Io ti accetto, matta da legare
Si sa che sei mezza matta.
O forse completamente.
E non è un problema,
per me.
Almeno finchè però
non incide
su di Noi,
come succede da tempo.
Mettendo da parte
le maniere
con cui mi tratti,
mi vai bene come sei
mi piaci
esattamente
come sei.
Tu sei meglio
di tanta gente.
Io lo so.
Troverò il modo
di far uscire
qualcosa di buono
da te.
Troverò il modo
di far uscire
il meglio
da te.
Voglio vivere nella magia
Personalmente
penso che
ci sia stata magia tra di noi.
Se vai oltre
al piano oggettivo,
puoi vederla,
la magia.
Abbiamo interagito
sul livello
di un altro piano
più interno e nascosto,
più profondo e visionario,
non per questo
meno “vero”
di quello reale.
Difficile parlarne e spiegarlo.
Cara,
so che tendo sempre
per carattere
a cercare di andare in profondità nelle cose
e tendo sempre a dire quel che penso
anche se può essere a volte un po’ duro.
Ma io non sono solo le mie parole,
sono altre tremila cose insieme.
E alla base di tutto
ci sono dei sentimenti
che io provo per te
che sono per te.
Dovresti aver presente
questi sentimenti
ormai,
detti e ridetti.
Dovresti capire
cosa c’è che non va
tra me e te.
Dovresti comprendere
cos’è importante
a questo punto.
Dovresti sapere
che fondamentale
non è come trovarsi
ma trovarsi.
Dovresti osservare
la squarcio
che si approfondisce
continuamente
tra di noi
ogni giorno che passa.
Dovresti aver presente
che se continui
a comportarti
come se tu non esistessi,
allora non esisterai,
e tu sarai
solo
un fantasma.
Dico che possiamo ritrovarci
e stare insieme.
Chi è che deve crederci,
se non noi?
Forse gli altri?
No, Cara.
Loro non ci credono.
Solo io e te
e nessun altro.
E’ tutto
più difficile
se uno di noi,
..Io..
..o te..
non ci crede.
Per crederci,
..entrare
nelle spirali amorose
e sentirne i sentimenti,
d’amore,
vivi.
Per sentirli vivi,
..creare
insieme
un circolo amoroso
attivo.
Io verso di te.
Tu verso di me.
Non è forse così?
Così la vedo.
Così sia.
La storia passata e presente, lungo una metafora
Quando entrai
in questo giardino,
accogliente e giocoso,
non era tanto la curiosità
a spingermi.
Ero felice.
I tuoi sguardi
mi guidavano.
Precoce
ho sempre saputo
ben definire
i miei sentimenti interni.
Anche con te
ho capito tutto al volo,
fin dalla prima volta
che abbiamo scambiato
le prime parole.
Senza alcuna logica,
neanche ti conoscevo,
sapevo che c’era
il mio mondo dentro di te.
Sorpreso
da tale intuitiva, ancestrale sicurezza,
io sempre dubbioso
indeciso a considerare
da quale brocca d’acqua bere,
spalancai la cancellata
ed entrai, subito.
In quel giardino
andavo avanti.
In baldanza, sognando.
Continuavo a scoprirlo
e a rimanerne affascinato.
All’inizio
non ne capivo alcunché,
sbattevo la testa
nella tua incomprensibilità.
Poi qualcosa,
poi sempre di più.
Non mi sono mai pentito
di averti scoperta,
di averti studiata
con mezzi leciti
e, perché no,
anche non del tutto leciti.
Solo per Amore.
Solo per Amore.
Mi perdonerai per questo,
forse;
così
ho imparato
a conoscerti
in profondità,
ad avvicinarmi
di più
alle tue difficoltà
ai tuoi problemi
a chi sei
a capire da dove esci fuori!
Certo, sì
tante volte
mi hai lasciato perplesso!
Ma ora so come sei fatta.
E il mio Amore
non proviene
dal mistero
che tenti di realizzare
di tanto in tanto
intorno a te.
Perché
spogliata
dei tuoi arcani
Ti amo lo stesso.
Click
Clock
Al culmine del momento decisivo
qualcuno
forse tu
forse un equivoco
forse un tuo problema
chiuse a chiave
la vecchia cancellata
arrugginita.
Io mi ritrovai
prigioniero
nel tuo giardino.
Click
Clock
Me lo ricordo bene.
Ti ho chiamata
diverse volte
agitandomi insofferente;
ma tu
non sei mai
arrivata
ad aprirmi,
neanche mai
hai voluto solo
discuterne.
Ora qui al presente
aspetto..
..aspetto sempre.
Da allora
sono ancora qui
che vago
oggi
in questo che è diventato
un labirinto,
cercando un’uscita
che non trovo
che forse non esiste più.
Io ancora
ancora confinato,
senza che tu,
apparentemente forse,
te ne curi.
La mia vita
è rinchiusa
nel tuo giardino.
Dentro al labirinto.
Mi chiedo
Arriverà un momento
in cui
ci affronteremo?
Oppure
non ci sarà mai?
Non parleremo più
di noi?
E se ci affronteremo?
Sarò io
il più diretto
nello sviscerare
fatti e antefatti?
E tu cercherai
di sorvolare, negherai?
O sarò io
a lasciar stare
tenendomi dentro
un senso di mancanza?
Sì, sì
è una questione spinosa
e tu hai avversione per le spine;
preferisci lasciarle a me.
Dov’è il dolore
in quel che c’è da dire
nel dire
o nel non dire?
Rispondi tu.
Domande…
Domande…
…che mi faccio da solo.
Dovrò prendere
una decisione
prima o poi.
Da solo, senza interpellarti.
Senza poterti interpellare
tu che ti sei tirata
fuori dal gioco,
col tuo
“non siamo amici”.
Abbandonarti
o continuare
a rimaner
prigioniero di te?
Mi sono sempre
ribellato
in fondo
alla prima idea;
il mio Io interno,
se la seguo,
se la prende sempre con me.
Ma varie forze in ballo
mi sibilano:
“Mollala”.
A momenti
ho la piena coscienza
di sentire un coltello
entrare nella mia mente
e dissociarla a metà.
La folie?
Quanta voglia che ho
di dirti esattamente
che cosa provo
che cosa penso
e ogni verità.
Sei
l’unica
persona
a cui
potrei
dire
queste
cose.
Sei
l’unica
persona
che
proprio
non
vuole
sentirle.
Come finirà ogni cosa?
In questo aberrante silenzio?
Anche quando ti incontro
in sogno
non mi parli mai!
Chissà, finirai
per trovar qualcun altro.
Se tu mi venissi incontro,
se tu mi accettassi.
Questo giardino
è già così rigoglioso
esuberante e florido.
Manchi solo tu.