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Bulma era scesa di sotto sbadigliano. Non si era meravigliata più di tanto nel vedere Vetrunks al posto di suo marito, in fondo quella storia andava avanti da una settimana buona. Si meravigliò successivamente. Suo marito era tranquillamente a chiacchierare con Goku davanti a un bicchiere formato gigante di thè freddo, con ghiaccio e cannuccia. A parte che era strano che quei due chiacchierassero invece di fare a botte, ma l’ora era davvero incredibile e anche se suo marito era mattiniero, Goku prima delle dieci non si alzava portando come scusa il suo lavoro. Avvicinandosi si accorse che il volto di entrambi però, a un osservazione più attenta, era incredibilmente serio.
“Kakaroth ho paura che anche tu possieda uno strano potere come il mio”disse Vegeta serio, facendo girare a vuoto la cannuccia. “Urca”disse Goku eccitato. “Non ho detto che è una cosa buona. Ti ricordo che sono pericolosi, incontrollabili. Io ci stavo perdendo la vita e per poco non uccidevo te o Bulma “ “Si però ci hai sconfitto Fooler”. “Lo avremmo fatto comunque. Kakaroth ti prego non scherzarci”disse Vegeta guardandolo serio. “Parola d’onore”disse Goku rispondendo con uno sguardo altrettanto serio. “Ricapitoliamo, i mezzi saiyan hanno un grande potenziale nascosto in se, mentre io e te abbiamo strani poteri sovrannaturali. Saremo rimasti in pochi noi saiyan, ma sono rimasti i migliori”disse Goku tornando a scherzare. “Credevo tu non fossi saiyan. Dicevi sempre che eri “cresciuto sulla terra””lo parafrasò Vegeta. “Mentre tu dicevi che non ti saresti mai adeguato ai “terrestri inferiori”. Abbiamo raggiunto entrambi una via di mezzo che definirei perfetta”disse Goku sorseggiando “aristocratico” la sua bibita. “Si, proprio la perfezione. Perfetti come Cell. Con il mio orgoglio e tu con la tua ingenuità, come terrestri facciamo schifo. Comunque come saiyan hai ragione, sono rimasti quasi tutti i migliori”. “Perché quasi?”chiese Goku stranito. Vegeta sospirò serio: “Preferisco non parlarne. Per non rovinarti la giornata, visto che ti conosco e ti arrovellerai fino a quando non riuscirai a scoprirlo, chiedilo a Kamy, lei lo sa”. “A me un po’ manca la mia sorellina”. “Questa casa è finalmente vuota da quando è a Satan City, ma questo non vuol dire che non continui ad assillarmi. Fa parte della “tua” famiglia biologicamente, ma praticamente fa parte della mia”si lamentò Vegeta, ma Goku sapeva che lo diceva solo per orgoglio. “Mi sembra assurdo che da bambini poteste essere migliori amici, a vedervi tu per lei sei praticamente un padre”riflette Goku. “Eri venuto per parlare dei tuoi strani poteri o per parlarmi di tua sorella? Comunque vedo che ti sei perfettamente ripreso psicologicamente perciò propongo, dopo la bibita, di andare nella Graviti room. Sento che è la volta buona che ti batto”disse Vegeta sicuro di sé. “D’accordo”rispose Goku che era sempre felice quando c’era una nuova sfida e l’inquietudine era finalmente sparita.
“Che fate voi due?”chiese Bulma avvicinandosi, vedendo che entrambi si erano rilassati e, come al solito, avevano ricominciato a scherzare e a sfidarsi. “Già sveglia?”chiese Vegeta, quasi fosse stata lei la pigrona e non lui il mattiniero. “Molto divertente. Comunque preparati, tra un po’ arriverà tuo nipote perciò se vuoi allenarti da solo con Goku e meglio che ti sbrighi”. Il Son, essendo l’idolo, insieme a Vegeta, di Vetrunks, sapeva come il bambino si sarebbe attaccato per non staccarsi più. Era davvero incredibile e la sua forza li aveva più volte sorpresi, ma quella sfida privata che andava avanti tra lui e Vegeta da anni, era un momento in cui non voleva interruzioni. “Corriamo”disse Goku. “Per una volta hai ragione Kakaroth”concordò Vegeta. La sfida inizio prima, perché inizio con la corsa a chi arrivava prima. “Sono proprio due bambini”disse Bulma sparecchiando i due bicchieri ormai vuoti.
Trunks si svegliò di soprassalto. Si passo una mano sul volto sudato, mentre Pan al suo fianco sbadigliava. Era appoggiata con il viso sul petto muscoloso del marito, e quel movimento improvviso l’aveva svegliata. “Che succede?”chiese con la voce ancora impastata dal sonno. Trunks si volto verso di lei e guardando la sua donna combattiva così indifesa e buffa con i neri capelli lunghi tutti arruffati, sentì la paura scemare. “Niente, solo uno strano sogno”. “Non sarà di nuovo quel sogno sfortunato?”chiese preoccupata. “No. Era solo strano, anche se devo dire che per una volta da tanto tempo ho avuto paura”ammise Trunks. Non voleva preoccuparla, ma sapeva che le bastava leggergli il viso per capirlo. Era così bello avere una persona che ti ama accanto e Trunks ringraziò ancora quel viaggio che avevano fatto da ragazzi. “Ho sognato che io e Goten eravamo su un pianeta sconosciuto. Era un pianeta deserto e faceva un caldo tremendo. Sotto di noi un deserto di sabbia rossa che si perdeva a vista d’occhio. Eravamo stanchi e pieni di ferite. Stavamo combattendo ed eravamo in svantaggio. Abbiamo provato a fare la Fusion, ma non funzionava. Poi il nostro avversario, che non riuscivo a scorgere si metteva a ridere. Due occhi rossi e un raggio che si dirigeva verso me e Goten. Non potevamo fermarlo, era troppo forte. Non siamo riusciti a schivarlo perché era troppo veloce. Ci ha colpiti in pieno. Ho sentito le urla di Goten e anch’io ho cominciato a urlare e poi mi sono svegliato”raccontò brevemente Trunks. “Era solo un sogno tesoro, non preoccuparti”lo rassicurò Pan, dandogli un leggero bacio sulle labbra. “Hai ragione”rispose il lilla sorridendole e si diresse in bagno per una bella doccia. Però la brutta sensazione non spariva.
“Sveglia!!!!!”urlò eccitato Goten. All’altro capo della cornetta una povera Bra cadeva dal letto, dopo essere vistosamente trasalita. “Sei scemo?!”urlò poco gentilmente la principessina. “Dai svegliati. Non ti ricordi che oggi è il nostro anniversario da quando stiamo insieme?”disse zuccheroso Goten al massimo della felicità. Se lo avesse potuto vedere, si sarebbe accorta che sprizzava gioia da tutti i pori. “GOTEN!!!!!”. L’urlo di Chichi squarciò i Monti Paoz, sovrastando per un attimo il pianto disperato di May che con le urla di Goten si era svegliata. “Dove sarà andato quell’irresponsabile di mio marito a quest’ora? Lui che ogni mattina sembra caduto in letargo e a ogni mio richiamo risponde con un russare profondo”si lamentava la donna cullando la bambina. Goten sotto intanto stava ignorando quello che succedeva in casa e continuava a parlare con la fidanzata al telefono. “Ci vediamo tra due ore al parco della tua città. Mi raccomando non mancare”disse Goten riattaccando, lasciando una Bra più confusa che persuasa. Il ragazzo, che era già vestito, prese le chiavi della moto. Avrebbe fatto prima ad andare in volo, ma distratto com’era quel giorno se ne dimenticò. Perciò uscì fischiettando, mentre Chichi si lamentava che era un irresponsabile come suo padre, visto che se ne andava anche lui.
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"Miracle" si è concluso bene, l'antidoto di Bulma ha funzionato.
Gli inferi sono di nuovo in subbuglio, mi chiedo chi voglia coinvolgere Freezer nelle sue trame future..." forse Broly?
Ma "il piccolo e belligerante mostro rosa" è Bu, vero? Bu non dovrebbe esistere più, Ub è la sua buona reincarnazione, ma se serve alla trama, va bene.
Cosa succederà? Anche Goku manifesterà strani poteri?
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Ciauuu infatti mi sebrava strano perchè Miracle si concludeva perfettamente con l'antidoto di Bulma e Vegeta che "ritorna" tra noi ihihhhih^^ ^^ .........comunque il nuovo capitolo mi ha incuriosità molto..... belluuuu
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mmm... in pratica i "nuovi" avversari sono Bu, Cell, Freezer e uno con cui si stanno alleando? miii quanto li detesto!!!!! neache il prezzemolo è come loro!!! si mettono in mezzo per ogni cosa questi 3! -.-" WoW anche l'odiato Kakaroth con un potere sovrannaturale? e mai una volta in cui se ne sta da parte a farsi gli affari suoi eh? ... cmq mi hai incuriosito molto... aspetto il seguito :)
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Nappa, quello che mi hai detto su Bu è giustissimo. Spero che la spiegazione che avevo ideato vada bene, in caso fammi sapere se è troppo 'sui generis'. Si trova nella seconda parte del capitolo.
Per tutto il resto vedrai strada facendo ^_^.
Perdonami ancora per lo sbaglio Sheila. Spero non ti dispiaccia il nuovo capitolo ^^.
$kҸ ฿ŁΔÇk ϟ quoto sul fatto che quei tre si mettono in mezzo per ogni cosa. No, Goku non sa come ci si fa i fatti propri xD. E' lui il vero prezzemolo XP.
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Cap.2 Nessun dorma II° parte
Nella casa accanto invece si svegliavano, disturbati dal gran baccano. “Certo che mia madre potrà anche invecchiare, ma dimostrerà sempre il suo carattere terribile”si lamentò Gohan alzandosi. Erano le sette ed era perciò il momento di alzarsi. Era un ricercatore importante e al suo studio lo aspettavano già dalla mattina presto. “Dai non lamentarti tesoro. Anche noi eravamo nervosi così quando Pan era piccola, tua madre poverina sta crescendo il terzo figlio. Meno male che io ne ho voluto solo uno”disse sorridendo Videl. Si era alzata poco prima del marito e seduta sul letto, si intrecciava i capelli per fare la lunga treccia che aveva l’abitudine di portare. “Non ti vesti?”chiese Gohan vedendo che era ancora in camicia da notte. “Dopo di te. Sei tu quello che deve correre al lavoro, io sono la tranquilla casalinga”disse lei facendogli una piccola linguaccia. Gohan sbuffò e afferrando l’ultimo capo di abbigliamento, ossia la camicia bianca, si diresse in bagno. “Te ne approfitti perché ti amo”disse chiudendosi la porta alle spalle. “Non basta un cattivo risveglio per metterti così di cattivo umore. Normalmente quando ti stuzzico tu mi baci”disse lei con la vocetta triste triste. Gohan sospirò. Era vero. Aveva avuto una nottataccia. Aveva sognato Cell che rideva e lo massacrava per tutta la notte. Ci mancava solo il risveglio da parte delle urla disumane della sua piccola sorellina sovrastate dalle lamentele materne. Prima di uscire per andare a lavoro si fece però perdonare, regalando un bacio a Videl. “Mi raccomando vestiti e non prendere freddo”si raccomandò, tornando ai modi gentili che lo caratterizzavano. “Si e tu aggiustati gli occhiali. Mi raccomando stavolta non dimenticare di fermarti per comprare la colazione”disse lei sistemandogli gli occhiali. Così il mezzo saiyan, tenendo ben stretta la ventiquattrore, spiccò il volo, mentre la moglie si richiudeva in casa.
Junior aveva appena finito di allenarsi. Stava meditando, ma avvertiva qualcosa che non andava. “Farò una capatina da Dende, magari lui saprà spiegarmi cosa succede”disse Junior serio in volto.
La Kame house, Genio e Oolong che dormono tranquilli lontano visto che sono stati sfrattati, ora sono altri gli inquilini della tranquilla casetta sul mare. Crilin avanzò affamato verso il frigo. Era da un po’ che non si sapeva più controllare e sembrava un pozzo senza fondo alla Goku. Stava per fare piazza pulita quando sentì una voce arrabbiata alle sue spalle. “Perché d’estate non lavoro non vuol dire che non mi svegli presto”. La voce di C18 è glaciale e Crilin deve rinunciare alla scorpacciata. Rischia anche di più, visto che la sua amata mogliettina resta pur sempre un cyborg dalla potenza ragguardevole, ma è il telefono a salvarlo. Marron telefona dall’appartamento che ha affittato in città, per essere più vicina all’ospedale in cui lavora come infermiera. “Aspettami qui. Al tuo ritorno ti meriti una strigliata. Visto che i soldi a casa li porto io potesti pensare a qualcos’altro che non sia mangiare, dormire e allenarti”dice C18, emulando senza sapere il tipico discorso che viene fatto ai saiyan. Crilin annuisce spaventato, ma appena la moglie si allontana fugge. Il nanetto senza naso, passa una mano tra i capelli corvini volando a tutta velocità verso la casa del nuovo campione mondiale, non che allievo di Goku, non che fidanzato della figlia Marron, ossia Ub. C18 non si aspetta al suo ritorno di trovare il marito, che davanti alla sua ira trema come un coniglio dal loro primo incontro, perciò non si arrabbia più di tanto. E’ nervosa, non ha dormito. Ha sognato più volte il dottor. Gero e ogni volta che C17 lo eliminava tagliandogli la testa, tornava più forte e più malvagio di prima. Sente anche, seppur sapendo che suo fratello vive da cacciatore con la sua fidanzata sulle montagne lontanissimo, essendo suo gemello, che c17 ha sognato la stessa cosa. “Che succede?”si chiese sistemandosi i biondi capelli dietro l’orecchio.
Kamy si stava allenando. Quell’estate l’avrebbe passata così perché la giovane saiyan diciannovenne aveva deciso che si sarebbe iscritta all’università. Avrebbe si lavorato alla Capsule e co., ma non aveva intenzione di rimanere senza cultura, grazie al lavaggio del cervello perpetrato da Chichi. Avrebbe lavorato part time, in modo da guadagnare anche i soldi per mantenersi agli studi da sola. Non vedeva l’ora di iniziare a lavorare, così da riallacciare i rapporti con la sua “pazzissima famiglia”. Gli mancava Veggy, ancora lo chiamava così; quel distratto di Trunks; le sue migliori amiche Pan e Bra, che la trascinavano contro la sua volontà a fare shopping; quella simpaticona di Bulma, sempre così materna con lei; il piccolo Vetrunks. Gli mancavano anche i componenti della famiglia Son: il suo fratellone Goku; quella scatenata di Chichi; le consumazioni gratis al bar di Goten; le noiose spiegazioni di Gohan; i sorrisi di Videl; quella monella di May. Sospirò tirando un altro calcio nel vuoto. Aveva rimesso la tuta blu da saiyan. Si sistemo i lunghi capelli rossi mossi dal vento con la mano guantata di bianco. Si sentiva così strana e così sola. Nemmeno parlare con John, attraverso il cellulare regalatole da Re Yammer, era servito. Si che avrebbe voluto presentare a tutti il suo ragazzo, ma doveva avere il permesso di farlo andare nel mondo dei vivi. Questo perché non risultava nei registri di Re Yammer, ma non erano nemmeno nato nel mondo normale. Era nato direttamente nell’aldilà, tra i saiyan già deceduti. “Che confusione”si lamentò lei. Continuando con una scarica di pugni.
Ub stava seduto guardando composto la scacchiera. Dall’altra parte a pensare alle mosse stava niente poco di meno che MajinBu grasso. Ufficialmente era impossibile, se non si fosse saputo uno strano ‘avvenimento’ successo anni prima. Una di quelle storie inspiegabile che se non si vedessero con i propri occhi, non si crederebbero.
Anni prima
“Da quando il mio maestro Goku se n’è andato, non riesco a trovare pace. E’ tutto così assurdo. Mi gratto il collo. E’ un periodo che mi sentissi come un vaso in cui hanno versato tre liquidi diversi, che come vino, acqua e olio, non vanno d’accordo. Sono fuori, da solo e nonostante ci sia il sole, mi sembra tutto buio.
Non sono un mangione. Soprattutto messo a paragone con i saiyan, eppure quando sento un gelataio chiamare, mi viene un irresistibile voglia di dolci. Fa quasi male, come se volessi uscire dal mio stesso corpo. Meglio che mi sieda in quella panchina. Mi sento sempre peggio e sto sudando, tra un po’ penso che comincerò a fumare. Un attimo, io scherzavo, fumo davvero.
Il mio maestro Goku mi ha sempre detto che nel mio stesso nome è nascosto il mistero dei miei poteri. Porto lo stesso nome, al contrario di un mostro terribile, ma di certo non me ne posso privare. Forse è per questo che alle volte mi sembra che mi guardino tutti preoccupati. Non mi interessa. Quello che faccio è per la mia gente e i miei amici mi capiscono. Mi rimetto a camminare e non so che fare. Forse Gohan saprà dirmi qualcosa, oggi dovrebbe essere a casa di suo suocero.
Il fumo che si alza da me si distingue in due nubi, molto compatte, ma non me ne rendo conto. Una si fa sempre più rosa e grande, l’altra è condensata, ma è scurissima. Mi massaggio il collo, mentre il mio stomaco comincia a fare terribili versi affamati e io arrossisco. Che mi prende oggi?
Quando mi fermo, senza nemmeno volere, davanti a un negozio di dolci. Scatena in me diverse reazioni. Razionalmente non ho nemmeno capito perché mi ci sono fermato, ma è come se il lato destro del mio corpo cercasse in tutti i modi di raggiungere una stupenda e gigantesca torta, mentre il lato sinistro vorrebbe stringere alla gola il commesso, riconoscendo il lui il giovane screanzato che mi è venuto addosso prima. Appoggio la fronte alla vetrina, eccessivamente confuso. Quando all’improvviso tutto svanisce. Il fumo ha smesso di uscire e io di sudare. Ecco, sono tornato in me. Sento dei rumori alle mie spalle e spalanco gli occhi per quello che vedo. Dalla nube rosa si è riformato Majinbu grasso, che si era unito con me durante il combattimento contro Baby-Vegeta. Alla velocità della luce si fionda all’interno del negozio, spaventando un po’ tutti, mentre si divora la gigantesca torta. Dalla nube è uscita fuori una piccola creatura rosa, ma a discapito del suo aspetto, ha un’aura malvagia temibile e due occhietti iniettati di sangue. Mi metto in posizione di combattimento, non sarà facile sconfiggerlo. Quando sulla creatura appare una piccola aureola gialla e una voragine oscura si apre sotto di essa. Prima che possa fare qualsiasi cosa, viene risucchiata dagli inferi”.
Era stata una giornata strana di quelle da dimenticare; ma era stato un piacere vedere la felicità di Mr. Satan nel riabbracciare Majinbu…
Vetrunks era rimasto un po’ deluso dal fatto che il suo nonnino Vegeta e Goku non lo avessero aspettato. Erano i suoi eroi e desiderava tanto allenarsi con loro, ma non avrebbe perso una giornata estiva senza compiti perfetta per allenarsi. Decise di telefonare al suo migliore amico Gorin, che accetto subito. Purtroppo si sarebbero dovuti sorbire anche quella pappamolle di Latys. Il padre di Gorin, Thenshing era stato irremovibile. Latys inoltre sapeva essere veramente antipatica, se starnutiva diventava una bionda pazza da legare ed era anche peggio del suo lato imbranato dai capelli azzurri. Però ogni tanto si scatenava. Si apriva il terzo occhio sulla fronte, che rimaneva sempre chiuso e sembrava non esserci, e diventava davvero temibile. Certo né lei né Gorin potevano essere all’altezza di un ssj, ma l’importante era non trasformarsi e non esagerare. Così almeno avrebbe dimenticato l’incubo che quella notte lo aveva svegliato.
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Figurati non c'è da scusarsi ....comunque il nuovo capitolo mi piace come sempre ...complimenti fino ad adesso mai una volta che non mi siano piaciuti i tuoi capitolo ihihihih
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Sheila
Figurati non c'è da scusarsi ....comunque il nuovo capitolo mi piace come sempre ...complimenti fino ad adesso non c'è stata mai una volta che non mi siano piaciuti i tuoi capitolo ihihihihih.....brava brava
:ciao: :ciao: :ciao:
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Grazie Sheila. Ormai non so più come dirtelo che mi fai felicissima ^\\\\^. Ok, prima di fare la figura dell'odiosissima lecchina appiccicosa, ti dico solo 'continua a seguirmi'. XP
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ma certo che ti seguirò...comunque davvero troppo carina la scena tra Gohan e Videl .... davvero ben pensata mi è piaciuta molto...troppo carini !!!!!
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Citazione:
Fu svegliato da un’aura incredibilmente potente e vicina, senza nemmeno rendersene conto aveva afferrato il possibile aggressore alla gola. I suoi riflessi di mercenario non si erano mai assopiti, e se l’aura non apparteneva alla sua famiglia, diventava un possibile nemico. “Vegeta lasciami, mi stai strozzando” si lamentò Goku e Vegeta, svegliandosi di colpo, lo mollò subito. Il povero Son si massaggiava il collo indolenzito. “La smetterai mai di cercare di uccidermi?”si lamentò.
...:asdf: prima o poi Kakaroth dovrà rimanerci secco per mano di Vegeta no?:evil: mannaia... xD
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$kҸ ฿ŁΔÇk ϟ continua a sperarlo. Prima o poi forse ce la farà XD. Anche se la fortuna di Goku è leggendaria XP.
Sheila, diciamo che io Gohan e Videl li vedo così. In fondo hanno dimostrato di essere molto dolci ancora prima di fidanzarsi. XP.
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Cap.2 For Goku
Era un pomeriggio afoso e il saiyan si sentiva scoppiare bloccato dietro il bancone di quella minuscola bottega. Il paesino d’estate diventava un luogo molto abitato, mentre d’inverno era deserto. Quell’anno avevano aperto e ultimato una base sciistica molto bella, con un albergo a forma di baita molto grande, attirando tantissimi turisti. A quel caldo non si sfuggiva nemmeno in campagna, ma c’era più refrigerio che nelle grandi città perciò la gente arrivava a flotte. Di conseguenza quel giorno era pieno di clienti. Goku aveva scoperto di odiare i turisti. Chiassosi, sporcavano la sua adorata montagna e dicevano parolacce. O almeno erano così quelli che aveva incontrato. Era stato impegnato tutto il tempo, correndo di qua e di là per accontentare il “cliente” e, come il suo capo gli ripeteva sempre, il cliente ha sempre ragione. Clienti però veramente terribili. Una signora e le sue insopportabili figlie, che stavano bisticciando tra loro, erano spuntate praticamente in costume. Chichi, se lo avesse saputo, lo avrebbe eliminato in un attacco di gelosia. La signora però era un grassona e la sua ciccia trasbordava e utilizzava parole scurrili. La loro spesa era stata immensa e a ogni prodotto Goku sperava finisse presto. La donna aveva tentato di avere uno sconto dicendo di avere amicizie importanti, ma Goku era stato irremovibile. Allora offesa se ne era finalmente andata portandosi via le sue litigiose figlie. Goku aveva tirato un sospiro di sollievo, ma non era ancora finita. Una bambina si avvicinò alla cassa con occhi teneri e Goku si sentì squagliare il cuore. “Avete il lecca-lecca?”chiese con vocetta timida. Goku si sentì davvero un mostro mentre diceva: “No, mi dispiace piccolina”. “Avete il lecca-lecca?”ripete ancora la bambina, come se non avesse sentito. “No, ma abbiamo il gelato? Vuoi il gelato?”. La bambina ripete la domanda ancora una volta. Goku, riuscendo a rimanere tranquillo, rispose negativamente alla stessa domanda altre tre volte. Alla fine la bambina, capendo finalmente la risposta, scoppiò a piangere. “Brutto cattivo. Volevo il lecca-lecca!”urlò. “Aspetta…”cercò di calmarla Goku. In quel momento arrivò la madre della bambina che rifilò un ceffone al povero Goku. “Così impara”disse portandosi via la figlia il lacrime. Tutta la clientela guardò il Son quasi fosse stato un mostro di crudeltà. La giornata proseguì lunga e insopportabile. Il culmine per il saiyan arrivò verso l’ora di chiusura. Dei teppistelli entrarono e con delle fionde cominciarono a lanciare i sassi contro la merce. Un sasso perforò un detersivo proprio sopra la testa di Goku, rovesciandogli addosso del maleodorante ammorbidente bluastro. “Adesso basta!!!”urlò Goku diventando ssj. I ragazzi si spaventarono a morte e Goku li costrinse a ripagare i danni fatti, più quelli che si erano creati con lo spostamento d’aura della trasformazione. Dopodiché scapparono terrorizzati. Goku stanchissimo si teletrasportò a casa. Dove lo aspettava Chichi seccata, Goku era rimasto a mangiare dai Brief senza avvertirla oltre a essere sparito per tutto il giorno, e il pannolino di May da cambiare. Andò a letto distrutto, anche se era ancora sera. Chichi, sentendosi in colpa, dopo aver messo May sazia e addormentata nella culla, si coricò vicino a lui.
Vegeta si era seduto sulla ringhiera del balcone di casa sua, guardando il cielo stellato. “Non sei troppo vecchio per queste cose?”chiese Bulma raggiungendolo, stringendosi in uno scialle. Di giorno c’era un caldo torrido, mentre di notte faceva veramente freddo. “Se tu non sei troppo vecchia per non farti gli affari tuoi…”disse lui lasciando intendere il resto della frase. “Scontroso”si lamentò lei, mentre si appoggiava alla parte di ringhiera rimasta libera, poco distante dal marito. “Ti stancherai mai di guardare quel lembo di cielo?”chiese la donna, l’unica a sapere cosa ci fosse, o meglio non ci fosse, in quel pezzo vuoto di spazio con accanto due stelle. Si sentiva un vecchio, un vecchio nostalgico”.
Un tempo l'azzurra si sarebbe accesa una sigaretta, ma erano anni che la “campagna anti-fumo” del marito aveva avuto effetto. “Ci penserò”disse e poi cadde il silenzio. Bulma avrebbe voluto parlare ancora, ma si accorse che il marito era in uno di quei momenti in cui era impossibile cavargli parola di bocca. Perciò rimase a lungo in silenzio e lei si godeva il freschetto, il cielo stellato e la musica dei grilli. Era bello sapere che era al suo fianco e che condividevano quel momento insieme. Quando a un certo punto lui si alzò in piedi, restando sempre sull’inferriata. “Che…?”chiese Bulma stupita di quello scatto improvviso. “Percepisco un aura”disse serio. Bulma si spaventò. “Un nemico?”. “Mi sembra troppo debole, ma non mi convince. Vado a controllare”disse il saiyan guardando un punto del giardino, ma era così buio che nemmeno seguendo il suo sguardo Bulma riusciva a scorgere qualcosa. “Stai attento”disse, mentre lui scendeva pian piano volando. “Tsk”rispose lui, prima che l’oscurità che regnava nel giardino lo oscurasse alla vista della compagna. I minuti passavano, Bulma si torceva le mani per il nervosismo. A distoglierla da quel momento fu però il telefono. Decise di ignorarlo all’inizio, non era proprio il momento giusto. Eppure il disturbatore si rivelò insistente più del normale. Bulma continuava a non andare a rispondere e chiunque dopo aver aspettato così a lungo avrebbe smesso di chiamare pensando non fossero in casa. Per di più quel orario era davvero strano per chiamare. Suo marito non si faceva ancora vedere, ma non aveva ancora sentito il tipico urlo del ssj che rivelava nemici o combattimenti, perciò forse lo sconosciuto non era un pericolo. Decise finalmente di rispondere.
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“All’apparenza sembrava più robusto, invece è veramente leggero”pensò Vegeta arrivando davanti alla porta di casa. Si era accorto che l’aura della moglie era scesa al piano di sotto e, per come si era sviluppata la situazione, era meglio passare dall’ingresso per arrivare in salotto. Bussò non troppo forte, o i vicini si sarebbero insospettiti, e fortunatamente Bulma gli aprì. Aveva una faccia veramente preoccupata e vedere cosa il marito portava in spalla non l’aiuto certo a calmarsi. “Chi è?”disse riferendosi al ragazzo svenuto che Vegeta portava a spalla. “Non lo so. Appena mi sono avvicinato, lui ha tentato di dirmi qualcosa ed è crollato incosciente. Le sorprese però non finiscono qui”rispose Vegeta. Si avviò in salotto per poterlo adagiare su un divano e, quando Bulma lo vide sotto la luce della stanza, non poté trattenere lo stupore. “E’ uguale a te quando eri giovane”disse sconcertata. Il ragazzo però aveva una capigliatura diversa, ossia i neri capelli a fiamma ricadevano di lato e indossava una battlesuit con un grande mantello rosso. “A parte i capelli e i vestiti. Questa è una tuta da battaglia molto simile a quella che indossavo sul mio pianeta ed ha il sigillo reale, solo il principe può indossarla. Il problema e che il principe dei saiyan sono io. Resta da scoprire chi è questo ragazzo”. “Vegeta poco fa ha squillato al telefono. Era Chichi. Ha detto che sono stati attaccati e…”iniziò Bulma. “…a Kakaroth è successo qualcosa di grave”concluse Vegeta per lei. “Ho percepito la sua aura incrementarsi e adesso è praticamente nulla”spiegò Vegeta preoccupato. “Chichi era sconvolta, ma non ha voluto sentire ragioni. Lei, sua nuora e i suoi figli lo stanno portando qui”. Quasi a confermare le parole dell’azzurra qualcuno suonò alla porta, ma aprendo trovarono qualcun altro. “Kamy, che ci fai qui?”. La giovane saiyan aveva un aspetto stravolto, il labbro sanguinante, un occhio nero, i vestiti laceri e sembrava sul punto di piangere, lei che di solito aveva un buon autocontrollo ed era troppo orgogliosa per mostrarsi fragile. “Oh Vegeta”disse la giovane abbracciando il saiyan più grande e cominciando a piangere con forza. “Su calmati”rispose quello con fare paterno. Ormai si comportava con quella ragazzina nello stesso modo che con sua figlia Bra. Bulma si avvicinò. “Su lasciala entrare”disse al marito, che si scostò per lasciare entrare la giovane rossa. “Povera cara”pensò. “Che ti è successo Ay?”chiese gentilmente Bulma. “Hanno attaccato mio fratello…io non ho potuto aiutarlo…Una creatura che credo si chiamasse Janenba (Ma se io sono alla festa? NdSaike) (Infatti l’hanno richiamato senza di te e invece di rosso era blu NdA)…diceva che voleva vendicarsi di lui…era troppo forte e nemmeno con l’aiuto di Goten e Gohan ho…ho potuto……Goku ha vinto, ma subito dopo si è accasciato a terra…e poi John…lui…”disse balbettando tra le lacrime. “Va tutto bene. Sei al sicuro. Vedrai che Goku se la caverà, lo sai che è fortissimo”la rassicurò Bulma. “Toglimi una curiosità. John è questo ragazzo?”chiese Vegeta serio. Non voleva utilizzare un tono così duro, ma quella storia non gli piaceva e per di più era preoccupato per lei e per l’esistenza di un eventuale fidanzato. “Si…è tuo fratello…il re e la regina hanno avuto un altro figlio nell’aldilà…è il mio fidanzato”. A questa rivelazione Vegeta registrò la notizia come: “Sarai il mio fratellino, ma falla soffrire ancora così e morto lo diventi davvero”. In quel momento, svegliati da quel trambusto, scesero le scale gli altri componenti della famiglia Brief. Ci avevano messo così tanto perché ognuno di loro era così stanco da non riuscire a svegliarsi. Vetrunks aveva giocato fino allo sfinimento con Gorin e per una volta anche con Latys, prima che i genitori andassero a riprenderli. Bra aveva avuto una giornata piena con Goten (se Vegeta lo scopre anche Goten conoscerà Re Kahio Nda). Mattinata al parco, colazione in un ristorante all’aperto il cui proprietario conoscendolo gli ha fatto lo sconto, passeggiata per la città, pranzo a un fast food, cinema e per assecondare Bra un bel allenamento in palestra, poi ognuno a casa propria. Trunks aveva dovuto fare un duro lavoro d’ufficio, mentre Pan aveva lavorato sodo alla palestra del nonno Mr Satan ormai di sua proprietà. In quel momento bussarono nuovamente. Entrarono Gohan, anche lui con l’aspetto di chi ha combattuto aspramente e le ha prese, con una Videl sconvolta appoggiata al suo braccio che aveva in braccio una May ancora in lacrime. Chichi aveva un aspetto stravolto e molto probabilmente aveva appena smesso di piangere. Trasportava un Goku incosciente aiutata da Goten, anche lui malmenato. Il povero Goku aveva lo stesso aspetto di aveva quando aveva contratto la malattia cardiaca. Bianco come un cadavere, in preda ad atroci dolori, respirava a fatica ed era preda di terribili incubi. Visto che il divano era già occupato, Trunks e Vegeta si offrono di portarlo loro fino al piano di sopra. Chichi fece un po’ di storie, ma stanca com’era si fece convincere dal figlio Goten, abbastanza dolorante. Goku venne trasportato fino al primo piano e adagiato nel letto della stanza degli ospiti. Gli altri, tranne Kamy che rimane al capezzale di John, seguirono Goku. “Che gli hanno fatto?”chiese spaventata Bulma, sorreggendo l’amica Chichi. Vegeta si avvicinò con occhio clinico. Praticamente sembrava un dottore in piena visita medica. “Questa deve essere sicuramente una ferita fatta con un’arma molto tagliente. Più che una spada, direi una sciabola visto il taglio a mezzaluna”disse guardando la ferita. “Sembra anche sotto l’effetto di un veleno, che si doveva trovare sulla punta della spada, entrato in circolo attraverso la ferita. Quello che non capisco è il tipo di veleno. Non rientra tra quelli che conosco”. A questa rivelazione il silenzio si fece ancora più opprimente. “Credevo che conoscessi tutti quelli esistenti nell’universo”disse incredula Bra. “Non è colpa sua. Non può conoscerlo”aggiunse una voce impastata di pianto entrando dalla porta in quel momento. “Credevo fossi rimasta sotto”rispose Vegeta riconoscendola senza voltarsi. “Mi è venuto in mente dove ho già visto questi sintomi. E’ un veleno creato dalle foglie di una pianta che cresceva sul pianeta Vegeta sei. La foglia di re”continuò Kamy. “No, non può essere. A parte che il nostro pianeta è esploso, ma ricordo che mia madre mi parlò di quella pianta. Cresceva nel giardino del palazzo e me la fece vedere. Quella pianta può essere toccata solo da un componente della famiglia reale”spiegò Vegeta agitato. Ogni volta che veniva toccato il tasto riguardante il suo passato, cominciava a sentirsi nervoso.
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“Alcune di quelle piante hanno seguito i loro proprietari e ora crescono rigogliose nell’aldilà. Per quanto riguarda il veleno può essere che esistesse già qualche boccetta inutilizzata. Come non invecchiano le persone, così non dovrebbero invecchiare le cose. Se un saiyan è morto con la boccetta addosso, l’avrà avuta anche dopo”spiegò Kamy. L’azione le fece bene, facendola tornare quella di sempre. “Se esiste il veleno esisterà anche l’antidoto”disse Trunks riflettendo. “Se non ci fosse potremmo sempre farlo noi. In fondo un “appartenente alla nobiltà saiyan” l’abbiamo”disse Goten guardando ridendo Vegeta. “Vengo anch’io. Sono sempre stata un ottima assistente nella creazione di antidoti e veleni. Non è vero papà?”chiese stucchevole Bra. “Noi abbiamo avuto l’idea. Noi veniamo”dissero in coro Goten e Trunks, quasi fossero Gotenks. “Andare dove?”chiese Vegeta non capendo. Sembrava che avessero già deciso tutti, non curando il fatto che forse lui non aveva capito. “Io resto qui con Goku. Non può certo affrontare un viaggio del genere. Sarete voi a portare l’antidoto, ma fate presto”si unì Chichi. “Kamy tu sarai un ottima guida, ma non puoi teletrasportarli tutti (La ragazza ha la capacità, provenendo dall’aldilà di andare e venire, ma può teletrasportare solo se stessa ndA). Avanti e indietro può farlo tu da sola, perciò vi costruirò un mezzo che vi permetta di andare e tornare”disse Bulma correndo al laboratorio. “Ma che…?”tentò ancora inutilmente Vegeta. “Non posso lasciare il mio John”. “Sta tranquilla se vuoi resto io al posto tuo”si offrì Videl gentilmente, sempre facendo giocare May che si era calmata e con le piccole manine tirava la treccia di Videl facendo strani versetti che ascoltando attentamente corrispondevano a parole mangiucchiate. “Io devo andare cara. Per combattere semmai ci fossero guai e anche perché possiedo questo libro. E’ stato trovato per caso durante una spedizione. Dalle immagini si capisce che parli proprio di veleni e antidoti e ho riconosciuto, per quel poco che ne conosco, la lingua saiyan…”iniziò Gohan parlando a Videl, ma Vetrunks lo interruppe. “Allora vengo anch’io. Il nonno mi ha insegnato il saiyan e ormai lo conosco meglio di lui. A parlarlo il nonno è sempre imbattibile, ma a leggere è una frana. Perciò lo traduco io il libro”disse Vetrunks trovando la scusa per partire. “Se il mio bambino viene, io non resto a casa”disse sicura Pan. “Aspettate un attimo! Mi dite dove andiamo e se è un viaggio pericoloso?!”urlò Vegeta cominciando ad arrabbiarsi seriamente. Odiava essere ignorato. Cosa che avvenne ancora perché in quel momento alla finestra qualcuno bussò. Kamy aprì facendo entrare Piccolo, che grazie al super-udito già sapeva tutto e si stava auto-invitando. “Almeno mi dite se devo venire anch’io, visto che decidete tutto voi?!”disse infine Vegeta. Ecco quello che aspettavano. In questo modo Vegeta era caduto nella trappola. Dicendo così aveva appena approvato missione e partecipanti. “Ovvio. Stiamo andando nell’aldilà a cercare l’antidoto”. Vegeta rimase qualche minuto boccheggiante. “Siete tutti matti. E’ pericoloso per voi. Al massimo ci vado solo io”disse il saiyan maggiore serio. “Anche se c’è il rischio che se torno là non mi fanno più uscire. Non possono nemmeno immaginare quanto è stato terribile le due volte che ci sono finito. Non ho nessuna intenzione di soffrire nuovamente in quel modo”pensò sconfortato ricordando gli inferi, cercando di non far trasparire i suoi pensieri. Si girò poi verso Goku. Chichi si era messa al capezzale del marito. In ginocchio, a mani giunte sul punto di piangere, mentre guardava il marito soffrire in quel modo. “Tu per me lo avresti fatto Kakaroth, non è vero? Perché come amico devo avere un eroe dal cuore buono?”.
“Vegeta non è giusto! Ci serve l’aiuto di tutti”disse Crilin entrando in quel momento dalla finestra. Mancava solo lui. Il tappetto era praticamente scappato. Sua moglie aveva ordinato di restare a casa con Marron perché sarebbero andate lei e Uub. Uub e Marron però non erano rintracciabili. Di sicuro Marron dopo una giornata di impegnativo lavoro come infermiera era caduta in catalessi e lo stesso era successo al giovane allievo di Goku che aveva scoperto che essere il nuovo campione del mondo non è facile. Perciò mentre C18 telefonava a vuoto, lui era volato via arrivando in tempo per una nuova avventura. “Avete vinto, ma che nessun’altro provi a unirsi, siamo al completo. Per di più, visto che Kakaroth non c’è e sarà mio compito assicurarmi che tutti tornino a casa, appena la situazione si fa critica dovrete scappare senza fare storie. Questo vale per tutti, anche per quelli grandi, forti e vaccinati. D’accordo?”capitolò infine il principe dei saiyan. Tutti, perfino Crilin e Piccolo, non ebbero niente da protestare. “Conosco Bulma e per domani la navicella sarà pronta. Perciò trovate un posto per dormire. Domani dovremo essere riposati”concluse Vegeta. Kamy dormì con Bra. Gohan e Videl poterono usufruire del letto matrimoniale dei coniugi Brief. Junior meditava in volo nella stanza degli ospiti, sotto lo sguardo preoccupato di Chichi. Ormai era da tanto che Piccolo era dalla loro parte, ma vederlo levitare nel cuore della notte le metteva ansia. Pian piano cominciò a badarci sempre meno perché aveva cose più importanti a cui pensare, ad esempio il suo Goku. Crilin dormì in una branda nella stanza di Vetrunks. A casa C18 si rassegnava. Da un po’ di tempo suo marito si comportava peggio dei saiyan. Bulma lavorò tutta la notte e Vegeta rimase sveglio a sorvegliare l’occupante del suo divano che non dava segni di ripresa. Goten, utilizzando un sacco a pelo, andò a dormire nella stanza da letto di Trunks e Pan. In fondo era migliore amico d’infanzia con il primo e zio della seconda.
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noooo continua ti pregoooo!!!!! hai fatto finire questa parte sul più bello!!! :mattarel: :burn:
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già son d'accordo proprio sul più bello ....... comunque brava come sempre !
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$kҸ ฿ŁΔÇk ϟ spero ti vada bene la continuazione. Tu e Sheila scusatemi per il ritardo, non ci sono stata.
Sheila come sempre mille grazie!
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Cap.3 Ritorno al passato I° parte
Il giorno dopo una stanchissima Bulma, con enormi occhiaie, ma la tipica soddisfazione di chi ha appena inventato qualcosa di nuovo e incredibile, presentò la sua nuova invenzione. “A me sembra la solita navicella spaziale”fece notare Goten e per poco non fu sbranato vivo dalla scienziata. “Così questo “coso” dovrebbe portarci nell’aldilà?”chiese Vegeta serio. Dopo tutto quel tempo avrebbe rivisto il suo popolo. Per la prima volta dopo tanto tempo temeva un giudizio da parte loro. Era cambiato e ormai, tranne il sangue e l’amore per la battaglia, poco del principe dei saiyan era rimasto. Non si era rammollito, ma tutto sommato non era nemmeno l'assassino che avrebbero voluto. In fondo ora era più felice di quanto sarebbe mai potuto essere restando quello che era, rimanendo un mercenario soprattutto. No, non si pentiva delle sue scelte. Avrebbe rifatto tutto da capo, magari evitando qualche errore, ma l’importante era arrivare a quel futuro. “Non è un “coso” e non “dovrebbe”, vi porterà a destinazione”disse orgogliosa Bulma. “Chi arriva prima a bordo”disse Vetrunks salendo a bordo di corsa. “Il sedile davanti è mio”disse Bra seguendolo a ruota. “Aspettate. Io ne voglio uno vicino agli oblò semmai mi venisse da vomitare”aggiunse Crilin buttandosi nella corsa. “L’ultimo che sale è un rimbambito”disse scherzando Goten lanciando una diretta sfida a Trunks, che ovviamente non se lo fece ripetere due volte. “Uomini. Pensano solo a sfidarsi. Ora glielo faccio vedere io che anche noi donne ci sappiamo far valere”disse Pan affrettandosi a raggiungerli. “Non ho nessuna intenzione di essere una rimbambita”disse Kamy euforica correndogli appresso. “Ci conviene salire anche noi”disse Piccolo strappando Vegeta ai suoi pensieri. “Umhp”rispose semplicemente il saiyan, aggiungendo un cenno positivo del capo. Perciò si preparavano a partire. All’interno si stavano già litigando su chi si dovesse mettere ai comandi. “Guido io”disse il saiyan maggiore chiudendo il discorso. Si sistemò al posto di guida, mentre gli altri si sedevano e allacciavano le cinture. Il principe dei saiyan sorrise e a quel segno si chiesero se lasciare guidare lui fosse stato una buona idea. “Tenetevi. Ora si balla”disse Vegeta accendendo il motore. Era esattamente una navicella spaziale e lui era il miglior astro-pilota che avesse mai varcato lo spazio. La navicella partì a razzo.
Bulma era andata con la macchina volante da Balzar a prendere dei fagioli magici. Era andata e tornata, ma purtroppo a Goku non avevano fatto effetto. La scienziata tentava di aiutare la sua amica, in ansia per le condizioni del marito. Standogli accanto si era accorta che per il saiyan era Chichi la migliore medicina. Quando Goku aveva un incubo o sembrava peggiorare, bastava la voce accorata e gentile della moglie per calmarsi subito. Bulma era convinta che fosse successa la stessa cosa durante la lotta con i cyborg. Visto che Chichi in quel momento non poteva occuparsi anche di May, continua a badarci Videl. In fondo lei c’era già passata con Pan, quando era piccola. Le aveva dato da mangiare e ora la passeggiava avanti e indietro. Un occhio lo dava anche al ragazzo addormentato sul divano. Una volta preso il senzu era guarito istantaneamente, ma doveva essere veramente stanco e perciò aveva continuato a dormire imperterrito. Pian piano però sembrò risvegliarsi. Videl chiamò e Bulma si precipitò. Il ragazzo si guardava intorno confuso. Sembrava preoccupato e nervoso. “Abita qui mio fratello, il principe ereditario Vegeta?”disse velocemente, ma mantenendo lo stesso un atteggiamento altolocato. “Si. E’ mio marito, ma è partito. Adesso si trova nell’aldilà per trovare una cura per un nostro caro amico che è stato avvelenato”rispose Bulma. “Allora corre un grave pericolo, sono venuto qui apposta per avvisarvi. Quegli uomini che vi hanno attaccato volevano proprio questo”disse arrabbiato. Non era riuscito ad avvisarli. “Cosa?!”chiesero in coro spaventate entrambe le donne.
Guardando fuori dagli oblò si vedeva uno sfondo strano, quasi un arcobaleno in blu a forma di grande galleria in movimento, più o meno lo stesso sfondo che si poteva vedere in un teletrasporto fatto a rallentatore. Vegeta andava molto veloce, ma riusciva a schivare, quasi fossero stati una tempesta di meteoriti nello spazio, lo stesso strani agglomerati neri che sembravano pulsare come materia viva. Si fermarono in una zona deserta, prima di arrivare. Vegeta parcheggiò dentro quella che sembrava una gola, in modo da rendere invisibile l’enorme mezzo di trasporto. “Non ho nessuna intenzione di farmi riconoscere dagli altri saiyan. Vediamo di fare le cose in fretta e andarcene. Qui ho un mantello per ognuno di noi. In questo luogo, tranne Kamy, siete tutti sconosciuti perciò potrete usare i vostri veri nomi, evitandoli ovviamente se incontreremo tipi come Freezer o Cell. Evitate di chiamare Kamy per nome. Per quanto riguarda me dovrete cambiare solo le iniziale e sarò irriconoscibile”. “Da come parli sembra che tu abbia in mente un nome preciso”lo interruppe Piccolo. “Pigeta”confermò Vegeta. Nel silenzio più totale, dovuto anche all’eccitazione del momento, ognuno indossò un mantello nero che lo copriva completamente. Le misure erano a pennello perché erano fatti di un tessuto particolare che a seconda poteva allargarsi o restringersi, un invenzione di Bulma nata perfezionando al limite la stoffa della Battle Suit. Una volta scesi il panorama che si presentò davanti ai loro occhi era tetro e orribile, addirittura il cielo, se così si poteva definire, sembrava impregnato di malvagità e paura. Vetrunks afferrò la mano di sua madre che a sua volta si avvicinò a Trunks, Bra rabbrividì e si affiancò a Goten, Crilin si sentiva a disagio e invidiava la calma serafica di Piccolo, Gohan strinse più forte il suo libro. Kamy ormai si sentiva come a casa, ma doveva ricordarsi che non andava a fare una visita di cortesia ad amici e parenti. Però un dubbio la attanagliava e si allontanò dal gruppo, che si ammassava compatto e unito in un punto, avvicinandosi a Vegeta che era rimasto dietro in disparte. “Perché hai scelto quel nome? In saiyan “Ve” vuol dire “re” mentre “geta” significa “dei soli”. Mentre sostituendo il “Pi” vuol dire “Schiavo dei soli”. E’ un nome terribile!”. “In fondo non sono realmente schiavo del mio ruolo? Per di più è contro la mia natura fare una cosa simile, nessuno dei saiyan potrebbe immaginare un simile giochetto. Inoltre a nessuno verrebbe mai in mente la realtà e i nostri compagni non hanno idea del significato. E’ tutto okey”disse Vegeta chiudendo il discorso. Raggiunsero i loro compagni.
La prima difficoltà si presentava all’ingresso, ma una volta passati le cose sarebbero andate lisce come l’olio. Vegeta si armò di faccia tosta e chiese il permesso di entrare all’annoiata guardia saiyan, armata fino ai denti, che bloccava il passaggio. “Qui possono entrare solo persone accompagnate da un saiyan con il permesso o una motivazione. Avete un permesso e un saiyan?”disse quello ripetendo una pappardella imparata a memoria. “Io sono un saiyan”disse Vegeta levandosi il cappuccio. Era cambiato a tal punto sulla terra che solo chi lo conosceva bene poteva forse riconoscerlo. Soprattutto i capelli, tagliati a metà per una kienzan lanciato per sbaglio da Bra quando era piccola. “Nome, classe, motivo della venuta”altro ritornello. “Pigeta, terza classe. Veniamo a vedere se a palazzo hanno bisogno di manovalanza”disse Vegeta come se fosse la più lampante delle verità. Rimasero tutti a bocca aperta. Come faceva un principe così orgoglioso a farsi passare in maniera così normale per una terza classe? “Si ho sentito anch’io che cercano, ma non guerrieri” “Io sono una terza classe, ma non sono un bravo guerriero perciò mi hanno retrocesso a medico”mentì spudoratamente Vegeta. “Dimostramelo”disse il guardiano. Erano rari i medici tra i saiyan. “Direi che da alcune macchie che ti butterano il volto, da piccolo hai preso la “varicella saiyan”, che non è molto comune. Perciò, anche se lo scouter è di una seconda classe, tu sei alla stregua della terza”disse Vegeta. Il suo sogno segreto era di diventare medico e sulla terra, all’insaputa di tutti tranne che di Bulma, aveva frequentato il classico per poi iscriversi in medicina e passare a pieni voti. Accorgendosi di aver fatto arrabbiare la guardia, colpita e affondata, aggiunse: “Comunque sei sempre più forte di me”. “Dimostriamo anche questo”disse arrabbiata la guardia, che voleva solo sfogarsi. Vegeta vide arrivare quel pugno a una velocità così rallentata da parere ridicola, ma doveva farsi colpire, in fondo non gli avrebbe fatto nulla. Quando il colpo arrivò fu abbastanza pronto da spiccare un salto, facendo finta che il colpo lo avesse sbalzato via anche di parecchio. Si rialzo facendo finta di essersi fatto male, mentre i suoi compagni lo guardavano a bocca spalancata. Meritava l’oscar, ma probabilmente a giocare dalla loro parte la mancanza di 'pericoli' al suo orgoglio come Bulma o Goku. “Va bene. Mi hai convinto. Passate”disse soddisfatta la guardia.
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Vegeta si sentiva a casa e forse solo allora si rese conto di quanto avesse avuto veramente nostalgia. Le città erano sovrappopolate eppure era tutto incredibilmente pulito. Anche se erano delle metropoli non erano caotiche, anzi regnava il più assoluto silenzio. Eppure segni di vita c’è n’erano eccome. Bastava girare nei vicoli per vedere fin troppo movimento. C’era infatti sempre qualche bar dove i guerrieri delle terze classi andavano a bere e bastava un nonnulla per scatenare delle gigantesche risse, dove anche le donne, più pericolose dei maschi a volte, partecipavano. Volavano denti, si rischiava di finire massacrati e coi vestiti laceri, ma alla fine nessuno rischiava la vita e tutti si divertivano. Almeno questo gli raccontava Radisch, perché lui, essendo il principe non ci era mai potuto entrare. Dovettero camminare parecchio. Quando, in mezzo a quella città caotica apparve nella sua magnificenza il palazzo. Tutti rimasero a bocca aperta, anche Kamy che già lo conosceva, mentre Vegeta si sentì schiacciato dal peso dei ricordi. “Casa mia”mormorò senza poterlo evitare. Trunks si avvicinò al padre e poggiandogli una mano sulla spalla disse: “Mi sarebbe piaciuto crescere lì dentro. Avrei voluto essere un principe dei saiyan come te”disse il giovane e il padre sorrise. Un sorriso triste, di chi si trova fuori dal tempo a vedere una fetta di passato che rimane incontaminata pur non esistendo più.
Lì infatti il tempo si era fermato. Ogni giorno tutti facevano le stesse cose, in eterno. Cambiavano pochi dettagli, ma tutto si ripeteva sempre uguale. Si avvicinarono alle guardie all’ingresso. Poste al grande cancello, che dava sul gigantesco e meraviglioso giardino che circondava l’intero palazzo. La pianta che cercavano loro si trovava dall’altra parte e per raggiungere quel luogo bisognava avere un permesso speciale, consentito solo al giardiniere. Questo non aveva mai fermato Vegeta quando era bambino e di sicuro non lo avrebbe fermato in quel momento, visto il motivo importante che lo spingeva. Le due guardie parlavano tra loro e a Vegeta venne da sorridere. Le ricordava quelle due guardie, si sorprese a scoprire che dopo tutti quegli anni le loro discussioni fossero le stesse. Si lamentavano del loro ingrato lavoro, di come fossero sfruttate, dell’alto tasso di licenziamenti all’interno del castello, di come il re fosse eccessivamente fedele più tutta una serie di voci di corridoio e gossip da due soldi. “Lo sapevi che la figlia della cugina, della cameriera ha avuto un figlio con il cugino del cuoco? Me l’ha detto mia sorella, che gliela ha detto il lattaio”diceva uno infiammato. “No. A me hanno detto che è il figlio del suocero fratello di latte di un nostro collega”rispondeva l’altro con l’aria di un cospiratore. Vegeta tossicchiò. Sapeva che lo odiavano. Era l’unica cosa in grado di interrompere le loro chiacchiere che altrimenti sarebbero durate in eterno. “Che volete?!”chiesero quelle seccate in coro. “Sappiamo che qui il tasso di licenziamento è molto alto. Cerchiamo lavoro”disse con il tono polemico di chi si vuole lamentare di questo mondo. Un ottima mossa perché si fece amici i due, che trovavano qualcun altro con cui condividere le loro lamentele, pericolose se arrivavano all’orecchio del regnante. “Si. Sempre la stessa storia. Solo ieri venti cameriere e tutte per motivi diversi”disse quello leggermente più alto. “Abbiamo perso l’ultimo lavavetri per una macchiolina invisibile”aggiunse quello leggermente più grasso. “Però dovete dirci le vostre qualifiche”si ricordò il primo. “Sguattero”iniziò indicando Crilin che rimase allibito. Perché a lui quel compito ingrato? “Musicista”disse indicando Junior che si segnò di eliminarlo appena possibile. “Addetto alla biblioteca con aiutante”continuò Vegeta incurante degli sguardi omicidi che cominciavano a fioccare, indicando il primogenito di Goku e Vetrunks. “Cameriere”guardando Bra, Kamy e Pan che andarono su tutte le furie. “Cuoco”disse poi indicando Goten. “Inventore”toccò a Trunks essere indicato. “Medico”finì Vegeta autodefinendosi. Tutti rimasero sconcertati quando a quell’ultima qualifica le guardie cominciarono a ridere sguaiate. “Ci dispiace”disse l’unica che riuscì a parlare rivolta a Vegeta, che chiuse gli occhi. Stava ribollendo d’ira e i suoi compagni lo videro. Odiava essere deriso e per evitare che il loro piano proseguito perfettamente fino a quel momento saltasse, lo spinsero dentro. Attraversando il giardino quasi correndo. Una volta dentro, vedendo che Vegeta non aveva più gli occhi iniettati di sangue e omicidi, iniziarono a lamentarsi per le loro cariche. Tutti meno Goten e Trunks che lavori simili già li facevano. Vetrunks inoltre invece di arrabbiarsi disse euforico: “Che bello nonno. E’ il mio sogno visitare quella biblioteca, visto che me la descrivi sempre”. Quella di Gohan più che una lamentela fu un chiarimento. “Perché?”chiese serio. “Di solito ragioni meglio. Se lì ti metti a studiare con mio nipote il libro, nessuno si insospettirà”disse Vegeta rispondendo prima al figlio maggiore di Goku. “Crilin tu sei l’unico maschio tra noi che sappia fare le faccende di casa. Sei voluto venire? Adesso stai zitto e segui il mio piano”rispose Vegeta con una democrazia pari a zero. Crilin sbuffò sonoramente. “Piccolo tu hai un super-udito che ti permette di avere un orecchio musicale in grado di insegnarti qualsiasi strumento. Fatti mettere tra quelli che suonano per i regnanti, così avverti se mio padre decide di andare in giro a controllare. Preferirei evitarlo”disse zittendo l’irato namecciano. Kamy si fece portavoce per tutte. “Non ti ci mettere anche tu. Lo sai bene che gli unici incarichi per una donna sono quello o fare la guerriera”rispose Vegeta a tono. “Non ho intenzione di mettervi in situazioni spiacevoli. Presserò per farvi entrare in cucina come aiuto-cuoche”aggiunse poi riuscendo finalmente a placare le tre che parevano belve inferocite. Risolti i problemi interni, ignorando Crilin che rumoreggiava, lasciarono definitivamente il giardino ed entrarono. L’interno era incredibilmente suggestivo. Grandi scalinate di marmo portavano ai piani superiori. Tutti gli ambienti avevano meravigliosi drappeggi e stoffe che parevano orientali e immensi tappeti rossi. Le grande colonne arrivavano sin nella sala del trono, a cui si accedeva attraverso una gigantesca porta d’oro, i cui battenti ricordavano delle gigantesche conchiglia a spirale. Erano socchiuse e in fondo si poteva ammirare il trono, in quel momento vuoto, con un enorme schienale con una V circondata da fiamme. Ai lati stavano impettiti i soldati, annoiati, come se aspettassero da troppo tempo il re che quel giorno tardava ad arrivare. I vetri rossi mettevano in ombra gran parte della sala creando un alone di mistero. Eppure il luogo era ugualmente illuminato, abbastanza per essere apprezzato. Sulle pareti ritratti i grandi re del passato e le loro incredibili gesta. Si respirava un'aria di regalità che ricopriva gli abitanti di quel luogo di un alone di superiorità. Lì dentro si poteva solo portare rispetto a quella casata di antico fasto e prestigio. Ora tutti finalmente capivano perché Vegeta si era sempre sentito fuori posto. Lui era un principe e anche se non lo ammetteva era frustrante dover vivere come un nessuno. Già nel sangue scorreva sangue blu e non essere il migliore sotto il peso di tutti quei secoli di storia doveva pesargli veramente.