Visualizzazione Stampabile
-
Il tuo stile è inconfondibile:sisi:
mi chiedo se i nostri eroi abbiano tutti la tessera del Partito dell'Amore:lol:
Ci tieni sulle spine, eh? tutte queste ricerche e non sappiamo dov'è Vegeta...mah...chissà dove andrai a parare...questa sparizione non mi convince, specialmente visto che il tutto è ambientato nel dopo GT...non resta che attendere.
-
e si Nappa ha proprio ragione ci tieni sulle spine.....infondo è meglio cosi ....perchè la storia diventa sempre più intrigante ^^ ^^ ihihihi ...complimenti
-
Come vedi Nappa, quasi tutti, almeno uno ha la tessera del partito dei sensi di colpa xD. Spero che con tutta questa attesa non ti sia immaginato chissà chè, non vorrei deludere con i prossimi capitoli. ^\\\^.
Sheila, le sorprese non sono ancora finite, come vedi. Spero che ti piaceranno anche i prossimi.
-
Cap.6 Musica notturna
““Aspettami Pual!”urlo al mio piccolo amico. Che bella giornata. Si, è incredibilmente fredda, ma in fondo siamo a dicembre. Oggi è il 29 dicembre. Stasera vado a trovare la mia Marion. Credo che stavolta, che questa volta, sia quella giusta. Ho finalmente voltato pagina. Come famoso giocatore di baseball sono ben sistemato e ho abbastanza soldi per comprarle dei fiori, ma vuoi mettere il piacere di raccoglierglieli io? In fondo visto che ho quasi completamente smesso di combattere, questi poteri li devo pure saperli riutilizzare? Perciò con una piccola volata ho raggiunto in pochissimo tempo le montagne. Pual mi ha accompagnato, lui è un esperto di fiori e mi saprà consigliare. Quando all’improvviso un urlo. Gli uccelli prendono il volo. Una grande luce seguita da grande esplosione. Pual terrorizzato a morte è venuto a nascondersi tra le mie braccia. Anche io sono preoccupato. Spero che non sia l’ennesima minaccia. Corro in quella direzione. Mentre io vado verso quella direzione, gli animali della foresta vanno dal lato opposto, temendo un nuovo pericolo. Più mi avvicino al punto dell’esplosione, più vedo che la foresta è stata rasa al suolo. Deve essere stata un esplosione veramente potente. Mi avvicino sempre di più, mentre Pual resta indietro spaventato. “Yamcha stai attento”mi raccomanda. “Sta tranquillo Pual. Sono finiti i tempi in cui facevo l’eroe. Se ci fosse qualche guaio grosso scappo e vado avvertire Goku”dico sorridendo, ma in fon sono preoccupato. L’immagine di C19 che mi aveva quasi ucciso in pochi secondi mi si affaccia alla mente. Arrivo esattamente nel punto in cui è avvenuta l’esplosione e rimango paralizzato. “Tu” avrei dovuto immaginarlo. Mi avvicino. Sei a terra riverso, privo di coscienza. Posso quasi immaginarmi cos’è successo. Stavi sicuramente provando qualche nuova tecnica, hai perso il controllo e hai completamente distrutto questa parte di foresta. In fondo a te cosa te ne potrebbe importare? Sei sempre stato un egoista Vegeta. Sicuramente tra un po’ ti riprenderai e te ne andrai. Mi volto. Non mi interessa. Certo Bulma si preoccuperà se non torni subito a casa, ma provo ancora troppo rancore per te. Mi hai rubato la ragazza, hai ordinato a quel mostriciattolo di un saibaiman di eliminarmi, ti sei sempre sentito superiore e non hai mai perso un occasione per prendermi in giro. Eppure so che stavolta c’è qualcosa di diverso. I minuti passano e tu sei sempre immobile, non dai nemmeno segni di vita. All’immagine davanti ai miei occhi si sovrappone quella in cui tu, più morto che vivo, crollavi sulle macerie della navicella dopo un immane esplosione. Nella mia mente l’immagine di Bulma terrorizzata mentre ti soccorre e il mio senso di colpa. E’ stata tutta colpa mia, ho manomesso io la gravità, ma non mi aspettavo saltasse tutto. Ero stato guidato dalla gelosia. Ero geloso perché tu potevi allenarti fino a 300g e io non riuscivo nemmeno a sopravvivere a quella gravità, geloso per gli sguardi che Bulma, allora fidanzata con me, lanciava a te. Maledizione, ero quasi riuscito ad eliminarti, non mi sentivo in colpa allora e devo sentirmi adesso simile a un verme? So che mi odierò per questo, ma non posso fare altrimenti. Ti carico in spalla. “Pual vieni dobbiamo andare di corsa a casa”. Il mio amico mi raggiunge e spalanca la bocca vedendoti. Non gli lascio nemmeno il tempo di parlare. Mi alzo in volo e mi dirigo verso il mio appartamento.”
“Che mal di testa. Dove sono? Apro gli occhi, ma non riconosco il tetto che sto fissando. Ero nella foresta, poi ho avuto un altro attacco. Non capisco come faccio a essere finito qui. “Finalmente ti sei svegliato. Hai dormito nove ore filate. Per colpa tua ho dovuto disdire un appuntamento con la mia ragazza”mi dice una voce incredibilmente astiosa. Sembro io quando sono veramente incavolato, bè, almeno la mia voce non fa l'effetto di una gallina, ammetto di avere un tono più forte solitamente. Ci metto un po’ a focalizzare il padrone della voce e mi prende quasi un colpo. Perché diavolo proprio Yamcha? E' il peggior candidato dopo Freezer e un avversario che mi vuole morto in mille pezzi. “Come…come ci sono finito qui?”chiedo visibilmente nervoso. Soltanto che la mia voce, la mia stessa voce mi spaventa. E’ eccessivamente flebile, non sembra nemmeno più la mia, ecco, e io che pensavo al mio solito tono, ci speravo casomai. “Sempre il solito. Ringraziare è troppo difficile. Comunque sei qui perché ho avuto la strana idea di soccorrerti. Sai non mi sei sembrato al massimo della forma. A consolidare la mia ipotesi il fatto che mentre ti portavo qui hai anche vomitato sui miei vestiti migliori”mi dice visibilmente alterato. In fondo posso capirlo. Se qualcuno, che francamente non sopporto, mi vomitasse pure addosso dopo che lo salvato, mi arrabbierei parecchio. “Tsk, non miravo certo a questo...”mormoro prima che tutto torni a farsi oscuro.”.
“Non ci credo. Mi ha chiesto scusa. Lo guardo visibilmente sorpreso. Sto per chiedergli qualcosa, ma mi rendo conto che è svenuto nuovamente. E’ conciato veramente male. Pual mi guarda serio. “Potevi trattarlo un po’ meglio. Non vedi che sta male?”mi dice torvo. “Hai ragione. Appena si riprende mi scuso”rispondo io abbozzando un sorriso. Non credo che lo farò, ma in fondo è già tanto che l'ho accettato sotto il mio tetto. “Perché non hai avvertito Bulma che è qui?”. Ci rifletto un attimo. E’ una bella domanda. “Per quello che ha detto; mentre era incosciente ha mormorato: “Non avvicinarti Bulma, non avvicinarti”. Suppongo che abbiano litigato o qualcosa del genere, perciò non credo voglia essere trovato. Glielo chiederò appena si sveglia”rispondo. Mi avviò verso la cucina, ma prima mi volto un attimo. Può sembrare strano, ma mi sono convinto che al saiyan non rimanga poi tanto da vivere. E’ uno strano pensiero, ma non riesco a togliermelo dalla mente. Mi dico che mi sto rincitrullendo ed entro in cucina.”
“Se fino a qualche giorno fa mi avessero detto che Yamcha mi avrebbe ospitato a casa sua, non ci avrei creduto. Mi sento sempre più debole. Non ho nemmeno voglia di mangiare e la testa mi scoppia. Accidenti, devo essere proprio mezzo andato per non aver fatto ancora esplodere questo posto o essersermene andato da una finestra. Forse la verità è che tra tutti i posti in cui quella banda di scatenati mi cercherà, questo non compare. “Allora che hai fatto?”mi chiede Yamcha. Da quello che ho capito sono ormai quattro giorni che sono scappato e dall’ultima volta in cui sono svenuto davanti a lui sono passate due ore. Sono le otto di sera, a casa staranno cenando senza di me. Non mi va di raccontare tutto quello che mi è successo, ma non è giusto che il terrestre rischi la vita per avermi voluto aiutare. Gli spiego a grandi linee lo strano fenomeno che mi sta accadendo. “Bel problema. Non ti preoccupare però, non ho intenzione di buttarti fuori di casa”mi dice sorridendo. Si rende conto del pericolo che corre? Non ho nessuna intenzione di averlo sulla coscienza. Cerco di alzarmi, ma è inutile. La testa comincia a girarmi e ripiombo sul divano. “Non hai nemmeno la forza di alzarti. Perciò rimani qui fino a che non ti riprendi”mi dice con sorriso e sembra sincero. In fondo questo terrestrucolo non è poi tanto male, se lo conosci meglio. Certo non posso dimenticare quanto la mia Donna ha sofferto mentre era fidanzata con lui. Piangeva sempre e avevo una voglia di affettarlo incredibile. Bulma, già…”Ti prego non dire alla mia Donna, ne a gli altri, dove sono”mi ritrovo a chiedergli. “Se è questo che vuoi…”. “Si”rispondo deciso. “D’accordo”mi risponde e vedo un velo di tristezza nei suoi occhi. La testa comincia a bruciarmi. Fortunatamente non è un'altro attacco. In compenso sento la mia coscienza abbandonarmi. Scommettiamo che sto svenendo di nuovo?”
-
“Silenzio. Per tutto la vita l’ho inseguito e cercato, ma ora mi rendo conto qual è il particolare silenzio che amo. Ora che sono in completo silenzio, mi rendo conto che ormai mi sono abituato ad alcuni rumori. Mi alzò. La verità è che a svegliarmi è stato un motivo ben preciso. La testa mi continua a girare, ma riesco comunque a mettermi in piedi. Mi dirigo verso il bagno. E’ una cosa normale eppure anche questo mi sembra diverso. A casa normalmente il bagno più utilizzato, in una casa con almeno 200 bagni utilizziamo tutti lo stesso, è sempre occupato da Bra. Visto che lei ci passa delle ore si formano le file. Quando finalmente si apre, evento più unico che raro, inizia una corsa alla “Matrix” per riuscire ad entrarci prima degli altri. Se sono contro Trunks vinco sempre, ma se la mia rivale è Bulma non ho possibilità di riuscita. Bulma, dalla quale Bra ha preso, ci mette un altro paio ore di tempo. Il bagno della Gr, una volta sempre libero, è il bagno preferito di Vetrunks perciò mi tocca aspettare sempre. Qui invece è tutto così semplice, come credo che sia in ogni parte del mondo. Scommetto che se volessi starci chiuso tutto il giorno nessuno mi direbbe niente, invece a casa appena entrato già c’è qualcuno fuori dalla porta che comincia a farti fretta. Possono sembrare pensieri così stupidi, eppure mi ricordano casa mia, la mia famiglia rumorosa e mi rendo conto quanto mi mancano.
Voglio dare un occhiata in giro per casa. Non sono un ficcanaso e non mi interessa, ma voglia passarmi il tempo. Mi sono stufato di dormire sempre. Come immaginavo è una casa spartana, tipica dello scapolo. E’ strano che sia così pulita, mi sa che è quella specie di cosetto blu parlante a pulire. Sul tavolo trovo un biglietto. E’ del terrestre che mi dice che è andato ad allenarsi con i “Titans” portando con se “Pual”, ossia il suo strano amico. Non so che cosa siano i “Titans”, ma suppongo che sia la squadra di quello strano gioco terrestre per cui “lavora”. Certo io non sono il più idoneo per parlare di lavori, ma fare quello che fa lui per tutti quei soldi mi sembra assurdo, quasi quasi vendendo un pianeta guadagnavo di meno. Non capisco poi perché mi abbia avvertito. Questa è casa sua e può fare ciò che vuole, a parte che non mi interessa assolutamente che fa. Se Bulma non mi obbligasse, io non direi mai dove vado. Certo che fuori si sta facendo scuro. Avrei una mezza idea di sloggiare, ma stasera non ne sono proprio in grado. Domani all’alba me ne vado. Stanotte però non mi farà male un tetto sulla testa. Mi sento veramente meglio, forse potrò mettere in pratica il mio piano. Secondo i miei calcoli, la potenza della mia aura a ogni attacco aumenta in modo esponenziale, perciò nell’arco di un paio di attacchi arriverà a un livello tale prima da distruggere intere città e poi addirittura tutta la terra. Non ho nessuna intenzione di essere la causa dell’ esplosione di questo pianeta perciò appena possibile ruberò una navicella della Capsule e co. e lascerò definitivamente la terra. Assurda la vita. Quando me ne volevo disperatamente andare ero impantanato qui e ora che voglio restare me ne devo andare. Non posso fare altrimenti”.
Yamcha aveva una sete terribile. Dopo essere tornato tardi dagli allenamenti era andato a dormire senza nemmeno mangiare e perciò non aveva nemmeno bevuto. Si alzò per andare a bere. Una volta in cucina si riempì un bicchiere d’acqua. Rimase bloccato alla porta mentre usciva dalla sorpresa. Lo spettacolo che si presentava ai suoi occhi lo aveva annichilito. Gli sfuggì di mano il bicchiere e si ruppe rovesciano l’acqua sul pavimento. Il saiyan addormentato era sospeso a un metro dal divano dove era sdraiato fino a poco prima. Una luce attorno a lui illuminava il buio della stanza. Uno strano simbolo spiccava sulla sua fronte. Yamcha si convinse che era lo strano fenomeno che il sayan aveva descritto e si preparò a scappare. Fu fermato da una melodia. Era così bella da incantarlo. Una voce suggestiva, ma incredibilmente triste cantava. Forse la cosa più assurdo di tutti quegli eventi fu a chi la voce apparteneva. Era il saiyan stesso, mentre dormiva a cantarla, sotto l’effetto di chissà qualche incantesimo. Poi pian piano melodia e luce si spensero, tutto tornò normale e il corpo addormentato del principe si posò nuovamente sul divano. Fu quello a convincere Yamcha che la situazione era più strana del previsto. Sveglio Pual dicendogli: “Svegliati Pual andiamo da Bulma”. Il piccolo folletto blu non credeva alle sue pelose orecchie.
“Non aveva promesso a Vegeta di non dire niente?”. “Si è vero, ma questa volta ho intenzione di fare la cosa giusta. Quel saiyan è in guai troppo grossi per risolverli da solo e ha bisogno d’aiuto. Mi ero sbagliato sul suo conto e inoltre Bulma non mi perdonerebbe mai se a causa di una mia “stupida” promessa l’uomo che ama dovesse morire”disse cercando di fare più piano possibile, per non svegliare Vegeta nell’altra stanza. Così i due uscirono nel cuore della notte”.
Goku si sedette su una roccia. Ormai era l’unico che ancora riusciva a cercare. Aveva mandato tutti a casa, certe volte anche a forza. Non voleva che qualcuno si sentisse male. Così cala il nero sipario della notte anche sul quarto giorno di ricerche. “Testone perché devi fare sempre tutto da solo. Non hai ancora capito che da soli nessuno di noi riesce a farcela. Nemmeno io, e si che tu mi consideri quasi invincibile. Ho cercato di mettermi in contatto con Bulma, ma mi hanno detto che si è chiuso in laboratorio da poco dopo la tua scomparsa e si è portata le scorte alimentari. Non esce nemmeno per andare in bagno, visto che ne ha uno incorporato nel laboratorio. La stanchezza sta cominciando a farsi sentire anche per me. Il mio sguardo si perde tra le stelle. Non scorderò mai quando all’allenamento-campeggio che facciamo la domenica abbiamo portato anche le nostri mogli. Alla fine della giornata ci siamo stesi tutti e quattro sull’erba. Noi eravamo stanchi morti e volevamo dormire mentre le nostre consorti volevano un momento romantico. Chichi mi chiese se sapevo indicarle qualche “costellazione” e io cominciai a inventare. Quella del prosciutto, quella della cotoletta, quella dei bastoncini di pesce. Mia moglie, credendo che la stessi prendendo in giro, cominciò ad arrabbiarsi. Fortunatamente sei entrato in scena tu. Non lo hai fatto per aiutarmi, solo perché volevi dormire e con le urla di mia moglie sarebbe diventato impossibile. Conoscevi tutte le costellazioni possibili, le stelle che le componevano e addirittura le storie. Sarà perché le hai girate tutte. Ci sono stato nello spazio, non sono cambiato molto, invece tu sembra che ti sia portato dentro un pezzo di quell’infinito cielo.”
-
Bel capitolo:ok: Yamcha che gioca a baseball era nei filler dell'anime, giusto?
Vegeta sta diventando una minaccia per la Terra stessa...questa piega mi incuriosisce sempre più.
Ti segnalo 3 errori di distrazione:
-dovresti correggere privo di conoscenza con privo di coscienza
-sayabamen = saibaiman
-All'inizio sostituisci urlò con urlo
-
uaoooo bellissimo questo capitolo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
-
Nappa ti ringrazio per la segnalazione. Non so proprio come farei senza di te, ho corretto, grazie ancora ^^.
Sì, mi sembra di si. Mi ha molto colpito quella particolare 'professione' di Yamcha in quel filler.
Sheila, tu sei davvero, ma davvero, troppo buona ^_^
-
Cap.7 Verità rivelata.
Io la famosa Bulma Brief altro non sono che una donna fragile. Quante volte me lo hai detto tu. All’orecchio, nelle fredde sere d’inverno in cui utilizzavo il calore della tua aura. Che strano un tempo lontano temevo le manifestazione di energia, di potere, di magia, ma quando si trattava di te era tutto diverso. Avevo finito non solo per accettare, ma anche per apprezzare quelle tue doti straordinarie. Chichi, ha continuato a temerle, rinfacciando ai suoi famigliari che diventare ssj per lei era come se diventassero teppisti. Io invece, forse condizionata dai tuoi sogni, ho visto nel supersaiyan uno spettacolo meraviglioso e irripetibile. Stavolta invece è diverso, e proprio a causa di un tuo potere fuori controllo, che paradossalmente si tinge dello stesso oro, che rischiamo di perderci. Bevo un po’ di caffé dalla tazza rosa con inciso sopra il mio nome. La tazza grande che tiro fuori per le emergenze, quando devo rimanere sveglia per ore così lunghe e complesse da parere infinite. Nella mia mente devo continuare a ripetermi che va tutto bene, o la mia vita mi sembrerebbe così vuota da impormi di fermarmi e di cadere in un profondo nichilismo. Al contrario adesso cominciò a lavorare ancora più freneticamente. Non mettevo tanto impegno in un lavoro dalla creazione del telecomando per disattivare i cyborg del Dottor. Gero. Adesso, anzi, non ho l’assillo di Trunks, che allora nemmeno arrivato all’anno richiedeva le attenzioni della sua mamma. Il piccolo frammento di vetro macchiato del sangue dell’uomo che amo gira sotto un gigantesco microscopio, mandando poi le informazioni trasformate in numeri e logaritmi al mio sofisticato computer. Non so niente di medicina, ma qui è di energia e impulsi che si stava parlando. Non altro dal concetto di base del radar cerca-sfere. Ho perso la cognizione del tempo, ma dalla luce che filtrava dalla finestra intuisco che è quasi l’alba. Questo luogo angusto e scuro sembra, al limitare con quella piccola apertura, tingersi di un rosa tenue che mi mette addosso una tristezza indefinita. Calcoli su calcoli, strani simboli, in tutto quello in cui solo io riesco ad orientarmi occupano però la mia attenzione e la mia visuale. Ci sarà tempo poi, in un imprecisato dopo, per distrarmi. Quando arrivano i risultati il terreno sembra cedermi sotto i piedi. No, non ci credo, non posso o meglio non voglio crederci. Rifaccio più volte l’operazione, in continuazione, ripetendo le stesse mosse come un automa che è costretto a farlo all’infinito, ma purtroppo il risultato è sempre lo stesso. Una lacrima, una sola, sfugge al mio controllo. La piccola goccia salata rotola lungo il mio viso, per andare a morire cadendo sulla mia mano. I risultati sono chiari. Quelle strane manifestazioni stanno “scaricando”, disperdendo, le energie vitali di Vegeta. Soltanto un altro attacco e sarà fatale. La disperazione è come un tunnel senza uscita. Ne entri silenziosamente, quasi senza accorgene e poi, stretta da ogni lato, non sai più come uscirne. Demoralizzata stò per spegnere tutto, quando il computer mi avverte: “C’è un messaggio per te”. Anche se in questo momento gli altri sentimenti sono passati in secondo piano, ne rimango comunque sorpresa. Nessuno conosce l’indirizzo di posta elettronica di questo computer. Decido di aprirla. In fondo sono sempre stata una donna curiosa e ogni distrazione in questo momento allontanerà ben più tristi elucubrazioni. Viene addirittura dal pianeta di Re Kaio.
Cara Bulma,
sono Re Kaio. Qui con me c’è un antenato di Vegeta . Re Vegeta I, conosciuto come il re del leggendario ssj, il primo re della dinastia o per gli amici Vargas. Essendo un eroe è uno dei pochi sayan che si è guadagnato il diritto di poter venire da me. Il suo ssj leggendario, il primo mai apparso, gli permise di salvare il suo pianeta dalla distruzione e perciò fu proclamato re. Lui cominciò a farsi chiamare come il suo pianeta, ossia Re Vegeta. Con i secoli il suo mito è stato storpiato o dimenticato. Da popolo pacifico, anche se amante della lotta e del sangue, i sayan sono diventati dei conquistatori spietati e hanno preso non più solo a difendere il loro mondo, ma ad attaccare anche quelli vicini. Il potere del leggendario ssj si è corrotto e da dono si è trasformato in maledizione portando chi lo possiede all’autodistruzione, lo si è visto con Broly . Il potere reale, quello puro, aspettava invece un re della dinastia che decidesse di non uccidere, ma proteggere, capace di trasformarsi in ssj per amore e non per nascita. Il simbolo che appare sulla fronte di Vegeta è proprio il simbolo reale. Purtroppo questo potere è troppo grande per essere gestito e sta portando Vegeta alla morte. Vargas mi ha detto che solo tu puoi salvarlo perché c’è qualcosa che solo tu puoi fare. Buona fortuna Bulma. Re Kaio
-
Quell’insetto blu portato di disgrazie e malaugurio come mai non mi ha detto cosa devo fare, invece di darmi questa lunga e inutile spiegazione? No, non devo prendermela con chi non ha colpa. In fondo Re Kahio a solo voluto aiutarmi, quando invece a lui poteva non interessare minimamente. Goku mi ha detto che anche Re Kahio aveva influito sulla decisione di risparmiare Vegeta al suo primo arrivo sulla terra, quando con un solo colpo Crilii avrebbe potuto prendersi la sua vita. Aveva sentito qualcosa di buono in lui e non sapeva quanto avesse ragione. Mentre una parte del mio cervello riflette su questo, un'altra parte di me riflette su altro. “Ci vuole qualcosa per stabilizare “ricaricare” la sua energia vitale. Qualcosa come un siero...sì, potrebbe andare”sussurro improvvisamente eccitata, folgorata da un idea che porta aria di speranza. Deciso ciò mi preparò per rimettermi a lavoro. Questo però non porta subito ai fatti, perché sento qualcuno che inzia a bussare insistentemente alla porta del laboratorio sotterraneo. Ero stata chiara, non volevo essere disturbata, ma le voci si fanno più concitate. Non posso ignorarle o non mi faranno lavorare in pace. Deve essere una serata di sorprese, perché non mi sarei mai aspettata l’identità dei visitatori. Erano Yamcha, Pual e Goku, che avevano incontrato per strada. Sono trafelati e cercano di spiegare tutti insieme, non ci capisco niente. Con parole tranquille e rilassanti li faccio calmare. Si decidono su chi debba parlare. Yamcha, con il volto di qualcuno che si sta sacrificando per il bene di tutti, comincia a spiegare. Non ci vuole molto per capire che carnefice teme tanto. Un istinto omicida mi assale quando con orrore scopro che Vegeta era in casa del mio ex e lui non lo aveva detto a nessuno. Sia perché così potevano andarlo a recuperare, sia perché erano giorni che tutti si ammazzavano a cercare. Ora tocca a me rivelare quello che ho scoperto. Mi tocca spiegare cose tutt’altro che positive, facendo rimanere basiti i miei increduli ascoltatori. Conosco Goku da una vita e credetemi se vi dico che era così stressato che avrebbe potuto avere in quel preciso istante una crisi di nervi che probabilmente avrebbe rischiato di portarlo alla distruzione di mezzo universo. Conosco un solo modo per calmare chi è in tale stato, offrire un thè come mi ha giustamente insegnato mia madre. Lo so che Goku è un alieno e forse con lui potrebbe avere diversi effetti, ma se ha funzionato anche con Tapion. Saliamo di sopra, ci sediamo in salotto e discutiamo della strategia. Offro il thè a tutti. Non posso rifiutarlo a Yamcha perché in fondo a sempre soccorso Vegeta, ma merita lo stesso una piccola punizione. Beve sempre bevande molto zuccherate e il thè con almeno tre zollette di zucchero, perciò glielo proprino senza aggiungendo un quintale di limone. Facendo il punto della situazione emergono come ulteriori negative notizie: 1)Non ho i dati, le informazioni e tutto ciò che mi potrebbe aiutare per creare il 'siero'. Recuperarli in così poco tempo è una vera impresa; 2)Goku, una volta teletrasportatosi a casa di Yamcha, Vegeta se n'era già andato. Al ritorno di Goku alla base, con un aria da generale, impartisco gli ordini:”Yamcha visto che è colpa tua se ce lo siamo persi nuovamente dovrai andare a cercarlo. Goku, tu procura tutto ciò che mi serve!"".
Bulma lavorava a pieno ritmo, battendo i tasti del computer a velocità folle come una forsennata. Yamcha e Pual cercarono ovunque senza successo. Mentre Goku, apparendo dai tavoli come un pescecane, o dagli angoli come un ladro furtivo o una spia in missione segreta, fregò da casa sua e da quelle dei suoi amici: tostapane, televisori, stereo e orologi digitali. I cosiddetti amici furono tutti convocati alla Capsule corp. per trovare una soluzione al problema. Era il suo modo per scaricare la tensione. In fondo non rubava realmente, perché se i suoi amici avessero saputo a cosa gli servivano quei pezzi glieli avrebbero ceduti senza problemi.
Finalmente la macchina fu pronta, ma prima che potessero collaudarla scattò l’allarme. Bulma aveva infatti collegato alla macchina un dispositivo che segnalava i livelli di energia di Vegeta e la vicinanza con il prossimo e definitivo attacco. Sentire suonare quella sirena voleva dire che il momento era prossimo. Dovevano trovarlo al più presto. In quel momento, il fragore di una navicella che si sta mettendo in moto proveniente dal giardino fece tremare l’intera casa. Goku, Bulma, Bra e Trunks, Pan e Vetrunk, Yamcha e Pual, Pan e Vetrunks, Junior, Khamy abbracciata con Elly per lo spavento, Crilii, Gohan e Goten si precipitarono nel giardino della Capsule co.. La navicella con cui Goku, Trunks e Pan erano andati in giro nello spazio alla ricerca delle sfere, stava prendendo quota. Alla guida c’era Vegeta. Si precipitarono tutti dentro il furgoncino air-car, o meglio la capsula 35 di Bulma. Nel gigantesco bagagliaio il relativo “piccolo” marchingegno di Bulma, grande quanto un uomo, chiamato “camera di fusione”, ultima speranza. La turchina spinse a tavoletta, ma se Vegeta avesse inserito la supervelocità, essendo lui tra i migliori stella-piloti dell’universo, non lo avrebbero più recuperato. Bulma con una mano guidava e con l’altra telefonò con il cell. alla navicella.
-
Un aggettivo: Bellissimo. In questo capitolo c'è tutto, finalmente si capisce un pò la storia della provenienza del simbolo reale. Anche qualche Saiyan è finito in Paradiso:lol:
Quindi Vegeta è destinato ad esaurirsi proprio a causa di questo enorme potere, interessante:sisi:
A rigor di logica, forse Goku avrebbe meritato di più questo potere, ma è una fan fiction, quindi, ben venga:lol:
Citazione:
Originariamente Scritto da
veggy fan
Goku mi ha detto che anche Re Kaioh aveva influito sulla decisione di risparmiare Vegeta al suo primo arrivo sulla terra, quando con un solo colpo Crilin avrebbe potuto prendersi la sua vita. Aveva sentito qualcosa di buono in lui e non sapeva quanto avesse ragione.
Parte un pò tirata, penso che Re Kaioh, al termine del primo combattimento tra Goku e Vegeta, si augurava solo la dipartita del Principe dei Saiyan, ma va bene così:ok:
Riuscirà Bulma a curare l'adorato marito?
-
O.O!!!!!!!!!! ho appena finito di leggere dall'inizio "tutta" e dico tutta la storia dal ritorno di goku a Vegeta che se ne va con la navicella... nn ho parole per esprimere ciò che sto provando ora... posso scoppiare a piangere??? :cry: :cry: :cry: il mio Vegeta!!!!!! testone!!! bellissimo mi hai fatto commuovere nn sai quanto ti stimo!!!!!! e devo ammettere che sono rimasta un po' sorpresa da quest cosa di Veggy che sta male perchè la mia ff incomincia cn una cosa simile e nn dico altro di cui potrei pentirmi :-P ti pregoooooooo nn far fare una brutta fine a Vegeta o vengo a cercarti!!! xD xD
-
bene bene bene il quadro è diventato molto più chiaro interessante.....non vedo l 'ora di leggere il seguito ...sei fenomenale come sempre ^^
-
Ammetto che hai ragione Nappa, forse quella parte è un pò tirata, chiedo perdono. In ogni caso le tue parole mi hanno reso davvero felicissima. Spero davvero di non deluderti strada facendo ^\\\^.
$kҸ ฿ŁΔÇk ϟ Davvero gentile da parte tua leggerti tutte queste pagine. Sì, sono perfida con Vegeta, ma non ci tengo a farmi eliminare xD. In ogni caso le tue parole mi hanno fatto molto piacere.
Sheila Fenomenale? Addirittura? Comunque, spero ti piacerà anche il seguito.
-
Ed ecco l'ultimo capito di 'Quando l'amore sconfigge anche la morte'. Na proseguirà anche dopo questo, ma spero vivamente vi piacerà.
Cap.8 Miracle
“Pianeta b13 inquadrato, inserire l’ipervelocità”mi dice il computer di bordo con una vocetta insopportabile e fastidiosa. Semplicemente, a essere sinceri, non sono dell’umore adatto per sopportare niente, soprattutto un tono così stridulo. Sto per eseguire, quando sento la voce di Bulma all’altoparlante. “Stupido di uno scimmione, non puoi andartene!!”.
“Non posso tornare”mormoro, mentre sto definitivamente per premere il bottone dell’ipervelocità. In quel momento un dolore acutissimo si spande per tutto il corpo, mentre il mio cervello sembra pulsare. Cominciò a tremare e mi accascio contro i comandi. E’ un altro attacco, ma stavolta è molto più forte dei precedenti. Sembra che il mondo si capovolga e si confonda mentre diventa lontano. In questo momento per me non esiste altro che questa sofferenza, stringo i denti, non voglio lasciarmi sopraffare del tutto, anche perché stavolta rischio di finire direttamente all’altro mondo. Sento che ogni fibra del mio essere sta bruciando e non posso fare a meno di urlare, ma paradossalmente sono così confuso che non riesco a sentire nemmeno la mia voce.
Vegeta perse il controllo del velivolo e la navicella precipitò al suolo. Bulma frenò di colpo, scendendo a tutta velocità, mentre gli altri si riprendevano dalla brusca frenata. La donna, con i capelli disordinati mossi dal vento e un espressione terrorizzata, arrivò alla carcassa dell’astronave. Iniziò a cercare tra le macerie della navicella ormai distrutta. Si ferì le mani, facendosele sanguinare. Lo trovò a terra, pochi metri più in là- Troppo debole per alzarsi, gli occhi socchiusi.
“Vegeta…”lo chiamò debolmente inginocchiandosi accanto a lui.
“E’…pericoloso…vattene via…”mormorò il principe dei saiyan tentando di scostarla.
La donna nel frattempo aveva iniziato a trafficare con l’antidoto.
“Fai che funzioni…fai che funzioni…”mormorò, mentre la sostanza veniva inserita nella fiala.
Gli altri avevano visto la scena da lontano, avvertendo ugualmente la drammaticità del momento. La donna inserì delicatamente l’ago in vena. Non era un medico e forse fu fortuna a farle trovare la vena per sbaglio.
Vegeta fissò, con i suoi intensi occhi neri di ossidiana, la figura della donna imprimendosela bene in mente. Una volta, un vecchio saggio gli aveva detto che anche se te ne vai, una parte di te resta alle persone che hai lasciato. Perché allora non poteva portarsi qualcosa di lei con se? Chiuse gli occhi scivolando di lato.
“Ti prego…”sussurrò Bulma. La sua anima implorava di sapere se avesse funzionato o no…
Trunks si avvicinò e mormorò tristemente: “E’ troppo tardi”. Calò il silenzio su tutti.
Bra e Pan si abbracciarono cominciando a piangere silenziosamente. Kamy cominciò a piangere urlando disperata e a nulla valsero le parole di conforto dell’amica Elly. Vetrunks corse a rifuggiarsi dal padre. Si abbracciò in lacrime alla gamba de glicine, ma questi rimaneva immobile, sembrava non voler reagire. Crilin abbassò il capo, lasciandolo in ombra, confortato dalla vicinanza silente dell’amico Junior. Per quanto il namecciano fosse immobile, anche lui non riusciva ad accettare la scena. I due figli del Son stavano con il viso chino, senza guardare. Yamcha in quella situazione si sentiva una figura estranea, di troppo, mentre teneva in braccio un piangente Pual. Bulma sembrava una statua, sulla quale il vento colpisce impetuoso, quasi a sottolineare quella sua innaturale fissità. Non riusciva a crederci, mentre il tempo sembra essersi fermato.
“Che strano. Forse è la prima volta che ti vedo realmente sereno. Sembreresti addormentato, ma so che non è così che riposi. Le braccia sempre incrociate, sono abbandonate. Il capo ripiegato, il volto troppo pallido e sereno come non lo è mai stato. Ti passo una mano tra i morbidi capelli neri, non più lunghi come un tempo. Tutti dicono che sono un genio. Come faccio ad esserlo se non sono nemmeno riuscita a salvarti? Sento le lacrime scendere copiose e ho freddo. Non ho mai sentito un tale freddo, un freddo dentro, ma non ci sarà il tuo abbraccio a riscaldarmi, la tua voce sarcastica a rincuorarmi. Una voce alle mie spalle. E’ Goku. Rivedo di nuovo quello sguardo spento, quell’aria impassibile che nasconde un dolore tropo grande. Torno a quel giorno in cui ti sacrificasti contro Majinbu e Goku mi diede la notizia. “Non c’è nulla che possiamo fare. Se ne andato”mi dice infine chinando il capo. Io mi lascio sfuggire un gemito e ti abbraccio. Sento la loro compassione ferirmi, ma non mi interessa”.
“Dicevo che aveva bisogno di te, ma eri tu ad avere bisogno di me. Ti amo Vegeta, e ti amerò per sempre”disse mentre lo abbracciava forte, quasi a volergli trasmettere tutti i suoi sentimenti con quel gesto. Le lacrime che scendevano copiose finirono per bagnare il volto di lui, sempre più vicino a quello di lei. Come ultimo gesto vuole regalargli un bacio.
-
Sarebbe potuto sembrare un gesto stupido, o il finale di una favola triste. Non fu però quello a cambiare la situazione.
Il principe dei saiyan non piangere, semplicemente non può. Le sue lacrime non possono uscire da quegli occhi neri e ormai è la morte a portarlo con se.
Le lacrime di una fenice, lo si sa, hanno poteri curativi. Ed esse, rinascono più forti di prima dalle loro ceneri.
Dopo che si fu scostata da lui, si accorse di una luce azzurro blu intensa, che iniziò dal viso, fino a diffondersi intorno al corpo del saiyan, Una melodiosa musica cominciò a sentirsi nell’aria, mentre una luce dorata avvolgeva il saiyan annullando quella più tenue bluastra
Il principe viene sollevato dal suolo, la luce lo attornia e la magia lo fa ergere in piedi. La vita ricomincia a scorrere in lui e, anche se addormentato, inizia a cantare in una lingua sconosciuta, nell’idioma di una razza perduta come i saiyan. Una stupenda melodia, ma di una struggende malinconia.
Trunks vide realizzarsi il sogno di quelle ultime notti. Tutti erano in silenzio, ma non lo stesso colmo di disperazione di prima, semmai di sorpresa.
“Come è possibile?”chiese Bra felice, capendo che quello che si sta svolgendo sotto i loro occhi è un incanto che potrà restituirgli quello che hanno perso, ma allo stesso tempo è sconcertata.
“Non lo è”rispose Trunks con un gigantesco sorriso, prendendo la piccola mano di Vetrunks, che era passato dal pianto alla gioia.
La musica cessò dopo parecchi minuti.
Vegeta atterrò in piedi e la luce intorno a lui e il simbolo che era comparso sulla sua fronte si spensero.
Dopo un po’ il principe dei saiyan si risvegliò e riaprendo gli occhi, si guardò intorno spaesato. “Che diamine è successo è successo?! Come mai sono vivo?! Soprattutto perché cavolo mi state guardando in questo modo?!!!!!”urlò alterato. Una massa di gente, con Bulma per prima, lo abbracciano soffocandolo.
“Vi siete ammattiti?!!! Levatevi di dosso!!!!!!!!!!!”.
Gli ultimi giorni passano e così sono di nuovo tutti insieme. E’ la notte che aprirà un nuovo anno. “Speriamo che questo sia più tranquillo” Sono nella terrazza della loro grande casa, mentre sotto di loro in giardino si svolge la festa. Lontani dalla folla, stanno seduti a guardar le stelle luminose di quella notte. Fa freddo e perciò Bulma si abbraccia al caldo braccio dell’uomo che ama. “Io spero solo di poterlo passare insieme a te” dice Bulma abbracciandosi di più a Vegeta. Lui arrossisce, in uno dei pochi slanci di affettuosità, forse causato da quei giorni parecchio agitati. Non sa cosa rispondere e le prende dolcemente il viso, baciandola sulle labbra, lei contraccambia. Proprio in quel momento scocca la mezzanotte.
-
Stupendo.... bravissima.....che carino Vegeta che arrossisce ....non vedo l'ora di leggere la seconda parte di Miracle
-
mmm... per questa volta ti sei salvata veggy fan... (mannaggia...xD) stupenda apparte qualche errore nello scrivere ma hai fatto capire il dramma del momento e mi è piaciuta molto come fine... anche se stranamente questo capitolo mi sembra familiare come se lo avessi già o letto o visto in qualche film o telefilm... bò... cmq sei fantastica e ti stimo (già te lho detto) ma nn mi torturare trpp a Vegeta o ti spezzo le gambe!!! xD xD vabbè fanne quello che vuoi ma nn ammazzarlo o fai la sua stessa fine e nn credo che cn te il miracolo dei sayan funzioni... o sbaglio??? O.o xD continua così!
-
Sheila ti ringrazio per i complimenti. ^\\\^ stavolta ad arrossire sono io e non Vegeta. Pensavo non ci stesse e che avrei dovuto dividere il chappy, invece è entrato. In realtà Miracle è quel chappy è basta. sorry hehh. Ho sbagliato con il successivo, è quello che è diviso in più parti ^^.
$kҸ ฿ŁΔÇk ϟ felice di rivederti. Emh, ringrazio di essermi salvata ^^. Chiedo scusa per gli errori -\\\-. Familiare? O.o. Bò, forse perchè alla fine le fenici si assomigliano tutte hehh...emh vado a comprare le stampelle allora. No, non potrei mai ucciderlo. I love troppo Veggy T_T. No, il miracolo toccato a Veggy funziona solo con lui XD.
-
IL DRAGO SI RISVEGLIA
Cap.1 Nessun dorma I° PARTE
Seduti sul monte fatto da appuntiti spilli litigavano aspramente due losche figure. Finché una terza, che nel modo di fare dava la sensazione di essere il capo, si avvicinò. Sbatté due volte la coda a terra, senza nemmeno bisogno di parlare, ottenendo l’immediato silenzio. Il suo sguardo illuminato di una strana luce rossa e quel sorriso malvagio significava che gli era venuta un’idea. L’idea malvagia che gli frullava in capo doveva essere veramente buona visto che tardava a narrarla, quasi volesse continuare a cullarsela tra i suoi sogni di gloria più succulenti. Anche gli altri due erano eccitati, perché i tre avevano uno scopo in comune.
Re Yammer infilò nella gigantesca valigia gli ultimi giganteschi vestiti. Poi si voltò verso suo figlio. “Mi raccomando non combinare disastri”. “no problema pà”mormorò quello sorridendo, abbassando per un attimo il volume delle cuffie. Il povero Yammer si passò l’enorme mano sul volto. Nessuno sapeva che quel ragazzetto, addetto ai lavori più umili e spesse volte licenziato, era suo figlio. Si chiese per l’ennesima volta se era una buona idea lasciare in quelle disastrose e disattente mani il destino dei due mondi non mortali. Ricordava fin troppo bene la faccenda di “Janenba”. In fondo non poteva fare altrimenti ed era troppo stressato con le affluenze improvvise di massa a causa di Lourth, aveva bisogno di una vacanza. Perciò salutò tutti, ripeté nuovamente al figlio Saike cosa doveva fare e andò. Saike non aspettava altro, ora poteva organizzare una festa con i suoi amici.
Oltre il lago di sangue e la zona dell’oblio, impossibile da attraversare se non ci si poteva passare sopra volando, c’era un immensa montagna. Sembrava avesse immensi occhi e come entrata un’immensa bocca munita di affilati denti di roccia. “Sei sicuro che sia questo il posto” mormorò tra i denti il piccolo e belligerante mostro rosa. “Certo. Un essere perfetto come me non può sbagliare”rispose l’essere assomigliante a una cavalletta. “Non ricominciate a litigare”disse seccato il terzo, stufo delle continue litigate dei due. Era il suo destino lavorare con gente litigiosa, Zarbon e Dodoria l’esempio più lampante. “Ricordate che ci vuole silenzio e rispetto se vogliamo convincerlo a collaborare con noi”disse convinto che stavolta niente avrebbe potuto salvare gli odiati saiyan. Fu il primo a entrare seguito a ruota dagli altri due. L’antro era oscuro e nel silenzio tombale si sentivano solo piccole gocce cadere da chissà dove. Una voce, possente e carica di un odio rimasto sopito dall’inizio dei tempi, risuonò dandogli un duro benvenuto.
Non tutti i giorni sono uguali e quello aveva qualcosa di diverso nell’aria sin dal mattino. Sembrava regnare un silenzio irreale sui tranquilli Monti Paoz. Nemmeno May faceva alcun rumore. Non dormiva, ma stava silenziosamente e placidamente nella sua culla, con un espressione seria sul suo visino paffutello. Chichi dormiva beatamente, Goten si rigirava nel letto della stanza accanto tranquillamente e dal silenzio irreale che regnava anche nella casa accanto, dove abitava il suo primogenito Gohan e la moglie Videl, stavano ancora dormendo. Goku sapeva che qualcosa in lui stava cambiando, ma non sapeva definire cosa. Quella notte aveva sentito il richiamo, quasi si trattasse di una canzone musicale cantata da una dama femminile, della luna piena. Non era la prima volta che sentiva quella canzone triste da frantumare l’anima, era risuonata anche quel giorno su Nameck tanti anni prima. I ricordi che gli ispirava erano tutto fuorché positivi. Perché in quel momento, mentre soffiava un vento tale da abbassargli i suoi strani capelli fino a farli sembrare “umani” e non saiyan, a terra giaceva l’ormai spezzato principe dei saiyan. Ricordava la voce di scherno di Freezer e lo strano rituale, che pur non volendo, si era ritrovato a fare quando, dopo uno sguardo dorato come il futuro ssj, aveva aperto una piccola voragine nel terreno e vi aveva seppellito il saiyan più grande. Poi, aveva giurato che avrebbe compiuto la vendetta che gli era stata chiesta, pronunciando parole di ricordo, stringendo il pugno che gli avrebbe ricordato la promessa durante la trasformazione, dopo che Crilii e quasi anche Junior avevano perso la vita. Solo quel giorno, solo da ssj, aveva finalmente sentito il sangue saiyan scorrergli nelle vene e ricoperto d’ora era pronto a vendicarsi. Questo però non gli aveva fatto perdere l’umanità, che aveva permesso a Freezer di ritornare più macchina che uomo, solo per essere definitivamente sconfitto. Il suo animo era comprensibilmente crucciato perciò quella mattina, che pareva limpida e serena. Era ancora presto e l’alba aveva appena regalato la luce del giorno, era comprensibile dormissero tutti, ma lui no. Se solo non avesse avuto la coda, avrebbe passato quella notte tormentata a osservare la luna, invece di doverne sentire il richiamo inutilmente. Era follia, ma c’era solo una persona che forse avrebbe capito. In fondo la persona in questione aveva fatto cose anche più strane in quel periodo a causa di un fantomatico “potere reale”, anche se proprio a causa di quello strano sortilegio dimenticava tutto, perfino di aver sconfitto incredibili nemici. Fu così che Goku si teletrasportò da un aura a lui nota.
Vegeta stava dormendo beatamente,, rispetto ai suoi canoni almeno. Niente incubi, niente nemici, niente di niente. Qualcosa di strano, a un occhio ben attento, sarebbe però apparso. Stava dormendo sul divano, in una posizione ben disonorevole per il principe dei saiyan. Suo nipote Vetrunks sembrava godere nel disturbare lui, invece che suo padre Trunks. Perciò nella notte di quell’afosa estate lo aveva svegliato perché aveva fatto un incubo e Vegeta si era ritrovato a dormire sul divano. Mentre Trunks dormiva beatamente con sua moglie Pan, in quel momento Vegeta aveva invidiato suo figlio, ma era stato solo un attimo. Ormai lui e il divano erano grandi amici. Fu svegliato da un’aura incredibilmente potente e vicina, senza nemmeno rendersene conto aveva afferrato il possibile aggressore alla gola. I suoi riflessi di mercenario non si erano mai assopiti, e se l’aura non apparteneva alla sua famiglia, diventava un possibile nemico. “Vegeta lasciami, mi stai strozzando” si lamentò Goku e Vegeta, svegliandosi di colpo, lo mollò subito. Il povero Son si massaggiava il collo indolenzito. “La smetterai mai di cercare di uccidermi?”si lamentò. “Che cavolo ci fai a casa mia a quest’ora? Lo sai che di estate mi alzo molto più tardi”chiese Vegeta stranito. “Ho bisogno di un consiglio…” Vegeta stava già per coricarsi di nuovo. “…un consiglio che solo un saiyan puro può darmi”aggiunse il più giovane, attirando completamente l’attenzione di Vegeta.