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Preview The Darkness

Gamesurf ha testato per voi il multiplayer dello sparatutto Starbreeze.
Ferdinando SaggeseDi Ferdinando Saggese (19 febbraio 2007)
“The Darkness” è un fumetto made in USA che è riuscito a conquistare un discreto numero di lettori anche al di fuori dei confini americani. Il successo dell'opera realizzata dall'accoppiata Garth Ennis (sceneggiatura) e Marc Silvestri (disegni), ha inevitabilmente attirato l'attenzione dei maggiori esponenti del mondo dei videogiochi e, più precisamente, di Starbreeze Studios (responsabili dell'ottimo The Chronicles od Riddick: Escape from Butcher Bay”) e di Take2 che, sotto l'etichetta 2K Games, si appresta a pubblicare un nuovo FPS dedicato alle console di nuova generazione, ispirato proprio dalle gesta del giovane killer Jakie Estacado.
Il primo impatto con “The Darkness” è decisamente adrenalinico e spettacolare; lanciando una nuova partita assisteremo, infatti, ad una lunga introduzione giocabile dal sapore vagamente cinematografico, che chiarirà da subito i tratti salienti dell'ambientazione. Il protagonista, Jakie Estacado, è un orfanello destinato a diventare uno spietato killer al soldo di una potente famiglia mafiosa, la famiglia Franchetti.
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Lo zio di Jakie, Don Franchetti, lo ha salvato da una vita fatta di sofferenza e umiliazione adottandolo, e trovandogli un ruolo all'interno dell'organizzazione criminale che dirige. Alla soglia dei ventun anni, Jakie è uno dei killer più temuti di New York, ma è anche un giovane attirato dalla bella vita e, soprattutto, dalle belle donne; un evento inaspettato, però, sta per sconvolgere la sua esistenza. Allo scoccare della mezzanotte del suo ventunesimo compleanno, infatti, un'antica entità, la Tenebra, si impossesserà di lui donandogli inimmaginabili poteri, ma anche atroci sofferenze. Il gioco sviluppato da Starbreeze partirà pressappoco da qui, con Jakie che, in fuga su di una lussuosa decappottabile, si dovrà confrontare ben presto con il suo lato oscuro, quella Tenebra che covava in lui da vent'anni.

I primi minuti di gioco serviranno al giocatore per impratichirsi nell'uso delle armi e, più precisamente, nell'uso delle doppie pistole, strumenti di morte che Jakie (killer sì, ma attento allo stile) preferisce sopra ogni altro. Le due armi automatiche saranno controllabili indipendentemente tramite la pressione dei due grilletti, così come indipendenti saranno i movimenti delle braccia. Questa caratteristica garantisce sparatorie adrenaliniche e spettacolari, ma raggiunge il suo pieno compimento nelle cosidette “Istant Kill”, stilose (passateci il termine) animazioni personalizzate con le quali finiremo i nemici più vicini. Le locazioni realizzate dai level designer sembrano sufficientemente ampie da invogliare l'esplorazione, ma presentano un carattere generalmente lineare. Alcuni sfiziosi accorgimenti, come l'implementazione di contenuti fruibili attraverso le TV disseminate nei livelli, donano comunque realismo agli ambienti di gioco.
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Gli obbiettivi che perseguiremo giocando a “The Darkness” non si discosteranno di molto da quelli che animano qualsiasi sparatutto; riempire di piombo tutto ciò che si muove sullo schermo costituirà, infatti, l'unico requisito fondamentale per proseguire nella storia. L'origine fumettistico americana di questo gioco aggiungerà però un pizzico di originalità al gameplay, che trarrà beneficio dall'indefinibile forma dei poteri speciali della Tenebra. Cibandosi dell'energia vitale estratta dai cadaveri dei nemici uccisi, Jakie potrà, infatti, accedere ad utilissimi poteri ed evocare delle “graziose” creaturine adatte a molteplici utilizzi, i Darkling. Trasformati in Tenebra potremo afferrare od attirare nemici ed oggetti (anche di dimensione ragguardevoli) per creare diversivi, nonché evocare un esercito di Darkling da impiegare in battaglia od utilizzare per risolvere elementari puzzle.

Come ogni sparatutto che si rispetti, anche “The Darkness” potrà contare su di una modalità multigiocatore competitiva. L'assenza di Tenebra e dei suoi poteri costituisce l'unica evidente pecca del titolo Starbreeze in multiplayer, ma gli sviluppatori ci hanno assicurato che questa sofferta decisione è stata presa con coscienza. Vedere una decina di Tenebra contemporaneamente a schermo non si sarebbe, infatti, dimostrato coerente con la trama della modalità in singolo giocatore e, soprattutto, con il fumetto disegnato da Silvestri; senza contare che implementare questa caratteristica avrebbe richiesto un grande sforzo da parte di Starbreeze per evitare che il gameplay ne risultasse squilibrato. L'azione si svolge in arene piuttosto piccole, simili per certi versi a quelle viste in “F.E.A.R. Combat”, che acquistano una dimensione spesso sottovalutata, l'altezza. Il giocatore potrà, infatti, trasformarsi in Darkling in qualsiasi momento, velocizzando gli spostamenti e, soprattutto, estendendo la superficie calpestabile a pareti e soffitto. Trasformati in Darkling potremo, rinunciando all'uso delle bocche da fuoco, raggiungere aree altrimenti inaccessibili che potrebbero garantirci un vantaggio importante una volta imbracciato il fucile. Le discipline offerte da “The Darkness” sono piuttosto convenzionali: Deathmatch (a squadre e non) e Capture the Flag, ma anche un'interessante modalità Survivor nella quale un solo giocatore in forma umana se la dovrà vedere con altri giocatori trasformati in Darkling. L'intenso Deathmatch che si è disputato tra i colleghi delle principali redazioni italiane ha però evidenziato un codice ancora acerbo, affetto da alcuni problemi relativi alla risposta dei comandi, spesso nervosa ed affetta da un'eccessiva inerzia. Siamo comunque abbastanza fiduciosi sulle qualità multiplayer del titolo Starbreeze poiché le problematiche di cui sopra ci sono sembrate fisiologiche ed assolutamente risolvibili con un accurata fase di beta testing.
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