Il punto su cui non riesco a farmi capire è questo: le irregolarità sono i cani resi anonimi (intendendo l'assenza tanto di chip quanto di tatuaggi), pasticci più o meno casuali con l'anagrafe canina, irregolarità nelle bolle di carico e scarico relative ai cani. Hai ragione a far notare che lo dico solo io, se il senso è che nell'informazione su vasta scala non si trova nulla di tutto ciò, potrei linkarti tutto sui blog degli attivisti ma così facendo la credibilità subirebbe un'ulteriore mazzata, credo a ragione; ricordo però che Vassallo in persona, responsabile dell'Asl di Brescia, aveva parlato di gravi irregolarità riscontrate durante le perquise, compresa l'ultima prima del sequestro risalente, se non mi sbaglio di grosso, a fine marzo: mi pare avesse a che fare con dubbi sulla potabilità dell'acqua, e giuro che un passaggio accennava proprio ai dubbi sulla deroga ottenuta dall'allevamento.
Qui dice qualcosina ma è molto vago, io ricordo proprio un'intervista intera, ma non ricordo se era giornale cartaceo, online o forse addirittura un servizio del tg locale, quindi lasciamo perdere. Ad ogni modo ho già spiegato quale sia stato a parer mio il problema con le informazioni in questo caso, copione peraltro che si ripete pari pari ogniqualvolta vi sia mobilitazione autogestita dal basso: avrei forse fatto meglio a specificare fin dall'inizio che le organizzazioni, anche se non governative, hanno sempre avuto solo il ruolo di fiancheggiatori: i cortei, nazionali e non, e tutta la logistica legata alla vicenda Green Hill sono sempre stati appannaggio esclusivo di comitati di cittadini e collettivi di antispecisti provenienti da tutta, ma tutta davvero, Italia. Questo per dire che non credo sia lecito pensare a mire pubblicitarie da parte di LAV e Legambiente, le quali del resto sono entrate in scena col ruolo di protagoniste solo quando sono iniziati gli affidi, cosa peraltro inevitabile.