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E beh allora...
Allora ho deciso di postarvi un altro paragrafo prima di partire... buona lettura e fatemi trovare tanti commenti!! ciao Bimbi belli!!
La matita scorreva insicura nelle mani del giovane, tracciando numerose piccole righe dal tratto leggero. Fin dal principio non pareva che uno strano abbozzo, un disegno andato a male. Ma non aveva molta importanza per lui, in fondo sapeva che alla fine avrebbe ottenuto il risultato sperato. Smuovendo un poco i capelli con la mano libera, continuò a disegnare, mentre nella sua mente si susseguivano milioni di pensieri e di immagini, che tentavano di scorrere dal su pensiero sino a giungere nella sua mano, onde avrebbero potuto guidarla, per rinascere sulla carta.
Il tratto diventava di un poco ancora più leggero, il disegno era arrivato ad un punto delicato. Rumori, luci, suoni attorno s'erano spenti, tutto era concentrato in quel misero foglio, e l'artista non avrebbe smesso finché su quel foglio bianco non fosse apparsa la chiara immagine della sua mente.
Non aveva la minima idea di cosa il suo cervello volesse far scorrere su quel bianco, lasciava che la sua mano si agitasse da sola, senza l'intercessione della sua volontà, il che richiedeva una grande concentrazione. Doveva semplicemente lasciare la mente libera di pensare a qualunque cosa volesse, senza darle direttive. E' una faccenda complicata, è come impegnarsi a non pensare. Ma nell'atto di “non pensare” non stiamo forse già pensando? Eppure, doveva riuscirci. Gli occhi della mente non erano bene aperti su se stessi, mentre le sue iridi sarebbero state pronte ad accogliere qualunque oggetto, qualunque cosa.
Aveva lo sguardo così perso nel vuoto, che oramai non si rendeva nemmeno conto di dove stesse disegnando. Per quanto la sua mente vagasse in quel preciso istante, non aveva nemmeno idea di cosa fosse la carta, cosa fosse la matita, come il loro rapporto fisico avrebbe portato di lì a poco il compimento di quell'opera. Cosa ne sarebbe venuto fuori, era un mistero per se stesso.
In fondo, sto solo disegnando, niente di più...
continuava a ripetersi, eppure qualcosa gli diceva che quello non sarebbe stato un disegno normale. Sguardo annebbiato, non riusciva a non sentire quel brivido nelle mani che si trasformava a mano a mano in foga. Avvertì il cambiamento. Senza che la sua volontà si facesse viva, la mano afferrò la gomma, per effettuare una cancellatura. C'era riuscito. Era fuori di se, e ora non doveva aspettare che le mani si fermassero nel loro operare, così avrebbe potuto riaprire gli occhi e capire cosa il suo spirito celava nel suo più profondo.
La porta si aprì di scatto. Era Videl che irrompeva nella stanza, non conoscendo ovviamente le intenzioni dell'adorato marito, Gohan. Quella situazione di trans venne spezzata, e il giovane istintivamente si alzò, per ascoltare cosa volesse quella donna, che in maniera tanto invasiva aveva interrotto il suo lavoro. Con il sangue così caldo da poterci cuocere la pasta, le mani ancora febbricitanti e piene di foga, chiese alla madre cosa volesse, con voce leggermente rotta da uno strano tono. Quasi le orecchie si rifiutarono di dare ascolto a quelle parole, che invadevano la condizione del cervello, che si era rifugiato dietro da un alto e insonorizzato muro, creato apposta per l'occasione. Quella voce di donna giungeva come a picconare quel muro, collegato al suo sistema nervoso che a poco a poco crollava, dilaniando la sua mente. Riuscì a sentire le parole “come stai”, rispondendo senza udire la propria voce che aveva solo un gran mal di testa, nulla di più.
Alcuni minuti dopo, la donna uscì a quanto perplessa dalla stanza. Un mal di testa, ripeteva frase, solo un mal di testa. Vallo a capire. Un mal di testa. C'è qualcosa che non va in quella testa. Cosa avrà da pensare, che lo rende così nervoso? Non riesco nemmeno a riconoscerlo. In cucina si versò un intero bicchiere di caffè bollente, ingerendolo tutto di un sorso. Poco importava il fatto che bruciava sulla lingua quasi come acido puro. Ne aveva avvertito il bisogno, e tanto bastava. Sbuffò leggermente, ripulendosi alcune gocce del liquido nero dalla bocca. Socchiuse gli occhi tentando di avvertire il sapore del caffè, ma era alquanto difficile con le papille gustative infiammate e stordite dal calore. Appoggiata sul tavolino con le mani, inclinò la testa verso il soffitto, occhi chiusi. Un momento di pace. Un momento di assoluto silenzio. Un attimo perfetto. Non chiedeva altro che quello. Un secondo solo in cui la sua vita sarebbe potuta rimanere felice per un breve lasso di tempo, un breve periodo senza problemi, senza preoccupazioni, senza minacce incombenti, senza pazzi in giro, senza Gohan con problemi che assillano orecchie e cervello...
Solo un secondo...
sembrò sussurrare al tempo stesso, implorante, chiedendo clemenza al tempo e al fato, di concederle solo qualche altro attimo di quel momento perfetto, poi si sarebbe anche potuto scatenare l'inferno, ma almeno avrebbe vissuto la bellezza di un secondo o due senza che nessuno e niente fosse riuscito a farle perdere la convinzione di essere felice, felice di essere nata.
Ritrovandosi a osservare il soffitto, sussurrò con la stessa voce pacata di pochi attimi prima ancora qualche parola, come a congedare il fato
Ora mi puoi anche cadere addosso.
Era così sicura nel dire, che quasi quasi il cielo e il soffitto le davano ascolto, e un pensierino a schiacciarla dolcemente con il loro peso ce lo fecero, ma...ci pensò lui a sconvolgerla per benino.
Si precipitò con una corsa immane verso quella stanza, avendo avvertito un sordo tonfo per terra, come di un uomo caduto di botto per terra.
Che diavolo stai facendo?
Lo spettacolo che le si parò davanti agli occhi non era dei migliori, così avanzo a passi lenti e rumorosi verso il corpo del giovane che giaceva faccia a terra. Lo rigirò, notando che era svenuto. Tenendo il capo fra le braccia, amorevolmente, cominciarono a lacrimarle gli occhi. Gohan...amore mio...
Sono felice...
sussurrò..
Ho vissuto un secondo perfetto...
la sua voce era incredula. Era tutto privo di senso. Non capiva perché quell'immagine disegnata sul foglio. Il volto del suo adorato in quel disegno non aveva la solita espressione buona innocente, ma assassina, infamante. Con la mano destra stringeva il cuore di una ragazza a testa in giù, con la pelle lacerata, il costato aperto per consentire alla mano di stringerle il cuore.
La cosa che più stupì i suoi occhi fu il volto di Goku che rotolava sull'ideale pavimento della stanza disegnata.
Commenti please e grazie degli auguri
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wow!!!!!!!! incredibile come riescio a descrivere! 6 bravissimo!!!!! anche questo un capitolo molto interessante aspetto la continuazione quando tornerai
p.s. ancora buone vacanze!
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WoW!!!!! devo dirlo anche io.
Eccezionale paragrafo ,e anche qui devo quotare con Rob182 sei stato bravissimo nel descrivere -come sempre d'altronde-
Davvero strano ciò che disegna Gohan ???!!! :?: :?:
Aspetterò che torni per saperne di +..........di nuovo BUONE VACANZE :D :D :D
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ragazzi che gentili ^^ cmq potrei postare un altro paragrafo a tempo di record domani mattina per saluarvi :P
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Se lo posti ne sarei veramente contento .... :D :D :D
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mi spiace, non ce la faccio proprio...raga buone vacanze a tutti ^^
io parto stanotte in pratica....buone vacanze e grazie di tutto quando torno posto ^^ ciaooooooo
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Va bene ti aspettiamo!!!!! :D :D :D
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ke bel paragrafo......Gohan sembvra impazzito...
devo proprio ripeterlo?....così mi sembra sempre la solita frase d circostanza ma la dico lo stesso......è fantastika e le descrizioni sn fantastike....
anke questa volta sei riuscito a farmi vivere questi attimo come se fossi stato li......
cmq BUONE VACANZE!!!!!
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sono tornato gente!!!! beh lasciatemi un pò di tempo per riprendere i miei , e soliti ritmi e vi do ciò che vi avevo promesso
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GRANDEEEE!!!!!!!! t stavo aspettando!!!!!!!!!! il tuo fan + sfegatato si stava domandando se eri morto sai??? nn t sentivo +....e nn postavi..... mittico!!!!!!!!!!!!
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eh beh quando vado in calab ria cistò per almeno un mese sai?? eheh :P
cmq per la serie "la fortuna" il pc mi ha fatto bizze, cancellandomi tutti i paragrafi (che dovrò abilmente riscrivere a poco a poco)...vabeh posterò mano a mano che scriverò!!
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doh!!!!! ke sfiga.......ah, x la serie "la fortuna" a me nn trovava + i Driver dell'audio quel rincoglionito d Vista.....ora però è tt a posto...
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non posso far altro che quotare tutti...sei veramente fantastico! non vedo l'ora che tu torna dalle vacanze,voglio ASSOLUTAMENTE sentire il seguito.. è troppo intrigante! complimenti e buone vacanze!!!
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dlin dlon....: x trunks94: le vacanze sn finite......è appena tornato :asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
gogeta_92
dlin dlon....: x trunks94: le vacanze sn finite......è appena tornato :asd:
a...ops...scusate...
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evviva!! è tornato anche il graaaaande Gogeta_89, uno dei miei scrittori preferiti del forum, sono curioso di vedere cosa ti inventerai stavolta...
P.S.anch'io sono appena tornato dalla calabria, tu dov'eri?
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W Gogeta_89!!!!! sei tornato....... nn vedo l'ora che continui :D :D :D
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Signori e Signore, rieccomi finalmente con un nuovo paragrafo. SOno spiacente per l'attesa, ma come detto precedentemente, ho dovuto riscrivere tutto (e ancora lo sto facendo) per problemi relativi al computer. Quindi, spero di accontentarvi con questo paragrafo, che non è altro che una preparazione per quiellki futuri, sicuramente più intensi. Datemi il tempo di rioìrgaizzare, nel frattempo...ecco a voi! Commentate umerosi mi raccomando
Devi rialzarti, avanti rialzati...svegliati...
Ma dall'altra parte non sembrava giungere risposta. Quella voce risuonava nella sua testa, senza essere fin troppo invasiva. Era come se la conoscesse da sempre, non lo intimorì, anzi. Si sentì molto incoraggiato da quelle parole, e piano piano stava cercando di rialzarsi, così come gli era stato chiesto. Non era molto facile, aveva tutti i muscoli intorpiditi. Con uno sforzo davvero molto forte, riusci a inginocchiarsi, poggiando le mani per terra. Ansando, osservò il terreno, e toccandolo non riconobbe quella terra come sua. Nemmeno l'odore che produceva gli era familiare.
Come è successo...io...
Gli tornavano in mente i flash della sua fine. La ribellione, la propria morte. Eppure ora era lì...lì dove? Non aveva importanza, era VIVO. Per lo sforzo, avvertì il fiato interrompergli l'attività dello stomaco, che improvvisamente eruttò, provocando un conato di vomito dell'uomo. Si ripulì goffamente con l'avambraccio, sputacchiando i succhi gastrici che gli erano rimasti impigliati. Ansimando ancora, roteò leggermente la testa, giusto per rendersi conto di dove si trovasse. E ancora non riusciva a riconoscere il posto. Le uniche persone che riconosceva erano i suoi compagni di sempre. I suoi sudditi. Doveva mostrare di essere il loro Re, il più forte. Cercando con tutte le forze di ritrovare equilibrio, si sollevò in piedi, incrociando le braccia al petto, il gesto che lo aveva contraddistinto da sempre. Nascondendo il suo dolore considerevole, attese che gli altri suoi compagni riuscissero a rialzarsi, lamentandosi dei tremendi dolori che stavano avvertendo. Un alito di vento fece svolazzare il suo mantello, che tornava ad essere glorioso come un tempo. Gli vennero quasi le lacrime agli occhi. La sua fedele armata di saiyan era lì, schierata di fronte al proprio Re, il Re Vegeta!
Non troppo lontano, riuscì anche a scrutare il volto stupito di Bardack, mentre tentava di comprendere dove fosse finito.
Uomini! - urlò il vero unico Re di tutti i Saiyan, che ricambiarono il suo urlo con un'occhiata fredda – Non so come, ma la vita ci è stata restituita. Ci troviamo su un pianeta sconosciuto, che non aspetta altro di essere conquistato!
Nessuno sembrava entusiasta. Anzi, sembravano ben intenzionati ad ammutinarsi, con una nuova ribellione, com'era successo anni prima. Vegeta sorrise. Sapeva cosa stava capitando, ed era per questo che li stava provocando. Notò che il padre di Goku, l'infimo saiyan mandato sulla terra, si stava facendo spazio fra la folla, per arrivare in prima fila. Tutto taceva. Vegeta ghignò.
Solo una cosa. Prima di pensare di uccidere il vostro Re, guardate qua!
Sempre a braccia incrociate, si concentrò per aumentare la propria aura. Dapprima, si creò attorno all'uomo un aura giallastra, che prendeva sempre di più le sembianze dell'oro. Forti scariche elettriche attraversarono tutto il suo corpo, finché l'oro non colorò i suoi capelli, rendendo i suoi occhi di un verde brillante. Tutti rimasero stupiti, e serpeggiavano frasi strane, come “la leggenda allora era vera”. Bardack non sembrava così stupito. Aveva capito anche lui cosa stava succedendo, sapeva di chi era la causa di tutto questo. L'aura del suo re nel frattempo, aleggiava fortissima, incutendo timore a tutti i presenti, che ammiravano quell'oro vivo volare tutt'attorno. Non ci fu bisogno di parole, per capire che il leggendario super saiyan aveva fatto la sua comparsa, ed era tornato per conferire al popolo nuovo lustro e potere. Si inginocchiarono tutti, per acclamare quel bagliore biondo che faceva risplendere tutta la zona circostante.
Io sono il vostro Re! Il super saiyan che riporterà il nostro popolo al lustro che si merita...al potere che VOI MERITATE!
Tutti si rialzarono. Si guardavano fra di loro, come a cercare una conferma di quello che stavano ascoltando. Stavano sognando o cosa? A poco a poco, il loro entusiasmo crebbe. Qualcuno cominciava ad esultare, con timidi urletti, con qualche risata. Finché il fragore non coprì tutto il deserto dove erano stati scaraventati.
La voce nella testa di re Vegeta si fece di nuovo viva, e nella sua mente, il legittimo sovrano ascoltò tutte le istruzioni della divinità che gli diede la vita. Cosa voleva in cambio? Al momento, non interessava.
Popolo. Saiyan. Siamo su un pianeta, denominato “terra”.
Solo Bardack rimase di stucco. Davanti agli occhi le immagini del proprio figlio. Il pianeta dove Goku era cresciuto. Sorrise felice, avrebbe visto in carne ed ossa il proprio figlio, e forse avrebbe combattuto al suo fianco.
Questo pianeta, tanto simile al nostro, dovrà subire una trasformazione radicale, signori. Tutta la popolazione di questo pianeta deve essere sterminata! Senza danneggiare il pianeta stesso. Questa è la vostra missione. Eliminare tutto quello che non ha una coda da saiyan! E, finalmente, avremo di nuovo la nostra casa, signori. Andate, e riprendetevi quello che il destino vi tolse tanti anni fa.
Bardack riflettè. Il figlio aveva la coda, ancora? Nel trambusto dei saiyan urlanti, non riuscì a chiedersi altro.
Re Vegeta!
Era proprio il padre del grande Goku a urlare. Tutti si voltarono verso di lui, incluso il Re, che inclinò il capo con un sorrisetto.
Re Vegeta, dimmi una cosa. Chi ci ha riportato in vita? Con quale scopo? Quale sarà il prezzo da pagare?
Serpeggiò il dubbio per tutta l'assemblea “è vero, cosa dovremmo dare in cambio?” oppure “il Re Vegeta non è così potente, allora, per sottostare ad un altro”.
Ti rispondo subito, Bardack. La nostra divinità.
Tutti sbigottirono. No, dicevano tutti, non era che una leggenda.
No signori. Egli è qui. E' in quest'aria che voi stessi respirate. E ci chiede di tornare in vita, per restituire ai saiyan la propria Gloria! Signori, voglio un urlo che faccia tremare di paura questa terra. Selenio ci conferirà potere!
La terra, effettivamente, tremò colpita dalla foga di tutti i saiyan. Bardak non si unì a quelle urla. Un flash. E vide cosa sarebbe accaduto.
No...Vegeta...
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Magnifico capitolo anche se è da un pò che nn sei andato avanti perciò ho dovuto rileggere il penultimo :D
come si collega??? si parlava di Gohan!!!
Bhe! che dire scrivi sempre perfettamente e voglio che continui a postare :D :D :D