Tiscali

Anteprima Prey (2006)

Alessandro CossuDi Alessandro Cossu (18 maggio 2005)
TANTO TEMPO FA, IN UNA GALASSIA LONTANA LONTANA...
Inizia con uno “Star Warsiano” cappelletto la prima occhiata a “Prey”, attesissimo sparatutto in prima persona ambientato nel gelo dello spazio cosmico fra astronavi alieni e mondi sconosciuti, ed atteso, speriamo senza troppi rinvii, per la fine dell'anno in corso.
Dieci anni fa, giorno più giorno meno, fece la comparsa sugli schermi di mezzo globo quel Duke Nukem 3D che sbalordì critica e pubblico grazie ad una grafica da urlo, unita ad una giocabilità con pochissimi rivali e un sarcasmo innato nel personaggio che fece sorridere anche i gamers più seri. Il titolo succitato portava il radioattivo marchio della 3D Realms, i quali, in seguito, tentarono una strada che in principio sembrò avere poca fortuna. Questo team di talentuosi programmatori impegnò tempo e denaro per realizzare un titolo che esulasse dai canoni imposti dal Duca, fondandosi su una complessa alchimia di profondità narrativa e azione ragionata. Il risultato fu una versione pre-beta di Prey (un encomio a chi lo ricorda), che fece cascare la mascella sulla tastiera a moltissima gente. Tuttavia, vuoi per le limitate risorse tecnologiche, vuoi per motivi più materiali, il progetto venne dapprima posto in secondo piano, per poi essere completamente abbandonato.

Prey (2006) - Immagine 1
Prey (2006) - Immagine 2

Oggi, mentre il nuovo capitolo delle avventure del Duca – Duke Nukem Forever – è avvolto sempre più nel limbo dell'incertezza, al prossimo E3 i signori della 3D Realms faranno in modo di sbalordire gli astanti, con una versione giocabile e interamente rinnovata di quel Prey che credevamo ormai irrimediabilmente perduto...in fase assolutamente preliminare, quel poco che si sa e quel pochissimo che si è visto in merito a tale gioco fa sperare in qualcosa di più di un semplice antagonista dei due nuovi guardiani del tempio degli sparatutto in prima persona (leggi : Doom 3 & Half-Life 2), grazie una anima tecnologica sbalorditiva e una trama di altissimo livello...vediamo allora di muovere i primi passi nell'intricato Universo di Prey per scoprire quale futuro ci attende.
Tommy, un nativo americano, è una anima inquieta. L'indiano Cherokee protagonista della vicenda ha sempre vissuto con l'anima lacerata da un profondo senso di inquietudine, una arcana forza interiore che percepiva ma che non comprendeva; diviso fra il desiderio di fuggire dalla riserva in cui vive e l'amore per la bella Jenny, frustrato dal nonno che vuole a tutti i costi elargirgli perle di saggezza, il nostro alter ego digitale si troverà ben presto di fronte ad una incredibile realtà. Mentre sorseggia beatamente un drink nella locanda della sua compagna, una astronave aliena (!) assalta la riserva, uccidendo quasi tutti gli indiani, demolendo case e capanne e distruggendo il bar.

Gli alieni rapiscono Jenny grazie ad un raggio teletrasporto, ma poco prima che la fanciulla svanisca in un mare di goccioline blu, Tommy si getta nel raggio, per venire anch'esso risucchiato nel vortice di energia. Risvegliatosi nell'astronave, l'obbiettivo di Tommy si paleserà in tutta la sua sconcertante ovvietà : liberare la sua amata e tornare sulla terra natia. Tuttavia, i signori della 3D Realms, coadiuvati dal team di sviluppo della Human Head Studios (ovvero, i padri del bellissimo e mai sufficientemente apprezzato “Rune”, e scusate se è poco) hanno voluto, per la loro creatura prediletta, una trama di ben altro spessore. Ecco quindi che, mentre saremo impegnati a liberare la bella dalla...anzi, dalle bestie, compiremo anche una sorta di viaggio interiore, alla scoperta del valore della famiglia e delle tradizioni indiane. Obiettivo ambizioso, questo, ma Prey ne ha in serbo uno ancora più grande : fornire al giocatore le sensazioni e le emozioni di una vera storia d'amore, grazie ad una nutrita serie di eventi toccanti e colpi di scena al cardiopalma. Per la verità, anche in Max Payne 2 si era tentato un esperimento per certi versi simile; MP2 si è poi rivelato un successo, ma non diremmo che è stato per l'amore fra Max e la bella Mona...

Prey (2006) - Immagine 3
Prey (2006) - Immagine 4

Lo studio della mitologia Cherokee è stato uno dei cardini attorno al quale si è poggiato il progetto fin dall'inizio; ecco dunque che, con una mossa degna dei migliori strateghi ludici, i programmatori hanno aggiunto numerose chicche a quello che, stringendo, potrebbe alfine rivelarsi uno sparatutto luccicante, ma privo di sostanza. Il buon Tommy, durante i combattimenti (che saranno comunque il cardine del gioco: è pur sempre un FPS!) riceverà l'aiuto di due spiriti guida – uno del regno animale e uno del regno degli uomini - in perfetta tradizione indiana. Talon, grande spirito dell'Aquila, si rivelerà preziosissimo per tradurre la scrittura aliena in un linguaggio comprensibile. Nel secondo caso, invece, si tratterà del Nonno del personaggio principale, il quale guiderà il protagonista attraverso nuovi stati di coscienza, verso la piena comprensione delle sue doti innate. Fra queste, meritano particolare menzione, il Death Walking e lo Spirit Walking. Nella prima modalità citata, Tommy, se abbattuto, si ritroverà in una dimensione eterea, dove gli sarà permesso cacciare lo spirito di alcuni animali; quando ne avrà ottenuti a sufficienza, gli sarà concesso di tornare alla vita, nello stesso posto e nello stesso momento in cui è “morto”. La seconda disciplina, invece, pare essere una sorta di Telegnosi avanzata; in buona sostanza, al nostro amico sarà concesso in certa misura di lasciare il proprio corpo e muoversi sotto forma di spirito; questo offrirà una notevole varietà al gameplay, consentendo un approccio più...materiale o più...etereo alle varie situazioni di gioco.

Il dualismo di Prey fra profondità di narrazione e tecnologia troverà la sua epitome in una versione aggiornata dell'Infernale motore di Doom 3, duttile e potente come non mai. L'enorme astronave aliena nella quale vivremo una avventura lunga almeno 20 ore, sfrutterà ogni script dell'engine di casa ID, donandoci ambientazioni interne che, sulla carta, supereranno quelle del capolavoro di Carmack in termini di dettagli, quantità & qualità di poligoni e texture, nonché in dimensioni. Nello stesso tempo, si prospettano locazioni esterne al limite del fotorealismo, con paesaggi amplissimi e curati tanto da sforare nel maniacale. Per esplorare tali location, ci si dovrà servire di appositi portali spazio-temporali, grazie ai quali accederemo a Universi paralleli su diversi piani di esistenza o, più semplicemente, in altri punti dell'incredibilmente vasta nave aliena (che nel frattempo continua il suo attacco alla Terra...malnati!). Non è chiaro se e quanti mezzi saranno a disposizione dei giocatori, anche se pare certa la presenza di almeno una jeep e di un mezzo anfibio. Riserbo pressoché totale anche sulla sezione multigiocatore, che sarà comunque un nodo cruciale della produzione, nonché sulla Santabarbara in dotazione a Tommy; si sa soltanto che fra le armi disponibili ci saranno alcuni ragni esplosivi, la cui “miccia” saranno le zampe...!
Anche le routine di Intelligenza Artificiale sono state scritte con particolare attenzione; da quello che si prospetta, ci troveremo di fronte a mostruosità di vario tipo, le quali tenteranno di farci la festa nel modo più intelligente possibile, evitando di mostrarsi solo come carne aliena da macello.

Meno mostruose alcune procaci fanciulle sparse nelle varie locazioni, di un certo effetto soprattutto se riusciranno a metterci le mani addosso...un'attrazione fatale! In ogni caso, ci troveremo, pare, ad affrontare un nutrito numero di blatte aliene, che saranno governate da un sistema di ragdoll estremamente evoluto, il quale donerà un tocco di realismo ad una storia già di per se avvincente.
In definitiva, motivi per attendere Prey, ce ne sono a bizzeffe. Se tutto andrà come deve andare, entro la fine dell'anno avremo finalmente pane verde per i nostri denti. Non resta che attendere.

Prey (2006) - Immagine 5
Prey (2006) - Immagine 6

Affascinante. Quando un gioco sembra perso nel limbo delle occasioni mancate, ritrovarlo vivo e vitale, in tutta la sua luccicante bellezza e carico di promesse, non è possibile non provare un moto di gioia, una gioia carica di aspettativa che si propaga fino alla mano che, impaziente, picchietta sul mouse. Se tutte le promesse verranno mantenute – e non vediamo motivo, attualmente, per dubitarne - indubbiamente, prima della fine dell'anno, ci trasformeremo tutti in una “Prey” ideale per i signori della 3D Realms...
0 commenti