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Preview Fable: The Lost Chapter

La Favola Microsoft anche su PC
Gabriele CazzuliniDi Gabriele Cazzulini (6 settembre 2005)
LA MACCHINA DEI SOGNI
Una macchina complessa: questa è la definizione più concisa e immediata per comunicare l'essenza di Fable: The Lost Chapters. Come ogni macchina, è un insieme di elementi che s'incastrano, in questo caso combaciando perfettamente, in un grandioso congegno. E' una macchina complessa perché le interazioni tra le sue parti sono continue e contribuiscono a produrre uno spettacolo che avvolge ogni inquadratura, ogni angolo, ogni personaggio delle terre di Albion nell'atmosfera di seta di una realtà fiabesca. Come una fabbrica di sogni, questo Fable incanta per la sua struttura così completa e complessa, ma allo stesso tempo così attraente da infondere un'esperienza che sfonda la carta da disegno e le figurine colorate della solita favola – e del solito gioco.

SANGUE AZZURRO
“Fable: The Lost Chapters” è la creatura videoludica prodotta per gli utenti Windows, ma appartiene anche all'albero genealogico del pluridecorato titolo per X-box “Fable”. Gli sviluppatori di Lionhead preferiscono parlare di novità anziché di “porting” da consolle a pc, pensando ai nuovi contenuti che erano stati tagliati dalla versione X-box, nuove regioni da visitare, nuovi quests da portare a termine, nuovi mostri da sconfiggere e nuovi armamenti. Essenzialmente Fable è la storia di un fanciullo educato al mestiere delle armi in una terra fantastica popolata da mostri e creature magiche, di cui lui stesso è il simbolo. Ma questo non è l'inizio della solita favola.
Fable: The Lost Chapter - Immagine 1
Fable: The Lost Chapter - Immagine 2
Fable: The Lost Chapter - Immagine 3
NON C'ERA UNA VOLTA
L'architettura di Fable svela la sua maestosità sorprendendo sin dal suo portale d'ingresso. Alla consueta storiella del fanciullo rimasto orfano dopo una scorribanda di briganti, subentra subito uno sviluppo poliedrico del personaggio che non si arresta all'abbigliamento o alle tecniche di combattimento. Fable concede al giocatore la libertà di forgiare costantemente il suo alter ego videoludico in modo tale che ogni scelta sia una nuova riga scritta nella biografia e nella realtà. Proprio così: Fable espande all'ennesima potenza la coppia libertà-scelta, dal cui prodotto si ottiene il risultato di una narrazione aperta a numerose possibilità. Spetta al giocatore scegliere liberamente quale realizzare, e a quali conseguenze andare incontro. Questa meccanica è applicata all'evoluzione fisica e psicologica del nostro eroe – situazione che spiazza gli altri titoli di questo genere. Ogni scelta è attratta dai poli del bene e del male, ogni azione sul mondo esterno produce una reazione sul personaggio.

SEMPLICE COME L'ACQUA...
La giocabilità di Fable è elementare quanto le funzioni vitali di un essere vivente, perché è questo il modello che ispira il controllo del protagonista. Con la visuale in terza persona, la telecamera controllata dal mouse e i movimenti fisici con il consueto w-a-s-d, Fable porta in dote a qualunque giocatore il corredo per iniziare a vivere e non solo combattere, scambiare, cercare, dialogare. A sostenere questa naturalezza nel sistema di controllo interviene anche la strumentazione, più raffinata, per gestire (con i tasti funzione) i “bagagli” raccolti, potenziare le qualità, cambiare l'aspetto fisico, sostituire gli armamenti, e così via. E' la fase del “role” che s'aggancia a quella del “play”. Una volta assimilato questo elementare schema di controllo, Fable si rivela un titolo a trazione “attiva” nel senso che è l'azione, e soprattutto i combattimenti, a calamitare il gioco. L'impronta guerriera forse stona col titolo, ma vittoria e sconfitta in duello sono tanto importanti quanto la scelta tra bene e male.
Fable: The Lost Chapter - Immagine 5
Fable: The Lost Chapter - Immagine 6
Fable: The Lost Chapter - Immagine 7
Farebbe però sminuire il valore di Fable una limitazione così drastica all'azione, se in questa categoria non ricadesse una fondamentale, spesso trascurata, forma d'azione: la parola. Il protagonista “è” la sua storia e la storia nasce parlando e ascoltando. Fondamentale è l'interazione col protagonista che non si limita al dialogo ma coinvolge le espressioni facciali, la gestualità, la reputazione che può riscuotere ammirazione o biasimo, a seconda dei successi e delle sconfitte. Parte del gioco è proprio creare una storia, non solo scegliendo tra alternative, ma canticchiando, scherzando, derubando, sbeffeggiando, compatendo, insomma: manifestando una personalità. E' un racconto dell'azione, cioè una narrazione.

...AFFASCINANTE COME UN CRISTALLO
Dove più profondamente si sente la vocazione fiabesca è nella dimensione grafica. E' qui, nelle infinite sfaccettature dei giochi di luce, delle ombre e dei colori sgargianti, che si dischiude, palmo a palmo, un mondo sociale che cambia perché vive, sia fisicamente che umanamente. E' un cosmo costruito con interminabili filamenti di dna reale, che rende ogni luogo visitabile un microcosmo; ogni casupola, ogni boscaglia, ogni campo di battaglia sono come realtà-bonsai che però circondano il protagonista in un'esplorazione a 360 gradi.
Il ciclo della vita naturale cammina con il ciclo della vita umana, in un susseguirsi di albe e tramonti, nascite e morti. Gli abitanti non sono mai “bots” che si muovono in modo scimmiottesco; sono persone videoludiche che manifestano differenti stati d'animo. Il paesaggio è grandioso sia in senso estensivo, sia per la finissima grana di ogni scena, disegnata con mano d'artista. Stagioni, natura, clima, non manca niente al vivace affresco di colori che si traducono subito in emozioni.
La colonna sonora partecipa attivamente a questa maestosità offrendo voci, suoni e musiche di spessore cinematografico, coinvolgendo il giocatore nel fantastico universo di Fable.

L'incanto delle favole è svanito, ma Fable sprigiona la nuova magia di un rpg più profondo che mai, scrivendo finalmente i “capitoli perduti” dagli altri titoli, sul cui frontespizio campeggerà sempre il sigillo di Fable. Un universo di gioco tridimensionale, costituito da una grafica pittorica, da un audio cinematografico e da una giocabilità che supera l'azione per raggiungere la narrazione. Tre le virtù cardinali di Fable, tre le dimensioni della realtà: Fable è la realtà della favola. Avvincente, pulsante, splendente; tre: il numero perfetto – come Fable?
Fable: The Lost Chapter - Immagine 8
Fable: The Lost Chapter - Immagine 9
Fable: The Lost Chapter - Immagine 10
L'incanto delle favole è svanito, ma Fable sprigiona la nuova magia di un rpg più profondo che mai, scrivendo finalmente i “capitoli perduti” dagli altri titoli, sul cui frontespizio campeggerà sempre il sigillo di Fable. Un universo di gioco tridimensionale, costituito da una grafica pittorica, da un audio cinematografico e da una giocabilità che supera l'azione per raggiungere la narrazione. Tre le virtù cardinali di Fable, tre le dimensioni della realtà: Fable è la realtà della favola. Avvincente, pulsante, splendente; tre: il numero perfetto – come Fable?
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