Basilarmente sono due e profonde le novità strutturali apportate dagli sviluppatori: la prima è un dualismo dimensionale fra luce ed oscurità, la seconda è un fattore fuga ed inseguimento. L'eroina, protetta all'interno della sua inseparabile armatura bio-meccanica e ritrovatasi sul pianeta Aether, dovrà infatti alternare la sua esplorazione fra il mondo oscuro e quello della luce, causando anzitutto un'aggiunta al novero dell'arsenale (Light e Dark Beam) ed in secondo luogo una tangibile diversificazione dell'atmosfera dominante (senza dimenticare cosa possa potenzialmente offrire, a livello di gameplay e level design, il sistema dualistico accennato). Per quanto concerne la seconda componente testé citata e direttamente concatenata alla prima, essa non può essere annunciata prima di quella figura in nero già intravista al passato E³: Dark Samus. Le circostanze vogliono che a minacciare la nostra eroina sia proprio una sua nemesi, la quale darà, come presumibile, del filo da torcere per l'intero corso dell'avventura (presentandosi di tanto in tanto alle calcagna della reale Samus).Fra le features ludiche annunciate o anche solo intuibili nell'osservazione delle immagini emergono il salto come attacco (retaggio di alcuni episodi bidimensionali antecedenti) ed il target multiplo effettuabile su più nemici, mentre non mancheranno certo le consuete abilità, a partire dai missili e dal variabile attacco, fino ad arrivare alla Morph Ball ed all'affrontare le locazioni usufruendo della poliedrica gamma d'azioni della cacciatrice di taglie protagonista. Un'altra novità è invero la possibilità di partecipare a sessioni multiplayer, mai viste in precedenza nella saga e da alcuni fedelissimi additate come rinneganti le origini della stessa. In verità stiamo parlando di un “di più” al quale invero Nintendo dispenserà la cura che gli è consona a livello d'intrattenimento, ma ora come ora rimane e deve rimanere estrinseco alla vera appetibilità del titolo che è nella sua essenza votato splendidamente al Single Player.
A livello estetico non manca d'altro canto la sicurezza di ritrovarsi davanti ad un solido e stilisticamente eccelso motore grafico (considerando il fasto esibito da Metroid Prime), mentre nostra speranza è indubbiamente poter avere nuovamente a che fare con una colonna sonora tanto epica e simbolo del linguaggio formulare della saga (solitudine e desolazione) quanto quelle ascoltate e contemplate in passato. Visivamente i panorami dovrebbero essere garanti della solita meraviglia, così come è stata notata un'evoluzione positiva per quanto concerne gli effetti particellari.
In uscita a novembre su tutti i Gamecube europei, il titolo che ci aspetta porta una pesante eredità, quell'eredità che i rari successori hanno nel ricordare il capolavoro che li ha preceduti. Eppure, non tanto tempo fa, un certo Majora's Mask seppe raccontare una fiaba ed entusiasmare la platea che lo comprese, senza sfigurare dinanzi ad uno dei giochi, se non il gioco, più belli della storia (Ocarina of Time). Che analogamente Echoes si ispiri da Metroid Prime per poi costruire un'esperienza che viva nella sua unica particolarità, questa la speranza (ed in parte la certezza) di chi scrive.
In uscita a novembre su tutti i Gamecube europei, il titolo che ci aspetta porta una pesante eredità, quell'eredità che i rari successori hanno nel ricordare il capolavoro che li ha preceduti. Eppure, non tanto tempo fa, un certo Majora's Mask seppe raccontare una fiaba ed entusiasmare la platea che lo comprese, senza sfigurare dinanzi ad uno dei giochi, se non il gioco, più belli della storia (Ocarina of Time). Che analogamente Echoes si ispiri da Metroid Prime per poi costruire un'esperienza che viva nella sua unica particolarità, questa la speranza (ed in parte la certezza) di chi scrive.