Soprattutto visto che le trame sono indipendenti, possiamo pertanto permetterci di ignorare i primi due titoli e trattare indipendentemente questo terzo: la principessa Allura (o Alice, o Arisha... sempre problemi di traslitterazione coi giapponesi!) viene ingiustamente accusata di essere la servitrice di un demone e di aver causato la morte del re suo padre. Per sfuggire agli inseguitori, si rintana in un vecchio palazzo disabitato, dove però – ironia della sorte, o piano abilmente architettato? – viene realmente a contatto col potere del demone e ne riceve il “marchio”, comprensivo del potere di piazzare ed attivare letali trappole. Costretta ad avvalersi di questo potere per sopravvivere agli inseguitori, Allura si trova ben presto braccata sia dai “malvagi” che l'hanno incastrata sia dai “buoni” che vogliono annientare il demone, con pochi alleati su cui fare solo parziale affidamento, e di cui non potrà mai essere veramente certa degli ideali.
Il gioco consisterà pertanto perlopiù nel cercare di sfuggire da guardie e stregoni correndo tra le stanze dei vari ambienti (il palazzo del demone sarà solo il primo), piazzando nel contempo le succitate trappole e facendole scattare in modo da colpire gli inseguitori, ovviamente facendo attenzione a non rimanere noi stessi coinvolti dell'attivazione. Alcuni elementi scenici, come lampadari, colonne malferme, cannoni, forni accesi e così via, potranno essere utilizzati “in combo” con le trappole per ottenere effetti devastanti. La struttura del gioco sarà “a missioni successive”, con inoltre la possibilità di effettuare scelte “a bivi”, nonché di giocare una “side story” annunciata come “la storia vista da un'altra prospettiva” (ulteriori delucidazioni in questo senso le lasciamo per una sede di preview... così, tanto per fare “teasing” anche noi!).
Poco altro c'è da dire, per ora, su questo titolo, salvo che la realizzazione tecnica si prospetta gradevole e la colonna sonora in stile gotico potrebbe essere molto indicata. Si vocifera, inoltre, che i doppiaggi saranno mantenuti in lingua giapponese – per la gioia dei puristi – mentre pare sia da escludere una traduzione dei sottotitoli diversa dall'inglese. Per il resto, restate sintonizzati per avere al più presto una recensione esaustiva su quello che, senz'ombra di dubbio, sarà un gioco perlomeno originale nel panorama attuale.
Malgrado segua, a distanza di anni, l'esempio di altri due titoli, Trapt si presenta innanzi tutto come un gioco dal concept Originale – ed al giorno d'oggi questa non è cosa da poco. Se la trama sarà interessante come pare sulla carta, se le trappole e gli elementi di mappa costituiranno una buona varietà, se la realizzazione tecnica sarà all'altezza delle moderne aspettative, probabilmente il gioco risulterà nel complesso ottimo. Ma per la risposta a tutti questi “se” dobbiamo aspettare la versione definitiva...