Tutto questo tenendo ovviamente ben conto di tutti quegli elementi che hanno fatto di Sonic un vero e proprio status simbol, ovvero la presenza dei classici anelli dorati utili sia per limitare i danni da parte dei nemici (Sonic perderà la vita solo se colpito quando privo di almeno un anello) che per accumulare vite extra, i fantomatici diamanti del Chaos di cui si è sempre ignorato il potere e quella dell'altrettanto celebre dottor Robotnik, impegnato come sempre ad eliminare la “minaccia blu” dalla faccia della Terra. Per variare un gameplay abbastanza fedele (giustamente) alla serie, oltre all'immancabile presenza di Shadow in casa SEGA hanno ben veduto di inserire un terzo personaggio controllabile nel corso del gioco. Stiamo parlando di Silver, l'argenteo alterego di Sonic dotato di caratteristiche del tutto singolari. Grazie ai suoi poteri mentali (ESP) Silver può infatti utilizzare la telecinesi per spostarsi rapidamente da un punto ad un altro dello schermo, o meglio ancora sollevare oggetti di qualunque dimensione e scagliarli all'occorrenza contro i robot del Dr. Robotnik. Allo stesso modo, grazie al potere della levitazione, il nostro porcospino d'argento potrà rimanere, se pur per brevissimi periodi di tempo, sospeso anche nel vuoto, un dote questa utile sia per rimediare ad azioni o movimenti troppo azzardati che per raggiungere locazioni altrimenti impossibili da raggiungere.Tecnicamente parlando SEGA ha approfittato dell'enorme potenza di calcolo di Xbox 360 per offrire un gioco in linea con le ultime produzioni next-gen, tanto per la qualità e le dimensioni delle locazioni di gioco (di indubbio impatto visivo), che soprattutto per la velocità generale del gioco, costantemente ancorato sui 60 FPS. Non tralasciando ovviamente effetti avanzati quali illuminazione in tempo reale, motion blur diffuso ed animazioni di livello, ciò che però più stupisce è ad ogni modo la sensazione di trovarsi finalmente in un mondo soggetto alla forza peso, diretta conseguenza dell'uso del celebre motore fisico Havok. E' infatti grazie al Havok se tutti gli oggetti presenti in game rispondono alle medesime e precise regole del mondo reale, muovendosi o distruggendosi seguendo routine che tengano conto di fattori quali le dimensioni, la velocità di impatto ed il peso specifico dei materiali. Ed è sempre in virtù dello stesso motore fisico se Sonic sarà in grado di reagire “all'universo circostante”, rimbalzando all'indietro dopo un urto con uno dei robot del dottor Robotnik o viceversa oltrepassando l'ostacolo “meno impegnativo” senza colpo ferire.
Fin qui quelle che possono definirsi a grandi linee come le punte di diamante del nuovo progetto di casa SEGA, anche se non mancano alcune pecche che la demo rilasciata nei giorni scorsi via Marketplace di Xbox Live ha impietosamente evidenziato. In primis appare non del tutto ottimizzato il sistema di gestione della telecamera, che nonostante la presenza di due pulsanti adibiti proprio alla rotazione della visuale, tende talvolta a perdere di vista il quadro d'insieme, concentrandosi più sui movimenti di Sonic (o di chi per lui) che non sul percorso vero e proprio da seguire. A questo si aggiunge poi la presenza di sporadici rallentamenti durante le situazioni più concitate, tutti errori di gioventù che siamo certi spariranno nella versione finale del gioco.
Un mese di tempo dovrebbe essere più che sufficiente per permettere al team SEGA di correggere i pochi difetti presenti. Il titolo presentato allo scorso E3 prima ed in demo via Marketplace poi sembra infatti possedere tutte le carte in regola per imporsi come miglior platform disponibile su next-gen, purchè vengano risolti i problemi legati agli sporadici rallentamenti e soprattutto il sistema di telecamere non sempre ottimale.