Il nuovo titolo, Twilight Princess, è facilmente assimilabile tanto a Zelda (principessa per eccellenza) quanto alla persona qui sopra raffigurata. Che poi una e altra siano la stessa persona non è pensiero azzardato.
La metamorfosi di Link in lupo, sebbene già deducibile, è sicuramente un colpo di scena. Eppure non è l'unico, basta soffermarsi sull'identità della figura che lo libera dalle catene e che accetta di cavalcare.
Perché se grande epos lo suscita uno scontro fra Link ed un Moblin a cavallo d'un cinghiale (con soffio di corno assortito e tramonto sullo sfondo), enorme interesse lo desta il medesimo Link prima accasciarsi al soggiungere dell'oscurità ed infine trasformare le sue longinee proporzioni in affusolate ed agili sembianze di lupo.
Colpo di scena e misteri che iniziano tanto a spiegarsi quanto poi a complicarsi terribilmente: se infatti viene istintivo pensare a Zelda come la principessa del crepuscolo che guarda oltre una finestra, è dopo emblematico delineare chi sia quella figura che libera Link-lupo dalle catene e lo cavalca con un sardonico sorriso per poi combattere in un connubio di fluidità e splendore visivo. La stessa figura, inoltre, è enucleabile dal logo stesso, quasi a suggerire un dualismo ed un'alleanza come mai se ne son viste.
Esteticamente basterebbe peraltro ascoltare la sontuosa traccia che accompagna il trailer annunciato da Reginald-Fils-Aime e vedere in seguito nel repentino gioco d'ombre e luci (specie nella scena con in mano la lanterna) una dettagliata attenzione (ben lungi dalle approssimazioni dei precedenti video che lasciavano riflettere quantomeno sopra la texturizzazione del suolo). L'ambientazione è invero più cupa, benché non manchino stralci soleggiati e volti amici all'interno dei borghi abitati; eppure chi scrive rimane fermo sul fatto che stilisticamente con Ocarina of Time condivida, per il bene di entrambi, assolutamente poco (a partire dal differente character design fino ad arrivare ai cromatismi dominanti).
E se l'esordio della serie nelle tre dimensioni si dimostrò tanto rivoluzionario quanto anche fedele ai passi precedenti, con Twilight Princess si respira una tensione ed un futuro finora estranei alle tematiche del brand.
Estraneità da tradursi però in novità, capace anzitutto di far ricredere quanti si schierino a vuoto per uno o due stili visivi. Su una cosa, difatti, si è certi: il Gamecube potrà vantare su una coppia di Zelda assolutamente non sfigurante dinanzi a quella apprezzata ed elogiata sul terreno interattivo del Nintendo 64.
La forza d'ogni tassello del mosaico Zelda del resto è l'unicità, tanto in termini di sensi quanto trattando di qualità ludica. Se un curriculum così blasonato permette di non temere anche sull'imminente titolo analizzato, i lettori sapranno perdonare, se non anche condividere, il nostro entusiasmo.
L'atmosfera dominante denota tensione ed una prevalenza maggiore di scure colorazioni. Luce e località amene sono ciononostante presenti: tanto alcune foreste, quanto il villaggio ne sono la prova.
Uno dei tanti punti di contatto fra elfo e natura: Link prende la rincorsa e chiede soccorso all'amica di turno: una scimmia che con la spinta delle braccia gli fa raggiungere una sporgenza altrimenti inarrivabile.
Con Twilight Princess si respira una tensione ed un futuro finora estranei alle tematiche del brand. Estraneità da tradursi però in affasinante novità, capace anzitutto di far ricredere quanti si schierino a vuoto per uno o due stili visivi. Su una cosa, difatti, si è certi: il Gamecube potrà vantare su una coppia di Zelda assolutamente non sfigurante dinanzi a quella apprezzata ed elogiata sul terreno interattivo del Nintendo 64. La forza d'ogni tassello del mosaico Zelda del resto è l'unicità, tanto in termini di sensi quanto trattando di qualità ludica. Se un curriculum così blasonato permette di non temere anche sull'imminente titolo analizzato, i lettori sapranno perdonare, se non anche condividere, il nostro entusiasmo.