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Proseguiamo.
Shira, vedi di contenerti per questo capitolo XD
Capitolo 21- The gravity of love
Uno scontro tra l'egoismo di due persone, che finisce così per annullarsi,
si chiama Amore...
Nessuno può esistere senza una metà... nessuno.
[...] Cercando la tua mano, anche nell'oscurità più profonda, mia principessa,
io ti troverò, prima o poi...
18 si era messa a sedere sul letto, con la testa rivolta al suolo.
Tutta la sua vitalità pareva esser stata ingoiata in un solo boccone dall'orco.
Aveva gli occhi vuoti, riempiti solo di lacrime... e di terrore.
Il terrore di chi scopre, tutto in un momento, di non esser più un bambino innocente.
Il suo splendido viso era pieno di lividi violacei e gonfio.
E così anche la schiena, le braccia e le spalle e l'interno delle cosce.
Il fremito della ragazza segnalava il suo dolore.
6 aveva preso un contenitore pieno di acqua fresca, raccolta dalla pioggia recente, e si era messo vicino a lei.
Prendendo il pezzo di stoffa rosso di 18, lo immerse nell'acqua.
Sospirando, lo posò poi con delicatezza sulla sua schiena, con l'intento di lenirle il dolore.
La giovane sussultò ancora una volta e lasciò scappare un lamento a bassa voce.
L'androide, con quanta più delicatezza possibile, cercò di tamponarle ogni singola ferita, pulendo alcuni grumi di sangue.
Solo ora lui riusciva a rendersi conto della sua fragilità ... ora che ad ogni suo tocco, tremava e si lamentava.
" Non mi fare questo, 18..." pensò, cercando di non piangere.
" Sei una ragazza così forte... non lasciarti andare!!! Io ho bisogno di te..."
Quasi a rispondere ai suoi pensieri,
18 iniziò a mormorare qualcosa, con un filo di voce.
"6..." disse, con voce tremante.
" Dimmi..."
"...Io...io...sono una cattiva ragazza, ora? ...ora che mi è successo questo?"
"No, 18. Tu sei sempre una ragazza splendida, non ci pensare nemmeno..."
rispose 6, posandole una mano sulla spalla.
Lei rimase un attimo in silenzio.
Poi si voltò leggermente verso di lui, quel poco che bastava per incrociare i suoi occhi.
"Lui... l'orco... mi ha detto che gli uomini desiderano il corpo della donna... e che tutti lo prendono con la violenza, se lo vogliono...
È vero questo? Tutti gli uomini sono così??!"
A questa domanda disperata, Roku non volle mentire.
Voleva risponderle sinceramente, anche se la cosa l'avrebbe fatta soffrire.
"Sì. Molti di loro, 18...molti."
Lo sguardo della ragazza si fece cupo. Iniziarono a scorrere le lacrime.
"Allora, io dovrò concedermi, come tutte le altre? Lasciare che l'uomo mi prenda con la forza?!!"
mormorò, coprendosi il volto con le mani.
Era disperata.
---Davvero l'uomo è un essere così orribile?---
---Davvero la donna è da sempre destinata a venir posseduta e niente altro??---
Queste domande senza risposta continuavano a formularsi all'infinito nella sua mente.
Ma la domanda peggiore, quella che la stava facendo piangere, era questa...
---Anche 6 è uguale agli altri uomini??!---
Sebbene lei non avesse mai dubitato del suo caro amico, ora aveva paura:
e se all' improvviso anche lui l'avesse picchiata, spogliata, e alla fine, presa con tanta mostruosa violenza??!
Non ci voleva credere.
Lui era troppo gentile, e caro, e adorabile.
Non avrebbe mai sopportato questo.
Singhiozzando, la ragazza scoprì gli occhi e si voltò verso 6.
Lo guardò un attimo e poi gli fece la domanda, piangendo tra una parola e l'altra.
"Dimmi la verità, 6. Anche tu sei come loro? Anche tu vorresti il mio corpo??
Ti prego... rispondimi con sincerità!!!!"
L'androide rimase in silenzio, con uno sguardo indefinibile.
Poi, senza preavviso, chiuse le sue braccia attorno al collo della ragazza, con una leggerezza e una delicatezza quasi eterea.
Il viso stravolto di 18 trovò appoggio sulla sua spalla.
La ragazza rimase immobile, senza nemmeno respirare.
Tenendola stretta tra le sue braccia, lui sussurrò la risposta al suo orecchio.
"Mai. Questo mai... sei l'unica persona per cui io abbia mai provato affetto, 18.
Temo anche il solo toccarti più forte del dovuto, e quindi farti male... come potrei volere questo??!"
La ragazza rimase in silenzio.
Poi, allungò lentamente le sue braccia ferite, fino a raggiungere la schiena dell'androide.
Con una stretta flebile, ricambiò il suo abbraccio.
E subito dopo un rantolo straziante, accompagnato ad intermittenza da dei singhiozzi, uscì dalla sua bocca.
Stava cercando di scaricare tutta quella frustrazione, urlando il suo dolore.
La presa di 6 non accennò ad allentarsi: entrambi stavano stretti e sentivano il cuore di ciascuno battere allo stesso tempo...
Nel disperato tentativo di sciogliere il groviglio doloroso nelle loro gole, chiusero gli occhi, divenendo immobili,
simili ad una statua di ghiaccio, raffigurante una coppia di amanti afflitti.
* * * * * * * * *
Ghiller era seduto su una sedia, con lo sguardo privo di vita.
Stringeva ancora tra le mani il tubo sanguinante che aveva usato per aiutare 18.
I suoi occhi rossi si muovevano frenetici lungo la stanza, non sostando un secondo.
Una sensazione fastidiosa lo faceva ansimare.
E Gero era a pochi metri da lui. Sveglio.
Si era ripreso da pochi minuti, ma il ragazzo non gli aveva nemmeno rivolto la parola.
Il rivolo di sangue che usciva dalla ferita gli aveva bagnato l'occhio destro, ora chiuso.
Ed una sensazione di rabbia, mista al rimbambimento causato dal colpo, lo possedevano.
Seduto su una sedia, di fronte ad uno specchio, aveva iniziato a medicarsi la ferita.
Mentre stava passando con l'ago un filo di sutura, cercò di parlare al suo amico.
"Sei stato tu a farmi questo, non è vero?"
Ghiller si voltò lentamente, volgendogli gli occhi.
Gero lo teneva d'occhio tramite lo specchio.
"Perché l'hai fatto, Ghiller?" continuò con tono rabbioso, mentre cuciva la ferita.
Il ragazzo guardò il tubo di metallo che aveva in mano, per poi farlo cadere a terra.
Aveva ancora in mente l'immagine di 18.
Pareva così indifesa... ed era così bella... che, senza rendersene conto, aveva provato odio nei confronti di Gero...
"Rispondimi, bastardo!!!!" urlò l'orco, lasciando la presa dallo strumento chirurgico e voltandosi di scatto verso di lui.
Ghiller iniziò a mormorare.
"Io... l'ho fatto perché..."
Gero gli si avvicinò, dopo aver tagliato il filo con una forbice.
Indicando con un sorriso insano la sutura, gli arrivò quasi addosso.
"Ho capito... tu mi hai fatto questo e hai salvato 18... perché ne sei innamorato!!!!!!"
Ci furono degli attimi di silenzio inquietante, spezzati da un rumore improvviso di un qualcosa sfoderato da sotto il cappotto.
Gero aveva puntato addosso a Ghiller la sua Magnum 44, senza sicura.
Allo stesso momento, il ragazzo aveva sfoderato un coltello a serramanico e lo aveva incastrato con precisione nella canna della pistola.
Erano in una situazione di stasi.
"Mi meraviglio di te, mio caro Deak..." cominciò a mormorare l'orco, con tono fin troppo dolce.
"No... non mi chiamare così!!!!" balbettò il ragazzo, mettendosi una mano sulla tempia.
"Perché ti sei innamorato di 18?" domandò, rinfoderando la sua pistola.
L'albino non rispose.
Gero, improvvisamente, lo prese per il collo e lo mise al muro.
"È solo una donna!!!! Capisci, Deak??! Una donna!!!! E le donne non sono capaci di vero amore!!! Per lo più, lei diventerà un androide! Vuoi amare una macchina??!"
urlò l'orco, con gli occhi di un pazzo.
Ghiller lo respinse con un calcio.
"Che ti importa cosa amo o cosa non amo, Gero??! Io me ne sono innamorato, ne sono sicuro!!!!!!!"
Queste parole zittirono il vecchio.
Il suo assistente, che conosceva da anni, era cambiato in pochissimo tempo...
Un sorriso apparve sotto i suoi baffi.
"Allora siamo in tre a volerla, amico mio... Io, tu e 6."
Il ragazzo, al sentir il numero 6, assunse un'espressione arrabbiata.
"6 ce l'ha tutta per sé..." mormorò, abbassando gli occhi.
"Non è giusto. Lei doveva essere mia...tutta mia..."
Gero gli posò quindi una mano sulla spalla.
".......L'avrà solo chi se l'aggiudicherà, Ghiller. Avanti... se la vuoi, dovrai lottare contro di me...e contro 6..."
* * * * * * * * *
-
Le mani delicate di 6 finirono di legare un'ultima garza sul braccio di 18.
Utilizzando pezzi di coperta e alcuni pezzi di stoffa rubati a Gero tempo prima,
l'androide aveva amorevolmente bendato le ferite della ragazza.
"Grazie..." mormorò 18, già leggermente tranquillizzata.
6 la baciò sulla fronte e si mise in ginocchio.
18 era seduta sul letto e la testa di 6 era posata dolcemente sul suo ventre, mentre con le braccia cingeva la sua esile vita.
"...C'è qualcos'altro che io possa fare, per farti stare meglio?" chiese lui, con tono premuroso.
18 ci pensò un po'.
"Vorrei..." iniziò, con un filo di voce
"Vorrei tanto tornare al posto dove ci siamo dati appuntamento, 6..."
Alla richiesta, 6 la prese in braccio, avvolgendola nella giacca.
Uscendo molto lentamente, si alzò in volo, che la luna ormai era già alta.
Ricordi belli e brutti affiorarono, mentre le pinete e le pianure lentamente svanivano, rivelando il luogo dell'incontro:
il Fairy park era chiuso, solo una luce era visibile tra quei coloratissimi esoscheletri.
"Andiamo lì..." mormorò 18, incuriosita.
Senza fiatare, e ancora preoccupato per la salute della ragazza, 6 obbedì.
Con passi lenti, giunse nel punto dove si trovava la luce: era un semplice riflettore, che illuminava una statua.
Ed era la statua di un principe, con il volto coperto da una maschera di gatto.
L'androide riconobbe quella figura come quella visione che aveva avuto.
Sorpreso, si mise quindi a sedere sul suo piedistallo.
La ragazza venne posata a terra con delicatezza ed iniziò quindi a guardarsi attorno.
"Riesci a reggerti in piedi, 18?" domandò lui, notandone il passo malfermo.
"Ce la faccio..." mormorò lei, cercando di sorridere.
6 le fece segno di sedersi accanto a lui e subito la ragazza gli fu accanto.
Tenendolo sottobraccio, 18 chiuse gli occhi, sospirando.
Roku, osservando la sua mano, vide l'anello: le sue perline si erano tutte crepate e molte erano cadute, probabilmente nella sua resistenza contro l'orco.
Fece per parlarle, ma 18 lo anticipò.
"Non basterebbe nemmeno la mia vita per ringraziarti, 6.
Tu... tu hai fatto ogni cosa per me... io... io..."
Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime.
Nella mente di 6, per un attimo, ritornò l'immagine dei suoi genitori.
"Ti ho detto che non devi, 18. Io nemmeno merito i tuoi rin..."
Prima che potesse finire la frase, 18 si strinse al suo braccio, pronunciando una frase che avrebbe segnato per sempre la sua vita.
"Io ti amo..."
Ci fu un silenzio quasi innaturale, dopo quelle semplici parole.
6 fissò per un po' il terreno, intontito ed incredulo su ciò che aveva sentito.
Diresse quindi lentamente i suoi occhi su di lei.
18 aveva anche lei lo sguardo perso nel vuoto, ma il suo viso era rosso e delle lacrime iniziavano già a scendere dai suoi occhi.
Il cuore dell'androide ebbe una sensazione simile ad uno scoppio.
Un immenso calore iniziò a spargersi su tutto il suo corpo, accompagnato da un devastante dolore ed un'altrettanta inspiegabile sensazione.
Afferrando per le spalle la ragazza, sempre con dolcezza, incrociò i suoi occhi.
Le sue lacrime non sembravano di dolore...
Non riusciva a parlare. Tutta la gola era come atrofizzata, quasi sconvolta dalla notizia improvvisa.
Quello che riuscì a fare fu abbracciarla con forza, ben vedendo di non farle male e iniziare a piangere sulla sua spalla.
18 lo afferrò da sotto il mento, sollevandogli il volto.
Con uno sguardo sereno, ancora bagnato dal pianto, si unì a lui in un candido bacio.
In quel silenzio innaturale, e ancora unito alle sue labbra, la mente di 6 si liberò finalmente da quelle catene nere che lo bloccavano, recitando nel pensiero le fatidiche e sofferte parole:
--- 18... anch'io ti amo da impazzire...---
* * * * * * * * *
Dei passi lenti risuonavano lungo un sentiero di montagna.
Stretti mano nella mano, la ragazza e l'androide si stavano lentamente recando al loro rifugio.
Nessuno dei due aveva fiatato. Non vi era nulla da dire.
Per degli attimi infiniti, avevano finalmente esternato il loro affetto.
6 non era riuscito a dirle "Ti amo".
Tuttavia, i fatti stavolta valevano più delle parole.
Non l'avrebbe più lasciata.
Ora ne era sicuro.
Quella sensazione che aveva iniziato a provare per lei era proprio amore.
Non un errore di programma... bensì amore autentico.
E forse, con il suo amore, avrebbe potuto perdonarlo...
"Ci siamo..." mormorò 18, iniziando a salire, seguita da 6, lungo la parete del monte.
Roku l'aiutò gentilmente a salire, fino a giungere entrambi all'entrata della grotta.
18 si mise a sedere lentamente sul letto.
L'androide le si mise accanto, posandole una mano sulla spalla.
"Sai..." iniziò lei, ormai quasi del tutto serena.
"Credo che l'orco mi abbia mentito...riguardo a quello che pensano gli uomini."
"Davvero?" mormorò lui, rimboccandole la giacca.
"...Quello che provo io per te... non può essere solo un'illusione.
Anche se sono stata ferita... io... credo ancora che la gente sia buona."
"Forse hai ragione..." disse lui, baciandola sulla fronte.
"...Inoltre... credo che questa emozione... sia il vero volto del motivo che spinge due persone ad unirsi, non credi?"
6 annuì, non mollandole la mano.
18 lo chiamò.
"6..."
"Sì?"
"Anche se fosse solo un'illusione... vorresti assieme a me... provarci?" domandò lei,
arrossendo vistosamente.
Era sincera. Vi era una luce brillante nei suoi occhi.
6 allora la baciò, per poi posare la sua testa sul collo.
"L'unica persona con cui voglio consolidare la mia unione... sei tu..." mormorò lei cingendogli le mani attorno al collo.
L'androide cominciò a baciarla, sentendo lentamente aumentare il calore che portava in sé.
La ragazza, leggermente tesa, prima di tacere totalmente, mormorò al suo orecchio.
"...Se anche fosse un'illusione... io voglio stare assieme a te... perché ti amo..."
Il silenzio della pineta era leggermente scosso dal lieve rumore di respiri affannosi.
In quegli attimi, tutto, compresa la mente, perdeva lucidità, non sapeva più dove si trovava. Una sensazione di solitudine, che viene subito cancellata dal sapere di avere una persona amata vicino...
E quel dolore leggero, ma non maligno, lasciava posto a sensazioni inspiegabili, ma al contempo sature di gioia e di piacere.
In quel breve attimo, quando due corpi tornano ad essere uno solo, la sensazione di cambiamento prese il sopravvento.
E quando ognuno iniziò a tornare nel proprio singolo corpo, ecco che come per miracolo che l'unione si stava facendo più solida e forte.
Era davvero un miracolo...
Il miracolo della vita e dell'amore.
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Ho letto sl un paio di rghe, m l'hanno presa x un pacco postale?
So ke nn lo faranno precisamente, ma adesso ci manka ke organizzino un minitorneo a iscrizione libera cn posta in palio C18 e siamo a posto :lol:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
C18-Crilin 4ever
Ho letto sl un paio di rghe, m l'hanno presa x un pacco postale?
So ke nn lo faranno precisamente, ma adesso ci manka ke organizzino un minitorneo a iscrizione libera cn posta in palio C18 e siamo a posto :lol:
Beh, sai, quando si vuole una persona, a volte la si vuole ad ogni costo!
(Uppo il topic, in attesa di commenti)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
GT!
Beh, sai, quando si vuole una persona, a volte la si vuole ad ogni costo!
Ho capito...ma....all'anima :lol:
Vabbè ke 18 è bella...ma...nn è mika la venere del botticelli :lol:
Tanto tra tt i litiganti, il 4 gode :asd:
anzi, prima uno ( a lì mortacci sua!)
e poi LUI!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
C18-Crilin 4ever
Ho capito...ma....all'anima :lol:
Vabbè ke 18 è bella...ma...nn è mika la venere del botticelli :lol:
Tanto tra tt i litiganti, il 4 gode :asd:
anzi, prima uno ( a lì mortacci sua!)
e poi LUI!
Vorrei ben sperare...XD
Ad ogni modo, presto in arrivo un altra illustrazione...
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E' incredibile! Sei bravissima! sai descrivere l'amore e i sentimenti in una maniera stupenda!
L'amore poi è una cosa astratta, così difficile da descrivere. Nonstante questa difficoltà
tu sei riuscita a fare di questa fanfiction una specie di capolavoro (anche senza specie).
Bravissima!
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Purtroppo :lol:
(Lei sa xkè :lol: )
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Uppo il topic, mettendo una piccola e semplice illustrazione: lo stato di 18 dopo questi soprusi...poverina...:(