Ma il realismo e la funzionalità restano le tinte forti di una grafica sempre concepita con elmetto ed uniforme e mai libera di esprimere qualche tocco di creatività. Evidentemente la guerra secondo Call of Duty non è fantasia, anche se si tratta di un gioco. La novità più saporita è l'introduzione della modalità cooperativa, che permette di sviluppare una più intensa giocabilità e creare interazioni più complesse.Il nuovo Call of Duty è essenzialmente un nuovo modo di giocare a Call of Duty - molto più intenso, meno sequenziale, più prospettico. No, non è ancora il grande passo dall'azione tutta sangue ad un'azione tutta neuroni. La cooperazione serve proprio a rinforzare l'azione. Infatti il ritmo dei combattimenti è ancora più intenso perché non è soltanto una successione di scontri.
E' un ingorgo di spari, esplosioni, bombardamenti, imboscate, attacchi e ritirate. Con l'orecchio sempre vibrante per un tessuto sonoro altamente realistico e coinvolgente. Un nuovo Call of Duty che cerca l'eterna giovinezza. Ma la formula magica è misteriosa e l'equilibrio tra tradizione e innovazione è sempre precario. Un gioco sicuramente intenso e con spessore da vendere. Un gioco senza filtro. Le parole possono descrivere le sensazioni ma ci vogliono parole forti per trasmettere sensazioni forti come quelle di Call of Duty.
Un gioco di questo tipo è perfetto ai veterani della saga e agli appassionati dei giochi di guerra a ritmo frenetico e senza troppe congetture strategiche. E' un'esperienza che va oltre il gioco. Questo è il finale felice di Lipsia per Call of Duty. Anche se è solo l'inizio.
Call of Duty perde il numero e ritrova la seconda guerra mondiale. Una scommessa da vincere assolutamente per Treyarch, dopo l'immenso successo di Call of Duty 4.