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Preview Space Invaders anniversary

Tommaso AlisonnoDi Tommaso Alisonno (4 marzo 2004)
Space Invaders anniversary - Immagine 1
Un'orda di astronavi aliene, perfettamente allineate in squadroni d'assalto, ruota silente intorno al pianeta terra, rilasciando di tanto in tanto una bomba a gravità; ogni volta che arrivano ad un punto prestabilito, le astronavi scendono di quota e ricominciano ad orbitare, stavolta però nel senso opposto; da terra, un cannone mobile spara missili interspaziali per abbattere le navi nemiche, e contemporaneamente cerca di evitare le bombe a gravità spostandosi o nascondendosi sotto apposite barriere che, però, sono destinate a non durare a lungo; talvolta, la nave madre fa la sua comparsa, passando rapidamente sopra lo schieramento d'assalto: un ghiotto bersaglio per il cannone mobile! Chi avrà la meglio? Riusciranno i terrestri ad abbattere tutte le navi aliene prima che queste, vieppiù veloci man mano che il numero si assottiglia, raggiungano il suolo, oppure la Terra sarà invasa?

Space Invaders anniversary - Immagine 2
Space Invaders anniversary - Immagine 3

No, non mi sono bevuto il cervello: ho utilizzato ben 895 caratteri per spiegare di che gioco stiamo parlando a quello 0,0001% di lettori che non ha mai sentito parlare di (...rullo di tamburi...) Space Invaders. Ricorre infatti quest'anno il 25° anniversario di uno dei più famosi videogiochi del mondo, se non forse proprio il più famoso; eh si! Sono passati ben venticinque anni da quando il cannoncino e i “marzianetti” (com'erano volgarmente chiamate in Italia le navi aliene... io c'ero e me lo ricordo!!), nell'essenzialità della grafica monocromatica, facevano la loro comparsa in sala giochi, tra un flipper elettromeccanico ed un tavolo da biliardo.
Le prime versioni erano montate orizzontalmente su una sorta di banco di scuola: il giocatore sedeva al tavolo, inseriva la moneta e cominciava la sua battaglia personale contro quel maledetto schieramento di astronavi bianche. Ovviamente in Giappone hanno riprotto fedelmente questo primordiale dispositivo di gioco, a commemorare questo celebre evento (gli screenshots dovrebbero testimoniare quanto affermato). A disposizione tre “vite”, una leva dallo spostamento solo orizzontale ed un unico pulsante di fuoco: impossibile sparare nuovamente sinché il proiettile precedente non è scomparso, e per ogni astronave abbattuta le altre acceleravano. So che può sembrare ridicolo, ma molti penarono lacrime di sangue prima di riuscire a superare anche solo il primo livello. Beccare l'ultima nave, infatti, secondo molti era più questione di fortuna che non di abilità, tanto si muoveva veloce.

Col passare del tempo comparvero altre versioni: la prima fu la riproduzione a cassone verticale di quella di base; una delle più famose differiva dalla principale per la presenza di una pellicola cellophane colorata posta sul monitor, in modo da dare una molto blanda parvenza di colore, in quanto le astronavi apparivano azzurre, gialli, verdi o rosa a seconda della posizione che occupavano nello schermo. Solo poi arrivò la versione “a colori”, ma anche in questo caso la coloritura era farlocca: non erano infatti le astronavi ad essere colorate, ma bensì i pixel del monitor, tanto che quando si apriva il fuoco il proiettile cambiava progressivamente colore mentre saliva di quota. Insomma: il filtro colorato non era più “sopra” lo schermo ma bensì “sotto” di esso.

Space Invaders anniversary - Immagine 4
Space Invaders anniversary - Immagine 5

Tutte queste versioni (monocromatiche, cellophane, colori, orizzontali o verticali) sono presenti nel disco che la Taito ha preparato per la PS2 in occasione del succitato anniversario. Inutile soffermarsi sui particolari di gioco: Space Invaders è Space Invaders da qualunque parte lo si rigiri, e giocando le versioni una dietro l'altra ci si rende conto che, in effetti, del programma di gioco cambiava veramente poco, se non niente (giusto in SI-2ndEdiction c'era, in più, l'arrivo delle astronavi prima che iniziasse il gioco vero e proprio). Quello che è importante segnalare è la cura nei particolari che ha messo la Taito nello sviluppare quello che, alla fine, è solo un ottimizzatissimo programma di emulazione.
Tanto per cominciare, scordatevi di anonimi menù statici in cui scegliere rapidamente il gioco: in SI Anniversary vi troverete in una vera e propria sala giochi dove vedrete i cassoni di gioco e potrete scegliere quello che più vi aggrada, ed addirittura l'inclinazione dello schermo di gioco rispetto alla vostra visuale.

In secondo luogo, anche i “difetti” dell'epoca sono stati emulati alla perfezione: per quanto, infatti, una PS2 sia tranquillamente in grado di spostare tutte le navicelle contemporaneamente, così non era nell'originario SI, in cui le file più alte si spostavano con un ritardo di pochi centesimi di secondo, alla lunga però percettibile dall'occhio umano. Inoltre, tramite un apposito menù sarà possibile scegliere la musica di sottofondo (SI non ne aveva), potendo optare per una riproduzione dei rumori da sala o per la colonna sonora di qualche altro gioco storico della Taito, tra cui, tanto per dirne uno, Bubble Bobble.
Non vi basta? Allora aggiungo questo: oltre a tutte le versioni realmente esistite di SI, gli sviluppatori hanno infilato nella nostra sala giochi virtuale tre nuove versioni, precisamente SI Double, SI3D e SIVersus; la prima consiste nel classico SI giocato però in coppia, la seconda in una trasposizione 3D del gioco (possibile addirittura avere la soggettiva del cannoncino), la terza in una sorta di “sfida” in cui il cannoncino del giocatore deve colpire non tanto le astronavi aliene, tanto il cannoncino dell'avversario dalla parte opposta dello schermo, con la possibilità di utilizzare dei “missili dirompenti” colpendo le navi madri.

Infine, come ciliegina sulla torta, in un apposito schedario ci saranno i “contenuti segreti”: artworks, bozze, righe di listato... tutto quello che concerne la nascita del gioco che, perdonatemi un volo pindarico, è stato il capostipite degli sparatutto, anche se questi si sono poi evoluti a scorrimento e quindi in 3D soggettiva.
Che altro c'è da dire? Direi niente: in effetti mi sento un po' stupido per aver detto tante e tante cose su Space Invaders, come se veramente voi non lo conoscete affatto; ma permettetemi, per una volta, questa digressione. Dopotutto stiamo parlando di Space Invaders, mica cotiche!!!

Space Invaders anniversary - Immagine 6
Space Invaders anniversary - Immagine 7
Space Invaders: forse il più famoso videogioco di tutti i tempi, probabilmente il primo ad affiancare flipper e biliardi in sala giochi, il capostipite degli sparatutto, torna dopo vent'anni uguale identico a come l'abbiamo lasciato, con in più tre nuove versioni. Stay Tuned: non vorrete perdervi la versione di gala di un simile capolavoro, spero!
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