Al contrario dei titoli precedenti, AOM presenta meno civiltà da sviluppare, anche se con l'inserimento delle divinità, il gioco aumenta sicuramente in profondità e completezza. Le tre uniche civiltà presenti: Egizia, Greca e Nordica, dovranno non solo pensare a sviluppare tecnologie da battaglia e commerciale, ma dovranno anche badare ad ingraziarsi i favori dei propri dei. Ogni civiltà avrà ovviamente delle divinità differenti da adorare, così come differenti saranno i metodi di adorazione e differenti saranno i modi con cui gli dei renderanno grazie ai propri sudditi.
Alcune civiltà dovranno per esempio semplicemente costruire un tempio per il proprio dio, mentre altri vorranno essere costantemente adorati fino ad arrivare agli dei nordici che pretenderanno un continuo coinvolgimento in battaglia dei propri sudditi per dare loro i favori richiesti.
Questo aspetto del gioco è decisamente interessante perché costringerà i giocatori a differenziare di non poco le proprie strategie di guerra a seconda della civiltà scelta. A seconda quindi di quanto adoreremo i nostri dei, aumenteremo infatti il valore di ingraziamento degli dei, valore che va ad affiancarsi a quelli usuali di cibo, oro e legno e che ci consentirà di produrre e gestire i vari eroi che gli dei ci metteranno a disposizione. Non ci sarà da stupirsi quindi se affianco alle usuali legioni di fanteria e arcieri, vedremo anche ciclopi, scarabei, cavalli alati e quant'altro, con tutto quello che ne consegue dal punto di vista strategico. Graficamente parlando AOM si discosta nettamente da quelli che sono stati i suoi predecessori, puntano sul moderno 3d reale e abbandonando la bidimensionalità in isometrica che ha sancito fino ad ora il successo non solo del capolavoro Microsoft.
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