscere che la massiccia offensiva del re era solo l’assaggio di quello che sarebbe accaduto nei minuti a seguire; al solo pensiero, il suo viso diveniva una maschera di frustrazione. Cooler continuò il suo contrattacco: a super velocità impercettibile, il figlio di Re Cold fece una giravolta e, con la coda come una frusta, abbatté Vegeta al suolo. Adesso il Principe era lungo disteso al suolo; il fratello di Freezer gli piombò addosso con perfidia, affondando il ginocchio nel ventre del Saiyan, all’altezza del diaframma. Il Saiyan sputò un abbondante fiotto di sangue scuro, e perse la trasformazione. Nel frattempo tutti gli altri, tranne le due gemelle, erano sopravvissuti: non avevano subito colpi energetici, ma per via di quel vento prolungato ciascuno di essi si era ritrovato trascinato a centinaia di metri di distanza, attanagliati dalla terribile angoscia scaturita da quel turbinio. Era stato automatico per gli allievi e i maestri ritrovare il campo di battaglia: anche se non era certo saggio presenziare a quella battaglia, davanti ad un mostro simile ogni angolo del mondo aveva il destino indifferentemente segnato. Tanto valeva essere presenti e assistere coi propri occhi agli eventi che avrebbero determinato l’esito finale! Quindi, radunatisi sul posto, assistevano alla disfatta di colui che fino a pochi minuti prima dominava lo scontro; colui che una volta tanto avrebbe dovuto indossare i panni dell’eroe, ma che da tale ruolo si allontanava minuto dopo minuto.
Soya, in particolare, arrivata come tutti sulla scena del combattimento, venne gravata da improvviso senso di responsabilità ed una fosca paura. Comparve davanti agli occhi la paurosa visione di un cumulo di pietre color ocra da cui sbucavano un paio di gambe che calzavano pantaloni di tuta rossi rovinati. Ecco dov’erano finite, ecco perché non si vedevano più, ecco perché non accennavano a ritornare dopo la tempesta… Gli occhi le si riempirono di lacrime, e comprensibilmente divenne una fontana di lacrime che si agitava come una forsennata: “Le mie sorelleeeeeeeeee!! Perché?? Che avevano fatto di male???” Fu Crilin a placcarla immediatamente, cercando di consolarla ma soprattutto costringendola a mettersi in disparte. Yamcha strizzò gli occhi e digrignò i denti in un impeto di rabbiosa disperazione: le gemelle, quelle due scapestrate affezionate ed in gamba che, nel bene e nel male, avevano fatto irruzione nella sua vita, erano state annichilite come creature innocenti, vittime di quel dannato carnefice. La constatazione che le due gemelle erano passate a miglior vita addolorò Yamcha, ed atterrì Ramen ed Ivanovich, terrorizzati all’idea che loro stessi sarebbero potuti essere i prossimi a fare quella fine.
«Re Kaioh! Non posso più stare qui impalato!» protestò Goku scalpitando. «Vegeta è stato sconfitto! Sono sicuro che potrei fronteggiare alla grande quel mostro… con l’allenamento che ho seguito qui, sono molto migliorato rispetto ai tempi di Freezer! Devo…»
«È fuori discussione! Non pensarci nemmeno! Ciò che hai in mente è una trasgressione che va contro tutte le leggi dell’universo. Poi chi lo sente Re Enma??» disse tutto d’un fiato il Dio. Al contrarsi del viso di Goku in un broncio deluso, la divinità aggiunse con maggiore pacatezza: «Cerca di capire… ormai sei un defunto! Non appartieni più al regno dei vivi. Non puoi pretendere di intervenire ogni volta che un essere potente minaccia di compiere un’ingiustizia verso i deboli! L’universo deve imparare a difendersi dalle angherie anche da solo… è questa la crudele realtà.» spiegò con grave severità l’essere dalla pelle azzurrina. L’insegnamento era chiaro: la pace non è mai un valore acquisito definitivamente, perché le forze del male ordiscono senza sosta piani per far prevalere l’ingiustizia; dunque le forze del bene hanno il dovere di non adagiarsi mai, battersi continuamente e non aspettare l’eroe di turno che salverà la situazione. Ma non sempre è facile adeguarsi a questi dettami…
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«Ottimo! Cercherò sì di distruggerti, ma con moderazione! Così stasera cenerò con i resti del tuo cadavere! Poi, manderò giù la cena bevendoci sopra un bell’amaro invecchiato trent’anni, vecchio stile: dopo tutto, per l’ultimo Saiyan nonché il Principe, è un digestivo confacente… AHAHAH!» rise istericamente Cooler, riportandosi in posizione eretta davanti al Saiyan malconcio, per poi mollargli un calcio al fianco. «Come sai, il forte interesse che provo mi spinge a dedicarmi a te intensivamente, Principe delle Scimmie! Con calma, però… perché prima il Re ha degli affari urgenti da sbrigare!» si compiacque poi, ammiccando al gruppetto dei superstiti! «Voglio evitare che mi scappi, topolino… un - due - tre - quattro!» esclamò, scandendo ad ogni numero un raggio blu dal dito indice, mettendo fuori gioco i quattro arti del Saiyan.
Posto ciò, in tutta ostentata tranquillità l’alieno si diresse verso il variegato pubblico che seguiva il duello. Solo allora Vegeta, lontano dai luminosi occhi rossi del nemico, cominciò a versare calde lacrime di disperazione.
“Mannaggia al cazzo! Sapevo che Cooler ci avrebbe fottuti tutti! Se non può farcela Vegeta, non può farcela nessuno!” imprecò tra sé Kodinya, realisticamente pessimista.
«Eccoci qua, signori!» ruggì Cooler, fissando soprattutto i quattro terrestri più forti ed il namecciano. «Non avreste dovuto sfidare la mia autorità! Riaffermerò la mia sovranità… potenzierò l’impero! La mia grandezza rinascerà su questo pianeta, qui ed oggi!!» Poi squadrò tutti i presenti, cercando di dare un ordine coerente alla furiosa crudeltà del suo impulso omicida. «Dunque! Cominciamo a fare piazza pulita dei vermi inutili! Voi tre avete tutta l’aria di essere degli insignificanti…» Si riferiva a Soya, Ramen ed Ivanovich, i quali rimasero impietriti dalla paura più ancora di tutti gli altri. La loro sorte era scritta. Cooler puntò la mano verso i tre malcapitati, e articolò le dita con angosciosa lentezza, quasi la sua mano fosse una tarantola dalle zampe pelose che zampettava addosso alla sua preda. Il risultato di questa mossa fu che i tre giovani vennero sollevati dalla forza mentale del nemico e avvertirono di essere in potere del terrificante mostro; iniziarono ad gemere per via del truce dolore.
«F-Fermo, Cooler!! Non farlo, ti scongiuro!!» gridò Crilin in preda al panico più totale.
«Ahahah! Implorami, miserabile… così mi piaci, quando fai il servile! » rispose il Re, al quale in quello stato era più che mai ignota ogni forma di compassione. Le idee che aveva sempre professato rimanevano identiche, ma la trasformazione aveva cambiato totalmente i suoi metodi, rendendo l’alieno un essere sadicamente ed accanitamente spietato. «È inutile che tu faccia l’altruista, tanto fra alcuni minuti vi ritroverete all’Inferno!»
Lo spettacolo era straziante, ma la squadra degli amici di Goku sapeva di non poter fare nulla per contrastare quanto stava accadendo… Concentrando la sua abnorme forza spirituale nella mano, Cooler chiuse le dita come a voler artigliare un frutto maturo o un uovo, per spappolarlo crudelmente con forza. Soya istintivamente urlò: «Crilin... Crilin, AIUTOOOOO!»
Il crescendo della sua voce si concluse in una rumorosa ed improvvisa esplosione collettiva del trio, delle quali rimase un irriconoscibile ammasso di frammenti pulviscolari e carni bruciacchiate. «Dannato bastar-do...» fu l'unico commento mormorato da Piccolo davanti a quella ostentazione gratuita di atrocità. Gli occhi di Jiaozi in un secondo cominciarono a versare copiosi fiumi di lacrime, Tenshinhan visse quel momento con amara frustrazione e delusione per sé stesso: “Tratta i tuoi allievi come se nella vita non avessero altra guida che te” gli aveva raccomandato il suo maestro redento prima di dargli l’addio… che guida sarebbe potuta essere un maestro incapace di proteggere i suoi discepoli? Il più addolorato, però, era Crilin: fra le persone appena assassinate c'era Soya, la sua Soya, quella Soya che per lui era il top, il cui semplice nome scandito lettera per lettera mille volte gli aveva ispirato un senso di dolcezza. Quella Soya che non si faceva scrupoli a mollargli un gancio al mento come modo per manifestargli il suo disappunto; la stessa Soya, suo pensiero, anima sua, che negli ultimi istanti della sua giovane vita aveva urlato verso di lui una richiesta di aiuto rimasta necessariamente inascoltata, per colpa della costante inadeguatezza del giovane uomo. Crilin si infuriò fino ad avere le lacrime agli occhi, povera anima dannata, al punto giusto da perdere la testa e attaccare a testa bassa il mostro: «Che tu sia maledetto, Cooler!!! Ti odio! Sei l'unico al mondo che non potrò mai perdonare... mai!!!»
«È la guerra, amico mio... e in guerra è inevitabile che muoiano degli innocenti!» rispose ghignando il Re.
A quelle parole, il pelato perse totalmente il controllo: sollevando la mano verso l’alto, plasmò e lanciò alla volta del tiranno galattico una miriade di Kienzan in sequenza, la cui fulmineità d’attacco lasciò sconvolti i suoi tre amici terrestri, nonché Gohan, Piccolo e Kodinya. “Soya... il tuo ricordo sarà il fuoco che alimenta ogni mio gesto...”
“Ma che fa, non si scansa?? Non teme di finire affettato?” si chiese dubbioso Tenshinhan fra sé. Purtroppo, tuttavia, se Sauzer era riuscito a contrastare e deviare le lame circolari con la propria forza spirituale, Cooler non ebbe alcuna difficoltà a dissiparli a colpi di braccia e gambe come fossero di schiuma, generando una pioggerella di scintille. «Non erano un granché, sai? La tecnica è buona, ma l’energia è piuttosto scadente! Dovresti essere forte almeno come mio fratello per danneggiarmi seriamente!» osservò Cooler rivolgendosi al basso combattente, rimasto ansimante e privo di energie. «Una dimostrazione interessante... non pensavo che esistessero umani capaci di attacchi di questo tipo! Mi ricorda una delle tecniche speciali di Freezer! Normalmente, trovandomi davanti dei validi guerrieri, seguirei i metodi di mio padre e proporrei loro di arruolarsi fra le mie file. Tuttavia, con voi non lo farò: non mi interessa quale addestramento voi abbiate seguito, se è vero che avete sconfitto i miei uomini; ma tra un attimo sarà stato tutta fatica inutile, perché oggi la vostra vita si concluderà in un infelice fallimento! Vi pentirete di aver confidato in quel Vegeta contro di me!» Questa loro tacita alleanza con Vegeta, o per meglio dire la speranza nella sua vittoria, era interpretata dal suscettibile monarca come un’implicita sfida nei suoi confronti, proprio verso di lui, che non tollerava oppositori di sorta. Quanto era godurioso vedere quei visi più che terrorizzati! Essere Re comportava anche questo: la cupa disperazione doveva essere la vera pena che tutti gli insubordinati, i ribelli, i riottosi e i cospiratori avrebbero dovuto scontare, più ancora di tutte le punizioni corporali. «Un altro con il quale mi voglio divertire è la piccola peste mezzosangue, che mi ha privato dell’affetto del giovane Kreezer! Tuttavia, prima…» Si fermò un attimo: la prima vittima sarebbe stata… «Tu, soldatessa!» esclamò il sovrano additando Kodinya. La acchiappò per un braccio e la strattonò, scagliandola al suolo. «Come hai osato mettere in discussione la mia autorità?! Ahahah!»
«Che facciamo??» disse Crilin in preda al panico; si sentiva in parte responsabile di ciò che la donna avrebbe subito di lì a poco. «Come possiamo aiutarla?!?»
«Cosa vuoi che facciamo, stupido?!» replicò Piccolo, a sua volta nervoso. «Nessuno di noi ha un briciolo di possibilità di danneggiarlo!!» Già… anche se Gohan fosse stato in grado di mantenere un minimo di lucidità nel combattere nello stato di scimmione mannaro, divenendo di fatto il più potente dei superstiti, la sua forza non sarebbe stata nemmeno paragonabile a quella del fratello di Freezer (tralasciando il fatto che la coda gli era stata tagliata). Sarebbe diventato solo un bersaglio gigante, quindi più facile da colpire.
Mentre l’alta guerriera provava a rimettersi faticosamente in piedi, Cooler piombò sul suo braccio destro, schiacciandoglielo all’altezza del bicipite, causandole la frattura dell’osso. Poi afferrò la mano e strappò il braccio dal punto di frattura. «Ahahah! Sei così fragile…! Potrei smontarti pezzo dopo pezzo! Però…» e qui sparò un raggio dal dito, cauterizzando la ferita. «… non voglio che mi muori dissanguata! Ho altri progetti per te, ora!» concluse, sogghignando sommessamente. Il monarca composto ed austero di poco prima era stato sostituito da un mostro a dir poco sanguinario, crudele e sadico, affamato dell’altrui sofferenza; consapevole del fatto che nessuno di quei deboli esserini avrebbe osato sfidarlo, si accingeva a dare alla sua subordinata un’esemplare lezione di obbedienza e fedeltà. Crilin e gli altri osservavano con rammarico le punizioni che venivano inflitte alla loro alleata. Cooler limitava i danni di proposito, sapendo che non era possibile alcun confronto verosimile tra lui e l’alta guerriera.
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Si dice che sia la necessità ad aguzzare l’ingegno; è ciò che doveva essere accaduto quando Gohan decise di impegnarsi nel trovare una soluzione. «Io un’idea ce l’avrei…» iniziò, e subito illustrò l’idea agli amici. «Che ne pensate? Tu, Piccolo?» domandò infine il figlio di Goku, interpellando in particolare il suo maestro, desideroso di riceverne l’approvazione.
«Ma Kodinya potrebbe morire, nel frattempo…» obiettò Crilin. «È necessario qualche minuto, ma soprattutto molta circospezione per mettere in pratica questo piano!»
«Se dovesse morire, la riporteremo in vita con le Sfere del Drago! E coì anche tutti i vostri allievi! Si possono riportare in vita molte persone contemporaneamente, no?» replicò il bambino con candore.
Crilin guardò gli altri amici; poi, per non essere stato lui a farsi venire in mente quell’idea, chiese retorica-mente in tono di rimprovero: «Siamo degli imbecilli, vero?»
Yamcha rispose: «Temo proprio di sì…» mentre Tenshinhan e Jiaozi arrossirono, abbassando lo sguardo.
«Rimane il fatto che il tuo piano è pericolosissimo, Gohan… se Cooler ti scopre, sei spacciato, come mini-mo.» contestò ancora Piccolo.
«Mi basta riuscirci, non mi interessa sopravvivere! Tra noi sono l’unico che può spuntarla con Vegeta…» disse con tono seriamente eroico e determinato il piccolo meticcio. «E poi, se ci riesco, vinceremo sicuramente. Potrete riportarmi in vita con le Sfere del Drago!» esclamò in conclusione, e per essere sicuro di non ricevere ulteriori nuove obiezioni dagli altri si allontanò, lasciando evincere che aveva intenzione di agire di testa sua; ma non senza essersi fatto dare un senzu e avere investito Piccolo di un fascio di energia. «Questa è buona parte della mia energia… so che la userai come si deve!»
Prima di accingersi a mettere in atto la sua parte del piano, Piccolo comprese come i tempi del piccolo, pa-vido Gohan dell’età di cinque anni erano ormai un’epoca conclusa. Sparito Gohan, si rivolse ai quattro terrestri: «Forza… diamoci una mossa e proviamoci! Non abbiamo nulla da perdere, ormai!» Tenshinhan, Yamcha, Jiaozi e Crilin si posero alle spalle e ai lati del namecciano, poggiandogli le loro mani addosso; dopo aver caricato al massimo la propria energia, gliela cedettero, conservandone per loro stessi una minima quantità che avrebbe consentito loro quantomeno di galleggiare in aria. «Più di così non posso ottenere!» affermò Piccolo, una volta compiuta l’operazione. «Proverò a fare un po’ di resistenza… Gohan, Vegeta, siamo nelle vostre mani!»
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L’ANGOLO DELL’AUTORE.
Il titolo del capitolo è preso da un film con Robert De Niro (appunto, Toro Scatenato, in inglese Raging Bull). Mi sembra che rappresenti bene il modo di agire di Cooler nel suo nuovo stadio. La sua tecnica Cooler Energy Storm è una mia invenzione, che non esiste nel film originale.
Quanto al Kienzan di Crilin, so che molti lo considerano una grande tecnica perché ha ferito Freezer (che è stato colto alle spalle e a sorpresa): in realtà io penso che sia una tecnica che permetta di ferire mortalmente nemici molto più forti di colui che la lancia; allo stesso tempo, però, un nemico molto più forte può esserne ferito se ha la guardia abbassata; se sta attento, però, può trovare un modo per neutralizzarlo.
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Mio dio,e` una figata come capitolo!
Te lo devo dire,Virus,la tua fanfic va bene in meglio!Veramente!
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Capitolo maestoso, soprattutto da quando Cooler si scatena in poi; mette ansia pure al lettore :lol:
Il monarca mette i brividi, per la sua forza, ma soprattutto per la sua lucida follia!
Hype per il prossimo, spero arrivi il prima possibile :D
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Anche se non ho sentito la voce di tutti i miei lettori, vado avanti... questo è lo scontro finale, la tensione è altissima!
Cap. 42: Il Principe e il Re.
Piccolo era ormai carico, ed aspettava solo il momento più opportuno per attaccare Cooler, pur consapevole della scarsa utilità che avrebbe avuto ogni sua mossa. “Concentrerò tutta l’energia che ho in corpo nella gamba… se sarò fortunato, riuscirò a spostare quel mostro di qualche metro…”
Nel frattempo Gohan approfittava del tempo e della dedizione con cui il mostruoso sovrano infieriva sulla sua subordinata disertrice - trascurando Vegeta - per avvicinarsi con estrema cautela al Principe dei Saiyan, anche prendendo una traiettoria che raggiungeva il Saiyan purosangue girando alla larga. “Povera ragazza, c’è da averne compassione!” pensò il bambino. “Cooler è ancora più pazzo di suo fratello…”
Il figlio di Goku si meravigliò nel constatare che Vegeta, impossibilitato a muoversi, aveva il viso rigato da calde lacrime di sofferenza più interiore che fisica. Certamente non accadeva spesso di cogliere Vegeta divo-rato dalla disperazione, cosa che l’ultima volta era accaduta – non a caso – proprio davanti al fratello di Coo-ler. Era inutile… in Cooler, il Principe dei Saiyan riviveva la schiacciante superiorità che già Freezer aveva fat-to pesare abbondantemente su di lui. Era come se l’incubo si ripetesse e lo gettasse nell’angoscia più cupa. “Vegeta mi ha aiutato, contro Kreezer… a modo suo, è vero, ma ora è giusto che io mi sdebiti!”
Della povera Kodinya rimaneva solo l’ombra, rispetto alla combattente che aveva sopraffatto con tanta ag-gressività il Capitano Sauzer. La guerriera si sentiva la colonna vertebrale tutta sconnessa e scassata; è chiaro che erano stati sufficienti pochi colpetti dalla forza trattenuta a ridurla in condizioni pietose. Malamente distesa a terra, non aspettava che il colpo di grazia del Re, il quale volutamente tardava a finirla. Con la pun-ta ossea della coda, il sovrano la inchiodò al suolo trafiggendola per la coscia destra con la dura punta ossea della coda. «Non ti resta molto sangue, soldatessa… non dirmi che sei giunta al capolinea così presto!» la sbeffeggiò Cooler, guardandola soffrire dall’alto mentre ella, passivamente, accettava ogni dolore o botta inferta, con poco fiato persino per mugolare di dolore. Poi ritrasse la coda portando la punta insanguinata alle sue labbra nere, e la leccò con sguardo malignamente compiaciuto: «Ha un sapore eccezionale…»
Il Re era talmente dedito alla sua sadica attività di martirio da non accorgersi di Piccolo che, con tutta la for-za e velocità che aveva in corpo, gli piombò addosso sulla schiena con una ginocchiata precisamente centra-ta sulla regione in mezzo alle scapole del monarca. «Ma che diavolo…? È stagione di insetti molesti??» si stizzì il fratello di Freezer, come punto da una zanzara, per poi rendersi conto di avere appena subito quello che voleva essere un attacco in piena regola. «Ah, sei tu, quello di Namecc! Beh, in effetti attaccare alle spalle è una vigliaccata tipica della plebaglia infelice!» Con un salto all’indietro, il namecciano si collocò in posizione d’attacco. Anche se la sua resistenza sarebbe stata inutile dal punto di vista dei danni che avrebbe potuto infliggere, Gohan avrebbe avuto qualche minuto in più per attuare la sua parte del piano.
«Ahaha! Sei un bravo ragazzo, simpatico… perché hai deciso di morire così presto?» domandò Cooler a Pic-colo; sembrava che la trasformazione gli avesse conferito anche il dono di una inaspettata ironia. «Voglio concederti un unico tentativo prima di metterti al tappeto in modo definitivo. Lancia il tuo colpo migliore, namecciano… vediamo se riuscirai anche solo a scalfirmi!» Piccolo decise di accogliere l’invito del nemico, la cui spacconeria risultava utile al suo intento.
Riuscito ad avvicinarsi di soppiatto a Vegeta, Gohan si inginocchiò per potergli parlare a bassa voce. «K-Kakaroth…» sussurrò il Saiyan purosangue; la sua vista annebbiata e il suo disperato stato confusionale lo facevano straparlare, tanto che scambiò il figlioletto per il genitore. «Vai via… lasciami solo… non tollero la tua… presenza.» mormorò poi a mezza voce, faticosamente, cercando di camuffare l’amarezza con un simu-lato disprezzo, la cui vista annebbiata lo faceva straparlare. Anche in quello stato, il suo orgoglio - per quan-to ferito - restava una dote che non lo avrebbe abbandonato.
«Vegeta, non sono Kakaroth…» negò il bambino. «Sono Gohan… voglio aiutarti a vendicarti contro Cooler…»
«Non accetterò… il tuo aiuto… moccioso…» si stizzì Vegeta, ancora parlando a fatica. «Sei diventato davvero pres-» colpetto di tosse «… presuntuoso… lo sai?» concluse sogghignando.
Gohan si irritò, non tanto per l’insulto, quanto il fatto che Vegeta si mostrasse poco collaborativo: «Che vuol dire che non lo accetti? Non vuoi più vivere??»
«Non è questo... è che non voglio accettare aiuto da voi miserabili... non sarei felice, se vincessi grazie… a voi…» ridacchiò in modo soffocato.
«Ma ti sei ammattito?? Guarda che il destino di questo pianeta dipende da te! Non è il momento di agire da egoisti!» Gohan si arrabbiò, anche se in realtà era preparato a questo atteggiamento: immaginava che rag-giungere Vegeta di nascosto sarebbe stata la parte facile del piano, mentre cercare di convincerlo a collabo-rare sarebbe stato il difficile. Per questo prima, davanti agli altri amici, si riteneva l’unico in grado di persua-dere Vegeta a cambiare atteggiamento.
«Che vuoi che me ne importi… se questo pianeta viene annientato...? Sono un Saiyan…»
«Anche mio padre era un Saiyan… Anche quando ha scoperto che questo non era il suo mondo di origine, non lo ha mai rinnegato… l’ha sempre difeso da qualsiasi attacco nemico!»
«Toccante… eh eh… ma io non sono Kakaroth... » aggiunse il Principe, tossendo sangue.
«È la tua ultima parola? Sono contento di non essere un vero Saiyan, se essere Saiyan significa essere coc-ciuti al limite della stupidità!» Gohan fu colpito da un lampo di genio... “Ma certo! Ecco l’argomento giusto da usare!” pensò. Era ora di mettere in scena una piccola recita.
«Quindi non te ne frega nulla se tu, il Principe Vegeta, l’ultimo vero esponente della razza Saiyan, sarai an-nientato come un debole idiota e non potrai dimostrare la tua capacità geniale! Benissimo! Non ti importa se quel mostro confermerà di essere il più potente dell'universo! Se vincerà lui, agli occhi di tutte le razze dell'universo sarà dimostrato che Freezer e la sua famiglia erano imbattibili, che hanno fatto bene a sotto-mettere gli altri popoli, visto che l'esperienza dei Saiyan insegna che chi non serve fedelmente, muore... bel risultato, davvero! Dov’è il tuo orgoglio Saiyan in questo momento? Quell’orgoglio che desideravi tanto che mio padre trovasse, comportandosi in maniera spietata come te!»
Quelle parole toccarono nell’intimo l’orgoglio del Principe. E se il figlio di Kakaroth gli stesse offrendo una possibilità concreta di uscire vincitore dallo stadio d’impotenza che lo attanagliava al suolo? «Che diavolo ha in mente, marmocchio??» domandò Vegeta tutto d’un fiato. Gohan gli mostrò tra il pollice e l’indice, con un sorrisetto trionfante, il senzu che gli aveva portato: «Con questo, potrai combattere utilizzando le forze di cui disponevi poco fa… ed anche di più. Nessun altro di noi ti disturberà in battaglia, perché sappiamo be-nissimo di avere una forza insufficiente…»
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Piccolo accolse l’invito di Cooler preparando una delle sue tecniche più efficaci. Era un colpo potente, ma che risultati avrebbe prodotto? Se non altro, avrebbe permesso a Gohan di guadagnare quella trentina di secondi in più, tempo necessario per il caricamento del colpo. Cooler avrebbe avuto la pazienza di attende-re? Era meglio distrarlo con delle chiacchiere futili: ormai l’euforia crudele e la sicurezza di sé lo rendevano diverso dal monarca posato e razionale che era stato fino a poco prima. «Sai, Cooler…? Ho ideato questa tecnica per uccidere Son Goku…»
«Anche tu volevi ucciderlo? Abbiamo qualcosa in comune allora…»
«Diciamo di sì… poi però…»
«Permettimi di bloccarti, amico mio!» lo interruppe con un ruggito derisorio. «Conosco questo trucco: il debole sciocco che cerca di guadagnare tempo! Datti una mossa, o ti ucciderò direttamente senza attendere oltre. Tanto ti ucciderò lo stesso…!»
«Obbedisco, Sua Maestà!» ringhiò sarcastico il demone dalla pelle verde, sulla cui fronte pulsavano le vene a causa dell’ingente sforzo. «Makankosappo!!» annunciò infine, slanciando di scatto le dita indice e medio appaiate all’indirizzo del tiranno: da esse scaturì un luminoso raggio d’energia dorata, avvolto da una spirale violacea… il temibile Raggio demoniaco della luce omicida trapassante. Altrettanto di scatto, Cooler allargò le braccia ed esibì il petto fieramente gonfio. Il raggio entrò in collisione con il torace del Re, indubbiamente lo colpì; eppure, si schiantò in una pioggia di scintille roventi.
No, non doveva accadere di nuovo, come con Freezer. Vegeta non doveva e non poteva permettere che la disperazione gli avvelenasse l'anima come era accaduto in quell'orribile, tremenda, indimenticabile occa-sione. Per questo Vegeta accettò di lasciarsi guarire; quindi masticò ed inghiottì il senzu, che procurò imme-diatamente il suo effetto miracoloso. Le ferite svanirono all’improvviso, cancellate da una rimarginazione istantanea; i quattro arti si rinvigorirono, acquisendo un ottimo tono muscolare; anche l’addome, che appa-riva schiacciato a causa della ginocchiata subita, tornò al suo normale tono. Pure le lesioni più gravi guariro-no: il Saiyan avvertì pienamente che le sue forze non si erano solo rigenerate, ma erano aumentate note-volmente. Era il famoso Zenkai Power, sulla cui efficacia - unita all’abilità strategica di Vegeta – Gohan faceva speranzoso affidamento. Sì… era il principe dei Saiyan: poteva farcela.
Concluso l’attacco, Cooler fissava il namecciano; il suo sguardo preannunciava le nuove beffe che era pronto a rivolgere allo sfidante. «Il nome che hai dato alla tua tecnica parla di effetto trapassante… ma io non vedo buchi nella mia corazza fortificata!» Per la seconda volta, l’abissale divario che separava Cooler da ogni altro gli permetteva di neutralizzare tecniche come il Kienzan o il Makankosappo, studiate per sconfiggere nemici ancor più forti di colui che le lanciava. «Sono troppo forte! C’è troppa differenza tra noi! Potrei uccidervi tutti in pochissimi secondi, tale è la mia velocità d’attacco… se siete vivi, è perché io ho DELIBERATO che mo-rirete lentamente e soffrendo! Ahahahahahah! E ora…»
Il volto di Piccolo divenne una maschera di furore impotente, e la fronte gli si imperlò di sudore freddo. «… il delitto di lesa maestà è punito con la pena di morte!» gridò infine il fratello di Freezer, deciso a giustiziare Piccolo; ancor prima che potesse compiere qualsiasi gesto, tuttavia, un attacco massiccio lo investì con una potenza inaudita, scaraventandolo lontano di molti metri. Con la furia di un bisonte e con un vigore rinnova-to, Vegeta aveva assalito bestialmente Cooler, e da Super Saiyan lo fissava con i suoi occhi verde acqua cari-chi di odio e desiderio di riscatto.
«Altolà, mostro! Prenditela con qualcuno al tuo livello!» gli intimò, puntandogli addosso l’indice accusatore. Pur con l’uniforme da combattimento lacerata in più punti, Vegeta riusciva ad inculcare soggezione nei suoi uditori; lo stesso Cooler non rimase indifferente a quell’atteggiamento, ma ne apparve seccato. Lanciò alcu-ne rapide occhiate significative a Kodinya, a Piccolo e Gohan e ai terrestri: desiderava che la sua amica ve-nisse allontanata dal campo di battaglia e che allo stesso modo tutti loro ne stessero alla larga. Anche Cooler capì il significato di quegli sguardi ed atteggiamenti; puntò il palmo della mano verso la soldatessa, deciso a farla finita, quasi a voler fare un torto al Super Saiyan. Ancora una volta Vegeta si mostrò più rapido di lui, e con un poderoso pugno alla guancia lo fece arretrare tanto che il Re dovette frenarsi facendo leva sulle gambe e creando attrito con il terreno.
«Il tuo nemico sono io, e nessun altro!» tuonò adirato il Principe. «Dimenticati dell’esistenza di questi rifiuti e concentrati sul nostro duello!»
Piccolo, con le spalle protette da Vegeta, ne approfittò per trarre in salvo Kodinya e caricarsela in spalla; la ragazza si lamentò e gemette per i dolori che la pervadevano in tutto il corpo.
Cooler interrogò Vegeta: «Che novità è questa? Come hai fatto a riprenderti?? I Saiyan non hanno poteri speciali rigenerativi o curativi, questo lo so per certo!»
«Magia…!» rispose Vegeta. «Quello che conta sul serio…»
Kodinya, per quanto malandata, si sentì in vena di fare una battuta: «Scommetto che ora dice una delle sue frasi fighe da Saiyan… ahah…»
Il Principe infatti completò: «… è che noi Saiyan diventiamo più forti, quando ci riprendiamo dalla morte!»
«Ahah… eccola lì… questa era una delle mie preferite… ahah…» ridacchiò stancamente e con dolore Kodin-ya, ad occhi socchiusi.
«Sembra che tu lo conosca molto bene, eh?» sogghignò Piccolo, portandola addosso di peso.
Vegeta sembrava determinato a concludere presto e definitivamente la battaglia. «Bada bene, Cooler! Non ho rinunciato al proposito di sconfiggerti al massimo delle tue forze! Altrimenti, non sarei degno della mia razza guerriera! Giocheremo a carte scoperte! Basta con le tue solite ciance altisonanti…!»
«Ottimo! Le definisci “ciance altisonanti”… e tu saresti un nobile?? Un vero aristocratico deve sempre aspi-rare alla perfezione! Per questo non aspiro alla vita eterna, a differenza di mio fratello… non mi interessa rimanere in eterno nell’universo. Trovo molto più affascinante consegnarmi per l'eternità alla Storia e, da lì entrare nella leggenda… ed essere ricordato come Cooler, l'Eccellente, l'essere più potente mai esistito, al cui ricordo tutti i visi si contrarranno per il terrore. La mia vita sarà sufficientemente lunga da permettermi di assaporare lo splendido sentimento della supremazia su tutti i popoli, su tutti i pianeti! La vittoria che conquisterò qui ed oggi erigerà in mia memoria un monumento eterno più duraturo di qualsivoglia metallo del cosmo!»
«Sei solo un megalomane! Per i miei gusti, parli un po’ troppo: quasi quasi, preferivo Freezer! Anche se siete entrambi ugualmente bastardi…»
«Lo prenderò per un complimento, nonostante il paragone con Freezer. Il sangue non è acqua! Ma se le pa-role non ti bastano più e pretendi fatti concreti… presto sarai accontentato!» rispose il primogenito di Re Cold. Dai lati del suo viso scaturì una maschera facciale che avrebbe protetto il suo viso, adombrandolo e lasciando che rilucessero sinistramente solo i suoi occhi rossi. Da quel momento in poi, il monarca sarebbe stato un mostro muto, bramoso di perseguire obiettivi di gloria facendo mostra della sua incredibile potenza combattiva.