Sin dalla schermata di selezione sarà chiaro su quali aspetti gli sviluppatori hanno deciso di porre l'accento in questa espansione. L'interfaccia grafica e le schermate di caricamento sono state, infatti, ridisegnate traendo evidentemente ispirazione dalla cultura dei nativi americani, vero punto focale dell'intero titolo. La nuova campagna descriverà le imprese di altri due componenti della famiglia black, Nathaniel e Chayton, che ci introdurranno all'utilizzo di tre nuove civiltà, quella degli Irochesi, quella dei Sioux e quella degli Aztechi. La versione preview che Microsoft ha gentilmente provveduto a recapitare in redazione, ci ha, però permesso di utilizzare una sola civiltà, quella degli Irochesi, con la quale abbiamo avuto modo di affrontare le prime missioni della campagna e un'inedita mappa schermaglia. Le vicende narrate nel gioco copriranno l'arco temporale che va dal secondo al terzo atto della campagna “originale” di “Age of Empire III”; in particolare, le tensioni tra gli inglesi ed i coloni hanno incoraggiato le tribù dei nativi americani a dissotterrare l'ascia di guerra ed a cominciare una lotta fratricida. Nella prima missione Nathaniel e suo zio Kanyenke devono recarsi in visita al villaggio Oneida per verificare la lealtà dei suoi abitanti. Una volta giunti lì, però, il capo tribù Hiawatha lì informerà che il villaggio sta per essere attaccato dai Seneca e dai Mohawk e ci pregherà di aiutarlo a scongiurare il pericolo.
Ottenuto il controllo del nostro primo villaggio, inizieremo a familiarizzare con le novità che Ensemble Studios ci propone in questa espansione. La più evidente è sicuramente la nuova risorsa da “raccogliere”; ogni villaggio possiede, infatti, un “fire pit” (letteralmente “pozzo di fuoco”, ma possiamo tradurlo con “pira”) al quale assegnare alcuni coloni per ottenere bonus speciali di varia natura. I poteri della pira andranno amministrati come qualsiasi altra risorsa poiché influenzano segretamente moltissimi aspetti del gioco, dalla disponibilità di risorse nei pressi del centro città al potenziamento delle truppe, passando per le abilità ottenibili dai nostri eroi grazie ai punti esperienza.
Ogni nuova civiltà potrà, inoltre, contare su di un'unità esclusiva che “incidentalmente” dà il nome all'intera espansione, il War Chief. Possiamo considerare il War Chief alla stregua degli esploratori europei, anche se possiede delle qualità peculiari che lo rendono estremamente utile in tutti gli aspetti di gioco. Cercando i tesori disseminati per le mappe dagli sviluppatori, il War Chief può, infatti, accumulare esperienza e conseguentemente potenziare le sue abilità di combattimento; se vorremo utilizzare il War Chief in battaglia, poi, esso potenzierà tutte le truppe alleate che si trovano nel suo raggio di azione. Non è finita qui, poiché ogni War Chief sarà in grado di fondare nuovi centri città, trading post e “convincere” i numerosi guardiani del tesoro a combattere al suo fianco; niente male davvero!
Ecco il fire pit, i miei coloni si stanno esibendo in una danza propiziatoria per aiutare le truppe in battaglia.
Abbiamo spesso parlato di truppe, ma non abbiamo ancora speso nessun carattere per descrivere le unità che le comporranno. Per quanto riguarda gli Irochesi, i tomahawks saranno la classica fanteria pesante, utilissima contro la cavalleria nemica, mentre faranno la parte del leone, almeno nelle battute iniziali, i kanya cavalry che costituiscono la cavalleria leggera. Centinaia di film hanno fissato nelle nostre menti lo stereotipo del nativo americano a cavallo che attacca veloce come un fulmine fortini o diligenze. Ebbene, in “War Chief”, sfruttando la velocità delle unità di cavalleria, potremo letteralmente sciamare per la mappa eliminando rapidamente molte unità nemiche, una tattica utile, ma da utilizzare con prudenza. Una delle unità più particolari che abbiamo avuto modo di utilizzare nel gioco è sicuramente l'Elite Mantlets, che fornirà copertura alle nostre truppe grazie al grande scudo con cui è equipaggiata. La lentezza di questa particolare unità è ben compensata dalla resistenza ai colpi nemici e dall'interessante attacco dalla distanza di cui dispone, che ci incoraggerà a schierarli sempre davanti alle nostre truppe.
Per concludere non possiamo non citare due nuove caratteristiche che faranno la felicità di chi gioca ondine. La prima è un potere speciale che solo le civiltà europee possono utilizzare, la rivoluzione. Passando all'Età Imperiale un giocatore può decidere di utilizzare questo potere per bloccare la produzione dei coloni in favore della produzione militare; non solo, la rivoluzione trasformerà tutti i lavoratori prodotti nel corso della partita in soldati pronti alla battaglia e bloccherà la città madre, che perderà momentaneamente alcune carte in favore di altre, orientate al supporto militare. Questo particolare potere si rivelerà molto utile se, nel corso di un deathmatch, ci troveremo in gravi difficoltà o vorremo chiudere definitivamente la partita. La seconda novità consiste in una nuova condizione per la vittoria; se nel corso di una partita ci troveremo a controllare almeno la metà più uno degli insediamenti commerciali, potremo chiudere il match grazie al monopolio commerciale. Avviando un timer costringeremo tutti gli avversari a contrastare il nostro potere economico conquistando altri trading post; se non dovessero riuscirci entro lo scadere del tempo avremo vinto la partita.
Addestrare i guardiani sparsi per la mappa è utile, soprattutto se si deve affrontare una battaglia difficile!
“Age of Empires – War Chiefs” si preannuncia come un'espansione con la e (la s, la p, la a, la n ecc.) maiuscola; le novità introdotte ci sembrano azzeccate e ben realizzate anche se sono tutte ancora da verificare in sede di recensione. Non dovremo in ogni caso aspettare molto dal momento che “Age of Empires III – War Chiefs” è entrato in fase gold e dovrebbe arrivare prestissimo in tutti i negozi specializzati della nostra bella penisola!