Oltre a questo, Ubisoft ha rinnovato anche parte del sistema di controllo, chiamato questa volta a gestire non solo il personaggio principale e la squadra, ma anche a dover impartire ordini e direttive anche a mezzi corazzati e velivoli che verranno impiegati in alcune missioni con compiti di copertura o per la distruzione degli avamposti nemici. Un sistema, quindi, chiamato a dover gestire più componenti rispetto al passato e che ha richiesto quindi una parziale riconfigurazione di alcuni comandi. Messo da parte l'headset phone per richiamare i comandi per i compagni di team, Ubisoft ha affidato interamente al D-Pad il compito di impartire gli ordini alla squadra e, nel caso siano presenti in gioco, selezionare i veicoli corazzati o gli elicotteri d'assalto da impiegare in battaglia. Un D-pad quindi che si erge a vero bastone di comando. A farne le spese è la possibilità di scorgersi velocemente da muri o nascondigli per eliminare i nemici senza prestare il fianco alla controffensiva. Ghost Recon 3 ha reso questa manovra più elaborata e complicata e chiederà necessariamente l'appoggio della schiena su una superficie di supporto su cui poi il giocatore farà sporgere l'arma, affidandosi alla telecamera incorporata per visualizzare ed eliminare i nemici sul campo. Una manovra più spettacolare che pratica, che forse farà storcere un po' il naso a chi ha apprezzato questa semplice pratica introdotta proprio dai tactical shooter. La prova sul campo ha evidenziato, comunque, più luci che ombre, anche grazie al pratico tutorial che introduce a dovere tutte le novità inserite in questo Advance Warfighter.La struttura delle missioni, per quanto siano quanto di più classico nel repertorio del genere (recupera gli ostaggi, salva i vip, recupera le valigette in mano ai nemici), si susseguno con una buona varietà, alternando fasi di esplorazione/combattimento in solitaria, ad altre dove potremo contare anche sul supporto dei compagni di team e dei mezzi corazzati. Buono, soprattutto, l'intreccio narrativo a supporto delle vicende di gioco, che daranno sempre una forte motivazione con conseguente aumento del coinvolgimento emotivo su quanto sta accadendo su schermo. Il risultato è un'unica, immensa, operazione militare da vivere costantemente sul campo di battaglia, anziché tutta una serie di missioni singole, unite da un collante narrativo. Se da una parte si vive il vantaggio di questo tipo di trascinamento emozionale, dall'altra si deve fare i conti con la situazione in essere, che si riflette sostanzialmente sul non avere a disposizione quel vasto arsenale a cui avevamo fatto l'abitudine nei precedenti episodi e al non poter studiare a tavolino le missioni da portare a termine, dal momento che le stesse saranno “upgradate” man mano che procederemo verso l'obbiettivo finale. Una scelta che nasconde invero un deciso abbandono delle note più tattiche del titolo, a favore di una impostazione votata all'azione, sebbene non si arrivi mai a quanto recentemente visto, per esempio, nella serie dirimpettaia di Ghost Recon (parliamo ovviamente di Rainbow Six Lockdown).
Fin dalle prime immagini mostrate (si risale fino allo scorso E3), Ghost Recon ha mostrato un impianto tecnico capace veramente di far gridare al miracolo. Ora, a quasi un anno da quelle prime immagini e dopo una prova approfondita del gioco, ci troviamo veramente a dare atto a Ubisoft di aver dato al proprio pargolo il miglior comparto grafico visto finora su Xbox360. Soprattutto se si tiene conto che Ghost Recon 3 è pur sempre un titolo sviluppato in multipiattaforma. Il team tecnico di Ubisoft è riuscito a ricreare in maniera assolutamente credibile una struttura cittadina “viva”, sebbene la situazione in gioco impone che strade e strutture non siano certo pullulanti di persone. Quanto visto, però, fa ben sperare per quelle che saranno le produzioni future (in più punti del gioco ci siamo immaginati un GTA munito di quell'impianto grafico....assolutamente da brividi). Il sapiente utilizzo delle fonti di illuminazione dinamico, unitamente all'impiego profuso dell High Dynamic Range, dona a Ghost Recon 3 un aspetto dell'ambiente di gioco incredibilmente veritiero, grazie anche a strutture poligonali dettagliatissime e texture rese realistiche da bump e normal mapping. Insomma, Ghost Recon 3 ha veramente tutte le carte in regola per diventare in assoluto il titolo di punta di questo primo scorcio di vita di Xbox 360. Dopo la pessima prestazione del team Rainbow, arrivano finalmente buone notizie per gli amanti dei tactical shooter sebbene, questo sia chiaro, il gameplay originale che ha reso celebre questo particolare genere ludico, sembra si sia evoluto in una sapiente mistura di generi e, viste le premesse sul campo, non è detto che sia per forza un male.
Mancano ormai poche settimane all'immissione di Ghost Recon 3 sul mercato. Quello visionato da Gamesurf è un codice praticamente finito di quello che ci ritroveremo ad ammirare da qui a breve e il risultato raggiunto da Ubisoft è a dir poco sorprendente. Intendiamoci, non che Advance Warfighter sia un prodotto perfetto, questo no, ma potrebbe essere la risposta alle preghiere di chi stia cercando un tactical shooter che non scenda a troppi compromessi e che possa finalmente dare un reale saggio di quanto Xbox 360 possa offrire in questo primo scorcio di Next-Gen. Appuntamento rimandato al prossimo 9 Marzo, quando verremo definitivamente arruolati da Ubisoft alla difesa di questo nostro vecchio, insicuro, mondo.