Il lato positivo della cosa risiede comunque nell'ottimo sviluppo e strutturazione del sistema di controllo. I due joystick analogici vengono utilizzati per muovere la testa (quindi la mira) e per muovere gambe e direzione, funzione che può essere anche utilizzata tramite la croce digitale (effettivamente più comoda in questo caso). I tasti dorsali vengono utilizzati per sparare e saltare, mentre i tasti principali sono deputati al cambio delle armi. L'intera assegnazione dei tasti è comunque configurabile a proprio piacere, tanto che è anche possibile bloccare gli assi di una delle due levette analogiche. Se quindi vogliamo che il joystick dedicato al movimento della testa si muova solo sull'asse Y (quindi solo relativamente all'altezza) e ignori invece ogni movimento accidentale sull'asse X, è tutto facilmente impostabile nell'apposita schermata delle opzioni
Già dopo una manciata di minuti anche i più accaniti amanti di Quake III in versione "mouse+tastiera" riescono ad adattarsi alla situazione e a gradire
Dal punto di vista tecnico Quake III Revolution si presenta decisamente bene: il gioco in single player vede protagonista un dettaglio davvero alto, una risoluzione di gran fattura e soprattutto un frame rate inchiodato ai 60 fotogrammi al secondo, incapace di rallentare per qualsivoglia motivo. Passando invece al gioco in split screen per due e quattro giocatori si perde in dettaglio (anche per le ridotte dimensioni delle finestre) e in costanza del frame rate che, per quanto comunque accettabilissimo e onorevole, rimane un pallido parente di quello visto nella modalità in single. E questo nonostante le rassicuranti boutadé del buon David Ratcliff ("il frame rate nel gioco in singolo e nel multiplayer è assolutamente identico")