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Preview Red Dead Revolver

Luca Airluck Airoldi Di Luca Airluck Airoldi (3 maggio 2004)
Red Dead Revolver - Immagine 1
Forti di produzioni di enorme successo mondiale come la serie Grand Theft Auto numerosi altri titoli incentrati altamente sull'azione pura, Rockstar San Diego e Take Two si apprestano ora a lanciare la loro nuova avventura: Red Dead Revolver. Questa volta a farla da padrone sarà il Far West: ebbene sì, la terra dei pistoleri, degli sceriffi e dei saloon che ha dato vita in passato ad un genere cinematografico di indiscusso valore e che ancora oggi richiama alla mente registi e attori del calibro di John Ford e John Waine, approda ora nel mondo delle console. L'ambientazione che fa da sfondo a Red Dead Revolver ha dunque tutte le carte in regola per poter sfondare anche in ambito videoludico e certamente non può essere che ritenuta originale e innovativa in tal senso. Red Dead Revolver è uno shooter in terza persona, carico di azione e adrenalina, nel quale impersoneremo un'infallibile e carismatico pistolero di nome Red, assetato di vendetta nei confronti del generale Diego, colpevole di aver massacrato la famiglia di Red quando quest'ultimo era bambino. Dovremo dunque intraprendere un'avventura tra saloon, città fantasma, miniere e praterie, con lo scopo di farci strada tra pistoleri e farabutti per giungere al cospetto di Diego. Bisogna subito sottolineare che la strada battuta da Rockstar San Diego è senza dubbio interessante: oltre a voler riproporre uno scenario spettacolare e carismatico quale è quello del Far West, la volontà di fondare l'azione sulla terza persona è certamente una scelta coraggiosa e azzeccata, come vedremo in seguito, considerando soprattutto che al giorno d'oggi gran parte degli shooter prediligono la visuale in prima persona, come lo sfortunato Dead Man's hand, giusto per rimanere nel tema del vecchio West.
Red Dead Revolver - Immagine 2
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Red Dead Revolver - Immagine 4
Ma veniamo alla presentazione a cui abbiamo partecipato, presidiata nientemeno da due membri di Rockstar, che ci hanno mostrato e descritto a fondo il loro nuovo titolo, offrendoci anche la possibilità di provarlo in prima persona. Quanto evidenziato da Rockstar stessa è stata la volontà di produrre un gioco d'azione, carico di adrenalina e che avesse un'atmosfera unica, riprendendo e migliorando il plot originale studiato per Red dead revolver. Bisogna infatti sapere che inizialmente (parliamo di circa due anni e mezzo fa) Red Dead Revolver era stato progettato da Capcom, ma successivamente, con l'unione di Rockstar e Angel Studios, il progetto è passato appunto alle mani di Rockstar San Diego che ha immediatamente impresso una svolta a quanto creato fino a quel momento da Capcom. Lo scopo è stato infatti quello di riuscire a dar vita ad un mondo che ha sempre affascinato molte persone, cioè il Far West, con tutte le sue leggende e le sue particolarità: un gioco d'azione che si svolgesse dunque non in ambiente anonimo ma in un luogo ricco di personalità e carisma. E tutto ciò è proprio quello che ci troviamo di fronte quando iniziamo a calarci nei panni di Red.

Quello che infatti immediatamente colpisce una volta preso in mano il pad, anzi potremmo dire anche soltanto dopo aver messo occhio all'azione di gioco, è la stupenda atmosfera che Red Dead Revolver riesce a ricreare e che porta come piacevole conseguenza una profonda immedesimazione nell'avventura. Il primo livello, una sorta di tutorial, si svolge nella classica cittadina sperduta nella prateria del selvaggio west, con case in legno, saloon e staccionate immersi in un ambiente polveroso. Si ha davvero l'impressione di impersonare un temibile cowboy con la pistola alla cinghia, il cappello fermo in testa e il fazzoletto davanti al viso: incredibile. Tutto si muove fluidamente e senza alcun calo di frame rate, Red è agile e nello stesso tempo preciso; la visuale in terza persona garantisce un'ampia visione di gioco e un ottimo controllo sui movimenti del personaggio.
A tutto ciò si unisce il fatto che ci vuole davvero ben poco tempo per prendere dimestichezza con i comandi: in un batter d'occhio ci troveremo nel bel mezzo dell'azione (e che azione!) intenti a schivare colpi e mirare alle teste dei nemici. L'ambiente è totalmente esplorabile e offre sempre importanti ripari dietro i quali appostarsi per colpire al momento giusto. Se infatti è vero che l'azione e le sparatorie sono all'ordine del giorno, è anche vero che senza un minimo di astuzia e strategia nello studiare le postazioni da cui fare fuoco non riusciremo ad andare molto lontano. Ecco quindi che con scioltezza faremo correre Red dietro a delle casse, appiattendoci contro di esse e sbirciando oltre l'angolo per mettere a fuoco il nemico da riempire di piombo; fatto ciò sbucheremo repentinamente dal riparo imbracciando il nostro fucile e faremo sparire dalla faccia della terra il povero nemico.

Movimenti di questo tipo avvengono ovviamente in pochissimi secondi, senza alcuna difficoltà di esecuzione, e potete quindi immaginare quanto possa essere elettrizzante e adrenalinica l'azione di gioco. Da sottolineare è inoltre la possibilità di mirare alle diverse parti del corpo dei nemici: alle gambe, al torace e alla testa. Tra gli altri movimenti che Red può compiere vi sono il salto, la corsa e la camminata in posizione accovacciata, utile per correre ai ripari in situazioni difficili, con tanto di mano tipicamente schiacciata sul cappello per evitare che esso cada nella fuga. In ultimo vi è l'abilità speciale di Red, denominata “Dead Eye”: una sorta di bullet-time decisamente interessante, ormai una sorta di tributo che ogni sparatutto in terza persona deve rendere a Max Payne.
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