Col supporto di Mikami, il team si è poi soffermato sullo stile scelto per la realizzazione del gioco, ossia i numerosi riferimenti al punk-rock. La cosa è ovviamente evidente anche solamente guardando lo stile del protagonista, a partire dall'abbigliamento, alla moto che cavalca, al frasario che utilizza, ai suoi tatuaggi ed alle sue espressioni facciali. La rabbia dello stile si fonde egregiamente, a detta degli sviluppatori, con la natura grottesca dei demoni, facendo di Garcia non un anti-eroe ma proprio un eroe “con stile”. L'idea è quella di tenere elevato dall'inizio alla fine il pathos psyco/thriller in un contesto action: è un'impresa ardua e delicata, ha dichiarato Suda, ma è giusto che sia così se si vuole fare un bel gioco.La palla è poi passata ad Akira Yamahoka, che in ordine temporale è l'ultimo dei tre ad essersi unito al team, scelto esplicitamente dagli altri due per le sue inequivocabili capacità. Manco a volerlo fare apposta, Yamahoka negli ultimi periodi stava accarezzando proprio l'idea di provare una sfida più stimolante, di mettersi al lavoro su qualcosa che gli permettesse di evadere dagli schemi “standard” a cui era abituato dai survival horror tipicamente giapponesi: nessuna sorpresa dunque che la proposta di Suda e Mikami l'abbia trovato immediatamente entusiasta.
Il resto delle informazioni sul gioco si sono potute estrarre fondamentalmente dal Trailer e dai comunicati stampa. Malgrado le apparenze rudi (o “stilose”), Garcia è una creatura pura, che usa la sua purezza per svolgere la professione di cacciatore di demoni: è per vendetta che le creature dell'oscurità rapiscono la sua amata, scatenando quindi una caccia senza freni in città, foreste, fognature e quant'altro, tutti luoghi infestati da demoni e non morti di varia natura. Dalla sua parte Garcia avrà il supporto di un demone servente, normalmente dall'aspetto di un fuoco fatuo ma capace di tramutarsi all'occorrenza in pistole, fucili, mazze, asce e altre armi.
Le scene di gioco visionate presentano un concept molto incentrato sull'azione, il combattimento e lo splatter, ma anche una certa profondità di dialogo e personaggi da caratteristiche particolari, come la donna con gli strani bracciali che sembrano armi di qualche genere, o il demone in groppa ad una cavalcatura dal volto vagamente umanoide. Per la grafica, gli sviluppatori si sono affidati alle potenzialità del pluritestato UnrealEngine3, ovviamente adattandolo al contesto punk-dark della vicenda. Purtroppo le nostre informazioni per ora terminano qui, ed anche se la triade di sviluppatori è indice, ciascuno nel suo campo, di qualità ed esperienza, rimaniamo in attesa di poter toccare qualcosa con mano...
È certamente presto, troppo presto per sbilanciarsi su quel poco che si è potuto vedere di Shadows of the Damned: sicuramente la realizzazione tecnica, conoscendo le capacità dell'UnrealEngine3 e visionando il trailer, sembrerebbe essere di buon livello, così come affidare le musiche ad Akira Yamahoka è sinonimo di garanzia. Ovviamente starà però al duo Mikami/Suda51 il compito di costruire una trama interessante ed un sistema godibile e giocabile: entrambi gli sviluppatori hanno a loro attivo ottime referenze in questi campi, e noi per ora possiamo soltanto rimanere in attesa...